ISBN 8825001894
ABBREVIAZIONI
AAS
«Acta Apostolicae Sedis»
BAC
Biblioteca de Autores Cristz'anos
CCEE
io delle ...
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ISBN 8825001894
ABBREVIAZIONI
AAS
«Acta Apostolicae Sedis»
BAC
Biblioteca de Autores Cristz'anos
CCEE
io delle Conferenze Episcopali Europee Consial o
CCL
Corpus Christianorum Latinorum
DPAC
Dizionario Patristico e di Antichità Cristiane, Marietti
DS
Enchiridion Symbolorum Definitionum et Declaration�tm (curato da H. DENZINGER e A. SCI-IONMETZER, da cm le iniziali della abbreviazione)
HDG
Handbuch der Dogmengeschichte
KEK
Konferenz Europaischer Kirchen (Conferenza delle Chiese Europee)
NDT
Nuovo Dizionario di Teologia, Ed. Paoline
PG
Patrologia Graeca
PL
PatrologiC! Latina
RGG
Die Religion in Geschichte tmd Gegenwart
SCh
Sources Chrétiennes
wcc
World Council of Churches (Consiglio Ecumenico delle Chiese)
Le abbreviazioni sono contenute al massimo. Nelle citazioni bibliche sono di norma seguite le abbreviazioni della Bibbia-CEI.
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INTRODUZIONE LE TAPPE FONDAJ"V1El'JTALI DEL CREDO CRISTIAl\TO
Uno schizzo sintetico introduttivo può offrirsi come premessa orientativa onde abbracciare in rapido sguardo la storia del credo cristiano e concentrare poi l'attenzione sui nostri decenni: senza difficoltà vanno individuati tre periodi abbastanza fisionomizzati, anche se mossi nel loro interno 1. Tralasciando il momento biblico normativa (che in qualche modo si propone come «Preistoria» del credo), nella casca ta delle generazioni cristiane i vari accenti sul contenuto del messaggio cristiano e i destinatari a cui il credo viene pro posto si diversificano al punto da poter diventare facilmen te criteri di distinzione dei vari periodi. Certo, va ribadito che l'atto di fede termina sempre in Dio Trinità Santa: co me tale resta sempre carico di un palpito e di un rinvio al IVIistero difficilmente esprimibili in parole umane2; e tutta1 Li abbiamo sinteticamente già elencati in Fede e formule di fede, «Cre dereoggi» 4 (4/1981), pp. 57-70; cf. anche L. SAJUORI, Verso una professio ne comune di fede tra confessioni cristiane?, «Studia Patavina» 28 (1981) 2, pp. 257-269. Per una prima introduzione al problema cf. Agitazione intorno alla confessione di fede (a cura del Segretariato generale), «Concilium» 6 (1970) l, pp. 163-188; l'intero numero 2 di «Studi Ecumenici» del 1986 e H. HARING, Esperienze con le «formule brevi» della fede, «Concilium» 25 (1989) 4, pp. 83-101. Su un piano di seria divulgazione si possono rivelare utili i nn. 14 (2/1983) e 16 (4/1983) di «Credereoggi» (nella numerazione progressiva della rivista), rispettivamente dedicati a La chiesa nella storia e a I concili tappe di un cammino dottrinale. 2 Cf., ad esempio, l'affermazione incisiva di Tommaso d'Aquino, tante volte citata nei manuali di introduzione alla teologia: «Actus fidei non termi natur ad enuntiabile, sed ad rem» (Summct Tbeo!., II-II, q. 1, art. 2,2), cioè l'atto di fede si rivolge al Mistero di Dio più che alla sua espressione verbale.
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via è proprio attraverso il ponte del e parol� umane che la _ fede cristiana prende consistenza e s1 comumca nella stona.
