IGNOTI
AUCTORIS
CHRONICA TOCCORUM CEPHALLENIENSIUM
CORPUS FONTIUM HISTORIAE BYZANTINAE CONSILIO SOCIETATIS INTERNATI...
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IGNOTI
AUCTORIS
CHRONICA TOCCORUM CEPHALLENIENSIUM
CORPUS FONTIUM HISTORIAE BYZANTINAE CONSILIO SOCIETATIS INTERNATIONALIS STUDIIS BYZANTINIS PROVEHENDIS DESTINATAE EDlTUM
VOLUMEN X IGNOTI
AUCTORIS
CHRONICA TOCCORUM CEPHALLENIENSIUM RECENSUIT ET lTAlICE VERTIT
JOSEPH SCHIRO
SEHIES lTALlCA CONSILIO A CADEMIAE NATIONALIS LYNCEORUM EDITA
ROMAE MCMLXXV
CRONACA DEI TOCCO DI CEFALONIA DJ ANONIMO
PROLEGOMENI TESTO CRITICO E TRA DUZIONE ,
A CURA DI
GIUSEPPE
SCHIRÒ
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI ROMA 1975
Questo volume costituisce il
della collezione degli Scrittori Bizantini edita a cura dell'Accademia iNazionale dei Lincei
ΤΟ
ΧΡΟΝΙΚΟΝ ΤΗ Σ
ΤΩΝ
ΤΟΚΚΩΝ
ΚΕΦΑΛΛΗΝ ΙΑΣ
CRONACA DEI TOCCO DI CEFALONIA
PREFAZIONE
Nel presentare la « editio princeps » della Cronaca dei Tocco il mio pensiero grato si leva alla memoria di Silvio Giuseppe Mercati, il quale, imbattutosi nel codice, mi propose di esumarne l'opera. Egli desiderò che fossi io ad assumere l'impresa per vari motivi: la lunghezza del testo, la sua grave età, i miei interessi alla storia della stirpe albanese dalla quale discendo. Dapprima accolsi la proposta C01� entusiasmo, ma poi, esplorato il manoscritto e delibatone il contenuto, ebbi momenti non privi di perplessità che rasentavano lo sgomento. La materia era sì del tutto nuova e per questo affascinante, ma si presentava tttttavia lacunosa; priva poi di ogni indica zione cronologica, proiettava fatti ed episodi in tempi indeterminati, pro ponendo e aggravando così dei problemi storici che sembravano chiusi ad ogni soluzione. Poi la lingua demotica, mossa di forme oscillanti, appariva cosparsa di strane anomalie. E non sorprenderà certamente il lettore filologo se dirò che molte delle incognite iniz1:ali erano purtroppo destinate ad accom pagnarmi quasi lungo tutta la travagliata cura del corrottissimo testo. Ciò potrà anche spiegare il perché l'edizione della Cronaca abbia richiesto quasi tre lustri di applicazione: Come poi succede nei lavori di lungo fiato, la stessa problematica, nel caso particolare storica e linguistica, evolvendosi progressivamente, veniva a suggerire ripensamenti e aggiornamenti di soluzioni e quindi iterati e debilitanti revisioni di tutto il lunghissimo testo (3973 versi!). Il codice, malgrado in apparenza non presenti tracce di manomissioni, studiato attentamente e lungamente (cM un manoscritto non rivela tutti i suoi segreti in una sola volta né tanto meno in un solo giorno), manifestava tuttavia di aver sofferto fortunose vicende, m'utilazioni considerevoli e ricor renti, spostamenti di parti ad opera di ignoranti rilegatori. Cosicché sulle discrepanze delle tracce di tre diverse numerazioni ab biamo dovuto riconoscere e ricostruùe le varie fasi della storia del codice, computare e individuare quanti e quali fogli sono andati perduti in ogni fase, restituire le parti vaganti nell'ordine della primitiva struttura del l'opera (v. pp. 154-155).
x
Prefazione
Bisognava poi istituire la cronologia, assente nel testo, sulla base delle informazioni provenienti da altre fonti, stabilire l'epoca del cronista, illustrare il suo carattere umano e le sue reazioni ai fatti narrati, e definire così la sua personalità letteraria e politica. Alla conclusione di un simile esame introspettivo oggi possiamo dire che del cronista stesso non conosciamo il nome, ché nessuna fonte diretta o indiretta fino a oggi ce lo ha rivelato, ma che per converso siamo in possesso delle coordinate Più determinanti alla sua collocazione storica: cosi abbiamo potuto stabilire il tempo in cui visse, la regione di nascita, l'epoca in cui stese la prima redazione della Cronaca e il periodo in cui ne redasse la seconda. Dall'esame della personalità non poteva poi disgiungersi l'adeguato studio dei caratteri Più originali della lingua. A proposito dell'edizione dirò che l'idea iniziale era di pubblicare la Cronaca all'insegna dell'Istituto di Studi Bizantini e Neoellenici del l'Università di Roma, sì che nel programma editoriale era previsto che l'opera dovesse comprendere per lo meno due volumi. La proposta del col lega Lavagnini di inserire la Cronaca nel «( Corpus Fontium Historiae Byzantinae» per inaugurare con essa la serie italica edita dall'Accademia Nazionale dei Lincei, mi ha fatto modificare gli schemi in corso di sviluppo per adeguarmi, nel limite del possibile, alle norme fissate dal competente Comitato internazionale per il detto Corpus e a ridurre in unico volume l'opera completa. In linea di massima, e soprattutto in ciò che era attinente ai requisiti esterni dell'edizione, ci siamo attenuti scrupolosamente alle norme stabilite dal predetto Comitato. Esse tuttavia, riferendosi Più specificatamente a testi che nella stragrande maggioranza hanno goduto di Più di una edizione, non potevano ovviamente contemplare le circostanze del tutto particolari con nesse alla nostra opera: testo inedito, lingua . demotica, struttura in versi, tradizione autografa ma mutila. Non per altro si conviene che sono il testo e la tradizione manoscritta a suggerire le norme particolari di una edizione. Per citare un esempio: balzerà forse all'attenzione il criterio da noi adottato .nel trattamento del "'v efelcistico, che l'autore nel suo autografo aPPlica non soltanto nelle terze persone dei verbi, ma con tutte le parti del discorso, ivi comprese le preposizioni e gli avverbi, condizionando l'uso o meno della elisione, e quindi influendo sulla regolarità dell'isòsillabismo e dell'accentazione. Tale comportamento non collima con le regole tradi zionali adottate nella cura dei testi classici, ma si conforma alle esigenze dei testi bizantini.
Prefazione
XI
Per ciò che riguarda la morfologia non sono sfuggite alla nostra atten zione le discrepanze fra indirizzo d'osservanza tradizionale e indirizzo modernista. Nel nostro comportamento ci siamo trovati a collimare Più col primo che col secondo: non per un rifiuto preconcetto del modernista, che ha diritto di cittadinanza nella letteratura di oggi e di domani, ma perché non ci è sembrato possibile trasferire al sec. XIV-XV, pulsante anche fra i demotici di ambizioni e richiami classicheggianti, risultati di una sistemazione posteriore, non ancora generalizzata e che quel secolo ancora non conosceva. Ed è anche questo il motivo per cui il rispetto delle tinte ci ha indotti ad attestarci su posizioni condivise dai conservatori. Al termine della lunga e non lieve impresa mi è gradito dichiarare il mio debito di riconoscenza ai colleghi ed amici che con alto spirito umani stico hanno risposto ai miei quesiti e mi hanno corroborato nella soluzione di tanti problemi: al fraterno amico e collega GIORGIO ZORAS che ho reso partecipe dei tantissimi casi linguistici; al collega P. GIUSEPPE VA LENTINI, che sapendomi impegnato con la storia degli Albanesi dell'Epiro, mi ha partecipato, prima ancora che apparissero nei volumi del monumen tale « Acta Albaniae Veneta», quei documenti che a parer suo potessero ofJrirmi ausilio a una Più profonda conoscenza e a una Più sicura colloca zione cronologica dei fatti ricordati nella nostra Cronaca; ai cari colleghi KRrARAs e DURANTE, solleciti a rispondermi ai quesiti linguistici a loro proposti; all'amico VRANUSSIS che mi ha dato, prima della loro pubblicazione, le note cronologiche da lui reperte in un codice oxfordiano e che si richiamano proprio alle circostanze princiPali della nostra Cronaca; all'egregio dotto VAGHIAKAKOS che ha voluto mettere a disposizione per le voci non ancora registrate lo schedario del grande lessico in preparazione nell'Accademia di Atene; al collega prof. ATANASIO KOMINIs, agli amici e collaboratori dentro e fuori del mio Istituto, pr%�� GRADILONE, dotto AUGUSTA ACCONCIA LONGO, MARrA MANDUVALU, COSTANTINO NIKAS, ALKISTIS PROIOU per l'apporto datomi nel raggiungere pubblicazioni di difficile consultazione o nella penosa revisione delle bozze. Né potrei passare sotto silenzio l'ausilio della Signorina ANGELA ARMATI, segretaria dello Istituto, che, abile nella dattilografia ellenica, mi ha dato il suo intelligente ausilio con la trascri zione di testi italiani e greci.
SIGLE
ΑΒΜΕ
=
Ε
ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE
Άρχε�oν των βυζ(ΧνΤLνων Μ'I"ιjμεΙων τ:ης ΈλλιΧ80ς, 'A&�V(XL,
Π 1936, ΙΧ 1961. Act. Dipl. Acta et dipZomαtα Grαecα medii aevi sαcrα et profαna collectα F. MIΚLOSICH et J. MULLER, Vindobonae, Ι 1860, Π 1862, ΠΙ 1865. =
Act. Dipl. ΑΙδ. = Actα et diplomαtα res Albaniαe mediαe aetatis illustrαn tiα, collegerunt et dίgesserunt LUDOVICUS de THALL6czy, CONSTAN TINUS JIRECEK, EMILIANUS de SUFFLAY, Vindobonae, Ι 1913, Π 1918. AMANTOS, Gloss. = Κ. Ι. 'Α μ ιχ ν τ ο υ, 'Α&�ν(χLς 1964.
Γλωσσικά Μελετήματα, έν
AND R. = Ν. Π. Ά ν 8 Ρ L ώ Τ "lj, 'Ετυμολογικό λεξικό τής κοινής νεοελ ληνιΚής, Δεότερ"lj έ:κ80ση , Θεσσ(ΧλονΙκ"lj 1967. Jo., Comm. Ί ω ιχ ν ν ο υ το;) Ά π ο κ (Χ ό κ ο υ, ΣημεΙωμα περι οίκήσεως τ6που (των Ιω(ΧννΙνων), ίη Ά. Π (Χ π (Χ 8 ο π ο ό λ ο υ Κ ε Ρ (Χ μ έ ω ς, Περι συνοικισμού τών 'ΙωαννΙνων, « ΔελτΙον τ�ς Ιστο ΡLκ�ς κ(ΧΙ ι&νολογLκ:ης �TEL (,��LCX' ), (.L"lJV� cxÒyOUO'T �', ij(.Lépqc KUPLcxX'ii , O'Uve:�eUx.&IJv o 3e:0'1t6T1J� o 'I�cxoò yuvcx!xcxv xup(cxv Eò30x(cxv, '&uY&T1JP TOU ryLouPIf1l » . (2) Questa preoccupazione fu alla base, come si è detto dianzi (v. p. 15) , della divisione del despotato d'Epiro nei despotati d i Arta e di Gianina solle citata dai Gianinioti e dai Vagheniziani « 'Òjv yàp 30uÀe:(cxv ' - voc, ILI;;PX&1pÀ't"OC\lOc;), t't"ocY1)\I 't"01>C; cp01>O"O"oc't"O \la 't'o,)c; 8w0"1l » (v. 3739), e sarebbe stato trasbordato sulla terra moraita, e precisamente a Patrasso, dalle navi di Carlo (v. 3742) . Nella Cronaca non si accenna affatto a Tura khan-beg; si dà a intendere, invece, che l'esercito turco avrebbe operato secondo le disposizioni di Carlo Tocco: « e:!XO:\I 81)\I(X!LL\I 7toÀÀ�\I Kocpo1>Àoc; o 80:O"7t6't""YJ c; » (v. 3746). Le altre fonti non confermano affatto questa subor dinazione delle truppe turche al comando del despota epirota, ma chi più chi meno sottolineano l'abbattimento di fortificazioni nell'istmo (4), la marcia su Mistrà, il saccheggio di Leontari (5) e Gardiki (6), la carneficina
(1) THIRIET, La Romanie 369. (2) Val AAV 2610, voI. XI, p. 1 18. (3) Il cronista condanna sempre codeste richieste, anche quando siano avanzate dal proprio signore: « ol TOUpXOL 7t!XV't"1X ljylX7tOUV 't"WV XpLa't"LlXvwv 't"ò ax!a(LlX . v. 3738. (') THIRIET, Délibérations II n. 1263 p. 148 dell' l 1 V 1423 : s'informa Creta che : l ° insufficientemente guardato da quei nefandi et vilissimi Greci, il muro di Hexamilion è stato facilmente forzato da Tura'khan-beg; 2° i Turchi hanno incominciato a distruggere la muraglia; 3° altri cavalieri sono sparsi per la Morea saccheggiando e bruciando . . . . (6) Leontari (BON II pl. 3) . era già stata provata da una precedente invasione turca (1395) comandata da Evrenos-beg e richiesta dallo stesso Carlo
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Cronaca dei Tocco
di Albanesi a Tavia (1) . L'inizio dell'invasione ebbe luogo il 21 maggio 1423 (2) . La nostra Cronaca c'informa che il sultano (Murad II), aderendo alla richiesta, emanò ordini ad alcuni suoi capi e disse che essi « sarebbero saliti sulle navi del despota Carlo per essere traghettati attraverso lo stret to nell'antica Patrasso » (vv. 3742-3743) . Non è dato sapere se realmente sia stato il Tocco a mettere a disposizione le sue navi o il sultano a pre tenderlo. Comunque, dopo aver chiesto, come la Cronaca ci avverte (v. 3732) , !'intervento turco, il Tocco si appresta, destreggiandosi in un comportamento ambiguo, a informare preventivamente il capitano di Corfù della imminente invasione dei Turchi e del « transitum s i b i q u e s i t u m per Amoratum bey dominum turchorum in faciendo conduci et trahici eius exercitum in Amoream » (3) . Bisogna pur ricor dare che il Tocco stesso era tenuto al rispetto del patto di tregua di un anno stipulato un mese prima, auspice Venezia, con Mistrà e il principe di Acaia (4) , e al quale patto, però, egli addivenne dopo aver chiesto, con lo Zaccaria, !'intervento turco (estate 1422) : per cui, anche volendo, non era più in grado di ritirare la richiesta. Ma Venezia avverti la simulazione del Tocco (5) e il 18 aprile 1423 ordinò al capitano di Corfù di compiere una spedizione per incendiare le navi che avrebbero dovuto traghettare le truppe turche (6) . Dell' azione
Tocco nella lotta col despota Teodoro I per il possesso di Corinto (R. LOENERTZ, Péloponèse, B FG 253-254). Quattro anni più tardi lo stesso Evrenos-beg sarebbe stato fermato nella sua seconda invasione (questa volta con Ya'qiib pasha) avanti a Leontari (Chron Brev Bek. 5 1 6-5 1 7 ; ZAKYTHINÒS I 1 57) . (8) Gardiki (BON II pl. 3) sarebbe stata provata con Leontari e Tavia, dall'invasione di Turakhan-beg (Chron Brev n. 27 85 -87, p. 47) . (1) Tavia in Arcadia era stata pochi anni prima occupata da Centurione Zaccaria (Chron Min n. 27 45 -48 , p . 47) . Pur,os 52-105. Sugli Albanesi nel Peloponneso v . la sintesi di TITos P. ]OCHALAS, Ober die Einwanderung der A lbaner in Griecheland, « Dissertationes Albanicae ., Miinchen ( 1 97 1 ) 99-103. (2) ]ORGA, Notes I 333/4. 344 ; Chron Min n. 1 9 32 -35, p. 36; n. 27 85 -87 p. 4 7 ; SPHRANTZÈS 16a-5 ; LAON CHALc I I 5810-17 591-.; LAMBROS N E I I 471, VII 1 5 1 ; cf . ]ORGA, Geschichte I 382. (8) Sen Secr Ro 8 c. 1 0 1 del 18 IV 1423, Val AAV 2712, voI. XI 224. (') Sen Secr RO 8 c. 92 del 24 II e c. 93t, 28 II 1 423, Val AAV 2685. 2690, voI. XI 1 95-200; SATHAS I 1 27-9; THIRIET, Regestes II 1871-1873. (5) Val AAV 2807 del 13 VIII 1 423 . (I) Sen Secr Ro 8 c. I O l t, Val AAV 2713, voI. XI 226; ]ORGA, Notes I 333/4 ; TmRnn.', Regestes II 1877.
Prolegomeni
I,
Cap.
II,
14: A lleanza dello Zaccaria col Tocco
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che avrebbe dovuto seguire non sappiamo i dettagli. Sta di fatto che il 21 maggio Turakhan-beg attacca le fortificazioni dell'istmo. Questa riesumazione delle vicende, alle quali si richiamano i versi della Cronaca (vv. 3704-3748), vale a dimostrare che l'alleanza dello Zaccaria con Carlo Tocco e la loro richiesta di aiuti al sultano, premessa dell'irruzione turca (21 maggio 1423), si pongono nella seconda metà del 1422, quando i patti di tregua del febbraio 1423 non erano stati né proposti e, forse, nemmeno concepiti. Guerra con i Paleologi. - Il resto della Cronaca, comprendente i versi 3749-3923, narra due episodi di non grande rilevanza in quanto non determinarono cambiamenti di situazioni. Il primo riguarda un'in fruttuosa incursione su Vostizza (vv. 3749-3810) , che avrebbe dovuto essere occupata, ma che invece subi solo dei danni, seppur considerevoli, nello spiazzale del mercato (1) . Tra le note belliche abbiamo un breve intervallo dedicato al ricevi mento che l'allora arcivescovo latino di Patrasso (Stefano Zaccaria) (2) (1) Già sede di baronia di cui l'identificazione delle fatniglie originarie re sta ancora dubbia. Situata sulla costa tra Patrasso e Corinto (BON II pl. 5 ; LONGNON-ToPPING 254 ; CARII.,E, Lista 396) è legata al destino della baronia dei Nivelet (BON I 233-234). Andò incontro a vari passaggi (Du CANGE, Histoire de l'emPire de Constantinople II (1826) 284 ; BUCHON, NR II 1 43-153; LONGNON 328) . Fu uno degli ultitni baluardi del dominio franco di fronte all'espansione dei Greci. Dopo il 1364 Nerio Acciaiuoli diventa barone di Vostizza e di Nivelet estendendo cosi la signoria su tutta la fascia costiera, da Corinto all'istmo . (BUCHON NR I 126-127; BON I 250) . Fini nelle mani dei Navarresi, 1379-1380 (LOENERTZ, Hospitaliers, BFG 342), e nel castello, malgrado il salvacondotto, Nerio Acciaiuoli fu fatto prigioniero dal nostro Asan Zaccaria, allora grande contestabile alle dipendenze di Pietro di San Superano - estate 1389 -. (MII.,I.,ER 34 1 ; Commemoriali t. III, Lib. VIII n. 343; ZAKYTillNÒS I 136; Ru BIÒ I LI.,UCH, Diplomatari 655-656, 659) . Delle trattative per la liberazione v. R. CESSI, Venezia e l'acquisto di NauPlia ed A rgo, « Nuovo Archivio Veneto _ n.s. XXX (1915) 161-1 64. Fu ambita da Venezia anche se nei tentativi questa non approdò a nulla (TmRIET, Regestes II 1030. 1084 ; SATHAS I 2-4, nO 3 ; JORGA, Notes I 125/6) . Con la morte di Pietro di San Superano, Vostizza passò con tutto il principato ad Asan Zaccaria, ma sarebbe stata in seguito occupata dalle truppe di Mistrà. - Su Vostizza nell'800: BUCHON, La Grèce continentale et la Morée, Paris (1843) 524-526; TOMADAKIS 64 1 . (2) GIORGIO FEDAI.,TO, Patrasso, città degli arcivescovi latini tra i sec. XIII e XV, SBN 8-9 (XVIII-XIX - 1 97 1 /2) 1 65-168. - Il testo gli attribuisce il titolo greco di metropolita, v. 3807. Del metropolita greco non conosciamo il nome: GERI.,AND 250. 7
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•
Cronaca dei Tocco
diede ai partecipanti all'impresa, i quali di ritorno si erano recati a fargli visita di omaggio (vv. 3802-3810) . Più interessante per noi è la conclu sione che il cronista dà a questa impresa: « l sudditi del Despotato (d'E piro) i m p a r a r o n o e p r e s e r o c o n o s c e n z a d e l t e r r i t o r i o e i n c o m i n c i a r o n o a rapinare da predoni e impos sessarsi degli animali e delle cose esistenti nelle sedi dei Romei » (vv. 38133815) . Ciò ci fa intendere che non soltanto Vostizza, ma il territorio dei Romei in genere dovevano essere nuovi per gli armati del Tocco. Pertanto anche !'incursione su Vostizza si pone poco dopo l'acquisto di Clarenza, molto verisimilmente nel 1422 e comunque prima dell'inizio della tregua (primavera 1423) . Le altre incursioni, preannunciate nei versi citati e compiute agli ordini di Ercole e Torno Tocco e dirette da Matteo Landolfo da Napoli, furono rivolte sui castelli che erano appartenuti al principe Zaccaria e occupate da Teodoro (vv. 3828-3829) . E la maggior parte di essi furono recuperati e fortificati (vv. 3825-3831) . I Moraiti si turbarono e ricorsero al loro despota per sollecitare una mobilitazione generale che ponesse fine al grave disagio (vv. 3838-3871) . Lo scopo della nuova impresa era la conquista di Clarenza e di Patrasso, l'annientamento e la distruzione dei Latini (vv. 3853-3856, 3867-3870) . Le truppe dei Mizithrioti si sarebbero dovute riunire nel tratto compreso fra Corinto e Andrusa (vv. 3862-3866) . Qui il cronista lascia in sospeso l'argomento per intrattenersi su un particolare che chiuderà la lunga e mutila narrazione: il principe si tro vava nel castello di Ponticò assieme alla moglie e chiese a Matteo Lan dolfo, che era a Clarenza, una buona scorta per recarsi ad Arcadia (vv. 3875-3883) . Era d'estate (v. 3874) . La richiesta trovò delle difficoltà da parte di Matteo. Arcadia era molto lontana e non era prudente alleg gerire la guarnigione di Clarenza, tanto più che avevano sentito che le truppe romee si avvicinavano (vv. 3885-3890) . Nella disputa dei capi prevalse il parere che Ercole al comando di cento uomini compisse la missione richiesta dallo Zaccaria. Dopo l'arrivo ad Arcadia (l) , Ercole prese l'occasione di saccheggiare nel territorio dei Romei le località di
(1) Arcadia, 1'antica e moderna Kyparissia (BON II pl . 3 . 4) . Già di proprietà di Goffredo di Villehardouin passò ora per eredità ora per cessione attraverso vari proprietari (BON I 413) sino a che pervenne nelle mani degli Zaccaria verso la fine del sec. XIV.
Prolegomeni I, Cap. II, 14: Guerra ai Paleologi
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Gianina, Gutena e tutto il complesso dei Chiliochoria (1) , prendere bottino e catturare molti prigionieri. La voce giunse ad Andrusa (2) , sede del capitano Lascaris (3), il quale con cinquecento cavalieri e altra truppa corse a Filitrà (4) per tagliare il cammino del ritorno ad Ercole (vv 38913909) . Lo scontro è inevitabile e imminente. Ercole arringa le truppe . . . (vv 3910-3923) . E qui la mutilazione spezza bruscamente il racconto. Il procedere dei fatti sembra continuo e senza allusioni a intervalli di tempo. Il cronista sino a questo punto non ha fatto alcun minimo accenno alla discesa di Turakhan-beg (maggio 1423) (5) nella quale il Tocco ebbe la sua parte; ed è lecito pensare che egli ne avesse parlato in prosieguo di narrazione, nei versi perduti, come precedentemente aveva ricordato e sommessamente condannato (v. 3738) la richiesta di aiuto ai Turchi. Similmente nessun accenno è dato sulla tregua di un anno concordata tra il febbraio e marzo del 1423. Questo silenzio sulle due circostanze offre i limiti cronologici oltre i quali non possono essere assegnati i fatti bellici successivi all' acquisto di Clarenza ed esposti nell'ultimo capitolo della Cronaca. Essi, dunque, sembrano in ogni modo precedenti alla invasione di Turakhan-beg (maggio 1423) . In tutti i casi la nostra Cronaca è venuta a colmare la grave lacuna lasciata - volontariamente, per esigenze retoriche o forse per mancanza di informazioni - dall'anonimo encomiaste di Manuele II e Giovanni VIII .
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(1) Nelle varianti allo Ps. PHRANTZÉS 278 rr. 27-30 tra i centri iv-ròc; bagnati dal fiume Pamiso sono ricordati
IIeÀonow�aou iv "cj) MeÀ�aa�lXv�xcj) x6Àn<J>
Apxrf.yyeÀoc; XlXt �1X�Moupoc; XlXt 'Iwrf.wLVIX XlXt A�you8(a,,1X XlXt �ÀIX"p(1X XlXt IIòÀoc;
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Troviamo quindi, in corrispondenza del nostro testo, due toponimi: Gianina, fra Aetòs e Arcadia (CARILE, Lista 399), e Filitrà (BON I Chrivo 429, II pl. 4). Non mi sembrano attestati Gutena né Chiliochoria ( cori ( ? ) . Questa località è invece attestata nella carta di Battista Agnese (BON II pl. 9) , a NE di Arcadia. (2) V. p. 87 n. 6. (3) È da presumere che questo Lascaris sia Alessio, dato dallo SPHRANTZÉS (XVIII 3 p. 29) come xe0'7tou 't'ò d80cv &7tocv't'�c;, xoc't'ocxpocni , � , "fJ. CI.1. ' 1. >l ""'1 o e: O'7to't''Y) c;. - A v €1\�L7t�V VOC 't'ov r-0'Y)1T71 (1.ocr�..ov < q>oucrcr�..o 233 passim d� x&cr..pov < d � x&cr..po. - -v efelcistico nell'ace. dei neutri in -t: d� ..ò xopp.(v ..ou < d� ..ò xopp.( -rou 253 et alibi 258 ..ò q>�plv 259 ..ò cr1t�'&lv 271 d� 't"ò 1to..&p.w 292. 309 d� ..ò xouÀoopw 299 OC1tÒ ..Ò cr1t(..LV 308 OC1tÒ �v� 1t�p�MpLV 319 d� ..Ò 1tM&"LV 328 X�..Mocrouv ..ò �(ùp. (v 390 dç -rò vlJcrlv 445 dç ..Ò xuv�yLV.· -
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La copula e:!v�� è mantenuta, ma più spesso è sostituita da �v�L, contro il V che usa �ve:, �v�, �v�� passim. Nei verbi il SofÌanòs propende più verso forme o costrutti classi cheggianti. Si osservino i casi raccolti in poco più di 200 versi: 182 va q>uÀ�X'&wcrL < va q>uÀ�x'&oucr� 172 e:'Cpxov't"o < �PXOV't"�L 243 Ècr1t&p� < Ècr1t&pv� 263.297. 220. 349 e:ùp(crxov't"o < e:ùp(crx.on�v 265 ÈcrUp�crL < Ècropv�v 265 �xpouov < 298. Ècré�lJcr�v < Ècré�lJx�v 291 È��cr..&���xpouy�v 284 tv� x�'t"�1t�-r1)cr(ùcrL < x�..�1t�-r1)croucrL 335 È�&crLV < È��cr"OOcr�crLV 293 va p.�Àwcr(ùcrLV < va P.Mwcroucrw 359 Ècrun&x-&lJcrocv < Ècruv"&x-&lJx�v 364 e:i5 PlJcr..��ov < È�&cr..���v 381 ��(ùxe: < ��(ùcre: 383 va Ù1t&Yrl < va Ù1tq. x�v < lJi5plJXOCV 396 È1t�pé�(ùx�v < È1t�p&�(ùcrocv. Uso più frequente dell'aumento sia sillabico che temporale: 143 �p89 �pç�v..o 401. Di simili esempi s'incontrano ad ogni piè sospinto. Altra scappatoia in funzione della proparossitonesi è il prolungamento desi nenziale di forme verbali: eL > -ELE (hpoc"t"ELev 855, Z�6ÀELE 857, Z1tOUÀELE 3589 et al. ) ; -O(V > -O(crLV (z�O(cr"t"OC�O(crLv 986, &VOWt.�MLV 251, �À&MLV 151 etc.); -ouv > OUcrLV (xO(p"t"EpécroucrLv 1064, &p[Lo("t"WcrOUcrLV 1476 et al. ) . Ma all'uso di tali accorgimenti si contrappone spesso una sbada taggine che maltratta o lingua o metro oppure l'una e l'altro. Il demotico nei sostantivi in -LO(, con la consonantizzazione di -L e lo spostamento dell'accento in fine alla parola, offre di per sé il modo di rispettare la proparossitonesi del primo emistichio. Eppure, talvolta, e almeno per iscritto, l'autore va contro il demotico e contro la metrica. Così troveremo nel nostro autografo - per citare un esempio fra i tanti: - «xO(p o-u
>
S:� >
l)
>
dì
voca li
t o n i c h e:
o:
l5(.Lopepoc 23 87, &.v6Àmcr't'oc 574 676 2621 3 048
o: ou:
&.v6x.s:'t'ov 3 567 epou(.Loç < ep�(.Ll) 176 33 76
174
Cronαcα dei Tocco
Ve 1 ar i z z a z i on i di v oc a li ιχ >ο: ε >ο:
Yj >ο\):
8tJVOΜΙXL 2755 , s aggiode l l a de sinenza -ιχμΙΧL ίη -ομΙΧL τέρμονιχ 1142 2751, όμπρος 1561, «πομπρος 2815 1503, όμπροσ.&a 1427, όμπροστέλλες 1738, όμπλοκές 2658, όλπΙζω 575, 80κιχν(ΚLον 3207, πφ(φο\)μος 579 2129 2179 3138 3327
R es t r i ng im e n t o d e 1
e>i
� l
ε >L ε >Yj: ο-ω>ο\):
a t on e :
t im br o di voc a li t on i ch e :
γ(ροντες 2490, Τ(ΤΟLος 750 1775 1847 2697 3405 pas s., �π(τuχεν 3238 έσ1jβYjκεν 2518 κιχ't'ιχκοόλL.&ΙΧ 2839, νYjσοuπο\)λιχ έποuλεLε 3589, ποσου ς 1088 .
ιχ > ο\): ιχ > ) \
R es t r i ng i m e n t o di v oc a li
a t on e :
«νεβιχ(νο\)ν 700 �πεΙν « έπεΙ) 2170, �π(τ\)χεν 3238, e frequent i casi dί aumento κιΧτφγον 31, «νLψLος 855 1756, έξLβιΧλο\)ν 941, ί5ΡLξLν e>i 2684, κιΧτφγιχ 1132 1136 1444 1838 1895 3621 3747, έγόΡLψιχν 1968 2100 2495, εuτριΧΠLλος 3490, βιχσι.λLaν (τονLκος βLιχσμ6ς: βιχσLλ(ιχν) 2246 >�: �(Ύ) χμιΧλωΤΟL 3194, �(Ύ)χμιxλωσ(ιx 3837 3897. \ ρμΙ ο-ω> ο\): κο) ιfπ6κo\)τoς 3769, μέτο) \ πον 1751, 3632, «πιΧνο\) 1604 2643 Θ' § 23, φοσσ&το 327
Ι·
ιχ >ε: ε >Yj:
ι
Pyolegomeni ΙΙ, Cαp. IV: Lα linguα dell'αutoye
175
Pa l a t izzazi on e di voc a l e t on i c a: ο >ε: ocπε 1755 1804 1950 2335 2377 Ap e r t ur a di voc a li t oni ch e : (1) � '1j >ε: έπλέρωσεν 3175 't>e Ι υ >ε: χέρωμoc « όχύp ωμoc) 236 237 1721 2049 3221 ου>ω: Μενωνον 3138 3147, όπώβocνocν 100 u>o ου>ο: κουντόΡL 2836 •
�
Ap e r t ur a di voc a lί a t on e : ου>ο: &κο 41 ω >oc: &σότου 2567 3273 ο > oc: &.χλocλωyη « όχλocγωylj) 2802 εL >ε: έσέβ'1jκεν 2518, L >ε: έ8Lκος 515 2351 2393 2398 2414 2419 2471 2489 3524 3707, μεσΟΠVLμένoc 34 i>e τεχνεμένον 2079, &.8εμoνε� 703, κλερονομ(oc 1197 '1j > ε: τυχερον 573 2121, κocλο.&ώρετος 52, πλερώσουν 1415 \ υ >ε: συγχεσμένΟL 1304, όχερον 1705 1716 ε >oc: έ8υνιΧστocυocν 1186, έπά.ντocχocν 626, &.λocφρΟς 2660, ocζι.&ά; 2860, έξocπέτocσεν 1149
\ / ι
Con s on a n t i zzazi on i di voc alί. F requent i nel de mot ico, m ent e ίη funzione m et ήca. Rp i o rt -L: οί)ΡLocξocν 282 2349 2802, έκocτocχ.&ύΡLocσεν 1580, κocτεντρ6ΠLocσεν 1792, έκocτεστ6λLocσεν 1801, �8Lωξocν 2201, έξύγLocσεν 3442 3458, έσκοτε(νLocσεν 3382, lΠLocσεν 1800 pass. 481 pass, cons. dί '&LOC 624, � σΤΡOC ΤLOC 655 2772, λOC ΚLνLες 686, φocμLλLιΧν του -'t804, XOC p 8LOC V 2679, συμφωνLocν 2751 2781, ocσΤΟΧLocν 2771 2809, μεΡLocν 2999 -εL: ocν8ρεLocν (το\) 8ε 80ύκoc την) 342 -OL: &μ6νΟLocσεν 1615 2203 2272, &μΟLocζεν 2734 - e-ε: εΙς τον ΜορεOC ν 2167 (1) Fenomeno condizionato al -ρ che segue.?
