Singola Ventottenne, con marito noioso e pedante, corrisponderebbe preferibilmente con coppie e singole

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Singola Ventottenne, con marito noioso e pedante, corrisponderebbe preferibilmente con coppie e singole

Francesca Ferreri Luna °***°***°***° PIZZO NERO Direttore responsabile Gian Franco Borelli Registrazione Tribunale Di Mo

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Pages 128 Page size 612 x 792 pts (letter) Year 2011

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Francesca Ferreri Luna Singola Ventottenne, con marito noioso e pedante, corrisponderebbe preferibilmente con coppie e singole °***°***°***° PIZZO NERO Direttore responsabile Gian Franco Borelli Registrazione Tribunale Di Modena N. 1363 del Gennaio 1997 Prima edizione Tutti i diritti riservati ISBN

8886721137

 BORELLI S.r.l. Via Card. Morone, 21 41100 Modena borellieditore@ pizzonero.com www.pizzonero.com INTRODUZIONE Dopo aver deposto la busta contenente l'annuncio nella cassetta delle lettere provai un senso di inquietudine e smarrimento. Davvero avrei mantenuto una corrispondenza del genere con degli sconosciuti? Davvero ero disposta a mettermi in gioco in quel modo? Questi interrogativi furono accantonati nel momento in cui mi trovai tra le mani decine di lettere di risposta al mio annuncio. Da quel momento mi lasciai risucchiare dal quel gorgo di fantasie, di desideri, di peccati ed illusioni. Da quel momento non ebbi più la forza di uscire da quel mondo, nel quale, volontariamente, decisi di entrare e vivere fino in fondo. Sono state tantissime le persone che mi hanno risposto. Con alcune di loro il rapporto è andato avanti per molto tempo e si approfondito a tal punto da non riuscire ad immaginare la loro mancanza. Erano diventate una presenza costante e palpabile che mi aiutava a camminare sul bordo stretto della mia vita: da un lato la routine quotidiana del lavoro dall'altro la monotonia esasperante del menage familiare. Davanti a me vedevo una luce, alla fine di una lunga scala, promessa di un universo perlopiù sconosciuto ma terribilmente coinvolgente ed appassionante. Ho iniziato a salire, gradino dopo gradino, attratta da quella luce, sorretta e sostenuta dalle persone che mi scrivevano e alle quali rispondevo. Una luce alla quale più mi avvicinavo più diventava indefinita, sfumata tra il celeste di una promessa paradisiaca e il rosso violento di una passione senza limite. A volte avevo l'impressione si salire, altre volte di scendere; comunque continuavo ad andare avanti fino a quando smisi di guardare ai miei lati ed entrai con tutta me stessa in quella luce, calda, sensuale, avvolgente. Nelle pagine che seguono ho voluto raccogliere le corrispondennze di quelle persone che più mi hanno aiutato a intraprendere il mio cammino. Modena ecc. ecc. Francesca Ferreri Luna

PAOLO ..., 25 giugno 1994 Io: cm 182 x kg 69. Un corpo slanciato e ben fatto. Lineamenti eminentemente maschili. Occhi cervoni con delle ciglia apprezzabilmente lunghe. Capelli castani leggermente corti. Una voce da adolescente, suadente e calda. Una pelle molto dolce che adora essere baciata, e bagnata con la pipì e con lo sperma. E infine un culetto più che delizioso. Non mi piacciono le persone frettolose, e ho bisogno di sentirmi a mio agio e completamente rilassato per poter dare ciò che desidero dare. Non sono un cavallo. Sono un uomo normale. Anatomia e fisiologia assolutamente normali. Cerco ospitalità, che non escludo affatto di poter dare in futuro con molto piacere, non appena mi fosse possibile. Ma cerco anche riservatezza, educazione, cortesia, igiene, e soprattutto fantasia e amicizia congeniale, preferibilmente durevole. Apprezzo molto signorilità e cultura, sapientemente fuse nella porcaggine e nella cavallaggine, nella animalità e nella lussuria più sfrenata ed incontrollabile. No persone volgari e di cattivo gusto. No persone sporche e ignoranti. No sado-maso. Solo persone sane, pulite e simpatiche. Molto gradita coppia con amica disponibile. Nella vita sono un pesciolino con ascendente sagittario, e uno studente universitario qualitativamente molto brillante. Attualmente posso solo viaggiare. Sono sieronegativo. Sono vergine. Gradirei ricevere una tua fotografia. Mi piacerebbe molto conoscerti. Spero che tu possa trovare ispirazione dalla mia lettera. Abbandonati alla fantasia. E' la vita, ed è stupenda. ..., 10 agosto 1994 Ciao, Francesca. Io sono Paolo. Hai già ricevuto una mia lettera e mi hai risposto. Ho trovato la tua lettera al fermoposta il 7 agosto, era datata 27.07.94. Il tuo comunicato non me lo ricordo affatto, però mi ricordo di averlo trovato sfogliando la rivista. Io non la compero più ormai, la mia ricerca è durata solo poco più di due mesi, dall'ultima decade di aprile alla fine di giugno, a luglio ero già stanco. Per due mesi ho vissuto in modo frenetico, completamente fuori di me, stava avvenendo una svolta, una metamorfosi. Ero come impazzito. Totalmente posseduto da un desiderio che trascendeva ogni mio controllo. Era come un invasamento, come un incantesimo. Allora ho scoperto che comunicare è la cosa più bella della vita. Ora sono tornato in me, ho ricominciato a studiare, sto cercando un lavoro, sono più sereno. Ma oggi sono anche un uomo diverso da quello di ieri, più pieno, più ricco, più vissuto; ma anche più aperto, più radioso, più completo. Io ho finalmente attinto la vita e lo studio non è più per me la cosa più importante, perchè non c'è nulla che sia o possa mai essere più importante della vita stessa. Non credi anche tu? Tuttavia non vorrei essere frainteso, non è la scoperta di quel mondo nel quale tu desideri "entrare in punta di piedi" che ha provocato tutto ciò in me; è stata invece la mia ricerca erotica un risultato e un momento insieme, il primo, della rivoluzione a cui la mia vita andava incontro. Ho dovuto darti questa lunga premessa, scusami se ti ho annoiato, per farti capire che io non appartengo a quel mondo nel quale tu desideri entrare, è stato solo un momento. Se, per ipotesi inverosimile, ci fosse una compagna nella mia vita, non potrei mai dividerla con un altro uomo, nemmeno per una notte, nemmeno per un istante. Io concepisco il legame con una donna come un alcunchè di sacro, una volta che sia stato lacerato il sacro, il legame è irriversibilmente distrutto e non ha più senso stare vicino alla donna insieme alla quale non si può più ritrovare ciò che si era scoperto e goduto insieme. A partire da quella lacerazione si apre anzi una distanza infinita, una frattura senza ritorno, un abisso incolmabile, una voragine eterna. Forse soltanto con una perfetta sconosciuta o con una amica, che però non debba mai essere destinata a diventare mia, potrei dividere con un ragazzo giovanissimo, di circa sedici o diciassette anni, e con il quale io stesso abbia

