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SOMMARIO
RINGRAZIAMENTI L'Editore ringrazia per la collaborazione prestata: Marcel Kroenlein e Henri Gariazzo del Jardin Exotique di Monaco (Principato di Monaco) ; il Garden Club di Monaco (Principato di Monaco); Sandro Colombo, Ospedaletti (Imperia); Elio Mengarelli, Laigueglia (Savona) ; Delrue, Menton-Garavan (Francia) .
LEGENDA DEI SIMBOLI
pagina 6
AVVERTENZA
pagina 7
INTRODUZIONE
pagina 9
© 1985 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
Creazione Libri Illustrati
III edizione: gennaio 1991
Capo redattore : Fabrizio Tolu
Redazione: Mario Bissoli
Impaginazione: Giulio Bedoni , Carlo Canetti
Simboli: Giorgio Seppi
Segretaria di Redazione: Adalisa De Gobbi
SCHEDE DELLE CACTACEE INDICE DEI PRINCIPALI AUTORI
pagina 371
ISBN 88-04-25382-7
GLOSSARIO
pagina 376
BIBLIOGRAFIA
pagina 379
INDICE ANALITICO
pagina 380
Finito di stampare nel mese di gennaio 1991
presso le Artes Graficas Toledo, S.A.
Printed in Spain
D.L.TO:2 130-1990
schede 1-301
LEGENDA DEI SIMBOLI
Temperature minime per piante adulte in coltivazione
Portamento (per ciascun sottogenere o sottotribù è raffigurata la forma più frequente)
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LOBIVIA BACKEBERGII (Werde·rm.) Bckbg. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine Bolivia, vicino a La Paz, a circa 3600 m. Descrizione Una piccola pianta sferica, di 4,5-5 cm di diametro, che con il tempo può divenire oblunga ed emette numerosissimi polloni. Le costolature sono circa 15, con divisioni leggermente oblique fra l'una e l'altra, non del tutto poste a spirale, e margini acuti, con depressioni sulle quali compaiono le areole, distanti 1 cm e più e lanose allo stadio giovanile. Le spine sono 3-7, tutte radiali, di lunghezza assai diversa, dato che può oscillare dal 1/2 cm ai 5 cm : quelle più lunghe sono proiettate più o meno obliquamente e spesso ricurve. Tutte sono inizialmente brune, passando poi al grigio con l'invecchiamento, e possono essere uncinate in punta. I fiori nascono sulla parte superiore del fusto, sono lunghi circa 4,5 cm, hanno i segmenti interni del perianzio carminio con riflessi bluastri e la base bianca. Il tubo è scaglioso, bruno, con peli bianchi. Coltivazione Questa specie è di facile co ltivazione, ma richiede un periodo di rigoroso riposo, e soffre per l'eccessivo calore estivo, cosi che sarà bene ombreggiarla nelle ore più calde, soprattutto nei climi con forte insolazione. La propagazione è per pollone basale.
144 LOBIVIA BOLIVIENSIS
Britt. et Rose Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae
Luogo di origine Sull'altopiano della Bolivia, presso Oruro, nel dipartimento omonimo. Descrizione Fusto globulare di circa 10 cm di diametro, che con il tempo diviene ovale e accestisce emettendo circa 6 polloni basali brevemente cilindrici e leggermente ricurvi verso l'alto. La pianta ha circa 20 costolature dal margine ondulato a causa delle depressioni fra i tubercoli bassi e allungati, sui quali le areole compaiono distanziate di circa 1 cm. Ogni areola ha 6-8 spine brune, sottili , acuminate e flessibili, lunghe fino a 9 cm , tra le quali la distinzione in radiali e centrali è quasi inawertibile. I fiori sono rossi. Probabilmente in questa specie dovrebbero essere comprese alcune delle numerose varietà attribuite a Lobivia pentlandii, in particolare quelle che hanno un nome di origine orticola senza essere degli ibridi e non sono state ben studiate. Un segno di riconoscimento può essere il fatto che, al contrario delle altre specie che hanno radici fibrose, questa le ha grosse e carnose. Coltivazione La specie tipo è piuttosto difficile da rintracciare perché è una pianta che, in generale, non riesce bene in coltiva zione, probabilmente perché richiede un ambiente piuttosto fre sco anche in estate. La propagazione per pollone di vecchie piante dovrebbe dar luogo a esemplari con un maggiore adatta mento all'ambiente.
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LOBIVIA CINNABARINA (Hook.) Britt. et Rose Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine Ande della Bolivia, nel dipartimento di Cocha bamba, presso Punata e il Rio Chaparé, a circa 3400 m. Descrizione Il nome della specie, dato da Hooker a un Echino cactus, ·deriva dal greco kinnabari, cinabro, il colorante rosso vermiglio che si estrae dal solfuro di mercurio e che gli antichi chiamavano anche "sangue di drago" perché credevano prove nisse dal sangue di draghi uccisi da elefanti; i fiori, infatti, sono rossi. La pianta è sferica, di circa 15 cm di diametro, depressa all'apice; con l'età diviene leggermente cilindrica e può emettere polloni basali. Le costolature sono circa 20, poste a spirale, con tubercoli rilevati fra i quali compaiono le areole, che hanno 10 14 spine radiali , lunghe 1 cm, dirette in fuori, e 2-5 spine centrali più grosse e più lunghe. Tutte sono più o meno ricurve, di colore che dal bruno passa al grigiastro. I fiori, rosso più o meno carminio, sono campanulati, lunghi circa 3 cm e larghi 4 cm, e hanno un corto tubo, verde e scagliòso; rimangono aperti per due giorni. Vi è una certa confusione su questa specie che, dopo la scoperta, fu perduta e nuovamente riscoperta da Cardenas in una forma con fiori più piccol i di quelli della descrizione originale. Backeberg chiama quest'ultima Lobivia neocinnabarina. Coltivazione Resistente al freddo , non tollera però bene il forte sole estivo. La propagazione è da seme o, eventualmente , per talea.
LOBIVIA FAMATIMENSIS
(Spegazz.) Britt. et Rose
varietà OLiGACANTHA Y Ilo Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae
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Luogo di origine Il nome della specie, che Spegazzini usò per un Echinocactus nel 1921 e fu ripreso da Britton e Rose, è evidentemente errato, dato che la pianta fu trovata sulla Sierra di Famatina, nella provincia di La Rioja, in Argentina, da dove si estende fino alla provincia di Jujuy, sempre sulle Ande . Descrizione È questa una specie variabilissima che compren de molte varietà. La specie tipo ha fusto ovale, alto circa 4 cm con un diametro di 3 cm, solitario o accestito; le piante innestate divengono cilindriche, alte fino a 15 cm. Le costolature sono 18 24, basse, più o meno tubercolate, con areole rawicinate. Le spine, numerose, corte e biancastre, ricoprono il fusto intersecan dosi. I fiori nascono sulla parte superiore del fusto e sono lunghi in generale 3-4 cm, con tubo scaglioso e lanoso. I segmenti del perianzio sono numerosi e illoro.colore, a seconda delle varietà, cambia dal crema al rosso con gradazioni intermedie. La varietà oligacantha ha poche e lunghe spine e fa parte di un gruppo descritto da Yoshio Ilo nel 1963. Altre varietà sono : haematantha, con fiori rosso sangue; albiflora, con fiori bianchi ; densispina, . con spine radiali setolose e 7 spine centrali brune. Coltivazione Piante molto fiorifere, in particolare quelle inne state. Richiedono riparo dal gelo e dal sole estivo troppo forte. La propagazione è da seme o per pollone delle piante accestite.
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LOBIVIA MISTIENSIS (Werderm. et Bckbg.) Bckbg. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine Perù meridionale, nel dipartimento di Arequi pa, sul vulcano Misti. Descrizione La pianta ha una grossa radice fittonante e il suo fusto verde glauco è più o meno sferico e appiattito all'apice, dapprima solitario, ma ramificante da vecchio. Le costolature sono 25-30, rilevate per circa 1/2 cm, divise in protuberanze allungate e separate da incisioni oblique dove nascono le areole bianche, ovali e feltrose. Le spine non sono ben differenziate in radiali e centrali, anzi, spesso appaiono essere tutte radiali, benché molte areole ne abbiano alcune che nascono più o meno nella parte centrale. Esse sono 7-8, talvolta di più, espanse o un poco ricurve verso l'alto, lunghe fino a 5 cm, e quella più bassa . è generalmente più corta delle altre. Il loro colore è inizialmente dal bruno o dal nerastro al rosso, ma più tardi divengono grigia stre. I fiori sono lunghi da 5. a 6 cm, spesso fino a un massimo di 8 cm, con i segmenti dei perianzio esterni rosso-bruni e quelli interni spesso rosa, ma varianti dal giallo aranciato al rosso , sottili e con apice acuto. Coltivazione Si tratta d.i una delle specie che desidera terriccio più acido che calcareo. com'è owio, dato che cresce in terreno vulcanico; i vasi debbono essere adeguati alla grossa radice. La propagazione è per lo più da seme, per pollone quando si tratta di vecchie piante.
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LOBIVIA PENTLANOU (Hook.) Britt. et Rose Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine Versanti delle Ande e altipiani del Perù meridionale e della Bolivia settentrionale. Descrizione Questa pianta ha fusto quasi cilindrico verde più o meno scuro e ramifica abbondantemente dalla base formando grossi cespi. Ogni fusto ha circa 15 costolature prominenti e dal margine acuto, depresse obliquamente ai punto in cui nascono le areole, piuttosto grandi, che con l'età passano dal bianco al bruno. Le spine radiali sono 7-12, differenti nella lunghezza che può variare da 1 a 3 cm e sono espanse, più o meno ricurve, bruno-giallastre. Le spine centrali possono essere assenti, ma di solito ve n'è solo una, talvolta anche più sui fusti più vecchi; essa può essere dritta e rivolta in fuori oppure curva verso l'alto, lunga fino a 3 cm. I fiori nascono lateralmente e sono lunghi circa 5 cm; il tubo, imbutiforme, ha corte scaglie triangolari ed è pelOSO e spinoso; i segmenti del perianzio sono rosso-arancio nella parte superiore, più chiari, quasi rosa, verso la base, e sono sempre più o meno eretti. La pianta è molto variabile : inclusa da Salm-Dyck nel genere Echinopsis nel 1846, l'elenco delle varietà che le sono state attribuite è molto lungo; oggi se ne distinguono praticamente alcune a seconda del colore dei fiori: albiflora, con fiori bianchi; forbesii, con fiori rosso scuro ; ochroleuca, con fiori gialli. Coltivazione La propagazione è per pollone basale.
149 LOBIVIA REBUTIOIDES Bckbg. varietà KRAUSSIANA Bckbg .. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine Argentina settentrionale. Descrizione Piccolissima pianta con fusti sferici di soltanto 2 cm di diametro, ma molto accestente, al punto da formare dei cuscinetti. I fusticini sono verde-bluastri, e non divengono mai scuri o bronzati come può accadere ad altre specie a causa del sole o del freddo; la radice è napiforme, simile a una carota. Le costolature, molto sottili e basse, sono circa 12, tubercolate molto leggermente, e le areole hanno 9 e più spine radiali cortissime, molto sottili e biancastre, e 1-2 spine centrali, più grosse e più scure, un poco ingrossate alla base e piuttosto lunghe. I fiori hanno una lunghezza e una larghezza di 4 cm circa, color rosso vivo con la base interna verdastra. Oltre alla varietà kraussiana, che ha fiori di un giallo brillantissimo, i cui petali si aprono fino a divenire completamente piatti raggiungendo cosi un diametro di 10 cm, ve ne sono altre, tra le quali sublimiflora, con fiori più grandi della specie tipo, rosa salmone con riflessi carminio e la base interna rosa; citriniflora, con i fiori giallo limone; e altre in cui il colore dei fiori e della base sono differenti, cosi come la loro grandezza. Coltivazione La specie è di introduzione recente e non è facilmente rintracciabile in commercio . Sopporta il freddo, purché asciutto, e richiede molto sole. La propagazione è pe r talea.
150 LOBIVIA ROSSII
(Boed .) Boed . ex Bckbg. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocereanae
Luogo di origine Bolivia. Descrizione Boedeker aveva classificato questa specie dappri ma come Echinopsis e solo in seguito fu passata al genere cui oggi 'appartiene. Pianta inizialmente sferica, diviene allungata con l'età, quando emette anche parecchi polloni basal i, di un diametro di 7 cm e più. Le costolature sono 18, con tubercoli allungati, in forma di ascia, con la base più sottile del margine, come la lama di un 'ascia conficcata nelle costolature . I tubercoli sono obliqui, con 4-6 spine radiali acute e pungenti , rossastre o grigie con punta scura, più lunghe (6 cm) quelle superiori, più corte quelle inferiori ; le spine centrali mancano. r fiori sono lunghi circa 4 cm, arancioni con la base interna verde. È questa un'altra specie molto variabile, con molte varietà e forme e fiori di colori molto differenti. La varietà boedekeriana ha fiori rossi con il centro giallo chiaro; la varietà walterspielii (data da Boedeker come specie diversa) li ha carminio, con petali più grandi; nella varietà carminata i fiori sono carminio e le spine si intersecano, mentre nella varietà salmonea i fiori sono rosa salmone. Coltivazione Anche questa specie è piuttosto rara; tollera il freddo, ma come per la maggioranza del genere, le estati mediter ranee sono troppo calde e preferisce perciò la mezz'ombra. La propagazione può essere da seme, ma le varietà debbono essere riprodotte per talea o pollone ,
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LOBIVIA SHAFERI Bntt et Rose Tribù Gereeae - Sottotribù Echinocereanae Luogo di origine La pianta fu trovata da JA Shafer, dal quale prese il nome, nel .1916, in Argentina sulla Sierra de Ambato, nei pressi di Andalgalà, nella provincia di Catamarca. Descrizione Il fusto è dapprima globulare, quindi diviene cilin drico, alto 7-15 cm con un diametro di 2,5-4 cm, densamente ricoperto di spine, e accestisce, in modo un po' disordinato, con articoli basali piuttosto allungati. Le costolature sono circa IO, molto appiattite, con areole appressate , ciascuna delle quali ha 10-15 spine radiali aghiformi e acuminate, lunghe circa l cm, bianche o brune , e parecchie spine centrali lunghe anche 3 cm, una delle quali molto più grossa delle altre. I fiori imbutiformi nascono lateralmente, da boccioli molto pelosi; lunghi 4-6 cm, hanno un grosso tubo con scaglie lineari, alla cui base appaiono lunghi peli bianchi, e una corona di corti petali espansi il cui colore può variare dal giallo pallido al giallo vivo. Coltivazione Anche questa specie è di difficile reperimento, e la sua coltivazione non è facile dato che rifugge dal caldo torrido durante l'estate. I polloni di piante già acclimatate hanno maggio re probabilità di riuscita di quelle ottenute con la propagazione da seme.
152 LOPHOCEREUS SCHOTTII
(Berger) Britt et Rose
Tribù Gereeae - Sottotribù Gereanae
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Etimologia Il nome deriva dal greco /6phos, cresta, e da Ge reus, per l'apice dei fusti fortemente spinoso e setoloso. Luogo di origine Stati Uniti, nell'Arizona meridionale; Messico, negli stati di Sonora e della Bassa California. Descrizione La pianta accestisce con numerose ramificazioni basali formando grossi cespi di fusti ascendenti alti 5-7 m con un diametro di 6-10 cm. Le costolature sono 5-9, con areole lanose, biancastre, con circa 5 spine coniche , lunghe quasi l cm , dapprima scure poi grigiastre e, più tardi, una spina centrale. La parte superiore dei fusti, quando sono in forza da fiore, sviluppa areole più grandi, con circa 20 setole sottili e acuminate, dritte, grigio-brunastre, che appaiono quasi come una spazzola. La fioritura è notturna e i fiori, bianchi o rossastri , sono lunghi solo 4 cm, ma ne appare più d'uno a ogni areola; essi sbocciano fra le setole, ad angolo retto con il fusto. Questa specie può avere i fusti soggetti a vari tipi di fasci azione, dando luogo a diverse forme "mostruose". La specie mieck/eyanus (Weingt.) Bckbg. (foto a destra), è fortemente fasciata, con costole variabi li, irregolari, senza spine e scarse setole, e con fiori rosa. Cresce solo nella Bassa California. Coltivazione Sopporta grande aridità, come in natura, se ha 'già formato grosse colonie . La propagazione è per talea. La crescita è lenta.
·153 LOPHOPHORA LUTEA
(Rouh.) Bckbg. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Etimologia Il nome deriva dal greco /6phos, cresta, e phoréo, portare, per le areole inermi ricoperte da ciuffi lanosi. Attribu ita da Lemaire al genere Anha/onium, da lui creato nel 1839 per un Ariocarpus, il nome è oggi abolito e ne è rimasto solo il derivato anhalonina , uno degli alcaloidi allucinogeni contenuti in questi cactus. Luogo di origine Messico . Descrizione Il genere è stato considerato a lungo come com prendente la sola specie Lophophora wil/iamsii, ma oggi, oltre a parecchie varietà di essa, se ne accettano altre due, benché si sia ancora lontani da un'esatta classificazione. Il fatto che le piante non siano abbondanti , ma abbiano un'area di distribuzione vastissima, le restrizioni poste alla loro coltivazione e detenzione, lo studio di piante ottenute da seme e quindi con un certo grado di variabilità, spiegano l'incertezza dei sistematici. Anche la definizione di "solitario" o "accestente " ha poco significato, perché alcune emettono polloni molto presto, altre quando sono molto vecchie . Questa specie, rintracciabile anche come Lophophora zieg/eri, è molto simile alla Lophophora wil/iamsii; ha costolature poco tubercolate divise da solch i sinuosi, lanugine giallastra e fiori più grandi, giallo pallido . Coltivazione Non tollera il gelo e desidera pieno sole estivo. Di crescita lentissima, come tutto il genere.