176
Cronaca dei Tocco
A1t e r az io n i di co n so n a n t i ο
n e s s i co n so n a n t i c i:
σκ
>
σχ: Ύ)δΡΙσ',(ετον 2591, &σχαλώσασLν 553, κανΙσΧLα 508 3087, σχLιΧζομαL 3250
κτ
>
χ&: νυχ&ου 545, χlΗζω 1119
στ
>
σ.&: &σ.&ε 243, σΚΟΡΠLσ.&α: 1095, όμπροσ.&α: 1427
(ε)υκ e fk =
>
(ε) υχ: είSχoλα 576 685 1657 2068 3255
(ε)υχ
>
(ε) υκ: εόκαρΙστφεν 109
μπ (= β)
>
π:
μ
>
μπ: φλ&μπουρον 921
ντ
>
ν�: μαν�α.τoν 751 1087 1164 et c.
ΠΡLΥαντΙνL 55, κιΧποσα 2381
Di1e g u am e n t i di -ν
co n so n a n t i :
dav ant i a χ: cruXΙXP�XLΙX Ε' § 10. 1465. ΙΑ' § 1. 3063, συχαραραΙους 1571
-ν
»
»
κ: συκλΙζω 1626
-ν
»
»
.&: &.&υμΎ).&η 1400, πέ.&ερος1986
-μ
»
»
β: Υαβρος1517 1522 1838 1996 2088 2092 2375 2647 3185 3193, συβLβιΧζω 818 1135 3620, σύβαμα 41 (Ρerό σόμβαμα 30 3325)
-μ
»
»
π; πέΨη 285 741 743 754 759
-μ
»
»
φ: ά.φοτέρως 528
-Υ
»
»
μ: (1) μεσοπνψένα 34, σφαμένος258, φυλαμένος 2200 2935 2943 2952, πριΧματα 3309
-υ (=β)
»
»
μ: ψεματένους 1626, �μopφoς pas s .
-Υ-
int ervocalivo: δπιΧΎ) 671, όπα.ν 928, uπα.σLν 1093
av a n t i a sp ir a n t e Sv i l up p o di n a s ale s e gu i t a d a liq u id a (reale ο :fit t izio? Enfasi elocutoria ο νίΖίο anortografico ?): -χν > Υχν - Υχμ: �ΎΧμιΧλωΤΟL 3194, αtΥχμαλώΤLσαν 3205, αΙΥχμαλωσΙα 2334, τέΥχνΎ) 932, συΥχνα: 470 954 pas s ., &�Ιωyχναν 1078 pas s., ��εLΥχνε 2206, &�ε(ΥχνασLν 2837 pas s., �LώΥχνοντας 1094
Pl'olegomeni Π, Cap. IV: La lingua dell'autore
177
As s im i l az i on e p rogr es s iv a : &χλα.λωγή < όχλα.γωΥη 2802 Voc a li p rot e t i ch e : ε- neiverbi alpres ent e: έβλέπω 184 450 1150 1345 1555 1608 2055 . OCνουν 2083 3594, έφ& . έκα.ρτερη 1655. s t ant ivi: έπτωχοος 3294; nell'avverbio: έγλ�γoρα. 2032 ε- nei s o α.- neiverbi: &σπρώχνω 1743, &φα.ντOCζoμα.�1790, &πετOCω103 299 2759 2773, &μα.υρώνω 3380, &φα.ντOCζoμα.� 1790 s t ant ivo: &μOCΧ1J 1654 1666 Στ. § 50 α.- nels o 0- nell' υ- nelverbo: δmJ γα.(νω 866 Afe r es i : π�τη�ε�oς 2690 3690, π�τη�ευμα. 393, π�τυχα.(νω 3089 3098, μπρος 490 777, π��εξ�ωσόν1J 2433, σo��ocσoυν 2576, κεΤνος 364 2782, λα.Ια. 229, μπα.Ινω 58, μπορώ 363, γκομπώνω 854 894, ξεστΊj 2856, μπόρ�oν pass ., κεΤ 3227. � : μέρα; 586 593 799 ό: ξόπτερος 3466, χέρωμα; 236 2049 ou: '�' �να. 567. έ:
E 1 is i on i : s ono rappres ent at e rarament e e ηοη s empre con cons apevolezza: &λλ' δ .&εΟς ( cd. αιο .&εος) 437, oίι8'�ν' εδρΙσκετε 565, &λλα. '�ε ( cd. &λλα. �ε) 1153, μετ' α;υτον ( cd. με τα.ότων) 2010 2608 3079 et a1., ν' &γ&.λλεστε ( cd. να.γ&.λεστα;�) 1406, κα.τ' οΕκονομΙα.ν 1538, πα.ρ' έκεΙνων 1780, μετ' έκεΤνον 2352, όπ(σ' &πως 2210, &ν τόχ' έσένα. 3411. Elis ioni dob biamo cons iderare ί cas i ποο ��έβ1Jκεν 736 < ποο έ��έβ. , τον χε�μών' έ��ocβα;ζεν ( cd; το χεφον έ��ocβα;ζεν) 3316. 12
178
Cronaca dei Tocco
Ap o c o p i : raήssίme: �ν' < �νot� < ε!νot� - &ν.&ρωπος �ν' κotλ6yνωμoς (cd. Ανος έν κotλ6yνoμoς) 1360
-ν ef e l c i s t i c o : aggίunta eufonίca e ηοη antica eredita (CHATZillAKISI 597), e talvol ta ίηfunzione metήca. Si trova apposta ad ogni parte del discorso: nei verbi: pres. ind. 3a sing.: pres. cong.: pres. part.:
ε!νot� ν 1032 1179, σεβotΙνε� ν 2673, σκο't'ώνε� ν3446 va τη ν �ην 714, va ε!νot� ν 1032, va 8� ώχνην1891, va τη ν κρotήjν 2282 φuσ� ωμένοιν 657
imperfetto:
έπ6νειν 2571, έβ6λε� εν 960 2550, Ιβγotινεν 2540, έλuπoc't'ον 111, έγΙνε't'ον 2802, &ρξε't'ον cXγOCλλε't'ον 3449, έκuβέρνotν 3600, «γ�πotν 2300, έφotΙνε't'ον 3488
aor. ind.:
cXG't'ox�&r)v 581, έπρο't'Lμ�ν (ό 80όκotς) 115, έβοuλεό&1)ν (ό 80όκotς) 135, έσέβ1)ν (ό Λ�.&YJς) 301 pass., έγΙν1)ν 2585, έ8έχ&r)ν 2615, ε!8εν κotΙ έyνώρ� σεν 3443, cXνotG't'�κεν 3440, έμε't'ot G't'�&1)κεν 3442, ώφελέ&rjκεν 3445, 1)δρέ.&-φ 3452, έσέβ1)ν 3382, έκρόφ.&1)ν έσκο't'εΙν� otσεν 3382
aor. cong.:
va 6ρ&ώσην 2742, va 8ώσην (ό .&εΟς) 3035, pass.
aor. imper.:
&κοuσεν 774, ιXν�σotνεν 3423
nei sostαntivi: nom. femm.: τη ν γλuκότη't'�ν 't'ou 147, � .&uγot't'έρotν 1919, «χλot λωy}jν έγΙνε't'ον 2802, 80uλεΙotν &λλ1)ν έγΙνε't'ον 3872 gen. masch.: 't'ou ρ�γotν ('1 't'otλ(otς) 20 neutro sίng.: 't'o κ�μωμotν 110, cXG't'6l1)μotv 112, χέρωμotν 236 237, .&έλ1)μotν 585 724 1815, χ�� σμotν 1504, σόμβotμotν 3325
Pf'olegomeni Π, Cαp. IV: La lingua dell'αutore
179
etc. - ί sostantiνi come φιχρΙν 230 et alibi, κορμlν 253 et a1., ΠΙΧL80CκLν 2584, ν-ησΙν 3369, σπιχ.&Ιν 1947 πουλΙν 3379, σπ(ΤLν 3370 ηοη vanno considerati ίη questa categοήa ίη quanto -ν e υη residuo della desinen za -LOV, -(ον; neutro ρΙαι .: τιχ ΠΙΧL8Ldtν 34, τιχ νεφριΧ ν 1532, τιχ μον6ξυλιχν 2444 nei pronomi: ριοη . neutή: ocπ' ιχύτον nelle proPQsizioni:
�πεlν 2170, έπεΙν 2088 2514 2940 et a1. negli avverbi:
[80δν 2117 3536
Ac c e n t a zio n e r o m a n z a :
ΚΙΧλιΧβΡLιχν 344, Κιχτελ6νLιχν 3589, 'IoτιXλLΙX 3331
FLESSIONI NOMINALI
Me t a clisi:
της �ιxλιίσσoυ 29 31 164 289 317 333 533 558 686 785 805 1672 1837 2477 3770 3758 3804, τοσ πιχτροσ 18 22 37, �υγιxτέp (X nom . 3000 .&uγιχτρΟς gen. 3140, δ ΠΡ(ΥΚLπιχς 529 540 1833 ss., δ ΠΡΙΥΚLπος 564, τοσ πρΙγκLπος 520, lγγoνιίς του εδρΙσκετον 1029, Κοπρίνιχ ΑΙ § 27 (331 332) της Κοπρ(νου 334, τοσ ' Α Βο8Ιτζου 165, � τόΧΎJς 675, ΛευχιΧ ς - ιί80ς 58 et a1. (ΛευκιΧ ς -ιί80ς 25 ΑΙ § 4 820) Λευχιί8ΙΧ -ιί8ιχς 71 1458 Λευχιί80ς -ιί8ου 42, ό κλό8ωνιχς 29.
Cronαcα dei Tocco
180
A 1t r e o s c i 11a z i o n i
m o r f o 1o g i c h e :
το\) πιΧσχΟι) 235, το\) 8εσπότη 714 2491 το\) 8εσπότοι) forma consueta e ήcοrrente da1 v . 2 1 79 ίη ροί e ta1vo1ta nella combinazione το\) 80όκιχ το\) 8εσπότοι) τ� κιΧστρ'Υ) 131 134 et a1. , τ� κοόρσ'1) 166, τούς &ρχοντες 190 et a1. τούς &ρχοντα.ς 192 et a1. , σπoc-&ες 1747 σπιχ.&Ιιχ 1746. , κεφιχΜ80uς 1595
AGGE TTIVI D e s ί n e n Ζ a : da segna1are ά.ρχιΧΡ'Υ)ς < ά.p χιΧp � oς 1638, ιΧπλύς < ιΧπλός, - ο\)ς 1948
C ο m Ρ a r a t ί v ί: τεροuς 1199 s u Ρ e r 1a t ί v ο :
κιΧλλ� oς 1120, μεΥΙΧλωτέριχ 358 3727, έyκp � τώ πλ'Υ)ρεστιΧτην 466
Ν e u t r ί a v v e r b ί a 1ί Ζ Ζ a t ί : ΚΙΧλΟ 110 130, έ.&λΙβ'Υ)κεν πoλλ�
.&ιχuμιΧσ� ιχ μεΥιΧλως 2, πoλλ�
P RONOMI D ί m ο s t r a t ί v ί : το\)τος= οοτος: �mjΥεν το\)τος (δ φα.μ�Ιτης το\) 80uκός) 1379, τ(τo� oς 1775 2697 2929, ιχuτε� νούς 1352, έτοih'ος 2298 (agg.) έτοότη 2766 et a1. Ρ e r s ο n a 1ί :
έσεΤς = δμεΤς 1382 1393; έσίΧς = δμίΧς 1386 3393
Ι n d e f ί n ί t ί : κιχνεΙν= κιxνΈVα.- ou8ev έβλέποuσ� ν κιχνεΙν 602 1298 1495 2879 2889, εΤς 1613 3011 3015 et a1., δκιΧτ� ς 1702, κιΧποσιχ (pro κιΧμποσα.) 2381
Rί f 1 e s s ί v ί : κα..&' α.Uτός ΤΟι) 1790; pίiι. usata 1a forma ά.τός ΤΟι) 125 217 et a1. Ρ οs se s sίvί
τεΙχ'Υ) της 607; των=
e n c 1 ί t ί c ί : ΤΟι) = οΙ χώρες ΤΟι) 1385; της= τιΧ πα.τρο\)'t'ων 18 715; τοuς = πα.τρο\) τοuς 22 730 822
Prolegomeni Π, Cap. IV: La lingua dell'autore
18 1
Re 1 a t ί v ί : ΌΠΟ!Οζ , όποΙσι; ήcοrrοnο raramente e mai accom pagnatί da artίcolo. - Όποu. (cosi sempre i1 cd.) assume valori vaή. Come pronome relatίvo e ίη funZΊone del nomίnatίvo (passίm) , del genίtίvo (νν. 294 1283), del1 'accusatίvo (passim) . :....- Come a v v e r b ί ο assume molteplici vaΙ0ή: = « dove» per 10 stato ίη luogo (306 355 1051) , moto a luogo (1885 1609) , moto per luogo (2393). Come c ο n g ί u n Ζ ί ο n e: = tempora1i (169), causa (1761 2178), moda1e (1763 1969 2637 3128 3129 3407) , dίchίarativo (1093 1383) , oppositίvo (2619 3371) , consecutivo 1386. Ι casi indίcati sono stati sceltί qua e la a mo ' dί esem ρίο, ma bisogna avvertire che molti dί essi sono ambiva1enti. Cio che conta sottolineare e che όποο - όποσ nel nostro autore ha una vaήeta di uso molto' piu larga delΙ 'afeήiΖatο ποο - rcoudel greco modemo. Ρ a r t ί c e 11 e Ρ r ο n ο m ί n a 1 ί: va τον λέγ"(J. 1342, την φρ6νεσLν την ε!χσι;ν 482 493 passim, "οδζ .&έλοuν πctρεL 152 158 571 572 passim, το έπροσκuν"Yjσεν, iSστερrt. τοδζ ΤΟ στρέφεL 454 2528 pass., -ra πρctγμ.σι;τσι; -ra Ικσι;μ.σι;ν 1368 pass., �κοuσσι; κσι;ι πρ6λογον τον Ιλεγεν όκctΤLζ 1702.
Ι n t e r r ο g a t ίv ο : τΙ sia dίretto Che indίretto, aggettivizzato e valido per tutti ί geneή: Ι8ε :0 τΙ λ6γΟUζ έΜλ"Yjσεν 2723. •
•
•
NUME RALI'
Μο 3038, τέσσερεLζ 49 1749 1937 1939, 8έκσι; 3039; ε�κοσL 2877, ΤΡLctντσι; 3189, Τ Ρ L ιί κο ντ ιi 2812, . σσι;ρctντσι; 2767 2800, πενήντrt. 1455, . �Lσι;κόσΙΟUζ 3032, πεντσι;κ6σLΟL 3908.
VE RBI
Α u 5 ί 1 ί a r e ε!νσι;L. Νel pres. ind. 3a ρ. sίng. si regίstrano le forme: a) ε!νσι;Lpassiriι; b) lvotL (cd. sempre Ινε, ma cfr. CHATZillAΚIS Ι 564-568) 214 285 234 236 330 505 530 536 003 ΠΙ § 11 850 973 1272 1346 1361 13(5)40$ ·1440·1478 1�2() 1847 1988 2036 2959 2082 2158 2169 2170 2191 2200 2563 2689 2773 2941 3018 3114 3117 3118 3134 3144 3170 3221 3296 3579 3587; c) lVL (CHATZillAΚIS Ι l.c.) 817 1245 3454 3721, meno frequente dί lvotL; Ia ρ1. εlμ.ε.&εν ( εlμ.ε.&σι;, εlμ.σι;σ't"ε) : 1652 2714 2726 et a1.; imperf. ind. εlμ.ε.&εν (- ε�μ.σι;στε, �μ.σι;στε) 2714.
182
Cronaca dei Tocco
C a mbi a m e n t o d i c o n i u g a z i o n e: verbi ίη -ιχμιχι > -ομιχι: 3όνομιχι 2755;
-ομιχι > -ιχμιχι: έρχά.μενΟζ 1067; -εω > -ιχω : πολεμά.ω... pass. Forma ίbήda ίη ά.γcXλλεσοuν 3360 invece dί ά.γcXλλεσιxν.
Α u m e n t ο: Ne11'aumento ί1 Ν . si comporta nel1a manίera pίiι vaήa e mentre tende ad adottareforme dί stampo classico, cade tuttaVΊa, e ί1 pίi:ι del1e volte, nel1e consuetudίnί demotiche senza peraltro attenersi ad una regola. Citeremo alcunί esempi nonche le vaήeta che meglio caratterizzano la lingua de1 cronίsta: A u m e n t i sillabi c i ο t e m p o r a l i n o r m ali ( ί Ρ ί i:ι r ί c ο r r e n t ί ί n 1 ί n e a g e n e r a 1 e ) : �κιxμεν 600, έκρό
φ&φιχν 605, �κοuσεν 612, �γιxπoυσιxν 1412, C>ρLσεν 815, �μπ6ρεL 1496, έκcX.&Lσεν 1508 et alia; έμονο(ιχσιχν Στ § 16 (da μονΟLά.ζω e ηοη όμονΟLά.ζω) , έμολ6Υφεν 563 (da μολογώ e ηοη δμολογώ) pass . ά.πέστειλεν 238 et al., Α u m e n t ί ί n t e r n ί n ο r m a 1 ί: ά.νέβ1jκεν 3004 et a1., ά.πέκλεισιχν 2249 (ma ά.π6κλεLσιχν 2255) pass. Α um en tί quando VΊ cade 2657 et a1.; e 3002, ά.ν�σπιxσε
ί n 1j ί n v e c e c h e ί η ε (ίη modo particolare ' l'accento) : �φερνιxν 2849, �φεριxν 2196 pass., �βλ1jπεν ί n 5 e d e ί n t e r n a: έσ1jβ1jκεν 2518, ά.ν�βιxσιxν 3389
A u m e n t o t e m p. s u lla v o c ale i n i z i a l e d e lla Ρ r e Ρ ο s ί Ζ ί ο n e : �π(πεσεν 29, ' �π(τuχεν 3238. ' έχιχτηβιχσιχν 2959, 1 n t e r n ο: v ο c a 1ί c ο Α um en t ο ·· έ σ � β1j κ ε ν 2518, έκιxτηκό&r) 3715, έκιχπστ6λLιχσεν 1801 et a1. .
D οΡΡ ί ο a um ent ο ί n te rn ο στ6λιιχσεν 1 081 , έκιχτέβ1jκιχν 1722 et al.
mί ssί ο n e &'1jσιχν 272. Ο
dί
a mbe d u e
ed g1i
esternο :
a
ument i
έκιχτεά.νιχπιχυ
Prolegomeni 11, Cap. 1Υ: La lingua dell'autore
183
Ο m ί s s ί ο n e d e 11 ' a u m e n t ο s ί 1 1 a b ί c ο : πέζεuσιχv 272, στιΧ&ησιχν 272, κελocρεuιχv 1980 ecc . (si avverte che a1cune omίssionί che
si noteranno ne1 testo sono state da ηοί disposte per esigenze metήche: di esse si da conto particolareggίato nell 'apparato cήtίcο) . Ο mίssίοne
d e 11' a u m e n t ο t e m Ρ ο r a 1 e : �ρχετo 772, ά.ΥOCπιχ 829, &ρξετον 3449 et a1., ά.ΥιΧλλοντιχν 1149, εδρ(σκοντιχν 102, &ΡΧLσιχν 2822 et a1. , ά.ρμOCτωσιχν 2451 , ά.ΥOtποUσOtν 3383 et alίa . Ο m ί s s ί ο n e d e 11' a u m e n t ο ί n t e r n ο : έντρOC1τηκεν 222, ά.π6στεLλΙΧV 316, ocνOtπOtu.&ησιxν 272, κOtτιΧλuσεν 2219, ocν�ΡOCφ1)ν 1957 3371, OCνOCστφεν 3436, ocπ6κλεLσεv 2148 pass . Ο m ί s s ί ο n e d ί a 11 u n g a m e n t ο ο r g a n ί c ο: 1777, έστονοχώρεσεν 1819, τεχνεμένον 2079 et mu1ta a1ίa .
�8εσιxν
Α u m e n t ί a b n ο r m ί : �xouc; 353, �κοuεLC; 357, �ΥOtποuv 3778, �μπoρώ 413 pass. , �ΠLλOtλώ 470 3689 3859; su1 cong . aor :. y� 'Υ)δροuv 307, y� �κοuσ.&Ίi 569, y� �κoόσn 2779; sull 'imp . aor . �κοuσε (8ε ν� σε εΙπώ) 43, σuΥκOtτεβOt(νεL 3651, κOtτεβocvεL 2394 (e quίndi a1 cong . y� κιχτεβοuσLV 1133 2343 et a1. ) , �στέκω 537 pass . , �βλέπoντOtζ 2891 . Α u m e n t ο a b n ο r m e ί n t e r n ο : (per ί1 passaggίo de11'aumento ne1 tema de1 presente): y� τον κιχτεχορτOt(νοuv 1537, y� OCν'Υ)σπOCση 2656, έξεπλ�ττω 3041 . Uso promiscuo di /orme verbαli classiche e demotiche Ρ r e s e n t e : Ia ρ1. ind . m . pass . - μ ε .& Ot (κιχΙ έξ Ot�τo φοβοόμε.&Ot 2989 et alίbi) ίη - μ ε .& ε - μ ε .& εv (maί ίη -μιχστε) , es . .&uμοUμε.&έ τον 1348, έντρεπ6με.&έν σοΙ) 2989 .
Ι m Ρ e r f e t t ο : desinenze classiche ίη contratti attivί: έκέρ80t 481 « κερ8ίj> CHATZIDAΚIS Ι 273), OCΥOCπOt 829, έσκ6πOt 978 < έσκ6πεL) , έχολομocνεL 3361, έποuλεLε 3589 (si noti 1'incremento desίnenzia1e -ε dopo 1a desinenza contratta); - ίη attivί ίη -ω: έβOCστOtζεν 1655 et alίbi e nei medi: 'Υ)δρ(σκετον 4, έχιχ(ρετον 830, έστρέφοντον 432; - ίη medi contrattί έφοβεΤτον 3015 (ma anche έφοβίΧτον 3166) . - Largo αιο delle desinenze demotiche nell 'imp . attivo: lΥρa.φιχv 1651, έσuνocYΚOtζOtν 1651, έγόΡLζΙΧV 1656, �τρεχιxν, έκοuρσεuιχv, lκλεΠΤOtν 1673, OCΥOtποuσOtv 3383; - Ne1 med . pass :. -οντιχν: 'Υ)δρ(σκοντιχν 7, έφuλιΧΥοντOtv 181, lρχοvτιχv 431 1446 1448, έχιχ(ροντOtν, OCγιΧλλοντOtν 2177, έβοuλεuοντιχv 1649 pass . Si noti 1a forma ίbήda della 3a ρ1. ά.Υιχποόσιχντο 3319 .
184
Gronαcα dei Τocco
Α ο r ί 5 t ο : forme classicheggianti: &φ"f)κα,ν 101, έχocρ"f/ 454, έγ(ν"f) passim, �aωκα, 2939 2472, �ΠOLΚεν932, έστρocφ"f)3455 3811 (pero anche έμετα, στρocφ"f/κεν 2367 3455) , έσέβ"f)ν 3382, έσφOCλα,μεν 2987. - Mancato allun gamento della vocale tematίca: έκέρaεσεν 451 699 751, έ.&OC έπροξένεσεν 1531 3367, έπόνεσεν 1761 2712, έπονέσα,μεν 2712, έσκότα,σα,ν 2421, &. πόρεσεν 334, έκα,ρτέρεσεν 1495 2906, &φελέ&rjκεν 3445, να: κα,ρτερέ σοuσLν 1064, -ήμπόρεσεν 1462, έστενοχώρεσεν 1819 1907. - Desinenza ίη -ξ invece di -σ: έσποόaα,ζεν 1340, να: βα,στocξοuσLν 1477; ίη -σ invece di -ξ: &. σπρώσα,σLν 1743; ίη - .& "f/ ν : έγεu.&"f)σα,ν -ήκοόσ.&"f) 559 &. ποaέχ&rjσα,ν 1562 1833, έβOCλ.&"f)σα,ν 94 124, έφα,ντOCσ.&"f) έφuσLώ.&"f)1795, έσμΙχ&rjμεν 1826, έσuνocχ&rjσα,ν334 1868, έσώ&rjσα,ν808 1573 pass. , έλα,βώ.&"f)σα,ν 2151 et alίbi; - ίη σ"t'"f) ν nel pass.: -ήκοόστη 148, έχωρΙστησα,ν 376, μα,ΧLσηj 3335, έ.&α,uμOCσΤ"f) et a1. ; - ίη - "f) κ α, : έξ"f)r1ι&rjκε 401, έφocν"f)κε 402, έκόΠ"f)κε 615, έβοuλ� .&"f)κε 1276, έν.&uμ�& . "f)κε 3445, έμα,χΙστηκεν 3336, έχωρΙστηκες 3391, έκλΙ& . "f)κες Ricorrenza delle due desinenze class. e volgare .& "f) ν e .& "f) κ α, (a seconda delle esigenze metriche): τα: πOCντα, έζ"f)Υή.&"f)κε, &. π08έχ.&"f) 401 - το τΙ τοσ έν.&uμ�.&"f)κε έλα,βώ&rjσα,ν πολλοΙ' ώς �κοuσα" έλα,βώ&rjκε κα,Ι δΝLκολα,φρocγκος 2151-2152 - πως έξα,ν"f)σπoc&rjκες κα,Ι πως έξωΡLζώ&rjς 3395 - δ ρ�γα,ς έ .& α, u μ ocσ τ "f/ κ ε , μεγιΧλως έ & . α, u μ oc σ τ "f/ ν 3340-3341. -
-
Ι m Ρ e r a t ί v ί : &κο 41 3614 et a1., &xou 853 (CHATZIDAΚIS Ι 215-216) , &κοuσε 750 774, &κοuσον 1593, μέΤΡ"f)σε 699, πΙστεuσε 1538, στησε 3423, &. νOCσα,νε[ν] 3423, πα,σσον 3424, Ι8ε κα,Ι σκόΠ"f)σε κα,Ι βιΧλε 3413 et a1ia. Ι n f ί n ί t ί : ve ne sono due solί e ambedue rettί da τα: μέλλοντα,' .&α,όμα,σον τα: μέλλοντα, σuμβα,ΙνεLν το!ς &. ν.&ρώΠΟLς 1083, (ή τόχ"f)) έκλω. γόΡLσεν τα: μέλλοντα, γLνέσ.&α,L 1157 (cf. vv. 1079-1080). Ρ a rtίcίΡίο
a t t .: sempre ίη -οντα,ς: βλέποντα,ς 2684, .&α,ρρων τα,ς, ΠLστεόον"t'α,ς 2870, σκοπωντα,ς 3673, ma anche τOCζοντα, 494. c ο n r a d d ο Ρ Ρ ί a m e n t ο (raro): τε.&λφμέν"f) 1802, μεμα,ΡΤUρ"f/μένοuς 1757, κεκλεLσμένοuς 3917, �Lα.λελε γμένοuς 3889 (cf. senza raddopp. 1062 1070 2787 2794 et a1.), fιγLα,σμένες 1852, -ήκοuσμένΟL 352 873. Ρ artίcίΡίο
Ρ
erf .
Prolegomeni Π, Cap. IV: La 1ingua dell'a1ttore
185
P art i c i p i o perf . senza r a d d o p p iam e n t o (usuale): μεσoπvφένot 34, σφotμένο - χυμένot 258, κotτotβotσμένος 438, ά.ΥΡLωμέv"l) 1215, ά.πορ"l)μέvος 2264, .&Ρ"l)VLσμέVΟL 2413 et multa alia. F u t u r ο : forma Ρeήfrastίca costante: .&έλω έξ"l)Υ"Ι).&1j xott .&έλεις το ά.κοUσεL 183, .&έλουν �ρ.&εL 575, .&έλουν ΠΟL�σεL 582, .&έλουν κ6ψεL 626, .&έλω 8uv"l).&1j 1349, (la forma sincopata .&a e assolutamente sconosciuta).
Lo stesso costrutto e adottato anche nei concetti che implicano necessita: έσυμβουλεU.&"l)σotv το πως .&έλουν ΠΟL�σεL 753 872. Ρίucch eΡerf et tο:
ποό ε!χε κιίμεL 174.
ε!χot + ίnί. aοήstο : τιχ κotμώμotτot otότιΧ
Ρ r ο 1u n g a m e n t ί
d e s ί n e n Ζ ί a 1 ί: al1a 3" sing. imperf. ind.: -εL+ε ίη verbi contratti ίη -εω: έκριίτειεν 855, έβ6λειε 857, έποόλειε 3589; al1a 3" ρ1. del1'imperf. ind.: -otv > otσLV con spostamento d'accento: έβotστιίζotσιν986, έΤLμοuσotσLV1314, έφεόγotσιν1647, έλέΥotσLV2028, έγυρεuotσLV 2115, �vομιίζotσLV 250l, έΤΡLμώvotσLV 2513, έπotΙρvotσLV 2514, �.&έλotσLV 3320; al1a 3" sing. aor. ind.: -"I)V+ εν: έπήρ.&"Ι)νεν 1795 (pero cfr. t�p.&"l), έφotντιί σ.&"Ι)κεν2209); al1a 3& ρ1. del1'aor. ind.: -otv > otσLV: �λ.&otσιν 151, ά.ποκ6ψotσLV 331, ά.ποΜρotσLV 365, ό�ρotσLV 404, έκλεL8ώσotσLV 632, έτζotκΙσotσLV 658, έπέσotσLV 1641, έστέρξotσLV 2023, έκotτotντησotσιν 1451 ά.σπρώσotσιν 1743, ά.φ�κotσιν 2351, έφόγotσιν 2420, έπιιίνotσιν 2556, έπιιίσotσιν 2803, έξωρΙσotσιν 3205, ά.κκουμπΙσotσιν 296 - e, nel cong.; νιΧ συνιίξουσιν 327, (ν� ά.χotμνΙ σουσLν 329, νιΧ κotρτερέσουσιν 1064, νιΧ ά.ρμotτώσουσιν 1476, νιΧ βotστιίξουσιν 1477. Forme miste nel1a stessa frase: (vot τον πρoσκυν�σoυσιν, νιΧ γένουν έ8LΚΟΙ του 2338 - δπως νιΧ την κουρσεuσουσLV xott νιΧ την έρ"l)μιίξουν 59.
PREPOSIZIONI
εΙς έκ ,εν σόν , πotρot
+ acc.: pass.:
, , , + acc.: έκ τον τ6πον 727, εκ την χoλ�ν του 773, έκ την .&ιΧλotσσotν 800 + acc.: έν 8ε τοός χρ6νους κotΙ κotφούς έκεΙνους 44 , την "Αρτotν κotΙ τον •Aχελίfν σόν τot των + acc.: ά.φέντευον Άκρομέρων 46 ( CHATZIDAKIS Ι 473) + acc.: ώς �μot.&ot πotριί τινες 725 •
.
•
186
&πε
C"onaca dei Tocco
+ acc. : (= από) 459. 1392. 1412. 1685. 1950; = 8ta: έπερπOC τησεν &πε την χώραν 1355, preceduto da &π6σω: &πεσω &πε τa 'Ιωocννtνα 3208; preceduto da έξω: �ξω ιΧπε τ6 κOCστρο 364
&πε + gen. : ιΧπε τοϊ) 80όκα 1755 &πο + acc.: pass. μετa-με+ acc. : μετa το 'Αnελόκασ-rρον καΙ Ναόπακτον 47, Πέτρον 867, με 8έκα φOtμtλϊ:τες 1369 μετa + gen. : μετa &φεντος τοϊ) 80όκOt 80 μέσον + acc. : μέσον 'ra 8όο γέν'Υ)· 79 πλ'Υ)σ(ον + acc. : πλ'Υ)σΙον το 'Λnελ6κOtστρο 2380.
με τον
CONGIUNZIONI F ί n a 1 e : l a forma originaria (νOt invece dί va ricοπe raramente e per esigenza metrica: (νOt τον κολOtκεόη 2001 - (να τον προσκuν�σοuσtν, va ytvouv έ8tκοΙ ΤΟι) 2338 . C ο n s e c u t ί v a : δ π οu έπλοότηναν οΙ πOCντες - όποο ου8εν ιp.&OCvouv προς έσOCς 8ta τον Ιναν 8έκα 1385-1386 v. pron. re1ativi. -
AVVERBI Da notare ί pronomi ο espressioni pronomina1i avverbializzat: ί dί
t e m Ρ ο : τOtu-rα = τ6τε - ταuτα έκαβαλλΙκεuσεν 460- &φοότοΙ) 103, &φ6τοΙ) pass. - 8tavux'&ou 545, 8tανuκτοu 2740.
c a u s a 1 e: dί Ρrefe
8t' 015 = έπεt8�: 3t' 015 1jτov &ρχOCΡ'Υ)ς 1638. r
e n Ζ a : πOtροϊ) 2942. SINTASSI
Ν ο m ίn a t ίv ο d ί r e 1 a Ζ ί ο n e : καλοπρ6σωπος ε!80ς καΙ .&εωρΙα 1125, ό λ6γος τοΙ) καΙ � τocξtς τοΙ) ι!μορφα πOtt8εuμένος 1520. Ge n ί t ίv ο d ί t e r m ί n e : -rou 80όκα ι!στεLλε 452, ι!8ωκεν των Τοόρκων ΑΙ § 36, της �κOtμεν 2625 pass.