conosciuto l'intimità. Non voglio essere scambiato per ciò che non sono. Non sono un bisessuale. Io sono soltanto un essere per il quale l'amore ha dei confini un po' più ampi. Comunque la mia ricerca non mi ha portato ad esperimentare confusioni carnali con delle coppie o con delle donne. Anche se qualche confessione intima da farti ce l'avrei. Sono contento che tu mi abbia scritto, e che la mia lettera ti sia piaciuta. Mi piace comunicare con te, e lo vorrei se lo desideri anche tu. Non so quasi niente di te, però sento che mi piaci. Sei sincera, chiara, trasparente. Mi sembra di capire che tu ed io stiamo cercando la stessa cosa, il dialogo con un altro essere umano, anche se io lo cerco con una donna. Ho ricevuto delle lettere da delle donne in passato, due, ma volevano soltanto vendermi delle fotografie autoerotiche. Tu sei diversa, credo. Non c'è falsità nè furbizia in te. Mi piacerebbe se il nostro colloquio diventasse stabile. La confidenza con una donna è una cosa molto importante per me. Io ho più fantasmi che realtà nel mio rapporto con l'archetipo della femmina. Vorrei capire tante cose. Vorrei capire come siete fatte. Se la mia conoscenza della vostra realtà sia veramente solo il frutto malefico dei miei fantasmi e dei segni che la vita ha lasciato dentro di me, o se invece abbia un fondamento reale. La mia lettera finisce qui. Spero che abbia un seguito e che tu voglia rispondermi. ..., 22 settembre 1994, notte Ciao Francesca. Come va? Non so se considerarti un'amica, penso di no; ma forse amici lo diventeremo, oppure no, chissà. Ora sei un'interlocutrice molto gradita, veramente. Ho tanto piacere di ricevere le tue lettere. Mi piace colloquiare con te. Ricevere una lettera, ancorchè gradita, da una sconosciuta, per me è una esperienza magica. Trovo la tua scrittura molto gradevole. E' tersa, cristallina. Comunica calma. Sembri una donna molto equilibrata, molto stabile. Deve essere buono vivere con te. La tua precisazione mi sorprende. Apprendere che sei una compagna devota ha cambiato la mia immagine di te. Ma la cosa più grave, cioè importante, è che attraverso questa nuova immagine che mi dai io sto forse riacquistando un pochino di fiducia nella donna come essere totale, anche se l'odio che ho dentro è ancora così grande. Ho amato molto questa creatura nella mia fantasia. Ho cessato di ammirarla ed amarla nel momento in cui ho cominciato a conoscerla. Ora in me c'è una compresenza simultanea di amore e odio, fascinazione e paura, incanto e disincantamento, desiderio e distanza, tenerezza e durezza. Ma ciò che domina veramente è l'angoscia. Sai, Francesca, le cose che io penso delle donne sono perlomeno imbarazzanti, a volte perfino offensive. E' vero ciò che hai detto anche se la sessualità non ha avuto un peso in questo. Ma di questa storia non voglio parlare. E' finita con uno strappo violento, odiosamente, ed anche in modo molto meschino da parte mia. E questo forse non me lo sono ancora perdonato. Come non mi sono perdonato la coglioneria di aver dato ad una donna il potere di ferirmi. E' molto vero ciò che dici di me. In amore ho più fantasmi che realtà. La lettera attraverso la quale io ti ho contattata appartiene ad un periodo durante il quale il mio desiderio bruciava. Desideravo amare ed essere amato in modo semplice e naturale. Dopo un lungo periodo di silenzio, tutto il mio affetto esplodeva improvvisamente nella carnalità e nella vita del corpo. Ora sono rientrato in me stesso. Però è vero quando dici che quelle fantasie mi appartengono. Ma non c'è nulla di male in ciò. L'uomo e la donna la vita li ha fatti perchè s'amassero. Ed io a 27 anni sono ancora quasi vergine. Quanto mi odio per questo. L'amore per me è l'essenza della vita. Ma poi anche se lo trovassi con una compagna di letto, una splendida troia come io la desidero, non sono sicuro che riuscirei a darmi con tutto me stesso, non sono sicuro di riuscire a darle ciò che uomo desidera dare ad una donna. In realtà penso che non le permetterei nemmeno di avvicinarsi a me, nemmeno di leccarmi, ammesso pure che una donna si avvicini a me.

Respingere e negarmi è il mio modo di adorare la donna. Ora devi sapere che io divento un ragazzo molto curioso, quando mi trovo di fronte ad una donna brillante; e ne ho di curiosità in questo momento. Vorrei sapere tante cose di te. Ciò che mi piace di questo dialogo è che posso parlarti liberamente, usare il linguaggio che sento in quel particolare momento. Ameresti carnalmente una donna o una ragazzina, per compiacere il tuo compagno, se lui ti facesse capire che lo apprezzerebbe molto? Ti piacerebbe amare ed essere amata da una donna? E ti piacerebbe fare l'amore con due donne contemporaneamente? Ti piace il corpo della donna? Ti piace essere leccata? Hai mai baciato una donna dentro la bocca con tanta passione? Hai mai provato a prendere tra le tue labbra il capezzolo di una donna, ad adagiare una guancia sul suo seno morbido? Oppure a prenderle i glutei fra le mani, o ad abbracciarla teneramente, come nell'atto di accoglierla maternamente nel tuo calore? Ti piacerebbe fare la lesbica con una ragazzina di 15 anni? Io avevo 17 anni quando ho sentito per la prima volta di essere stato privato dalla vita di conoscere una identica gioia, e di desiderare che la vita mi avesse fatto donna, sarei stata una lesbica adorabile. Le mie domande finiscono qui. Ma penso che per ora possa bastare. Anche se non mi conosci abbastanza, tuttavia vorrei che, limitatamente all'immagine che hai elaborato di me, tu tentassi di rispondere a questa domanda: pensi che io possieda delle qualità per le quali una donna possa desiderare starmi vicina? Se non ti senti di rispondere adesso, puoi attendere e farlo più in là. Ora vorrei cercare di soddisfare le tue curiosità femminili. Il mio approccio con la donna e il suo corpo che la mia memoria registri risale all'età scolare. Quando ero un ragazzetto di sei o sette anni, leccai la fichetta di una cugina di qualche anno più piccola di me. Fu un'esperienza della durata di alcuni attimi, e mi procurò uno schiaffo da parte della madre, tuttavia mi piacque moltissimo. La seconda esperienza fu leggermente più consistente e più apprezzabile. Era estate. Avevo un'età compresa tra i dieci e gli undici anni. Era venuta da ... una cugina di alcuni mesi più grande di me, quindi mi era coetanea, una ragazzina preadolescente pittosto piacevole. Fu un'esperienza molto strana, perchè lei dormiva, e rimase addormentata senza destarsi minimamente. Comunque fu anche questa un'esperienza molto breve, perchè temevo di essere scoperto e punito. Scostai il velo da cui era coperta, le sollevai una maglietta di cotone molto leggera e le tirai giù le mutandine. Quindi mi chinai a baciarla tra le cosce e ad insinuare la mia lingua fra le sue labbra per accarezzarla e goderne il sapore. Fu un gesto lieve, perchè temevo di svegliarla. Allora non sapevo che le avrei fatto una cosa molto gradita, se avessi continuato a slinguarla interminabilmente e con l'avidità e la passione che la tensione e la paura non mi permettevano. Dopo ci fu un lunghissimo periodo di desiderio e attesa. Ho vissuto anni e anni senza essere capace di trovare una compagna, senza neanche riuscire ad avvicinarmi ad una ragazza per comunicare con lei. Ero timidissimo, decisamente introverso e mi sentivo a disagio se una ragazza mi rivolgeva la parola. Capivo che ero incapace di confrontarmi con le ragazze, ma non sapevo cosa fare. Nessuno mi ha aiutato. La prima esperienza veramente soddisfacente, anche se largamente incompleta, è venuta quando avevo ventitrè anni, ma senza che fosse il risultato di una ricerca attiva da parte mia. Tra settembre e dicembre del '89 vissi una serie molto discontinua di rapporti con una giovane donna di diciannove anni. Era una donna molto calda e molto passionale, ma anche molto esperta, molto affamata. Io stupidamente me ne innamorai, mentre per lei ero solo un divertissement; ed è per questo che solo pochissime volte io sono riuscito a raggiungere un'erezione completa. L'amore con lei era una bellissima festa della bocca. Ci siamo conosciuti ed amati attraverso le bocche. Le nostre lingue andavano ovunque, insinuandosi senza requie là dove i nostri corpi si aprivano al piacere. Non rinnego nulla dei momenti vissuti con lei, è stata un'amante splendida, sapeva darsi veramente con gioia. Un uomo non dimentica mai una donna che a letto sa essere femmina. La generosità e la dedizione in amore sono la cosa più essenziale. Ed anche a letto, soltanto chi si dà gioiosamente e giocondamente, con calore e con slancio, con una