l. PER I pADRI: TESSERA DI RICONOSCHv1ENTO Tenendo presenti questi dati, possiamo affe:mare eh� . in un primo periodo, coincidente con l'epoca del Padn nel primi 6-7 secoli, il credo cristiano assum� la p�eval�nte _ _ fisionomia di tessera di riconoscimento e dz zdenti/zcazzone spe liturgia nella Dio a detta intraecclesiale. La fede viene cialmente battesimale e assume perciò una notevole valenza dossoloo-ico-adorante; ma insieme viene avvertita e vissuta intensa ente la dimensione ecclesiale: il cristiano esprime la sua fede di fronte e assieme ad altri credenti, dentro una chiesa che confessa il suo Signore in momenti di alto profi lo religioso. La formula di fede assume perciò facilmente un valore anche catechistico-annunciante, fino al punto da proporsi come «norma fide » e prima anc_ora come «sym _ bolum fidei», quasi parola d ordme con cm nconoscers1 tra cristiani 3. Il termine «simbolo di fede» (che in qualche modo riecheggia l'alleanza biblica come la sacramentalità odierna) addita un duolice dinamismo: richiama la fede come a teo-o-iamento di �ccoglienza della rivelazione di Dio (detta sco sticamente /z"des qua creditur, la fede �on cui s crede), perché si irrobustisca a contatto con altn credenti che insieme manifestano la loro disponibilità a giocarsi nel-
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Tra i teologi contemporanei può essere utile rile�gere l_e prime dense pagine di H. DE LUBAC, Meditazione sulla chiesa, Paoline, Milano 1955, pp. 30-52 (recentemente riedite a cura della Jaca Book) e l'articolo di L. SARTORl, Fe de, obbedienza e pluralismo nel Vaticano II, «Humanitas» 24 (1969) 1-2, pp. 95-116, che vi si appoggia. . . fede» 3 Per un primo approccio su termini come «credo» e «Simbolo cf. G. GROPPO, Simboli di fede, in Dizionario di Catechetzca (a cura d1]. GE VAERT), ElleDiCi, Leumann (Tori.11o) 1987, pp. 582-583; TH. _SCHNEIDE�, La nostra fede. Una spiegazione del Simbolo apostolico, Querimana, Brescia 1989, pp. 12-14.
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la sequela di Cristo. 1.\;la esige anche la fede precisata come messaggio (la cosiddetta /ides quae credzlur, la fede che vie ne creduta), perché si chiarisca ulteriormente nella testa e nel cuore del 1"ti la matFria forma-ministro 18. l\.�ella ulteriore bolla di unione con i copti, i giacob iti, i caldei e 1. maroniti di Cipro la «sacrosanta romana eccle si�. ·: fi�miter credit, profitetur et praedicat» la propria fede tnmtana espressa in linguaggio anselmiano, con anatem a tismi contro eretici ormai lontani nel tempo; riafferm a la bontà della creazione, ricordando la relatività dell'An tico Testamento ma anche la sua preziosità in termini di rinvio tipologico verso il Cristo e i sacramenii della chiesa· dice reale l'Incarnazione e necessario il battesimo· ribadi� ce la necessità assoluta della chiesa in questi termi�i: ___
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Crede ferr_namente, confessa e predica che nessuno di quelli . cattolica, non solo pagani, ma anche c�e s�no fu�n dell� chresa . gmder o eretiCI e scismatici, possano acquistare la vita eterna, ma che a�drann? nel fuoco eterno, preparato per il demonio e i suoi angeh, se pnma della fine della vita non saranno stati aaaregati '=' ad essa; e che è. tanto importante l'unità del corpo della �hi �sa, . che solo a quelli che nmangono in essa giovano per la salvezza i . sacra�e�t� eccl��i �stici i digiuni e le altre opere di pietà, e gli ; . . eserciZI della milizia cnstlana procurano i premi eterni. Nessuno - pe� quante elem�sine abbia potuto fare, e perfino se avesse ver s�to il sangue per il nome di Cristo - si può salvare, qualora non nmanga nel seno e nell'unità della chiesa cattolica 19.
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. 1 ��� u1 ...J; : rr se1111v p01, quesLe arrerm az1on1 wsc1ano l'amaro in bocca per _l� visione ristretta della salvezz a, pur renendo conto che gh mterlocutori sono ritenuti scisma tici e i grandi valori richiamati toccano l'unità della chiesa: ma T o contr o il ragionamento a base di fi _ o di buon s en s o umano:2.
bsoft:J. scolastica l.