Pl'olegomeni 11, Cap. 1V: La lingua dell'autore
Ge n ί t ί v ο Ge n . .&rι.λιίσσoυ 90 Ge n .
dί
cοn m οtο
a vver
187
&. κ ο ό ω: .&έλεLς τοσ ά.κοόσεL 183 Ρ er
1u ο g ο: �τp εχrι.ν της j'1jς κrι.Ι της
b ί a 1e: υπερμέτρου 2480, ά.σότου 2567 3273
D a t ί v ο (di οήgίne ecclesίastica): τoc μέλλoντrι. σuμβrι.ΙνεLν τo�ς ά.ν.&ρώποις 1083, 8όξrι.ν πrι.p oc ά.ν.&ρώΠΟLς 2599, κΙΧ-&ως δρΙζεL δ ΧΡLστος έν τo�ς Εόrι.γγελΙΟLς 2600, Θεοϊ) τη βο'l).&ε(� 3045 Da tί
11ίΖ Ζ a t ί: σόστυχε πrι.PP'l)σΙ� 1352, 6>ς έν p o7ήj 2062 2463 3191, έν τοότιι> 3049 vί
crί5ta
Α c c U 5 a t ί v ο ί n v e c e d e 1 g e n.: 't'ov λέγη 3403, τΙ νOC σε ά.φ'l)γοUμrι.L; 2848 Α c c . d ί r e 1a Ζ ί ο n e: μεγιΧλος την κrι.p 8Ιrι.ν 1061, ά.πόκοτος κοφ8Ιιχν 1943, έτp όμrι.ξrι.ν τOC μέλ'l) τους δσΟL τον &.γrι.ποUσrι.ν 3383, δ γουλ&ς γεμΙζεL ΦριίΥκους ά.p μrι.τωμένoυς 1060 Α c c.
dί
c a u 5 a:
έβrι.p έ.&'ljκεν δ τόπος μrι.ς τOC ΚOόΡσ'l) 3858
C ο n 5tr u c tί ο
ad 5 e n s u m: 8εσπότην τον έτΙμ'l)σrι.ν το γένος το ά.λβιίνL 51; το γένος το ά.λβιίνL έπ1jρrι.σLν, . . . ••• , κουρσεUσουσLν.. . έρ'l)μιίξοuν 57-59; tι χώp rι. νOC βο'l).&�σουν 1261; στp rι.τεΙrι.ν έχώΡLσεν, δλους 8Lrι.λεγμ.ένοuς 1062, οGτως έβoυλε�κεν δ ΠΡΙΥΚLπrι.ς κrι.Ι δ Σπιίτrι.ς 1843, κrι.Ι δ 8εσπότης &ρ.&ωσεν σrι.ριίντrι. πrι.λλ'l)κιίΡLrι., ά.ρμrι.τωμένoυς ΙSμoρφrι. 2768 .
•
•
S c ο n c ο r d a n Ζ e: κrι.Ι μ-η .&έλων 't'ou 8oόκrι. 1025, έκεΙνου τοϊ) Μω�μπεκ'l), γrι.βp oν τον τοϊ) 8εσπότου 2375.
Α n a c ο. 1u t ί: το πως 8εν&.πο8ιίρ.&'Ι)κε, έγωά.πop ε�δ νοuς μου 254 έγω με �τυχε κrι.Ι έκrι.τιίντησrι. εΙς 't'ou 8oόκrι. το σπΙΤL 1398 - οΙ • Αλβrι.ν�τrι.L δλΟL Ινrι.ς τον &λλον κοόρσευεν χωp Ιrι. κrι.Ι κrι.τοUνες 1448 - tι ΙSp εξΙ του tι πoλλ�, tι λεLξουρΙrι. tι μεγιΧλ'l) οδ8εν ένε.&uμ�.&'Ι)κεν ποσ Ιπεψεν τον λrι.όν του 2807-2808 - tι γνώμ'l) tι κrι.λ-η κrι.Ι tι ά.γrι..&ότητιί 't'ou οδ8εν τOC 8L'I)n.&'l)xe:v, ποσως 8εν τOC έλογΙσ.&'Ι) 2910-2911 - έxe�VOL δπου �λ.&rι.σLν 'ς τον κιίμπον των ΓLrι.ννΙνων - εί)χoλrι. τοδς έσκότωνεν &.φέντης δ 8εσπότης 3254-3255 έβλέπoντrι.ς τον Κιίρουλον δ .&ε�oς 't'ou δ 8εσπότης - έφrι.Ινετόν του δΤL ζΏ δ μέyrι.ς κοντοστιίβλος 3488 Ε 1 1ί 5 5 ί n ο m ί n a 1ί: κrι.Ι φόλrι.ξLν έβιXλrι.σιν κrι.Ι έ8υνιίμωσέν το δτL -}jτον μέσrι. ε[ς σόνορον κrι.Ι έφυλιίξrι.σ(ν τον 2223/4: ne11a Ρήma proposizione sono sottintesi « gli ufficiali del despota», nel1a seconda
188
Cronaca dei Tocco
i1 despota», nella terza {( la torre», nella quarta {( glί uomini del despota». - ΕΙς την ΡLνLOCσα.ν έ:στεLλεν ΤΟν μέγα.ν κοντοστOCβλον - να: την όΡ&ώσουσLν κα.λOC, 6ψL8ες να: έπOCρουν 2577(8: {( i1 despota» nella Ρήma proposizione, {( ί suoi armati» nella seconda. - Ώς εΤ8εν πως έξώΡLσα.ν έκεΙνΎ)ν την ΝερOCτα.ν - κα.Ι με την &υγα.τέρα.ν τούς Κορυφούς έ8LέβΎ) 2603-4: del Ρήmο verbo i1 soggetto e δ 8εσπότης, citato nel Ρeήοdο prece dente, del secondo (έξώΡLσα.ν) οΙ 'ΑΡΤLνοΙ, ηοη ricordati ne Ρήma ne dopo, del terzo Nerata. - Κα.Ι έ:πεσεν εΙς τα: xtp LOC του, �π:ηp εν την ζώ�ν του 2675: i1 soggetto della Ρήma proposizione e δ ΓLα.γούΠΎJς, della seconda δ 8εσπότης.Di similί proposizioni acefale abbonda tutta la cronaca.
«
C ο s t r u Ζ ί ο n e Ρ a r a t a t t ί c a : Ε da notare che i1 Ρήmο verbo dί consueto contiene un concetto: a) di moto περνώ, έΠLτη8εuω, κα.τα.ντώ, ΚLνώ, έ:ρχομα.L, ύπOCγω, φέρνω, OCφΙνω, γυρΙζω; b) di stαto τυγχOC νω, εύΡΙσκομα.L; c) di vο[οntά όρ&ώνω, &έλω, οΙκονομώ etc.; ο racchiude un valore incoativo ά.ρχΙζω, &Ρχομα.L. La paratassi ήcοrre non· solo con preposizioni finali, ma anche dichiarative: 101 505 672 717 854 1133 1134 1398 1434 1621 1623 1646 2156 2306 2451 2618 2878 2976 2994 et alίbi; paratassi con asindeto: &ΡΧLσεν έξέβα.Lνεν 155 274 658 775 827 883 1046 1059 1451 1527 1553 1571 1714 1719 1731 1766 1872 1927 2381 2585 3006 3122 3367 3449 3588 3890.
RlMA La ήma e del tutto assente. Ι dUe· casi regίstrabilί sono assoluta,.. mente fοrtώtί e si verificano attraverso analoghe form:e verbalί:· &ν \ ' , τυχη XOCL ΡLζLκον \ " λα. την του να. Εμπ - XOCL ευκο α.φενΤLα.ν 1. \ ' λα.ση ' , \ ΤΟ \ \ , ς τα. , χς;ΡLα. να: το;) την ά.νΎ)σπOCση 2655-2656. L' altro caso si veήfίca con participi , α. L Ι • • β Ρα.ΧLονες του OL avverb·1al'1: OL πλα.τες του μα.Ρμα.Ροσυν..rεμς;να. - •oμo�ως , �σα.ν συνα.ρμοσμένα. 3351-3352.
RILIEVI LESSICALI
Ε
FRASEOLOGICI
Ι1 repertorio lessicografico attira qua e 180 l'attenzione per i1 ήcοrrere dί alcune voci .caratteristiche che meήtanο dί essere rί1evate. Di esse
alcune sono sconosciute alla maggίor parte dei lessici, altre dί origine . straniera, portano nella 10ro ricorrenza ίΙ segno dei tempi.
Prolegomeni Π, Cap. IV; La lingua dell'autore
189
Le seguentί parole ήsuΙtanο so10 nello schedaήο del lessico del ΙΆccademίa dί Atene ίη corso di preparazione: ά.LΜο( 69 425 3374 3378 3387 3433, ά.κούλοu.&ιχ, κιχτιχκούλοu.&ιχ 1688 2839 3245, ά.ντ&.νLκον 3353, ά.πέ�uσεν 1928, ά.πέ.&εLΙΧ κοuρσ�'1Jς 3549, κοuρσεόω 470 531 667 1449 1663/4 1694 2219;
λΙζιος
< ligio (cf. lige) 1866;
λοuμπ�ρ8ες
< bombαrdα 800 917 1855 1878 et a1.;
μοιν8&τον
< 1nandαto 751 1088 1164 1336 1460 1465 2030 2237, μα.ν8οιτοφόροι191 1635, μα.ν8οιτοφορεόομοιι 704 1028 1034;
μ(λιον
< milium 2438;
μισσεόω
< missus 151;
=
=
flotta 1883;
freccia 1879;
όσπΙτι, σπΙτι < hospitium ΙΙ § 10 642 1114 2797 2801; πλOCτζoι
< ·plaza EPEV XCXL" 't"lj 'lTuycxnpcxv 't'CX EyxpEP.VCX EX o. l 1"OU > 't"ÌJv .&uycx't'épcxv 1"OU �q>EpE 1162; - b) 1" o V L X Ò C; � L cx a p. 6 C; , adottato, ma in maniera discontinua, dall'autore (es: 't'a XOUpCT1J E�OCJ.CXV bp.7tpoa.&a 2315 - xcxl ()'t'cxv tawacxv dc; VEpÒV 2316) è da noi adoperato secondo le esigenze (vv. 81 154 179 442 et aL); - c) c o n s o n a n t i z z a z i o n e d i -L e isofonici (YJ OL EL), es.: XCX't'a À6yov xcxl auP.q>CùVLaV< aup.q>Cùv(cxv 1147; 1"OÙC; ()PXOUC; 't"ÌJv aup.7tE.&epLaV< auP.7tE&Ep(CXV 2771; xcxl Toupxov �mcxacxv xcxÀÒv < t7t(cxO"cxv 763 etc.; - d) c o n s o n a n t i z z a z i o n e d i -e: d av a n t i ad -CX, es. ()'t'L �xcxp.e:v xcxl dc; 1"ÒV Mope:av < Mopécxv 2163; lÀ7t(�(Òv xcxl 1"ÒV �cxaLÀe:aV < �cxO"LÀécxv 3638; e) a f e r e si : lo sull' aumento sillabico atono, es. 1"OÙC; &pxov't'e:c; [l]XCXLpé1'Y)O"EV 1380 pass.; 20 sulla l- di txe:i:voc; 1325 'c;, usata anche et al.; 30 su 0- di 01tOU, pass.; 40 su d- della prep. dc; dall'autore; t) a p o c o p e adottata sul -v efelcistico e sulla -Ò di <X7t6, , I( t ' " ' " 1"CX VYJO"LCX '!:'fl. [v ] CX7t es. 1"Ò 7tCùC; '2160 - CX7t OtoXPYJV E'oe:t-'YJ 't"ljv p.�cxv 1"OU- OupCXVOU 3012 (l'autore ci ha dato un esempio: 7tOCÀLV OC7t' 1"ÒV �ouxcx v. 277). =
Testimonia
e
Parallela.
Abbiamo corredato l'edizione con richiami ai testimoni dello stesso fatto (T) e a passi letterari paralleli ricorrenti in opere demotiche (P). Per i Testimonia abbiamo, dunque, diretto le ricerche in modo particolare sugli atti delle cancellerie, e segnatamente veneta, in quanto essi registra no i fatti immediatamente al loro accadimento e talvolta le cause dirette o indirette che li abbiano determinati. Non tutte le circostanze richiamate dalla Cronaca ebbero tuttavia eco nelle cancellerie. I documenti degli « Acta Albaniae Veneta» del « Valentini» (Val AAV) sono contrassegnati non solo dal numero di repertorio, ma anche dagli estremi di rubrica. Abbiamo seguito tale criterio per due motivi: primo, perché, compren dendo l'opera anche documenti precedentemente pubblicati, si possa rendere agevole la identificazione dello stesso atto nei precedenti inven tari o regesti (Sathas, Jorga ed altri); secondo, perché non possano sorgere errori allorché, nell'interno della stessa opera del Valentini e in volumi distinti, uno stesso numero si trovi iterato fra gli « addenda)) ta al v. 380). In questo secondo caso si aggiunge per comodità del lettore l'indicazione del volume e della pagina degli « Acta Albaniae ». - Oltre
_
206
Cronaca dei Tocco
ai repertori più conosciuti abbiamo cercato di tesaurizzare anche i fram
menti di cronache scoperti in questi ultimi anni. Della « Cronaca gianiniota» abbiamo avuto bisogno di richiamarci alle tre edizioni del Bekker, del Cirac e del Vranussis per le varianti (dal punto di vista albanologico molto importanti) relative al nome
M7tox61J (Boyx61Jç Bek., M7toyx61Jç Cirac, M7touYìjç Vran.). Quando le edi zioni concordano si cita la più recente del Vranussis. -
È ovvio che
oltre agli atti e alle cronache, a nostro avviso di preminente importanza,
si è fatto appello alle opere storiche o storicizzanti più note. Alcune note
afferenti a toponimi, e che tuttavia non si richiamano strettamente al contesto della Cronaca, hanno lo scopo di rendere possibile la coordina zione e tessitura delle varie notizie relative ai toponimi stessi.
Il passo, cui le testimonianze si riferiscono, èstato indicato col numero
del verso ove la notizia è precipuamente espressa. Allorché viene richia
mato il numero del capitolo e paragrafo la testimonianza va rapportata
al concetto globale del titolo e non necessariamente a tutto il contenuto
del paragrafo stesso. - Ove il testimonio si esprime con allusioni vaghe
e fumose (maestro del genere èil Calcocandila) (1) , così da lasciare dubbi
sulla esattezza del riferimento, la nota è seguita da un interrogativo.
I « Parallela» (P), intesi a segnalare corrispondenze formali ravvisa
bili in altri testi demotici, annoverano non tutto ma il più importante e
noto repertorio della letteratura popolare medievale: Dighenis Akritas, i vari canti akritici, l'Achilleide, i poemi cava1lerischi, la narrazione di Be1i
sario, la redazione epirotica dello Spaneas, la Cronaca di Morea.' A codeste opere abbiamo voluto aggiungere i repertori di poesie popolari del Pas
sow e del Politis nonché il tardo Erotokritos per far notare come certe
); ,. ,
''
espressioni, sia anteriori che posteriori al nostro stesso cronista, abbiano mantenuto la loro vitalità rimanendo nel repertorio della fraseologia, specie amorosa, dei tempi successivi.
T r a d u z i o n e. L'autore, per fortuna e sfortuna, non è un retore, per cui spesso procede per ellissi e a senso, senza darsi pensiero di completare la pro posizione. Sta al lettore integrare mentalmente il soggetto omesso. Quando ciò sia stato compiuto da noi, la parola o frase integrata èchiusa ' entro parentesi.
(1) Sui
suoi ideali estetici
v.
TOMADAKIS
685/6.
Prolegomeni II, Cap. V: Criteri di edizione
207
La traduzione è stata condotta nella maniera più fedele possibile al
contesto, ma non alla parola.Per una più immediata aderenza al movimento logico e al contenuto della locuzione essa ha dovuto
talvolta adattarsi alla popolaresca « consecutio temporum» dell'autore. Certe espressioni idiomatiche e ricorrenti sono intraducibili letteralmen te: � IL�TIJP ..OU, èxd'J1j
� 80uxéaaoc 8 è reso «la duchessa sua madre».
I riempitivi vengono trascurati, purché non venga attenuato il senso
della espressione: il verso è8LOC�1j dç "ò'J cXILLP OC'J, èxe:!'Jo'J .. ò'J aouÀ..oc'Jo'J
si recò dal sultano », e con ciò non si toglie nulla al contesto.Codesti riempitivi e sovrabbondanze s'incon
2229 è reso semplicemente
«
trano molto spesso.- Inversamente, alcune espressioni mozze hanno avuto bisogno di essere integrate per la chiarificazione del pensiero malamente espresso dall'autore.Un esempio ci si presenta in apertura
"Ò 1t(;)ç èY('J1j � cXpX� &ocuILocaLoc ILe:yiXÀwç. di cronaca: vv. 1-2 'Axouaocn È implicito che a quel cXpX� nel pensiero dell'autore seguisse il concetto TIjç &ocuILoca..�ç e:1huX(OCç ..oi) 80uxoc, come noi abbiamo tradotto, o qualcosa .
•
.
di equivalente.Simili casi ricorrono frequentemente.
Il lettore noterà che �ocaLÀe:uç, riferito al despota di Mistrà, è stato tradotto nel suo essenziale valore, in quanto riferito a chi imperatore
non era, e quindi èx6IL1tw'Je:'J .. ò'J �ocaLÀéoc 'J� l'JOCL è8LX6ç ..ou 3587 è stato reso nel suo intrinseco significato storico « costrinse il d e s p o t a p o r f i r o g e n i t o a pensare ai fatti suoi ».
LA
CRONACA
TABULA SIGLORUM
V
Vat gr. 1881: autographus inter annos 1412-1425
B
Vat.
gr. 2214:
aptavit a. 1520
Nicolaus C.
-
Sophianos
descripsit
C.
et
exaratus suo
sermoni
Tantum in verbis in V evanidis adhibitus
Lectiones nulla comitatae sigla codici V tribuendae sunt
P
Loci paralleli
T
Testimonia Contractiones in apparatu critico adhibitae
A
Auctor, auctorem
cd.
codex, codicis, codicem, codice
hemist
hemistichium, -io hypermetricus, -um
hyperm lex.
=
lexicon
syll.
syllaba, syllaba, syllabis
tit.
titulus
V.
versus, versum
vV.
versus Sigla in testimoniis
b·
busta
c l
carta, pagella, folium liber
n
numero
r
recto
RO
registro
Rubr
rubrica
t
tergo . Signa critica in textu usurpata
[]
secludenda (in notas ablegata) complectuntur =
verba decurtata complent
()
t t ....
L J
addenda includunt
=
=
incerta verba c1audunt verba vel versus desunt additamentum supra versum
CONTRACTIONES'INTESTIMONIIS ΕΤ PARALLELIS ΑΏΗΙΒΙΤΑΕ Achill.
Achilleide byzantine par D. C. HesselingjAmsterdam, 19}9 (ιιι,:>res le ms. de Naples).
Act. Dipl.
Acta et diplomata graeca medii aevi sacra et profana collecta, Fr. Mik10sich et J. Mίille.!, -'. Vindobonae 1860, Π 1862, ΠΙ
Act. Dipl.Alb.
= ,
Akr. Trag.
1865.
Acta. et dipl0mata. resAlbaniae mediae aetatis illustrantia: L. de Tha11oczy, C. Jirecek, Ε. de Suffiay: ΥΟΙ Π, Vindobonae 1918.
Άκρ�τ�κιX Τριχγοό8ιιχ
in
Έλ),:IJVΙΚ&: 81jμΟΤLΚιΧ τρίχγοό8ιlχ--"
ΑΙ. Έπιμ. Δ1jμ1jΤΡΙΟU Πετροποόλου (si aήnόtanο pagine
e versi)Βιχσ. Βιβλ. 46; .�A.ιnjνlX� 1958. A1ex. Comn. Paren.
=
ΑλεξΙου Κομτηvoί) ΠΟΙ1jμ.1χ πlXρlX�lIετ�όν, Carmina Graeca Medii Aevi, ed. G. Wagner, Lipsiae (1873) 1-27. : '
-
Ann. Ven.
.
Estratti degli Annali Veneti di Stefano Magno: in. Ch. Ηορί, Chroniques Greco-Romanes, Berίin (1873)
179-209. BFG
R. J. Loenertz, Byzantina et Franco-Graeca, Roma
1970. ΤΟ μu.&ιστόΡ1jμlχ τοί) Kσιλλ�μιχχoυ κιχι της Χρuσορρό1jς, �πιμελεΙq: ΈμμlXνoυ�λ KPLlXpii,Βιχσ. Βιβλ. 2, σελ. 29-80, A.ιnjνlXι.
Ca11. Chrys.
•
Cantacuz.
=
Chrys. Belth.
Jo. Cantacuzeni Historiarum libri ΙΥ;φ; L.,SchQpett. 3 voll., Bonnae 1828-1832.
ΤομU&�στόΡ1jμlχ τόUΒελ.&ριχv80u ΚσiΙ της XρυσιiντζlXς, �πιμελεΙq: ΈμμlXνoυ�λ KPLlXpii, Βιχσ. Βιβλ. 2, σελ 101-127, A:&'ijvIXL. .
•
Burime Osmane
=
(Fonti turche), Υ. Selami Pulaha., Lufta shqiptaroturke ne shek. XV, 'l'irane 1969.
Chalc. Laon.
=
Laonici Chalkocandylae. Historiarum,' demonsttationes, ed. Darko,. Budapest, 1922-1923.
213
Contractiones' in Testimoniis
:Chortasmenos-Hunger; == Herbert Hunger, Johannes Chortasmenos·Βήefe, Gedichte etc., Wien 1969. ,ςhrοn. Ήrev.
� onymi
Chronicon breve, PG 157, 1170-1.
Chron.Brev.Bek;
Χρονικον Σόντομον (in' eodem vol. Ducae Michaelis Ducae Nepotis ΗίstοήaΒΥΖantίna), rec. I�anue1 ' Bekkerius,: Bonnae (1834) 515-527.
thrQn. B,!:"ev. Loen.
Chronicon: breve de 'Graecorum ίmperatοήbus, '.ab anno, Raymundus J. LoeneιizO.P. ΕΕΒΣ (1958) 206-215.
-
Chron. :Brev. Mor.
La chfόnique breve moreote de 1423, ed. R.aymond j.Loenertz: Melanges Ε. Tisserant ΙΙ (Studi e Testi 232) ρρ. 399�439, testo greco ρρ. 403-409.
Chron� J oan: Ήek.
Epirotica (ίη ΥΟι.. Histοήa politίca e patriarchica Constantίnop()leos), 'Bonnae, rec. J. Bekker, Bonn . (1849) 209-238:
Chron. Joan. ci.
Bisanzio·y.·Espafia. ΕΙ, legado de la basilissa Maria Υ de 10s despotas Thomas Υ Esau de Joannina, ed. Seb. Cirac EStόΡanan,Βarce1lόna, ΙΙ (1943) 35�53.
.
,
. '
Chron. Jo�. yr.
'
Το χρονικον των ·ΙωιχννΙνων κιχτ· «vkx8oTov 87)μώ8η im: τoμ�ν, δποΛ. Ι. Βριχνοό'ση , 'ΕπετηρΙς το\) Μεσιχιων. 'Αρχε(ου, ,ΑκΙΧ87)μ(ιχ A&ηνιiν- •A&ijVΙXL (1965) 74-101. •
Chron.,Min.
:;=;
Chronica Minora: Σπ.' Λ&μπρου, Bpιxxkιx χρονι.χ&, iκ8(-
80�ΙXΙ iΠLμελεΙ� .Κ. Ι Aμι:iντoυ, _ΜτημεΤΙΧ της tλληνLΚης Ιστορ(ιχς _, A..&'ijVΙXL, Ι (1932) 3-94. •
•
•
Chron. Mor.
The Chronicleof Morea, edited ίη two parallel textes from ,the· mss., ·of Copenhagen and Paris, by John Schnψt, .LondQJ:J. 1904..
Chron. ΟχΊ. Vr.
Σύντομοι χρονΟΥριχφικιχΙ ciνιΧΥριχφιχΙ ΈVoς της ·Οξφ6ρ8ηιο χeφΟΥρι:iφοu( cd. Aedis Christi 49 ff. 269-271): in Λ. Βριχνοόση, Ίά χρόνφ της ζω'ίjς α:ίιτοϋ 1401-1477 - ex recenSΊone BMiliί Grecu. Editio Academiae Rei Publicae Socia lίstae Romaniae (1966) 2-146.
Tafel. Symb.
L. F. Tafel, Symbolarum criticarum geographiam Byzantinam spectantium partes duae. Ak. d. Wiss. V Bd, Π Abthl. Mίinchen (1849) 1-107; π, ίn V
G.
Bd πι Ab thl, (1849) 1-136. Tafel. Thomas
G. L. Fr. Tafel u. G. Μ. Thomas, Urkunden zur ii1teren Hande1s- und Staatsgeschichte der Republik Venedig. Wien vo1. Ι. Π 1856, πι 1857; Rίproduzione: Hakkert-Amsterdam 1964.
Ι Tit.
Pauli ep. Ι ad Timotheum.
Val ΑΑν
Acta A1baniae Veneta saecu10rum χιν et XV ]ose phi Valentinί S.]. labore reperta et transcripta ac typis mandata. Pars prima saecu1um χιν complec tens - t. Ι, ab ίnitio ad usque annum 1384; Π
ann . 1384-1396; πι, a. 1396-1406; ιν 1396-1406; V 1407-1409; νι (acta tomis πι et V addenda)
1410-1412;
νπ
1413-1415; νιπ 1416-1417; (ΙΧ
ίndices); Χ 1418-1421 (20 νπ); ΧΙ 1421 - 1423; ΧΠ 1424-1426; ΧΠΙ 1427-1429 (pergit opns).
TESTO
Ε
TRADUZIONE
ΚΕΦ. Α' ΚBt απεσω το, καστρο. '
§ 19.
-
Πόλεμος της ΛιχμπρΙΧς Κ\)ΡLιχκΎjς εΙς το •Αγγελόκιχστρο.
' • Ο δούκας έσυνάχ{}ηκεν έδιέβη νά κoυρσέΨi! . με ολον το φουσσατο. 225 •ς την Κατοχην έπέρασεν καΙ άρματώ{}η όμορφα τά lίρματά του Ολα. 202 σελβους cf. Υ. 137 204 Eσύναξεv 206 σπαfJίόtι 207 καστεί.άνov hic et alίbi 208 το 213 εΙς ipse add. 214 dπαλoύ{Jε quod sonat contra versuum leges : cfr. Υ. 234 216 ούτος 217 Ήσύναξεv 221 άκούεις cd. § 19 Titulum verbis Ό δούκας έδιάβηκεv inceperat Α., deinde, mutato consilio, novum titulum scήρsίt. Post •Αγγελ6καστeο pergit titulus [καΙ πώς έμετηπηeεv την Κατοχην ό δούκας], quae verba, cum paragraphi χνιι titulum iterent, expuncta sunt. 224 έδιέβην •
Cαp.
Ι, 15-23:
237
Prepαrαtivi e incursione su A ngelocαstro
ίηίΖίο a combattere contro Paolo Spata. Aduno le truppe di tena e di mare Ι e Si reco ad attaccare la tone della Catochi. La prese con 1a spada ίη pugno al secondo giorno di assedio. νί pose una buona guardia e un capocastello. La organizzo per bene e la fortifico : del resto egli, diversamente dagli A1banesi, sapeva 210 premunire Ι ί forti e le sue torri. Ε
205
18. - Si delibera una incursione; Con la conquista della torre de11a Catochi i1 passaggio del :fiume Aspro; per inompere su Angelocastro e saccheggiarl0 ogni volta che 10 si voglia, e facile: perche ίΙ :fiume e grande e i1 guado 215 dalle aΙtή Ρarti ηοη e possibi1e, Ι mentre dί 11 i1 passaggio e abbre viato e puo aver luogo tutti ί giorni. Ι1 signor duca decise cosl di adunare le truppe e di recarsi lui stesso ad Angelocastro e saccheggiarl0, tanto era grande ίΙ desi220 deήο di vedere e conoscere i1 1uogo. Ι Gli uomini di Sguros allora si trovavano ancora 11: c'era appunto i1 :figlio suo, i1 signor Paol0, ί1 quale come uomo di va10re ηοη era ίnfeήοre ad alcuno della famiglia Spata. Tutti si trovarono nella fortezza.
19. - Battaglia nella domentca άί Pasqua ad Angelocastro. (a. 1401/2 c.). 225
Ι1 duca sϊ dispose a partire per l'incursione; / passo con tutte le truppe per la Catochi e indosso per bene tutta la sua· armatura. Quindi ' divise, ponendole avanti, le schiere d' assalto perche mar-
Τ
212 "Ασπρος; olim 'Αχελφος d� quo Kedrenus Ι 247; Gregoras 110 ; Delatte 209 17' De Martoni 662.
Ρ
206
Μοι 1677
Chron Μοι 1675. 2545
207
Chron Mor 1676
208
Chron
238
Cronaca
dei Τocco
όμπρος τούς κουρσατούρους γαρ έχώρισεv πλησΙον εΙς το κάστρο. νά ύπαν νά δράμουσιν κοντά, ΦαρΙν έκαβαλλΙκεψεν κατάμαυρον ώς 'λαΙαν, f. 6r 230 καΙ έλαμπεν μέ τά t1eματα εΙς το φαρΙν dπάνω ' ' 2β " ι; γαινει εκ τα " όν σε αστραπη ' εφαινετ ' νέφη. ΚαΙ έκΙνησαν ιΙκούλιθα ώς μέσα εΙς το κάστρο, καΙ ό λαός του μετ' aiJToiJ, πεζοΙ, καβαλλαρέοι ' lJτι έναι μέγας ποταμος καΙ dλλoυθε οiJδέν έβόλει. 235 Κρατώ νά ήτον την Λαμπρά.ν, · Κυριακην του Πάσχου. ΚαΙ !ναι χέρωμαν καλά πλησΙον εΙς το κάστρο. •Εξέβηκαν καΙ έστά{}ηκαν 'ς το χέρωμαν dπάνω ό Παυλος Σπάτας μέ λαόν, πεζοΙ, καβαλλαρέοι. έμορφα σvνταμένoς ' �Ο δούκας πάλε ιΙνέβηκεν 240 καΙ t1extaaP καμπόσοι νέοι όμπρος νά πρoκαρΙζovν. �Ο δούκας ιΙγκουσεύετον έκ την dραθvμΙαν καΙ την πολλην την ορεξιν την εlχεv του πολέμου ' ώσθε νά δώσυ μέσα. καί έσπάρνα ή καρδΙα του Κοντάριν έμαλάκιζεv εΙς το δεξιόν του χέριν, 245 καΙ ώρμησε έχωρΙστηκεv dπo την σύναξΙν του. •Απαύτου
§ 20. - Πόλεμ,ος το\) 80όκιχ. 'Ανάτριχα του έρχετον καΙ δύσκολος ό τόπος. ώσάν γουργον γεράκι, 'Ποκάτω dπάνoυ ιΙνέβηκεν έσκvψεv το κοντάριν του, στρΙγλιξεv το φαρΙν του καΙ ώς σαγΙττα έσέβηκεv, 'ς την μέσην" τούς έδώκε. 250 'Έως έκεί dκκoύμπισε, 'ς τΟν πύργον τον φονέαν. 'Εκείνοι τον έδέχ{}ηκαν . lJλοι μέ τά κοντάρια ' εΙς τά άρματα τον έκρovγαν, ώσάν νά κρoVΝ τον τοίχον. •Εννέα κοντάρια έτζάκισαν dπάνω εΙς το κορμΙν του. § 21 . - ΘΙΧόμ,ιχσμ,ιχ. ΤΟ πώς δέν dπoδάρθηκε έγώ dπoρεί ό νους μov. f. 69 255 Όλόγυρα τΟν έβαλαν πεζοΙ, καβαλλαρέοι, καί το φαqΙν του έσφαξαν μ8 τέσσερα κοντάρια, 227 dπa15τoV 228 ό κovτ 229 λέaν 234 cf. v. 214 247 Άπό κάτω 248 έστρlγλιξεν 245 δρμησεv 250 dκo6πισε 254 dπoδάρ1}ηκει
239 πάλα. 249 σαγlτα
Cap.
