Indicatori e oscillatori per il ,---,
l,
~~ .... ....
,
.-
~
~
~
--
U
Gabriele Belletti
www.tradinglibrary.it
-
Indi ~ltUl'i
c osc illulul"i IlCl" illl"lldin~ d i IU'j'cisilllw O 2002 Gabriele Be lll'lIi
Copyrig ht C 2002 per l'edizione italiana: Trading Library S rl 20092 Cinisello Ba lsamo (Mi) - Via Monte Nevoso, 27 telc rono 02-6129,8654 - rax 02-6 129,5406 Internet: www.tra dinglibra.ry. it e-mail:
[email protected] Redazione: Maurizio Mazziero Diritti d i traduzione, di lIlemorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamenw, totale o parziale con quala iasi mezzo sono risevati. Gli cvenlunli erro ri o imprecisioni presenti nell'ope ra non comportano responsabilità dell'Editore o dell'Autore, che hanno 1>0810 comunque la massima cura nell'elaborazione dei lesti e dei grafici. Le tabelle e i gra fi ci presenti nell'opera sono stati realizzati dall'Autore e sono anch'cssi luwleti dalle Leggi s ul Diriu.o d'Autore: ne è pertanto vietata la riprod uzione senza il consenso scritto dell'Editore.
Indicatori e oscillatori per il trad.ing di p reci!don e ISBN: 88-88253-08-4
Strunpato in Italia
La pr-.tIUt ""bbliao_ ha O!IICh••,.. IUIIef1"" finaJj ta cliobuidw. Noo .... lIo'oUQUI _ r. m~ jQ a k:ull '1lOdos it.ivo e negativo, ossia tra la t endenza al ,0il1 lzo e quella a l ribasso. In a ltre parole, la s ua fun zione è quell a d'individuare la tendenza in atto e la sua inversione. L'utilizzo concreto è sia quello di genarare segnali operativi attraverso il taglio della linea dello zero, sia quello di s trumento dì conrerm a di un indi cazione precedentemente fornita. La figura A.5 mostra come ogni volta che l'indicatore ha In gliato con decis ione la linea d'equilibrio (linea orizzonta· le) la tendenza dei prezzi è sempre cambiata. Si acquista quando il Macd taglia la linea dello zero dal hasso verso l'alto e si vende nel momento in cui la tagl ia dall'alto verso il basso. Nella medesima figura poss ia mo individuare il limite dello strumento in esame: non è affidabil e in ogni fase di mercato. Durante le fa si di tend enza definita, a l rialzo o al ribasso, risul ta essere un ottimo strumento operativo. AI contrario,
I
\ ,r
,
!
I\~ \.f\.,J'.'4,
J.,} \
I\~ ~,,/ 1,,1I
•
.., .. . "
~\/
.
""
. ,1" """.
a.-. ...... _ t_ _
.....
"
/y/lfIlV....."'\
./' "
"
~
\
...
...
,
·!_-
"" "..
..
~
Figuro A,Il · Uneo di equilibrio e direzione dei prezzi
25
nei movim e nti laterali di congestione aumentano i fals i segnali, come è riscontrabile sul grafico dura nLc il periodo t ra fe bbraio e luglio,
Divergenze Quando i valori dell'indicatore e i prezzi del titolo procedono nell a medes ima direzione (ent rambi al rialzo o a l ribasso) s i configura la "convergenza" oss ia un segna le di conferma della solidità e della consistenza del movi mento in atto, Al contrari o, quando l'a ndamento dei prezzi e dell'ind icatOl'e non sono in s intoni8 e non marciano nell a medesi ma direzione s i ve rifica una divergenza, La caratteri stica e la funzione principale della divergenza è la sua capacità d'anticipare l'inversione di tendenza dell e quotazioni , Ma atte nzione: le divergenze anticipano e non implicano necessariamente un'invers ione, Occorre precisare infatti come le divergenze non siano segna li operativi concreti ma solo e soltanto u n campanello d'a ll a rme che avverte di una possibile inversione di tendenza, Il segnale oper ativo deve sempre esser e gener ato solo da ll'analis i tecnica dei prezzi. La condizione ottimale per l'operatività si verifi ca quando la divergenza s i deHnea in un'area estrema d'ipe rvenduto o d'ipercomprato; in questi casi infatti l'affid a bi lità dell 'indicazione a umenta notevolmente, Da cons iderare inoltre co me una divergenza che s i sviluppa s u un ciclo di medio-lungo periodo a bbia un a maggiore valenza e risu lti maggiormente affidabile rispetto ad una di breve period o, Infine, da sottolin ea re come maggiore sia il periodo temporale durante il quale si sviluppa la di vergenza e più forte sar à il fu turo movimento d'inversione,
26
EHisLo no due diflc l'c nli tiJloloJ.! il' d i di vergenza : ria lzisul
"
rihu s~ i st.ll,
La divergenza rin lzista antici pa un movimento a l ria lw ed è ca rat.te riz;o,ato dall'andamento ribassista dei prezzi dell'attività fin a nzi ar ia che disegna no nuovi minimi e mass imi decrescenti mentre l'ind.icatol'e è al ri alzo e delinC'a minimi cresce nt i, L'immagine A,6 illustr a una divergenza ri alzista : men t re il Mjb30 era a l r ibasso, la pis ta ciclica e ra al ri alzo e nntici pava con ottimo tempi s mo l'invers ione di tendenza, All'anali sta tecnico, una volta individuat.a la djvergenl. fl , non restava a lt ro che monitorarc il li vello della reIi iste nza ed en trare in acqui sto con posizioni "long" al momento della ,'ottura a l ri a lzo dell a linea di tendenza rik l!;!;ista , AJ contrario, una divergenza r iba ssista an tici pa un movi mento a l ribasso ed è caratteri zzata dall'andamento l'ia lzista dei pr ezzi del titolo che fanno r egis trare nuovi massimi e minimi cresce nti mentre l'indicatore è a l ribast40 con massimi dec rescp.nti,
---
\,ftvvJ
H
~ prezzo d'apertura ): il +Dm è calcolato tra mite la differenza tra i mas--;imo odierno e il mass imo d el giorno precedente; se la giornata è s tata ri bassista (prezzo di chiu sura < prezzo d'apertura): il - Dm è calcola to t r amite la differenza tra il minimo odierno e il minimo de l giorno precedente~ 1 segnali opera tivi sono generati dalle in te rsez ioni tra +DJ e - Dr. Si acqui st a quando +D I taglia al ria lzo - DI e, viceversa, s i vende qua ndo tagli a s uccessivamente a l ribasso. L'affidabilità dello s trumento, è ben e sottolinea rlo, non è assoluta poiché, durante le fas i laterali di congesti one, il Dm gener a numeros i fal s i segna li. Al fine di limita rn e il numero, è cons iglia bil e attendere, dopo l'incrocio, che i prezzi s uperino un "extreme point" prima di seguire il segnal e operativo. Per "extreme point" s'intendono ris pettivamente: prezzo mass imo regis trato il giorno dell 'incrocio rialzi sta tra +DJ e - DI ; prezzo minimo r egistra to il giorno dell'incrocio ribassista tra +01 e - DJ. L'immagine 19.1 illustra l'anda mento, s u bn!:\e settim anale, del titolo Eoi .
80
1/11111"111111" ,' 1•.'>1 dlfllllli
,,,
Figura 19.1 - Eni e Directional Movement S ul gra fi co sono indicati i segnali opera ti vi generati da ll'incrocio tra +Dm e - Dm. Sono evidenti s ia la buona affidabilità dello s tTumento sia le di fficoltà che quest'ultimo incontra durante le fa si laterali come nel periodo compreso tra gennaio e a prile 2000 dove l'indicatore non è stato in grado di generar e segnali univoci. Al fin e d'elimina re i falsi segnali che lo strumento ge nera, soprattutto durante le fasi laterali, si è soli ti ricorrere a ll'ADX oss ia all'Average Directional Movement [ndex. In a ltre parole, si utilizza la media mobile del Direction al Movement. Scopo deU'ADX è misurare la forza della tendenza in atto. La logica sottostante, infa tti , consiste nella necessità per il trader di opera re solo in presenza e in d irezione di un forte trend . L'interpretazione quindi prevede che: maggiori e crescenti sono i valori dell'indicatore e maggiore è la forza della tende nza; minore e decrescente è il valore dell'ADX e minore è la forza dol movimonto in a tto.