154 LOPHOPHORA WILLlAMSII
(Lem . ex Salm-D ick) Coult. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae
Luogo di origine Texas e Sud-Est degli Stati Uniti fino al Messico, negli stati settentrionali e parte di quelli centrali. Descrizione Come tutte quelle del genere, la pianta ha una grossa radice fittonante; il fusto è rotondo, carnoso-morbido, grigio-verde, più o meno accestente a seconda della varietà, di soli 5-10 cm di altezza, con l'apice depresso. I tubercoli sono arrotondati, poco rilevati, spesso quasi indistinti, posti su 8-10 basse costolature. Le areole, munite di minute spine soltanto nel primo stadio delle plantule, sono in seguito inermi, ricoperte di ciuffi feltros i più o meno cospicui, più folti all'apice dove emergono i piccoli fiori rosa con pochi segmenti del perianzio e tubo imbuti forme. Ve ne sono parecchie varietà, tra le quali una, caespitosa, orticola, derivata da una forma locale che accestisce .molto formando cuscinetti. La varietà decipiens è più piccola e da adulta ha le costolature divise in tubercol i con ici ; la varietà pentagona ha soltanto 5 costolature, e la varietà texana, al contrario, può averne anche 14. Ve n'è anche una forma con fiori rosa-violacei che era una volta classificata come Lophophora . jourdaniana. Coltivazione Le piante accestite possono essere propagate · per polloni, ma generalmente si riproducono da seme. La pianta sopporta il freddo se perfettamente asciutta, ma non il gelo.
155
LOXANTHOCEREUS AUREISPINUS
(Ritt.)
Buxb.
Tribù Cereeae - Sottotribù C~reanae
Etimologia Backeberg creò il nome di questo genere derivan dolo dal greco lox6s, obliquo, an/hos, fiore, e Cereus, per i fiori obliqui , e vi comprese delle piante peruviane che oggi sono state passate tutte al genere Borzicactus. Il nome è però rimasto per questa specie boliviana, che egli aveva originariamente chiamato Win/erocereus, dando cosi luogo a un gene re monotipico. Luogo di origine Bolivia, presso il Rio Wapacani, a nord di Santa Cruz . Descrizione La pianta è pendula, con fusto sottile, lungo fino a 1,5 m e con so~anto 2,5 cm di diametro, ramificante dalla base. Le costole sono circa 16, leggermente depresse fra le areole rotonde, ricoperte di feltro bruno; ciascuna areola ha circa 30 spine radiali sottili, giallo oro, e 20 spine centrali più lunghe e forti, anch'esse gialle: tutte sono flessibili e ricoprono praticamente il fusto. I fiori sono l.aterali e persistono per pa recchi giorni, rimanen do aperti anche la notte; leggermente ricurvi, hanno circa 5 cm di diametro e una netta distinzione fra le due parti del perianzio: quella esterna ha i segmenti allargati ed estroflessi rosso-arancio, mentre quella interna li ha molto più corti , bianchi o rosa, inclinati verso i filamenti che ne vengono quasi racchiusi. Coltivazione Introdotta di recente, e quindi piuttosto rara, è meglio evitarle il freddo, benché presumibilmente lo tolleri bene.
156
MACHAEROCEREUS ERUCA
(T.S. Brandeg.)
Britt. et Rose Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae Etimologia Il nome proviene dal greco macaira, daga, unito a Cereus, per la spina più lunga, simile a un pugnale. L'attributo specifico deriva dal latino eruca, bruco . Luogo di origine Bassa California, nell'isola Magdalena. Descrizione La pianta ha fusti prostrati (tranne la punta legger mente ascendente) che si estendono per circa 3 m, eradicano sul suolo dove strisciano e quindi ramificano a loro volta occupan do cosi vaste estensioni. A volte parecchie piante partono da un fusto iniziale e si irraggiano, mentre la parte vecchia muore. Le costolature sono circa 12, con grandi areole distanziate di 2 cm. Ognuna di esse ha circa 20 spine disuguali, grigio pallidO o bianche , quelle più esterne corte e subulate, quelle più interne più grosse e piatte, particolarmente una semicentrale, lunga fino a 3,5 cm, molto più larga delle altre e veramente simile a una corta daga rivolta verso il basso. I fiori sono lunghi 10-12 cm , con un tubo di circa 10 cm con la parte inferiore scagliosa, feltrosa e munita di spine. I segmenti del perianzio sono color crema, talvolta con la base rosea. Le spine che coprono il frutto scarlatto cadono a maturità. Coltivazione Assai poco coltivata, richiede terriccio sabbiosis simo e dovrebbe essere posta semiprostrata lasciando che strisci, ciò che in coltura non è semplice . La propagazione è per talea.
157 MACHAEROCEREUS GUMMOSUS
(Engelm.)
Britt. et Rose
Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae
Luogo di origine Bassa California e isole adiacenti. Descrizione Il fusto è inizialmente eretto, alto fino a 1 m con diametro di 4-6 cm, e ramifica abbondantemente dalla base con articoli semieretti che ramificano a loro volta, divenendo un grosso cespuglio, largo spesso 6-7 m. Le costolature sono 8, basse e ottuse, con areole grandi e distanziate di 2 cm . Le spine radial i sono 8-11 , lunghe circa 1 cm, quelle centrali sono 3-6, piatte, grosse, e una delle più basse è molto più larga delle altre e lunga fino a 4 cm, diretta prima verso l'esterno , poi verso il basso . Tutte sono inizialmente nerastre, per divenire poi più pallide e biancastre. Il fiore è lungo 10-14 cm, con un tubo lungo e sottile che ha la parte inferiore lanosa e spinosa e coperta di piccole scaglie ; i segmenti del perianzio sono rosso porpora. Il frutto è rotondo , spinoso, con epidermide rosso scarlatto; le spine cadono con la maturazione. La polpa rossastra è acida, ma commestibile , e infatti è chiamata localmente pitahaya agre. La linfa dei fusti , invece, è tossica, ma, presumibilmente , non per l'uomo, dato che gli indigeni adoperano la polpa tritata per intossicare i pesci dei torrenti, che dopo mangiano. Coltivazione Poco coltivato; richiede scarse innaffiature. La propagazione è facilissima, per talea, se si dispone di piante adulte.
158 MAMMILLARIA ALBICANS
(Brit!. et Rose) Berger Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
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Etimologia Il nome proviene dal latino mamilla (o mammilla) , mammella, per i tubercoli conici, e fu istituito da Haworth nel 1812. Luogo di origine Bassa California, nelle isole di Santa Cruz e San Diego e nella parte meridionale del golfo di California. Descrizione Questa specie è descritta molto sommariamente sin dalla diagnosi iniziale, e probabilmente sono da ascriverle delle varietà e anche altre specie. Robert Craig , specialista in Mammillaria, vi attribuisce infatti la specie Mammillaria s/evinii trovata sull'isola San José, molto prossima. La pianta è prima globosa, poi cilindrica, alta 20 cm e con un diametro di 6 cm, e accestisce molto. I tubercoli , ravvicinati, sono conici , larghi alla base, con areole bianche molto lanose vicino all'apice, che divengono progressivamente quasi nude. Le spine radiali sono numerose, bianche e sottili, espanse lateralmente e quasi pettina te, abbastanza lunghe da intersecarsi con le adiacenti. Le spine centrali sono parecchie, dritte, rigide e sottili, più o meno espanse verso l'esterno, spesso brune o nerastre, specialmente al centro, oppure chiare con punta bruna . I Irutti sono rossi, clavati , lunghi 1-2 cm. La Mammillaria s/evinii è più bassa, per lo più solitaria, e i fiori sono descritti come bianchi con linea mediima rosa. Coltivazione Non sopporta il freddo. La propagazione è da seme o per pollone . F;orse in commercio con nomi diversi.
159 . MAMMILLARIA BOCASANA
Poselg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico centrosettentrionale, nello stato di San Luis Potosl e zone adiacenti ; la località. dove fu trovata, Sierra de BQ(~as, è ricordata nell'attributo specifico. Descrizione Poselger descrisse questa pianta ne l 1853, e da allora, per la sua resistenza e la semplicità della propagazione (che si effettua per pollone) è diventata una delle specie più comunemente coltivate . Il fusto è globoso, con 4-5 cm di diame tro , verde chiaro o verde scuro glaucescente, e accestisce moltis simo formando dei grossi gruppi. I tubercoli sono sottili, più o meno conici, rilevati per circa 1/2 cm e posti a spirale; la loro base è talvolta munita di peli bianchi finissimi, e le areole sono rotonde o solo leggermente ovali. Le spine radiali , che possono · essere anche 30 e raggiungere i 2 cm di lunghezza, sono costituite da peli setolosi, bianchi e sericei, che si presentano in generale un po' arruffati. Normalmente vi è una so la spina centrale, benché possano apparirne anche 3 sui vecchi esempla ri , lunghe 5-8 mm, gialle o giallo-brune, e almeno una, di solito la più bassa, è uncinata. I fiori sono piccoli, per quanto siano prodotti molto facilmente e abbondantemente, e hanno i segmenti interni del perianzio giallo crema con una linea rossastra media na. I frutti sono rossi e lunghi. Coltivazione Sopporta il freddo, purché del tutto asciutta, e desidera pieno sole . La propagazione è per pollone.
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MAMMILLARIA BOMBYCINA
Quehl
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico settentrionale, dallo stato di Coahui la a quello di San Luis PotOSl. Descrizione Il nome della specie proviene dall'aggettivo latino bombycinus, sericeo, e veramente di seta appare la bianca e folta peluria addensata ·sulle giovani areole all'apice della pianta . . Il fusto, dapprima semplice, poi molto cespitoso, è allungato, alto 15-20 cm con diametro di 5-6 cm ; i tubercoli, rawicinati , sono conici o cilindrici, posti a spirale, e la loro base è molto lanosa, talvolta anche con una o più setole . Anche le areole da giovani sono lanose, conservando poi man mano soltanto le spine , che sono molto numerose. Quelle radiali sono infatti 30-40, bianche, sottili ma rigide, irradiate tutt'intorno, lunghe da 2 mm a l cm ; quelle central i sono 2-4, e in quest'ultimo caso sono poste a croce : quelle laterali lunghe l cm, quella superiore più corta e quella inferiore lunga 2 cm, più forte, molto uncinata e rivolta verso il basso. Il loro colore contrasta con le altre, perché, bianche alla base, sono rosso-brune per la maggior parte della loro lunghezza. I fiori sono piccoli, lunghi 1,5 cm e larghi altrettan to, con segmenti sottili e lanceolati rosso carminio più o meno chiaro. Ne esiste una varietà ffavispina prowista di spine centrali · gialle. Coltivazione Richiede un po' di calore. La propagazione è per pollone.
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MAMMILLARIA CANDIDA Scheidw. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico, nello stato di San Luis Potosi. Descrizione Questa specie, insieme con un'altra, sono state recentemente trasferite da Buxbaum nel suo nuovo genere Mam milloydia. Dato però che il genere non il riconosciuto da tutti, si preferisce usare il nome assai più familiare di Mammillaria, che fu attribuito alla specie nel 1838. La pianta, dapprima sferica, diviene poi cilindrica, con un diametro di 10-14 cm e l'apice più o meno appiattito; da adulta emette palloni basali. I tubercoli sono cilindrici, posti in fitte e numerose spirali, rilevati, e alla loro base compaiono alcune setole bianche più fitte nella parte apicale, lunghe. quanto i tubercol i stessi. Le spine radiali sono numerosissime, circa 40 e pjù, sottili, bianche, lunghe quasi 1 cm e intersecate fra di loro in modo da nascondere quasi del tutto l'epidermide. Le spine centrali sono 8-12, lunghe 4-7 mm, aghiformi, bianche con punta brunastra. I fiori sono lunghi 2 cm , larghi 1,5 cm, ed emergono a corona fra le spine e le seto le intorno all'apice ; i segmenti del perianzio possono essere consi derati bianchi con parte centrale e base rosa , o rosa bordati in bianco, a seconda della predominanza - variabile - dei due colori. Coltivazione Nei climi molto caldi preferisce una leggera om breggiatura estiva, almeno nelle ore pomeridiane. La propagazio ne è da seme o per polloni prelevati da vecchie piante.
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MAMMILLARIA CAPUT-MEDUSAE
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Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
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Luogo di origine Messico, nello stato di Hidalgo, nella parte . nordorientale, presso Metztitlàn. Descrizione Questa specie è stata a lungo considerata come una varietà di Mammillaria sempervivi, se non addirittura un sinonimo: Otto la descrisse nel 1837, ma gli autori seguenti, fino a Backeberg nel 1966, non riconobbero la validità della specie, che fu ristabilita solo recentemente. La pianta è per lo più solitaria, per quanto talvolta emetta palloni basali, e ha fusto e grandezza molto simili a Mammillaria sempervivi, ma i tubercoli diHeriscono in quanto sono conici, quadrangolari alla base , con l'angolo inferiore leggermente carenato . Le spine rad ial i, bianche e setolo se, lunghe 2-3 mm, appaiono sulle giovani areole, non sono quasi mai pers istenti e cadono assai presto; le spine centrali sono 4, inizialmente bianco-rosate e poi grigiastre, lunghe circa 1/2 cm e poste a forma di croce. I fiori sono lunghi circa 2 cm, con segmenti rosati dalla striscia dorsale med iana rossa . Coltivazione Un eccessò di sole rende l'epiderm ide rossastra . La propagazione è da seme .
163 MAMMILLARIA CARNEA
Zucc.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
C'
Luogo di origine Messrco, negli stati di Hidalgo, Guerrero, Puebla e Oaxàca. Descrizione '11 fusto verde;·più chiaro o più scuro, è dapprima sferico, ma con l'età diviene 'cilindrico, alto circa 10 cm , e accesti sce per mezzo di pollolTi-basali. I tubercoli sono quadrangolari, romboidi-piramidali, rilevati per circa 1 cm, posti su 8-13 spirali ; la loro base, inizialmente lanosa, giallastra, diviene in seguito nuda. Le areole sono feltrose al primo stadio, ma diventano presto glabre e non hanno spine radiali, sostituite spesso da alcune setole. Le spine centrali sono 4, rigide e pungenti, dritte o leggermente ricurve, dirette verso il basso, in particolare quella inferiore, più lunga, che può essere di 1,5-4 cm, mentre le altre variano da 1/2 cm a 2 cm . Tutte sono rossastre quando nascono per divenire poi carnicine con punta nera. l fiori, che nascono in cerchio intorno all'apice, dalla base dei tubercoli, sono piccoli, rosa pallido con punta dei segmenti più scura. Ve ne sono parecchie varietà, fra le quali cirrosa (Salm-Dyck) GOrke, che ha le spine all'apice e quella inferiore, in seguito, arricciate quasi come un cirro, e inizialmente violacee ; longispina, con tutte le spine più lunghe; subtetragona, con gli angoli dei tubercoli indi stinti e le spine tutte brune o biancastre con base e punta bruna. Coltivazione La propagazione è da seme ; per pollone dalle vecchie piante, soprattutto per quanto riguarda le varietà.
164 MAMMILLARIA CELSIANA
Lem Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico centrale , dallo stato di San Luis Potosi fino a quello di Oaxaca, a sud. Descrizione Fusto globulare e più tardi cilindrico, proliferante da adulto per mezzo di polloni basali, alto circa 12 cm e con 8 cm di diametro, verde glauco. I tubercoli conici, rilevati per circa 6 mm, sono posti in numerose compatte spirali, e la loro base è fornita di lanugine bianca, particolarmente densa nella zona di nuova vegetazione e, molto vistosamente, all 'apice, mentre le areole sono piccole, rotonde e feltrose . Le spine radiali sono 20 30, lunghe circa 7 mm, sottili, bianche e pungenti ; quelle centrali sono 4-6, lunghe da 7 mm a 1,5 cm, tranne quella inferiore che è lunga il doppio: tutte sono rigide, molto pungenti, e il loro colore varia dal giallo pallido al giallo scuro, con punta bruna. I fiori nascono in un ampio anello intorno all'apice, dall'ascella dei tubercoli, e sono lunghi circa 1 cm; i segmenti esterni del perian zio sono di solito rossastri, mentre quelli interni, lanceolati, posso no variare in colore dal rosa al rosso scarlatto o al carminio. I frutti sono ovali, rossi, e conservano all'estremità i residui dissec cati della corolla. Questa pianta è descritta dal 1839. Coltivazione Di facile coltivazione, preferisce una leggera om breggiatura almeno nelle ore più calde del periodo estivo. La propagazione è per pollone basale o da seme.