Ι, 15-23:
ργερaγaΙίυί e incursione su
Α ngelocastro
239
ciassero e si mettessero . vicino alla fortezza. Egli cavalcava un 230 morello, nero come unΌ1ίva, Ι e con le armi fu1geva sul destήerο : sembrava un fulmine che scende dalle nubi. Marciarono ίη seguito come (per entrare) dentro la fortezza, ed erano con lui le sue truppe, fanti e cava1ίeή. Li c'e un grande fiume che altrove ηοη e possibi1e attraversare. Credo che fosse domenica 235 di Pasqua. Ι Vicino al forte c'e un buon bastione. Paol0 Spata con le truppe, fantί e cavaιieή uscirono e si fermarono nella parte SUΡeήοre del bastione stesso. Ι1 duca a sua volta, ben ήΡaratο, 240 sall. Ι A110ra alcuni gίovani cominciarono a provocarl0 motteggίando. 11 duca si dimenava nell'jra e ne1 molto desίdeήο di com battere. Ι1 cuore 10 spingeva a cacciarsi ίη mezzo al nemico; con la 245 destra egli agίtava la lancia Ι e si spinse distaccandosi dalle sue truppe.
20. - Battaglia del duca. Impervia e diffici1e era la pos1Z10ne. Dal basso ίη alto sall come veloce sparviero; abbasso la lancia, sprono ίΙ cavallo e come 250 una saetta piombo ίη mezzo a1 nemico. Ι Egli si accosto fin verso la toue micidia1e. Essi 10 accolsero tutti con le lance ίη pugno; 10 colpivano nella corazza; ma era come se percuotessero un muro. Nove lance essi spezzarono contro i1 suo corpo.
21. - Meraviglia! 255
Com'egli ηοη ne fu trafitto ίο stesso ήmangο stupito. Ι Fantί e cava1ieή gli davano da ogni parte e trafissero ίΙ suo cava110 con quattro giavellotti, che ttίtti gli s'infi1arono (ne1 ventre). Usciron
Τ
232 μέσα εΙς τό κάστρο cf. ORI,ANDOS 65: Ή όχύρωqις τού λόφου έπε66 •Η άπόστασις τού κάτω περιβόλου άπό τού ανω τεύ11η διά διπλού περιβόλου . 236 1d. 63: Τό πανταχόθεν όχυρόν καΙ περΕοπτov ε Τναι περlπoυ 80 μέτρα φρούριον τού Αγγελοκάστρου καταλαμβάνει • •
•
Ρ
229 Achill 1467 230 Phlor 640-641; 1mb Marg 107. 350. 231 Erotocrito Β 259. 260 233 Chron Mor 633. 1699. 1717 et a1. 238 cf. v. 232 242 Chron Mor 3687 254 Digh Akr Κ8 418; 1mb Marg 56. 264
240
260
Cronαcα
dei
Tocco
δπου ήσαν δλα περαστά . 'έχυσαν τά έντερά του ' καΙ έτζι σφαμένο τό φαρ{, χυμένα τά έντερά του, καΙ αύτ6ς, κρατώντας τό σπα{}Ι είς τό δεξι6ν του χέριν, δλους τους έδιαρρlπισεν, έξέβη άπό τήν μέσην.
§ 22.
-
Σκ6ρπ�σ�ς κ�ι &νaρε(� - Λ�.&6κoυρσoς.
'Έσμιξαν καΙ άλλοι εΙς αύτόν άπό τους έδικο-ός του ' πεζους έσφάξασιν πολλο-ός, άπ6δειραν στρατιώτες, , , 'βηκαν πολλο'ι , το, καστρο, αμη, εσε πλησιον ' εις τ6σο δτι μέ λι{}άρια άπάνω έκ τους το{χους έσ-όρναν καΙ έκρουγαν τον τόν δο-όκα τόν άφέντη. ΚαΙ άλογα έσφαξαν πολλά ' οΙ κάμακες οΙ τ6σες, ώς ή βροχή έπέφταν. όπου έρρlκταν οΙ πεζοl, Ό δούκας γνώ{}ει τό φαρl, τό άρχισεν νά δειλιάζrι, , " την πολεμιστρα. και" εξε'βην εχωριστηκεν � , απο ' εΙς τό φαρΙν τό άλλο Εύ{}υς έμετασέλλισεν , , -ι καΙ έκατε'βησαν εκε κατω εΙς το' ποταμι ' , πέζευσαν, άναπαύ{}ησαν, στά{}ησαν όλημέρα. •
265
270
§ 23.
-
ΤΟ
στρέμμ� της K�τoχΎjς.
ΚαΙ άπαυτου έγύρισεν 'ς τήν Κατοχήν όπlσω. Έπηρασιν έστράφησαν είς τήν Άγlαν Μαύραν. " " '.ιιv, 275 Τιους ' αρχοντας " εκρατησεν ενταμα ' και' έγευνιραν καΙ χαlρονται πως πάτησαν τήν {}.ι)ραν του έχfJρου τους, πάλιν άπό τόν δούκα. καΙ άπOΡOmι, {}αυμάζονται έξlσταντο μεγάλως ΟΙ άρχοντές του σvναυτoΙ έκ την άνδρε{αν τήν πολλην, δπου εlδαν δτι δεlχνει ' μέλλει νά κυριεύσrι f. 7r 280 καΙ δλοι λέγουν δη αυτός τόν τ6πον καΙ την άφεντιάν του Δεσποτάτου δλου.
262 [και] στρατιώτες 264 μέ [Td] λι1Jάρια: Td. sensui inane. minime sustinent metήcae leges 266 Ισφαξεν 267 έρήκταν - πεζή: antea πολλοΙ sCΉpserat Α - lπεύταν 272 έπέζευσαν - έστά1Jησαν. 273 άπαiίτoϋ sic bic et a1ibi 276 Ιπάτησαν. 277 άπ τόν 278 σεναντοl.
Cap.
Ι, 15-23:
ΡΥερaΥaΙίυί e incursione su A ngelocastro
241
fuοή le bude1la. Ma1grado avesse ί1 cava110 trafitto e con le bude1la 260 penzoloni, (ί1 duca) con la spada ίη pugno Ι disperse tutti quanti e uscl da1 centro (della mischia).
22.
-
SbaragliQ (del nemico) e valore (del duca). Sassaiuola.
A1tri ' delle sue truppe si unirono a lui: trafissero molti fanti e colpirono combattenti: pero molti si aVVΊcinarono tanto al forte 265 che da1l'a1to delle mura con sassi Ι colpirono i1 signor duca. Molti cavallί furono uccisi. Ι tantί stralί lanciati dai fanti (alba nesi) venivano giiι come la pioggia. 11 duca sente che i1 cavallo si era ίmΡauήtο e quindi si allon270 tano da1 tiro delle feήtοίe. Ι Quίndi monto un altro cava110 e tutti scesero verso i1 fiume: smontarono dalle selle, si ήΡοsarοnο e stettero II tutto ί1 giomo.
23.
-
Ritorno alla Catochi.
Di 11 tornarono indietro, alla Catochi, da dove ροί si recarono a Santa Maura. Ι Ι1 duca trattenne glί uomini e mangiarono as sieme. Essi si ral1egrano di aver vίolato l'uscio del loro nemico, e stupiscono e si' meravίgliano ancora del duca. Glί uomini che era:no con Ιuί erano ήmastί molto stupefatti del grande va10re da 280 lui mostrato; Ι tuttί dicono che eglί dominenl la regione e avra. ί1 potere su tutto ί1 Despotato. 275
Ρ 16
270 Chron Mor 5066
242
Cronaca dei Tocco
§ 24
285
290
295
f. 7� 305
310
ΚλεψΙα. 't'ou Δρα.γοψ.έστου.
•Απαύτου πάλιν &'ψ{}ωσev ό δούκας ό dφέvτης, .ς τό Δραγαμέστο dπέστειΛΕV dν{)ρώποvς έπιδέξιους, Τνα καταπατησουσιν την νύκτα εΙς τό κάστρο, τό πό{)ev [ναι βολετόν νά πέψυ νά τό κλέψουν, τό πώς βολεί τους εύκολα την νύκταν νά τό κλέψουν. ΚαΙ οδτως tδιώρ{)ωσev ό δούκας ό dφέvτης ιi.ξιους αρχοντες καλούς, δόκιμους εΙς τό πραγμα. Δ ιά ()αλάσσου και στερεας dπέστειΛΕV καΙ -όπηγαν νά ένω{)ουσιν ένομου την νύκταν έΙς τό κάστρο. και σκάλες έβαστούσασιν, παβΙζια καΙ τζάκρες ' αν τους βοη{)ήσυ ό Θεός καΙ έμπoVΝ εΙς τό κουλούρι τόν πύργον νά μαλώσουσιν, με πόλεμον νά έπάρουν, " δτι lστεκev φύλαξις ς τόν πύργον, δπov dκoύεις. Ύπηγαν καΙ dπόσωσαν, κα{)ώς εΙχαν τόν λόγον, τες σκάλες dκκουμπ{σασιν έκεί όπου έβόλει. § 25.
300
-
•Η
!πα.ρσLζ 't'ou κ�στρoυ. ' •Εσέβηκαν dπέσω, και tβοη{)ησev ό Θεός. έξωλογής έσέβηκαν, καΙ ένόησέv τους ή βΙγλα. Ό Λάλ{)ης dπετάχ{)ηκev Ιξω dπό τό σπΙτι καΙ ήβλέπε Φράγκovς με σπα{)ιά καΙ λάμπουν •ς τό κουλούιιι ε-δ{)Vς όπΙσω έστράφηκev, έσέβην εΙς τό σπΙτι. εΙς τό τοίχον του όσπΙτι ' ·ΟπΙσω ήτον έγκρεμνός dπέκει tκρεμνtσ{)ηκev, tγλ6τωσev και -όπάει. οι Φιιάγκοι dπετάχ{)ησαν, tπηeαν τά σπα{)Ια, έφώvαξαν, έφήμισαν τό l1νομα του δούκα. •Εκεί Ιδραμαν σ6vτoμα, δπου εlδασιν τόν Λάλ{)(ην) ' έπΙστεvσαν νά τόν ηveοVν dπέσω εΙς τό σπΙτι ' α-δτός elxev tγκρεμνισ{}ij dπό !να παρα{}ύρι. ΚαΙ ηύραν την dρχόντισσαν, την ooελφΗV του Havλov. rΩς lJvγaTleav dφεvτός τιμητικά την πιάνουν, -
•
285 ιιαπέψιν 286 ιιVκταν sic cf. 290 293 [τόν] Aπάeovv 294 Ιστsκev [πάvτα]φύλαξιιι 296 dκooπήσαcτιιι 300 [τα] σπα{}sιa 306 Λaλ{} nomen intermissum complevimus 308 ba, 309 dexΌVTIaav hic et a1ibi
Cap.
24.
-
Ι, 23-25:
Conquista di Dragamesto
243
Colpo di mano e conquista di Dragamesto (1404/6 c.).
Quindi ί1 signor duca decise di mandare degli uomίni abi1i a 285 Dragamesto per entrare ne11a fortezza di notte Ι e constatare da quale parte fosse possibί1e saccheggiar1a nell'οscuήta. Ε cosi destino a11'impresa deglί uominί capaci, bravi e adatti alla bisogna. 290 A1cuni avvio per mare, a1tή per terra: ed essi partirono Ι per ήu nίrsi di notte presso 1a fortezza. Portarono scudi, frecce e scale per entrare : se, con 1'aiuto di Dio, fossero entrati dentro i1 recinto, avrebbero dovuto attaccare la · torre e conquistarla combattendo. Nella tοπe, della quale parliamo, c'era sempre una guardia. 295 Ι mί1iti partirono e giunsero nell'ora convenuta, e appoggiarono sca1e alle mura, 1a dove era possibί1e. 1e 25. - La conquista della jortezza.
Iddio 1ί aiuto. Essi entrarono improvvisamente, ma 1a sentinella si accorse di loro. La1thί si lancio fuοή da11' abitazione Ι e vide ί Latinί dentro ί1 recinto con le spade che 1uccicavano. Subito torno indietro ed entro ίη casa. Ne1 muro Ροsteήοre di essa c'era un dirupo, e di 1i egli si calo precipitosamente e se la fece franca dίleguandosί. Ι Latinί si sparpagliarono e posero mano alle spade Ι a1 gήdo del 305 nome de1 duca. Corsero subito la dove avevano visto Lalthi: credevano di trovarlo dentro casa, ma lui si era ca1ato giiι da una :finestra. Trovarono invece l'arcontissa (sua moglie), che era sore11a di Pao1o (Spata). Come :figlίa di un signore la presero con ήguardο e con que11a 310 vigilanza deferente che le era dovuta. 300
Ρ
296/7 Chron Mor 1484/5, 1669
244
Cronaca dei Tocco
μέ φύλαξιν καλοvτCικα, ώς έπρεπε νά έχυ. ο καστρο επαρα 1'," > 'λαβαν, " πυργον πολεμουσιν τον τόσον ότι έπροσκύνησαν καΙ ήπηραν καί τόν πύργον. Και έσυντάρχησαν καλα καΙ έδυνάμωσάν τον, 3 1 5 φύλαξιν Εβαλαν καλήν, τζάκρες καΙ καστελλανον. • Αρχόντισσαν άπόστειλαν εΙς τήν γαλιότταν μέσα δια {}αλάσσου να vπάn εΙς τήν ΆγΙαν Μαύραν. Ό δούκας τήν έδέχ{}ηκεν μετα τιμης μεγάλης. 'Έβγαλαν τήν άρχόντισσαν, άνέβη εΙς τό παλάτι ' 320 πλησΙον της τήν έκ&θισεν άτή της η δουκέσσα, έτΙμα την ώς άδελφήν Οσον καιρόν έστά{}η, εΙς κάμαρην τήν Εβαλεν lντιμα φvλαμένη. § 26.
-
Βοuλ� κα.Ι δμ6νΟLα..
�
Απαύτου πάλιν lJJρ{}ωσεν ό δούκας ό άφέντης ' �K " , .q"", . , . ' ς την Βο'διτζαν ενωυ ,ικεν με τον iγ .ιοvρικη Μπουα; 325 Έκεί βουλην ήπήρασιν την μάχην να ποιήσουν εΙς τόν έρχόμενον καιρόν, 'ς την ανοιξιν του χρόνου' την "Άρτα ν' άποκλεlσουν, φουσσατο να συνάξουσιν, να καταλύσουν τό ψωμΙ και άμπέλια όμοlως, Τνα τον άχαμνΙσουσιν τόν Σπάταν τΟν Μουρlκη, να τον πατoVν ε�χόλως. f. 8' 330 να lναι πάντα άχαμνός, Τό πραγμα έπλερώ{}η. ΚαΙ ο{Jτως άποκόψασιν. �
§ 27.
335
-
•Η
σόνα.ξLς του φ οuσσιχτοu εΙς την ΚοπρΙνα.
έσύναξαν φουσσατα . 'Ήλ{}εν ό νέος ό καιρός ' και δύναμιν μεγάλην. της γης καΙ της {}αλάσσου τε κάμπους της ΚοπρΙνου. 'ς τoVς Έκε ί γαρ έσυνάχ{}ησαν πεζούς, καβαλλαρέους τα κάτεργα έβάσταζαν και τζακρατόρους καΙ λαόν, παβΙζια μεγάλα του πολέμου ' αρματα καΙ συνταρχΙαν (Jπειρην, διότι έπολέμησαν καστέλλια της 'Άρτας. ό κόντος Λεονάρδος. Έκε ί γαρ έξέβη ό λαμπρός 311 Εχει. 318 τΉv: τονς. § 27 φοσατου
312 έπG.f/άλαβεν. 316 [καΙ τήν] dexΌVΤwaav - γαλιώτ 321 ως "σον 322 κάμαριν 327 φοσάτω l1eorαv dπoκλ. 338 καστέλια hic et alibi -
Cap.
Ι 26-27:
Razzia nel territorio dΆrta
245
Conquίstarono i1 forte e attaccarono la torre sl da far arrendere la dίfesa e impossessarsene. Essa ίυ quindi organizzata per bene e potenziata. νί posero 315 una buona guardίa con armi e υη capocastello. L'arcontissa ίυ avviata alla ga1ea perche fosse condotta a Santa Maura. Ι1 duca la ήcevette con grande onore, quίndί la fecero passare nel pa1azzo. Ι 320 La duchessa ίη persona le sedette vicino e la tratto come sore11a per tutto i1 tempo che essa rimase ίη palazzo e la destino ίη una camera, vigi1ata ήguardοsamente. 26.
-
Consiglio e alleanza.
Dopo questo fatto i1 signor duca stabill dί incontrarsi a Vodizza 325 con Muriki Bua. Ι Con Ιυί presero la de1iberazione dί dar batta glia nella Ρήmavera dell'anno successivo, e quindi dί raccogliere truppe per assedίare Arta, dίstruggere le messi e ί vigneti per 330 indebolire Muήki Spata, Ι renderlo del tutto impotente e fiaccarlo con facilita. Cosi stabi1irono e �'�mpresa fu compiuta. 27.
-
L'adunata delle truppe
α
Coprina.
Giunse i1 nuovo anno e raccolsero le forze dί terra e di mare e un gran numero di gente armata. Esse furono ήunίte sui campi di 335 copήna. Ι Le navi portavano fanti, cavaιieή, baΙestήerί, truppa di rinca1zo, molte annature, un immenso approvvigionamento e armi da guerra:. infattί si tratto di atta.ccare dei castel1i di Arta.
Ρ
314 Chron Mor 1235. 1605/6 et a1. 315 Chron Mor 1236. 1420 et 318 Chron Mor 2953; Phlor Platz 305 al. . 317 Chron Mor 1454 333 Chron Mor 307g et a1. 335 Chron Mor 633. 1699 et al. 337 Chron Mor. 2896
Cl'onaca dei Tocco
246
πολλά τόν εvτρεπtζovv ' Τά �ματα lβάσταζεv ' λάμπει εΙς τό φουσσατο. ώς l1.στeον της άνατολης τΉv φοβεράν τιήν τόλμην Τοϋ δε δούκα τΉv άνδeειάν, ποσώς � να τΉv redφn; τΙς δ'l5vαται νά έξηγη{}fj γριβίν έκ τιήν Καλάβριαν, ΦαρΙν έκαβσ.λλtκευεv 345 lμοeφον, καλoσ6v{}ετoν, ύπέρσγουρον παράπαν ' ώς fjλιος εΙς τΉv σέλλαν άρματωμένος lJμοeφα, στέκεται καρφωμένος ' έφαlνετόν σε ' εΙς τό φαρΙ εΙς δλα τα φουσσατα. ώς π6ργος μέσα έφαΙνετον καΙ w.ot 5Αλβανίται, ΗfJetσκovταν δέ έκεί Ιμορφης Dεωρtας ' 350 άνδρειωμένοι, Dαυμαστοt, l1.νδρες μαρτυρημένοι οΙ Πικερναίοι Μο άδελφοΙ, • ς τό Δεσποτατον δλον. και ήκoυσμlvoι έκ παντός μiγας στρατά(!χης ήτον ' Μουetκη Μπ06ας, δπου ήκοϋς, μ8 Τούρκους, μ8 l1.λλα γένη ' πολέμους εlδεv δυνατούς σπουδαίος ήτον πάνυ f. 8y 355 άπόκοτος καΙ γλήγοeος, εΙς μαλωμούς φουσσάτου ' εΙς δχλησες, είς συμπλοκές, τΉv τόλμην, όπου ήκούεις, τοϋ δέ τΉv άνδρεΙαν (δεινήν), εΙς όλα τα φουσσατα. μεγαλωτέρα ού wρέ{}ηκεv •Απα6του έσvvτάx{}ηκαν τα δλα τα φουσσατα, Φράγκοι και 'Αλβανίται. 360 πεζοΙ, καβαλλαρέοι τε πλησlov εΙς την ·Άρταν. ΚαΙ έκατέβησαν όμοϋ δλοι οΙ γουργαλογατοι, Τόν ποταμόν έπέρασαν μέσα εΙς τό μπορlo καΙ κονταρες έδώκασιν [ξω άπε τό κάστ(!ο ' μ' έκεΙνους όπου ηfJeηκαν καΙ έκατάσφαξάν τους. 365 καί άποδεl(!ασιv πολλούς καΙ ταραχή μεγάλη, Θό(!υβος γΙνεται πολύς φεύγοντας οΙ άνθ(!ώποι, εΙς τό κάστeο καΙ εΙς τό μποριό, μέχρι καΙ εΙς τες πό(!τες. ότι έρήμωσαν πoλλd lπεσαν εΙς τόv κάμπον. 5Απαύτου δε έστράφησαν, 370 τες τέντες τους τες Ιστησαν ' άπά τα άμπέλια μέσα, πoλλd έκαταλϋσαν. όμοΙως καί έκ τα χωράφια έvτάμα τα φουσσατα, •Ημέρες Ικαμαν πολλές τόv τόπον κατα κράτος. ώσότου έκατέλυσαν 340
343 ή να: Τνα 342 τού δέ [τού] δOtJΚ την άvδe{αv priore hem. in : ovτ 349 ηβeήσκ α 346 8μμοeφα 353 [ό] ΜOtJelκη 352 στω 351 'HπνκεeνέO& numerus desideratur 358 06% 357 hemist. inchoatum interrumΡίtur: δεινήν ipse scripsi 367 μπωelω 366 πολλής 364 μεκε{VOtJς 362 Aπieaaεv
341 λάπει 345 ύπέeγOtJeov
Cap.
Ι
26-27: Razzia nel territorio dΆrta
247
L'iUustre conte Leonardo partecipb all'impresa. Ι Era cinto della sua armatura, che molto glί si adattava: fulgeva suUe truppe come astro d' οήente. Chί potra maί naπare ο desCΉvere i1 coraggίo e la temeraήa audacia del duca ? Eglί montava un cavallo 345 de11a CaΙabήa, / bello, armonίoso, neήssίmο: armato magnίfi camente, (i1 duca) sembrava un sole splendente ίη sella; inchίo dato su1 cavallo, aΡΡaήva come una tοπe ίη mezzo a tutte le 350 truppe. La si trovavano anche aΙtή A1banesi, Ι va1orosi, mίrabilί, dί be11a presenza: ί due frate11ί Pikemei, uomίnί dί provata fiducia, ήnοmatί ίη tutto i1 Despotato. Μuήkί Bua, del quale senti parlare, era grande stratarca. Eglί aveva esΡeήenza dί fUΉose battaglίe 355 contro ί Turchί e contro altre gentί. ./ Τemeraήο e veloce, era molto ardίto nei momenti dίfficilί, ηeί combattimenti a corpo a corpo, nelle sommosse dί una truppa. Ιη tutte le schίere ηοη si regίstrb mai un coraggίo e un' audacia maggίore de11a sua. Da lui furono ήunίte tutte le mίlίzie, Ι fantί e cavaιίeή, Latίni 360 e A1banesi. Pervennero assieme vίcino ad Arta. Tutti ί cavaιieή veloci oltrepassarono i1 fiume e su1 campo del mercato presero a 365 colpi dί lancia quellί che si trovarono fuοή de11a cittadella, Ι col pendone e trucidandone moltί. Nasce un grande dίsordine e un grande scompiglίo nella cittade11a e nel campo antίstante; fuggono glί uominί dato che molte devastazionί si erano estese fin verso le porte. Ροί le mίlίzie si ήtirarοnο e si gettarono per 1a campagna. A1zarono le tende; ίη mezzo ai vίgneti e simίlmente ηeί 370 campi dίstrussero molte cose. Le truppe trascorsero assieme molti giomi: fino a quando ηοη dίstrussero completamente ίl terήtοήο. 340
Ι
61 18; 62 ,; νal ΛΑV 48
Τ
351 ΠΙΚ8f!1'αίοι: de familia, Laon Chalc 374 Laon Chalc Ι 198 7'1.0
Ρ.
345 Chron Mor 1345 341.346 Digh Akr Κ8' 249; Achill 357; Phlor Platz 640/1; Imb Marg 107.350; Akr Trag 60 ιι 366 Ν Politis Έκλογαl, n. 50 369 Chron Mor 1427.
24 8
CrQnaca dei Τocco
'Εeημα ' ξαν, εμπυeισαν, " 375 καΙ άπ' αυτόν άχάμνισεν ΚαΙ oi5TW; έχωelστησαν § 28.
-
"
"
εκαψαν τα xweta, ό Σπάτας ό Μουelκης. τα δύο τα φουσσατα.
e tornarono indietro. 11 signore della V1achίa, si chiamava' Yusuf-beg, ' scese una volta con un forte 435 esercito: / credo che fossero circa ventimila uomini. Egli avrebbe recato anche gravi danni nella regione. Ma Dio volle la fortuna del duca; e ί Turchi trovarotio i1 fiume ίη gran piena: si spinsero per passare, e parte di essi a:ffogarono.
31 . - Yusuf-beg con i Turchi investe Vodizzα. Gli aΙtή , che si salvarono percorsero i1 terήtοήο e davantί a Vodizza l'esercito si attesto; fece poche incursioni perche (le truppe de1 duca) ne avevano intuito le mosse: anzi a un'ala (de1 ne mico) inflissero sconfitte prendetido molti cavalli e catturando anche 445 dei Turchί. Ι 11 duca ίη queΙΙΌra si trovava a caccia. Ne1 momento ίη cui giungeva a Vodizza entravano anche ί cavalli catturati e ί Turchi fatti Ρήgίοnίeή. Yftsuf-beg udito che (le truppe del duca) avevano catturato dei Turchi si adiro molto e ne ebbe un gran dolore. Ι 450 Visto che aveva perduto tanti de11a sua truppa, che ηοη aveva gua dagnato nulla, ma che anzi ci aveva ήmessο, mando dal duca un messo (con la proposta) che gli fossero restituiti ί Turchi fatti ρή gίοnίeή, contro ' un patto di inseparabi1e e perenne amicizia fra di 455 10ro. 11 duca, udita la proposta, la gradl molto: Ι s010 a togliere dal teπίtοήο quel Ρeήc010 ' (era un gran vantaggio l). Subito monto ' ίη sella e uscl da1 forte : , cavaliere armato magnificameιite, egli sp1endeva, e montava un cavallo famoso e bello. Uscl da11a citta della e ί Turchi 10 videro. 440
32. - Riunione dei due signori. 460
Α110ra, 'mοntό ίη seΙΙι;ι anche, Yftsuf. Con pochi ηόιήίni vennero al convegno. Ι due capi si appartarono e rimasero soli. S,i diedero 1a
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Ρ
437 Chron Mor 280
449 Chron Mor 119645
4 Chron Mor 873
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465
Cronaca dei
Τocco
2 ' ·.QL.__ ΟΙ• .Ι.! υυΟ ι:;χωριστησαν μοναχοι, τους. οι• αυνΙΙΥιες •Απέ τά χέρια έπιάστησαν, άλλήλως avνTvxalvow ' δτι ήσαν καΙ οΙ δυο άπόκovτης καeδΙας ' άνδρειωμένοι, όπου DαeeiiJ , προτΙμησις δέν ήτον. § 33.
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πως έΠΟ(Yjσlχν φLλ(lXν κlχΙ «γιXΠYjν ό 80όκιχς με τον ΓLοσοu μπεΚYjν, «
ΟΙ πάντες ευχαρΙστησαν τούς λόγους, τήν βουλήν -rov · οί πλέοι άπέ τα Ίωάννινα τον δούκαν ήγαπουσαν, δι6τι [δειξεν πολλές καλoγνωμlες εΙς αύτους. Φιλoδωρlες, χαρΙσματα εΙχαν άπο τον δούκα. 1415 ΚαΙ τότε ήλ{}εν ό καιρος lJλοι να τα πλερώσovν. ΟΙ πάντες ώμοφώνησαν μετα του καπετάνο'!) τον δούκα δια να φέροvσιν, &φέντην να τον κάμovν. § 8.
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f. 3 Ι "
·0 τοπος ' .r!1 ,Zζ υΙ1.0ς ,ικουσε ' το, ονομα του- δουκα, " 1645 τήν πραξιν του, την γνώμην του καΙ την προαlρεσlν του. 'Άρχισαν έκ τα 'Άλβανα καΙ έρχονταν εΙς αύτον, τόσον lJτι έφεύγασιν άπό του Ζενεβέση, καΙ έκ τού Σπάτα τόν λαόν έρχονταν εΙς τΟν δούκα. τήν μάχην να ποιήσΊΙ · ΑύτοΙ τόν έβουλεύονταν 1650 οΙ Άλβανίται, πάντοτε έτουτοι οί ψευδολόγοι, έγράφαν του καΙ άπεκε ί καΙ έσυνάγκαζάν τον · « τήν μάχην μόνον ποΕησον καΙ είμεf}εν έδικο! σου ». Αύτός έκ τήν άνάγκασιν καΙ έκ τα μηνύματά τους να κάμΊΙ τήν άμάχην. έβάλfJη, έβoυλήfJηκεν άκόμη να έκαρτέρει. 1655 Μακάρι να έβάσταζεν καΙ έγύριζαν μετ' αύτον, Ό κόσμος τΟν ήγάπησαν καΙ εi5χολα καΙ καλούτζικα τους ήf}ελεν χαλάσει. ήτον καΙ κακισμένος •Αμή έκ τήν άνάγκασιν της χώρας χαλασμένα. lJπου ήβλεπε τα άμπέλια έκαμαν την άμάχην. 1660 'ΕκΕνησαν καΙ άρχισαν Πολλά. του έπεσεν βαρεά · όλΕγο έστενεύfJη. 1633 ζεινεβήσης [πάλαι] 1652 ήμεf}εν 4γγαζάντων
1634 έσύναξαν 1643 έδιέβη 1651 καΙ συν 1655 έκαρτέρη 1661 βαρέα
Cap. VI, 1-6: A lleanza degli A lbanesi contro Carlo
3.
-
343
(Lo Spαtα e Ιο Zenevesi restituiscono senzα combαttere ί confini.)
Lo Zenevesi dalla parte sua e Muήkί Spata racc01sero 1e 10ιο 1635 truppe e vennero a ήtrοvarsί assieme. / Mandarono quindi dei messi a1 signor duca a110 scopo di reg01are 1a questione senza guerreggiare. Ι1 duca si sentiva m01to incline a combattere, ma gli uomini del luogo, poiche era nuovo (di que1le parti) , gli consigliarono tutti di la1640 sciare stare 1a guena. / Μagaή 10 avessero lasciato combattere a11ora ! Vennero, dunque, nell'accordo di ηοη dar luogo a combat timenti: (10 Zenevesi e 10 Spata) restituirono dei confini, ma ηοη tutti quelli di una volta. Composero subito la vertenza. Passo l'estate. 4.
1 645
-
(Gli A lbαnesi si recαno dαl duca e lo CQnsigliano di dαre bαttαglia.)
Tutta la regione senti (esaltare) i1 nome de1 duca, / la sua azione, ίΙ suo senno, 1a sua accortezza. Degli A1banesi incominciarono a venire da ιαι tosto che :(uggivano dall0 Zenevesi e della gente dello Spata venivano dal duca. Essi 10 consigliavano di fare la 1650 guerra. / Gli A1banesi, sempre ί soliti mendaci, gli scήvevanο anche da n (da1 terήtοήο dei nemici) e 10 sol1ecitavano : « So10 che tu faccia la guerra e ηοί saremo tuoi ». Egli per la sol1ecitazione 1 655 e per gli ίηνίtί si decise a fare la guerra. / Magaή avesse contίnuato ad aspettare ! La gente 10 amava e 10 seguiva fedelmente, e con :(aci1ita e senza sforzi avrebbe potuto sbaragliare ί nemici. Pero a sol1ecitar10 era anche ίΙ ήsentίmentο che nasceva ίη lui a110rche 1660 vedeva ί vignetί distrutti de1la citta. / Si mossero e incominciarono la guena. Gli colse molto ma1e, e ne fu un ρο' angustiato.
Cronaca dei Tocco
344
§ 5.
-
πως �κιxμεν την &μ&Χ1Jν ό 80όκιχς μέ τον ΖενεβέσΎ).
Όμπρός τό θέλω iξηγη{}ή και θέλεις τό ακούσει. •Η μάχη iκινήfJηκεν ' άρχισαν νά κουρσεύουν. Τές άκρες έκουρσεύασιν, χωρία και κατούνες 1665 από την διακράτησιν τόπου τού Ζενεβέση . • Ο κόντος καβαλλίκευσεν εΙς Ιναν καταφύγι - Λαχανόκαστρον τό έλεγαν και iκατέλυσέν το. Όλίγο νά iτρίμωνεν, έπαιρνεν και τόν πύργον. f. 32r Και άλλα πολλά έκούρσευαν και έκατέλυσέν τα ' 1670 κατούνες άλλες κούρσεψαν από τού Ζενεβέση και άνδρες και γυναίκες. και έπιάσαν άπειρες ψυχές, τό μέρος της θαλάσσου Πάλιν τόν Σπάταν απεκεί iκούρσευαν, έκλέπταν τό καθεκάστην έτρεχαν, τόν τόπον του έρημάξαν. τά άλογα, τά πράγματα ' μέ τό καθ' έαυτό τους 1675 Έκείνοι ΟfJδέν iδ6νονταν Ι} πούπετε νά δράμουν, Ι} κούρση νά ποιήσουσιν ζημίαν νά ποιήσουν, 'ς τόν τόπον τούτον τού δουκός μόνον μέ δύναμιν πολλην φουσσατο νά συνάξουν. και έφύλαγεν τόν τόπον. Ό δούκας (τό) έμάθαινεν καΙ έδιαφέντιζάν τους. 1680 ΕΙς τά βουνά ανασκήνιζαν § 6.
-
πως έγόρεu(σιχν) βο�&εt(ιχν) οΙ 8όο σuμπε.&έροt &πο τοδς 'ΑλβιχνΙτιχς τοδς πλ1Jσ(Ιοuς) .