81
Occo rre sottolinea re, per evitm'c du bbi in t.erprct tl Li vi, che l'impo rta nte è l'impostazione e la direzione dell'ind ica tore e non il s uo va lore num er ico. Operati vamen le pa rl ando, ADX e Dm I;ono complement ari e s i utilizzano in modo congi unto. Si acqui st a qu ando, in presenza di valori creo sce nti de U'AOX, il +Om taglia al rialzo il - Dm. Al contrario, s i vende (o s i opera short) in cas o di virata al ribasso dell'ADX o d'incrocio ribassist a tra +Dm e - Dm. Facendo riferimento all 'immagine 19.2, nel giugno 1997 possiamo individu a re un ottimo segn ale d'acquisto: in pre· senza di un ADX al ria lzo (minimi crescenti), il + Dm in crociava al ri a lzo il - Dm e il ti tolo Eni ins ta urava un peri odo "toro". Nel s uccess ivo mese d'agosto, in presenza di un ADX cedente, i Dm incrociavano al ribasso forn endo lo s punto per liquidare le posizioni in essere (eventu a lmente s i poteva anda re "s hort" co n i derivati ) quasi s ui mass imi di periodo. Infine, nel ma r zo 1998 possia mo osserva re la cooperazione tra gli s trumenti dell 'a na li si tecnica : figure gra fi che e indicatori.
•
·,..•
..
. ,
.
.. ,r
,-
/.~.-
",
.. ," ... ,". , ......
• •
..
. ~/il~ ,,,..,'"'" /..J.,...;./">" "",'" ,;.fi'"""J .,..," ."
•• " """ f.-v"",v,
.
I
..
-.
..
•• •
• •• •
,,'
•• ••
GroIooo~_f_--"'O[
__
I Figura 19.2 - ADX e segnali opera tivi
82
.."."
Me ntl'l' ill.itolu Eni discgnav:l un Lesta e s pa lle l'ibHss ist\.Y.\V""~.\
""~!,,'"
~_"",r-_ClE
.
..
__
.
-.-
Figura 23.2 - Force lnd ex e divergenze Un indicatore che disegna minimi crescenti in presenza di prezzi caratte rizzati da massimi decrescenti identilica una divergen za rialzi st a che anticipa una possibile inversione di te ndenza e una svolta "toro". AJ contrario, massimi decrescenti sull'indicatore e nuovi massimi s ui prezzi individuano una divergenza ribass ista e anticipano una correzione tecnica o un interruzione della tendenza in atto. TI grafico 23.2 mostra la divergenza rialzist a che nell'ottobre 1998 anticipava la svolta rialzista delle quotazioni a seguito dei ribass i generati dalla crisi asiatica.
Forza relativa La forza relativa è un indicatore ideato con il preciso scopo di selezionare quei titoli che s i comportan o meglio o peggio del me rcato. La forza relativa misura il rapporto tra due attività Ananziarie. ad esempio tra il titolo Ii'iul e l'indice Mib30.
110
IIIII!( ul"/I l ' Il.'111/(111,11
Figura 24.1 - Forza relativa L'utilizzo principale della forza relativa durante un trend rialzlsta è quello di selezionare i titoli che sovraperformano l'indice di riferimento. Lo scopo di ogni operatore di borsa è quello di sovraperformare il mercato. Ùl altre parole, guadagnare più del mercato neUe fasi rialziste e perdere meno durante i trend al ribasso. Al contrario, infatti , durante una tendenza al ribasso lo scopo sarà quello di ricercare i titoli che scendono maggiormente rispetto al mercato poiché saranno i migliori da shortare. Il grafico 24.1 illustra l'andamento del titolo Stmicroelectrorucs e la sua forza r elativa rispetto all'indice Mib30. Dall'ottobre 1998 al febbraio 2000 STM era un titolo "da acquistaren poiché era inquadrato all'interno di una solida tendenza rialzista e aveva una forza relativa in aumento, quindi sovraperformava il Mib30. Al contrario, dall 'estate del 2000 all'ottobre 2001 STM e ra un titolo da s hortare poiché performava peggio del Mib30 e la forza relativa era inquadrata all'interno di una tendenza ribaHsiata. È inoltro int(Jrog~(J nte rapporta re due attività finanziarie tra loro co n 'c lnto quali merca to az ionario e mercato ob-
91
- -----~
Figura 24.2 • Forza relativa e segnali operativi bligazionario. TI grafico 24.2 illustra l'andam ento s u base settimanale dell'indice S&P500,che rappresenta il mercato azionario, e la s ua forza relativa rispetto a l T-Bond , in ra ppresentanza del mercato obbligazionario. Sul grafico del1a forza re lativa è stata in serita la media mobi le. L'idea alla base è che i capitali si muovono da un mercato all'altro, passando dall'azionario a ll'obbligazionario a seconda delle fasi di mercato (nell a realtà il discorso sa· rebbe più complesso ma la premessa è la medesi ma ). Nell'immagine sopra riportata, potete osservare come ogni qual volta la for za relativa incroci la propria media mobile s'inverta il rapporto tra il mercato az iona rio e quel· lo obbligazionario; mos trando quindi all'operatore di borsa il movi mento dei capita li . Al grafico della forza relativa si possono applicare le medesime regole dell'analis i grafica: tracciare le linee di tendenza , individu are i li vell i di resistenza c supporto. applica re medie mobili (come illustrato in figura 24 .2) e altri indicatori.
92
He rrick Payoff lndex L'indicatore HPl , svi luppato da J . Herrick, è s tato creato con lo scopo d'analizzare l'andamento del mercato future e delle commodity. L'idea aUa base è quella d'illustrare il movimento del flu sso di de naro in entrata e in uscita dal mercato attraverso l'elaborazione degli open inlerest, ossia il numero di contratti "aperti" s ul mercato dei futures. La lettura dell'indicator e è semplicissim a e s i concentra s ulla li nea dello zero. Quando l'indicatore assume valori maggiori di zero (e quinoi della linea dell'equilibrio) si ottiene un ri scontro rialzista in base al quale si deduce che il denaro stia entrando sul mercato. AJ contrario. quando l'indicatore ass ume valori inferiori alla linea dello zero constatiamo come il denaro stia uscendo dal mercato finanziario e come le implicazioni s iano ribassiste. Martin Pring, nel libro "'Martin Pring on Market Moment um", consiglia d.i affiancare aU'indicatore una propria media mobile.
"'
'"
'~, l .'
}J.;:
l,
\{'~Iil
-
..
~
,
•
, ,.'
'1'
,
,
...." ...."" "
"" "
,-,,-,,-
,r.w"''v;/\f~~''{'" ,.;/ , --Il i ~ __ .__ -,"~ - ........ e[ _ _
,
.,-
Figuro 25. 1 - I-I errick PayofT Ind cx
93
I,
In qu es t'ot.tica , i segnal i opc,·ativi sono gc ncrut.i dall"incrocio tra le du e linee. L'utili zzo pratico s i risolve in uno strumento d i confel·ma circa la consis tenza della tendenza in atto oppure in una rice rca delle divergenze, preludio di un'inversione. Il grafico 25.1 illustra due divergenze, una rialzista e una ribassis ta, che hanno anticipato egregiamente important i movimenti d'invers ione del future s ull'indice americano Dow-Jones. Nel primo caso, mentre i prezzi segnavano massimi e m.inimi decrescenti, tipici di un mercato al ribasso, l'indicatore disegnava minimi crescenti. Nel secondo caso, me ntre i prezzi segnavano nuovi mass imi l'ind icatore invertiva la tendenza rialzista e delineava massi mi decrescenti. In entrambi i casi, all a divergen za seguiva puntuale l'inversione di tenden za.
Intraday Momentum Indicator L'Intraday Momentum è un indicatore creato e sviluppato da Ch ande e Kroll nel classico "The New Technical Trader". L'indicatore nasce con lo scopo d'integrare la lettura e l'interpretazione dei grafici vis uali zzati secondo la metodologia delJe candele giapponesi. L'autore riteneva infatti insoddis fa cente e incompleta la sola a na lis i grafica elaborata caule candele giapponesi. Formula: (ISO /lsu ~ Isd) , 100
dove: Is u è la somma del mome ntum intraday positivo; lsd è la somma del mome ntum intraday negativo.
94
,
. . ..
, _ _ _ _ _0 _ _
,
~\, ' . ", \ ... ....., ... L,.\,, ,
\
\
.... '
'.
\,., \ ' \
.\\:
LI! l !