apertura senza riserve, è fatto per amare ed essere amato, ama veramente. Soltanto una volta sono riuscito a colmarle la fica, ma solo per poco, perchè ci fu quasi una detumescenza, e così non potemmo continuare. Le prime volte io me la presi molto male. Al terzo tentativo mancato, cioè al terzo incontro, ebbi una crisi di pianto mentre eravamo a letto. Quasi immediatamente dopo cominciò a piangere anche lei in modo incontrollato. Però dopo quella volta io riuscii, in quasi tutte le volte successive, ad essere abbastanza rilassato e fiducioso da eccitarmi in modo sufficiente a che lei me lo prendesse dentro la bocca, curandolo deliziosamente e sapientemente fino al momento del " godimento liquido". Da questa esperienza ho tratto il convincimento che farsi prendere il cazzo nella bocca da una donna è una cosa più bella e più eccitante che riempirle la fica. In quest'altro modo il piacere è di entrambi, ed è anche possibile comunicare attraverso le bocche e guardarsi negli occhi, il che è altamente apprezzabile per tutti e due; inoltre, e questa è secondo me la cosa più dolce, si può mantenere il contatto con il corpo della donna, pelle contro pelle. Tuttavia non posso non riconoscere che il piacere di farsi prendere il cazzo dentro la bocca da una donna, la voluttà delle labbra, l'avidità del gesto, la delizia di cui è capace una lingua, sentirsi teneramente o violentemente leccare, sentirsi risucchiare... tutte queste cose insieme, la sensazione di essere divorato, fanno dello sbocchinamento un piacere impagabile, irrinunciabile, una gioia essenziale, che nessuna donna che ami veramente l'uomo non può non sentire il desiderio di dare. Le mie esperienze erotiche con la donna terminano qui. Delle altre esperienze ti parlerò in un'altra lettera. ..., 22 ottobre 1994, notte Ciao Francesca. Come stai? Non preoccuparti per il ritardo con cui può arrivare una tua lettera; il lavoro è una cosa molto importante e bisogna dargli la priorità. Mi piacerebbe sapere in che cosa consiste il tuo lavoro e se ti piace abbastanza. Sono consapevole delle contraddizioni drammatiche in cui sono preso in modo quasi ineluttabile di fronte a certi temi o a certe situazioni della vita. E' sempre così quando si è ricevuta una ferita: ci si chiude per difendersi contro le possibilità di ricevere un'altra ferita; anche se poi chiudersi completamente significherebbe spegnersi, morire. E il richiamo della vita è forte, imperioso, seducente. E' questa la fonte delle contraddizione. C'è una saggezza nel consiglio che tu mi dai. E' ciò che mi dice anche la mia migliore amica. Daniela. Ed è ciò che penso io stesso. Io lo so che la vita è essenzialmente buona. La vita è buona con chi la ama. Impietosa soltanto con chi la tradisce. Ma io sto cambiando. La mia vita sta cambiando. Il mio rapporto con la vita, con il mondo, con me stesso e con gli altri sta evolvendo verso un modo di essere che prima non conoscevo e non pensavo di poter sperimentare. E' come nascere ad una vita veramente umana, completa. Persino la mia grafia è cambiata. Infatti questa che vedi è quella che corrisponde alla mia nascita. In questi ultimi mesi ho avuto delle "ricadute": brevi crisi depressive della durata di due o tre ore, che mi lasciavano privo di ogni energia, svuotato, e durante le quali mi odiavo insopportabilmente. Ma alla fine ne uscivo sempre, ritrovando nelle lacrime la mia umanità e un po' di calore per me stesso. Ora tutto questo è passato. Sto apprendendo a perdonarmi. Sto sviluppando la fede nella realtà e nella vita. Pian piano sto cominciando ad aprirmi alla vita fiduciosamente. Desidero tanto conoscere una donna, innamorarmene, amarla. Questo nella fantasia. Ma poi... nella realtà? Sono veramente disposto a dare la mia fiducia ad una donna? Esiste una donna sulla terra che meriti la mia fiducia? Dove sia la sobrietà in una donna è umanamente impossibile stabilirlo. Vedi, Francesca, se io dovessi dire che cosa penso delle donne, diventerei quasi certamente offensivo. Mi resta sempre un fondo di amarezza e di odio, e di disprezzo anche per certi modi di essere delle donne, che trovo veramente insopportabili. Ma alla fine mi resta solo la stanchezza e il disincanto di chi vede che poi la donna è una creatura egualmente misera alla pari dell'uomo. Come due bimbi nel bosco: è meglio che si tengano per mano; e poi anche tra nemici

si usa un po' di gentilezza, a volte. La storia che mi hai raccontato è bellissima. Io non ho mai vissuto niente di simile nemmeno come uomo. Non so nemmeno io cosa darei per accedere alle confidenze e alle intimità di una donna, da donna. Vorrei sapere se tu personalmente ritieni possibile che possa esistere una donna calda, ardente, passionale, che ami la vita, di età superiore ai 25 anni e che tuttavia non abbia mai conosciuto il corpo di un uomo, che non sia mai stata toccata da un uomo. Pensi che possa esistere una simile donna? Bada che non voglio essere rassicurato. Devi dirmi ciò che pensi veramente. Ora vorrei rivolgerti qualche domanda. Hai mai conosciuto una strega? Che cosa pensi di queste creature? Hai mai fatto esperienza di comunicazione medianica? Che cosa trovi insopportabile in un uomo? O anche soltanto detestabile? Hai mai pensato di essere posseduta da due uomini contemporaneamente? E hai mai desiderato di far godere tre uomini nello stesso tempo? Ti piacerebbe essere madre? Ci pensi qualche volta? Pensi che il desiderio di amare carnalmente un ragazzo, meglio se due contemporaneamente, di quando in quando, sia compatibile con un rapporto con una donna innamorata? Pensi che una donna possa capire un simile desiderio di un uomo? E qui mi riallaccio alle mie esperienze in fatto di ragazzi. Come ti avevo promesso, ora ti racconto una storia: la mia prima esperienza. Lo farò un altro giorno. Ora è tardi e vado a riposare. Domani mattina dovrò svegliarmi molto presto. Buonanotte. ..., 21 gennaio 1995, sera Eccomi tornato. Desidero raccontarti una storia vissuta a ... un paio di anni fa. Conobbi un giovane uomo di 21 anni. Mi fu presentato: Tiziano. Mi piacque immediatamente. Alto, slanciato, armonico nelle forme, aristocratico nelle forme e nei modi... uhmm .. forse quest'ultima parola è leggermente altisonante, diciamo, più modestamente, un aspetto molto signorile. Occhi azzurri. Capelli lisci, leggermente lunghi, a caschetto. Una pelle piuttosto gradevole. Lineamenti regolari, con una punta di spigolosità. Delle labbra moderatamente carnose, ma letteralmente magnetiche. Nell'insieme molto attraente e tuttavia respingente. Sensuale e freddo. Osservatore analitico e spregiudicato. Intellettualmente molto brillante. Personalità cerebrale. Lui ed io ci siamo frequentati per circa otto giorni, durante i quali abbiamo comunicato lungamente ed intensamente. Dopo qualche giorno di questi dialoghi io avevo percepito la sua disponibilità a vivere un'esperienza con me. Capivo anche che gli piacevo. Così una notte decisi che sarebbe accaduto qualcosa tra noi, e quella notte accadde. Eravamo in camera, da me. Un appartamento abitato da studenti. Avevamo appena finito di bere del tè, lui era seduto su di una poltrona. Gli chiesi di chiudere le palpebre per alcuni secondi, mi feci animo e, dopo essermi seduto su uno dei braccioli della poltrona... lo baciai sulle labbra delicatamente. Non l'avevo mai fatto. Ero molto teso. Gran parte della bellezza di questa esperienza che ti sto raccontando me la sono persa a causa dello stato di tensione in cui l'ho vissuta. E mi sembra di aver capito che per te le cose si sono svolte in uno stato di tensione così forte da impedirvi ad entrambe una vera intimità, che presuppone sempre uno stato di completo abbandono di sè. Comunque lui dischiuse subito le labbra ed io mi insinuai nella sua bocca, e mi piacque. Continuammo a baciarci per un po', poi passammo sul letto. Lui sentiva la mia tensione e credo che questo non l'abbia fatto sentire completamente a suo agio. Ricordo che volle provare ad eccitarmi. Allora cominciò a manipolarmi il sesso con le dita. Ma non ci fu nessuna reazione. Minuscolo era e minuscolo rimase. La mia eccitazione era unicamente psichica. Non c'era nessuna passione, nessun calore in me. Era un desiderio freddo. Quasi una esperimentazione. Però mi piaceva. E il mio unico desiderio era di conoscermi attraverso quel rapporto, e conoscere il corpo di