οΙ δύο συμπεθέροι ΕΙς aVTO έβoυλεύfJησαν εΙς τά "Αλβανα τού κόσμου ς την Μουζακέαν νά πέψουσιν έξ δλους τους αφέντες, βοήθειαν νά γυρέψουσιν - τότε ακόμη ηύρίσκονταν τού τόπου οΙ αφέντες απέ τους Μουσουλμάνους 1685 ανέγγιστοι, ασπάραγοι και έφoβήfJησάν τους καΙ ε Ιχαν δύναμιν πολλην κείνοι τού Ζενεβέση και δλοι οΙ γειτόνοι του Ιδραμαν (τότε> ακούλουθα εΙς την βοήθειάν του, και γνήσιοι συγγενείς του. δτι ήσαν συμπεθέροι του •
1662 όπρό, 1665 ζενεμβήσει 1666 έκαβαλΙκευσεν 1667 έλέγασιfl 1670 έκούρσεψαν - ζενεμβέσι 1671 έποlασαν 1676 Ί κούρ 1679 δούκας το : το ipse addίdi 1680 έδιάφεvτιζεν § 6 έγύρευ - βοήfJι - πλησ excisio ίοιίί nonnullas subtraxίt syllabas 1687 έκείνοι ζενεμβέση 1688 τότε metή causa ipse scήρsί
34 5
Cap . VI, 1-6: A lleanza degli A lbanesi contro Carlo
5.
ΙΖ ducα αffrontα Ια guerrα contro Ιο Zenevesi.
-
Subito 10 raccontero e tu ascolterai. La gueπa incomincio e presero l'avvio
1665
paesi
/
ί
saccheggi. Si saccheggiavano le fortezze,
ί
de1 terήtοήο appartenente allo Zenevesi. Ι1 conte
campi,
ί caya1CΔ
verso una posizione cli rifugio chiamata Lachanocastro e la sac cheggio. Per poco che avesse insistito egli avrebbe conquistato anche la tοπe. Le truppe saccheggiarono e devastarono moltί
1670
a1tή luoghi Ι
e paesi appartenenti al telτitorio dello Zenevesi e catturarono mol tissimi abitanti : uomini e donne. Inoltre ogni giorno e dalla parte costίera (le truppe deί Tocco) irrompevano, saccheggίavano e depre davano ίΙ terήtοrίο de110 Spata, prendevano cavalli e merci, met-
1675
tendo a soqquadro la regione. / (Lo Spata e 10 Zenevesi), pero, ηοπ se la prendevano affatto ne avevano pensiero di compiere incursioni ο di precipitarsi ίη qualche parte del terήtοrίο del duca per com piere danni : pensavano solo a raccogliere con ogni impegno de11e truppe. Ι1 duca sapeva tutto cio e vigilava sulla teπa di stta
1680
giurisdizione.
/
Infatti le sue truppe si erano attestate sui ηιοnιί
e controllavano ί nemici.
β.
-
Ι due C01tsuoceri chiesero αiuto αgli A lbαnesi vicini.
Ι due consuoceri decisero intanto di mandare ίη Mus::ιkea e ίn tutti ί luoghi abitati dagli A1banesi per chiedere aiuto a tntti ί sίgnοή. 1685 Ιη quel tempo ί sίgnοή albanesi de11a regίone / ηοn erano stati at taccati ne dispersi dai Μusώmani, ed erano molto forti e tenluti. Tutti
ί
vicini dcll0 Zenevesi accorsero subito ίη suo aiuto pcr-
346
Cronaca dei Tocco
1690 ΚαΙ Ιμασεν δύναμιν πολλην καΙ όπειρα φουσσατα, καΙ μέ βουλην ΑκΕνησεν εΙς τά Γιάννινα Αγγελοκάστρου δλου, f. 44v τήν Κατοχήν τού έδωκε Δήμου Μπούα τού άλβανΙτου, άρχοντος έντιμου πολλα έκ το γένος τών Μπουάδων, 2263 f. 44' Ιη summo folio quidam eiusdem saeculi scripsit: 'κ: α: ν: μ: υ: α: ν: ο: ρ: α: ν: α: τ: ε: ν: σ: ε: α: γ: ρ: η: (ί.44Υ) π: ν: ισ: ε: μ: ε: τε: μ: ο: υ: Interpretare κl1ν μίαν ίJJραν ιΙτ τ,χ 8όο π (α:L8(α:) κα:Ι �mjρ(εν τον > λα:ον τοϊί rLIΧYOUΠ'Y) κα:Ι � (βα:) λέν τους εl(ς το> κ&στρο.
' ς τήν τέντα του Γιαγούπη, Και τα παιδtα του ηφερεν δπως να τον πιστεύουν. ώς οψιδες να τα κρατfj, τούς τριάντα διαλεγμένους, ΚαΙ α-ότος ηπήρεν έκεινούς άρχοντ6πουλα, τούς δλους διαλεγμένους. άρχοντες, 55v 'Σ το κάστρο τούς έσέβασεν 'πιδέξια την νύκταν, "ς τα οσπιτια '1. .l . , ' ' έχωρισεν τους να' ειναι χωρισμ/όνοι, ίνα τούς πιάσουν ευχολα δταν έξημερώσrι. 'Αφου γαρ έξημέρωσεν έξέβην ό Καψοκαβάδης , , , " 2800 με" τους σαραντα εκεινους οπου ε 1χεν ' ς το, κουλovρι. ' ΚαΙ τα σπα{}Εα έσυραν, τρέχουν εΙς τα όσπΕτια. ' . , εγινετον, ., 'ΑΧλαλωγην ι, , ουρια"αν εις το, κάστρο, καΙ δλους τούς έπιάσασιν άπέσω έκ τα όσπΕτια. 2781 σvμφωv[αν 2782 μεκε[νΟ'/1 2784 πώσοι θέλου χοριστοι 2786 τριάντα: λ. id. in v. 2794 2789 nomen Καψοκαβdδηv metro :ιninime aptatur cfr. ΥΥ. 2745 2799 § 9 . Tit.: margines folii recisi nonnullas titulo 1itteras ademerunt 2794 νπήρE1l 2795, άρΧΟ'/1τ6πουλα [όλους] τους δλους 2798 έξημερώσει 2802 dχλαλαγην < όχλαγωγην < - γ(αν
Cap. Χ, 1- 1 1 : Cattura e uccisione di Ya'qub
427
gli facessero i1 segnale nel momento ίη cui Ya'qiib entrava nella fortezza: (ί castellani) avrebbero dovuto sparare la loro bom barda ίη maniera che ίΙ despota la sentisse. 8.
-
Υα' qub venne αΙ luogo stabilito e Ια sua truppa entro nella jortezza.
Ya'qiib d'altra parte con la sua truppa venne, secondo l'accordo preso nella conversazione avuta, nel luogo che era stato convenuto con que1 manίpolatore: (Papadopulos) sarebbe uscito e (con Ya'qiib) si sarebbero ήunίtί 1i per stabilire ίΙ numero deglί 2785 uomini che isolatamente sarebbero entrati ne11a fortezza. / L'uomo uscl e si reco da Ya' qiib. Essi s' incontrarono e stabilirono di sceglίere trenta uominί, bene armati e tutti scelti. Costoro sarebbero andati con lui perche fossero fatti entrare nella fortezza e al mattino presto 2790 si disponessero a catturare Capsocavadis. / Ya'qiib sarebbe quindi salίto ed entrato ne11a fortezza. Cosi dunque aveva stabilito quel l'uomo.
2780
9.
-
(PaPadopulos) si reca α dare i due figli (in ostaggio) prende Ια truppa di Ya'qub e li mette nella jortezza.
(Ι1 Papadopu1os) porto ί suoi :figlί nella tenda di Ya'qiib, perche 1ί tenesse come ostaggi e fosse cosi creduto. (Eglί quindi) 2795 prese ί trenta Ι armati, che erano υοαιίni e giovani guerήeή tutti sce1ti, e nella notte 1i fece destramente entrare nella fortezza, 1i de stino per le case ίη maniera che fossero divisi e a1 far del giomo ρο tessero essere catturati facί1mente. Quando si fece giomo Capsoca2800 vadis uscl Ι con ί quaranta υοαιίni che aveva ne1 recinto. Questi sguai narono le spade e corrono nella case (che ospitavano ί ma1capitati). Successe υη tumulto, nella fortezza si elevarono delle urla: tutti (gli υοαιίni dello Spata) furono catturati ne11e case. Ya'qiib udi e
428
Cronαca dei Tocco
ΚαΙ ό Γιαγούπης ηκουσεν, έδραμεν να έφ{)άσrι, {)αρρώντας δτι ήπηραν το το κάστρο οΕ έδικο' του. ,Εκε[νους γoVΝ τους εΙχασιν δλους φυλακισμένους. �H όρεξ' του ή πολλή, ή λειξουρlα ή μεγάλη ούδέν ένε{)υμή{)ηκεν πού έπεψεν τον λα6ν του, , ιJι αστοχιαν, � , " το εχει " τι/ν κα{)ως ο κοσμος. να\ σκoπησrι 2810 Άμή αύτος τους έπεψεν, 'ς τές όψιδες έ{)άρρει, δπου έκράτει τού άν{)ρώπου. εΙς δύο κοπελλ6πουλα τους κάλλιους δπου εΙχεν. Άπέστειλεν τριάκοντα, ΚαΙ Ιδές το πού τους έμπασεν καΙ κατευ6δωσέν τους. Έκεί γάρ δπου έδραμεν εΙς το κάστρο να έφ{)άσrι, 2815 έβλέπει, έβγηκαν άπομπρος έκείνοι τού δεσπ6τοο. « άπάνω του » φωνάζουν. Μέ τα κοντάρια έδραμαν, Μέ τήν λουμπάρδαν έρριξαν άπάνω είς τόν πύργον. f. 56 r Elδεν καλα καΙ έγνώρισεν δτι έγέλασάν τον. όπlσω εΙς τές τέντες ΚαΙ στρέφεται να κατεβϋ ' ς τον κάμπον ό δεσπ6της ' 2820 καί ηβλεπε καΙ έξέβηκεν τήν τένταν του έπαράλαβε καΙ έπεριώρισάν την ' καί το φουσσατο έτζάκισαν, αρχισαν να τους διώχνουν. ένέκρωσε ή ψυχή του, Ο{5τως έπιάσ{)ηκεν πολλά, όμπρ6ς του τον δεσπ6την. δπου εΙδεν ο{5τως έξαφνα έχά{)η ό λογισμ6ς του. 2825 ΚαΙ έπάγωσε ή καρδ{α του, ΚαΙ τάχατε ή{)έλησεν να δεΙξrι άποκοτΙαν καΙ έσυμμαζώ{)ησάν τον. καΙ έμεταστά{)ην όλιγ6 ' τ ' αυτον. 2 'ξασιν εις τ ? , ' λλ , στρατειαν του εκ n.αμποσοι τ"ν ι;σμι τάχα να άντιστα{)ούσιν, ΚαΙ άρα τι έγύρισεν 2830 καί αύτο τον έ{)ανάτωσεν. 'Έφ{)ασεν ό δεσπ6της. πάντοτε καΙ να φεύγrι, Άμή ώσαν έκΙνησεν γλύτωνεν το κεφάλιν του χωρίς κανέναν λ6γον. 2805
f"
§ 10.
2835
-
πως ε!8ε:ν δ 8ε:σπότης τον Γ�ιxγoόΠΎJν ά.γνιίηιχ.
άφέντης ό δεσπ6της, ,Αφ6του γάρ τον έφ{)ασεν καί ο-όδέ να φεύγrι ήμπ6ρει . έκ6πηκαν τα μέρη του ' , εκινησεν • Ι • το' βουνιν να" φευγrι ε 1ς το' πλαγι, Εις 2808 έfJvμήθηκειι 2809 [καΙ] νά σκοπήσπ [καl] τήν άστοχlαν 2815 [καΙ] έβγηκαν άπό μπρός έκείνov 2816 φovάζovν 2819 ταίς τέιιταις 2820 ηβλhre 2821 τέταν 2822 δε oγχvην 2825 έπάγωσεν 2832 έγλύτovεv τό κεφάλην το 2834 έκόπηνκαν - φεVyει
Cap. ΧΙ 1- 1 1 : Cattura
e
uccisione di Υα'qiιb
429
corse, Ι credendo che ί suoi avessero preso la fortezza. Invece essi erano stati tutti catturati e messi ne11e prigionί. 11 suo desiderio grande, la grande brama (di conquistare Vobliana) ηοη gli fecero riflettere affatto dove avesse mai mandato le sue truppe ne ..ξtd avere ίη vista la eventualita di una disgrazia, come suole riservare 2810 la vita. Ι Egli, invece, mando ί suoi uominί e si :fidava degli ostaggi, dei due ragazzi (di Papadopoulos) che teneva con se. Mando cosl ί trenta, che erano ί migliori di quanti ne avesse. Ε guarda dove 1i aveva fatti entrare e dove 1i aveva destίnati l 2815 La dove era corso per giungere nella fortezza Ι vide che erano usciti glί uomini del despota. Essi corsero con le lance gridando « addosso a ιαι » . Intanto sulla toue spararono la bombarda. (Ya'qub) s'accorse allora e vide bene che 10 avevano beffato. Torna indietro per scendere alle tende Ι e vede che i1 despota 2820 era uscito ίη campo. Egli si era impossessato della sua tenda e l' aveva fatta circondare, aveva messo ίη rotta e incomίnciato a inseguire ί suoi uominί. Ya'qίib rimase molto sorpreso, si sentl la morte nell'anίma allorche cosl, all'improvviso, vide innanzi a 2825 se i1 despota. Ι 11 suo cuore si gel0, la ragione venne meno. Subito, pero, volle dar prova de11a sua temerita e si mosse un poco, ma 10 serrarono d' attorno. A1cuni della sua truppa si unίrono a lui. Egli cerco qualcosa come se volesse combattere e resistere Ι 2830 e questo fu la sua morte. Giunse ίΙ despota. Pero se egli si fosse mosso al solo scopo di fuggire, senza discussione avrebbe salvato la sua testa.
2805
10.
2835
Ρ
-
Il despota vede in1�anzi α se Υa'qub.
A110rche i1 despota 10 raggiunse si sentl spezzare le gambe e ηοη poteva pίiι fuggire. Ι Dal monte si mosse per fuggire per la costa, ma i1 despota 10 controlla sempre. Li, quanti 10 conoscevano
2816 Chron Mor 5383.
430
f.
Cronaca dei Τocco
καΙ Ο δεσπ6της τον κρατεί πάντα εΙς το κουντ6ρι. 'Εκεί του τον έδεΕχνασιν δσοι τον έγνωρΕζαν - καΙ εΙδε τον μέ τα όμμάτια του δσον τής τζάγκρας συρμα βιάζονται κατακοvλι1fα ώστε να τον έφ1fάσουν. / 2840 ΤΟ πλάγι εΙχεν κράκορα, κακοτοπ[α μεγάλη, 56v καΙ έγλΕστρησε έκ τα κράκορα καΙ έσέβην εΙς κοιταία. ΚαΙ αυτου τον έξαστ6χησεν όλΕγον Ο δεσπ6της •ς τήν άποκάτω του μεριάν ' έσέβην εΙς τα δάση. 'Εκεί πάλιν τον εμπλασαν dλλoι έκ του δεσπ6του. 2845 Αυτου τον έτριγυρισαν, φωνάζουν του δεσπ6του, ολ6γυρα τον γύρισαν μέσα εΙς τα κοιταία. § 11.
-
πως έπΙα,σα,ν τον rtιxyOUΠ1JV κα,! έ.&α,νά.τωσά.ν τον.
Χεροπιαστα τον επιασαν ώς τον λαγον εΙς δlκτvν. τΕ νά σε άψηγουμαι; ΤΟ δέ φουσσατο το λοιπον Ώς πρ6βατα τούς έπιαναν καΙ ηφερναν δεμένους. 2850 Ποτέ δέν έτζακΕστηκεν χειρ6τερα φουσσατο • ς το Δεσποτατο πούπετε -κανεΙς να το ηξευρrι -ώσαν έτζάκισεν αυτο άφέντης Ο δεσπ6της, καΙ τον άφέντην έπιασαν καΙ τον λα6ν του δλον. Θέλεις άκουσει παρεμπρος το κάμωμα το πλέον, 2855 οπού έγΕνετον αiJτου σύντομα, εΙς τήν ώραν ' καΙ να 1fαυμάσrις φοβερα καΙ να ξεστύ ο νους σου. Θέλημαν ήτον του Θεου να γένrι ώσαν έγΕνη. ΚαΙ ήλ1fαν δλα εύχολα • ς ορεξιν του δεσπ6του.. ΑiJτος ώσαν τον έπιασαν έκείνον τον Γιαγούπη, 2860 αiJDVς γαρ έδιώρ1fωσεν καΙ έ1fανάτωσάν τον, μή τύχrι καΙ γυρέΨr/ τον, ώς τουρκον, ο σουλτανος. (Μή ηξευροντας> καΙ πως βολεί δτι να τον κρατήσrι, καΙ πάλι (δι6τι> λέγουσιν (τον> πρ6λογον οί Φράγκοι « l1.ν1fρωπος άπο1fαμένος ή μάχη τελειωμένη » , f. 57r 2837 έδε{γχνασιν 2839 [καΙ] βιάζονται 2841 hic et alibi κητέα cd. cf. lex: 2843 μEelαv 2846 έγύeισαν 2847 έπ{ασαν: id ίη νΥ. 284 9 2853 2859 2854 [καΙ] {}ελ. contra metrum - άκονς sic: parva rasura lit teram abscondit, nihilominus minime pro certo habeo an άκούσει Α. scripserit 2855 αύτου rasurae causa poene legitur 2860 έδιόe{}ωσαν 2862 Μη ήξεύeοντας: ipse, metri et sensus causa, scripsi (cf. Υ. 890) βολή 2863 διότι τόν inseruimus sensu metroque exigentibus - Φράγγο -
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Cαp. Χ, 1-11: Cαtturα
e
uccisione di Yα'qub
431
glie10 mostrarono - ed egli 10 vide con ί suoi occhί a11a dίstanza dί un tίro dί freccia. Gli uomίni si precipitarono dίetro per 2840 raggίungerl0. Ι La costa aveva deί dίαιpί ed era terreno m01to accidentato. Ed egli sdrucci010 per ί dίαιpί ίη mezzo agli anfratti. Per poco ί1 despota ηοη 10 c01pi ne1la parte ίnfeήοre della coscia. Eglί entro ne1la boscaglίa. Ma n, a1tή ηomίnί de1 despota 10 2845 ήdusserο a11'ίmpotenza: Ι 10 circondano, gήdano ίl nome de1 despota, da tutte le partί 10 strίngono ίη mezzo agli an frattί. 11.
-
Cattura e uccisione di Ya'qub (1 ott. 1416).
Lo presero con le mani, come lepre ne1la rete. Ιη quanto a11a truppa che cosa ti debbo naπare? Li catturarono come pecore e 2850 1i portarono legati. Ι Maί un corpo armato era stato debellato in modo peggiore ne1 Despotato - 10 sappia pure ciascuno - come ί1 signor despota 10 debe1lo e 10 prese Ρήgiοnίerο assieme a tutta la sua truppa. Ora ηdίraί come ί1 fatto si concluse ll, alla lesta e 2855 subito. Ι Rimaπaί a11ibito e la tua mente ήmaπa stupefatta. Era volonta dί Dio che avvenisse cio che avvenne. Tutte le cose si presentarono faci1mente secondo i1 desίdeήο de1 despota. Questi, 2860 allorche catturarono Ya'qiib, Ι ordίno senz'altro che 10 uccidessero, per togliere la possibi1ita che ίl su1tano ne chiedesse ίΙ ήscattο, essendo egli musu1mano. (Νοη sapendo) come fosse possibi1e tenerl0 e poiche ί Latinί hanno ίl proverbio « uomo ammazzato battaglia
Τ
§ 1 1 Chron ΟχΊ Vr 79
Ρ
2845 Chron ]dor 14 1 1
2847 Be1th Chrys 227
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432 2865
Cronaca dei Τocco
1JdvaTov εΙς την ώραν. καΙ δι' αύτο τού έδωσαν •Απαυτού έδιώρ1Jωσαν δλους τούς πιασμένους, , ς τά Βομπλιανά τούς έβαλαν νά ε Ιναι φVλαμένoι. § 12. - < Πώς &π6λuσ�ν εΙς κοσρσο τα φouσσα.τ� τοσ 8εσπ6τοu.)
ΚαΙ αύτοΙ έσυμβoυλεύfJησαν νά κατεβούν ' ς την 'Άρταν, στέκονται οΙ άν1Jρωποι, νά Ιδούν rucio . nel. cuore ί1 duca-despota. Ι Egli si lamentava come un leopardo, ruggiva . come un leone, e come uccello selvaggio ηοη aveva pace. II Ahίme, fratello mio, come pίiι ηοη ti ho vίsto? Chί ti ha staccato daΙ mίο fianco e h� lacerato ί1 mio cuore nel mio 3390 petto ? Ι Tu eri ί αιeί occhί, tu eri la mia anilna . .Come 1:l1i sei stato staccato, come ti ho perduto improVVΊsamente? Ο braccia dί ferro e petto marmoreo, quale terra tί -ha potuto , nascondere? Quale terra ti ha potuto coprire? Stratega straordίnario e tronco 3395 della mia anima, Ι come seί stato divelto, come seί stato sradίcato ? Ε chi ti ha divelto e come.sono stato da te dίvίso? ». Le s�e lacrime scοπevanο, .cadevano come pioggia, ne c ' era modo dί far ces sare i1 pianto . . ,
.
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4.
-
",-'
Conforto della vasilissa αΙ despota.
La vasί1issa sua moglie Ι con parole esortatrici incoιnίncio a consolar16: perche 'essa era molto saggia e intelligente, riflessiva e dί buona fοrmaZίόne. Ε ίnCόmincίο a parlargli e a dίrgli que ste parole: ίι Μί meraviglio niolto; signore mio ' despota, che tu, Ι 3405 pur con la sorprendente saggeZza che ha la tua Maesta, seί caduto e sei statό decisamente piegato da11a morte. Tu vedi bene che oggi tutto ίΙ Despotato poggia unίcamente " su11a tua man�. Tutti ί 3410 Cristiani deί dίntomi, la regione, le isole Ι ηοη hanno altra speranza se ηοη nella tua Maesta, cosi che, se ' dovesse succedere qua1cosa a te, ίΙ mondo ν::ι in rovίna e ηοί, che abbiamo te, crolliamo tuttί 3400
.1"' ,.' .
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Cartn Ρορ Passow 3385 Achill 1 7 14 . . 3392 Ν Politis Έκλογd ΙΟ3 , DXXXV 414 3400/1 Chron Mor 177 3397 Ph10r Platz 530 3407/8 Iιnb Marg 497 '
Cyonaca dei Tocco
474
καΙ βάλε εΙς τον νουν σου 'Αμή, Ιδε καΙ σκόπησε τους φοβερους ρηγαδες 1Jαυμαστούς, τους βασιλείς τους Κωνσταντ{νου πόλης, της 3415 της Ρώμης, τους προπάτορες .. " " " , , τα καστρη τα, κρατουμεν, τους κτητορες οπου εκτισαν dλλά καΙ τους γονείς μας τον πάππουν, τον προπάππουν μας, δπου Ιφριξεν ό κόσμος, καΙ ιUλoυς αύ1Jέντες φοβερούς, δεν εΙχαν τ{ νά κάμουν. καΙ ήπηρεν τους ό 1Jάνατος, dλλέως νά ποιήσl1. . 3420 ΚανεΙς δεν έδυνή1Jηκεν οΕ αν1Jρωποι του κόσμου ' Αύτο χρεωστουμεν l1παντες δλοι νά &πο1Jάνουν. 8σοι καΙ αν έγενή1Jησαν ΚαΙ στησε τήν καρδ{αν σου, dνάσανεν όλ{γον, καΙ τον κλαv1Jμον τον μέγαν, παυσον τον 1Jρηνον τον πολυν 3425 δτι ή λύπη ή πολλη καΙ ή πικρΙα μεγάλη καΙ νόσον τοίς dν1Jρώποις Ι). προσφέρει καΙ &σ1Jένειαν νά τον παρηγορήσl1. ΚαΙ άλλα πολλά του [λεγεν την εΙχεν ή καρδιά του ΚαΙ έκ την φλόγαν την πολλήν, τον 1Jρηνον νά τον παυσυ. ποσώς δεν έδυνή1Jηκεν f. 69" § 5.
-
πως lπεσεν δ 8εσπ6τη� εΙς άσ.&ένεtrtν.
καΙ &σ1Jένειαν μεγάλη, Τόσον τον έπανέβηκεν ή γλώσσα τών ΡωμαΙων, την λέγουσιν « έλεμική » καΙ εΙς αύτο &κκούμπισεν δτι νά &πο1Jάνl1 ' του Δεσποτάτου δλου/ Κα{, dϊλλο{, &πο τους ΧριστιανoVς καΙ &φηκεν τον &κόμη ' •Αμη δ . Θεος ή1Jέλησεν πάλιν νά ζfί εΙς τον κόσμον. 3435 το ριζικον τών Χριστιανών νεκρον &ΠΟ τον "4δην. Κα1Jάρια τον dνάστησεν 3430
§ 6.
-
. 3492 dλoυ δε i1 δε τοκαν ης
το
3478 καρδΙαv 3486 έγΈVα
Cap. χ/π, 1-8: Morte di Leonardo Π
479
nome de1 despota per i1 grande affetto che aveva per lui. Ι Era grazioso, di viso bell0, i1 ragazzo ρίiι bello del mondo. (Ι1 con testabi1e) oltre a lui lascίo anche delle femminucce, che erano ρίiι piccole di lUΊ. Pero ί1 despota e cosi anche la vasilίssa avevano 3480 Carlo ίη mezzo al cuore. 11 contestabi1e era ancora vίνo Ι quando essi 10 presero bambino e 10 tenevano con se. Essi 10 dichiararono 10ro :figlίo e 10ro erede ρerche ηοη avevano un :figlίo legίttimo e quindi 10 tenevano ίη gran conto come se fosse 10ro :figlίo natura1e. 3485 Con la morte i1 grande contestabί1e / lascio nelle manί del despota anche le femminucce ed eglί le amava come se fossero sue :figlίe naturalί. A1trettanto puo dίrsi de11a vasilίssa, moglίe del despota. Α110 Ζίο despota, guardando Carl0, glί sembrava dί vedere ίΙ 3490 grande contestabi1e. / Era un ragazzo cosi giovίa1e, cosi ben fatto, saggio e robusto che ηοη ce n 'erano dί ugualί. Da molti anni a1trove ηοη se n' era vίsto dί simi1e.
3475
Τ
Ρ
3481 Laon Cha1c ΙΙ 1 5 11-13 3485 « Madda1ena t et « Creusa . filiae Leonardi appellabantur: Buchon NR Ι 314 n. 2.
3475 Chron Mor 1 345.
ΚΕΦ. ΙΔ'
"EtspYJ se�rYJa,; too εr>tι>χοος δsa1:Qtοι> δοΙ>κα. to5 ΚaροΙ>λοι>. Περι �ώ� ά.γόpα.σΞν ' tήν rλaΡiνtζα.ν εκ tQ" Λ,βέρη κα.ί. �ώ; εγΙ. 'YstOV μάχη μstα. tοΟ Βα.σ,λέως ' . Kα.� �ώ; εδοι>λώ{).ηκεν ό �pΙγκ,. 1:α.ς Μορέω ; Άσάνη; Zα.Xα.pΙ rι.; κ rι.ι. ήλ{).εν ε Ι; trl. Xέp,rι. τ οι> ε Ις tήν ΌΛ.γΙrι.ν ,M:rι.Ι>pα.ν. _
§ 1 � , - Ανδρούσαν. έκεί{}εν έκ την Κόριν{}ον ΟΙ πάντες έσυ"άχ{}ησαν, πεζοί, καβαλλαρέοι, 3865 οΙ μεγιστανοι, οΙ lί.ρχoντες 8λοι οΙ Μυζη{}ριώται έκείνον τόν δεσπότην · . με τόν πορφυρογέννητον πάντες οΙκονομή{}ησαν μικρο{ τε καΙ μεγάλοι, και νά τ�ν άπoκλ�Iσoυν, εΙς την Γλαρέντζα "ά έλ{}ούν 8λα νά τά χαλάσουν, και γύρω{}εν τά κάστρη του νά έρημάξrι ό τόπος. 3870 "ά καταλvσουν τό ψωμί, . Και lί.λλα πολλά έβούλονταν νά κάμουν εΙς τόν τόπον.
3860
§ 20.
-
< πως δ Έρκoόλ�oς umjyev εΙς την •Αρκα.8Ια.ν.)
Άμή έγίνετον δουλειάν καΙ άστόχησαν νά κάμουσιν 'Έτυχε τότε εΙς τόν καιρόν, 3875 καΙ η-δρέ{}ηκεν ό πρίγκιπας
lί.λλη ' "ά την άκoύσrις ' τά ε Ιχαν εΙς βουλήν τους. εΙς το μάζωμα έκείνον, •ς τον Ποντικδν τό κάστρο
3849 ς ipse inserui βασιλΙαν σov 3850 φovσάτov σα 3852 έξέβη 3853 ήπιγΈVoμεν 3856 τον φράγγov 3857 άνασάνει - συγχνα 3860 συνάσovν [τα] φουσ 3866 ΠOΡφVρoγένητov εκείνων · 3872 δovλίαν t1λην να •
\
-
Cap. XI V, 13:22: Va"i fatti bellici
505
e siιnίlmente . hanno fatto gli altri che ci hanno mancato di fede.
Ed egli stesso, proprio di . recente, guarda un ρο' quell0 che ci ha fatto : se si muovesse per venire ad entrare ίη Morea, facί1mente
ci prenderebbe tutto quello che ci rimane. Ε allora noi diciamo
3850
alla tua Maesta: Ι Ordina che siano raccolte tutte le truppe, cava
lieri e fanti del territorio della Morea : ed esci, mettiti ίη arcione,
santa Maesta, · e andiamo dirittί diήttί su Clarenza, e simίlmente
3855
contro ίΙ ΡήnciΡe e contro Patrasso Ι per abbatterli, distruggerne i1 terήtοήο, prostrare ί nemici e la temeήta dei Latini. · Κ· abbia
respiro la nostra regione dai soventi saccheggi: perche la nostra terra e stata debilitata dalle incursioni e dalle soventί scοrreήe compiute.
1 9.
-
Ι
Romei raccolgono un esercito.
Cosl stabί1irono
3860
di
raccogliere le truppe dal terήtοήο della
Morea, fanti e cavaιieή. Α tutti . si mando ί1. bando di riunirsi nel
tratto 3865
3870
di
terra compreso fra Corinto e Andrusa. ·
Tutti si adunarono, fanti e cavalierί, Ι ί maggiorenti, tutti gli uomίni Mizithrioti con ίΙ despota porfirogenito. Tutti, piccolί e
grandi, si disposero a recarsi a C1arenza e ad assediarla, abbattere tutte le forze d�i dintorni, Ι distruggere i1 iaccolto del grano, ster . mίrtare ίΙ territorio. Ε mOltre · altr� cose essi si ri romettevano di
p
fare nella regione .
20.
-
Ercole si reca ad Arcadia.
Pero avvenne un altro fatto, che ti vengo a raccontare, per cui non riusciroho a · fare que110 che avevano ίη proposito. Si era 3875 allora d'estate, nel periodo del raccolto, Ι e i1 principe si trovava
, C"onαca dei Tocco
506
f.
ι ι , ' συΙζυγον εκεινην. .,), πριγκιπισσαν, καl μετα' Την " . την ΚαΙ δέεται, παρακαλεί ·Ερκούλιον καΙ 'τον Τόρνον ξvντά τον καπετάνιον Ικείνον τον Ματ{}αίον, φουσσατο νά τού δώσουσιν 'ς την ΆρκαδΙαν νά διάβrι, 79· γτι . Ιφοβή{}ηκε πολλά νά μη τον άποκλεlσovν. Λαον δέν εΙχεν εΙς α-ότην ' γτι νά την φυλάγουν, καί έβιάστηκεν )ίά Ισεβύ γπως νά την φυλάξουν. 'Ετούτοι έντηρεύονταν • ς την •ΑρκαδΙαν ύπασιν. ΤΟ διάστημα ήτον πολλά μακριά εκ την Γλαρέντζα. φovσσατο των ΡωμαΙων 3885 'Άκουγαν το πως έρχεται καΙ εφαινετόν τους δύσκολον νά λεlπoυν Ικ τον τόπον. 'Έστεκαν καΙ εΙς έριταν τΙς νά τον πρoβoδlσrι. ΕΙς αύτο έχωρΙστηκεν ·Ερκούλιος άτός του μέ στρατιώτας έκατόν, γλους διαλελεγμΈVovς 3890 καΙ ήπήρασιν τον πρΙγκιπαν ' 'ς την •Αρκαδlαν' ύπασιν.
§ 21.
-
πωζ δπ1jγεν εΙζ
βo�.&ει�ν τoσ πρ εγκιπ�
δ ·ΕρκοόλΙΟζ.