:• • •• •• •• • •
'\
,
'000
,"."
.
"
. ..... .... .,
,
,Figura 26,1 - fntraday Momenlum lndex
Ris ulta s ubito evidente come il punto di partenza di Chande sia l'RSI di Wilder dal quale l'IMI differisce in quanto coinvolge, nel calcolo, i prezzi di chiu sura e apertura int raday al contrario dell'indicatore di Wilder che contabilizza solo le chiusure di giornate s uccessive. L'tMl è, in fin dei cont i, un indicatore di momentum creato per individuare i livelli estremi d'ipercomprato e ipervend uto e, come di consueto, Ruttua all'interno di un indice fisso, compreso tra O e 100. Livelli s uperiori ai 70 punti sono da consider are ipercomprato e r ivelano la predominanza di candele bianche. Livelli inferiori ai 30 punti SODO da ritener e ipervenduto e rivelano una predom inanza di candele ner c. Le modalità d'interpretazione e a nalis i deU'intraday momcntum sono le medes ime dell'HS l : livell i d'ipercomp rato e ipervenduto, segnali operativi, divergenze e a nalisi tecnica a ppli cata direttamente al grafico dell 'indicatore. Operativa mente parlando, il segnale d'acquisto scatta quando, dopo elise r sceso in ipervc nduto, l'indi catore inverte la s uo te ndonzu (j tngli n 011'iu1zo il livello dei 30 punti. 9fi
Figura 26.2 - lntraday Mome nlum e segna li operativi AI contr ario, il segnale di vendita scatta qua ndo, dopo una sa lita in ipervenduto, l'IMI scende nuovamen te sotto il livello dei 70 punti e rie nt ra nell a zona neutra compresa tra 30 e 70 punti. L'immagine 26.1 illustra i segnali operativi s ul titolo Mediobanca. L'IMl s i presta inolt re s ia all a ricerca delle divergenze come strumento anticipatore d'invers ioni di te ndenza, s ia all'analis i tecnica applicata direttamente al grafico de ll'ind icatore. L'illus trazione 26.2 mostra un esempio s ul Fib30.
Ke ltne r Ch a nnel Il Keltner Cha nnel è un indicatore sviluppato e illustrato da C. Keltner nel libro "How to Make Money in Commod it ies". Essendo costituito da una media mobile e dalle sue ban de di oscillazione (s uperiore e inferiore), grafi camente ris ulta simile a lle Boll inger Bands dalle qua li s i differenzia nettamente dal punto di vista operativo.
96
1/II/II'uluri ,'m,
11/111,,',
L'opera t.i vi l.!! COtl 1(' h-\~ ~ \, -'t,..,+ .. ~
~
-..'
.
~r""
-' -,,,(\ . VVV ~,
C V>-
'I.
-
'
/
"
_.V •
.:
'
1J\'f'
VV~Jvn/ \V\(~
-_ __._..
/'f' Y"'V
....
Figura 41.1 - RS I e segnali operati vi
160
/IU/', !l/un r IIlt(rl/lllun
··•• •• ,• ," •••
"
'I ~
,!"
~
,
.......
l"'" -\0,11-1
,lj""
\
c,.
~
" " "
...,.1'< ".." • "
---.,;-- -,---_.t:qo.,- Y"
"Jlali operativi Come iUustrato nell'imm agin e 42.2 . il segnaJe d'acquisto si genera quando la K lin e, dopo essere scesa sotto i 20 punti (livello d'ipervenduto), taglia a l rialzo (dal basso verso l'alto) la D line. Analogamente, il segnale di vendita scatta quando la K li.ne, dopo essere salita oltre gli 80 punti , taglia al ribasso (quindi dall'alto vel'SO il basso) la D line. Alcuni a utori utilizzano uno stocastico formato dal la sola K Hne ed escludono quindi )'utilizzo della "signalline" ossia de lla D line. [n questo caso la strategia operativa necess ita di una modifica. S i acqu ista quando la K line, dopo essere scesa in ipervenduto, taglia al rialzo i1liveUo dei 20 punt i e rientra nella zona ne utra di fluttuazione. Si vende quando la K line, dopo essere salita in ipercomprato, scende nuovamente sotto il valore degli 80 punti. In pratica si opera in modo analogo al RSI. L'immagine 42.3 illustra il metodo appena descritto e ri vela come i segnali siano maggiormente tempestivi se gencrati dall'incrocio tra la K line e la D line piuttosto che da un analisi della sola K line.
156
·•" ·•••
·• ··, "
-,- 'I. . \,:""\, ",,", -.'
lo " I,
-
•"
.,.\•........
. . .."", "',~,~1
_~ _ _ _ o _ _ _
.•,r,..... \..,.'
,
---
-
Figura 42.3 - Stocastico singolo e segnali operat.ivi Giova ricordare come il solo accesso in una zona estrema non sia un seb1"Jlnle operativo. Nelle fasi caratterizzat.e da lIna forte tendenza, infatti , l'indicatore tende a rimanere a lungo alJ'interno del livello estremo. Nell'utilizza re questa seconda strategia quindi occorre non cadere nell'errore, molto frcQ.uente t ra i pi ccoli risparmiatori che muovono i primi passi sui mercati finanziari , d'acquistare o vendete non appena l'indicatore entra in un a zona estrema. In questi casi il rischio è queUo d'antici pare i segnali e in correre in stop 1055 (acquistando troppo presto) oppure in m:mcati guadagn i (vendendo in modo prematuro). Da non trascurare inoltre la ricerca del le divergenze quale strume nto a nticipatore d'inversioni di tendenza. Diverge nze (immagini 42.4 e 42.5) non frequenti ma altamente affida bili , sopr attutto quando si delineano nei pressi dci li velli estre mi . Inte ressante e d egno di nola il fenomeno dell'appiattimento dello stocnstico. Ogni voltu infatti che l'i ndicatore appiattisce il proprio IlnrlulIlcnLo. Hnticipa lino fort.e inv ers ione di tendenza.
157
·•••
· ·••"
• •••
•• •• "
Figura 42.4 - Stocastico e di vergenza ralzista L'immagine 42.6 mostra il titolo Tiscali e l'appiattimento del relativo stocastico. Mentre i prezzi del titolo sono in forte ribasso, l'indicatore scende in ipervenduto e vi rimane circa due mesi. L'operatore specia lizzato, una volta individuato l'appiattimento, deve rivolgere la propria atten zione al grafico de ll'attività fina n ziaria e tracciare le linee di res istenza (unendo t ra loro i massimi ) e di supporto (unendo tra loro i minimi), Quando il mercato romperà uno dei livelli di prezzo individuati , scatter anno i segnali operativi: "long" in caso di breakout de lla resistenza e "short" in caso di discesa sotto il supporto. Ai più attenti non sarà sfuggito che l'a ppiattimento a ltro non è che una singolare e particolare forma di divergenza. Infine, occorre ricordare come sia possibile tracciare linee di tende nza e ricercare figure grafi che direttamente s ul grafico dell'indicatore come illustrato nell 'immagin e 42.7 dove su llo stocastico si era de lineato un testa e spalla ribassista. Discreta, per concludere, l'affida bilità dell 'indica tore a li ve ll o intraday.
158
_.
·•••
.-
,-'-
.
.-
•"" {t'" l·\ \'\..\,.1\,\,.,,''" \
"
.
.~ ,
..
-~
• ••" " "."
...
."..
~:\
..."..
..... . '\'"V'\ .. ., ....""'_conE___ .." ","'\
O E_ _
,
.
,
. .
,
Figura 42.5 - Stocastico e di vergenza ribass ista
, i
c.
..
0 ,
... \'-""
"~o
,
... ~ '
"'t ._,' .
\\ .
~.
•• • ••
., '>'
"
• " o
. ..... f
i '
.~
~~ '\
,
t'\
..O-:
•o
....
.
,,
, " O'.""" .....,_E.....
.J . '
.,.. - ,~. -'. _~-..,.,,-
,
,
~.
_OE
.
__________ " _
,
Figul'a 42.6 - Stocastico "a ppiattito" e inversione di te nde nza
169
• • " • " "
. ...
,
l,· :
.\
\
,
_~\"""~'",:,
1"",-1'_'
"~_'_-,\,,-i' --.C',
l '.;.")j'\'I ,-:''_ _,;cl \.
r::,-ii_ _ _ _
-••, • "
-
• "
...."". ".
".
..." " " ".."
Figura 42.7 - Testa e spalle s ullo stocastico
....--, .