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MAMMILLARIA COMPRESSA
DC.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae . Luogo di origine Messico centrale, da San Luis Potosi fino, a sud, a Querétaro e lxmiquilpan. Descrizione Questa pianta, conosciuta anche col vecchio no me , oggi sinonimo, di Mammi/laria angufaris Link et Otto, è molto variabile e ve ne sono parecchie varietà nomenclate. La specie tipo ha fusto globulare che, accestendo, forma cuscinetti emisferi ci, benché spesso, invecchiando, divenga cilindrica e, in alcune forme, possa raggiungere i 20 cm di altezza. I tubercoli sono corti e grossi, leggermente angolari , compressi lateralmente e la loro base è fittamente rivestita di peluria lanosa bianca e di setole argentee, mentre le areole apicali , dapprima lanose, mantengono in seguito soltanto le spine. Queste sono 4-6 , tutte radiali, rossa stre da giovani, divengono prima bianche poi grigie con punta bruna; quella inferiore è lunga anche 7 cm ed è proiettata in fuori verso il basso. I fiori, poco frequenti , sono rosa violaceo o purpurei con bordo più chiaro. I frutti sono rosso chiaro, lunghi 2 cm, con semi brunastri. La varietà fulvispina ha le ascelle poco lanose e 5 spine bruno-giallastre . La varietà longiseta è più fort'e e alta, molto lanosa e munita di lunghe setole ; ha 7 spine bianche e lunghe. Coltivazione La propagazione si effettua per polloni. Cresce bene sia in pieno sole che a mezz'ombra.
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MAMMILLARIA ELONGATA DC. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico, nello stato di Hidalgo. Descrizione Questa piccola pianta fittamente cespitosa ha cambiato una quantità di nomi negli ottanta anni seguenti la sua descrizione fatta da De Candolle nel 1828, e dopo mezzo secolo di pace Buxbaum l'ha trasferita nel suo nuovo genere Leptoc/ado dia, senza tuttavia che nell'uso comune cambiasse il suo. nome, solidamente affermato. I fusti sono esili e cilindrici, lunghi da 6 a 15 cm e con un diametro di 1,5-3,5 cm : nei fitti gruppi che essi formano, alcuni sono eretti, altri semiprostrati. I tubercoli sono conici e sottili, con la base scarsamente lanosa o glabra; le areole, piccole e rotonde, hanno circa 20 corte spine radiali, più o meno gialle, irraggiate a stella. Le spine centrali sono per lo più assenti: in alcune varietà ve ne possono essere 1-3, lunghe l cm e più. I fiori, lunghi 1,5 cm, sono giallo pallido. Ve ne sono ' molte varietà, fra le quali: obscurior, con fusti sottili e spine dalla base scura che formano un anello bruno intorno all'areola; ste/la aurata, con una sottile spina centrale e tutte le spine gialle dalle punte scure; subcrocea, dalle spine giallo pallido con punta bruna o rossa; tenuis, con fusti molto più sottili ma eretti. Coltivazione Una pianta molto diffusa per la sua ridotta gran dezza, la facilità di coltivazione e di propagazione per pollone e la rapidità di crescita. È però molto facile a marcire e deve essere mantenuta completamente asciutta in autunno e in inverno.
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Luogo di origine Fu trovata da J. Rose nel 1911 nelle isolette di Pichilinque, Cerralbo e Santa Catalina, tutte adiacenti la Bassa California nel golfo di California. . Descrizione Fusto cilindrico, con palloni basali da adulto, piut tosto basso, di soli 10-15 cm di altezza. I tubercoli sono conici, larghi alla base e poco rilevati; le loro ascelle sono glabre o con solo alcune setole. Le spine radiali sono 10-12, lunghe da 8 mm a l cm, sottili e aghiformi, dapprima bruno-rossastre, cambiano poi colore divenendo bianche, e sono irradiate verso l'estemo. Le spine centrali sono 3-4, lunghe fino a l cm, un po' più grosse, bruno scuro da giovani, divengono poi più chiare; una di esse è uncinata. I fiori, espansi fino a 3 cm di diametro e più, hanno i segmenti del perianzio rosa, più scuri nel centro. I frutti, allungati a forma di clava, sono rosa-lilla o rossi; i semi sono neri. Coltivazione Una pianta non molto diffusa in coltura, anche perché richiede un certo calore invernale e una buona umidità ambientale malgrado il terriccio debba essere perfettamente drenato, mantenuto asciutto durante il riposo e innaffiato con molta cautela anche negli altri periodi. La propagazione è per pollone basale.
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MAMMILLARIA FRAILEANA (Britt. et Rose) Boed. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
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MAMMILLARIA GRACILIS Pfeiff. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico, nello stato di Hidalgo. Descrizione Un 'altra piccola pianta che è mollo coltivata da lungo tempo malgrado la confusione tassonomica che l'ha lunga mente circondata. Il fusto è piccolo, cilindrico, alto IO cm e accestisce molto sia dalla base che ramificando lateralmente; i nuovi fusti sono spesso semiprostrati o distorti. I tubercoli sono lunghi circa 1/2 cm e un po' meno larghi, e la loro base è solo leggermente lanosa. Le spine radiali sono 12-14, simili a setole, lunghe 5-9 mm, color crema e poi bianche, irradiate a stella tutt'intorno. Le spine centrali sono 3-5, lunghe fino a 1,5 cm, varianti da bruno chiaro a bruno scuro. I fiori sono lunghi 1,7 cm, larghi 1,3 cm, con i segmenti del perianzio lanceolati, giallo pallido o biancastri; il frutto è lungo l cm, arancione. I giovani polloni hanno bassi tubercoli con spine molto attaccate all'epider mide e senza spine centrali; essi si distaccano e cadono con grande facilità. Ve n'è una varietà fragilis, anche più conosciu ta, tanto che è data spesso come speCie, più piccola e con le spine centrali bianche con punta bruna; la varietà pulchella è più sottile, con meno spine radiali, in parte brune, e senza spine centrali. Coltivazione Di facile coltura e di facile propagazione per palloni o talea, che però non fioriscono prima di tre anni. Tollera il freddo purchè asciutta e purché non sia intenso.
169 MAMMILLARIA GUELDEMANNIANA
Bckbg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico, nella punta merid ionale dello stato di Sonora, presso Alamos . Descrizione Questa pianta ha fusto grigio-verde chiaro, dappri ma globulare, che diviene in seguito cilind ri co, arrivando a 10 cm di altezza con un diametro di circa 5 cm e divenendo cespi tosa con l'emissione di numerosi polloni basali. I tubercoli, piuttosto morbidi e carnosi, arrotondati verso l'apice; hanno base quadran golare larga e glabra. Le areole hanno circa 20 spine radiali, sottili, biancastre, lunghe circa 1/2 cm, e una spina centrale cortiss ima, di 2 mm, conica, che talvolta può essere uncinata, più (, meno scura. I fiori sono piccoli, campanulati, con diametro di 1 cm, bianchi, con petali bordati in rosa e la gola centrale rosa carminio. Ve n'è una varietà guirocombensis, rintracciata anche nel Nord-Est dello stato di Sinaloa e nel Sud-Ovest di quello di Chihuahua, comprendendo cosi una zona più vasta e di maggiori altitudini, sul versante della Sierra Madre Occidentale ; essa ha 1-3 spine centrali rosso-brune, lunghe quasi 1 cm, di cui una uncinata, e i fiori un po' più grandi e più aperti , i frutti scarlatti e i semi neri. Coftivazione La varietà è più facile da rintracciare della specie tipo e sopporta freddi non forti purc~é sia asciutta. La propagazio ne è per seme, eventualmente per pollone basale .
170 MAMMILLARIA KEWENSIS
Salm-Dyck Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
Luogo di origine Questa specie, già descritta da Salm-Dyck nel 1850 come da lui coltivata, era stata inviata per prima a Kew (da cui il nome speCifico) senza indicazione della località di origine , ma è stato accertato che proviene dall'altopiano centrale del Messico. Descrfzione Fusto sferico che diviene in seguito cilindrico, alto circa 12 cm e con 9 cm di diametro, verde scuro. I tubercoli sono conici , corti ma larghi alla base dove appare una lanugine bianca e arricciata, persistente, mentre le areole apicali , lanose da giovani, divengono in seguito nude. Le spine sono tutte radiali, in numero di 4-6, disposte a stella e ricurve ; quelle superiori sono lunghe 6-12 mm, la più bassa è lunga fino a 3 cm, grossa e acuminata ; il loro colore, con il tempo, passa dal bruno rossastro al bruno-nero, quindi diviene più chiaro . I fiori, imbutiformi, sono lunghi circa 1,5 cm, con i segmenti del perianzio acuminati, rosa purpureo scuro , partiCOlarmente nel centro. Il frutto, verdastro, può divenire più o meno rosato ed é lungo 2 cm . I semi sono bruni. Ve n'è una varietà albispina, più conosciuta in linguaggio orticolo come spectabilis, con spine bianche. Coltivazione Lenta di crescita, tolléra il freddo ma non il gelo, e inoltre, come tutte le specie con l'epidermide non protetta dalle spine, è soggetta a scottature se da un riparo invernale viene esposta al sole senza gradualità. La propagazione è per seme.
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MAMMILLARIA LENTA K. Brandeg. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico, nella parte sudoccidentale dello stato di Coahuila, presso Viesca e Torre6n..Fu descritta da Katherine Brandegee nel 1904. Descrizione Questa pianta, che açcestisce dalla base forman do densi cespuglietti, ha la particolarità di ramificare dall'apice che si divide dicotomicamente; i fusti individuali hanno 3-5 cm di diametro, sono verde chiaro o giallastro e rimangono general mente emisferici con altezza inferiore alla base. I tubercoli sono sottili e conici, posti in numerosissirne spirali, con la base lanosa e talvolta con una setola, ma le areole che portano le spine sono glabre, bianche e feltrose s'olo accanto all'apice. Le spine radiali sono 30-40, bianche e setolose, lunghe 2-5 mm, poste in numero se serie concentriche, sottili e fragili, talvolta quasi trasparenli, e si intersecano più o meno fra di loro nascondendo quasi del tutto il fusto. Non vi sono spine centrali. I fiori sono biancastri, con segmenti del perianzio acuminati, e sono seguiti da frutticini rossi lunghi l cm . Coltivazione La crescita di questa specie è particolarmente lenta, quindi è preferibile, se si può, la propagazione per pollone basale. Preferisce la mezz'ombra e, in inverno, un leggero calore, con qualche spruzzatura per mantenere la delicata bellezza delle spine.
172 MAMMILLARIA MARNIERIANA
Bckbg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
Luogo di origine Messico, nello stato di Sonora, sulle monta gne intorno a Santa Ana. Descrizione Questa specie, che Backeberg dedicò a Julien Marnier-Lapostolle che nella sua villa «Les Cèdres», presso Cap Ferrat, riunì uno splendido orto botanico privato nel quale le succulente sono privilegiate, ha un fusto brevemente cilindrico, dapprima solitario, poi ramificante dalla base con numerosi pollo ni, alto circa IO cm con un diametro di 6,5 cm, e con la parte apicale quasi piatta. I tubercoli sono conici, piccoli, fittamente appressati, disposti in numerosissime spirali e hanno la base glabra. Le areole alloro apice hanno circa 30 spine radiali lunghe circa 8 mm, sottili e dritte, non uncinate, e una spina centrale piuttosto grossa, lunga solo 2 mm; tutte le spine sono bianche , leggermente brunastre alra base . I fiori, campanulati, sono grandi per il genere, lunghi 1,5 cm e con un diametro di 3,5 cm, con i segmenti del perianzio estroflessi, leggermente arrotolati in fuori, rosa, carminio oppure purpurei. Coltivazione Questa specie, la cui introduzione è abbastanza recente, è di difficile reperimento sul mercato. Preferisce un leggero calore invernale e posizione calda e assolata durante l'estate. La propagazione è da seme.
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MAMMILLARIA MAZATLANENSIS
K. Schum.
Tribù Cereeae - SottotribÙ Coryphanthanae Luogo di origine Messico nordoccidentale, presso la città di Mazatlàn, sull'oceano Pacifico, nello stato di Sinaloa. Descrizione La pianta, descritta nel 1901 , cresce sulle colline vicino al mare e forma grandi cespi di piccoli fusti oblunghi, alti fino a 12 cm e di 4 cm di diametro al massimo. Ogni fusto, verde grigiastro, presenta i tubercoli posti su poche spirali, con la base larga e il rilievo conico alto da 3 mm a 1/2 cm circa . La base dei tubercoli è nuda o solo scarsamente feltrosa, talvolta con alcune setole, .e le areole apicali sono lanose e , rotonde. le spine radiali sulle piante adulte sono 13-15, bianche, rigide e aghiformi, irradiate verso l'esterno, lunghe da 1/2 cm a 1 cm. Le spine centrali sono 3-4, nelle vecchie vegetazioni anche 6, e talvolta una di esse è uncinata: più grosse e più lunghe delle rad iali , sono brune, più scure verso l'apice del fusto , con base bianca, dirette in fuori, pungenti. I fiori nascono dall'ascella dei tubercoli più vecchi, ma sempre nella parte superiore della pianta e sono lunghi circa 4 cm, con segmenti del perianzio oblunghi, rosso più o meno carminio. Il frutto è rosso O rossastro, talvolta tendente
al bruno, clavato e lungo 2 cm .
Coltivazione ' Desidera almeno un certo calore invernale, con
alcune spruzzature durante il riposo , dato che ama atmosfera
piuttosto umida in confronto alle specie desertiche. La propaga
zione è per pollone.
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MAMMILLARIA MICROCARPA
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Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
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Luogo di origine Il suo areale si stende a cavallo del confine tra gli Stati Uniti e il Messico, comprendendo da un lato gli stati del Texas e dell'Arizona, dall'altro quelli di Chihuahua e Sonora. Descrizione La pianta è piuttosto piccola, dato che in coltiva zione non raggiunge neppure i 10 cm di altezza, benché in natura possa giungere a 16 cm . Il fusto, di 6 cm di diametro al massimo, è per lo più solitario, benché talvolta possa accestire; verde grigiastro scuro, con piccoli tubercoli conici o leggermente ovali dalle ascelle prive di peli o setole, è completamente ricoperto dalle spine radiali, che si dipartono da ogni areola incrociando le altre, lunghe da 1/2 cm a più di 1 cm. Esse sono sottili, bianche o gialle con la punta bruna, e sono generalmente 20-30. Le spine centrali sono singole oppure 3-4, nel qual caso le superiori sono rawicinate fra di loro e quella inferiore è uncinata: il loro colore, inizialmente rosso, diviene col tempo bruno-nero, e la loro lun ghezza raggiunge quasi i 2 cm. I fiori , rosa con una linea mediana più scura, hanno circa 4 cm di diametro. Ve ne sono alcune varietà locali dell'Arizona con spine centrali giallo oro oppure con spine brune e tutte uncinate. Coltivazione La propagazione si effettua generalmente da se me e la crescita è lentissima, la pianta è perciò spesso innestata, anche per ottenere una migliore fioritura.
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MAMMILLARIA OCCIDENTALIS(Britt. et Rose) Boed. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico. La pianta fu trovata per la prima volta nel piccolo stato di Comima, sull'Oceano Pacifico, vicino a Manzanillo, quasi sulla costa, ma fu in seguito rintracciafa più a nord, negli stati di Nayarit e Sinaloa, sempre sul Pacifico. Descrizione Specie che accestisce e ramifica abbondante mente, con fusti sottili e cilindrici alti fino a 15 cm, con un diametro di 2-3 cm. I tubercoli, completamente nascosti dalle numerose spine, sono conici e la loro base non è lanosa benché a volte possa presentare alcune setole . Le spine radiali sono 12-18, lunghe 3-8 mm, cosi che, essendo irraggiate tutt' intorno e appiat tite , si intersecano; sottili e aciculari, sono variabili in colore dal bianco al giallastro con punta bruna. Le spine centrali sono 4-5, lunghe da 1/2 cm a l cm, rosso-brune ; aciculari e rigide, una di esse, in generale la più bassa, è uncinata. I fiori sono lunghi 1 cm e sono leggermente profumati; i segmenti del peri anzi o sono rosa carminio o violaceo, più o meno scuro, e sono fortemente estroflessi. Ve n'è una varietà monocentra, con una sola spina centrale rosso-bruna lunga 7 mm, che può essere dritta, ripiegata o uncinata. ColtivaZione In natura cresce al sole fra le rocce, quindi neces sita di terriccio ghiaioso e perfettamente drenato. La propagazio ne è per pollone.