' 'Αφού γάρ άπoσώ{jήσαν Ικεί εΙς την ΆρκαδΙαν, ' έσμιξαν κάΙ τού πρlγκιπος όλlγοι στρατιωται. •Ηπήρεν τovς ό ·Ερκούλιος, έδιέβη εlς το κούρσον. εΙς των Ρωμαlων τον τόπον, ΚαΙ ύπηγεν καΙ Ικούρσευσεν . 3895 την Γιάννιναν, την Γούταιναν, τά Χιλιοχώρια γλα. Κούρση ήπήρασιν πολλά, απειρα, υπερμέτρου, ήχμαλωσΙαν έκαμαν, πολλές ψυχές έπιάσαν. Ol l1.νDeroπot ήσαν ώς κτηνά , ?,αΙ, lπαρακlνησάν τoυς � , ώς πρόβατα τoVς διώχνουν. l1.vδρες, γυναίκες καΙ παιδιά • ς την 'ΑρκαδΙαν Vπασιν. 3900 ,.Εκlνησαν νά στρέφωνται, ι ' τοπον η" ΚOΊJστη εΙς την " Ανδρovσαν. ' ε'δoV'1 'Σ. τον '.q"" η• φωνη, ι ΚαΙ έξέβηκεν ή κεφαλή ' , Λάσκαριν τον έλέγαν. ηυρέ{}η μαζωμένος, Μέ γλον το φovσσατo ΤOΊJ f. 80r γπov ή{}ελεν νά κατεβύ, και α-ότος εΙς την Γλαρέντζα. το κούρσον γπov ΙγΙνη, 3905 Και ώς έμα{}εν το κάμωμαν, lπιάσε τovς τον δρόμον. έξέβηκεν άπέμπροστε,
3885 lexovrαI
3887 τlς
3895 [καΙ) τά
Χιλ.
3899 δι 6yXVOtJl1
Cap. ΧΙ Υ, 13-22: Υa"ί ΙaΙΙί bellici
507
ne1 castello di ' Pontico assieme aιιa Ρήήcipessa, sua moglie. Egli prega insistentemente ' Ercole , e Τοmο nόnche 'i1 capitano " Matteo perche gli dessero , un corpo di , truppe ' per andare ad Arcadia, / 3880 dato che temeva molto che ηοη 10 bloccassero. Ad Arcadia egli ηοη aveva truppe che difendessero i1 luogo e quindi era costretto ad andarci a110 scopo di farlo cu�todire. Ifigli del Tocco pero, " erano restii a recarvisi. La distanza da Clarenza era molto grande. 3885 f Sentivano ροί dire che un corpo di truppe romee si aVVΊcinava e pertanto sembrava a 10ro cosa de1icata e ήschi�sa tro varsi assenti dilla sede: ' ci fu Ρerfinό uήa ' disputa per decidere su chi avrebbe accompagnato (i1 pήncipe). A11a bisogna fu destinato 3890 ΡrΟΡήο Ercole con cento uomin,i, tutti scelti, / ί quaJi presero i1 ΡήnciΡe per accompagnarl0 ad Arcadia. "
21.
-
Ercole va 'in aiuto 'del, princ'ipe (�� Ί422 c.)�
Dopo che giup.sero ad Arcadia, si unirono a 10ro ancora pochi uomini del ΡήnciΡe. Ercole li' prese e uscl per Una incursione. Egli 3895 saccheggio, nel territοήο dέi Romei, f Gianina, ' Gutena e tutto ίΙ complesso dei Chiιiοcι10ήa. Presero un bottino straordinario e smi surato, fecero razzia� catturarono molte'" ρersοήe: GH uomim" erano come bestie e 1i spingevano avanti : uomini, donne e bambini 1i 3900 cacciavano avanti come pecore. / Si mossero per tomare ad Arcadia. Ma nel terήtοήο si di:ffuse la voce, che giunse fino ad Andrusa. A110ra uscl i1 capo (di Andrusa stessa), chiamato Lascaήs. Con tutta 1a sua truppa egli si mise nel punto ove anche Ercole 3905 sarebbe passato per tomare a C1arenza. / Ε allorche seppe i1 fatto e i1 saccheggio che era avvenuto, usci davanti ad Ercole,
Τ
3902 Sphrantzes χνιι 3.
508
. Cronaca dei Tocco
•Σ τά Φιλετρά, τό λέγουσιν, έκεί τους έκαρτέρει ' με πεντακόσιους βρέ{}ηκεν καβαλλαρέovς δλους, . χωρίς τους άλλους τoVς πεζους, δπου έδραμαν τό rVelυ.
§ 22.
-
πωι; iπολέμ (·φεν) ό Έρκoόλ (�oι;) με τον ΛιXσκιxρ�ν.
Έρκουλιος, ώς τό lμαDev τό πώς τους καρτεροϋσιν, τους αρχοντες έλάλησεν, τήν συvτροφlαν του δλη · - ήσαν γάρ άρχovτόπovλα, . καΙ Φράγκοι καΙ Ρωμαίοι, καΙ · Δεσποτατοι έντιμοι, καλά δοκιμασμένοι -, καΙ αρξeτoν νά τoυς λαλfί, · τοιούτως νά τους λέγrι ' σvvτρόφoι καί άδελφο' μου, 3915 « Έσείς Ιβλέπeτε καλά, τό που έσέβημeν βαDεά • ς τόν τόπον τών Ρωμαtων. •Επlασαν γοϋν τήν στράταν μας, έχουν μας κεκλεισμένους. Έλπtδα όπlσω πούπετα δεν έχομεν νά παμeν, Ο'Μεν ήτo� Τιμή μάς άλλά, καΙ dv τήν είχαμεν, 3920 τες πλάτες νά γυρlσωμev έμείς τών MoeatTWv. όλόκαρδοι οΙ πάvτες •Αμή d; Πf!οDvμήσωμev άπόκοτα καΙ πρό-ο.υμα εΙς αϋτους νά ύπαμεν, δλοι με τά κovτάρια . . . » • ς τήν μέσην τους νά δώσωμεν 3910
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Hrc ABRUMPITUR OPUS
3907 φuλετρά 3908 πειιτακοσlovς ήβρωηκειι - pro καβαλλαρέου ς πειιτακ scribere inceperat Α. idem deinde delevit § 22 Tit. verba mutila integravi: 391 1 6λλοι 3912 ήσαν : οσαν 3914 τιoVτoς 3916 έσέβημαν 3920 τοδς πλιίπς
Cap. X/V, 13-22: Vαri fatti bellici
509
taglίandoglί la strada. 11 luogo dove 10 attese si chiama Filetn\; disponeva di cinquecento cavalίeri, oltre aglί altri fanti che erano accorsi dai dintorni.
22.
-
Come Ercole combatte contro Lascaris (a.
1422
c.).
Ι Ercole, allorche seppe che (ί Moraiti) 1ί aspettavano, chiamo glί uomini e tutta la compagnia - vi erano giovani d'arme, Latίni e Romei, nonche onorati suddίti del Despotato, tutta gente pro3915 vata - e incomίncio a parlare a loro cosi: Ι « νοί vedete bene, compagni e fratellί miei, che nel territorio dei Romeί ηοί siamo profondamente penetrati. Orbene, ci hanno taglίato la strada e ci hanno chiusi. Di andare indίetro ηοη abbiamo ίη alcun modo speranza, ed anche se l'avessimo ηοη sarebbe per ηοί onorevole Ι 3920 voltare le spa11e ai Moraiti. Percio, dίamoci tutti animosamente premura, muoviamo incontro a 10ro arditamente e coraggiosa mente, con le lance ίη resta assa1iamoli nel centro della loro schiera * * * * * * * 3910
HIC ABRUMPITUR OPUS
Ρ
3915 Chron Mor
710
1614 1814.
INDICE DEGLI EPISODI DELLA CRONACA Κcφ•
.
ΑΙ Στερέωσις τής άρχής τών Τόκκων καΙ πρώΤάι κατακτήσεις τοο Καρόλου
Cap. Ι
220
Consolidamento del dominio dei Tocco e Prime conquiste di Ca1'lo
221
§ . . 1 · ΠερΙ -τον .&OCνοιτον -του πρώτου των 80υκων κοιΙ -το πως �μεινoιν δρφοινα. με την μ'rj-τέροι οιυτων Morto i1 primo duca; gli orfani rimango�o con la madre. . . . . .
220 221
. • • • . . • • • . • • • . . • • • . . • • • • . . . . . • • • • • • • . . . • . . . •
§
2
§
3
ΠερΙ πως όπijyεν i) 80υκέσσσι εΙς -τον ρήΥοιν με -τα. ποιι8ΙΟΙ της. . . . . .
220
La duchessa si reca con
221
ί figli dal re (di Napoli) . . . . .
ΠερΙ -τον -τζοικισμον -του κΟι-τέΡΥου
La distruzione de1la nave §
4
5
§
ΠερΙ -των Σποι-τοιΙων δπου �βoυλεU.&1Jσoιν να. κουρσεόσουν την Aεuxoc8oι
222
Gli Spata deliberano di saccheggiare Leuca
223
. .
:
. . . . . . . . . . . . . . . . • .
.........
224
................................
225
ΠερΙ πως �κoιμoιν βoυλ�ν οΙ Άλβοιν,τοιι
. • • • . . • • .
.
. . .
. . . . .
. • . • . . . . . . • • • .
. . . . . . . .
.
. .
ΠερΙ την ΚλεψΙοιν δπου �βοuλ1j.&1Jσοιν οΙ Σποιτοι,οι νιΧ κocμοuν εΙς την Ί Βό8ι-τζοιν .. ... . ... . . . � . . .
. . . .
. .
. . . . .
. . .
. . . . . . .
ό . . . . .
• • • ... . • . . . . • •
L'incursione che gli Spata vollero fare su Vodizza §
8
ΠερΙ πως �κoΨoιν -τιΧ κεcpocλιοι -των πιοισμένων Αϊ
. § .9
. . . . .
prigionieri vengono mozzate le teste
. . .
. . . . . . .
.....
. . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . .
.
. .
. . . ..
. .
226 227 226 227 228
..........
229
.........
229
228
ΠερΙ πως �τo" aνήλικoς δ 80όκοις .
.
. .
.
. .
..
. . . .
§ 1 Ο ΠερΙ πως �ppιζΙκΕUσεν δ 80ύκοις νιΧ �βYη : . ' η duca ΌSa affrontare la teiτa ferma . . .
.
. . . . . . . .
.
.
. . .
;........;.•.. .
. . . . . . . . . .
§ 11
222 223
6 πως -τιΧ ..Αλβοινοι &Ρξοv-rοιι νιΧ μocχωv-rοιι την Βό8ι-τζοιν
.
. . . .
. • . • . . . . . . • • . • . • . . . • • . . . . . • . . •
. . Gli Albanesi .incominciano ad attaccare Vodizza ' . .§
.
. . .
............ ................ .........
.
La decisione degli Albanesi §
.
. . .
.. . .
. .
. . .
. .
..
. .
. . .
.
ΠερΙ πως &ρχισεν νιΧ poyεόσn φουσσ&το . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . lnizia ad assoldare un corpo armato . ; . . . . . .... . . . . . . .
. .
.
. .
. .
.
Ό § 12 ΗερΙ πως �τpεχoιv οΙ &ν&ρωποι εΙς -τον 80όκοι -τον οιU&έντη Gli uomini acconevano da1 signor duca ; ; . ; . . . . . . . . . . . . . • • . • • • • • .
.
.
. .
.
228 229 230 231 230 231
512
Cronaca dei Tocco
§ 13
ΠερΙ πως έπρωτοκοόρσευσεν δ 80όκσις εΙς την στερε&.ν κσιΙ έπijρεν τον τόπον . .
232
Il duca compie la prima incursione sulla terra ferma e mette mano su1 territorio (degli Spata) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
233
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§ 1 4 Θάνσιτος τοσ Σπάτσι τοσ 8εσπότοu . Morte del despota Spata , . . , . . . . § 15
. Tπo\)).,Ιιi
. .
τοσ Μποκό7) μέ τον ΣγοσΡόν
.
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Perfidia di Bokoi nei confronti di Sguro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . § 1 6 πως ' δ 80όκσις �στειλεν εΙς τον MouptX7) Σπάτσι .ν&. έβΥάλη κσιΙ τον &8ελφον τοσ ΜΟUΡΙΚ7)' Μποόσι ' . . . . . . .. . . . ................. Il duca manda un'ambasceria a Muriki Spata perche lasciasse disponibi1e anche il fratello di Muriki Bua . � . � " .,� .: . . . . . . . . . . . . . . . .
§ 17
.
.
πως έμετσι7)πijρεν την Kσιτoχ-η� δ 80όκσις , . .
Il duca riprende la Katochi
.
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......... .... .... .................
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232 . 233 234 235 234 235 234 235
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236 237
§ 1 9 Πόλεμος της ΛσιμπρiXς Κuρισικ'ijς εΙς Άπελόκσιστρον . . . . . . . . . . . . .. . Battaglia ne1la domenica di Pasqua ad Angelocastro . . . . . .
236 237
§ ,}8 Βοuλ-η τοσ κοόρσοu . . . . . Si delibera un'incursione .
.
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§ 20 Πόλεμος τοσ 80όκσι . . . . . Battaglia del duca ' "
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238 239
................... ................ ...................
238 239
. .. ... . ... ...... .. .... . .. .• § 22 Σκόρπισις κσιΙ &ν8ρεΙσι - Λι.&οκοσρσος Sbaraglio del nemίco e valore del duca. Sassaiuola . . . . . . . . ...
240 24 1
§ 23
240 24 1
§ 21
. Θσιόμσισμσι Ι .
Meraviglia Ι .
ΤΟ
στρέμμσι της Κσιτοχ'ijς
Rίtomo a11a Katochi
...
:Ό . ·. Ό . . . . . . . ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : •
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.
242 243
§ 25 Ή 1!πιχρσις τοσ κιΧστροu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . La conquista de1la fortezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . ; . . . � . . . . . . . . . . . . .
242 243
§ 26 Βοuλη κσιΙ δμόνοισι . • .. . . . . . . . . . .. . � . ' • • ,. • • • • • • • • • ι ':.' • • •' . ', ' .;.• Consiglio . e alleιφza ," • • • • • • • • • • ! • • • • • ' .Ι • _'Ι • • • � !" • •.••.. • • • • • • • • • • • •
244 245
§ 24
ΚλεψΙσι τοσ Δρσιγιχμέστοu . . . . . . . . . . . . . . . . ,. • ' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .: ,
Colpo di mano e conquista di Dragamesto . . . .
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513
Indice degli episodi della cronaca § 2 7 Ή croνΙΧξις το\ί φουσσ&του εΙ� την Κοπρ(νιχ L'adunata de11e truppe a Coprίna
§ 28
§ 29
.
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248 249
.. .... .. .... .... .... .. ....
250 25 1
Asservimento di Paol0 Spata ai Turchi
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250 25 1
. .............
252 253
. • • • • . . • • • • • . • • • . •
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Πέσιμον το\ί ΓιοσοόμπεκYj εΙς Βό8ιτζιχν μ� Τοόρκους ]usuf-beg con ί Turchi investe Vodizza
.
.
. . . . . . . . . . . . . . . . . • . .
§ 30 Δοόλωσις το\ί Πιχόλου Σπ&τιχ εΙς τοδς Τοόρκους
§ 33
...
. . . . ............................ ...........
πω� �ρ�μιxξεν � ιiφεντεσι το\ί Σγοόρου
§ 32 'Ένωσις των ·8όο ιχό.&εντων
.
245
La signoria di Sguro ridotta a11'impotenza
§ 31
. .
244
.
. . . . . . .
πως �λ&ιxν νιΧ πoλεμ�σoυν Άνιχτολικόν Conquista di Anatolico
. • • • • • • • • • •
. . . . . . . . . . . "
. . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . .
........................
252
Riunione dei due signori
253
πως �πo(rισιxν φιλ(ιχν κιχΙ ιiγ&ΠYjν δ 80όκιχς μ� τον ΓιοσοόμπεκYjν ιiφέντη της Βλιχχ(ιχς
254
• • • • • . . • . • • • • . • • . • • • • . . . . • • • • • • • . . • . • • • • • • • . . • . • • • . • • •
Patto di pace e di amicizia fra i1 duca e ]usuf-beg signore della V1achia
§ 34
.
.... ...... .........................................
πως δ 80όκιχς �8υν&μωσεν
. . . . . . . . . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . . . . . . . •
11 duca si fortifica sempre di ρίη § 35
.
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.
. .
....... ...................
πως δ Σπ&τιχς δ ΜΟUΡΙΚYjς &cpYjxev τον ΠΙΧ\ίλον Σπ&τιχν Muriki. Spata abbandona Paolo Spata
. . • • • • . • • .
§ 36 πως !8ωκεν δ Πιχ\ίλος Σπ&τιχς το Άγγελόκιχστρο των Τοόρκων Paolo regala Angelocastro ai Turchi
§ 37
.
πως �ΠΟ(Yjσεν ά.γ&ΠYjν μ� τοδς Τοόρκους
11 duca fa pace con ί Turchi
• .
.
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......................
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • .
• • . . , . . . • • . . . . • .
1
. . . .
. ................................
Κεφ. Β' ptae νιΧ &νεβιχσου σιν τιΧ ροσχιχ μοΙ) &πιχνω 888 - 1156 1558.
ιi... ιβαιΙ... ω 700 ιi... έπ,σ,,;o,: τοσ τόπου οΙ &φέντε,; (&λβιχνίτε,;) 1685. ιiνίλr.,σο;ος, 2932. ΙΙ... ιμοr.ολeμω, 2549. ΙΙ...ε...ώφρο...ος, riflessivo; ijτοv (i) βlχσΙ λισσιχ) κlχΙ &νενώφροV1j, κlXλ�,; 8ι81Χσχlχ λΙIχ,; 3402. ιi...έx0;ι.αι,: τοό,; 8όο &νεΙχετόν τουι; (cd. &νό) 3567. = &ν�μερoι;: 6>,; &ν. ποuλΙν ΙΙ...ημέρω,,;ος i)μερωμον 8εν εΤχεν 3386. ΙΙ...ησr.ω= &νιχσπω, 2656. ιi""ψ'ός, 855. 1756. 2582. ιι...όλr.,σο;αι, 574. 676. 2621. 3048. Ii ...o;:x.= l5τιχν, 2688. ιi...o;�... '�oς. 3353. ιι... ";�p";ης, 3640. Ii...ο;,-.:αι, 3187. ιiv-.:Ι-.:οr.ος, luogotenente: τον Έρκοόλιον έποΙησlχν &φέντην νιΧ δρΙζη' &ντΙτοπον �κlXμιxν C>σπερ κlχΙ τον 8εσπότην 3695. ΙΙξ,�ζω, 1356. ΙΙr.:χ.,6euσΙ:χ., cattiveria, barbarie, 1778. 1813. 3163.
ιir.�... ou, 247. 1307. 1319. 1604.2643. ιir.αι...-.:ω, 662. ir.i= &πό : �ξω &πε το κιχστρο 364. 459 - &πε την χώριχν 1355 - &πε τοό,; 'ΑλβlχνΙτlχ,; 1392 - &πε τ� Ίωιίννινιχ 1412 - &πε τοό,; Μουσουλ μιΧνουι; 1685 - passim ιir.iβΎ�λλω = &ποβγιίλλω : �ροtζετιχι πωι; νιΧ τιΧ &πεβγιΧλη 1611. ιir.a6�= ιiπε8ω, &πε8�ε, 2012.
άπέfJεια ά,ιcέ&ι�", = ιχπε(,&εισι licenza. concessione: �χoυσιν ιχπέ.&ειες μεγάλες 1387. ά,ιcε�λω, 3646. ά.ιcεΙΡIΧG';ΟΙ;, ίnesperto. 1711, 2404. Α' § 24 (282-296 ) .
'ΚορμΙ: τον εΤχεv ιtμιρi; .1:νΤΙ τ' .1:τοί)
.λΥιροι: cittadinanza, stίrpe
ν:όσμ()ς,
'It()�r-L�, 3052.
κορμΙ του 3 1 87.
1315 -
clcro 3 1 1 6. 1562 - erede 1 22 1 . •λ�εω"oι�,
6, 29 (δ κλ�ν 3 1 ) . ",λω&όyurΙζω, 1 080. 3042. •λωιψ.οι, tranello, 3066 - trama: τ�� 'tύΧ'Y)� κλ6>σμ�τ� 3 708. ",ο,,,ό,, : - (ε4 'td 'IωιXwιν�) 1 297. 1308. 1 3 13. 3 1 1 7 - ε� την ''Αρταν, 20S(). 225 1 . 2995. .(),��Ίoι, 'td (cd. X'1jτt.x) anfratto. va11o�
iγλΙσΤΡ'Υ)σ"t �x τιχ κριίχδΡ� κω. έσέβ'Υ)" ε4 κoιτ�ί« 284 1 - (,'λόΓUP« 't'όv γύ ρισαν μισ� ε� 't'd )(οιτ.χ'ί« 2846 fφεuγαν ix 'td χοιτ«ίιχ, έκ 'td έγχρεμνιt, εΙ� 'td δρ'1j, εl� 't'οUζ τριΧφο� 3196. • ό",δι� χa:ριίβι.χ μεΥιί'λιιι έχ � )(όχ� 1 838 - μεΥιίλ'1j χ.. 1 859-.1864. 1871 - � έ�ιχtι τοι> ('t'οu χόντοu) � χ. 1876 't'ou �ρ!γχΙ�όζ � χόχ� 1864. 1 873. 1875/7. 1 887. 1 89 1 . 1894. ..o").").�...) 1 887. 3720
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κρεμν' 1tρεμνΙ : πλ1jσ[ον TOU κρεμνιοσ 980. 1tρεμνΙζω. 303 1tρίμομα., : τό 8εσποτaτο δλο κρέμετιχι εΙς τον σφδν8uλον τόν !8ιχδν σοΙ) 3408. 1tρ'tμ.α.. 69. 665. 1774. 3374. 1tpouyro - 1t?OUro : εΙς τιΧ �ρμιxτιx τόν lxpou γιχν 252. - δποu τριμώνει νιΧ σεβΏ κιχΙ bπou κρούει λΙΧβιχ[νη 2564. 1tpUIS(l): κρuβ1j&jj 2452. 1tτην6ν. τδ : οΙ �&ρωπoι ijσιχν ώς κτηνιχ
-
565
μειδιάζω
λoyιip, : !χιχσιχν πλοστον κιχΙ "OYOCpLV 35. λ6πος, 2325. 2329. 2506. ).ογΙζω : �ΕV ..τιΧ !λογΙσ&'1j (6 �εσπότηι;) 2911.
lΟ!,Gμ6ς : ιΧπο -rouI; Μοuσοuλμocνοuι; 3155 - ε!χεν μέγαν λογισμον ι:.στε νιΧ L8fj το τέλος 3308. λoνμπιipε ;,ι : 800. 917. 1855. 1878. 2497. 2779.
2817. 3774.
"U'rciJ, piegarsi, 3353.
3898.
7.UβερνTjς : δ κύβο &'πέ&ιxνεv, 6 μέγΙΧι; κοντο στcίβλoι; 3599. 1tUVTjYI1�o, τδ, squadra di caccia: ltp&ιxσE μετιΧ τό Κ1M'JyaTO 910. 1tUVTιY'ιx, 3318. 1t-:φ : ό xUp ΔΙΧβι8 6 μέγιχι; 3053. 1tupιi: !ΧεΙτη � xupli TOUI; 39. 1286. xup1i80t; 1Ο. 'lα.Ρliε,. gola, va11e : έφύγιxcπν εΙι; τρli φοuι;;, ε!ι; "ΙXΓX0C8tιx 2420. Ια.&α.Ιν..., passim: lνιxν γοσν !λιχ&ιΧσθ-η σιχν 1886. 'Aιxfs = !λιχ[ιχ: φιχρΙν !xιxβlXλλLxεψεν κιxτ:xμιxuρoν ώι; "λιχ[ιχν 229. Ιol:ι:,ν�ς, bestie da soma : πώι; ΤΙπ7jριxν τει; λιDcινLει; τοίί MoupLx1j Σπιiτιχ Γ' § 2 (684-699) 686. 696 - κιxl ιptρvoucπv τέι;; λlXXινLει;;. βοuβOCλιιχ. ιX-yε).CΊ3ιιx 2884. i.s6;: !8uνliμωσέν τιχ (τιχ xliσTpTJ) με τζι:ι.χΡlΧτόροuι;, με λιχδν. οπωι; νιΧ τιΧ φuλιiγοuν 133 - 801 - 7jλ.&c χlχl Tj γιχλι.όττι:ι. με τζιχκριχτδροuι; χlχl λΙΧδν, λοuμπliρ8ιχι; με πΙΧβΙζιlχ 917. ί.ειξΙ\ίΡΟ', 194. ί.�,ξιuω, 196
Aa';01.ipfs, avidita, 2807. λεtξG1.ipΟι., 509.
i.it�, = lλλεr.Ψr.ι;: τοίί ψωμΙοΙ) 3233. ί.�r.ιiΡΧ7jς 3592. λ,βι:ι.εχ7.'; 'ι; τό λιβΙΧ81ixt (τou ΆγιοΙ) Δovιiτοu) wσιχcπν (τιΧ ..Αλβιχνιχ) Ολ01 κιχ!. χΙXΡτερoVσt. 1515. ί.Ιζ,ος: εΙι; τouI; "ttL01JI; τοί> τόποι> 1866.
λ,&61tΟ1.ipσος Α' § 22λ,μι,ών �νoι;: εΙι; φόλι:ι.;ιν λtμιωνoι; 1137.
μιiζωμιx, 3874 μΙΧζών... : νιΧ μιxζω&oσcπ τιΧ:Άλβιχνιχ 2362. μι:ι.1tιiΡ'. 1655 μα.ια.1tΙζ.... agitare : κοντ&ριν !μιχλOC κιζεν εΙι; ..ό �εξr.δν ..ou χέριν, καΙ ι:.ρ μφε, !χωptστ'ηκεν ιΧπΟ την cruναξΕν τοι) 244. μα.Ιωμ6ς = μOCλωμα: εΙι; μιχλωμοuι; φοuσσocτοu 356. μι:ι.ί.ώνω, attaccare, combattere: ..ον πύργον νιΧ μΙXΛώσouσιν 293 - &>ρμ'Ι'J σεν νιΧ μιχλώνη 1714. μsνεα.�sφΟΡεU()μ2.'. 1028 μ2.νΙ:l1�oν, compito (ϊη rapporto a una situazione preannunciata) : Ιρχετιχι σuντιxμlνoι;;, ιΧλλιΧ oux i\ξεuρεν ποσο')ι; κlχ&όλοΙ) τό [Lιxν8aτov 1088 - noti zia. novita: Ιμιχ&ε τιΧ μιχνΜτιχ 751. 1164. 1336. 1460. 1465. 2030. 2237.
μ2.νε2.�Ο90ΡΙUΟμ.α.,. 704. 1034. μsν�2.�οφ6ΡΟ'. 191. 1635. μ �μ2.pιενoς = μιxρμcίpειoι;;, μιχρμιχρένι.οι; : στη&'1j μιχρμιχρέινlχ 3392. μ:ι.ρμι:ι.ΡΟσ\ίV&�μ.iνs: τιχ στη&'1j μ. 3351. μ2.�:ι.χt'Ρt1;... = μεταχ. 3100. μ:7.1.ipών... : ΤΙμΙΧόρωσεν, !σβέστη ώι; λιχμ πά.1Ι1χ 3380.
μ2.ΧSΙΡLQν : τIιux7J τοί> [LIXxaιpLou, anima di accolteI1atore 3550 - με έκιχτόν στριχτιωπι; ολοι τou μιχχιχιρΕοΙ) 3554. μ.ε'rsΙώ�f.ΡΟΙ;. 358. 3727. μΕ!'r.l1νοι;, maggiorente: το')ι;; utoui; κεφιχλ&80UΙ; τouI; ΠΟΙTJσε, [LεyOCλout; μεyισTocνoui; 1595 - οΙ [LεyLoτaνoL οΙ «Ρχοντει;; 3865. μa,t,6.1;... μεL8Lω: νιΧ μεL8Locζη 3359. • • •
• • •
=
μέρα - όλ6πεζος
566
μέρα. = iιμ�pσι, 586. 593. 799. μεpιιi: προι; την μερειΧν του Mop�ωι;
3438. μερώνω, ca1mare: lμ�Ρωσιχv τούι; lπτω χούι; του τόποu 3294. μιτα.πα.Ιρνω : πωι; !μετσι7jπηρεv την Κιχ τoχ�ν δ 80όκσιι; Α' § 1 7 (1 99-200). μι'Cα.αελλΙζω, cambiar di sella, cam biar cavallo: εΜύι; lμετσισ�λλισεv εΙι; το φσιρΙν το &λλο 270. με'Cα.ατίχω : lμετσιστcX.&Υ)v 1927. 2827. 3454 - lμετσιστcX.&Υ)κεv 3442. μέ'Cοuπον = μ�τωπoν, 175 1 . μηνα., 94. 495. 1 132. μTjνω : μ7jV� 84 1 . 3605 - νιΧ μ7jVcXΊJ 2766 - μ7jvωvτσιι; 1 122 - μ7jvοuσσιv 2342 - !μ7jvοuσσιv 2337. - !μ'ήνφεv
2339
3029. soltanto:
ξα.ν&όγενo�, 2586. ξα.πιτιiζω, saltare da11a gioia : lxcXp7jY, lξσιπ�τσισεv (δ 80όκσιι;) 1 469. ξα.α'Cοχω, 2842. ξα.φΙνω : εΙι; τόσον lκσιτηvτησεv δτι lξcXφ7j κιΧν το 473. ξιμα.χρόνω, a11ontanarsi, 2461 ξινoχιipα.γo�, sba1ordίtivo: εΤχεv ξεvo χιΧρσιΥΟ ΚcXλλοuι; κσιί lμΟΡφcX8σιι; 1 920. ξινώνω, alienare: νdι ξεvω.&η 1) &yιXΠ7j
3 0 1 9.
passim.
μYiΡΙ : οΙ &τζει; 'rou κσιί τιΧ μ7jΡΙcX 3355. μη'Cρόπολ,� : εΙι; την μ. σόνσιξιι; .&�λει y�ει 1350. μιi.,oν : ΡινιιΧσσι στ�κετσιι πλ7jσ(οv εΙι; την .&ιΧλσισσσιν ώι; �μισoν μ!.λ(οu 2438. μ,ααeuω, 1 5 1 . μονα.φεν'C�α. : (τιΧ ΊωιΧννινιχ κσιί iι 'Άρτσι) με τιΧ τησ(σι νιΧ yεvoυν δλσι μoνσιφεvτ(σι μόνε,
νεχρώνω : !ν�κpωσε iι ψuχ'ή 'rou 2823. νηαόπουλα., 693 (V7jσοuποuλσι cd. ) . νΤχo�, το = V(X7j, 1 794. V'CI, - de, 2283. ν'CηΡΙUομα." v. lvτηΡεUομσιι. ν'Cρ,μώνω, v. lVΤΡιμώνω - τριμώνω. ·
ξι';'υχω : lξ�Ψuξεv, 3380. ξuγ,α.Ινω, 3458. ξUλα., navi, natanti : τιΧ ξ. νιΧ &ρμσιτώ aouaLV 1476. 1837 το 8ιιΧβσιν εΤχσιiι &πεχε! τιΧ ξ. του 8εσπότοu
2439. ξuν'Cιi, nonche, ed anche: πσιρσικσιλε! Έρκοόλιον κσιί τον Τόρνον ξuvτcX τον κσιπετιΧνιον Mιxv.&ιx!ov 3878. 'ξuπ'Cερο� = όξόπτεροί; 3466. •
μόνε με κ&τι ΦΡcXΥκοuι;
•
•
2703. μoνoιιiζω, Στ. § 1 6. (1818/9). 1901. μονόξuλα., c d. . μΟVcXξuλσιι; 2444. μοuλώνω, quietarsi, 513. μΟUΡαΙα., τιΧ, ricettacolo: &ν &ειπσιν τdι μοuρσΙσι 2555. μπα.Ινω: δpμ�ν VcX μπουν εΙι; την ΛεuΚιX8σι . . •
58. το : μπ. (τηι; 'Άρτσιι;) 363. 2250 - πλ7jσΙο εΙι; τΟ μπόριο (τηι; Γλσιp�τζσιι;) 587. 598. - τηι; Βο στΙτζοu 3759. 3774. 3792. - τηι; Β08Ιτζοu 9 1 . μπpό� : - το ..&έλω lξ7jΎ7j.&ij 490. μuλο� : πλ7jσΙοv τηι; Γλσιp�ντζσιι; ('ι; το μ�poι; τηι; .&σιλcXσσ7jΙ;) 555.
