MARCO MINUCIO FELICE
OTTAVI O CONTRADDITTO RIO FR A UN PAGANO E
UN C R ISTIANO
Biblioteca Universale Rizzoli
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MARCO MINUCIO FELICE
OTTAVI O CONTRADDITTO RIO FR A UN PAGANO E
UN C R ISTIANO
Biblioteca Universale Rizzoli
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BIB/,JOTECA Ul\7/VERSALE RIZZOLI I
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179·
MARCO MINUCIO FELICE •
OTTAVI O CONTRADDITTORIO FR A UN PAGANO E
UN CRISTIANO
Rizzo/i" Edl'tore
.PROPRIETÀ LETTERARlA RISERVATA
Titolo originale dell'opera: OCTAVIUS
TRADl'ZIOlSE
01 LUIGI RUSCA
Data della prima edizione B. U. R. della presente opera: agosto 1957
•
STAMPATO IN ITALI.A
- PRINTED I N
RIZZOLt EDITORE
•
MILANO
PIAZZA C, ERBA,
6
ITALY
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NOTA Curiosa sto1·ia. quella dell'operetta di Marco Minucio Felice che qui pubblichiamo, tma delle più note, oggi, fra quante noveri la letteratura cristfana dei primi secoli .
L'Ottavio
(Octavius), contradditto'rlo fra un Pagano
(Cecilia) ed un Cristiano (Ottavio), alla presenza in fun zione arbitrale dell'autore (Marco), fu per molti secoli considerato, per un equivoco sul titolo, come l" • ottavo libro di un'opera ( Adversus nationes , ) (li A.rnobio Afro. •
scrittore latino del lV secolo, originario della Numidia, la terra africana che così larga messe di scrittori diede alla letteratura dei primi secoli dell'Era volgare. Il ma noscritto del lX secolo, che contiene i sette libri dell'ope ra di Arnobio e l'Ottavio di Minucio, si conserva nella Biblioteca Nazionale di Parigi ed è l'unico a noi perve nuto z �· l'ignoranza del copista, èhe attribuì ad Anwbio un'opera tanto d�versa per stile e tono, è largamente do cumentata dagli errori di cui il testo formicola. Fu nel 1560 che il dotto umanista François Beaudoin (Balduinus) riparò all'errore nella sua edizione di Reidel berg,· dimostrando che non si trattava di un ottavo libro di Arnobio, ma di un'opera a. sé stante: il dialogo Ottavio, unica opera di un autore latino-cristiano dei primi secoli: Marco Minuccio Felice 3. 1
Adver$U. nationes significa letteralmente
stranieri
»,
cioè l
Pagani,
stranieri al
«
contro i popoli
Crlstianl. Ugual
titolo
reca una delle prime opere di TertuliJano. 2
Un manoscritto dell'Xl-Xli secolo che si conserva a Bruxel les, non è che una copia di quello di Parigi. 3
Prima dell'edizione eli Heidelberg del Beaudoin erano ap
parse tre edizioni dell'opera di Arnoblo (Roma 1543 e Basilea 1545 e 1560), nelle quali l'indipendenza da Arnobio dell'Octrofl,uvio d'accuse, difese, controaccuse,
che hanno fatto ve·rsa·re fiumi d'inchiostro. Si volle vede
re, asaminan.do con lCL lente ogni f'rase dell'Ottavio, una tendenza di Mfnucio a non affermare la divinitd di Cristo, a sottovalutare od ignorare la dottrina della grazia. a mostrarsi. incerto nell'affermazione del dogma cristiano e troppo debole nella negazione della religione avversata, ad. insistere troppo sulla abolizione di ogni esteriorità di culto. ecc. ecc .
Di tutte queste accuse - e soprattutto di quella che sentiJrerebbe più valida. ciel silenzio osservato da klinu cio nei confronti dei dogmi cristiani - è facile far piazza ptl.lita quando si consirleri attentamente il carattere. lo scopo, l'ambiente clel dialogo minuciano.
Sono tre avvocati che dlscutor1o tra di loro: non si tratta. come nel caso eli Tertulliano (nell'Apologia). di un • gera1·ca .. della Chiesa o prossi?no a divenir tale; 1
Il personaggio eH Cere. La moglie chiese agli dèi ùi poter c.:onversa1·e con lui e Mercurio le rlt:ondusse 11 marito dagli lnferi per tre ore: poi vi ri tornarono entrambi. essendosi Laodamia uccisa. XII, l
Talete, filosofo di Mi leto, uno dei Sette Savl {vedi nota 2 al cap. XIX), per voler osservare le stelle cadde in un pozzo.