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MAMMILLARIA PLUMOSA Web. Tribù Cereeae - Sottotribù Co,yphanthanae Luogo di origine Messico settentrionale, nello stato di Coahui la. Descrizione Una piccola pianta fortemente accesiita fino a formare dei veri cuscinetti, che cresce sulle rocce calcaree e sui declivi ghiaiosi sui quali si estende. Il fusto sferico, verde chiaro, ha 7 cm di diametro, con morbidi tubercoli cilindrici, disposti in numerose spirali, dall'ascella bianca e lanosa e dalle piccole areole rotonde sulle quali nascono fino a 40 spine radiali bianche, lunghe 3-7 mm, morbide e ·piumose , che coprono interamente i fusti. Non vi sono spine centrali. Spesso alcune delle spine sono ripiegate o attorcigliate formando una massa anche più densa. I fiori sono piccoli e bianchi, verdastri alla base, con una linea mediana rossa o bruna piuttosto sottile e talvolta indistinta; la loro lunghezza e larghezza di rado superano il centimetro, e la fioritura non è costante né abbondante. Tuttavia la pianta è molto graziosa ed è coltivata soprattutto per lo strano. aspetto che assume, specialmente quando è accestita, di batuffoli di ovatta. ~ spesso confusa con Mammillaria lasiacantha, che ha spine anche più numerose ma simili a setole , la base dei tubercoli glabra e l'epidermide più grigiastra. Coltivazione La pianta desidera il pieno sole, terriccio molto ben drenato e dovrebbe essere mantenuta piuttosto asciutta da novembre ad aprile. La propagazione è per pollone.
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177 MAMMILLARIA PROLIFERA
Haw.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Indie Occidentali: Cuba e Haiti. Descrizione Una delle specie del genere conosciuta da più lungo tempo: battezzata Cactus proliferus da Miller nel t 768, fu inclusa da Haworth nel1812 fra le specie che formarono il nucleo del suo nuovo genere. La piccola pianta è sferica od oblunga, alta solo 6 cm con un diametro di 4 cm, e accestisce espandendosi in colonie spesso larghe 60 cm . I tubercoli sono morbidi, conici, sottili, lunghi poco più di 1/2 cm, posti a spirale su poche file, e alla loro base compaiono delle lunghe setole capilliformi che arrivano a sovrapporsi alla loro punta. Le areole sono leggermen te lanose verso l'apice del fusto, e su di esse compaiono numero sissime spine radiali, lunghe da 1/2 cm a l cm, bianche e setolose, e 5-10 spine centrali, lunghe circa 8 mm, sottili e irraggiate, giallo pallido con punta più scura. I fiori nascono intorno al centro della pianta, alla base dei tubercoli più vecchi, sono lunghi circa 1,5 cm e hanno i segmenti interni del perianzio grandi e piuttosto eretti, giallo pallido con una striscia mediana bruno-rossastra. Sui frutti, rosso scarlatto o arancione, lunghi l cm, persistono a lungo gli elementi disseccati del perianzio. Ne esiste una varietà multiceps (Salm-Oyck) , talvolta considerata ancora specie, con fusto più sottile, originaria del Messico setten trionale e del Texas. Coltivazione La propagazione è facile, per pollone.
178 MAMMILLARIA PSEUDOPERBELLA
Quehl
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Questa specie, descritta da Leopold Quehl nel 1909, ha un areale piuttosto vasto, che si estende, nel Messico, dallo stato di Querétaro, attraverso il Messico centrale, fino allo stato di Oaxaca sul Pacilico. Descrizione Fusto per lo piu solitario, occasionalmente ramifi cato, ma sempre con pochi polloni, dapprima sferico, poi breve mente cilindrico, depresso all'apice dove appare del tutto bianco ; raggiunge i 15 cm di diametro e con l'età può suberificare alla base. I tubercoli, conici e corti, sono posti in spirali numerose e molto rawicinate; la loro ascella è più o meno lanosa e le areole apicali portano da 20 a 30 spine radiali lunghe 3 mm, bianche, fini e seri cee, disposte lateralmente dalle due parti. Le spine centrali sono due: quella superiore, eretta, è lunga circa 5 mm, la più bassa è più corta, e ambedue sono brunastre con punta più scura. I fiori sono piccoli, rosso carminio . I frutti sono rosso chiaro. Coltivazione La pianta è di facile coltivazione, ma tollera male il freddo forte, anche se ne sopporta un certo grado purché asciutta. La propagazione generalmente è da seme ; a volte le vecchie piante si dividono all'apice ramilicando dicotomicamente e formando due articoli distinti, ma in questo caso l'asportazione di uno di essi potrebbe riuscire fatale alla pianta.
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MAMMILLARIA SCHIEDEANA
E!1renb.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico centrale. Descrizione Il botanico tedesco C. Ehrenberg denominò que sta specie nel 1838. La pianta, fortemente sferica, più o meno appiattita all'apice, ha un diametro da 4 a 5,5 cm ed emette una gran quantità di polloni basali formando densi gruppi. I tubercoli, piuttosto morbidi come consistenza, sono conico-cilindrici , lunghi circa 1 cm, disposti in basse spirali , con peli setolosi alla base. Le areole hanno numerosissime spine radiali, molto sottili, lunghe 2-5 mm, poste in rawicinate serie concentriche e inframmezzate da peli setolosi gialli alla base, che si espandono intersecandosi con quelle delle areole adiacenti, cosi da apparire come una serie di leggeri festoni sul fusto. Le spine centrali sono assenti. I fiori, lunghi 2 cm, sono bianchi o bianco crema, con i segmenti interni del perianzio dentellati. I frutticini cilindrici sono rossi. Ve ne sono varie forme, con spine e setole del tutto bianche, del tutto gialle o gialle nella corona. Coltivazione Le radici di questa pianta possono essere sia fibrose che consistenti in un lungo fittone: occorre fare attenzione nel rinvaso per poter dare a questo tipo lo spazio necessario. Rustica nei climi mediterranei più miti, richiede riparo dal freddo intenso. I polloni radicano con difficoltà e perciÒ è spesso innesta ta, oppure propagata per seme.
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MAMMILLARIA SEMPERVIVI
DC.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di onglne Messico centrale, negli stati di Hidalgo e Vera Cruz. Descrizione De CandoIle, nel 1828, dette il nome a questa specie che , con i sUoi tubercoli piuttosto lunghi e soprattutto ben visibili e rawicinati in numerosissime spirali, gli ricordava i Sempervivum delle montagne europee. La pianta, dapprima solitaria e poi accestente lentamente, è sferica, con l'apice molto depresso, alta circa 6 cm e di 7 cm di diametro. I tubercoli sono piramidali, leggermente angolari, lunghi circa 1 cm , con la base molto lanosa soprattutto nella zona fiorifera, e le areole sono piccole, feltrose al centro del fusto, ma divengono man mano glabre. Le spine radiali sono 3-7, bianche, lunghe solo 3 mm, e appaiono solamente sulle giovani vegetazioni; le spif)e centrai i sono per lo più 2, rigide, corte (la più lunga raggiunge il 1/2 cm) e quasi coniche, leggermente ricurve, e il loro colore , bruno rossastro quando nascono, passa presto al bianco. I fiori com paiono all'ascella dei tubercoli già adulti e normalmente hanno i segmenti del perianzio esterni verdastri e quelli interni bianchi con linea centrale rossa, ma talvolta sono giallastri o rosa. Coltivazione Leggero calore invernale e riparo dal sole nelle ore più calde. La propagazione è per seme o per pollone.
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MAMMILLARIA SPHACELATA
Mart.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Zone montuose del Messico meridionale, negli stati di Puebla, presso Tehuacan, e di Oaxaca. Descrizione Secondo il Codice della Nomenclatura, questa pianta oggi non appartiene più al genere Mammillaria , bensi al nuovo genere Leptoc/adodia (cioè , dal fusto sottile) istituito da Buxbaum. Dato però che la maggior parte dei testi mantiene il vecchio nome che, per di più, è d'uso comune, si è preferito non cambiare. L'attributo specifico le fu dato da Martius nel 1832 derivandolo dal greco sphake/6s, secco, inaridito, forse per l'a spetto che i fusti, non bene eretti e ricoperti di spine bianche sull'epidermide verde-grigia, assumevano con l'età. Come il nuo vo nome dovrebbe indicare, la pianta ha fusti cilindrici lunghi sino a 20 cm, ma di 3 cm al massimo di diametro, spesso contorti, verde-grigio pallido, che accestiscono con grande facilità forman do dei fitti cespi. I tubercoli, piccoli e con ici , hanno l'ascella lanosa e setolosa e al loro apice le areole hanno 10-15 spine radiali sottili e bianche con la punta dapprima rossa poi brunastra; di solito vi è una sola spina centrale, oppure 2-3, sim ili alle ra.diali. I fiori sono rossi, più o meno scuri. Coltivazione Di crescita molto lenta, è facilmente soggetta a marciumi, richiede perciò scarse innaffiature. Non tollera il gelo; la propagazione è per polloni basali.
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MAMMILLARIA SPINOSISSIMA
Lem .
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di onglne Messico. Ha una vastissima distribuzione, che comprende, oltre agli stati di Hidalgo, Morelos e Puebla nel Messico centrale, anche quello di Guerrero, sull'oceano Pacifico, attraversato dalla Sierra Madre del Sur. Descrizione Questa pianta, cui Lemaire applicò il nome nel 1838, ha avuto probabilmente più nomi di ogni altra, a causa delle grandi variazioni soprattutto nel colore delle spine; tali nomi sono oggi quelli delle numerose varietà o sono rimasti come sinonimi. Il fusto è cilindrico, colonnare da adulto , giungendo fino a 30 cm di altezza con un diametro di 10 cm , e benché sia quasi sempre descritto come solitario, a questo punto puÒ ramificare dalla base. f tubercoli sono conico-ovoidi o vagamente angolari, alti 4-5 mm, con ascelle lanose e setolose, disposti in numerose spirali. Le areole, lanose all'apice , divengono in seguito glabre. Le spine radiali sono 20-30, espanse in ogni direzione, setolose, lunghe anche 1 cm, per lo più bianche. Le spine centrali sono 7 15, lunghe fino a 2 cm, aghiformi e flessibili, scarsamente pungen ti, di colore variabilissimo dal bianco al rosso rubino, o dal bruno giallastro al rosso-bruno. I ·fiori sono lunghi 2 cm, con i segmenti esterni bruno-rosati e quelli interni carminio . Coltivazione La naturale variabilità è accresciuta dalla propa gazione per seme, dato che solo le vecchie piante accestiscono, e non sempre.
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MAMMILLARIA THERESAE Cutak Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di onglne Questa specie fu scoperta nel 1966 da Theresa Bock nello stato di Durango, nel Messico settentrionale, dove cresce a 2200 m, e il botanico Ladislaus Cutak, nativo della Bucovina, in Romania, ma naturalizzato americano e specialista di succulente all'Orto Botanico di Saint Louis, nel Missouri, la denominò theresae in suo onore. Descrizione È una piccola pianta, con fusto cilindrico, spesso solitario ma che può ramificare, verde oliva, che, in buona coltiva zione, diviene rosso o purpureo. I tubercoli sono piccoli e sottili, con areole rotonde e lanose munite di numerose spine radiali biancastre, lunghe appena 2 mm, e 9 spine centrali. I fiori , rosso violacei , hanno un sottile tubo e possono quindi raggiungere i 4 cm di lunghezza. I semi, neri, sono minutissimi. Coltivazione La pianta probabilmente tol lera il freddo sino a un certo pu nto, ma date le sue ridotte proporzioni è bene sia coltivata da sola e con alcune precauzioni. La propagazione è facile, da seme.
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MAMMILLARIA TROHARTII Hildm. Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae Luogo di origine Messico. Descrizione Il fusto di questa specie è dapprima solitario, quindi emette numerosissimi polloni basali, proliferando larga mente in modo da formare dei larghi cespi. Il colore è verde scuro, tendente al glauco, e ogni fusto, che arriva più o meno a 6 cm di diametro, ha l'apice depresso e grossi tubercoli conici , leggermente angolari, rilevati per circa 1/2 cm. La base dei tubercoli è glabra nella parte di nuova vegetazione, ma sviluppa in seguito una folta lanugine bianca . Le areole, al contrario, sono inizialmente feltrose per divenire poi nude, e hanno 4-5 spine radiali bianche con punta bruna, corte, tranne quelle inferiori che possono arrivare a 8 mm. Vi è una sola spina centrale, più o meno bruna, molto più lunga e rigida, dritta o leggermente ricurva, che con il tempo cade, cosi che i tubercoli basali rimangono quasi inermi. I fiori sono rossi e nascono all'ascella dei tubercoli già adulti, in mezzo alla lanugine che nel frattempo si è sviluppata. Coltivazione La specie non è di facile identificazione perché in commercio se ne trovano molte assai simili, probabilmente . frutto di ibridazioni naturali o artificiali. Come in tutti i tipi scarsa mente spinescenti in' cui l'epidermide non è protett ~, occorre molta attenzione nell'esposizione ai raggi solari, in particolare dopo il riposo , per evitare scottature. La propagazione è per pollone.
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MAMMILLARIA WOBURNENSIS
Scheer
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae .., ~
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Luogo di origine Guatemala . Descrizione Il nome della specie deriva da quello dell'abbazia di Woburn dove vi era una grossa collezione di cactus ; descritta da F. Scheer nel 1845 su di un campione mantenuto a Kew, fu riscoperta nel 1908 da F. Eichlam che la chiamò Mammillaria chapinensis, e come tale può essere ancora nomendata. Il fusto è sferico, ma diviene ovale-oblungo, alto 20 cm e con 8 cm di diametro, e forma col tempo grossi cespi emettendo polloni e ramificando . I tubercoli sono conico-ottusi ed essudano copioso latice quando sono lesi; la loro base è lanosa, con circa 10 setole bianche. Le spine radiali sono 8-9, lunghe 4-5 mm, bianco-{;rema con punta rossastra; le spine centrali sono 1-5, di varia lunghezza fino a quasi 2 cm , bruno scuro quando appaiono , divengono giallastre con punta bruno-rossa. I fiori nascono a corona dalla base dei tubercoli intorno all'apice o un po' più in basso, sono lunghi circa 2 cm e hanno i segmenti esterni del perianzio gialli con riga dorsale mediana bruno-rossastra, mentre quelli interni sono giallo puro. La pianta può variare nel colore dell'epidermide, che spesso è rossastra ed è allora conosciuta in orticoltura come varietà rubescens. Coltivazione In natura cresce sotto gli arbusti, richiede perciò mezz'ombra; non tollera il freddo . La propagazione è per \alea o per pollone.
MAMMILLARIA ZEILMANNIANA
8000.
Tribù Cereeae - Sottotribù Coryphanthanae
"». .
Luogo di origine ' Messico centrale, nello stato di Guanajuato,
presso San Miguel Allende .
Descrizione Questa specie, molto fiorifera , ha fusto per lo più
solitario , che può sporadicamente emettere polloni invecchiando,
ovale o leggermente cilindrico, alto circa 6 cm e largo 4 cm . I . tubercoli sono ovoidi o quasi cilindrici, lunghi 1/2 cm, con la base nuda e areole all'apice. Queste si presentano lanose da giovani e hanno 15-18 spine radiali, bianche, sottilissime e lunghe 1 cm, disposte a raggio; le spine centrali sono 4, lunghe 8 mm, bruno rossastre, e la più bassa è un po' più lunga e uncinata. I fiori sono larghi 2 cm , il loro colore può variare dal viola-l illa al viola e al rosso purpureo. Il frutto è piccolo e verde , i semi.sono neri. Coltivazione La normale coltivazione con terriccio poroso, ripo so invernale con temperature un po' al di sopra di O °C e sole estivo si adatta anche a questa specie . La propagazione è per seme, dato che è difficile ottenere piante accestite .
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187 MATUCANA COMACEPHALA
Ritt.
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Etimologia Il nome è quello di un villaggio nel Perù centrale , a nord-est di Lima, a notevole altezza sulla Cordigliera Occidentale, presso il quale venne rinvenuta la specie tipo . luogo di origine Perù settentrionale, sul versante orientale della Cordillera Bianca, nel dipartimento di Ancash . Descrizione la pianta ha fusto cilindrico, che in generale arriva a 75 cm di lunghezza, benché in natura li superi , con 8 cm di diametro. le costolature, molto fitte, sono circa 25, chiaramente tubercolate , e dalle areole su di esse nascono 15-20 spine radiali , lunghe 1,5 cm , più o meno capilliformi ed espanse in fuori. Le spine centrali , anch 'esse numerose, dato che sono 5-10, sono più grosse, dirette ob liquamente verso l'alto benché talvolta una sia diretta in basso, e sono più o meno ricurve ; la loro lunghezza varia da 1 a 4 cm . Tutte le spine sono bianche. I fiori, rossi come in quasi tutto il genere, sono lunghi 5,5 cm , con perianZiO irregolare e ricurvo. Il frutto è verdastro. Coltivazione La pianta è poco coltivata , e presenta le normali difficoltà delle piante andine, per le quali le ore di sole estivo delle zone temperate sono eccessive e perciò la posizione migliore in tale periodo è a sud-est. La propagaz ione è per talea o per seme se reperibile.
188 MATUCANA PAUCICOSTATA
Ritt .