•
.' -
,10
-~.
,"
,
..
..
,... i
./
•
"
,-----".-- r,.-\"V-\. . . . ... ----~~ ". -.--. .,- . . . ~~,-_._,..
-:.
••
~·l\
,\
,
,
" "
."",J'--\.f,J
,
, •
,
j
,
Figura 42.8 - Breakout in direzione dello stocastico
160
IIIIIHulllfll' Il.~I diII/tifi
UniCI! nccnrtCZZ,l: ['in c rocio di K c D line è so lo un cam-
pane llo d'lIlIarme che annuncia una poss ibile invers ione dj tendenza. Il segnale ope rativo è generato in caso di breakaut in direz ion e dell'indicazione dello stocastico, come il ~ lus t.rat.o nella figura 42.8. L'indicatore incrocia al rialzo e fornisce uno spunto rialzista. n segnal e concreto d'acquisto, indicato con la freccetta, scatta a ll a rottura rialzista del livello di resistenza .
Stocastico-RSI L'indicatore Stocastico-RSI è sta to introdotto dal duo Chande - Kroll nel classico "Tbe New Technical Trader". Gli autori, non convinti de lla reale funzionalità dell o stocastico e dell'RS I utilizzati singolarmente, svilupparono un indicatore che e liminasse i difetti e al contempo esaltasse i pregi di entrambi. Secondo gli autori l'RSI difettava di sens ibilità e reattività. La riprova è la sua difficoltà a raggiungere i livelli estremi d'ipercomprato e d'ipervenduto.
" "
"
.. },\~'~:\~~vtl'Mr\tw~MWl;'\I{ll'lirl11!N\~I~ .. :• ~Ii&'" f,;·,·,f{'1"""l~!\/'.,.1 "'(' , ·'v./1"'~V\t) \."• .Ij"\'1~/l.1 ,...... •"" • --•· •" , , \1 "" "
,
"
-
l~~,'\.,...
,-- I\\/,,,'~ -
Y
",,,,,,,, ,,,...,,,,,,E _ _ C E_ _
,
Figurn 4:J.1 - HS I c stocastico: un confronto
161
--
lntllCll10n (' o,"iCIJlulorl ll{'r Ilttadmg d1 11rt' fISU1I\1'
~
• •
1---
f--
~
\
'
l
.- I/'~"
,
~ ?~
,,
,
Q
------,-,,-
. ~~
, \
_ _ _ ' _ _ IDE _ _
-
, -,
.
-
-
~
•
----.",> ---,--( ,-•
,,-
••
~
.
,~
••
•
Figura 43.2 - Stocastico-RS I e segnali operativi Non di rado infatti l'RSI oscilla per lunghi periodi nella zona ne utra compresa t ra 30 e 70 senza fo rnire a lcun segnale e alcuna indicazione uti le al trading. L'idea fu quella d'applicare lo stocastico all 'RS I e ottenere così una vers ione più reattiva di quest'ultimo. Vo confronto tra l'and amento dell'RS I e dell o StocasticoRSl è illustrato nell 'immagin e 43.1 dove s i nota, senza ombra di dubbio, la maggiore sens ibili tà del nuovo indicatore. Le modalità di lettura , interpretazione e c 'u tilizzo operativo rim angono le medesi me dell 'RSI, come evidenziato nel gr afico 43.2. Si acquista quando l'indi catore, dopo essere sceso in ipervenduto, r isale oltre i 20 punti, r ientrando nell a fascia neutra . Al cont rario, il segnale di vendita s i genera qu ando l'ind ica tore, dopo essere sali to in ipercomprato, rientra in zona ne utra , perdendo il livell o degli 80 pun ti. Purtroppo l'indicatore non è esente da li miti c a fi anco del pr egio sopra descri tto co nser va il di fetto co mun e sia all o stocastico che all 'RS I: dura nto le fasi di tend enza be n
162
/,"1,. n/m'
l'
tlll(dln/'iI"
defi nita , ;) 1 rilllzu u nl ribasso, l'osci ll ato re rima ne fl lu ngo in zo na estrema, con tutte le conseguen ze già es presse in precede nza.
Trix 11 Tri.'!: è un indicatore "trend follow er" che ra ppresenta il ROe di una tripla media mobile esponenzia le dei prezz i di ch iusura di un titolo. Vi ndicatore si presenta b'Tafi camente come una linea oscillante intorno allivello d'equi librio. I segnali oper ativi sono generati dall'attraversa mento dello zero. Si acquista qu ando l'indicatore sale in territori o positivo ~e s i vende quando scende nuovamente in terreno negativo, come illustrato nell'immagin e 44.1. Vn'altra opportunità operativa , me no affidabile dell a strategia precedente, consiste nell'acquistare qua ndo l'indicatore vira al ri alzo e vendere quando inverte a l ribasso la sua tendenza.
,
,
,
.1
r··/\~N
_
-
\
./~t'~ J
,.-.,/
,
,
,
,l..
,I~
, ,
I
" "
-
~
l~
,"'"~
..... _€_ _
,'"
ID~_
,
Fig ura 44.1 - Trix c segna li operativi provenienti dn ll'nttra vcl"Su l11cnto dcll a linea dello zero
163
" "
"
--
-'.
-
' ,-
F igu ra 44 .2 - Trix e relativa media mobile Si veda a tal proposito figura 44.1 lnfine è possibile abbinare a ll 'indicatore la propria medi a mobile che assume runzione di . . trigger" o "signa! line". In base a quest' ultima strategia i segnali operativi sono genera ti dall 'incrocio tra il Trix e la propria media mobile come illustrato ne ll 'im magine 44.2.
Trade Volume Inde x LI Trade Volume Index è un indicatore di brevissimo periodo molto utilizzato anche a livello intraday. Scopo dell 'i ndicatore è identificare se il movimento che s i va delinea ndo è una rase d'accumulo, che precede un imminente rialzo, o una distribuzione prima di uno st.orno. Operativamente parlando un TVT impostato a l ria lzo identifica una rase d'accumulo me ntr e un trend ribass ista individ ua una rase distributiva. L'immagine 45.1 ill ustra come le varie te ndenze dell'indice s iano state con rermate da ll'indi catore. L'indicatore in esame non genera quindi segnali
164
F igur a 45.1 . TVI e te ndenze di mercato operativi concreti, ma il s uo utilizzo è li mitato a ricercare indizi circa le possibili evolu zioni del t rend di brevissimo. Nell'immagine 45 .1 poss iamo :inoltre individuare una divergenza ribassi sta, delineatasi tra l'aprile e il lugl io 1998, che ha a nticipato il massimo di me rcato e il successivo forte movi mento ribassista.
mtimate Os cillator L'Ultimate OsciUator è un indicatore s viluppato da Lar· ry Williams, il grande speculatore americano vincitor e del "Robbins World Cup Championship" s ul me rcato futures. L'indicatore è stato sviluppa to per sopperire ai limiti e ai difetti, i più gravi dei quali erano il "t iming" errato e l'elevato nu mero di ralsi segnali , che l'aut.ore riscontrava nell'utilizzo dei tradiz ionali oscill ator i. Williams svil uppò così un indicatore che nel suo interno incorporu tre dUfe'ronti cicli: 4 , 14 ,28 giorni, a rappresentazione de lle tendenze di breve. med io c lungo periodo.
16.
L"utili zzo principa le dello st.rumen to è la ricerca de lle di · vergenze t.ra l'andamento de ll'indicatore e quello dci prezzi -dell'attività fin a nziaria. Una volta identificata un a divergenza sull'indi catore, occo rre portare la propri a attenz ione s ul grafi co de i prezzi per individua r e il segnale d'entrata tramite le regole de ll'analisi tecnica, che ge neralmente consistono ne l breakout di un livello di r esistenza o di supporto. La divergenza quindi fu nge solo da campanelJo d'allarme mentre il segnale oper ativo concreto è compito dell'a na ljsi grafica sui prezzi deU'attività finanziaria. Nell'i mmagine 46. 1 è illustrata la recente divergenza ri a lzis ta delineatasi nel sette mbre 2001. Mentre i prezzi delle quotazioni precipitavano, l'indi catore iniziava a mostrare i primi segnali di lenta ripresa e metteva a segno minimi crescenti inviando a ll'analista tecni co un importate segnale: il ribasso er a ormai agli sgoccioli. AI taglio della linea di te ndenza ribassista era quindi possibile posizionarsi al ,·ia1zo.
.