quel ragazzo, e sopra ogni altra cosa farlo godere. Per la verità, nonostante un ragazzo debba piacere veramente, affinchè possa esserci un rapporto e io possa desiderarlo, poi durante il rapporto ciò resta sullo sfondo e tutto quello che io desidero è farlo godere, perchè l'unica parte del suo corpo da cui sono attratto in quei momenti è il cazzo. E quella volta per me fu una vera festa della bocca. La tensione cominciò a sciogliersi un pochino. Io gli chiesi di mettersi a sedere sul letto. Ero completamente nudo. Gli slacciai le braghe e gliele tirai giù. Gli feci scivolare gli slip sulle cosce e mi misi con le mani e le ginocchia poggiato sul letto. All'inizio io lo eccitai con le mani; poi quando gli divenne grande e possente, gli presi il cazzo dentro la bocca e fu splendido. Mi piacque molto riempirmene la bocca, assaporarlo, slinguarlo. Ricordo che lo feci anche con una certa avidità. Mi piaceva prenderlo tutto dentro. Continuai ad eccitarlo fino all'orgasmo. Mi piacque riceverne lo sperma nella bocca. Ingoiai. Raccontarti questa storia mi ha eccitato. E' stato inevitabile. Ricordo che lui mi disse che ero bravo, che ci sapevo fare. In seguito mi sono interrogato, per cercare di capire se io sia un omosessuale. Credo che la mia verità sia molto semplice: a me non piacciono i ragazzi, a me piace il cazzo; ma per poterne godere bisogna che un ragazzo sia veramente carino, dolce, caldo e in un certo senso deve essere anche un po' sofisticato, o complicato. Forse è soltanto un modo di amarmi attraverso il corpo di un simile. E in un certo senso è anche un po' come tornare bambino a giocare innocentemente con il sesso materno (che non è necessariamente quello della propria madre; è soltanto il seno della madre; materno nel senso di buono, nel senso della bontà e del calore umano). Ma farlo con una donna è infinitamente più bello, o forse, direi, più buono. Grazie per gli auguri. Ora va molto meglio. A presto! ..., 25 febbraio 1995, sera Come è triste ciò che mi dici di te. Vivere una vita a metà. Una vita divisa tra la realtà e la fantasia. E' una vita a metà. La fantasia nasce sempre da una negazione. Là dove avrebbe potuto esserci una pienezza di vita... c'è soltanto una fantasia. Tutto questo è molto triste per me. Io sono uno che non ha vissuto. Ed anche oggi la mia vita è fatta di niente. Mi odio per questo, perchè almeno in parte ne sono responsabile. Ma ormai non posso più fare nulla per cambiarla la mia vita. Eppure non basterebbe tutto il mare per dire quanto grande sia in me il desiderio di vivere. Per questo mi intristisce apprendere che le tue fantasie in realtà sono il frutto di una rinuncia, di una pienezza e di una gioia, di un piacere a cui pure il tuo essere si protende, appunto, nella fantasia. Godi più che puoi, Francesca. Vivi al massimo grado delle tue possibilità umane. Protenditi. Sarebbe bellissimo, se tu dessi vita, dessi corpo ai tuoi desideri. Scopriresti in te la divinità, la creatività. Perchè di questo si tratta. Nascere, conoscere, creare. Nascere completamente ad una esistenza pienamente umana. Spendila tutta la tua vita. Con slancio. Supera quel limite oltre il quale diventeresti, o forse scopriresti soltanto, di essere una dea. Io non odio la donna. Non più almeno. Amo questa creatura almeno quanto amo la vita. Ed è questa la mia pazzia. Ed io morirò dannato per questo. Il rapporto con la donna è la cosa più importante, è l'essenza della vita stessa. E al di fuori di questo rapporto nulla ha senso in se stesso. E non è vero che non sono mai stato innamorato. Lo sono stato. Ma questa è un'altra storia. E' una storia infelice. Una storia tragicamente vissuta. O forse dire, vissuta tragicamente. E con un esito finale molto meschino da parte mia. Non ne sono uscito soltanto immiserito e avvilito, ne sono uscito distrutto, svuotato. E con tanto odio e tanta paura dentro. Ora l'odio è passato. Ma la paura, la diffidenza, le ossessioni sono rimaste. Io ho paura di essere ferito, di essere ingannato, di essere tradito. E' molto facile farmi del male. Ho paura di incontrare una donna che giochi con la mia vita, che mi tratti come una cosa; che diventi essenziale, che diventi onnipotente.

Io non credo nella possibilità dell'amore tra l'uomo e la donna. Io non credo in me stesso, nel senso che so che sono incapace di amare e non potrei accettare la fiducia di una donna. Amare significa essere disposto a soffrire. E' un atto di oblazione sacrificale. Amare una donna e accettare un legame è come camminare su un campo minato. E si sa che uno che cammina su un campo minato, una mina prima o poi la pesta. Le donne sono come bambine. Non puoi credere in una donna. Puoi comprenderla. Puoi amarla. Puoi perdonarla. Ma non puoi darle la tua fiducia. E non perchè la donna sia sempre necessariamente perfida e crudele. Anche la donna più buona e più dolce del mondo può ferirti e farti del male. Un uomo innamorato è un cane prossimo, o comunque destinato, ad essere macellato. L'amore è... fusione di due onde. Ma bisogna essere grandi per questo. Bisogna essere solidi come un monolite. Stabili e sicuri come una balena. Amo molto queste creature, le balene. Io invece sono piccolo. E fragile. Mi sfascerei. Io non potrei mai vivere vicino ad una donna. La mia insicurezza, la mia gelosia, mi renderebbero impossibile continuare a viverle accanto. Finirei col separarmene. Io non sono possessivo. Sono soltanto geloso. E la gelosia è una cosa che mi distrugge, mi consuma, mi tormenta. Per me è impossibile trovare la serenità vicino ad una donna che fosse stata toccata da un altro. Non potrei accettarlo. Ne sarei ossessionato. Mi tormenterebbe. Mi tornerebbe sempre l'immagine di lei e di lui insieme. Anche e forse proprio nei momenti più intimi della nostra vita mi tornerebbe sempre questa immagine insopportabile, il suo corpo posseduto, toccato, assaporato da un altro. Forse potrei amarla. Ma non potrei mai toccarla. Ed anche se lo facessi, non potrebbe mai diventare mia, essere mia, mia compagna, mia amante, mia nel senso più alto e più completo della parola. Ed è per questo che io sarò infelice per tutta la vita. Perchè una donna come io la desidero e l'anelo non la troverò mai, perchè non esiste. Io non ho mai avuto una compagna nella mia vita. Ora, se deve esserci una donna, deve esserci con tutta se stessa, e deve esserci in modo tale che io possa sentirla mia. Io ho solo una speranza: cambiare. Ci sono dei momenti in cui vorrei liberarmi da questa mia ossessione. Ma è solo un attimo di speranza. Poi scompare. Qualche sera fa, nella mia camera, ho provato ad immaginare vividamente di essere con una donna innamorata e alla quale io fossi legato. Ero nudo con le mani e le ginocchia per terra, e lei dietro di me, con una frusta in mano. L'avevo persuasa a frustarmi perchè io mi odio. Quindi ero in attesa di ricevere il primo colpo. Allora la scena si è svincolata dalla mia fantasia ed è divenuta completamente autonoma, svolgendosi in un modo che non avevo previsto e che io non volevo. La donna si è avvicinata a me, al mio fianco. Si è chinata, deponendo a terra la frusta e ha tentato come in un attimo di amore, di raccogliermi fra le sue braccia. Ho, letteralmente, sentito le sue mani toccare la mia pelle per un istante. E' stato solo un attimo, perchè l'istante successivo io mi sono scostato immediatamente. Ciò che ho sentito in quell'attimo non saprei descrivertelo. So soltanto che mi ha fatto del male. Io le avevo detto di non toccarmi, perchè non poteva, perchè mi avrebbe ferito, e lei mi ha toccato. E' stato troppo forte. Un'emozione così violenta, da non poterla sopportare. Io ho gridato: "No!" e mi sono sottratto al contatto. Immediatamente dopo ho avuto una crisi di pianto. E non era più fantasia, era realtà. Ora voglio parlarti di Daniela, poichè mi hai chiesto di lei. La conobbi una mattina all'università. Mi fu presentata da uno studente. Nell'istante in cui conobbi i suoi occhi e il suo volto, fu come un incanto. M'innamorai. Sapevo,tuttavia, perchè lo sentivo, che non c'era speranza, che non saremmo mai diventati amanti. Ma si è stabilita subito una complicità, una confidenza, una congenialità tra noi due quale non avrei mai potuto sperare di incontrare nella vita. Anche lei è rimasta incantata da me, ed anche un po' spaventata per la mia capacità di leggerle dentro l'anima così presto, così immediatamente, così senza conoscerla. Durante quell'anno ci siamo incontrati soltanto tre volte, forse quattro. Ci sono stati dei momenti di profonda complicità e confidenza tra noi due, ed anche di sensualità a volte. Anche nell'anno successivo ci siamo incontrati solo tre o quattro volte. Il nostro