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae
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luogo di origine Perù, dipartimento di Ancash, nella provincia di Huaràs, tra la sponda del Pacifico e la Cordillera Negra. Descrizione Il fusto di questa pianta è semisferico, alto fino a 14 cm e con un diametro di circa la metà dell'altezza, con 7-11 costolature larghe e alte 7-15 mm sulle quali appaiono i tubercoli , conici e rilevati, dalle areole distanziate di circa 1 cm , grigiastre. Le spine radiali sono 4-8, lunghe da 1/2 cm a 3 cm , e vi è una spina centrale solitaria, che spesso manca; tutte le spine sono color castano in un primo tempo, e divengono grigie con !'invec chiamento. I fiori, irregolari, sono lunghi 6 cm e consistono, per più della metà della lunghezza: in un tubo con lunghi peli bianchi, mentre i 'segmenti del perianzio sono carminio scuro con bordo, più o meno cospicuo, violaceo. Il frutto è del tutto sferico, con peli sparsi, verde , e i semi, lunghi poco più di 1 mm, sono .bruni. La specie può essere ancora rintracciata come Submatucana, uno dei generi di Backeberg che non sono stati r.itenuti validi. Coltivazione Anche questa è una specie piuttosto recente, che in coltura è eventualmente più facile trovare innestata per affrettarne la crescita, benché vegeti benissimo sulle proprie radici. Tollera il freddo da adulta. La propagazione è per seme .
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MATUCANA WEBERBAUERI
(Vaup.) Bckbg .
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Perù settentrionale, presso Chachapoyas, capoluogo del dipartimento di Amazonas, sul versante orientale della Cordigliera Centrale. Descrizione Una pianta dal fusto largamente sferico-depresso, dato che è alta circa 7 cm e ha un diametro di 15 cm, e che presenta 21 costolature tubercolate. I tubercoli sono arrotondati e piuttosto ravvicinati. Le areole sono fortemente ellittiche e su di esse appaiono circa 30 spine dritte, irradiate in ogni direzione, brune e più tardi nere, e le più lunghe raggiungono i 4 cm. I fiori sono tubolari, leggermente imbutiformi, lunghi 5,5 cm, con il tubo coperto di scaglie lanceolato-acute e i segmenti del perianzio giallo limone. Il colore è peculiare di questa specie, dato che tutte le altre del genere hanno fiori rossi o violacei di varie gradazioni. Questa specie era stata descritta da Vaupel nel 1913 come un Echinocactus, e talvolta il nome del vecchio genere si incontra ancora nelle classificazioni. Coltivazione In natura tutte le specie di Matucana crescono fra le rocce, indicando cosi la necessità di un terriccio perfettamente drenato e un' intolleranza per l'umidità alle radici. La propagazione è da seme.
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MATUCANA YANGANUCENSIS
Rauh et Bckbg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Perù settentrionale, nella Cordillera Bianca, nel dipartimento di Ancash. Descrizione Fusto sferico, che può raggiungere i 10 cm di diametro e più e che da adulto accestisce per mezzo di palloni basali. Le costolature sono 27, con areole piuttosto ravvicinate, feltrose da giovani, ognuna delle quali ha numerose spine radiali, grosse e lunghe circa 1 cm, bruno-giallastre nella parte più giovane, biancastre con l'invecchiamento. Le spine centrali sono 1-2, aciculari, lunghe fino a 2,5 cm, bruno-giallastre. I fiori sono lunghi 6 cm, con 2,5 cm di diametro, e i segmenti del perianzio viola-rossastri . Ne esistono molte varietà, tra le quali : a/bispina, con le spine radiali pettinate e intersecate fra di loro e quelle centrali più lunghe, tutte bianche e i fiori carminio. Varietà fusci spina, con fusto solitario e spine centrali lunghe 3 cm, bruno scuro. Varietà /ongiSIy/a, dal fusto sferico e più grande, 23 costolature tubercolate, spine radiali bianche con base scura e spine centrali bruno scuro; i fiori sono rossi o carminio pallido, e lo stilo, come dice il nome, è molto lungo. Varietà parviflora ha fusto piuttosto basso e depresso, spine più lunghe e più grosse, erette; i fiori sono più piccoli e irregolari, rosso carminio. La varietà suberecta può allungarsi fino a 20 cm e ha spine poCo differenziate fra radiali e centrali, biancastre ; i fiori sono rossi. Coltivazione La propagazione è, se possibile, per pollone.
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MELOCACTUS BAHIENSIS
(Britt. et Rose)
Werderm . Tribù Cereeae - Sottotribù Cactanae Etimologia Il nome del genere, usato per primo da Toumefort, deriva dal latino melo (abbreviazione di melopepo, termine usato da Plinio il Vecchio per il melone) e da cactus, per il cefalio rotondo o cilindrico. Luogo di origine Brasile, nello stato di Bahia. Descri:done Fusto prima sferico, più tardi, da adulto, più o meno allungato, alto 10 cm e più con un diametro di 15 cm circa, verde scuro. Le costolature sono 10-12, larghe alla base 2,5 cm, acute e rilevate; ognuna ha 6-7 areole biancastre con 7-10 spine radiali lunghe 2,5 cm e 4 spine centrali che sono circa 1 cm più lunghe. Tutte le spine sono brune. Il cefalio non è molto alto e ha molte setole brune o rossastre; su di esso nascono i piccoli fiori rosa che daranno luogo ai frutticini rossi e oblunghi, di 1,5 cm . Questa specie è una di quelle in cui può verificarsi con l'età una divisione del cefalio. Talvolta attraverso di esso possono prodursi nuovi getti che a loro volta svilupperanno un nuovo cefalio, ma l'evento è assai raro in coltivazione. Coltivazione Molto sensibile all'umidità stagnante e attaccato facilmente dai marciumi. La propagazione è da seme, di crescita lentissima, eventualmente affrettata dall'innesto. La temperatura invernale non dovrebbe mai scendere sotto i 15-18 °C, mentre in estate preferisce il pieno sole .
192 MELOCACTUS CONCINNUS
Buin et Bred.
Tribù Cereeae - Sottotribù Cactanae Luogo di origine Brasile, nello stato di Bahia, a circa 1000 m, sotto la vegetazione tipica della macchia (caatinga), in terreno roccioso e sabbioso molto arido . Descrizione Questa specie, trovata ..nel 1968, ha fusto forte mente globulare-depresso, alto circa 10 cm e con un diametro un po' superiore, verde o verde glauco. Le costolature sono 10 13, acute e tubercolate, con depressioni trasversali fra i tubercoli sui quali sono poste, infossate, le areole bianche e feltrose. Le spine radiali sono 7, delle quali 2 molto corte, 4 ricurve lunghe circa 1/2 cm, e una, lunga 2,5 cm e più forte, proiettata verso il basso. Vi è una sola spina centrale, lunga poco più di 1 cm. Tutte le spine sono prima rossastre con la base chiara, poi grigie con la punta bruna. Il cefalio è alto soltal]to 3 cm circa, ma piuttosto largo, con un diametro di 6-7 cm ; la parte della nuova crescita è coperta di folta lana bianca, inframmezzata da setole rosse che diventano predominanti nella crescita più vecchia. I fiori , lunghi circa 2 cm e larghi 6-7 cm, sono rosso carminio e i frutti sono rossi o rosa violacei. t: caratteristico del genere il fatto che i frutti maturi cadano divenendo membranosi. Coltivazione Le radici fibrose non hanno bisogno di molto spazio, e vasi relativamente piccoli sono più sicuri. Le innaffiature devono essere oculate. La propagazione è per seme.
193 MELOCACTUS GUARICENSIS
Croiz.
Tribù Cereeae - Sottotribù Cactanae Luogo di origine Venezuela, nello stato di Guàrico, da cui il nome. Descrizione Questa specie, classificata abbastanza di recente da Léon Croizat, botanico americano specializzato in flora suda mericana, ha fusto sferico o conico, tronco, alto fino a 10 cm con 9 cm circa di diametro. Le costolature sono circa 10, larghe, ottuse, leggermente tubercolate al margine quando la pianta è giovane, con rilievi più accentuati sulla parte vecchia; le areole che vi compaiono sopra sono leggermente infossate, biancastre. Le spine, indifferenziate fra radiali e centrali, sono 7-9, lunghe quasi 2 cm, tutte leggermente ricurve inizialmente e rigide in seguito; il loro colore varia dal giallo scuro al bruno scuro. Il cefalio è emisferico, alto 4 cm con 9 cm di diametro, ricoperto da peli bianchi inframmezzati da setole rosse. Coltivazione Anche questa specie, come tutte le altre, desidera riposo invernale rigoroso, posizione assolata in estate e terriccio porosissimo. La temperatura invernale non deve mai discendere sotto i 15-18 °C, mitigata da eventuali spruzzature se il fusto tendesse a raggrinzirsi. È proprio l'alta temperatura durante il riposo, unita a scarsa umidità ambientale, che rende difficile la coltura di questo genere.
194 MONVILLEA SPEGAZZINII
(Web.) Britt. et Rose
Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae Etimologia Il nome commemora M. Monville, studioso e colle zionista di cactus della fine del Settecento prima metà dell'Otto cento. Il genere è tutto sudamericano. Luogo di origine Paraguay e Argentina nordorientale. Fu tro vata in Argentina, presso Resistencia, capoluogo della provincia del Chaco. Descrizione La pianta emette numerosi articoli basali, cosi che risulta presto accestita con fusti eretti o semiprostrati che possono raggiungere i 2 m di altezza con un diametro di 2 cm . Essi sono verde-glauco marmo rizzato in bianco, soprattutto fra le costolature, che sono 3-5 (di solito 4), rilevate e angolari, con forti incisioni sul margine, simili a dentellature con la base lunga circa 3 cm, e piccole areole all'apice dei rilievi. Sulle giovani vegetazioni le spine sono per lo più 3, acute e nerastre, lunghe 1/2 cm, delle quali 2 dirette verso l'alto e 1 verso il basso. Sulle parti più vecchie le spine divengono 5 radiali e 1 centrale, lunga 1,5 cm. I fiori sono laterali, con i boccioli diretti verso l'alto, ma aprendosi si curvano bruscamente in giù; lunghi 12 cm , hanno un lungo tubo sottile, i segmenti esterni del perianzio rossastri e quelli interni bianchi. La fioritura è notturna. Coltivazione Desidera mezz'ombra e una minima invernale di 10 °C circa; la crescita è rapida e i fusti abbisognano di sostegni. La propagazione è per talea.
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MYRTILLOCACTUS GEOMETRIZANS (M art.) Console Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae
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Etimologia Il botanico Michelangelo Console, di Palermo (1812-1897). creò il nome del genere riferendosi alla somiglianza dei frutti con quelli del mirtillo (Vaccinium myr1i11us). Luogo di origine Altopiano centrale del Messico, dallo stato di San Luis Potosi a quello di Oaxaca. Descrizione Questa pianta nel suo ambiente naturale è quasi arborea, giungendo fino a 4 m di altezza con un tronco ben definito e ramificante con articoli ricurvi verso l'alto; ma, come accade per molte speCie, le piante in coltivazione, ottenute da talea, non sviluppano tronco e ramificano dalla base emettendo nuovi fusti di 6-10 cm di diametro, verde-azzurri é fortemente glauchi per la pruina che li ricopre nella parte giovane. Le costolature sono 5-6, larghe alla base, con areole distanziate e solo leggermente feltrose. Le spine radiali sono 5, e anche più nei vecchi esemplari, lunghe circa 2 mm, bruno-rossastre inizialmente; vi è una sola spina centrale nerastra, lunga 2-7 cm , piatta lateralmente. I fiori sono larghi 2,5-3,5 cm, con tubo cortissimo e segmenti del perianzio verdastri; da ogni areola possono comparire simultaneamente più fiori. I frutti sono globosi, grandi 1-2 cm, bluastri. Sono commestibili e sono usati sia freschi che secchi, come l'uva; sono chiamati garambullos. Coltivazione La propagazione è per talea.
196 NEOBUXBAUMIA EUPHORBIOIDES
(Haw.)
Buxb. Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae Etimologia Il nome di questo genere fu creato da Baékeberg per onorare il botanico austriaco Franz Buxbaum. Luogo di origine Questa specie è conosciuta da lungo tempo perché già Haworth nel18191a descriveva come Cereus euphor bioides, tuttavia tutti sono stati sempre incerti sul suo luogo di origine; un secolo dopo Britton e Rose conoscevano la pianta solo da esemplari coltivati e soltanto negli anni '60 Backeberg affermava che era nativa del Messico, nello stato di Tamaulipas. Descrizione Fusto colonnare , eretto, solitario, alto parecchi metri, verde-grigio o glauco, con 8-9 costolature acute e areole biancastre e lanose distilnziate di 0,5-1 cm . Le spine sono grosse, poche, da 1 a 3, raramente 5, nel qual caso solo una è prominente, lunga 1-2 cm, e 2 più corte sono dirette in basso; tutte sono nerastre o bruno scuro e quelle centrali sono mancati. I fiori nascono lateralmente al di sotto dell'apice, rivolti verso l'esterno, e sono lunghi circa 7 cm e un po' più larghi. Il tubo e i segmenti più esterni sono rosso vinaceo, i petali rosa-rossi. La fioritura è probabilmente notturna, benché non tutti gli autori siano d'accordo. Può essere ancora nomenclata come Cephalocereus. Coltivazione Si ottiene facilmente da seme ed è di facile coltu ra, ma in complesso non è una pianta molto attraente e solo gli . esemplari adulti fioriscono. '
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NEOBUXBAUMIA POL YLOPHA
(DC .) Bckbg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae Luogo di origine Messico centrale, nello stato di Hidalgo, nella valle di Zimapan e presso Metztitlan. Descrizione La specie, descritta da De Candolle nel 1828 come un Cereus, può ancora essere rintracciata come Cephalo cereus, dato che il passaggio nel nuovo genere di Backeberg è relativamente recente . Il fusto è semplice e colonnare, e nei luoghi di origine può arrivare a 13 m di altezza con 30 cm di diametro e più; il colore dell'epidermide verde vivo diviene grigio nella parte più vecchia. L'apice è arrotondato e in esso confluisco no numerosissime costolature il cui numero, owiamente, cambia con la crescita della pianta, variando dalle 15 delle giovani piante a circa 50 degli esemplari più grandi nell'habitat originario ; esse hanno margine acuto sul quale le areole rotonde, ricoperte di feltro bianco nella parte di nuova vegetazione, sono diStanziate di meno di l cm . Le spine radiali sono 7-8, lunghe fino a 2 cm, dirette verso l'esterno, più erette all'apice ; vi è una sola spina centrale, più lunga, che nella zona fiorifera raggiunge anche i 7 cm . Tutte le spine sono giallo miele con punta bruna, ma invecchiando divengono bianche e poi cadono lasciando le areole inermi. I fiori sono rosso più o meno scuro, con tubo coperto di scaglie carnose. Coltivazione Facile e graziosa nello stadio giovanile. La propa gazione è da seme.
198 NEOBUXBAUMIA SCOPARIA
(Poselg .) Bckbg.
Tribù Cereeae - Sottotribù Cereanae Luogo di origine Messico meridionale, nello stato di Vera Cruz e in quello di Oaxaca, dove è stata trovata nei pressi di Juchitan, dietro le lagune che frontegg iano il golfo di Tehuantepec, su l Pacifico. Descrizione Il fusto di questa specie, anch 'essa prima compre sa in Cephalocereus, è colonnare, alto fino a 7,5 m, molto ramificato, con epidermide verde sulle giovani vegetazioni, grigia sulle parti più vecchie. I nuovi articoli hanno 12-15 costolature , tubercolate verso l'apice, dove presentano un taglio a cuneo sotto le areole , ma con la crescita e l'allungamento divengono molto meno angolari. Le areole, leggermente feltrose sull'apice arrotondato, sono in seguito glabre, con 5 sp ine radiali, di cui 3 dirette verso il basso, lunghe quasi l cm , e l spina centrale più grossa, lunga circa 2 cm, prima rossastra, poi nera e infine biancastra. Gli articoli più vecchi, in forza da fiore, sono più sottili, hanno 20-25 basse costolature e le areole più appressate, ricoperte di feltro bianco. Le spine sono più lunghe, pungenti , inizialmente gialle, e quelle della zona fiorifera brune e setolose. I fiori sono piccoli , rossastri , i frutti piccoli e rossi. Coltivazione La pianta è generalmente coltivata per il suo aspetto e non per la fioritura, che non si ottiene in giovani esemplari. Richiede posizione calda e riparata. La propagazione è per talea di nuovo articolo o per seme. .
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NEOPORTERIA GEROCEPHALA
Y. Ito
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae 'f~ .J
.J.. .., .....
Etimologia Il nome del genere ricorda Carlos Porter, entomolo go e naturalista cileno. II prefisso "neo" è dovuto al fatto che esisteva già un genere Porteria, di Hooker, per delle appartenenti alla famiglia delle Valerianaceae e, per convenzione, non posso no esistere due generi con il nome identico; spesso il prefisso "neo" indica invece il raggruppamento di specie in un nuovo genere diverso da quello cui appartenevano. Luogo di origine Cile. Descrizione Il fusto di questa specie è più o meno sferico, e con l'età si allunga leggermente senza divenire cilindrico . Le costolature sono numerose, tubercolate, con tubercoli prominenti e larghe areole feltrose. Le spine sono numerose, grosse e setolose ; nerastre da giovani, divengono presto completamente bianche, e poiché sono lunghe e arruffate, si intersecano densa mente nascondendo quasi del tutto il fusto. Esse nascono in ciuffi, ciò che rende quasi impossibile distinguere le radiali dalle centrali, tuttavia quelle più esterne sono molto più sottili e più corte di quelle che nascono internamente. I fiori, apicali , sono lunghi 5 cm, con segmenti piuttosto acuti rosa carminio con base gialla. Coltivazione Ancora poco diffusa in coltura, questa pianta ha crescita lenta, ma gli innesti la rendono più rapida. La propagazio ne è per seme.