Figura 46.1 - U ltimate Oscillator e d ivergenze
166
Velocità e accelerazione Dumnte la trattazione del libro a bbia mo am piamente descri tto e ill ustrato molti indicatori che sfru ttano il concetto d i ve locità (ad esem pio: pista ciclica, Price Oscilla tor, ROC e mornentum ) e ogni loro modalità interpretat iva e operativa. Avevamo definito la velocità come la diffe renza tra due valori success ivi ne l tempo. Ad ese mpio, la pista ciclica e ra la ri sulta nte dell a sottrazione prezzo - media mobile. Ritornand o con la me nte agli anni del liceo riaffiorano i ricordi in base ai qu ali il concetto di velocità è direttamente legato a JJ 'idea de ll 'accelerazione, espressa come la ris ultante della diffe renza tra due valori , s uccessivi nel tempo, dell a velocità. Esemp lifi cando quindi , l'acce lerazione a "' lO" giorni è la risultante de lla sottrazione tra velocità od ie rn a e velocità di 10 giorni fa. Come ne lla fisica, a nche in ana lisi tecn ica il binomio a ccelerazione - veloci tà è dete rminante s ul piano operativo e necessita di un approfond ime nto. Caratteri stica principale dell'accelerazione è la s ua capacità d'anticipare le inversioni di tendenza con maggiore reattività e te mpi s mo ri spetto a lla velocità dei prezzi . Avevamo affe rmato che la velocità anti cipa il movi mento dei prezzi; e bbe ne, l'accele ra zione, a sua vo lta, a nticipa la velocità . n grafi co 47 .1 mostra chiaramente co me la divergenza a nticipat rice de ll'inve rs ione a "".. dell'oltobre 1998 s i s ia delineata con maggior tempis mo sul grafico de ll'accele· razione rispetto a que llo dell a velocità. L'acceleraz ione r isu lta quindi essere un o strume nto indi· spensabi le nella r ice rca de lle divergenze e de lle invers ioni di te nde nza. I}unjco limi te è l'essere uno strume nto a ddi ri ttura troppo rCH I.tivo c tempesti vo. n risch io, quindi , è que llo d'anticipnro l'ùpcrutività con le conseguenze spesse volte ricordate noi cor80 dell a trnttuziOllC.
167
---,---.--.-.•
,
.
•
••
1:
,--
~.""" \ ,~, r
J
..
•
-~
. . \\.I/'I \V\ \ ",,/1
~ 1ft"" ~i
r ___
,-
--
•
.
•
----.\.,/\\l'/'V .--.----.,-.
E_ _ g~_
Figura 47.1 - Velocità e accele razione creano una diver genza e identificano con precisione l'invers ione di tendenza dell'ottobre 1998
r,
Figura 47.2 - Accelerazione e divergenza rinlzista
168
Im/,m/nfl l' Il.'' 111111,,/1
. r. ,"•
"
"
Figura 48.1 - Volume Oscillator Ci rca l'interpretazi one dello strumento rimando a quanto già illustrato a proposito di moment um , ROe e pista cicl ica. Ricerca delle di ve rge nze, incrocio della li nea dello zero e analisi t ecni ca (linee di tendenza e configurazioni grafiche) direttamente sull'indicatore sar a nno quindi i segnali d a in te rpretare e sfruttare operativa mente. L'immagi ne 47 .2 riporta la ne tta dive rgenza rialzista deli neatasi sul grafico dell 'accelerazione a settembre 200 1. Potete nota re co me all'anda mento ribassis ta dei prezzi corri spondesse un a nda mento contra pposto dei valori dell'indicatore che e ra no a l rial zo, caratterizza ti da minimi crescenti.
Volume Oscillator II Vo lume Osci llator esprime la differenza tra due medie mobi li dei volumi di scambio di differente periodo temporale. 1\ ri sul tu to è unn linea che osci lla intorno allo zero.
169
Poiché normalmente i vol umi e i prezzi s i muovono nella medes ima direzi one, nel rispetto dell a Teoria di Dow illustrata in precedenza, l'utilizzo pratico dell 'oscillatore è cos tituito dall a ricerca di divergenze rialziste e r ibassis te.
Volume ROe n Volume ROe è ide ntico all'indicatore ROe illus tra to in precedenza: stessa formula di calcolo, stesse modalità di lettura e d'interpre tazione. L'unica differenza è l'oggetto su cui s i concentra l'an nUsi. li Price ROe a nalizzava i prezzi me ntre il Volume ROe s i concentra sui volumi di un 'attività finanziaria. n ris ult.ato è un indicatore sprovvisto dell 'indice fisso che oscilla intorno alla linea dello zero. Spesso l'indicatore ha un andamento pa r ticola rme nte nervoso e ris ulta quindi di difficile lettura. Pe r limitare il problema s i è soliti sostituire l'indicatore con una sua media mobiJe, ad esempio a lO giorni , che a rmonizza , rendendolo anali zzabile, l'andamento grafico.
t t'i
Figura 49.1 - Volume ROe
170
fllllwulurl " "\t"li/fr/llfr
L'illdicflturc in l'smnc è ulili zzalo come s t r umento di confe rm a dci segnali genera li da ll 'analisi tecnica applicata a l grafi co dei prezz i. Valori pos itivi dell 'indicatore indicano un a tendenza in sa lute, men tre va lori negativi indicano una mancanza di partecipaz ione a l movimento, che potrebbe esse re s ul punto d'invertire,come illustrato nell'immagine 49. 1 Da non t rascurare inoltre la ricerca e lo s t.udio delle dive rgenze t.ra l'andamento dei prezzi e de Ll 'indicat.ore, come illustrato nell'im magine 49.2
Williarns AccurnulationIDistribution L'indicatore in esame è stato introdotto da Larry Willi a ms con lo scopo d'individu a re i livelli d'accumulo e di distribuzione del mercato. Per accumulo s'intende una fase durante la qua le le "'mani forti" acquistano a piene mani. avendo cura di mantene re bassi i prezzi e i volum i, in previs ione di un movimento rialzista d.elle quotazioni.
-''..
.i"...l-'
•, •
- - .. , . ,
'
-,.'. •,
•
.--\ ),)1f.ty,I"MfVV'"\ ---;Jfì'~/" . 't~ -.-,-,-,-,-,-,-,- , '( ,,,-,---,-,- '''./·'r~ ". "-.. ~ ~
,-
GIaOoI, _ _ _ _ O f p _
I
,
"
Figuro 49.2 · Volum e ROe e divergenze
171
1IIIIIr: I!' lri ('I~' llI lI t o n
Il...·r il lrll(llIlJ: 1 111 1 1'1 'I'I~ hllll'
" ..
•
I~\
JJ\W ....~ ..--.;.) ~ "' _"", E "' _O~_
_.- - -
-
1, .".."" . ."
...._ .
" ".. .., • •
-c-·
Figura 50.1 - Williarns AID e divergenza ribassista Al contrario, una fase di distribuzione precede un ribasso ed è caratterizzata dalle "mani forti" che vendono tutte le azioni in portafoglio senza dare deU'occhio e quindi mantenendo elevate le quotazioni. Uutilizzo concreto delle strumento si risolve, in definitiva, in una r icerca delle divergenze con lo scopo d'individuare, in anticipo, una fa se d'accumulo o di distribuzione e quindi smascherare l'operato delle mani forti. Quando i prezzi disegnano minimi crescenti e contemporaneamente l'indicatore disegna massimi decrescenti , come illustrato nel grafico 50. 1, si delinea una divergenza ribassista che rappresenta una fase di distribuzione. A1 contrario, quando i prezzi di un'attività finanziaria sono al ribasso mentre l'indicatore disegna minimi crescenti s i delinea una divergenza rialzista che smaschera una fase d'accumulo.
172
/1U/i, {IIIII·I I· II •..,.,J/n/"n
Williarns %R Anche l'indicatore %R è stato sviluppato da La rry Wil !iams. Esso è costruito in modo analogo alla K Line che cos tituisce lo stocastico, già illustrato in precedenza. L'immagine 51.1 illustra come l'andamento dei due oscillatori sia ugua le con l'unica differenza d'esser e s peculari come rappresentazione grafica. L'indice fisso ri s ulta infatti invertito. Valori inferiori a 20 rappresentano l'area d'ipercomprato mentre valori s uperiori ad 80 descrivono l'ipervenduto . Il segna le d'acquisto scatta nel momento in cui i valori dell'indicator e, dopo essere saliti in ipervenduto, scendono nuovamente sotto gli 80 . Al contrario, il segna le di vendita s i genera nel momento in cui i valori, dopo essere scesi in ipercomprato, salgono oltre i 20 punti e rientrano nella zona neutra d'oscillazione. È possibil e afliancare all'osciJlatore una media mobile, come la D line per lo stocastico, con la funzione di "signal
Figuru 51.1 - WiIli a ms %R e slocastico a confronto
173
linc". I segnali operativ i sono generati dall 'incrocio de lle due lin ee dopo che i valori de l %R sono transi tati in una de lle due aree estreme. Da non trascurare infine l'analisi delle divergenze ad anticipare un inversione di tendenza.