XIII. 1 tiones, tale
l
Tertulliano
-
VI.
aperti una volta
all'anno (Demetra e Persefone in Arcadia, Cibele a Tebe),
o
sempre chiusi al pubblico (Po sìdone a Mantinea). - Alle fe ste notturne della BMw rlea partecipavano
solo
le
donne
( l a moglie del sommo magi strato e le Vestali); alle feste i n onore
Yenisse
Le origini mltlche XXV, l di Roma sono da :\•J inucio ·�·on. sidet·nte con seveJ·ità: i popoH eli i l modo come l'autore òeU'Ottavio parla in due passi
che esso significhi. con una punta di ironia. « quel Fron
di Frontone indichi chiaramen
tone al quale hai fatto ricor.
te
mentre
so » ; ed anche In questo caso
Frontone era vNo o poco dopo l a sua morte ». :VIa che dice, i n
si accenna al valore, anzi allo scarso
realtà. Minucio? Nel pr,imo ac cenno Cecillo afferma: i!l (cioè
nianza, non di Frontone, bensì della sua famosa or·azlone.
le
ai
antidatare di
«
che
egli
accuse
scriveva
contro
i
oratio. Nel secondo Ottavìo re plica: de isto (cioè dei pretesi festini Jussuriosi de.i Cristiani) et tuus Fronto, non r.tt affìrma tor testimonium fccit, sed con vicittm 1tt orator aspersit, Ed 11
Léonard
ammette
che in questa t·eplica di Otta vJo tw.LS può significare « tuo amico »
o
valore
quale
conterra
testimo
Cristiani)
etiam Cirtensis nost1'i testatur
allora?
« nostro
anche >
di quelle let
simile: era stato costui, infatti, autore
di
grande
rinomanza.
Non v ' è dunque alcun bisogno di assegnare un carattere di
XXXII. l rn
secolo
Che i Cristiani del non
avessero
tem
pli, cnppelle, altari, figura�lo_
93
ni della divinità, è contraddet to, oltretutto, dalla archeolo gia cristiana; ma Minucio raf fronta le modeste esteriorità ciel culto cdstiano dei tempi suoi alle vistosissime ricchezze - m·ch ltettoniche, scultoree, or namentali - dei templi pagani e può t•onsiderare le prime co me q1wntit és négl1uertbles. Sl aggiunga che la tendenza dei Crist1ani d'Africa - Tertulliano a Ila testa - era verso un a estre. ma semplicità e austerità del t'U lto. Del resto già certi filo sofi pagani avevano reagito contro la eccessiva mater-ializ zTuzio Car do soprannominato Seevola (il mancino), non essendo riusci to ad uccidere Porsenna, re d'Etruria, si punl bntciando la propria destra. - Manlio Aquilio, console con Calo !\1a t'io, fu nell'88 a. C. fatto pri gioniero da Mitrldute e Ul'dso col versargll in bocca oro li quefatto. - l'.>farco Attilio Rego lo. fatto prigioniero dui carta gJnesi e inviato suUa parola a Roma per trattare lo scambio di prigionieri, rientrò a Carta gine per morirvi. XXXVII, 2
Cioè nei ludl gla
diatori. XXXVIU, l
Per Socrate, ve di note V, 6; XIl l , l e XXV1 , 4. - Per Arcesilao, Carneade e Simonide, vedi note Xli I , 2 e 3. A Ph-rone (filosofo greco contemporaneo d l Alessandro Magno e fondato1·e della scuo la scettica) non aveva fatto cenno Cecillo, ma Ottavto ba l 'aria, aggiungendo anche quel nome, di dire: chi più ne ha ne metta. -
XL, l
Circa i dubbi di Ce eilio, vedi notn 2 a!la pag. 15.
- '
-
I N D ICE Nota
. pag.
5
Parte prima 17
Proemio: la gita a Ostia . Parte seconda U discorso di Cecilia
.
21
.
34
.
37
.
77
Parte terza Intermezzo :
osservazioni di Marco .
Parte quarta Il discorso di Ottavio . Parte quinta Conclusione: conversione di Cecilia .
Note
.
.
79
.•
VOLUME SINGOLO L I R E S E S S A NTA