200 NEOPORTERIA PSEUDOREICHEANA (Bckbg.) Krainz Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Cile, ma la località è sconosciùta. Descrizione Il fatto, di per sé comune , che Schumann avesse chiamato Echinocactus reichei una pianta inviatagli da Karl Rei che nel 1900 da Santi ago del Cile, ha creato intorno a questo nome una terribile confusione tassonomica. La pianta fu in segui to passata al genere Neoporteria, ma Backeberg creò un nuovo genere, Reicheocactus, per alcune altre specie cilene e, non potendo usare l'attributo specifico per le nuove scoperte, ne denominò una neoreichei e l'altra pseudoreicheana. Abolito il genere, esse furono portate in Neoporteria . La pianta è più o meno cilindrica od ovoide, verde oliva sulle nuove vegetazioni, grigiastra in seguito, con persino 40 costolature, completamente divise in piccoli e appiattiti tubercoli rotondi e rawicinatissimi. Le areole sono oblunghe, coperte di feltrosità bruna, giallastra all 'apice depresso. Le spine sono 7-9, lunghe solo 3 mm, appres sate e sottili, più o meno ricurve. I fiori hanno tubo cortissimo e segmenti del perianzio esterni rosso-bruni, mentre quelli interni sono gialli. La specie è poco fiorifera e viene spesso innestata, nel qual caso diviene più alta e più ramificata. Coltivazione Molto rara. La propagazione è per talea.
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NEOPORTERIA SUBGIBBOSA
(Haw.) Britt. et
Rose Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Cile, lungo la costa, sia a nord che a sud di Valparaiso. Descrizione Il fusto di questa specie è globoso da giovane, ma diviene cilindrico ed eretto fino a circa 30 cm di altezza, benché in natura raggiunga anche il metro, con IO cm di diametro, e divenga prostrato e spesso pendulo dalle rupi su cui frequente mente cresce, emettendo anche numerosi polloni . Le costolature sono numerose, spesso fino a 20, tubercolate e rilevate per circa l cm, con areole rawicinate e molto larghe e feltrose inizialmente, più o meno glabre sulla parte più vecchia, dove il fusto, da verde chiaro, diviene grigio-verde o verde-bruno . Tutta la pianta è molto spinosa: le spine radiali sono circa 24, grosse e dirette lateralmente, le spine centrali sono 4, rigide e subulate, lunghe fino a 3 cm . Tutte le spine sono color ambra quando nascono, ma divengono presto più scure con la base chiara e in seguito assumono un colore rosso-bruno . I fiori appaiono all'apice del fusto, più o meno rawicinati al centro e sono lunghi 4 cm circa ; i bocci fiorali sono rossi e quasi con ici , il tubo fiorale è corto, con poche setole. I segmenti del perianzio sono rosa carminio: quelli più esterni sono espansi , quelli centrali sono eretti e rimangono appressati nascondendo gli stami fino all'appassimento. Coltivazione Giovani esemplari si ottengono per talea o seme.
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202 NOTOCACTUS HASELBERGII (F. Haage) Berger Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae
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Etimologia il nome proviene dal greco n6tos, sud , unito a cactus, e infatti le circa 25 specie del genere sono tutte dell'Ameri ca meridionale. La specie, compresa una volta nel vecchio gene re Malacocarpus (cioè, dal frutto morbido) di Britton e Rose, è talvolta nomenclata come Brasilicactus Bckbg. Luogo di origine Non citato nella descrizione originale, sembra sia il Rio Grande do Sul, nel Brasile meridionale. Descrizione La pianta è piuttosto piccola , con fusto globulare o brevemente cilindrico che può raggiungere i 12 cm di altezza e 5-10 cm di diametro, spesso semi prostrato, depresso ail'apice. Le costolature sono 30 o più, formate da tubercoli bassi e arrotondati con piccole areole coperte di lanugine bianca. Le spine radiali sono 20 o più , aghiformi, lunghe anche un centime tro , dapprima giallastre e poi bianche e nascondono praticamente il fusto, mentre le spine centrali , che possono essere 3-5, sono gialle. I fiori nascono sulle areole superiori del fusto, hanno un corto tubo, con petali rosso più o meno intenso, talvolta rosso arancione. Ve n'è una forma più grande e robusta, con fiori più larghi dal tubo più lungo e spinoso. Coltivazione La pianta è di facile coltivazione a mezz'ombra, ma accestisce dalla base solo sporadicamente, cosi che la propagazione è spesso fatta da seme . Lo sviluppo delle plantule è lento, ed è frequente che vengano innestate per accelerarlo.
203 NOTOCACTUS HORSTII
Ritt. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae
Luogo di origine Brasile meridionale, nella Serra Geral, nello
stato di Rio Grande do Sui.
Descrizione La specie, descritta da Ritter nel 1966, era stata
già trovata anni prima, in un unico esemplare, da Leopold Horst,
cui fu dedicato l'attributo specifico, ma non era stata pubblicata,
benché Horst annotasse tutti i dati sul luogo stesso della scoper
ta. Il fusto raggiunge i 14 cm di diametro e, inizialmente globoso,
diviene in seguito allungato e cilindrico fino a 30 cm di altezza.
In natura talvolta dà origine a nuove crescite, distanti anche 1
m, che pendono dalle rocce con gli apici lanosi e bianchi. Le
costolature sono 12-16, dritte, segnate da piccoli tubercoli, con
areole bianche, feltrose distanziate di 6-9 mm. Le spine radiali
sono 10-15, pallide, lunghe 1-3 cm, dritte o leggermente ricurve;
le spine centrali sono 1-4, meno robuste, brune, separate l'una
dall'altra e un po' più lunghe. I fiori sono apicali, lunghi 3-3,5 cm,
con tubo fiorale squamoso e con lanugine bianca o bruna; i
segmenti del perianzio, spatolati o lanceolati, hanno la base
gialla e la parte superiore arancione o scarlatta.
Coltivazione Come tutte quelle descritte nell'ultimo decennio,
la pianta è ancora scarsamente immessa sul mercato. Richiede
un certo calore invernale e necessita di pieno sole. La propaga
zione è per seme.
204 NOTOCACTUS LENINGHAUSII
(Haage jr.)
Berger Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Brasile meridionale.
Descrizione Fusto globulare che lentamente diviene cilindrico,
alto fino a 1 m con 10 cm di diametro, ramificato dalla base cosi
che forma gruppi di fusti leggermente ricurvi prima di divenire
eretti. L'apice è arrotondato nelle giovani piante, ma diviene
obliquo in quelle vecchie. Le costolature, basse e ottuse, verticali,
sono circa 30, con areole coperte di fitta lana bianca intorno
all'apice e nella zona fiorifera. Le spine radiali sono circa 15,
sottili, setolose e sericee, giallo pallido, lunghe 1/2 cm; le spine
centrali sono 3-4, giallo oro, arcuate verso il basso, sottili e
lunghe anche 4 cm. AI momento in cui appaiono dal centro le
spine sono rossastre e formano un piccolo ciuffo eretto molto
caratteristico, prima di divenire quasi subito gialle. I fiori nascono
all'apice, vicino al centro, sono lunghi 4 cm e larghi 5 cm; i
segmenti del perianzio esterni sono verdastri, quelli interni gialli
o giallo limone. Il tubo è scaglioso, con peli e setole brune.
Coltivazione Benché di crescita lenta e benché non fiorisca
fino a quando non raggiunge i 20 cm circa, è molto coltivato per
i suoi colori, ed è di facile coltura; tollera il freddo e richiede
posizione lievemente.ombreggiata. La propagazione è per seme
o per pollone. Ne esistop.o delle forme crestate, generalmente
innestate.
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NOTOCACTUS MAMMULOSUS
(Lem.) Berger
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Uruguay e Argentina. Descrizione La specie, inclusa da Lemaire, che la descrisse nel 1838 per primo, nel genere Echinocactus, può ancora essere rintracciata come Malacocarpus mammulosus, dato che Britton e Rose la trasferirono in questo genere creato da Salm-Dyck e oggi abolito. La pianta ha fusto globulare che diviene allungato fino a 10 cm con circa 6 cm di diametro, verde più o meno grigiastro, con apice depresso e senza spine e 18-20 costolature con tubercoli molto prominenti e arrotondati tra i quali appaiono le areole, profondamente infossate, piuttosto grandi e distanziate di circa 1/2 cm . Le spine radiali sono 10-13, sottili, lunghe meno di 5 mm, brune ; quelle centrali sono 3-4, più grosse e lunghe più del doppio, gialle con punta bruna. I fiori sono gialli e hanno il tubo ricoperto di lana bianca e setole brune. Questa specie è spesso confusa con Notocactus submammulosus (Lem.) Bckbg., che è più o meno simile, ma ha soltanto 13 costolature ; le spine radiali sono circa 6, irraggiate orizzontalmente, e le spine centrali 2, una diretta verso il basso e l'altra verso l'alto, lunghe e piatte, con una sottile scanalatura nella parte inferiore. Le spine sono gialle con punta bruna e le più grosse hanno inizialmente base rossa e divengono poi grigie. I fiori, gialli, sono più piccoli. Coltivazione La propagazione è per seme; sopporta male il freddo.
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NOTOCACTUS OTTONIS (Lehm.) Berger Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Brasile meridionale, Uruguay e Argentina. Descrizione Una specie molto variabile, della quale esistono almeno 10 varietà nomenclate. La specie tipo ha fusto sferico appiattito verde scuro, di 5-11 cm di diametro, con 8-10 costolatu re debolmente tubercolate e arrotondate, che portano areole rotonde e pubescenti, molto feltrose da giovani , infossate nei rilievi e distanziate di circa 1 cm . Le spine radiali sono 10-15 e anche più , gialle e sottili, irradiate; quelle centrali sono 3-4, ma talvolta mancano, e sono più forti , bruno-rossicce con la punta chiara, lunghe circa 2,5 cm . I fiori sono lunghi 4-6 cm e altrettanto grandi, e hanno un tubo lanoso con setole all'ascella delle scaglie ; i segmenti del perianzio sono giallo lucente. La pianta spesso accestisce da adulta. Le sue principali varietà sono: albispinus, con 9-7 spine radiali e 1 centrale, biancastre, e fiori più piccoli; brasi/iensis, con spine radiali più erette e centrali più corte, brunastre ; linkii, con costolature più sottili e acute e più numerose, spine radiali inizialmente bianche e spine centrali più piccole ; mu/tiflorus, con costole acute, spine lunghe meno di 2 cm e fiori numerosi ma piccoli ; tortuosus, con costolature un po' spiralate e spine più corte e grosse, irraggiate e 4-6 spine cen trali ; uruguayensis, con 11 costole grandi e più tubercolate, nessuna spina centrale e le radiali sottili ed espanse. Coltivazione La propagazione è per seme o per palloni basali.
207 NOTOCACTUS PURPUREUS
Ritt.
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae luogo di origine Brasile meridionale, nello stato di Rio Grande do Sul, a sud della Serra Geral. Descrizione Il fusto sferico diviene in seguito ovoidale, con diametro di circa 14 cm , e spesso · emette polloni basali. Le costolature sono 14-18, dritte, rilevate per circa 7-15 mm, tuber colate, e sulla parte più vecchia i tubercoli divengono compressi, divisi da profondi solchi trasversali. Le areole sono bianche e rotonde; le più giovani, coperte di folti peli bianchi, fanno apparire l'apice depresso del fusto molto lanoso e la loro superficie più grande di quanto non sia realmente: all'inizio sono poste sulla parte superiore dei tubercoli e la loro feltrosità giunge fino alla depressione fra di essi, ma con l'invecchiamento e con la riduzio ne dei tubercoli stessi la loro posizione diviene apicale su ciascu no di loro, e alla base la loro superficie è quasi glabra. Le spine radiali sono 7-15, lunghe 2 cm, ricurve o contorte, e vi è una sola spina centrale di 2,5 cm, prima curva verso l'alto, poi verso il basso. Tutte le spine sono giallastre o brune. I fiori nascono al centro della pianta, sono imbutiformi con un tubo con setole brune e sono lunghi e larghi all'incirca 4 cm. I segmenti del perianzio sono piuttosto stretti e acuminati, rosa carminio, e danno il nome alla specie, dato che la maggior parte delle altre del genere ha fiori gialli. Il frutto è verde rossastro. Coltivazioni La propagazione è generalmente per seme.
208 NOTOCACTUS SCHUMANNIANUS
(Nicolai)
Berger Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae luogo di origine Paraguay meridionale, presso Paraguari, a sud-est di Asuncion, e Argentina settentrionale. Descrizione Questa specie, classificata da Britton e Rose co me Malacocarpus, fu poi trasferita da Backeberg nel genere Eriocactus, oggi abolito, tuttavia può essere ancora rintracciata con tali sinonimi. La pianta è da principio sferica, ma con l'età diviene colonnare, alta fino a 1 m, con numerose costolature che si moltiplicano via via fino a divenire 30 e più, sottili e acute. Le areole sono piccole e rotonde, piuttosto ravvicinate; feltrose intorno all'apice, che è molto lanoso e sp:noso, divengono poi presto glabre. Le spine non presentano distinzione in radiali e centrali, e sono 4-7, ma nelle vecchie piante possono arrivare fino a 10; sono setolose, contorte o ricurve all'indietro, bru no-rosse da giovani, divengono poi grigie. La spina più bassa, che spesso è caduca, raggiunge i 5 cm di lunghezza e, quan do è presente, è espansa in fuori o diretta verso il basso, legger ménte ricurva. I fiori sono apicali, imbutiformi, lunghi 4-5 cm; i segmenti del perianzio, gialli, si espandono pienamente raggiun gendo un diametro di apertura di 4 cm. La fioritura dura parecchi giorni. Coltivazione Preferisce posizioni semiombreggiate o almeno poche ore di sole. la propagazione è per seme.
209 NOTOCACTUS SCOPA varietà RUBERRIMUS Hort.
(Spreng .) Berger
Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Brasile meridionale e Uruguay. Descrizione La pianta era stata descritta da Sprengel, fino dal 1825, come Cactus, ed è stata passata dopo a vari generi. Il fusto, dapprima sferico, diviene in seguito cilindrico, alto 25 cm e largo 10 cm, quasi totalmente ricoperto dalle spine bianche e morbide, ed è per lo più solitario, emettendo articoli basali solo occasionai mente. Le costolature sono 30-35, basse, ottuse, con rilievi appena segnati da piccoli tubercoli e areole distanziate di 1/2 cm o poco più, bianco-lanose da giovani. Le spine radiali sono 40 circa, lunghe 5-7 mm, sottilissime, bianche, sericee; le spine centrali sono 3-4, più grosse e più lunghe, bruno-rossastre. I fiori nascono al centro e sono lunghi e larghi 4 cm circa ; l'ovario ha scaglie verdastre, lanugine bruna e setole scure , mentre i segmenti del perianzio sono giallo canarino o giallo limone, bene espansi. Ve ne sono parecchie varietà, alcune delle quali accestiscono più spesso, e una conosciuta in orticoltura come ruberrimus, con le spine centrali color carminio ; di questa varietà vi è anche una forma crestata molto ricercata dai collezionisti. Coltivazione La pianta sta bene in pieno sole, ma durante il periodo più caldo è meglio mantenerla in posizione semiombreg giata. La propagazione è per pollone, ove ce ne siano, altrimenti da seme.
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NOTOCACTUS SUCINEUS Ritt. Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Luogo di origine Brasile meridionale, nello stato di Rio GrandI;) do Sui. Descrizione La specie deriva il suo nome dal latino sucinum, ambra gialla , per le numerosissime spine gialle che ricoprono quasi il fusto. Il fusto, all'in izio sferico, diviene poi oblungo, verde lucido, spinoso, con l'apice infossato; il diametro è di 3-7 cm. Le costolature sono formate da tubercoli successivi, rilevati soltanto per 2-4 mm , fra i quali nascono le piccole areole bianche e rotonde, molto feltrose intorno alla corona apicale e munite di spine acute e dritte. Le spine radiali sono 15-30, lunghe 3-6 mm, color ambra; quelle centrali sono 8-12, lunghe da 7 mm a 2 cm , giallo oro. I fiori sono apicali, lunghi circa 3,5 cm, e hanno il tubo cilindrico con un leggero beccuccio, lungo 1 cm . I segmenti del perianzio sono giallo zolfo; quelli esterni arrotondati , quelli interni più stretti e acuminati. Il frutto è interàmente coperto di lana bianca e ha la polpa rosa. I semi sono minutissimi. La pianta accestisce soltanto a completa maturità, ma gli esemplari più giovani e solitari sono molto graziosi e possono fiorire prima di avere emesso i polloni basali. Coltivazione Desidera un leggero calore invernale. La propa gazione è per seme o per pollone.