WillSpre ad
n WillSpread è un indi catore creato e illu strato da Larry WiIliarns nel libro "'Long Term Secrcts to S hort Te rm Trading"'. L'autore parte da l presu pposto che, spesso, i movim enti di breviss imo periodo sono indotti da cause e da fattori esterni Ad esempio i Bonds influenzano il me rcato azionario e a llo stesso modo l'oro influ e nza i Bonds. Poiché i mercati sono corre lati e si influenzano tra loro, occorre illustrare e rappresentare qu esta relazione allo scopo di poterla analizzare e s fruttarla operativamente. Per calcolare il WillSpread occorre divide re la prima at· tivìtà finanz iaria con la seconda e moltiplicare il r is ultato pe r 100. Ricavato lo s prea d tra i due mercati, ne si calcola un a mcdia mobile esponenziale a 5 giorni e la s i sottrae daUa media esponenziale a 20 giorni, ottenendo così una linea che oscilla intorno allo zero. Operativarnente, si acquista quando l'indicatore taglia a l ri alzo la linea dello zero e s i vende quando il WiIlSpread scende nuovamente sotto la linea d'equilibrio. L'immagine 52.1 illu stra l'andamento del WillSpread ca lcolato tra l'indice S&P500 e il T-Band. Potete osservare co me sa ogni passaggio de lla linea de llo zero s 'assista a un'inve rs ione di tendenza di breve pe riodo. 174
/"'/11 II/u(l .' ..... ,lIlIIun
"..
.
" "
-
;
•
"""
""" "
,. ,.,* ,.
,.
. "
•
•• ~,I\\I'" ,* ••
"..,.
--
-- - -
Vo\
•
",.*.•. ••
.•
l''....r''''''"''\~
.
't" l
v. ' ,..•>VI'
~_
.,
.".
•• ,
n"'"
~
.... c.-_DE_ _
Fi gur a 52.1 - WillSp read e segnali operativi A ouor del vel"O, il grafico sopra riportato è a base giornalie ra (daily) e non intraday come suggerito da Williams. In ogni caso, lo logica e il concetto alla base dell'indicato-. re sono i medesimi , quindi lo spirito de ll'indicatore è ri spettato. Poiché l'indicatOl·e in esame non è infallibile ma presenta un certo numero di falsi segnali , è consigli ato richiedere una ulteriore condizione prima di eseguire il segnale. Meglio attendere che, dopo il taglio dell a linea dello zero, i prezzi rompano i massimi o i minimi relativi precedenti. Solo in seguito a quella conferma di breakout è consigliabile prendere posizione s ul me rcato.
ZigZag Lo zig zag è un singolare indicatore sviluppato con lo scopo di sche mati zzare l'andamento delle quotaz ioni, talvolta troppo nervoso e di difficile interpretaz ione, di un'attività fintlnzia ria .
175
Gra fi ca me nte r indica lOre si prese nta co me una ))C{lliCllza di linee rette, coll egate t ra loro, che Wliscono i punti d'invers ione del me rcato. La sem plicità e !'immed ia tezza rappresentativa e in terpretativa ne fanno uno strumento molto d iffuso soprattutto tr a gli ope ratori che utili zzano la Teoria delle Onde di EIliott per elaborare le proprie analisi. L'ind icatore rappresenta solo le variazioni percentuaH delle quotazioni d i un a certa entità (ad esempio 5 - 8%), a discrezione dell'opera tore, allo scopo d'elimin are il nervosismo delle q uotazioni o i movimenti ster ili e irrilevanti che rischierebbero di falsare l'in terpretazione dell'and a men to dei prezzi. ln altre pa role, l'indicatore elimina dalla ra ppresentaz ione tutti i movime nt i che r isultano essere infe r ior i a un determinato va lore percentu ale. Minore sarà il fi ltro pe rcentuale adottato e maggiore sarà l'infl uenza dei moviment i minori e secondari delle quotazioni. Da sottolineare come l'ultimo valore dell'ind icatore non sia fi sso ma come a ogni nuova rilevazione si adegui in
F igura 53.1 - Zig zag
176
I/II/WII/(II'
l'
IIsul/ul,m
rapporto nll'a ndll lllunto dell e L"O ntrattazioni C a l va lore pe rcent ua le fissat.o come fil t.ro. Solo le linee rette precedent i sono determ inate in modo stabile e fisso. Oper ativamente pa rlando, è possibile applicare le regole dell'analis i tecnica direttamen te al grafi co dello zig zag. L'opera tore potra quindi t racciare linee di tendenza, individuare livelli di s upporto e resistenza , nonché ricercare figure grafiche.
177
Capitolo 3
LIMITI, ERRORJ E OPERATIVITA Scrivendo un libro si corre il rischio di esporre i concetti con uno stile troppo entusiastico e di dare a l lettore, s pesso un neofita, l'impressione che guadagnare in borsa con gli in· d icatori sia la cosa più fac ile del mondo. Al riscontro dei fatti , purtroppo, si scopre l'amara verità ossia che gli indicatori llon sono sempre Quello strumento infallibile descritto nel libro. Sono certamente uno strumento determinante e indispensabi le nell'elaborare le analisi ma allo stesso tempo possono generare fal si segnali. Stando così le cose, oltre all'ana lisi grafica dei prezzi e dell'indicatore, occorre a dottare anche un'oculata strategia di gestione della posizione. La prima regola dell'analisi tecnica consiglia di "lasciar correre i profitti e tagliar e le perdite". Generalmente il piccolo investitore compie esattamente il contrario: vende il titolo che è salito rispetto al prezzo di carico e acquista un azione che era rimasta a l palo, o peggio ancora, che era scesa con forza . Nel momento in cu i si decide d'aprire una posizione occorTe sta bilirne l'eventua le livello d' uscita nel caso l'andamento dell'attività finanziaria sia contrario a quello ipoti zzato. In altre pa rol e, quando si acqu ista un titolo occorre fi ssare, a priori , il prezzo di stop 1085, sotto il quale si vende in
IKlrd ilfl, poiché l'analis i si è rivelata errata c ilmcrc3 to ci ha dato torto s ospin gend o l'azione nella direzione oppos ta. Applicare lo stop loss s ignifica quindi tagliare le perd ite non appena l'operazione si rivela errata. Scopo dello stop loss, ri sulta ora facil e intuire, è limitare le perdite ed evitare che una piccola perdita diventi ingente e onerosa con grave da nno patrimoniale. Meglio s ubire tante piccole perdite, facilmente recuperabili, piuttosto che s ubirne poche ma particola rmente onerose. Esempli6cando, ipotizziamo che il nostro metodo generi segnali operativi esatti nel 50% dei casi: se ogni volta che vi nciamo, r eali zziamo una plusvalenza di quattro punti , mentre ognj volta che perdia mo, registriamo wm miuusvalenza di tre punti , real izzia mo facilmente come alla fine di ogni mese i conti siano in attivo. Compresa l'importanza dello stop loss, rimangono da esporre i criteri per fissarlo. Occorre dis tinguere:
Se l'operazione è al r ial zo, è necessar io Bssare lo stop loss in caso di discesa sotto il Jj veUo di supporto o di minimo relativo precedente. Se l'operazione è al ribasso, è necessario fissa re lo stop loss in caso di rottura ri alzista del massimo relativo precedente che costituisce il Iive Uo di resistenza . Scattato ii segnale operativo e fissato lo stop loss, Ilon res ta che lasciar correre i profit ti ossia mantenere il titolo tino a l momento in cui s ul grafico dei prezzi s i delineano fi gure d'inversione o si verificano breakout dei livelli di supporto e resistenza. A quel punto scatterà lo stop profit e s i usci rà dalla posizione proteggendo il guadagno maturato. Stabilito che gli indi catori non sono strumenti in fallibili non rimane che illustrarne i principali limiti. 11 primo difet~ to è il non essere affidabili "in tutte le stagioni " oss ia in ogni fase di mercato. T '1eading indicator", affidabili durante le congestioni lateraJi , generano segnali imperfetti durante le 180
1,,'1111,,' ",,,,,' "I~ 'I(I,n/i. fUl'li cnrutt,·n zzal.c da una tendenza ben defi nit.a. AI cont.rario, i "ll.lgging indic8tor" sono inaflidabili duranle le fas i late rali c ottim i strumenti durante i moviment.i direzionali . La scelta dell 'indicatore da utilizzare sarà quindi da effettuars i in base aUa tendenza dominante. Un secondo difetto, non meno importante del precedente. è costituito da ll'incapacità dell'ind icatore di esser e ind ipendente rispetto all'analisi grafica dell'attività finanziaria . L'indicatore, quindi, non deve essere visto come un mezzo per generare segnali ope rativi, ma solo come s trumento di conferm a de lle indicazioni delineatesi sul grafico dei prezzi. Acquistare s u semplice indicazione dell'oscill atore, senza attendere un concorde segnale sui prezzi, è un 'operazione altamente rischiosa e scons iglia bil e. Infine occorre ricordare un concetto già a mpia mente descritto durante la trattazione: la mancanza d'oggettività. Il difetto riguarda la scelta del periodo temporale e dei livelH estremi d'ipercomprato e ipervend uw, nel caso degli indicatori che, s provvisti di indice fisso, sfrultano. come unico punto di rifer imento, la linea dello zero (come ad esempio il momentum ).