rapporto sta crescendo in profondità, in affinità spirituale. E' stato così fino a tutto l'anno scorso. La nostra amicizia è diventata molto stabile, molto solida, completa, incorruttibile. Abbiamo una fiducia completa l'uno dell'altra. Lei è stata l'unica che non mi abbia fatto del male, anzi, al contrario. Lei mi ha dato luce, mi ha portato la vita tra le mani e me ne ha fatto respirare il profumo come fosse un'essenza di primavera. Mi ha messo dentro il seme della vita. Mi ha fatto attingere la vita, e mi ha mostrato quanto la vita può essere bella, buona, generosa. Io amo questa donna. Per ciò che ella simboleggia e per ciò che ella è. Credo che darei la vita per lei. Non ne sono più innamorato, già da tanto tempo ormai. Ma le voglio bene. Soltanto l'amante, nell'accezione più alta e profonda della parola, verrebbe prima di lei, sarebbe più importante di lei. Ma nessuna donna potrebbe pretendere ed ottenere di sciogliere il nostro legame. La fase più profonda e più calma della nostra amicizia è cominciata a novembre dello scorso anno. Le ho confessato e le ho parlato dei miei desideri di amore con i ragazzi, di tutte le fantasie erotiche che desideravo, e che desidero, realizzare. Si è compiaciuta molto del mio linguaggio che tu conosci bene. Un giorno, preso dall'impeto del desiderio, scrissi una lettera anche a lei. Questa sera andrò a trovarla, lei e il suo compagno, ed altre persone che loro conoscono. Ora vorrei fare una precisazione. Io ho difficoltà a vivere non perchè io mi rifiuti di vivere. I miei problemi più gravi non sono di ordine psichico. Sarebbe tutto così semplice se io avessi un lavoro, se fossi inserito nella società e avessi una collocazione e una definizione sociale; e come sarebbe più facile, come diventerebbe reale vivere allora, se io avessi uno spazio domestico privato, se abitassi in un'altra città ... E ciò che trovo più insopportabile è che il passato è ormai vita perduta, tempo perduto, e non lo posso più riempire. Sono stato incapace di raccogliere la mia vita, di prenderla nelle mie mani e berla fino in fondo. La mia adolescenza è perduta. La mia giovinezza è perduta. Io sono stato derubato dell'esperienza, e a questo hanno "provveduto" i miei genitori. Il resto dell'opera, dall'indomani dei vent'anni ad oggi, l'ho fatta io. E' difficile non odiarsi e non farsi prendere dalla disperazione, credimi. Ho talmente bisogno di denaro per vivere che, c'è stato un momento qualche mese fa, in cui stavo seriamente prendendo in considerazione la possibilità di prostituirmi a Milano. Ora devo lasciarti: devo prepararmi per uscire e recarmi fuori città, in un residence con amici. ..., 16 marzo 1995. Ciao, Francesca. Sono Paolo. Sì, lo so, mi hai già riconosciuto dalla grafia. Senti. Diresti che io ho una grafia da ragazzina, o comunque da donna? Prova a fantasticare, chiudi gli occhi, di essere un giovane uomo. Che cosa mi faresti? Oppure, ancora... Questa volta permettimi che io, che sono una ragazzina di sedici anni, mi abbandoni, per un momento soltanto, ad una mia fantasia. Me lo permetti? E' vero, io ti ho detto una piccola bugia. Non sono un ragazzo. E non ho 27 anni. E sono rimasta leggermente sconvolta dalla tua ultima lettera, dalle ultime cose che mi hai scritto. Non che io non abbia delle fantasie erotiche, ma... Beh!, per la verità ho lasciato passare così tanto tempo, perchè ero combattuta tra il rivelarti la mia verità, e la mia identità, oppure continuare a sostenere una parte che non è la mia. Avevo paura che tu non volessi più scrivermi, che non t'importasse più nulla. La verità è che quelle immagini mi hanno lasciata molto turbata, perchè credo di aver preso una leggera cotta per te. Avrei voluto... vorrei... sarebbe una cosa bellissima, se tu fossi qui in questo momento, vicino a me. Oh Francesca se tu fossi qui. Perchè non sei qui? Come vorrei averti nel mio letto! Tutta per me. Tutta tutta. Vorrei una soltanto delle tue notti. Di più non potrei chiederti. Perchè siamo così lontane? Perchè non posso avere il tuo seno? Anch'io desidero tanto toccarti. Vorrei riposare sul tuo seno. Io sono una brava ragazzina. Vorrei prendere i tuoi capezzoli fra le mie labbra. Vorrei farti sentire la mia

lingua. La mia bocca. La mia bocca contro la tua. Accarezzarti le spalle. Giocare con i tuoi capelli. Non posso continuare oltre. Mi sto facendo del male. Perchè tu non sei qui. Scusami, Francesca. Non ti ho chiesto nemmeno come stai. Come stai, Francesca? E' passato un po' di tempo. Ne avrai di cose da raccontarmi. Ma chissà se vorrai ancora scrivermi. Buonanotte. ..., 19 aprile 1995, sera Dolce Francesca, queste tue parole mi giungono come un velo di baci che si posi sulla mia pelle. Le tue parole mi turbano, mi eccitano, mi commuovono, ed una gioia insospettata mi invade il cuore. Non temere per me e per le possibili conseguenze di questo nostro colloquio. Io sono molto gelosa delle mie cose e della mia vita privata. E comunque ormai non vi rinuncerei per nessuna ragione al mondo. Il nostro dialogo sta diventando importante per me. Io ho un'amica soltanto, Daniela. E nonostante sia sei anni più grande di me, credo di essere per lei la sua migliore amica. Lei è l'unica sopravvissuta, non senza dolore e non per mio merito, alle mie pericolose oscillazioni, alla mia grave instabilità. Ma come sarebbe bello che anche noi due potessimo diventare così amiche, così intime, così vicine. La verità è che tu ti stai insinuando nel mio cuore, e sarei molto dispiaciuta se dovesse rivelarsi un'invasione effimera. Talvolta mi domando, ti domando: che cosa ne farai tu, del mio cuore? Se ora fossi qui a letto con me, i nostri corpi allacciati, lo sentiresti battere, il mio cuore. Ora, se vorrai avere la pazienza di leggermi, cercherò di soddisfare le tue curiosità. Due anni fa, una mattina che me andavo in giro per i fatti miei, conobbi Daniela. Era seduta su una panchina e fumava una sigaretta. Io mi avvicinai, osservandola già da lontano. Le chiesi se avesse una sigaretta per me, ma in realtà desideravo soltanto avvicinarmi a lei. Mi rivolse la sua attenzione, guardandomi da sotto in su. Mi sorrise e schiacciando la sigaretta ancora metà da fumare contro il legno della panchina, mi disse " Se io avessi una figlia, non mi mostrerei nell'atto di fumare una sigaretta" ed io " Ma io non sono tua figlia". E lei " No. Tu non sei mia figlia. Però sei troppo carina per cominciare ad avvelenarti già a quindici anni". Ed io " veramente ora ne ho quattordici. Comunque, grazie per il complimento. Posso sedermi?" Beh, il seguito lo puoi immaginare. Diventammo amiche. Ma prima diventammo amanti. Un giorno le diedi un bacio sulle labbra. Eravamo nella sua camera. Stavamo sedute sul suo letto l'una di fronte all'altra.La musica, il tè, gli sguardi. Era un pomeriggio di primavera, ed era molto piacevole godere pigramente del tepore e della luce, e di quell'aura primaverile che rende le cose, i gesti e gli sguardi colmi di grazia e bontà. Le chiesi di distendersi sul letto. Eseguì. Quindi, lentamente, mi abbandonai al suo corpo maturo. Lei mi raccolse fra le sue braccia. Le baciai le labbra. Seguì un lungo sguardo incantato da parte mia. Daniela era meravigliata, compiaciuta, intenerita. Ma sembrava che lo sapesse che sarebbe accaduto. Mi avvicinai ancora alle sue labbra, e questa volta la carezzai con la lingua. Lei dischiuse un pochino la bocca. Io mi insinuai. In casa c'era soltanto suo fratello. Ci chiudemmo in camera con la chiave, ci liberammo dai nostri indumenti e ci infilammo nel letto. Insieme. Accadde l'amore. Accadde tutto. A questo punto sei anche in grado di spiegarti come io sia venuta a conoscenza di un settimanale come ..., e come io conosca un certo linguaggio. Se poi ti riferisci al mio vocabolario, credo dipenda dalle mie letture e da un certo piacere della scrittura. Durante questi ultimi tre anni ho sentito forte il bisogno di avvicinarmi ai libri. Ricordo che mia madre diceva sempre che un giorno tutti i suoi libri sarebbero diventati miei, e che avrei dovuto averne cura. Ti prego di scusarmi per le degenerazioni a cui la mia grafia spesso va incontro.