μπόριο,
όγληγορα. 1832. οΙχειώνω, popolare : τον τόπον Υ&:Ρ οΙ κεΙωνε 14 1 - του 80UΚΟΙ; οΙκειώνετα.ι κσιί 8uvσιμώνει δ τόποι; 958 - οΙκεΙωσε το κιΧστρο 2074. οΙχοSομij, με σκιίλει;, με · oΙκ080μ�ν εilκoλσι νdι το κλ�Ψοuν (τον πόΡΥον) 784. όχιi'CL, in certo qua1modo: δκιίτι τον lMΠ7jaεv 1 984 - come, quasi: δκιΧτι lx πλσιyιό.&εv 3545 - un certo, agg. : δκιΧτι φριΧΥΚΟΙ; &ν.&ρωποι; 3548. όχιiτις, 1702. όλημίρα., 272. όλ6γυρα., avv. : οΙ Χριστισινοί δλόyuρσι
3409. όλόχα.ρ60ς : VcX �ντpιμώσωμεv δλόκσιρ80Ι
να.uλώνω, noleggiare : κσιί βιΧρκσι 7jUpεv, !vσιuλωσεv κσιί ρθ-ωμ,ένσι, con ordine: uπcxσLV 6>ρθ-. 23 1 5. δp&ωo,�, sollevazione: if>στε νιΧ κιΧμ,ουν ΙSρθ-ωσLV κσιτιΧ τους Μουσουλμ,ιΧνους 3070. όp&ώ�η�, manipolatore di un'azio ne: εΙς τόπον, όπου �στησεv μ,ε �κε!νoν τον όρθ-ώτην 2782. opΦ�: βλέποντσις την ΙSΡLξΙv του τόσην 2684. όρμήvι,a., 2695. δρμηνιvω, 1 534. δρμΙζω : ό 80υκσις if>ρμ,Lζεv πολλιΧ ΙSΤL νιΧ πολεμ,i)ση 1637. 6pμωo'�, consolidamento: Γ' § 16 (923-924). δαπΙ,,:, : τιΧ όσΠΙΤLσι Β' § 10. 642 - εΙς το όσπΙην του �στριΧφ1jκε 1 1 1 4. 2797. 280 1. ο\ψ,6.ζω, Θ ' § 8 (2334-5) : τιΧ "Λλβσινσι οόρΙσιξσιν όλόΥυΡσι &.πιΧνω εΙς τον Τόρνον 2349 - &.χλσιλωΥήν �γΙνετoν, Ο()ΡLσιξσιv εΙς το κιΧστρο 2802. όχεpό� = όχυρός : εΙς lvoc κιΧστρο όχερο 778 - τόπον όχερον 1 705. 1 7 1 6 352 1 . όχίρωμα. : στέκετσιL εΙς όχέρωμ,σι 2437. όχvρωμllo, v. χέρωμ,σι.
567
ό';'6.ρ, = μ,υς ΠΟVΤLκός, muscolo del braccio: 'ς το χέΡLV εΤχεν XOVΤιXPLIX &.πιΧνω εΙς το bIjiιXPLV 1 1 1 5 (ίη tos cano: pesce del braccio).
δ.;.,62ο, ostaggio: ΙSΨL8ες �κριΧτεL 1 738 18. 2578. 2793. 2810. nlloβΙζ,1lo
πσιβεύζLΟV scutum πσιβ. κσιΙ τζιΧκρες 291 336. 917. 986. 1855. nα.,66ποuλο : - -1jτοv τρυφερο 3472. n6.λε, 507. 6 1 6. 744. 759. 1949. 3 1 76. nlloλλη�6.ρ' 1 1 19. 163 1 . 1956. 2054. 2058. 2585. nlloμφΡ6ν,μο�, 1 129 (cd. πσιvφρόVLμ,ος) . nllov-:eχω, suppoue, credere, ήtenere: νιΧ τιΧ ΕΊSρης 435. 626. 1 139. 1 785. 1849. 2881 - aspettarsi, confi.dare che una cosa avvenga: �λΠLζσιv κσιΙ �πιXν τεχσιν ΙSλo νιΧ το �πιXρoυν 725- 1 1 5 1 . 2089. 3 1 82. nlΧ.νώΡIΧ.�ος, 3475. nllonnou�: τον πιΧππουν, τον προπιΧππουν μ,σις 3 4 1 7. nIloΡlloβ6.":1j�: �θ-VLκιΧ τοuς τuριΧVVLζεv, if>σπερ οΙ πσιρσιβιΧτσιL 1805. nIloΡ6.6ω: πσιρ&8ω εΙς του Ζοιβέρ8σις 1 58. nIloΡIlo&lloλ6.00�Ο, τό, litorale: XUvijYLIX �xtL �μ,oρφσι τΟ πσιρσιθ-σcλ&σσLΟ 33 1 8. nllopllo�IX.&,otJo6� = πσιρσικιΧθ-Lσμ,σι, 3223. ΠIloΡIlo�,νω: οΙ &vθ-ρωΠΟL -1jaσcv ώς κτηνιΧ κσιΙ �ΠOΙρIXΚΙV'I)σιXν τους 3898. nIΧ.Ρα.λο'fΙIlo, euore, sopruso: πσιρσιλογΙει; �κσιμ,νσιν, μ,εΥ&λες &.νομ,Ιες 3218. nIloΡlloμlloλΙ�, uno dopo l'altro: iJπijpocaLV πσιρσιμ,σιλΙς (cd. πσιρσιμ,ΣCΛεΙι;) τιΧ πλιiγLσι, τους λόΥΥους 2506. na.Ρlloξ1jλώνω, provocare, passare ί li mϊti: τόσον �ποιρσιξi)λωσοιv τον κόντον ΛεονιΧρ8ο, ΙSΤL �πσιpσιΚΙV'I)σεv, if>ρμ,1jσεv νιΧ μ,ΣCΛώνη 1 7 13. nIloΡIχ',,:ζllo�Ιζω, sconfiggere: �τζL (οΙ 'Αλ βσιv!τσιL) �πσιρσιτζ&ΚLσσιv κσιΙ ΙSλo το φουσσίΧτο 1 765 - 24 1 7. n6.Ρ6Iloλ,� : ώς π. �γόyyυζεv 3385. nllops,6., volto (festoso) , 1529. na.Ρ!μnΡ6�, 2 1 06. (Du Cange
grandius) :
568
Πσ.(Jέτoιμoς - πονηρός
�Il.ρί-;ο�μος, 1487. �α.ΡΡ"ljαΙIl. = liberta d.i parola, libera mente: 1352. 1379 1431. - forza d.i azione: μέ ΠΙΧΡΡ1jσΙιχν φιχνερα: τα: 'Άλβιχνιχ να: σκΙσn 1438. �α.αχΙζω : !ΠιXσχ�σεv 8�α: λόγου του, si adoperava per se 2035. Πιi"χoυ: Kυp�ιxxη τοί) ΠιΧσχου 235. �ιi-;oς, 898. �α.-;poIί : εΙς την &φέvτ�ιxν του 80όχα. του πιχτρου των 1 8. 22. �α.-;ω, vίolare: !πcXτησιxν την .&όριχν τοί) !χ.&ρου τους 276 - sconfiggere, do mare: δλους τοός !ΠιXτησεv μέ του .&εοί) την ΧιXp�ν 1 903 - mettere all'impotenza: 330. τα: 'Άλβιχνιχ τό πώς τον !πιχτουσιχν 1 9 1 1 . �ιζ�-κιi, fanti, fanterίa: τόσιχ π. δτ� !γέμωσιχν τα: πλ&γ�ιx 2508. πεζοUρll., fanterίa, 2324. �a&epoIί, 1986. �ε�ρll."ΙIl. : 8ιx�μόνoυ 1 734. πε1αμα., proposito ostίnato, 1 809. πe�αμll.-;Ιζω, ostίnarsi: 2037. πέμπω : να: πέψετε 1444. 1682. πεp,μιiζω - radunarsί, u nίrsi: ό χόντος !πεpΙμΙXσΕV μέ όλΙγους !8�xoός του 1 767 - raccoglίere: �στε να: πε p�μιXσoυσ�ν !χεΤνo� δποό [την] ε!χιχν 940 πeΡ,μα.ζώμll.-;ll., gente raccoglίticcia: 2403. πεpΙ",,�α. : π. να: τα: γριΧψω 953. l'CepΙφοuμος, 579. 2 129. 3138, 3327 . πeΡΠIl.-;ω, 1355. 3207. πίαLμον : - του Γ�oσoόμΠεχ1) εΙς την Bό8�τζιxv ΑΙ § 3 1 (439-440) . ΠΙ-;ΡΙ-;"ιjς : μέ 'ξόπτερους πετρΙτες 3466. ΠΥι6ω, 2385. RtjpcxaLIί : -1ι π. τοί) πόργου (του rxtV1) ΣπιΧτιχ) Γ' § 1 0 (796-804). I'CL6eξLωαuν"lj, 2433. ΠL&α.μή = σπr..&ιχμ� : πιχρου του !ΠιXpoυσ�ν μΙιχν π�.&ιxμη τοί) τόπου 3655. ΠL-ΚΡα.Ινω, 2942. 2986. I'CLλιiλ"ljμll., ίncursione: το σu'YΧνoν πLλcX λ1jμσι, δποό �πr.λoιλoυσ�ν 3859.
RLi.α.λω, ( v. �π�λoιλώ) fare scorrerie, 470. 3859. RL,,-;oauv"lj : 8�α: xαι�σιν π�στοσόV1)ν 1443. RL":1j6eLoIί = !π�τη8ε�oς 2690. ΠL-;ή6ιuμα. = !π�τ. : τέχV1) !π�τη8εόμσιτoς τον πόργον να: τpυ�σn 3 93. ΠL-;-;ιi'ΙΙL : γPιXφoυσ�ν Π�ΤΤιXx�ν εΙς τον 80όχσι 1 434. ΠL-;UΧIl.Ινω cd. = !π�τ. 3089. 3098. πλIΧΎLό&εν : !χ πλ. 1 98 1 . 3545. πλιχ-κώνω, 1 88. 760. 3 1 90. 35 1 8. πλιiνoν : 2654. τΙ 8έ πp&ξ�ν �xσιμεν χα.Ι πλιΧνον δ 8εσπότης 2669. πλll.ν-;ιiζω : πλ. !κ την π�κpΙσιν του 698 . I'CAIX,,:icx, avv. : !ξέβ1jσσιν πλσιτέσι 246 1 . πλιi-;ζα., piazza: κσιΙ γόρω την !yόp�σεν 'ς την πλιΧτζσιν εΙς την μέσ1)ν 1 582. πλίlΧ avv. : να: μέ π�στέΨη πλέσι 1445. πλi-κω : οΙ 800 βΙγλες !πλcXΧ1jσσιν 760. RAtOL : οΙ πλ. &πέ τα: 'IωιXνν�νσι τον 80όκιχν �γιxπoϋσσιν 1 4 1 2 - 37 16. πλίος : δ τόπος του &πΙστησεv δ πλέος 3 5 1 9. πλερώνω : !πλέpωσεv το χρέος 2015. να: πλεpώσn τα: φλουρΙσι εΙι; του ΛιβέΡ1j τιΧι; χεΤρσις 3623. - το πρίΧγμσι !πλερώ.&1j 33 1 . πλευ-;�-κιi, τ&, natanti : 400. 4 79. 533 - πλ. &λογσι να: βσιστιΧζουν 690. 691. 785. 805. 1 476. 3758. πλεώ-;φος, 20 18. RAijP"ljIί, adatto: κιΧμπος πλ�Ρ1jς 8ια: πολέ μουι; 2395. �λoυ-;IXΙνω : πλοότηνσιν μέ το vouv τους 730 - 3 1 10. πλου-;Ιζω : !πλοότισσιν κιχι εΤνιx� πλουτ�σμένoι 670 - 305 1 . �λώpη : πλώρες μέ πρόμες �σμιξσιν 1 877. Ro6ιirplX : &.&ρισος π08ιΧγριχς 37 17. �o6α.λΎΙIX, 1 220. πολιμΙα-;ρlχ, feritoia: !χωpΙστηκεv &πο την πολεμΙστριχ 269. πόλLς : εΙς την πόλιν ΓtιxννΙνων 33 1 5. �ολuφLλόΧΡeος, 3459. πολυχρονΙζω : ιχότοΙ !πoλυχpόν�σιxν 1 559. 1 565. ' πον"ljρός : το ΠΟV1jρον το �νoς 3302.
πόρτα - ριζικόν πόp�α., 560. 6 1 8 τα. σΙ8ηριχ της π6ρτιχι; 6 1 9. ποuλω, 1 1 38 τοσ 80λΙου δποο �πoόλη σεv το... &6ριχτον Δεσπ6την 270 1 . 3589. 3606. 3632. nouΠI�IX, 1 408. noune�I, 780. 9 7 1 . 1 138. 1402. 1 676. nounou�e, 97 1 . ΠΡα.γμα.�ιu�ήc; : πριxγμιxτεuτIX8ες πλοό σιους 650. πρίπος, τ6 : πλέον πιχρα. το πρέπος, piu di quanto era dovuto 26 1 6. πp,γα.ν�Ιν, = μπριγιχντΙνι: &ρμ&τωσιχν γΙΧλι6ττες, πριγιχντΙνιιχ 5 5 1 . πpΙγ�,πα.ς, δ , 1833. 1 837. 1843. πρ,-ρΙπ,ααα., 356 1 . πpΙγ�'πoς, δ , 564. πpΤγ�,ψ, 520. cap. νι § 17. πpόβα.�α. : τα. ΠΡο γα.ρ lβοσκεv (δ ΔΙΧβΙ8) κιχΙ βιχσιλεός �γΙτη 3054. πpoβα.�α.par.Τoς, pecoraio 2404. προβοlΗζω : τοος Τοόρκους �πρoβ68ισεν εΙς την ΆγΙιχν ΜΙΧόριχν 2425 τΙς να. τον προβο8Ιση 3887. (v. anche προβο8ω). προβο6ω : να. προβο8ώση φόλιχξιν 1 987; προ6,σιβar.Ινω, 25 1 0. ΠΡό&uμα., 3922. ΠΡο&uμοUμar." 1358. 2406. 392 1 . πpo�σιpΙζω, < μΠΡΟΥκιχρΙζω, provocare; motteggiare 240. πpo�όβω : �πρ6κoΨεv τοος &ρχοντες τοσ τ6που 1 384. πpoλar.βέα�ιpoν, 868. προλ ar.βών, 3 1 27. πρόνο,α. : εΙς το τησΙν τοος lβιχνεv &πέσω της Λεuχ&8oς, κριχτημιχτιχ τοος l8t8e, προνοΤες των &ρχ6ντων 140 - 935. προξινω, 1 53 1. 3367. πpoπar.�ω, 1 554. 1 564. 1 602. 2613. nPOn�'II:nOUc;, δ : τον προπ&ππουν μιχς 34 1 7. προπar.τω : σπου8ιχΙως �πρoπ&τησιxν 1 092. πpoπ�τω p : τοος προπ&τορες της Κων στιχντΙνου π6λ1jς 3 4 1 5. προπέτης : &ρχΙρισιχν �ΤOίίΤOΙ οΙ προπέ τες . να. φουσκώνουσιν 1 7 1 0. -
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-
.
• •
569
tτ:poα6ιar.β�ζω, προσ8ιΙΧβ&ζουν τον μ� λ6γους ψεμιχτένουι; 1626. πpoα�uνω, fare atto di sottomissione: δ τ6πος �πρoσκότησεv, το γόρω οΙ κιχτο\ίνει; 2075 - 2226. 2253. 2488. venerare : δ 8εσπ6της 2495. 2496 �ΠΡOσκότηΣCΝ (το σκijπτρoν τοσ ΆγΙου ΛουκΙΧ) 2528 eseguire ΙΌrdine: 2705. προαό6,ον = πρόσο80Ι;, εΙσό8ημιχ: κρ& τημιχ τοσ ε8ωσεv προσό8ιιχ να. lχη 2913. προτΙμηαη, privilegio: iJ χώριχ (lχει) &λλιχ χιχρΙσμιχτιχ πολλ&, προτΙμησει; μεγcίλει; 2 1 16. προφ(Jtντ,�ιΧ = φιχνερωι;, 3648. προφητ�νlJ.ξ (δ ΔΙΧβΙ8), 3056. tτ:ρuμη : πλωρες � πρόμει; lσμιξεν 1877. πρω�οατρ�τορlJ.C; : π.cίτoριxν �πoΙησεν κιχΙ το ριχβ8Ιν τοσ �8ωκε 1 593. π�ωxΙζω : (δ Κόριος) πτωχΙζει κιχΙ πλοu τΙζει 305 1. π�ωχuνω : πτωχόνει .&έλει ποιντελως κοιΙ .&έλει �ρημcίζει 409 - 37 1 5. -
-
ρα.β6Ι, το (τη/; &ρχ'ίj/;) : πρωτoστρcίτoριxν �πoΙησεν κιχΙ το ροιβ8Ιν το\ί �8ωκε το ριχβ8Ιν το\ί l8ωσε (δ βιχσι 1 593 λεόι; μεγάλου κοντοστάβλοu) εΙι; το 8έξιόν του χέριν 2142. ρar.γμίνη, v. &ρcίζω, ΡlJ.φτ5.6eς = sarti, εΙς Td: 'Iωcίννινιx εόρΙσκοντιχν ριχφτ!i8ες, τζιχκιχρΙΧ3ει; 1 788. ρηγ5.6ις, 3333. ρήγar.ς, 20. 3330. ΙΓ' § 2. 3340. 3344. Ρηγaτο, το : �κ την Άνάπολιν μέσιx �κ τo εΙι; τα. ρηΥΙΧΤΟΙ δλΙΧ ρηΥΙΧΤΟ 2583 �κ τα. ρηΥΙΧΤΙΧ της ΦΡΙΧΥΚιΙΧς 1849 -
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3334. 3343. ρήξ, 3338. ρΙζlJ. : τοσ Δεσποτάτου (οΙ ΓLΙXννινιωτει;) των ΡωμιχΙων 1390. 3 1 1 3 1372 basamento d'un ωαιο: εΙς την το\ί τοΙχου 206 1 . ρΙζιχν ρ,ζ,�ιuω, 125. p,ζ,�όν, fortuna: δ .&εΟι; ij'&έλ7J σεν το το πωι; τοόι; ριζικον τοσ 80όκιχ 437 �λ.&εv ριζικον 5 1 9. 600. 8 1 1. 1 079. -
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• •
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ρ{κτω - σκαλώνω
570
. Γ' § 25 - 1 1 56 - 1 568 - !Υόρισεν το ριζικον το\) &φεντος το\) 80όκιχ 20 1 7 - 2927. 3089 - destino, 3435. ρΙχ-;ω, 267. ρ\πή : ώς !ν ριπ'ίj 2062. 3 1 9 1 . ρ\πΙ1;ω : !κ(νφιχν !ρρ(πισιχν 1766. ρΙχνω = ρ(πτω : εΙς την . yijv !ρρ(ξιχσιν &�ρώπoυς !πι8έξιους 554. 557. 1 735. 1742 1886. σκιίλιχν �ρριξιxν tuWI,; 596. - ώσιι.ν να. ρ(ξης το νερον 'ς την ·Μλιχσσιχν 1 735 - sparare : την λου μπιίρ8ιχν �ρριξιxν 2817. pόyιJ. : εΤχιχν την ρόγιχν &πο τον 80όκιχ 822. 827. 1862. POYιJ.-;όpo\ : 20 1 , 825. ΡΟΥιuω : φουσσocτο να. ρογεόση 135. 1 36. -
.
- dίstribuire in dono
ο
compenso:
ρο\)χιχ !ρρόγευσεν πολλα. 1 588. ροπή = ριπ1ι : ώς !ν ρoπ'ίj τοδς �σωσεν κιχΙ !περιώρισέν τους 2463 · - δποδ εΤ8ιχν τέτοιιχν Ροπ1ιν εΙς τοδς Ζενεβε σιχ(ους 325 1. Ροu1;ω : �ρρoυσιxν να. περιίσουσιν (τον ποτιχμόν) 439. pouxιJ., τα. : (το\) κορμιο\)) 144. 604. 655 - δ 80όκιχς τα. ρο\)χιχ του τον �ν8υσεν (ώι; γΙΧβρόν του) 2092 - ρ. τον !φό ρεσε βιχσιλικα. έ8ικιί του 2 1 4 1 - beni in genera1e : δ xιx1ttttI,; να. πoλεμ� εΙς τα. ρο\)χιχ του &πιίνω 604 - οΙ 'ΑρτινοΙ δπ1jγιxινιxν εΙς τον 8εσπότην να. ζ'l)το\)ν ΡΟ\)ΧΙΧ, εδεργεσ(ει; 2977. 3 1 30. putLnιJ.PιJ.'tO\, v . ρυμπιίρος : &πο τον φόβον τον πολδν των ρυμπιχριχ(ων το\) 80όκιχ 967. putLnιJ.P\X� : ρ. να. 8ριίκτουν 38 14. Ρuμr.ιJ.Ρ\Χόν, manipol0 d ί razziatori di : professione: ρυμπιχρικ& !μιίζωσεν τον τόπον να. &νιχτρέχουν 962. ρuμπ�ρος, predone : ρυμπιίρος κιχΙ κo�ρ σtXρ'l)ς 3549. cf.. _ raubarijs . Val Α Αν 2200, ΧΙΙΙ 4 1 0. pωμιJ.Έoς, agg. : �ρχovτες ρωμιχ!οι 549. 636. pωμαr.νΙ1;ω : !κλε(8ωσεν την πόρτιχν κιχι έρρωμιΧνισεν κιχλα. 896.
\
Ί
ΙSιJ."!Ι-;-;αr., 249. (ν. anche σιχtττιχ) oιJ.Τ-;-;αr., 694. oαr.ν6�'λ\(oν), piccola imbarcazione : τα. σιχνΜλιιχ έγέμισιχν 388 - (cfr. σιχν8αr.λόπoυλιx 2444) - σα:νΜλι 2446 2455. 2459. ΟιJ.ν6ιJ.'λόποu'λον : �τρεχιxν τα. σ. κιχι τα. μονόξυλ&ν του 2444. oαr.πΙ1;ω : σιχπισμένα: 1 1 4 Ο. oιβ�1;ω, far entrare : εΙς την ΛευχιΧ8ΙΧ nεytV" μέσιχ να. τοδς σεβιΧση 4 2 1 εΙς τα. V'ι)σοόπουλΙΧ μέσιχ να. τα. (�oγιx) σεβιΧσουν 693. 694. - να. τον σεβιΧσω μεν 'ς την μέ�ν μιχς &φέντην 1 439 τοδς έσέβιχσεν !πι8έξιιχ την νόκτα:ν 2796. oιβαr.Ι·ιω = εΙσβιχ(νω : - σεβιχ(νει 999. 2659. 2673. σεβιχ(νουν 6 1 4 έσέβ'l) 757. - σεβη 820. 1 1 34. 1 34 0. 1 3 7 1 . 1 840. 2393. 2564 έσέβ'l)σιχν 1 479. 3043 - έσέβ'l)μιχν 3 9 1 6. oav-;oUx\αr., · τιχ : !τζιΧκισιχν τα: σπ(τιιχ, τα: σεντοόκιιχ 658. οβρβ\ος, servo : τα: πριΧγμιχτιχ, κλερο νομ(ιχς �8ι8ε των σερβιων της 1 1 97 . ΟΥιΧώνω : τον φα:νον !σf)κωσιxν, 903 d!νεμος !σf)κωσεν, 1 890 - 3783. oημ�6\, 2777 - δ ΠΡ(Υκιπιχς τα: �βΙXΛεν �μιί8ι τα. !κριχτο\)σεν 3664. o\�1;ω : να. σιιχστο\)ν χωρΙι; να. πoλεμ�σoυν 1636 - χωρ(α: κιχΙ κιχτο\)νες !σιtXσ1t'l)σιχν 3294. ο\6ΙΡtν\ος, 3674. οι6Υιρός : ω βριχχιόνοι σι8'1)ροΙ 3392. oιμ�, vicino : 786. 1483. 2750. 2757. ο\μώνω, 595. 1 557. 1872. 1 875. 222 1 . ox�βω : &Π'Ι)της να: σκιΧΨη, ν α. σκοτώση 3569. ox�1;ω, !κ την χoλ�ν του σκιΧζει 773. . 2543 - λουμπιίρ8ει;. τζιΧκρει; πιχρευ1tδς �σκιxσιxν 1 878. 2779. σx�'λαr., 296. 404. 596. 6 1 5. 972. 980. 990. σx�'λωμαι, luogo dί approdo, scal0, 36 1 5. oxαr.'λώνω, fare sca10 ( ν. σχιχλώνω) : έσκciλωσε εΙς την Άγ(ιχν Μα:όριχν 525. -
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σκαμνί - συγχύξω αχσιμ.νΙ: τΟ σκιχμνΙ των 8εσποτων τα: Γι&ννινιχ εΤνιχι 1 524. 2 1 1 2 - της Γλιχρέντζιχ 540. αχ�ν6σιλoν : σκ. �γΙνετoν εΙς ""ouc; 8όο σνμ πε.&έρουι; 1 997. αχιπ�ζω : σκεπιχσμένοι 2454. αχιπσια-;ό� : με όπουλΙιχν σκεπιχστην 1 24 9. «rxeuij, 3766. αχηπ-;ρον : τοσ &γΙου Λουκ& Θ' § 13 (2523-2530) . αx'�ζoμ.σι, (v. σχι&ζομιχι - ά.νιχσκι&ζο μιχι) , conturbarsi, aver paura 906. αχΙζω = σχΙζω attraversare : τα: "Αλβιχνιχ να: σκΙση 1 438. 1 482 �σχισεν τα: "Αλβιχνιχ κιχΙ ""ouc; Μιχζιχριχ κιχΙους κιχΙ �φ.&ιxσε εΙς την Πιχριχμυ.&Ιιχν 1 497 �σχισε τα: "ΑλβιχνιΧ να: κιχτιχβη εΙς την "Αρτσιν 2343 - �σχισεν τον τόπον 2359. αχ'ρ-;Ιζω : tripudiare: �σκΙpτισεν δ 80όκιχς 1 0 1 2. 1603. - �σχΙpτιζσιν 1544. αχλ�βo ς : ά.πόστειλεν (δ ά.μιρ&ς) , ς τον ΖενεβέO'1j άκλ&βον 1 923 - dipen dente (anche di alto rango) : δ σουλ τ&νος . σχλ&βον C>ptatv . . . φοuσσiiτο τοσ �8ώκσισιν να: κιχτσιβη εΙς την "Αρτσιν 2233 - 2248 σχΜβους �στειλεν δ σουλτ&νος την 'Άρτσιν να: ΓUpεόoυσιν 3072. αχλ7jρuνω : ( σιΙνω) πολλοΙ �σχλήpυνιxν πoλλd: 1 284 . 1 257. αxoν-;�φ-;ω : �σχόντιxΨεν τΟ γένος των ΣπσιτσιΙων 1 77. αχορπΙζω : 2576. 3235 - distruggere πρΙν πσιρόσ να: σκορπισ.&η 2944. . αxoρπ,αθ-�, 1 095. αχo-;�ζω : -rέως �σχότσισσιν "oAλouc; 242 1. 3240. αχO-;ιLν,�ζω : δ �λιoς �σχoτεΙνισισεν 3382. αχο-;ώνω : �σχoτώσιxσιν 256 1 �σκ6τω νεν 3255. να: σχο-rώση 3569. αχuφ-;ω, σχόβω : �σχυΨιxν τα: κοντ&ριιχ, (assali) con le lance in resta 1 096. 24 1 5 arrendersi : · κιχΙ οδ-rως εό.&Uς �σχόΨιxσιν τοσ 80όκσι -rou 8εσπότου 3793. _.
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571
αμ.ΙΎω, σμΙγομιχι : txlV1Jaoιv �σμΙχ&ησιxν με -rd: φουσσ&τσι δλοι 1 527 - �λ.&σιν κιχΙ �σμΙξσισιν · οΙ 8όο δμπροστέλλες 1 738 - 2828. 3892. αμ.Ί;ξ�ς, 1 999. αo6'�ζω, 2576. (Jοuρλllς, strumento pastorale (σου ρΙΧόλι) 1 543. απσιθ-ίς : colpo di spada σπσι.&ει; �8ώκιx σιν πολλες 1 747. 1919. απ�p�ζω : �σπιipιxζε � κιχρ8(ΙΧ του 2683. - �σπιipιxξεν (δ Σπιiτιxς) εΙς -ro μέρος ΊωιχννΙνων 1488. απσιρνω : �σπιipνιx � κιχρ8Ισι του 243. (JπλσιnνΟ(JUV7j, 30 17. (JΠΟUρ'ο�: � .&uyιx-rkpιxv του 80υκος ά.λή.&ειιχ . σποόριιχ �τoν 1 126. «r-;�Aotyμoot, 3398. (J-;otνιό, 2085. 2956. 3656. α-;έμμ.α. : c; την Πόλ1jν να: ά.ποστεΙλουσιν ·-ro στέμμσι νΟι του φέρουν 2 1 1 9. α-;evεuω 183 1 , 20 12. 3800 �στενεό&η 1661. α-;ινόν, 3743. α-;ίνωμ.ot, 758. 20 1 Ι . 2347. 2507. α-;Ιφω : �στεΨεν δ βιxσιλΕUς Η' § 2 (2 1372 1 38) - 2140 - 21 69. 2 1 75. (J-;P�Tot : ς την στpιiτιxν 1jUptv &ν.&ρωπον 1336 - έπλιXτuνσιν οΙ στpιiτες 3109. α-;ρot-;7jΎί-;7jς, 3394. ατρotτ Ιζω : �στριiτισιxν τον πόλεμον κσιΙ , μΙιχν �μέpιxν ό,τηγιχν εΙς -rOι Ίω&ννινιχ Θ' § 1 6 (2565-2573). α-;Ρ'ΎΜζώ : στρΙγλιξεν -ro φιχρΙν -rou 248. α-;IIπ-;�χός : -rόπος 54 1 - -ro κιiστpo 3453. cf. σόμβσιμιχ. αUβσιμ.σι, 4 1 σνμβιβιiζω : �σνβιβιiσ.&·φιxν αIIβ,β�ζω 8 18. 1 135 - 3620. αuπεvό-;7j-;ιΧ, consanguineita, figlio lanza: ε!χεν την σνγγενότη-rιχ ""ouc; �ντιμoυς της κλήριχς 1 3 1 5 . ΙΙ α ρ'σιτιβσιΙνω, 3650 - 365 1 . αUΎ1Ι.λ7j-;ος, (των ΊωιχννΙνων) 1 223. αUρ'λUζω, 1626. αιιΎΧσιρσιρσι'!:ο, : σ.ους �στειλιxν 'ς . -rov 80όκιχ -rov ά.φέντη 640. αunuζω, 1304. •
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=
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συκώτι - τεvτώνω
572
οu'Κώ-v, : ιiτησπoισέ μου την κοιρ8Ιοιν iκ τ� σuκώτιoι μέσοι 3389. οuμβιχμιχ, 3325. = cf. σύβα:μα:. οuμμιχζώνω, 2640. 2827. οuμφeΡον, το : τ� 8Ικα:ια: τ� σύμφερα: 2649. σuvoιu-vot, 278. ouvopov : (ιiπo την Π&ργα:ν) �τoν σιμ� ή το σ., δ ''ΑγΙΟζ ΔονiiΤΟζ 1483 βoυλ� ιiπόκoψεν τα. σύνορα: να. γυρεUoυν του τόπου κα:Ι τηζ ιiφεντΙα:ζ (των 'Ιωα:ννΙνων), δποδ εΤχα:ν �ξ ιiρχη.&εν 1607. 1621 δ 80όΚΟΙζ &ρποιξεν �κ τα. σύνορα: &ρχοντεζ (τουΜουρΙκη) 2009. οuν-vlχμΙνος, = σuντα:yμένOζ ? 239. οuν-vιχξ,ς, compagnia, corpo mίlitare, 769. 1 5 14. 1 74 1 . 255 1 . οuντ:φχιιχ, approvvigionamento: &πει ρην σuντα:ρχΙoι 337. 503 σuντ. κοιΙ λα:ον 80 1 �λπιζε να. του �λ.&-n γλ� ΥΟΡΟΙ σuντoιρχΙoι 3609. 36 1 1 . OUV-VlXpxffi, approvvigionare. organiz zare: �σuντ&ρχησα:ν κα:λα. κοιΙ �8υν& μωσέν τοι 132. 208. 314. 802. 923. 1005. 2066. 2498. 3625. 383 1. οW-Vι'ΚνΙIχ. comparato: σuντεκνΙα:ν �κoιμoιν (Κ&ρολΟζ κcιΙ δ ΜουρΙκης) Γ' § 14. 845. οllν-vομή, sincope : κα:Ι σύντομης κα:ρ8Ια:ι; 379. σuν'VUχlΧΙνω, venire a convegno: 1352. 1376. oUV-VUltlX, compagnia: σποι.&Ιν ή σuντuχιιX του 1 947. οllο-vijνω, organizzare: τoλμηρ� 8ια. να. σuστησn τόπον 1838. οuρμιχ : aoιtTTIXi; σύρμσι 694 l5σον τηι; τζ&Υκρα:ι; σ. 2848. oUο'l:lχοtς, οrganiΖΖaΖίοne: Γ' § 16 (923924) ή l5ρμωσιι; κα:Ι ή σύστσισιι;. σuoχιoμΙνo, < σuyχuσμένoι, 1304. οuχlχρlχρlΧ'tος, 1 57 1 . ΟUΧIΧΡΙ'ΚtlΧ = σuγχ. : �φερα:ν τ α. σ . του 80υΚΟζ 8ι� τα. 'Ιω&ννινσι Ε' § 1 Ο τα. σ. του �8ωσι: κσιΙ τ� κα:λα. μα:ν8iiτοι 1 465 �στειλεν σ. εΙι; τον Ζενεμβέση κσιΙ εΙζ τον ΜουρΙκη Μποόοι ΙΑ' § 1. 3063. -
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οuχιιιης = σύγχυσις, disordine : ιiπ'σιό την την σύχυσιν την etxoιaLV οΙ Τοϋρκοι 3096. oφιiλλω, tradire, abbandonare alla ro vina: 852. 1 287, 3822. oφι'Κτιi, 527. o�6νε\».oν, fianco : σΙ8ερα: τοδς Ιφόρε ά.πέ τον σφόν8υλον 1 804 σεν mano, pugno: το 8εσποτiiτο 151.0 κρέμετα:ι εΙς τον σφόν8υλον τον Ι8ικόν σου δλον 3408. οχlΧλώνω, fare sca1o, (v. σκα:λώνω) : την νόκτα:ν �σχα:λώσα:σιν πλησΙον της Γλσιρέντζα:ς 553. οχιΧζομlχι Υ. σκι&ζομσιι : �σχι&σ.&ηκεν κα:Ι δ τόποι; 3250. οχΙζω : �σχισεν την ΡωμσινΙσιν 3092. οχΙομlχ : των Χριστισινων 3738. οώνω, riuscire 380 1. ..•
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τιiζω, promettere 4 94. 9 1 3 τ&χοιτε τοδι; &ρχοντεζ Ιτ&ζοντσιν 2472 8έν τ&ζουσιν, κσινεΙν οό8έν φοβουντα:ι 1 298. τlχ'Κ-vt'Κ6ς : τ. κοιΙ �ντtμoζ εΙζ πiiσσιν την 80υλεΙα:ν 2588. 'l:ιiξη, ordinamento (v. τ&ξις) : εΙζ τα. 'Ιω&ννινσι τ&ξεζ, Ιπιστημιοι κα:.&ώς πρέπει να. �νσιι 3 1 1 8. 'l:ιiξις, comportamento: δ λόγΟζ του κα:Ι ή τ&ξιι; του �μoρφoι πσιι8εuμένoζ 1 520 ώζ (v. τ&ξι). τιipεις, dardi : οΙ τ&ρ8ες, τα. κσιρέλλια: ώς ή βρoχ� �πιπτσιν 1 879. τιiOOOμlXι = τ&σσω : �ΤOϋΤO ΙτιΧχ.&η δ &ν.&ρωπος 2754 καΙ �τα:ξεν, ΙΤ&Υην τους cpοuσσiiτο να. τοδζ 8ώσn 3739. 'trixlX, avv. moto, 431. 'tιixlX-V! = τ&χσι 9 1 2 . 209 1. 2472. 2632. τέΎΧνη = τέχνη 932. 'tέv'l:IX, 249 1 . 2565. 2792. 2 8 1 9. 282 1 . τιντώνω : �τέντωσσιν εΙς της Πρ&τοκα:ς ά.ΥνιΧ8ιοι την τοδζ κ&μπους . 1632. "Αρτσιν 2535. -
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τέρμειιον - φαμιλΕα �Ιpμιν()ν, ,,6, momento di scadenza, termine : �στησσισιν "έpμεvoν κσιΙ �μέ ρσιν 2738 - εΙς "ο ". 8ιέσωσσιν va 8ρ&μουν εΙς την χώρσιν 3784. �έpμ()ν()ν, ,,6 = "έpμεvoν 1 1 42. 275 1. -:ι-:pσιμ2':()υ�Y.έ-:-:() = "ρσιμπουκκέ""ο 1 1 1 Ο. �ιxνιμίν()�, abi1e 2079. -:ζliγ�Ρ�, freccia e ba1estra : κσιΙ εΤ8ε τον με "a όμμ&-.ισι "ou l5σον της "ζ&Υχρσις ΣUpμσι 2838. -:t;Ii--.oιp�� = "ζσιΥγ&ρ-ης, ca1Z01aio : εΙς "a Ίω&ννινσι εδρΙσκον"σιν ρσιφ"ίΧ8ες, "ζσικσιρίΧ8ες 1 788 - νιΧ 8ισικονοσν &πο "οός "ζσικσιρίΧ8ες 3207. "Ι:ζli--.Ρcr. (v. "ζ&γκρσι) freccia ο ba1e stra: 2 9 1 - φόλσιξιν i!βσιλσιν κσιλ�ν, "ζ&κρες κσιΙ κσισ"ελλίΧνον 3 1 5 - με "ζ&κρες, με λουμπ&ρ8ες 391. 986. 1878. "Ι:ζcr.--.ρcr."Ι:όΡ()" ba1estrίerί, λσιον κσιΙ "ζσι κρσι,,6ρους 1 33. 336. 381. 388. 399 i!βσιλσιν φόλσιξιν "ζσικρσι,,6ρους 633. 800. 9 17. · 922 (εΙς "ον 'Άγιον ΔονίΧτον) 1 509 - εΙς "ον πόpγoν Λεuχ&80ς 1855. 2065 - εΙς την ΡινιιΧσσιν 2497 - εΙς "οός Ρωγοός 3008 - εΙς Πovτικoν κσιΙ Χλωμοό"ζι 3666. 3766. "Ι:ζσι--.ώνω = "σσικ., 2898. 2906. . "I:ζίπιλλo�, 3673 �Ι"I:(),()ς = "έ"οιος 666. 1 533. 1847. 2697. 2929. "I:()Up--.,--.cr. : i!βλεπσιν "οόρκικσι νιΧ πιιΧνουν "οός &ν&ρώπους 965 - "οόρκικσι ώμολ6γει 2028. "Ι:ουρ--.,--.όν φουσσίΧτο, 2397. 3244. 3252. 3732. "I:()UP--'()�, agg. 74 1 . 2 1 83 - musu1. mano : μ-η γυρέΨΏ "ον, ώς "οσρκον, δ σουλτίΧνος 286 1 . �pliqI ()�, fossa : �φόγσισιν κσικιΧ εΙς "ρ&φους 2420. 3 1 96. �pιγυpΙζω, 20 13. 2845. "Ι:ρι--.υμΙζω, metto scompiglίo 2944. "Ι:ρ,μώνω (cfr. �πpψώνω) attacca re : όλΙγο νιΧ �"pΙμωνεv, i!πσιφνεv κσιΙ "ον πόργον 1 668. 2047 - ΜρΙμωσε πολλιΧ 'ς 1'0 κ&στρο της Mσιvτένσις 2 1 502 5 1 3 - &πρσικ"σι νιΧ "ριμώνη, 2658 .