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OBREGONIA DENEGRII Frié Tribù Cereeae - Sottotribù Echinocactanae Etimologia Dedicato dal botanico cecoslovacco Alberto Friè ad Alvaro Obregon, presidente del Messico, paese in cui Frié si recò nel 1920, il genere è monotipico, comprendendo solo questa specie . Luogo di origine Messico nordorientale, nello stato di Tamauli pas fra i versanti della Sierra Madre Orientale e quelli della Sierra di Tamaulipas, vicino a Ciudad Victoria . Descrizione Il genere è abbastanza vicino ai generi Ariocarpus e Strombocactus. La pianta ha una grossa radice fittonante e il fusto è arrotondato e può giungere a 12 cm di diametro, formato in realtà da grossi tubercoli triangolari , imbricati a spirale l'uno nell'altro, piuttosto simili a foglie . Nelle piante adulte la loro base è larga da 2 a 2,5 cm; la superficie interna è piatta, mentre quella esterna è fortemente carenata ; sull'apice cuspidato leggermente estroflesso vi è una piccola areola inizialmente feltrosa, e 2-4 deboli e corte spine ricurve verso l'esterno; la feltrosità sparisce e le spine cadono con !'invecchiamento. I fiori nascono al centro , piuttosto piatto e lanoso, e hanno circa 3 cm di diametro ; i segmenti esterni del perianzio sono corti e simili a scaglie, quelli interni sono bianch i o rosa . Coltivazione La propagazione è da seme e la crescita è lenta. La pianta è rara, ma non di difficile coltura in pieno sole e riparata dal freddo. Non può essere innestata.
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212 OPUNTIA ACANTHOCARPA
Engelm. et Bige!. Tribù Opuntieae - Sottogenere Cylindropuntia
Etimologia Il nome proviene da quello della città di Opus (Opuntel , capitale della Locride , antica regione della Grecia. Luogo di origine Stati Uniti , in Arizona e anche Utah e Nevada; Messico, nello stato di Sonora. Descrizione La pianta, molto ramificata, raggiunge i 2 m di altezza e ha un grosso tronco cilindrico, che diviene legnoso, come i rami principali che nascono ad angolo piuttosto acuto con esso, allargandosi poi in ulteriori ramificazioni fino agli articoli terminali che sono molto tubercolati, lunghi circa 8 cm e con un diametro di 2 cm e più. I tubercoli sono allungati, appiattiti lateralmente, e portano areole rotonde od ovali biancastre e feltrose con glochidi gialli cortissimi. Le spine sono 8-25, aciculari, bruno scuro, lunghe circa 3 cm , ricoperte da guaine sottili e chiare, generalmente color paglierino. Spesso sono inguainale soltanto le spine più centrali, più grosse e un po' più lunghe. I fiori sono lunghi 5 cm e hanno il diametro circa uguale quando sono espansi, e appaiono soltanto sugli articoli terminali; il colore dei segmenti del perianzio varia dal giallo al rosso. Il frutto è piriforme, debolmente ma largamente umbilicato, lungo circa 3 cm , tubercolato sulla parte superiore dove, su ogni tubercolo, appaiono circa 10 grosse spine. . Coltivazione Poco coltivata. La propagazione è per talea.
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OPUNTIA BASILARIS Engelm. et Bigel. Tribù Opuntieae - Sottogenere Platyopuntia Luogo di origine Dagli Stati Uniti (California, Nevada, Utah, Arizona) fino al Messico settentrionale , nello stato di Sonora. Descrizione Pianta bassa e cespugliosa che raggiunge circa 1 m di altezza, ramificando dalla base, con articoli più o meno eretti o prostrati. Gli articoli sono ovali, verde grigiastro o glauco, leggermente pubescenti , spesso rossastri intorno alle areole, lunghi 12-20 cm, con numerose areole coperte di lanugine bian castra, bruno chiara o giallastra con sottili e numerosi glochidi rosso-bruni piuttosto caduchi, ma senza spine, tranne, tavolta, una, corta, sulle areole superiori. I fiori sono larghi 5-7 cm, rosso carminio variante dal chiaro al purpureo. Il frutto è globulare ovoide , vellutato. Data la grande estensione dei suoi luoghi originari, la specie presenta una certa variabilità, e se ne conosco no parecchie varietà, tra le quali: cordata, probab ilmente di origine articola, con articoli più sottili che hanno la parte superiore cordata e che ramifica solo dalla base ; longiareolata, originaria del Grand Canyon, con areole oblunghe sui segmenti più vecchi che sono più spatolati che ovali ; i glochidi cadono prestissimo lasciando le areole semplicemente lanose. Coltivazione Abbastanza diffusa in coltura a causa della sua taglia ridotta e dei suoi colori, sopporta temperature abbastanza basse. La propagazione è per pala.
214
OPUNTIA BIGELOWII Engelm. Tribù Opuntieae - Sottogenere Cylindropuntia Luogo di onglne Stati Uniti (Nevada meridionale, Arizona,
California) e Messico (parte settentrionale dello stato di Sonora
e della Bassa California).
Descrizione Una delle più caratteristiche fra le Opuntia cilindri
che, localmente dette cholla. La pianta è semiarbustiva, general mente con un fusto centrale alto sino a 1 m, che col tempo diviene simile a un tronco, e numerosi corti rami laterali, con i centrali eretti e gli altri più o meno orizzontali o suberetti. Essi sono verde chiaro, lunghi 5-15 cm, di circa 5 cm di diametro, molto turgidi, con tubercoli quadrangolari, larghi 1 cm alla base e altrettanto lunghi. Le areole sono rotonde , bianche, con glochidi gialli, e portano numerosissime spine: quelle radia li sono circa 10, lunghe 1-1,5 cm, quelle centrali sono anch'esse 10, un poco più lunghe, e tutte sono giallo chiaro e fornite di guaine cartacee e membranose dello stesso colore, cosi che, ricoprendo quasi interamente il fusto, l'insieme della pianta risulta essere di un pallido oro. I fiori nascono vicino all'apice degli articoli, sono larghi circa 4 cm e di colore purpureo, per quanto ne esistano delle forme con i fiori gialli. Il frutto è giallo, piriforme, tubercolato. Backeberg classifica questa pianta sotto Cylindropuntia. Coltivazione Può essere coltivata all'aperto nei climi più miti. La propagazione è per talea ; anche i frutti possono dar luogo a nuove piante radicando dai tubercoli.
215 OPUNTIA BRASILIENSIS
(Willd.) Haworth Tribù Opuntieae - Sottogenere P/atyopuntia
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Luogo di origine Brasile meridionale, Paraguay, Argentina, Perù e Bolivia orientale. Descrizione Questa specie dovrebbe appartenere a un sotto genere a parte, Brasi/iopuntia, che comprende solo quattro spe cie, difficilmente incontrate in coltivazione; tuttavia si può ancora considerarla con il vecchio nome, per creare il minimo di confusio ne nella nomenclatura. La caratteristica di queste piante, tutte sudamericane , è di avere i giovani articoli costituiti da pale piatte, ma il fusto basale, simile a un tronco, e le ramificazioni principali cilindriche, molto più' marcatamente di quanto si riscontri nelle altre Opuntia arborescenti. La pianta in natura può raggiungere i 4 m di altezza, con il fusto di 25 cm di diametro, eretto, glabro o spinoso , dal quale si dipartono dei rami laterali più o meno orizzontali o eretti. Le pale che partono da essi sono sottili , verde pallido, in parte caduche , lunghe 15 cm e larghe 6 cm . Le areole sono mollo sparse e ognuna ha soltanto 1-2 spine, lunghe 1,5 cm. I fiori , lunghi circa 5 cm, hanno i segmenti del perianzio gialli o giallo pallido. Il frutto è sferico, di 4 cm di diametro, con areole piccole dalle corte spine, giallo a maturità. Ne esistono molte varietà. Coltivazione La pianta desidera caldo invernale e umidità am bientale. La propagazione è per talea. •
216 OPUNTIA CATINGICOLA
Werderm. Tribù Opuntieae - Sottogenere P/atyopuntia
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Luogo di origine Brasile, nello stato di Bahia, nella formazione a macchia (caatinga, da cui l'attributo), a un'altitudine di circa
600 m. Descrizione In tutte le formazioni a macchia la vegetazione è di scarsa altezza, e questa pianta non fa eccezione, raggiungen do al massimo 1,5 m, pur avendo articoli lunghi fino a 15 cm, molto carnosi. Su di essi le areole sono sparse, grandi e circolari , con glochidi bianco-giallastri o gialli, e 5 o più spine di lunghezza irregolare, bruno chiaro o chiare con punta più scura, rossastre da giovani, poste per lo più al centro dell'areola; la più lunga arriva a 5 cm ed è diretta verso il basso. I fiori hanno tubo leggermente tubercolato, verde, con areole coperte di glochidi e qualche corta spina; i segmenti del perianzio sono corti, rossi, molto estroflessi, al punto d'avere l'apice arricciato. La specie è abbastanza recente come introduzione, e non è facile rintrac ciarla sul mercato. Coltivazione La pianta desidera un certo calore invernale, ed è coltivabile all'aperto soltanto in climi miti e al riparo dai venti • freddi. Il riposo invernale deve essere rigoroso. La propagazione awiene distaccando una pala e facendola radicare con scarsissi ma umidità.
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OPUNTIA DIADEMATA Lem. Tribù Opuntieae - Sottogenere Tephrocactus Luogo di origine Province centrali dell'Argentina occidentale. Descrizione La specie può essere ancora rintracciata come varietà di quello che Backeberg chiamò Tephrocactus ar1iculatus, riunendo la suddivisione dei generi fatta da Lemaire con il nome specifico dato inizialmente da Christoph Otto nel 1833, e fornendo uno dei pochissimi esempi in cui la specie tipo veniva rappresen tata da una varietà anziché dalla vera specie . Proprio in conside razione di questa anomalia, la pianta è stata riportata alla denomi nazione di Lemaire del 1838, che risulta oggi essere quella valida. J:: un basso arbusti no, eretto o prostrato, con articoli grigio verdi ovali, lunghi circa 5 cm e larghi circa 4 cm, molto debolmente tubercolati tranne che allo stadio iniziale, e con areole rilevate ricoperte di glochidi rosso-bruni. Le spine sono 1-4, lunghe da 3 a 10 cm e larghe anche quasi 1 cm, sim ili a fili d; rafia, morbide, curve o ripiegate, biancastre. I fiori sono giallo pallido, larghi 3,5 cm . I frutti, lunghi circa 2 cm, non si presentano mai in coltivazio ne, e probabilmente in natura sono forniti di glochidi. La specie presenta molte varietà, dovute alla larga area di distribuzione; tra le principali, la varietà calva, con articoli quasi sferici, spesso rossastri e corrugati, del tutto senza spine; oligacantha, molto simile alla specie tipo ma con spine più strette e corte e fiori bianco-rosati; papyracantha, la più attraente, con spine nastrifor mi più larghe e lunghe, bianche; syringacantha, molto simile alla precedente ma con articoli del tutto sferici, spine bruno chiaro, talvolta con vere spine, e fiori bianchi. La varietà inermis (foto in basso): dell'Argentina centrale, accestisce lormando grossi gruppi, con articoli verdi e cilindrici assottigliati all'apice. Le areole sono bianche, senza spine, con glochidi chiari o bruni. Coltivazione Pieno sole e innaftiature moderate. La propaga zione è per talea di articolo su sabbia pura, asciutta.
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OPUNTIA ERINACEA Engelm. et Bigel. Tribù Opuntieae - Sottogenere Platyopuntia Luogo di origine Stati Uniti : Arizona settentrionale, Utah meri dionale, Nevada meridionale, California orientale. Descrizione Un piccolo arbusto di non più di 80 cm di altezza, con· portamento più o meno eretto o semi prostrato, accestente, con articoli ovali o ellissoidi, lunghi 8-10 cm e di spessore variabile ma, di solito, consistente. Le areole sono numerose, piuttosto grandi, bianco-feltrose, leggermente rilevate, con pochi glochidi giallastri e spine molto numerose ed espanse in ogni direzione, sottili e flessibili, ma non setolose, lunghe 5 cm , talvolta più , bianche, che in pratica coprono quasi del tutto l'epidermide sottostante. I fiori , lunghi 6 cm e un po' più larghi, hanno i segmenti di colore variabile dal rosso-arancio al giallo. Il frutto è molto spinoso. Ancora più attraente è la varietà ursina, conosciuta in America con il nomignolo di "orso grigio" (grizzly bear), nativa del deserto di Mojave, a nord-est di Los Angeles in California, che è più piccola e delicata, con un maggior numero di lunghe e deboli spine quasi capilliformi, bianco-brunastre o bruno palli dissimo, che possono arrivare fino a 25 cm di lunghezza e che diventano grigiastre con l'età. I fiori di questa varietà sono per lo più gialli. Coltivazione Tollera un certo grado di freddo purché asciutta. La propagazione è per pala.
OPUNTIA FICUS-INDICA (L) Mili. Tribù Opuntieae - Sottogenere Platyopuntia Luogo di origine America tropicale, ma la località precisa è sconosciuta ; largamente coltivata in tutte le zone subtropicali, si è spontaneizzata in Messico, sul Mediterraneo e in Sudafrica. Descrizione Pianta cespugliosa che può divenire arborescen te, alta sino a 5 m con un tronco legnoso assai ramificato nella parte superiore. Gli articoli sono gr.andi, ovali od oblunghi , e possono raggiungere i 40 cm di lunghezza, spessi e camosi. Le areole sono piccole , di solito senza spine , ma munite di numerosissimi glochidi gialli, che nei fusti più vecchi cadono quasi completamente. I grandi fiori sono generalmente gialli, con stami giallo pallido. Il frutto è il migliore fra quelli commestibili , piriforme, umbilicato all'apice, con parecchie areole senza spine ma con glochidi gialli, e a seconda della varietà può essere giallo, rossastro o rosso, oppure striato. La polpa è usualmente dello stesso colore, succosa, e in essa sono sparsi numerosissimi piccoli semi duri. Poiché è pianta coltivata come fruttifera, ne esistono molte varietà in funzione dei frutti, tra le quali: asperma, con frutti piccoli e gialli e pochi semi piccolissimi ; lutea e rubra, a seconda del colore del frutto giallo o rosso; serotina, con frutti gialli e fruttificazione tardiva fino a novembre. Coltivazione Terreno sabbioso o pietroso perfettamente dre nato e pieno sole. La propagazione è per pala, fatta radicare in sabbia.
220 OPUNTIA FULGIDA
Engelm. vaL MAMILLATA (Schotl) Bckbg. Tribù Opuntieae - Sotlogenere Cy/indropuntia
Luogo di origine Dall'Arizona, lungo il golfo del Mess ico, agli stati di Sonora e Sinaloa, per lo più nelle montagne occidentali di Sonora. Descrizione Questa specie , che fu descritla da Engelmann nel 1856, è quasi arborescente, raggiungendo i 3 m e più di altezza e formando un tronco eretlo, di 20 cm di diametro, molto ramifica to , a volte quasi dalla base. I rami formano una corona piutlosto compatla e sono lunghi fino a 20 cm , con 5 cm di d iametro, molto carnosi e con tubercoli fortemente rilevati all'apice dei quali le piccole areole, ricoperte di corti glochidi bianchi o giallastri , portano sino a 10 spine lunghe anche 3,5 cm, gialle o brunastre, racchiuse in guaine bianche di cbnsistenza cartacea, libere. Gli articoli si distaccano facilmente e metlono radi ce con grande facilità. I fiori hanno un d iametro di 2,5-3 cm, con pochi petali rosa o rosso chiaro . Il frutlo, verde, piriforme, è prima tubercolato per d ivenire poi liscio, lungo 5 cm. La varietà mamillata ha spine molto più corte, articoli più carnosi e tubercoli più rilevati. Nella classificazione di Backeberg è compresa sotlo Cy/indropuntia. Coltivazione Sopporta bene il freddo se asciutla, ma desidera caldo e sole in estate. La propagazione è per talea, ma i frutli stessi possono porre radice dai tubercoli dando luogo a nuove piante. .
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OPUNTIA GOSSELINIANA Web. Tribù Opuntieae - Sotlogenere Platyopuntia Luogo di origine Messico , nella Bassa Californ ia e nello stato di Sonora. Descrizione Arbusto alto circa l m, dal portamento espanso e ramificante fin quasi dalla base , con articoli discoidi spesso più larghi che lunghi, che misura·n o anche 20 cm di larghezza, poco spessi e generalmente più o meno rossastri. Con il tempo forma un breve tronco con lunghe e numerose spine. Sugli articoli le areole sono grandi e giallastre, con cuscinetli rilevati di glochidi gialli o bruni. Le spine appaiono solo sulla parte superiore degli articoli e talvolta sono assenti; sono 1-3, raramente di più, sotli li e flessibili, lunghe fino a 5 cm e più, bianche o g iallo pallido, oppure brune inizialmente , soprattutto sulle areole marginali. I fiori sono gialli e il frutto , lungo 4 cm e globoso, umbilicato, ha numerose areole coperte di glochidi ma senza spine. Oggi è spesso considerata come una sua varietà Opuntia santa-rita (GriH . et Hare) Rose, originaria delle montagne dello stesso nome nel sud-est dell'Arizona, molto più compatta, alta da 1/2 m a 1,5 rtl, con articoli circolari verde glauco, rossastri ai margini e intorno alle areole che sono distanziate e rotonde, con numerosi glochidi castani e solo raramente una spina bruna. I fiori sono più grandi, g ialli con avario purpureo. La specie fu passata a varietà da l. Benson , ed è una delle più belle del genere. Coltivazione Non tollera il freddo. La propagazione è per pala.