Dominio temporal e Purtroppo non è poss ibile individuare un intervallo di tempo affid abile per ogni titolo, in ogni fase di mercato. Ogni indicatore e Ob'lli titolo hanno un proprio personaJe dominio temporale. 1.1 titolo Eni potrebbe generare segna li affidabili se a bbinato a ll a media mobile a 200 giorni men tre una buona operatività s u Ti scali potrebbe essere indotta dalla media a l O giorni. La ricerca della durala temporale, che forni sce indicazi oni più tempestive e affidabili , è da effettuare caso per caso. AJlo stesso modo non è possibile individuare livelli estremi sta nda rd e riconosciuti oggettivamente in ogni oscillatore. Anche in questo caso è lasciato ampio margine a ll a discrezionalità del t.rader che dovrà ric~rcnre , dali storici alla mano, quei livell i estremi dove il 181
titolo. in passato. aveva invertito la propria Lendullzll . A fi a nco dei limiti strutturali di alcuni indi catori , non dobbiamo però dim en ticare quanto s ia no frequ enti gli errori interpretativi e a pplicativi commessi dall 'operatore s tesso. Molto diffu so tra i neotiti l'error e di sostituire, o antepo rre, l'ana lis i deJl\ nd icatore a quella deU'andamento dei prezzi. Giova nuovam ente r icordare come l'indicatore non deve mai sostituirsi all'anali s i tecnica a pplicata al grafico dei prezzi di un'attiv ità finanziaria. Ogn i oscillatore ba sola funzione compl ementare di strum ento di conferma. Frequentemente, inoltre, si ri scontra un 'app li cazione erraLa e impropri a dell 'indicat ore. La casistica è numc,·osa e varia: Manca to rispetto d e lla predisposizione naturale dell'ind icatore e suo utilizzo durante una fase di mercato incompatibi le. L'esempi o classico è l'utili zzo di una media mobile durante una congestione dei prezzi. Utilizzo congiunto di più indicatori. Da un lato è possibile che un trader utilizzi congiuntamente a lcuni indi ca tori con un dominio temporale incompatibile t ra loro. Ad ese mpio una pi s ta ciclica a 25 giorni e uno slocast ico 5-3-3: il primo indicatore genera segnali di breve-medi o periodo mentre il secondo è specifico per il breviss imo. Occorre invece settare gli indicatori s ulla medesima freq uenza temporale, altrimenti r isulteran. no essere espressione di cicli temporali differenti. Ragion per c ui le indi cazioni sa ranno discordanti tra loro. Dall 'altro lato si corre il rischio d'inserire un numero elevato d'oscillator i e mettere troppa carne a l fuoco. ]n entramb i i cas i il rischio è que Uo di confondere le id ee. Errato inte rpretazione dell'indicatore. Le diver genze e i li ve lLi estremi d'ipervenduto e ipercomprato non sono segna li operativi ma semplici campan elli d'a ll a rme che avvisa no di un anomalia che sta per es-
182
se re r·iS:l nllln tini mcrc::. to. In altre pamlc, non s i acq u is ta a ppena s i de Hnea una divergenza ria lzista e allo st esso modo non s i vcnde a ppena l'indicatore sale in ipercomprato. Attenzione quindi a non confondere una mer a indicazione con un segna le oper ativo concreto. n rischio è quello di andare incontro a uno stop loss a causa di un'entr ata affrettata oppure a un mancato guadagno per un'uscita a nti cipata dalla posizione. Un corretto approccio cons iglia di procedere inizialmente con l'analisi tecnica grafica dell 'attività fin a nziaria oggetto di studio. In primo luogo occorre indi viduare i punti di minimo e massimo dei prezzi e unirli tra 101'0 in modo da individuare i livelli di supporto e resiste nza, come illus trato nell'imma· gine 54.1. Una volta individuata la te ndenza , saremo in grado di fare una prima selezione tra gli indicato ri. Se il mercato è laterale opteremo per un leading indicator, quale la pista ciclica.
--.-.--"--. -...----- '\, ---
~
,I ....
Il,V
/( ...Ao~
t /'''
'J
, ,
-.11\ .- .fIv' \\ " ~~V~"",· -.--... I
.
,f
\,\~. /
_ _ _ ( _ _ _ O~ _ _
",..I. .,. .... c"II,
"L
,J...~I
Figura 54.1 - Li velli d i supporto in un trend rialzista
183
-.----••
Altrimenti , in caso di tende nza definita , In scu lLfl ricmln) su un lagging indicator come un s istema di medie mobili . Nel caso in ana lis i, la lendenza. caratterizzata dai mini4 mi crescenti, è al rialzo per cui inseriamo la media mobi le esponenziale. lndividuata la categoria occorre chiarire qua 4 li informazioni richiedere aU'indicatore. Se sono necessarie informazioni s ull a velocità del movimento dci prezzi sele 4 zioneremo la solita pista ciclica; altrimenti potremo optare per il KST nel caso si desideri individuare il ciclo di mer4 cato. Ogn i ind icatore ha le proprie caratteris tiche speci6 4 che. Inserito l'indicatore s ul grafi co, come ultinlO passaggio, non resta che ottimi zzare iJ periodo temporale in base alla nostra ope rativ ità e procedere a ll a sua interpretaz ione seguendo le regole es presse nel libro. L'immagine 54.2 ill ustra come la media mobile esponenzia le li 15 periodi s ia un affida bile supporto della tendenza rialzista. Infatti quando, a metà marzo 2000, i prezzi dell'indi ce Fib scesero sotto la propria media mobi le, il segnale di vendita generato sì ri velò prez ioso per uscire daJ mercato in pross imi tà dci massimi storici .
..--.-•--• ---
-.--
---.---.. -,= ,-
,-
••
_"","",_
-
~
__
D~
__
.I
Figura 54.2 - Media mobile e livelli di s upporto
184
,-
GLOSSARIO Accumulazione: fase dura nte la quale, sul mercato, operano le "mani forti" (i bene informati) che fanno incetta di titoli , avendo cura di mantenere bassi i prezzi e i volumi, in previsione di un movimento r ialzista. Ampie zza: misura il grado di partecipazione della gene 4 raJità dei singoli titoli al movimento in atto. Breakout: rottura di un livello di resistenza, o supporto, che inverte la tendenza dei prezzi. Congestione: movime nto laterale dei prezzi cbe oscillano senza una chiara direzione (né al r ialzo né al ribasso) in una forbice di quotazioni comprese tra il su pporto Oinea che unisce tra loro i minimi) e la resistenza (linea che unisce t ra loro i massimi), Correzione : movime nto secondario contrano alla tendenza principale al rialzo. Distribuzione: fase durante la quale, sul mercato, operano le "mani fo rti" che vendono tutti i titoli in portafoglio, avendo cura di mantenere aostcnute le quotazioni, in previs ione di una discesa dei prezzi dell e attività finanziane.