Sono molto stanca. Credo che andrò a dormire. Buonanotte, Francesca. Ebbene sono quasi le due di notte. Non riesco a dormire. Ma mi sento comunque abbastanza riposata da ricominciare a scrivere. Tu desideri sapere come io sia arrivata a prendere contatto con te, e all'invenzione di un simile personaggio quale hai conosciuto durante i primi sette mesi di corrispondenza. Dopo aver conosciuto l'amore con Daniela, ho tanto desiderato di avvicinarmi ad una giovane coppia di amanti. I requisiti avrebbero dovuto essere: età non superiore ai venticinque anni, indiscussa bellezza e aspetto molto gradevole, raffinatezza, signorilità, fantasia, ospitalità, e soprattutto che fossero molto innamorati. Desideravo avvicinarmi con molta cautela, pian pianino, perchè sentivo che prendere un'esperienza del genere così di slancio avrebbe potuto danneggiarmi. Avrei voluto conoscere una coppia, frequentarla, dare il tempo necessario a che potesse nascere un'amicizia, entrare in confidenza con loro e poi, delicatamente, dare inizio al rapporto. Desideravo essere integrata nel rapporto di una coppia. Desideravo sentirmi compresa nel loro amore. Non una coppia che mi facesse sentire un oggetto con cui giocare e da mettere via quando non si ha più voglia di giocare. Desideravo amare ed essere amata. Desideravo sentirmi desiderata, amata, pretesa. Ma tu hai già capito tutto, vero, Francesca? Ciò che io cercavo era qualcosa di assolutamente unico nel suo genere: un rapporto d'amore, stabile, con una giovane coppia di amanti. Desideravo essere adottata. Desideravo essere goduta e coccolata, ricevere le loro attenzioni e le loro premure. Ma come puoi immaginare il mio desiderio è rimasto inappagato. Alle mie lettere le coppie reagivano in due modi diversi. Alcune rifiutavano a causa della mia minore età. Altre invece rifiutavano perchè semplicemente non erano disposte ad un rapporto stabile come io desideravo viverlo. Ma torniamo indietro all'estate di due anni fa. Era giugno. Avevo conosciuto Daniela a marzo. Eravamo divenute amanti, poi amiche. A giugno mi invitò ad andare ad ascoltare una conferenza all'Università. Quella sera conobbi una giovane di ventitrè anni, che si era laureata proprio quell'anno. Quella sera sviluppammo un bel dialogo. Alla fine io le chiesi il numero di telefono. Ci frequentammo piuttosto raramente durante tutta l'estate. Io me ne innamorai perdutamente, come non era accaduto mai prima, e come probabilmente non accadrà mai più. Ma ciò che non potevo sapere, e che seppi soltanto quando venne l'autunno, era che anche lei si era innamorata di me. In dicembre la nostra storia ebbe uno strappo violento. Io ne sono uscita distrutta. Quando mi sono rivolta a te, mi sono presentata come un giovane uomo al fine di mettermi fuori campo e di non rischiare il coinvolgimento totale del mio essere. Ma come vedi è stato tutto inutile. Ormai ho aperto il mio scrigno e scaldato il mio cuore. Mi sento completamente indifesa di fronte a te. Ma tu sei dolce, Francesca. Non credo che tu voglia farmi del male. Piuttosto ti chiedo di essere paziente con me. Lo immagini quanto desidero conoscerti, vederti, toccarti? Sai, Francesca, per me accarezzare una guancia è già fare l'amore. Mi piacerebbe moltissimo dormire una notte con te. Tutta la notte. Noi due. Insieme. Coccolarti. Giocare con te. Lottare. Poi, stanca, abbandonarmi al tuo seno dolce. Bene. Finalmente ora saprai come è fatta questa bimba. Io sono alta un metro e settantadue cm. Peso circa 58 kg. Ho dei lunghi capelli castani, molto chiari, che a volte amo portare leggermente ondulati mossi, perchè mi piace sentirmi sbarazzina, leggiadra. Talvolta invece li porto raccolti in classica compostezza dietro la nuca e allora mi sento una donna, elegante, composta. Una signora... Beh! Adesso non esageriamo. Comunque sappi che vicino a te vorrei sentirmi una micetta, un cucciolo. Ho una pelle molto delicata, molto dolce. Ho le caviglie sottili. Delle belle gambe. Le cosce dritte e forti, tornite, ben fatte. Ho i fianchi larghi, da femmina. Dei glutei, mi dicono, splendidi. Una vita moderatamente sottile. Due seni

a coppa, pieni, maturi e due capezzoli che ti guardano birichini o timidi secondo il mio umore. Un nasino piccolo e due occhi leggermente a mandorla di color verde mare. Quante cose che vorrei sapere io di te. Il fatto è che vorrei smettere di fantasticarti. Vorrei poterti immaginare come sei nella realtà. I tuoi silenzi. I tuoi gesti. I tuoi sguardi. I momenti in cui sei sola con te stessa. Immagino... sei in pigiama. Ti sei appena svegliata. Probabilmente hai desiderio di restare a letto. Sei calda, rilassata. Hai la voce profonda, calma. Ti volti dall'altra parte con una smorfia di pigrizia. E con un leggero mugugno, che significa lasciatemi stare, vai a rincattucciarti contro il cuscino. Io so che anche tu sei un cucciolo. E anche se sei dodici anni più vissuta di me sei ugualmente un cucciolo. E non lo so se, tra noi due, sono soltanto io la bimba. Mi fai sentire tenerezza... Forse lo troverai assurdo, ma io non ho un ragazzo. Ehmm... Per la verità il cazzo mi piace, tanto per intendersi. Ma desidero un rapporto con una donna. Un rapporto d'amore con una donna matura. Sono curiosa di sapere come vanno le cose fra te e Maurizio. E perchè mi parli soltanto di lui? E tuo marito. Perchè non mi parli anche di lui? Buonanotte sorellina. ..., 29 aprile 1995 Grazie Francesca!! Grazie di cuore, non ci speravo affatto. Non ti deluderò, te lo prometto. FEDERICO ..., 10 giugno 1994 Cara signora, ho letto il suo annuncio e poichè mi trovo nella sua stessa condizione, o quasi, ho pensato di scriverle. Sono stato trasferito dalla mia azienda qui a ... e non è facile fare nuove amicizie al di fuori dell'ambiente di lavoro. Parlando di me, ho 47 anni, dirigente d'azienda, serio e riservato. Passo le serate della settimana trascinandomi dalla televisione ad un cinema all'altro. Per cui, come vede, pur non avendo un marito pedante e noioso, mi annoio abbastanza e la sua inserzione mi è quanto mai gradita. Lo so che preferirebbe corrispondere con una coppia o una singola, ma faccia un eccezione nel mio caso, diciamo una specie di gemellaggio per le nostre due situazioni. Oltretutto sono sicuro che non se ne pentirà perchè sono una buona penna e quello che potrò raccontarle in fondo le risulterà gradevole. Premetto che non mi piacciono le volgarità, ma preferisco un minimo di buon gusto e dal suo garbato annuncio arguisco che anche lei sia su questa linea. Naturalmente come perfetta sconosciuta non posso intanto che sottoporla ad una serie di domande. La prima e la più ovvia è di richiederle una descrizione fisica. E non mi riferisco solo alle parti visibili del corpo. E' importante che io possa crearmi un'immagine dell'interlocutrice, mi viene più spontaneo per poter interloquire. Poi vorrei sapere le ragioni che l'hanno spinta a fare quell'annuncio. Posso capire che lei abbia un marito noioso, e qui ha tutta la mia comprensione, ma perchè scegliere questo tipo di evasione e non altri, magari più piacevoli? E' strano per una donna giovane e sicuramente piacente. Forse lei è una donna portata al fantasticare... Scommetto che è un tipo un po' chiuso, introverso che trova difficoltà a comunicare. La capisco, a volte è più facile aprirsi con uno sconosciuto che con una persona che ti vive accanto. Soprattutto per quanto riguarda la sfera della sessualità. E' un'opinione personale, ma anch'io a mia moglie non ho mai confessato certi miei desideri reconditi. Perchè? Perchè conoscendola so che non sarebbero giudicati nel loro vero significato.