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OPUNTIA HUMIFUSA Raf. Tribù Opuntieae - Sottogene re Platyopuntia Luogo di origine L'areale della specie è vastissimo, e si esten de a nord fino al Montana e all'Ontario e a sud dal South Carolina fino all'Oklahoma attraverso Georgia, Alabama, Missouri. Descrizione Con una cosi vasta diffusione, la pianta ha avuto moltissimi nomi, dopo che Linneo la denominò Cactus opuntia nel 1753; ancora ogg i è rintracciabile con i sinonimi di Opuntia vulgaris, dovuto a parecchi autori , Opuntia rafinesquei, dato da Engelmann nel 1856, e alcuni altri meno usati, come Opuntia compressa, dato recentemente da James Macbride. Probabil mente Linneo incluse due tipi nella sua specie (uno dei quali spontaneizzato in Europa dopo la sua introduzione, persino nelle montagne svizzere) e i nomi variarono in conseguenza. La pianta è bassa, diffusa, più o meno prostrata, talvolta eretta, con articoli ovali o discoidi, piatti e poco spessi , lunghi 8-17 cm e areole distanziate con glochidi bruno-giallastri. Le spine sono spesso assenti , oppure nascono sulle areole marginali ; di solito, se appaiono, ve n'è una conica , biancastra, lunga fino a 2,5 cm, e, specialmente sulle giovani piante , altre 2-3 piccole e con punta bruna. I fiori sono larghi 5-8 cm , con segmenti del perianzio giallo zolfo dalla base rossastra. I frutti sono piriformi e glabri. In commercio ve n'è una varietà variegata. Coltivazione Rusticissima ; la propagazione è per talea di pala.
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OPUNTIA LEPTOCAULIS DC. Tribù Opuntieae - Sottogenere Cy/indropuntia Luogo di origine La pianta ha una grande area di distribuzione che va dal sud-ovest degli Stati Uniti al Messico fino allo stato di Puebla; in natura è una infestante, tanto fastidiosa quanto spinosa, e molto variabile . Descrizione Arbustiva, talvolta con un corto tronco, alta fino a 2 m, con rami molto sO\l;li e poco tubercolati, addensati e forniti di numerosi articoli lunghi anche più di 15 cm e posti quasi ad angolo retto con le ramificazioni da cui nascono. Le areole poste sui tubercoli poco prom inenti sono piccole e rotonde, con glochidi abbondanti e giallastri e corto feltro bianco ; benché spesso siano inermi, di solito portano una sp ina, talvolta 2-3 sulle parti più vecchie. Le spine sono chiare, lunghe fino a 5 cm , racchiuse in una guaina variab ile in colore da quasi bianco a giallastro o rosso bruno, molto aguzza e che si conficca facilmente in ogni oggetto abbastanza morbido. Poiché essa non è sempre libera e gli articoli si staccano facilmente, a volte tutto l'articolo rimane attaccato rendendo difficile la sua estrazione. I fiori sono piccoli, verdastri o gialli. I frutti sono globosi, lunghi 1 cm , rossi o gialli, muniti di areole che possono dar luogo a nuove vegetazioni. Se ne conoscono molte varietà con spine variamente colorate o più corte o lunghe, e con glochidi bruni. Coltivazione La propagazione è facile, per talea.
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OPUNTIA LEUCOTRICHA DC. Tribù Opuntieae - Sottogenere Platyopuntia Luogo di origine Messico, sull'altopiano centrale, nello stato di Durango. Descrizione Un grosso arbusto dalle proporzioni quasi arbore scenti , dato che nell'habitat originario sviluppa un tronco ramifi cante e arriva anche a 5 m di altezza; sia il tronco che gli articoli più vecchi sono coperti di lunghe setole bianche. Le pale sono oblunghe o circolari, lunghe 10-20 cm, ricoperte di pubescenza bianca che le rende vellutate . Le areole sono bianche, con glochidi gialli; molto rawicinate sui giovani articoli, dove sono disposte in linee trasversali e hanno soltanto 1-3 spine bianche e corte, con l'accrescersi delle dimensioni della pala divengono più distanziate e irregolari, con spine più numerose accompagna te da setole spinescenti o lanose, bianche. I fiori, di 6-8 cm di diametro, hanno un corto tubo tubercolato con areole munite di spine e di setole , e i segmenti del perianzio giall i. \I frutto è sferico , variabile in colore dal bianco al rosso o viola; aromatico ed edule , è venduto in Messico col nome di duraznillo. La pianta, descritta da De CandoIle fin dal 1828, è coltivata in alcune parti dell'America centrale, dove è spesso chiamata "bartia di Aronne ". Coltivazione Non tollera bene il freddo, ma, riparata, può cre scere nei climi più favoriti; per il resto è di facile coltivazione. La propagazione è per pala.
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OPUNTIA LLOYDII Rose Tribù Opuntieae - Sottogenere Cy/indropuntia Luogo di origine Messico centrale. Descrizione Questo arbusto, molto affine a Opuntia versic%r, è un po' più piccolo, dato che in natura raggiunge i 2-3 m di altezza con i rami espansi in misura quasi uguale. Tronco e ramificazioni sono più sottili e leggermente più eretti, e gli articoli sono più corti, con un diametro di circa 2 cm . Essi sono cilindrici, con tubercoli oblunghi molto prominenti, tanto da formare spesso un disegno romboide dagli angoli arrotondati e dalla base assotti gliata. Le areole, rotonde e feltrose , appaiono alloro apice, nella parte più grossa e rilevata e hanno glochidi bruni. Le spine sono poche, generalmente soltanto 3, lunghe 1,5 cm, rossastre, più o meno dirette in fuori o verso il basso, e nascono soltanto sugli articoli dell'anno precedente, mentre quelli della nuova vegetazio ne sono inermi o 'portano, per un certo tempo, le piccole foglie cilindriche e caduche. I fiori sono lunghi circa 3 cm , con i segmenti lunghi 1,5 cm, porpora scuro , e si aprono nel pomeriggio. Il frutto, lungo 3 cm, è giallo o arancione , debolmente tubercolato. Coltivazione La coltura è piuttosto difficile, dato che non tollera i forti freddi e d'altro canto non vegeta bene in serra . La propaga zione è per talea.
226 OPUNTIA MICRODASYS varietà ALBISPINA Hort.
(Lehm.) Pfeiff.
Tribù Opuntieae - Sottogenere Platyopuntia Luogo di origine Messico settentrionale, parzialmente fino agli stati di Zacatecas e Hidalgo, nel centro. Descrizione 11 nome della specie viene dal greco mfkros, piccolo, e dasys, irsuto, e in verità, piccoli come sono, i glochidi sono particolarmente fastidiosi, attaccandosi ovunque. A dispetto di ciò, per le sue ridotte proporzioni e le sue pale in miniatura, sia la specie che le varietà sono vecchie favorite in coltivazione . La pianta forma cespugli alti circa 60 cm, densi e molto ramificati, con articoli del tutto ovali o leggermente allungati lunghi al massimo 10-15 cm, con areole densamente ricoperte di glochidi gialli, più chiari sulla nuova crescita, più scuri in seguito. Le spine sono del tutto assenti e l'epidennide ha dei riflessi vellutati. I fiori , che appaiono numerosi su piante di una certa età e grandezza, sono lunghi 4-5 cm, con segmenti del perianzio giallo puro, che prima di appassire divengono giallo aranciato. Il frutto, quasi rotondo, è rosso violaceo. La varietà albispina ha i glochidi bianchi , altrettanto numerosi all'inizio, ma poi diradantesi, e i fiori giallo pallido; ve n'è una forma minima con articoli verde chiaro di proporzioni ridottissime. Coltivazione Come in tutto il sottogenere, la propagazione è facilissima, per pala distaccata e posta a giacere su sabbia o terriccio quasi asciutti. La pianta non tollera il freddo forte.
227 OPUNTIA MOLESTA
Brandeg. Tribù Opuntieae - Sottogenere Cylindropuntia Luogo di origine Messico, nella Bassa California centrosetten trionale. Descrizione Questa pianta è un grande arbusto, appena meno pericoloso e difficile da maneggiare di Opuntia tunicata. In natura i fusti sono alti 1-2 m, ma in coltivazione di solito superano di poco il mezzo metro; nell'uno o nell'altro caso sono poco ramificati ma piuttosto espansi. Gli articoli sono verde pallido, di varia lunghezza, da corti fino a circa 40 cm, sottili, cilindrici o più o meno clavati, nel qual caso la parte apicale può raggiungere i 4 cm di diametro. Essi presentano dei grandi tubercoli, non molto rilevati, ma lunghi anche 4 cm, alternati, con areole rotonde e feltrose sulla parte superiore, dove appaiono le foglie lineari e caduche, lunghe 1 cm o meno. Le spine sono 8-10, giallo paglierino; quelle più esterne sono di lunghezza variabile, di 1-2 cm, e sono irradiate tutt'intorno, ma ve ne sono 1-3 più centrali che possono raggiungere i 5 cm e hanno una guaina sottile e cartaceo-membranosa che si distacca rimanendo conficcàta nei corpi estranei che ne vengano a contatto. I fiori sono purpurei , con un diametro di 4-5 cm. Il frutto è ovoide , lungo circa 2,5 cm, morbido e carnoso, e può essere glabro o avere soltanto alcune spine. Coltivazione Generalmente poco coltivata. La propagazione è per talea.
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Luogo di origine Argentina centro-occidentale, nella provincia di Mendoza, sul versante delle Ande ai piedi del picco dell'Acon cagua, e forse esteso al di là del confine, in territorio cileno. Descrizione La pianta è bassa e cespitosa e forma gruppi compatti alti circa 12 cm, in cui ogni ramo porta da 2 a 5 articoli ovoidi, più o meno assottigliati all'estremità superiore, verdi, lunghi circa 4 cm; alcuni di essi sono del tutto sferici. È questo un comportamento molto caratteristico delle specie di alta monta gna, che serve come difesa soprattutto contro i venti freddi e spesso impetuosi. Gli articoli sono tubercolati, con rilievi grandi e bassi, ognuno dei quali porta all'apice un'areola grande e rotonda, bruna o giallo pallido, con ciuffi di glochidi prominenti e rigidi, giallastri. Le spine sono 7-9, acute e pungenti, dritte, di lunghezza disuguale variante da 1/2 cm a 1,5 cm; inizialmente brunastre o gialle, divengono bianche o grigiastre con l'età, e a volte cadono lasciando inerme la parte più bassa dell'articolo. I giovani articoli sono talvolta color viola rossastro, per divenire verdi con la crescita, ma non è detto che questo non sia dovuto a freddi improwisi quando la pianta è già in fase vegetativa. Coltivazione Quasi tutte le specie appartenenti al sottogenere Tephrocactus sono rare in coltivazione, e la loro coltura presenta problemi; spesso sono innestate. L'eventuale propagazione è per talea di articolo.
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OPUNTIA OVAT A Pfeiff. Tribù Opuntieae - Sottogenere Tephrocactus
OPUNTIA PENTLANDII Salm-Dyck Tribù Opuntieae - Sottogenere Tephrocactus Luogo di origine Altopiani della Bolivia. Descrizione Pianta caratteristica degli altopiani a elevata altitu dine: i suoi numerosissimi polloni basali, che ne emettono altri, ramificano anche lateralmente e superiormente, formando densi e bassi cespugli a cuscinetto, larghi più di un metro; ogni articolo, ovoide od oblungo, è lungo fino a IO cm con ·un diametro di 4 cm, dapprima tubercolato, poi diviene liscio invecchiando. I tubercoli sono rivolti verso l'alto e hanno al loro apice le areole circolari, ricoperte di corta lanugine e glochidi gialli. Le spine, che possono essere da l a 5, compaiono, e neppure regolarmen te, sulla parte superiore degli articoli, cadendo in seguito, cosi che la parte basale è inerme; esse sono molto variabili in colore, più spesso bianco-giallastre o gialle, ma anche bruno chiaro o rossastro, e la loro lunghezza può giungere a 7 cm. Anche i fiori, lunghi 3 cm e con 5 cm di diametro, sono variabili in colore dal giallo all'arancione. Il tubo è corto, con alcune areole lanose: quelle superiori hanno spine setolose che vengono mantenute dal frutto, sferico od oblungo, giallo a maturità e non commestibi le. Salm-Dyck, nel 1845, descrisse due specie, una come bolivia na e l'altra come pentlandii, molto simili, tanto che in seguito furono riunite sotto l'ultimo nome. Coltivazione Tollera il freddo, ma sopporta male il caldo estivo dei climi miti. La propagazione è per articolo.
230 OPUNTIA PHAEACANTHA Engelm. varietà CAMANCHICA (Engelm. et Bige!.) Borg Tribù Opunlieae - Sottogenere Platyopunlia ,r -:
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Luogo di origine Stati Uniti: la specie tipo si estende dal Texas e l'Arizona fino nel Messico, nello stato di Chihuahua; la varietà dall'Oklahoma, sud-Colorado e Nuovo Messico, fino al confine. Descrizione Engelmann, che descrisse la specie tipo nel 1849, . descrisse nel 1856 anche la varietà facendone una specie a parte, che Borg riunì in seguito; altre varietà furono poi scoperte o distaccate. La specie è infatti una delle più diffuse negli Stati Uniti. La pianta è bassa, prostrata, giungendo a l m di altezza, con pale più lunghe che larghe, di 10-15 cm, con areole distanzia te, numerosi glochidi bruni o giallastri e 1-4 spine, una lunga fino a 6 cm, le altre più corte, ma tutte grosse e rivolte verso il basso, brune alla base, chiare sulla punta. I fiori sono gialli, larghi 5 cm, i frutti piriformi, assottigliati alla base, rossi. La varietà è più bassa e prostrata, verde più chiaro, con pale circolari od ovate, lunghe e larghe circa 17 cm. Le spine sono 1-3, talvolta 6, più lunghe, bruno scuro o rossastro con punta più chiara, i glochidi verdi o giallo-bruni. I fiori sono più grandi, e a seconda delle forme locali variano dall'arancio o rosa salmone al giallo. Il frutto è ovoide, rosso violaceo, edule. Coltivazione Tollera abbastanza il freddo, ma l'epidermide di viene rossastra in inverno. La propagazione è per distacco di articoli.
OPUNTIA PICARDOI Marn.-Lap. Tribù Opunlieae - Sottogenere Platyopunlia Luogo di onglne Argentina settentrionale, nelle province di Salta e Catamarca. Descrizione Pianta bassa, prostrata, con articoli ramificanti a catena. ·Le pale sono ovali, leggermente oblique, lunghe fino a 7 cm e larghe 3,5 cm, verde lucido, piatte ma con rilievi tubercolati sui quali sono poste le areole rotonde. Queste sono bruno giallastre, con glochidi gialli e fino a IO spine bianche dall'apice giallo, di lunghezza irregolare, da pochi millimetri a 1/2 cm circa. I fiori rossi hanno un diametro di 4 cm quando sono completamente espansi, e il frutto, lungo 1,2 cm, può essere giallastro o rosso a maturità. La specie è di introduzione abba stanza recente non molto comune, malgrado abbia, come quasi tutto il genere, una straordinaria capacità di riproduzione. Coltivazione Poco o nulla adatta per la coltivazione in vaso, la pianta può essere coltivata all'aperto in climi molto miti, ben riparata dai venti freddi in inverno. La propagazione è molto facile, per pala distaccata e fatta radicare su sabbia o terriccio appena umido.
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Luogo di origine Nord Argentina, nella provincia di Santi ago del Estero e province limitrofe (Tucumfm, Salta, C6rdoba). Descrizione Il nome di questa specie è quello usato localmente per la pianta, che Schumann descrisse per la prima volta nel 1898. In natura si tratta di un grosso arbusto molto ramificato che può giungere fino a 4 m di altezza, ma in coltivazione raramente supera i 2 m. Generafmente forma una specie di tronco molto spinoso, dal quale partono gli articoli che ramificano a loro volta, molto grandi, ellittici od obovati, lunghi anche 50 cm , larghi 25 cm e di 2-3 cm di spessore , verde glauco o verde grigiastri, lisci. Le areole sono sparse ma prominenti , molto grandi nelle vegetazioni più vecchie, con glochidi bianchi e pungenti. Gli articoli molto giovani non hanno spine; con la crescita ne appare una su ogni areola, bianca, rigida e diretta in fuori, lunga 7-15 cm, ma sulle parti più vecchie possono comparirne fino a 3, un po' più corte. I fiori sono grandi 4-7 cm, rosso mattone, con tubo leggermente tubercolato, più o meno ricurvo verso l'alto. I frutti sono di forma variabile, da globulare a piriforme, lunghi 7 cm, verde chiaro giallastro, umbilicati all'apice. Coltivazione Una specie molto caratteristica, poco diffusa in coltura per l'ingombro dei suoi grandi articoli, benché possa vivere all 'aperto in clima mite e posizione riparata. La propagazio ne è facile , per pala.
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