•
•
573
δποό "ριμώνει νιΧ σεβ'ίj κσιΙ δποό κροόει λσιβσιΙνη 2564. "Ι:Ρ()μliζω, 906. 3383. "I:POμo2':ou-:-:cr. = "ρουμπέπσι : &ρχισσιν ,,6τε ΙΙργσινσι, "ρομποίίπες νιΧ λσιλοσσι 1 542. "Ι:ρουμ2':ί-:-:σι : 1'; �λιXλ-ησσιν 623. "Ι:ρUπcr., nascondiglίo, buco: ΙΙφις εΙς ...ην "ρόπσι 5 13. 5 1 4. �PυπΙ;) : νιΧ "ρυ�ση 393 - �τρόπ-ησεv 1'0 394 - "ρυπ-ημένον 395. �pIiVVLOΙ, "ιχ: &κουσον "ΙΧ -rup&wtcx δποό "οός -ruρσιwΙζει 1793. "Ι:υρσιννΙζω, 1021. 1791. 1793. 2909. τυχιρόν, 1'6, caso fortunato 2 1 2 1 "ΙΧ -ruxepιX 573. 1859. 293 1. 3602. ΤUΧ1j�, Τι : &λλιΧ � ..uχ-η ς ωσι κσιΙ ωσι φέρει 675 - 1 079. 1 1 55. - της ..uχ-ης κλώσμσιτσι 3708. U2':liω, condurre : νιΧ ύΠ&Ώ �κε! &,,6ς 1'ou 67 1 . δπίΧν την (...ην &ρχ6ν"ισσσιν) εΙς "ον 80όκσι 928 - 8εμένον "ον δπiiσιν 1 093. Ιιπιρ6ίξ,ος, 949. {ιπίpα"(oυP()�, scurisSimo: φσιρΙν δπέρ αΥουρον 345. {ιΠ1jγcr.Ινω, ίntervenire: &τ6ς 1'ou νιΧ δπ-ηγσιΙνη 2749. {ιποπΙπ-:ω : - δπ6πεσεv εΙς &σ&ένεισιν &σιν&του 20 1 4. {ιπ6ατσια,ς, sostegno : γουλίΧν 8εν εΤχσισιν ποσώς δπ6στσισιν νιΧ i!xouv 3780. {ια-:Ιρου, 563. 1 938. φli).--.()νες, fa1conί: (νιΧ κυV'ηγ�) με φ&λ κονες, με γέρσικες 3466. φσιλ�ζΙσι, trane1lo, beffa : Γ' § 1 5 (852-853). φσιμιλισι, guardia del corpo: 1 26. 1 29 με l5λους "οός Ι8ικοόι; 1'ou κσιΙ με ...ην φσιμιλΙσιν 't'Qu 798. 804 - 2352 famiglίa, servitiι.: &πο ...ην φσιμtλισιν τηι;, «πο "οός �8ικoός τηι; 1 282 famiglia - e anche - guardίa de1 corpo: '10 τον Νσιόπσικτον Ι8ιέβYIΚεv μετιΧ της φσιμιλΙΟΙι; 1'OU 474 - δ Φι λΙπποι; με ...η φ.αιν "ou καιΙ με τιΧ πρ« γμαιτ& 1'ou 865. _
_
5 74
φαμιλΙτης - . χολομανώ
φα.μ�'λΙ';'1lς, intimo, di famiglia 884 899. 901 : έaιώρ.&ωσεν - fvrxv ιΧπο το σπΙτιν του, γνήσιον φα.μιλΙτην 1 1 74 123 1 . 1 239 - guardia del corpo: με 8έκα. φα.μιλίτες 1369. 2877. 3039. φα.... ός, δ, fuoco di segnalazione 873. 903. φα.ρΙ"', 229 ss. - 270. 458. 3356. φa.ρμα.χιρός, 1 1 1 2. φι'λώ : έφέλεσε πολλιΧ τον 80ύκα. 1 995. φeυ"'(�,;oς, 3296. φημΙζω, 902. φ�'λo,;�μώ, 1 587. φ'λά.μουρο = φλiίμπoυρo 772. 1003. 1 5 10. 1 522. 1 558. 1 742. 3002. 3376 = schίera 1 733. 2534. φ'λ6.μπουρον, τδ, 921. Υ. φλiίμoυρo. φ'λουρΙα., 3607. 3623 (ν. φλωρΙσι). φ'λωρΙα.: ρουχσι έρρδγευσεν πολλά:, aouκocτσι κα.Ι φλωρΙα. 1 588. φοβέρη,;ες, ιΧπδστει.λεν εΙς τον ZενεμβέσYj φοβέρ'lj'τες 1 924. φop,;ou...a. fortunale: κλύaωνσις τούς �πΙπεσεν, φορτουνα. της .&a.λά:σσoυ 29 (ν. φουρτουνα.) . . l φορώ;. ataepoc τούς έφδρεσεν 1803 τιΧ &ρμα.τά: του έφδρεσεν 2385 - lμορ φα. φορεμένοι 1 563. φοuμος, τδ : το φουμος του Άλβιίνι 1 7 6 -". το φουμος του 8εσπδτου 3376. φου...ή = φωνή : ij φoυVΗ �κoύσ.&ηκεν 23 1 1 . φoupxrx, forca : φουρκα.ν �στησα.... κοντιΧ πλ'ljσ(ον εΙς . το κιίστρο 2485. φoup,;ou...a., procella: έ8ιάβσισεν (6 aεσπδ της) τον Χα.μιζOCν, την φοβεριΧν φουρ τουνα. 3267 (ν. φορτουνσι) . φΟUCΧώ...ω, 1 7 12. φρα.πε'λ'λώνω, fl.agellare: έφρα.γγέλλωσέν τους 1804. φρά.�,;ης : οΙ φράκτες 2555. φρό...&c�ς = φρότησις 33 1 2 . . φυ'λά."'(ω, 133. 386. 3660. 366 1 . φυ'λα.�ά.,;oρα.ς : τον φυλα.κιίτορα. laTetλεY 891 - &λλος φυλα.κάτορα.ς ιΧπέμεινεν 893. •.
\\
�----
φυ'λα.μέν:χ. = φυλα.γμένα. : τιΧ πριίγμα.τα. νιΧ ε!νσιι φυλα.μένα. 2935. 2943. 2952. 2962. φυ'λή, gens, alb. jis. : κσιΙ πάντες έξa.λεΙ φ.&ησα.ν έκ την φυλ�ν του (του ZενεβέσYj) δλοι 329 1. φuc11: ij φύσYj ij .&εοσκδτωτη 2 1 99. φuc�;, ij φύσις ij έλεειVΗ 3447. φuc�ii) 657. 1 1 08. 1 795. φωνά.ζω = laρα.μα.ν ιΧπά:νω του φωνάζουν 2$ 1 6.
χα.�ρά.μινo�, contenti 2424. χα.ι.a.cμός, 3642. χα.'λνώ : εΙSχoλα. νιΧ τον χά:λνα. 674. έχιίλα.σεν 1 896 - 3 1 58 - χa.λα.σμένα. 1659 - �.&ελεν χa.λά:σει 1 657. . 3 1 6 1 . 3 1 6 9 - νιX χa.λιίσn 1 1 1 1. 1 3 1 0. 2955. χα.μα.6ός : - δ Γσιλiίσσoς 160 - δ Έρκούλιος 1 944. χα.ρ6.,;ζ�, tributo : (εΙς τούς Τούρκους) 1 965. 1 977. 3086. 330 1 . χα.ρβα.ι.ώ; mandare i n rovina: τούς Φρά:Υκους έχα.ρβάλωσε 1 097. χά.ρ�αμa. (τοσ .&εοσ) 143. 1 504. 3060 qualita buone 1 852. 2 1 16. 2 1 45. χα.ρ,;Ια., documenti: τιΧ χα.ρτΙα. τούς laωκεν l 447. χΙρα.: κα.τιΧ χέρα. 208 1 . χέρωμα., τδ = δχύρωμα., bastione, spa1to : lvrxt χέρωμα.ν κa.λιX πλ'ljσΙον εΙς το κά:στρο (τοu Άγγελοκάστρου) 236. 23 7 - dίΙP'ljKrxv το χέρωμα.ν έκείνον 1 7 2 1 - χέρωμα.ν ήτον 8υνα.τΟν tκείνoν 'ς το κα.στέλλι 2049 - (το Άργυρδ κα.στρόν] lvrxt κίΧστρον 8υνα.τΟν εΙς χ. ιΧπά:νω 322 1 . χθοΙζω = κτΙζω : την Βδ8ιτζσιν νιΧ χΙHσn, νιΧ φυλiίξη 1 1 9. x�oν�';9ς : λα.μπρΟς κα.Ι χιονocτος 3459. xo�ρoβoα�ός, 1 425. χο'λομa.νώ, 449. 659. 1 725. 22 1 7. 223 1 . 2383.
χavδρότητα - ώσότov χον8ρ6τητά του το τΙ του �,s.uμ�&ιJκε 1 786 Ι8ες το τΙ χον8ρ6τητιχν την εΤχεν 1 778. 2 1 98. χρίος : iπλέρωσε το χρέος, pagb il conto, mori 20 1 5. 3 1 75. ΧΡ","',ΙJ.ν,Υ,ός : χ.Ον &φέντην 3 1 57. χριωατω, 1399. χρωα",ω, trarre in debito : iχρώστε, τον Δεσπ6την 2 1 87. χωρ,ΙJ., ο ο 1 291 ; fuori da 2936. χωΡ,ci",ης χωρι&τες 2055. χωρω : μη χωρε.3-0υσ,ν τουρκο, 2 184.
χονSρό",η",ιχ, � , grossolanita: �
575
τον lxet εδχολΙΧ μέσιχ εΙς το ψΙΧλΙ8ι 16 10. oJιίΎω : lψεγάν τον δλο, 2267. oJιεμιxτίνoς, menzognero 1626. oJιΙUSΟΙΧΎciπη, 1 979. oJιΙUSΟΥ,ci"" ΡΎΙJ., 1 1 32. oJιιuSο"λ6ΎΟ" 1650. oJιιuSός, 3824. oJιωμΙ, τ6, 747. 323 1 - 1jTov &ΚΡ1J του κιχιρου κιχΙ λεΙΨ,ς του ψωμΙου 3233. oJιιχλΙS, :
. • •
=
ώσciν,
1347. 373. 472 - 630. 1001. 1428.
ώαό",ον,
LESSICO PROSOPOGRAFICO
A cci aiuoli: v. E saù dei Buon delmonti; Francesca; Gi orgi o; M addalena. A lb anesi : Signoreggiano la re
scono
gravi
perdite
per
opera di
Tomo stesso e della sua guardia del corpo. Nella battaglia molti Alkadii furono uccisi
2358.
gione del Despostato: Arta, Acheloo con
i
promontori,
Angelocastro
44-47: v. Spatei. Decidon�
Naupatto
di compiere incursioni su Leucade. Al comando dello stesso despota assal gono l'isola
e ne partono con gran
bottino dopo aver bruciato le case
57-82. Da allora si accen de la guerra fra le genti albanesi e il duca 78-80. Si arricchiscono molto con le incursioni 87. Assaltano Vodizza e. subiscono gravi perdite 88-106. Molti Albanesi militavano o erano della città
alleati con i Tocco contro lo Spata: fra essi Muriki
Bua,
grande stra
tarca 349-353. Accorrono dalla Mu zachia e da ogni parte, alla richiesta di aiuto
dello
Zenevesi,
perchè si
e con 1681- 1689. Dopo la gran
considerano fra loro «parenti sanguinei))
de vittoria di Cranea devastano il Gianina 1907-1912 Spatei , Z enev esei , M alakassei , M asarakei , A lkadii. territorio di
-
v.
Asan
(Ce nturione ) Zaccari a:
principe di Acaia. Dopo la disfatta di Cranea subita dai Tocco, accetta la proposta di
alleanza
offertagIi
Leucade e i possedimenti sulla terra ferma dei loro nemici
1820-1845. In
visita di dovere all'imperatore Ma nuele II Paleologo, recatosi in Morea per
la
ricostruzione
dell'Examili,
incontra Leonardo Tocco col quale, su esortazione del sovrano, fa pace
2135-2137. Avendo l'avventuriero Li veri occupato Clarenza, promette al despota imperiale (Teodoro II) la do nazione
del
principato,
affaccia alla storia per la prima volta attraverso l'accenno di questa cro naca.
Occupavano
una
zona
territorio intermedio fra Arta nina
del
e Gia
2325.2343. Aggrediscono Tomo
che era in viaggio da Gianina per Arta e in una lotta furibonda mettono in fuga i suoi uomini 37
2351; ma subi-
eccettuata
Clarenza e territorio, pur di essere aiutato a scacciare Liveri Il
despota
renza,
ma
imperiale senza
3577-3582.
attacca
alcun
Cla
risultato
3583-3587. Avendo perduto la maggior parte del principato si reca a Leucade e si sottomette a Carlo Tocco
A lkadii: stirpe albanese che si
da
Muriki Spata e intesa ad invadere
Con lui
si
3705-3729.
reca dal sultano e ottiene
aiuto contro il despotato di Morea
3730-3748. Trovandosi con la prin cipessa nel castello di Ponticò, chiede a Ercole, Tomo e Matteo ché lo scor tino per recarsi ad Arcadia, minaccia ta d'assedio
3875-3880. Il momento è
difficile: viene accompagnato da Er cole
3887-3890.
578
Baraq -
Bua, figlia
Baraq Mmxp&xo� (altrimenti Ba:p&xo�), figlio di Vranezis (= Evre noz): prende, a nome del padre, possesso di Angelocastro, che Paolo Spata aveva donato a condizione di essere vendicato dei danni subiti per opera di Carlo Tocco 500-504. Dopo aver rinforzato alla meglio il castello torna in Vlachia con la scusa di andare ad arruolare altri uomini 505-507. -
Bayezid, pascià (IIa:yta:!;�'"l�, !L7ta: at&): imparentato con Carlo Tocco 3079. Riceve doni da Carlo Tocco e ri conosce e sanziona l'avvenuta conqui sta di Arta 3076-3089. � fratello di I.Iamza, che scese su Dryinopoli per sterminare gli Zenevesi 3185-3190. Benedetto: fratello del principe Asan (Centurione) Zaccaria, fatto prigioniero da Liveri a Clarenza 3558-3564. Bokoi = o = Kob oi: autore della perfidia» commessa ai danni di Sgu ros Bua Spata, che era succeduto al fratello Gjin Spata nel despotato di Arta 179. (I
Bua, Di mo (fratello di Muriki Bua, v.): insigne nella stirpe dei Bua 2289, molto ben voluto per la sua fedeltà, riceve da Carlo Tocco, con diritto di eredità, Angelocastro con il territorio annesso nonché il terri torio di Acheloo e la Catochi 22862290. Bua, M uri ki : capo della famiglia dei Bua, capitano stradiota. Un suo fratello (Dimo) militava pressoil Toc co 198. A Vodizza si allea con Carlo Tocco per assediare Arta e distruggere
X
di Muriki
i campi. Nell'impresa egli assumeva la funzione di «!Léya:t; aTpa:TocPX"Ilt;» 353: egli aveva l'esperienza di fu riose battaglie contro i Turchi e con tro altre genti 354. Temerario e veloce, era molto ardito nei mo menti difficili, nei combattimenti corpo a corpo, nelle sommosse delle truppe. In tutte le schiere non si registrò mai un coraggio, un'audacia maggiore della sua 355-358. Per neu tralizzare la minaccia che gli pro veniva dall'alleanza fra Sguros Bua (Spata) col nipote Murili Spata, despota di Arta 1022-1032, Carlo Tocco si imparenta con Muriki Bua dando una sua cugina (?) in isposa al fratello, che manda come signore a Riniasa con lo specifico incarico di combattere Arta, dato che i Bua avevano avuto sempre della inimi cizia con Muriki Spata 1033-1044. Sino alla vigilia della lotta con lo Zenevesi e lo Spata, il Bua era an cora alleato del duca 1630. In seguito egli lascia l'antico alleato e si unisce a Ya'qub Spata, successore del fratello Muriki 2270. Viene a battaglia con le truppe del Tocco sulla piana del mercato di Arta 2541 e costretto a rientrare dentro la for tezza 2553-2560. Una sua figlia sposa Ya'qub Spata 3000. Dopo aver occu pato Arta, Carlo Tocco come testi monianza delle sue intenzioni di pace gli manda dei doni 3064-3065. Mal grado i disciolti rapporti 3124-3136 Carlo Tocco riallaccia buone relazioni e contrae con lui una stretta parentela, facendo sposare una sua figlia col pro prio terzogenito Menuno, 3137-3138. Bua, fi�li a X di M uri ki : non ne sappiamo il nome. Andò sposa a Ya'qub Spata. Occupata Arta da Carlo Tocco, essa ebbe, con la suocera Irene, la libertà 3000.
Bua, altra figlia
X
di Muriki - Despota imperiale
Bua, altra figli a X di M uri ki : non ne sappiamo il nome. Andò sposa a Menuno, figlio bastardo di Carlo Tocco 3137-3138. Bua, fratello di M uri ki: da identificarsi con Dimo (v.). In ser vizio presso Muriki Spata è richiesto da Carlo Tocco e ceduto 190-198; per rinsaldare il vincolo di alleanza fra il Tocco e Muriki Bua, sposa una cugina (?) di Carlo 1037-1038, ed è mandato come capo nel ca stello di Riniasa con l'incarico di operare incursioni sul territorio di Arta 1040-1042. I Bua erano vecchi nemici degli Spata 1044. Riniasa si ribella ai Bua e si sottomette a Muriki Spata. È fatto prigioniero da Muriki 1101-1105. Buisav o Stefano, v. Voisav a. Capsocav adi , v. Kapsokav adi. Carlo: figlio di Irene Spata e di un Latino (barone Marchesano) 1124: fratellastro di Muriki e di Ya'qftb Spata. Sposa una figlia bastarda xC?) di Carlo Tocco 1123, 1142-1149, e le nozze sono celebrate a Roghi 1146. Amareggiato del trattamento del fratellastro Muriki Spata, dona il castello di Riniasa, slia eredità, al suocero, del quale diviene suddito 1983 - 1988. Il duca accetta e gli dimostra affetto paterno 1990, ben ché i Rinisioti si ribellino e passino dalla parte di Muriki 1991-1993. Alla morte di Muriki ambisce, sostenuto dal suocero, alla successione 2036. Gli Artini da principio non ne vo gliono sapere 2037, ma poi per fu gare i pericoli e i continui assalti del Tocco, il quale avrebbe finito per occupare a mano armata la città 1083-1085, presero la decisione 38
579
di chiamare come signore Carlo 18861888. Ma contemporaneamente a lui entra in città il fratellastro Ya'qftb 2094-2096. Seguendo il diritto del l'età, Irene assegna Roghi a Carlo, ed Arta a Ya'qftb 2096-2098. I due fratelli si alleano contro il duca per ottenere la restituzione di Voblianà 2100-2105. In seguito ad errori poli tici del fratello, viene richiamato alla signoria di Arta 2196. Incomin cia una politica di indipendenza nei confronti del suocero, Carlo Tocco 2203-2208, al quale scrive una lettera insolente chiedendogli la restituzione di Voblianà 2209-2211. Perde il ca stello di Sistruni occupato dal suocero 2220-2223. Respinge la proposta di alleanza del suocero e con l'avvento di Ya'qftb, che giunge al seguito delle truppe di Isma'i1, viene da costui catturato con la spada in pugno assieme alla moglie e imprigionato 2231-2258. Senza accennare alla liberazione, la cronaca lo dà dimorante a Parga 2894-2897. Conosciuta la morte di Ya'qftb decide di recarsi a Costanti nopoli dall'imperatore; ma Leonardo Tocco, avvertito dal fratello, gli sbarra la strada e lo cattura. È relegato a Cefalonia con la moglie 2898-2913. Despota i mperi ale di Mistrà, BIXO"r.ÀÉ:IXç - BIXO"LÀeUç = (Teodoro II): su incarico dell'imperatore saccheg gia il territorio e investe le fortezze del principe Asan (Centurione) Zac caria di Clarenza: Andrusa si sot tomette a lui 3530-3540 e conquista Calamata 3540-3542. Asan Zaccaria gli promette di donargli tutto il principato, fuorché Clarenza e ter ritorio dipendente, pur di essere aiutato a scacciare Liveri. Attacca Clarenza, ma inutilmente 3577-3588'
580
Eliavurco - Francesca degli Acciaiuoli
Da Carlo Tocco, come testimonianza di amicizia, gli viene restituito Ralli, che era stato riscattato dalle mani di Liveri 3637-3642. Dello acquisto di Clarenza da parte del duca-despota rimane contrariato 3643-3646. Dai sudditi Mizithrioti viene esortato a raccogliere l'esercito e marciare con tro Carlo Tocco, alla conquista di Clarenza e di Patrasso 3838· 3863. Raduna le truppe fra Corinto e Andrusa 3864-3871.
figli maschi 710-712. Dopo la morte del marito si dimostra dura, sospet tosa e crudele con i sudditi 1192-1215. Le sventure dei Gianinioti non la fanno ravvedere 1258-1272. Manda segretamente un'ambasciata in Ser bia perchè le conduca un nuovo marito 1276-1280. Il popolo si ri bella e, salito al castello, la scaccia assieme ai figli 1296-1300. Si rifugia per prima presso lo Zenevesi 1303. Ev renos, v. Vranesi s.
E liavurco: ILey&Àoç 'r�&a1) della Morea, fu combattuto-da Leonardo Tocco, alleato dell'imperatore e del despota di Mistrà, allorché costui non voleva obbedire al sovrano di con tribuire alla ricostruzione dell'Hexa mi1i 2148-2150. Per ciò fu dall'im peratore (Emanuele II) privato dei territori e dei castelli 3508-3529. Esaù dei Buondelmonti Ac ci ai uoli: despota di Gianina, zio di Carlo Tocco perchè fratello di Mad dalena dei Buondelmonti Acciaiuoli 1705. Rimasto vedovo sposa Irene Spata, dalla quale ha una figlia che muore cadendo da una loggia del castello di Gianina 706-708. Ripudia Irene 709 e sposa la sorella di Merxa (Evdokia Balsié), dalla quale ha due figli maschi 710-712. Al primogenito (Giorgio) dà in isposa la figlia di Mu riki Spata, col quale stipula un'al leanza contro Carlo Tocco 712-718. Esaù, in caso di vittoria, si sarebbe preso Leucade, e Muriki Vodizza 727730. Viene a morire mentre a Roghi si celebrano le nozze tra una figlia bastarda del Tocco e il fratellastro di Muriki Spata, Carlo (v.). 1161-1164. Evdoki a (BalSie): terza moglie di Esaù dei Buondelmonti Acciaiuoli, despota di Gianina, al quale dà due
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Fi li ppo: latino assoldato a Carlo Tocco. Vecchio amico di Pietro Spata, si avvale della fiducia riservatagli per tradire l'ospite. Durante la sua as senza rinchiude e fa prigioniera la moglie di Pietro, e nel contempo chiama e fa entrare nella torre della Catochi gli uomini del Tocco, che attendevano in agguato 863-943. (Francesca degli A cci ai uoli ): moglie di Carlo Tocco, (figlia di Ne rio I di Atene). Accoglie e tratta fraternamente la moglie di Lalthi che era sorella di Paolo Spata, fatta prigioniera nell'incursione degli uomini di Carlo Tocco su Dragamesto 310-322. È informata delle festose accoglienze tributate al marito dai Gianinioti 1571 . Dopo la disfatta di Cranea, subita dai Tocco, saputo che Muriki Spata e il principe Asan Zaccaria si alleano per invadere Leu cade, dirige personalmente le opere di difesa 1846-1857. S'incontra con il cognato, conte Leonardo 1897-1899 . Costei non aveva dato a Carlo alcun figlio 1935. A Gianina riceve con grande onore Nerata, vedova di Muriki Spata 2614-2616. Consola con sagge considerazioni il marito, prostrato dal dolore per la perdita del fratello Leonardo 3399-3426. -
Galasso il Peccatore - Kapsokavadi, Michele
581
Galasso il Peccatore: capitano È bassotto, ma ardimentoso e abile 159-162.
le sue truppe sconfinino sul territorio
Opera incursioni nei territori di Za
di Gianina,
verda e di Vodizza, impossessandosi
ai Tocco, ma per inseguire gli Ze
al servizio di Carlo Tocco.
di cose e persone che trasferisce a
163-167. È
S. Maura
incaricato di
tagliare la strada a Sguros Spata che
resiste
validamente
3220-3223, 3270-3273.
rocastro,
che
Consente che
non per recare danno
3244-3248.
nevesi di Dryinopoli
Ri
ceve dallo Zenevesi in perpetua ces sione Argirocastro
3274-3291.
si recava ad Arta per unirsi a Murili
1059-1065. 1066, e
Spata
Vromopida
Si
scontrano
Ipi kerni , v. Pi kerni .
a
viene a. singolar
Isma'il: capo 'della spedizione in
tenzone con Sguros, che ferisce gra vemente
al
braccio
1072-1075,
lo
viata dal sultano a rimettere Ya'qiib
atterra e lo lega. Sopraggiunge, però,
Spata nella sede despotale di Arta
Muriki Spata
2231-2258.
mette
in
che
fuga
libera
Galasso
lo ed
zio i
e
suoi
1087-1099. Gi acomo, fratello
di
soprannome
Nicolafranco,
Scrofa: 1760,
v.,
Jiisuf-b eg (rLOO"OU{l.1t"ex1) 434; rLOO"OU1t"1)ç 460) : signore della Vla chia 433-434, scende, su invito di Paolo Spata 418, che si era a lui
latino al servizio del duca, caduto
sottomesso pur di avere vendetta
prigioniero nella battaglia di Cranea
su Carlo Tocco, con
1757-1761.
435.
Partecipa alla spedizione
su Vostizza
20.000
uomini
Parte di essi muoiono nell'at
traversare il fiume (Achelòo) in piena
3765.
433-439.
Subisce
altre
perdite
ad
opera degli uomini del Tocco, fissati
(Giorgio dei Buondelmonti A c ciai uoli ). La cronaca non ne dice'
a difesa di Vodizza
esplicitamente il nome: lo richiama
prendono, fra l'altro, dei prigionieri
nel testo come figlio primogenito di
445-449.
Esaù ed Evdokia
fa con lui pace, venendo meno alla
BalSié.
Ancora
infante viene sposato, per sanzionare
440-444,
i quali
Viene a patti con Carlo e
promessa fatta a Paolo Spata
466-475.
un'alleanza, colla figlia (X) di Murili Spata e in
713-720. seguito
Alla morte del padre
allo spietato
governo
Kapsokavadi , Mi chele: gianinio ta, messo a capo della fortezza di
della madre, il senato e l'assemblea
Voblianà, subito dopo la conquista
del popolo di Gianina lo designano
2076-2082.
come successore di Esaù al fine di
persona furba e di credito per .av
estromettere Evdokia da ogni diritto di deliberazione 1239-1247. È con la
vicinare Ya'qiib, sceglie un tale che
madre espulso da Gianina
1296-1300.
Incaricato di trovare una
il postillatore della Cronaca chiama Papadopulos,
e che ha il compito
di attrarre Ya'qiib nella rete tesagli
l;Iamza: fratello del pascià Ba yezid
e
genero
del
duca-despota
3185-3186. Con 30.000 uomini invade, stermina e soffoca la signoria degli Zenevesi
3188-3202.
Assedia per una
intera estate, ma inutilmente, Argi·
a Voblianà
2690-2695.
Si reca dal
despota Carlo per fissare i partico lari del tranello il
tranello
avrebbe
2744-2751:
stesso
dovuto
il
secondo
Kapsokavadi
essere
presentato
come ignara e facile preda di Ya'qiib
582
Koboi,
v.
Bokoi - Maddalena dei Buondelmonti Acciaiuoli
2786-2791. All'alba del giorno fissato fa
uscire
dal nascondiglio
le
sue
L iveri ( = Oliverio Franco): capi tano pugliese, avventuriero di pochi
truppe e fa prigioniera la malcapitata
scrupoli
scorta di Ya