Gli stessi problemi mi immagino li abbia anche lei e così il vostro rapporto alla fine ne risente. Posso accennargliene uno tanto per rendere questa lettera più interessante? Ad esempio non ho mai depilato una donna. Le giuro, è sempre stato un mio grande desiderio irrealizzato e una volta che l'ho accennato a mia moglie, mi ha risposto che lei si sarebbe sentita ridicola. Mentre io vorrei prendermi cura di un bel ciuffetto di peli, tanto eccitante. Così non mi resta che confidarlo ad una estranea alla quale magari piacerebbe anche questo genere di servizietto mentre invece il marito, ironia della sorte, non ha lo stesso interesse. A proposito, parlando di lei, sarei curioso di sapere se la sua "micetta" come la chiamano i francesi è depilata o meno. E' possibile? Se lo crede opportuno mi descriva qualche suo desiderio recondito, mi racconti quello che effettivamente le piacerebbe. A mia volta, se la nostra corrispondenza avrà seguito, sarò ben felice di raccontare tanti episodi e situazioni vissute con mia moglie, altre donne, con una coppia proprio di recente conosciuta qui a ... Ora la saluto e rimango in attesa di un suo gradito riscontro. ..., 27 luglio 1994 Cara Francesca, innanzi tutto debbo ringraziarti per la tua bella lettera. Questa sera al rientro qui nel residence dove abito durante la settimana, ho aperto la cassetta della posta trovando la tua gradita sorpresa. Ho mangiato un boccone in fretta e dopo averla riletta più volte mi sono messo subito a risponderti. Temevo che il tuo annuncio fosse fasullo per cui non osavo sperare di ricevere risposta. Invece mi sono spiacevolmente sbagliato. Non trovi straordinario che due persone senza neanche conoscersi si confidino segreti e aspettative tanto intime? E' un gioco affascinante e, perchè no, anche eccitante. Nella precedente lettera mi ero arrischiato a giudicarti una donna portata alla fantasia, credo proprio di non essermi sbagliato e questo mi fa piacere perchè anch'io a volte rincorro sogni e fantasticherie. Con questo non pensare che sia un uomo con la testa sulla luna. Anzi sono molto pratico e razionale. In certi momenti però mi piace inseguire fantasie erotiche col desiderio di vederle un giorno materializzarsi. Non sei infantile a volere per il momento che il rapporto rimanga epistolare. Anzi! Hai ragione perchè, pur con poca esperienza, posso dirti che questo è un mondo in cui, a parte poche persone sincere e oneste, vi sono tanti individui e anche coppie che approfittano della ingenuità e debolezza altrui. Attenzione quindi, si possono creare equivoci e squallidi situazioni per cui fai bene per ora a non comprometterti in nessun modo. Avrai ricevuto altre lettere, cerca pertanto di vagliarle e dalle risposte capire le effettive intenzioni di queste persone. Se ci sono altri reconditi interessi penso lo scoprirai nel proseguio della corrispondenza e soprattutto, vista la tua sensibilità, capirai coloro di cui potrai fidarti. Data la delicatezza, mai comunque avventurarti da sola in qualche avventura, appoggiati ad una persona fidata. Di solito non mi piace dar consigli, nel tuo caso mi sento in dovere per la sincerità della tua lettera. Oltre alla sincerità mi ha colpito il tono spontaneo ed aperto che ti hanno fatto materializzare ai miei occhi più se mi avessi inviato una foto. Perchè se l'aspetto fisico può essere importante per me è ancora più importante quello che ognuno si porta dentro. Sbaglio a giudicarti una donna calda, con una forte carica erotica? A proposito di quel genere di riviste avrai notato come spesso l'annuncio sia accompagnato dalla foto in cui una signora si esibisce a cosce spalancate mostrandosi in modo così sfacciato da non lasciare il posto all'immaginazione. Ai miei occhi è di gran lunga più affascinante quella signora disposta anche lei ad aprire le cosce, ma nel rispetto di quel detto in cui la classe di una donna si misura dal modo in cui si toglie le mutandine. Ed è proprio così che mi piace pensarti. Immaginarti in piedi di fronte a me mentre ti spogli. Ti togli la camicetta e la gonna. Indossi una goupierre nera tutta intera e calze nere con un

bordo alto. Ti giri per farti ammirare di spalle. Come è il tuo sederino? Io me lo immagino sodo con due belle natiche rotonde. Lo sporgi maliziosamente ed intanto osservi la mia reazione da sopra le spalle. Ti fai toccare, infilare una mano sotto la stoffa, lasci che ti accarezzi. Sei bagnata, ma ti scosti lasciandomi pieno di desiderio. Mi sorridi mentre ti stendi bocconi sul letto. Il cavallo della goupierre si apre con due ganci. Allargando le gambe la sganci sollevando la stoffa sulle natiche rimanendo in quella posizione perchè io ti guardi. "Baciami" alla fine mi inviti inarcando le reni. Sono riuscito un po' ad eccitarti con questa breve descrizione? Se sì, significa che possiamo creare un colloquio molto affine. E' la prima fantasia erotica venutami alla mente pensandoti, fatta con l'intento di spiegarti come io concepisco il sesso. Cioè con molti preliminari, carezze reciproche, giochi erotici fino all'esasperazione del desiderio. Della donna mi piace esplorare ogni piega del suo corpo, annusarla, goderla con gli occhi, gustarne il sapore. Mi piacciono i capezzoli quando diventano turgidi con una carezza, il clitoride duro da stuzzicare piano, amorevolmente e poi i gemiti mentre gode. E poi scoprire i suoi desideri più reconditi, le sue perversioni e la sua totale disponibilità a concedere il proprio corpo. Per quanto concerne le tue curiosità per questo genere di inserzioni posso dirti che intanto le mie esperienze si basano su una coppia di ... frequentata in tre occasioni. Avevo risposto ad un annuncio ed una sera il marito mi ha telefonato. Ci siamo dati appuntamento per conoscerci e programmare l'incontro anche con la moglie. Per me era la prima volta e devo riconoscere che è stato molto eccitante. Il marito aveva una propria e vera passione per la fotografia. Così dopo cena siamo andati in un locale un po' riservato e lì mi hanno mostrato delle foto. Ripresa in vari modi, la signora esibiva il proprio corpo in pose oscene con molta disinvoltura, la stessa con cui mi parlava e sorrideva commentando le immagini. La seconda puntata alla prossima lettera anche perchè oltre a questo non è successo altro. Ti anticipo solo che loro erano una coppia abitudinaria in incontri e questo ha tolto fascino all'esperienza. Posso comunque assicurarti che è molto eccitante trovarsi in tre, più dello scambiarsi le rispettive mogli. Apro una piccola parentesi su questo argomento. A mio parere lo scambio è solo un alibi per tradirsi a vicenda. In tre invece la donna viene a trovarsi al centro dell'attenzione in una posizione di previlegio senza subire sgradevoli paragoni con le rivali, rimanendo lei l'indiscussa protagonista. Tu cosa ne pensi a proposito? Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero. A proposito di esperienze vissute, ti accenno che mia moglie in due occasioni è stata a letto con un uomo. La prima a mia insaputa con postuma confessione, la seconda spinta da me. Desideri soddisfatti e desideri per il futuro? Per quanto mi riguarda direi che i miei desideri soddisfatti sono stati molti. Amo la donna per tutto ciò che rappresenta e la considero davvero " l'altra metà del Paradiso" per cui ho sempre cercato in lei la compagna con cui godere le delizie del sesso. Dei miei desideri futuri posso dirti che in questo momento sono concentrato su di te. Sono frutto di fantasie e a questo proposito desidererei mi descrivessi di te: occhi, bocca, seno, sesso, cosce. Per quanto riguarda il tuo sederino ho già una mia idea. Mi basta la conferma. Ti chiedo a questo punto per materializzare la tua immagine e come fai tu, far galoppare la fantasia. Inoltre dovresti a tua volta espormi quali sono: - desideri presenti e futuri - qualche tua fantasia erotica ricorrente e inconfessata, ma nei particolari - tue curiosità nei miei confronti - cosa ti aspetti o speri " entrando in questo mondo in punta di piedi". Ora ti saluto e scrivi presto. Quanta memoria possiede il tuo Personal? Usala tutta perchè sono impaziente di ricevere tue notizie, le più dettagliate possibili. Più mi parlerai di te, più mi