LE ACCENTUAZIONI DELLA NFOR.lv1A
Tenendo pr�sente il tessuto medievale di pensiero pro spettat? nel capitolo precedente, si può facilmente rilevare la reaziOne dei riformatori nordici, quasi a polarizzazione opposta. Anzitutto contro ur:-a chiesa, che si autodefinisce santa, . viene affermato che Dzo solo è santo3: il orimato di Dio e della sua parola si rivela il «cantus firmus>; di ogni riforma tore prmestante. La sovranità e l'immediatezza di Dio ven gon� p�rcepite, vissute e affermate contro ogni forma di 1 _ rr:-ed1azwne ecclesiale, sacramenti compresi. La Scrittura v1en_e con tr apposta ad ogni apparato sacrale mediatore e ad . . ogm tradlz�o.r:_e. Contr� le consuetudini e i meriti, intravisti . . . «costnzwm» _ per Dio stesso, l'attributo divi come pos�1bU1 no poler�:ucamente più sottolineato risulta essere la libertà (�entre il �attoli �esimo si affida maggiormente alla fedeltà _ . d1 Dw): D�o e, hoero, «Spiritus ubi vult spirat» (Gv 3,8), «de potentia absoluta» Dio può fare quello che vuole. .
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Per questo richiamo globale ci è utile ancora P. FRANSEN in ivhste· ., Sa!utzs, vol. IX ' Queriniana , Brescia 1°-/)./ , pp . 130- 153 ; pm recenten:e?t� anch � PS VANZAN, Lutero tra contrapposizione e mediazione «La CIVilta �attol�ca»134 (1983/4), pp. 220-238. Per un confronto tra gli . confessrona del penodo resta tuttora fondamentale J.A. MbLHER, Simbo m!!n
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lz a o esposzzzone de le antitesi dogmatiche tra cattolzci e protestanti secondo ,oro scnttz con/esszonalz pubblici (a cura di ].R. Geiselmann)' Jaca Boo> di Pao . lo VI, «Communw», marzo-aprile 1972, pp. 43-50; in parte anche R. BLEI STEIN, Pro/esszone di fede, in Dizionario di Catechetica, ElleDiCi, Leumann
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terisi:ica preminente della confessione di fede proposta in quella sera di giugno sta nel ribadire che un ricco passato è
tuttora presente 11. Anche se «anagraficamente» datata agli anni Sessanta, la formula di papa Iv1onti..D.i riassume l'eco lunghissima del cammino della chiesa. Il credo si presenta essenzialmente retrospettivo: raccoglie frammenti da tutti i secoli cristiani privilegiando le formulazioni dottrinali sen za distinguere i vari secoli e i motivi storici delle varie ac centuazioni raccolte in un «collage» di indubbio valore. -to, �i�lio d� Dio. Fa-li è il Verbo eterno nato dal Padre prima dr tutti 1 secoli, e al �dre consustanziale, h omoottsios tò Patri (DS 15 0 ) ; e per �e�z? di Lui tutto è stato fatto. Egli si è incarnato per opera dello Spm �o Santo nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo: eguale pertanto al Padre secondo la di�inità, e inferiore al Padr� sec? n do l'umanità (cf. DS 76), ed egh stesso uno, ��n p�r qua.l.che 1m possibile confusione delle nature ma per l'umta della persona (cf. DS 76). ,. . . , . . . Ea-li ha dimorato in mezzo a no1, p1eno dr grazia e a� venta. Egli h� annunciato e instaurato il regno di Dio, e in Sé ci ha fatto c;noscere il Padre. Egli ci ha dato il suo Coman?am�nto nuovo, di amarci a-li uni o-li altri com'Egli ci ha amato. Cr ha msegnato la via delle Beatitulini del vangelo: povertà� sp�r�to, �ite�za, �o . m1sencord1a, lore sopportato nella pazienza, sete della gmstlzla, . er ta soffe � p la purezza di cuore, volontà di pace,. persecuzrone . �10 che �h Agnello ilato, Ponzro sotto patito ha Egli giustizia. porta su di sé i peccati del mondo, ed e morte p�r nor sulla Cro ce, salvandoci con il Suo Sangue redentore. _Egh e stato sepo�to e, per suo proprio potere, è risor�o n�l terzo gror::10, e.le_vandocl �on la sua Risurrezione alla partecipazione della v1ta d1vma, che e la vita della grazia. Egli è salito al ciel?, � verrà nuovamen�e, nell� gloria, per giudicare i vivi e i morti, ciascuno secondo l. propn , , . meriti; sicché andranno alla v1ta eterna coloro che hanno nsp