Dive rge n zu: configurazione che s i sviluppa nel mOIllr'nto in cui l'a ndame nto dei prezzi di un'attività fi nanziaria e l'a ndamento dell'indicatore non sono concordi nella medes ima direzione. Esemplificando: prezzi del t itol o a l rialzo e valori dell'indicatore al ribasso, nel caso di di ve rgenza ribass ista. Stesso concetto ma in vertito nel caso di di vergenza ria lzista. lnd.icatore: strumento operativo sv iluppato a llo scopo d'integrare e completare l'anali si tecnica classica. Funge da strum ento di conferma, o divergenza , dei segna li ope· l'ativ i generati da ll'analis i grafica dei prezzi dell'attività finan ziari a. Indi catori adattivi: indicatori che, a utoma ticamente, modificano i propri parametri allo scopo d'adattarsi alle mutate condizioni di mercato, quali l'aumento o la diminuzione della volatili tà. Ipercom prato: zona estrema s uperi ore di un indicatore che segnala un eccesso di domanda. Individu a un possibile mass imo di periodo dell e quotazioni. Ipervenduto: zona estrema inferior e di un oscilJatore che segnala un eccesso d'offerta. lndi vidua un possibile minimo di periodo delle quotazioni. Linea d 'equilibrio (linea dello zero): linea orizzontale che rappresenta il Li vell o d'uguaglianza t ra i valori
utili zzati nel calcolo dell'oscillatore. Caratteristica fondame ntale è la capacità di generare segnali operativi e di cambiamento dell a tendenza in atto mediante il suo at· traversame nto da parte dei valori dell'indicatore. Linea di t e nd e nza (tre ndlin e): linea che unisce tr a loro i massimi o i minimi dei prezzi dell e quotazioni.
186
Lagging indj ca tol': ind iC1ttore, non Lcmpe~livtJ. utili zzato per analizzare la tenden za dei prezzi. Leading indic a t or: indicatore, tempest ivo, che anticipa le invers ioni di tendenza dei prezzi delle attività finan ziari e. Long: ope razione speculativa al rialzo. Momentum: misura dell a velocità e della for za della tendenza in atto su un'attività fin a nzia ria . Ope n interest: numero di contratti "aperti" s ul merca· to d ei derivati (es. future) rileva to a ogn i chiusura di contrattazioni. Oscillatore: indicatore car atterizzato dal suo fluttuare attorno alla !.inea d'equilibrio e tra le zone estreme d'ipervenduto e ipercompralo di livello predefinito (es. zero e 100) Res iste nza: liveJ10 dei prezzi, individuato unendo tra lo· ro i massimi delle quotazioni di periodo, in cui il mercato arresta la s ua tendenza r inlzis ta a causa del ritorno di forza da parte dei ribassisti . Short: oper azione speculative al ribasso. Signal Hne: media mobi le calcolata sull'indicatore cui è affiancata. La s ua fun zione è quella di genera re segnali operativi t ramite l'incrocio con i valori dell'indicatore. Stop loss: livell o di prezzi sotto/sopra i quali si chiudono le posizioni aperte nel momento in cui si realizza di aver operato s ulla base di un falso segnale. Generalmen · te l'uscita dalle pos izioni scatta in caso di discesa sotto importanti livell i di prezzo quali su pport i e minimi rela-
187
t.ivi precedenti , in caso d'operazioni "long"; oppure in caso d i salita olt.re resistenze e massimi relat.ivi, in operazioni "short". Supporto: livello dei prezzi, individuato unendo t.ra loro i minimi dell e quotazioni di periodo, in cui il mercato interrompe la sua t.endenza ribassista a ca usa di un ritorno d'interesse dei rialziati. Teoria di Dow: teoria elaborata da Charles H. Dow che class ifica e descrive le tendenze in primarie, secondarie e terzia ri e co ll egandole con l'andamento dei volumi , qua li ind icatori di conferma. Volatilità: misura delle oscill azioni dei prezzi. Volume : numero d'azioni scambiate ("passate di mano") nell'arco del periodo temporale consider ato (giornaliero, settimanale o mensile).
188
BIBLIOGRAFIA Tecbnical Analysis from A to Z, S. Achelis, Invin The Arrns Index, R. Arms, lrwin Tecbnical Market Indicators, Analysis & Performance, R. Baller e J. Dahlquist, Wiley
Prezzi, momentum e divergenze, W Biau, Trading Library Tbe New Technica1 Trader, T. Chande e S. Kroll, Wiley Beyond Technical Analysis, T. Chande, Wiley Tbe Encyclopedia ofTechnical Market indicators, R. CoLby eA Thomos, lrwin Guadagnare in borsa con l'analisi tecnica: gli oscillatori , R. Di Lorenzo, Il sole 24 Ore
Tbe New Science ofTechnical Analysis, T. DeMark, Wiley New Market Timing Tecbniques , T. DcMark. Wiley
I!ihlll)).: mlill 1'rading for a Living, A. E/der, Wiley Trading with Oseillators, M. Etzkom, Wiley The Magie of Moving Averages, S. LOlVry, Traders Press
Tra.diog Systems and l\lethods, p Kau{man, Wiley Commodity Futures Trading with Moving Average, Sr. Maxwell, Speer Books Analisi tecnica dei mercati finanziari , J. Murphy, Hoepli Introduction to Technical Analysis, M.Pring, MeGraw-HilJ Martin Pring on Market Momentum, M. Pring, lnternational Institute for Economie Research
Sehwager OD Futures: Techni cal Analysis, J. Schwagc1i Wiley Ncw Concepts in Technical Trading Systems,
W Wi/der, Trend Researeh Long-term Secrets to Short-Term Trading, L. Wi//iams, Wiley Winning on Wall Strect, M. ZlVeigh, Warner Books
190
BA'I' rEnE LL MEnCATO CON I COVERED WARRANT Giovanni Borsi Trading Library - 180 pagine - € 43,90 Il più rompleto e atteso libro sui ct)vered warrant! Scritto da Giomnni Sorsi, (rader professionista primo cJassificat(l nell'Edizione 2000 del Campionato Top Trader di Borsa sezione Mini con una performance del 1000% ottenuta in soli 3 mesi! È un'opera organica e di facile lettura, un manuale pronto per l'uso, in cui trovare gran parte delle risposte ai quesiti che l'investitore quotidianamente si pone sui covered warrant. Nonostante la faciliti!. di negoziazione dei covered warrant ne faccia uno strumento molt(l simile a qualsiasi titolo, i meccanis.mi che ne regolano le variazioni di valore e i movimenti di prezzo impongono all'investitore una conoscenza dei mercati finanziari molto ampia. n primo passo è quindi quello di raggiungere la piena consapevolezza di tutti i rischi che uno strumento di questo tipo t'Omporta. Lo scopo di questo libro, pert.aDto, edare quanto più possibile questa consapevolezZH oon terminologia immediata e tanti esempi pratici perché le teeniche vincenti spesso sono le più semplici. Completa il libro il software realizzata da Andrea Unger, Analisyer 2001, foglio Excel per la corretta valutazione delle quotazioni dei cw.
PREZZI MOMENTUM E DIVERGENZE William Blau Trading Library - 180 pagine - € 49,00 In questOvolume, William Blau descrive la dinamica di funzionamento della direzione dei prezzi, del momenlum e delle divergenze illustrando mme la loro attenIli osservazione possa offrire allrader un vantaggio competitivo per operare sul mercato. Con un linguaggio conciso e immediato, e con semplici accenni a formule matematiche, l'Autore presenta al lettore svariate modalità operative che si avvantaggiano dell'uilO degli indicatori basati sul momentum. Blau descrive le più recenti scoperte nel campo de:! ttading basato su strumenti tecnici guidando illeUore attraverso un percorso di sludio urricchito do 0!(.rc70 grafici di gnmde utilità per In comprensione di quanto esposto nel testo, BIMI unnliuJl l€l CllrnUùrLstiche Il i !imili di molti Cra gli indicilll.lri e O!;cilJlIt.Qri più di(fusi JX!r poi illlllllr:l/'t! con\l' j pl't' ~1.i, il m()nl(m~lIIn e le diverr;I!M.ù po;!5ono venire ulillunli per lu c....t.rutlulw di liUti nUIII'1I lIèl\trM,lcl!\u di indicatori (f l)(lr miuliofllM l'rffil:lldn ili fjurlli già ~'II.l~ t.I'I !ll / 1(111 ~1It\ WIl rt~ I)(\ t ~IOllllllOCk {I 'l'r!ldèlillllion,