farai felice e col tuo benestare scenderò in particolari più intimi. Mi dilungherò coinvolgendoti in fantasie erotiche descrivendoti quello che mi piacerebbe farti e farti fare... Scrivendoti mi sono eccitato e toccato senza godere. Ci sarebbe voluta la tua mano. Così mi è rimasto il desiderio e come fai tu lascio libera la fantasia di immaginarti mentre mi accarezzi il sesso. Posso baciarti sulla bocca? ... 25 luglio 1994 Cara Francesca, in questi giorni ti ho pensato spesso e anche se non ho ricevuto risposta, ho provato irresistibile il desiderio di scriverti. Spero che questa mia insistenza non ti infastidisca, ma risulti piuttosto una piacevole parentesi in grado di farti uscire dal quotidiano. A proposito, non ti ho fatto i miei complimenti nella mia precedente, te li faccio adesso per lo stile della tua lettera. Per come ti sei espressa su argomenti tanto delicati dimostri di essere una donna di cultura e questo mi fa piacere perchè avere un'interlocutrice come te rende il colloquio più facile. Così prendo spunto da un tuo passaggio in cui descrivi l'emozione provata scoprendo una realtà a te sconosciuta. Anche a me è successo un giorno di scoprire una realtà nuova a seguito di una confessione fatta da mia moglie. Devi sapere che in quel periodo mi ero accorto di eccitarmi a pensarla tra le braccia di un altro uomo. Ne discutevamo spesso e facendo all'amore le chiedevo se le sarebbe piaciuto provare. Non era mai stata una donna calda, ma quei discorsi sembravano farle effetto così insieme ricostruivamo scene immaginarie a sfondo erotico con lei protagonista. L'idea di farsi possedere da due uomini, di succhiarci, di farci godere, l'eccitava moltissimo. In occasione di un capodanno, facendo all'amore, improvvisamente mi chiese quale sarebbe stata la mia reazione se mi avesse confessato di essere stata a letto con un uomo. La ricordo stesa e allungata sopra di me, infilata sul mio sesso mentre mi diceva queste cose, fra un bacio ed un morso. Nella foga io risposi di non crederle anche perchè mi sembrava un'assurdità, detto da lei. Invece insisteva per una risposta. Così alla fine ammisi che l'idea di avere una moglie puttana, mi eccitava. Presa dalla foga del momento, dalla mia ammissione o chissà da quale altro tipico impulso femminile, mi confessò davvero di essere stata a letto con un nostro amico. Le sue parole mi fecero lo stesso effetto di un pugno allo stomaco. Parole tremende, ma così cariche di significati da farmi ritrovare di colpo eccitato come mai prima di allora. Ricordo di averla rovesciata dalla posizione andandole sopra, penetrandola come un cane arrabbiato. E poi domande e ancora domande su quanto era successo, cosa avessero fatto, se lui faceva all'amore meglio di me, quanti orgasmi avesse avuto e così via. Ad ogni risposta mi sentivo ribollire il sangue divorato da una insana gelosia. Provavo un perverso piacere a scavare nei particolari e più mi ferivano, maggiore era il godimento. Anche lei godeva senza ritegno e alla fine deve essere venuta due o tre volte di seguito. Ci siamo di colpo ritrovati diversi, spogliati e liberi da ogni inibizione. Tanto che poi ho voluto farle ripetere l'esperienza, ma questa è un'altra storia. Leggendo il passaggio in cui facendo all'amore con tuo marito hai immaginato mani, bocche e sessi sconosciuti, ho accostatao i due episodi per via di quella scintilla scoccata per entrambi. Entrambi ci siamo ritrovati in una nuova dimensione. Io ti giudico una donna piena di fantasia e ricca di sentimenti. Ben diversa da quella nutrita schiera di signore che identificano il sesso dalla lunghezza dell'attributo maschile. E' una esemplificazione banale, parlando però di questo universo, la stragrande maggioranza è gente stupida e volgare. Anche pericolosa con una sessualità da cinema a luci rosse. Non so se mi spiego. Se hai notato negli annunci le foto del sesso messo bene in evidenza si sprecano e forse tuo marito non ha tutti i torti quando parla di puttane e papponi. Mi risulta che spesso queste

foto non siano vere, così dicasi delle notizie fornite o delle proposte alla realtà dei fatti, poi deludenti. Non si deve comunque generalizzare. Fra costoro ci sono anche persone, vedi il tuo caso, sincere ed oneste. Mediocrità e furberie mi spingono a consigliarti innanzitutto di stringere una amicizia senza invadenze e nel rispetto reciproco (non inviare foto a nessuno, lo sai che ci sono coppie che si fanno anche pagare?). Solo dopo essere più che sicura potrai escogitare qualche altra iniziativa. Cambiando discorso mi piacerebbe che tu mi parlassi del tuo lavoro, cosa fai e come mai viaggi tanto. Anch'io spesso sono in giro, in macchina però, e non mi porto dietro il computer. Quando dormo fuori ho sempre con me carta e penna ed infatti parte di questa lettera l'ho scritta mentre ero in Umbria. E' bellissima l'Umbria, tu ci capiti mai? Ora ti lascio perchè mi sono accorto che più di una lettera ti ho scritto un papiro. Ho la penna che mi scorre via veloce e mi eccito a pensarti col risultato di toccarmi sconsolatamente. Purtroppo non ho qui la tua mano e mi devo accontentare di immaginare le tue dita serrate attorno al mio sesso che risalgono e scendono piano... piano... Poi in fretta e di nuovo piano. Mi stringono delicatamente facendo scorrere la pelle e intanto con l'altra mano mi accarezzi più sotto. E così che faresti? Ti piace farlo? A tuo marito lo fai mai in qualche posto particolare? Sai, in fondo è strano, ma tu hai il potere di esaltare le mie fantasie al punto da farmi desiderare continuamente di colloquiare con te. E' evidente che sono un insoddisfatto al pari di te. Entrambi siamo alla ricerca di un modo diverso di vivere la nostra sessualità. Questa però è una spiegazione soddisfacente? Mi chiedo con una certa meraviglia perchè proprio con te provo questa smania. Cosa mi ha colpito in modo particolare della tua lettera? Le tue parole hanno sensibilizzato certi miei desideri inconsci. Per ora non trovo altra spiegazione se non quella di avere l'impressione di trovarmi di fronte ad un carattere per molti aspetti somigliante al mio. Mi permetti questa simbiosi? Come ti spiegavo prima, a me la volgarità infastidisce soprattutto in una donna. Così la banalità, la stupidità, la mancanza di un minimo di buon gusto. Ecco, tu sei proprio l'eccezione. Nella precedente lettera ti avevo accennato che ho frequentato una coppia abituata a questo genere di rapporti. Dopo un esordio abbastanza soddisfacente, pur atteggiandosi a persone fantasiose e alla ricerca di nuove emozioni, la situazione era scaduta nel più squallido dei rapporti, una specie di recita forzata e scontata (e non ti dico come deve essere quando l'annuncio riporta frasi tipo "signora aperta 2° canale" e così via). Da parte mia non provo alcun desiderio di conoscere una signora sapendola già "aperta nel 2° canale" ( mi sembra si stia parlando di un televisore più che di una signora!) Altro effetto invece mi procurano le signore come te. Torno a confessarti che hai il potere di sensibilizzare certi miei desideri reconditi e mi ecciti al punto da toccarmi. Immagino giochi erotici fatti con te e se non sono ancora arrivato all'orgasmo è solo perchè forse mi manca un tuo consenso, un tuo cenno o comunque sei ancora troppo indefinita. Non sono più un ragazzino e forse non dovrei confidarti queste intimità, ma intuisco che da parte tua capisci cosa voglio dire e quanto desidero la tua mano ha un significato erotico ben preciso. Ora basta davvero, si è fatto molto tardi ed il papiro sta diventando un romanzo. Ciao, ti bacio ancora sulla bocca anche se non so se hai gradito il mio precedente. ..., 7 agosto 1994 Cara Francesca, sono rientrato questa sera lunedì, nel mio piccolo residence ed ho avuto la gradita sorpresa di trovare la tua lettera. Quasi non ci speravo più visto i giorni passati nel frattempo. Comunque quella piccola "F" segnata sul retro della busta mi ha fatto subito capire che si trattava di te Sono salito a casa ripromettendomi di fare prima la doccia per assaporare con calma

il momento della lettura. Così, dopo essermi infilato l'accappatoio mi sono seduto sul divano. Leggendo della tua bocca, del seno piccolo, del sederino ben modellato ed infine del sesso, mi è venuto spontaneo toccarmi. Dai bordi dell'accappatoio il pene mi spuntava ripiegato in avanti, sui testicoli. Ma lo immagini? Sta girato un po' di lato e salvo questo piccolo particolare non ha niente di speciale, nè in lunghezza nè in grossezza. E' del tutto normale e ti confesso che qualche volta questo sciagurato non si è proprio comportatato nel migliore dei modi, ohimè! Tenendomelo nella mano ho sognato un corpicino longilineo. Purtroppo mi è difficile immaginare il viso in quanto mi sono scordato di chiederti il colore e il taglio dei capelli. Probabilmente sono castano chiari come gli occhi e me lo suggerisce anche il poco pelo del tuo pube. Cristo, ma davvero il tuo sesso è appena ricoperto di peli come quando eri dodicenne? Vi sono momenti in cui l'impossibilità di averti qui dal vivo mi procura una vera sofferenza. Ci mancava poi il tuo breve racconto finale! Quasi non riuscivo a credere a quello che leggevo. Al rito dei tuoi gesti e poi alla tua bocca che alla fine mi lecca e succhia con delicatezza. Ma lo sai che mi masturbo per te? Prima di questa corrispondenza lo facevo solo raramente. Ora scrivendoti ed ancora di più leggendoti, non riesco a farne a meno. Dopo cena sono ritornato qui sul divano. Altra lettura più attenta, studio delle frasi per capire al meglio che tipo di donna sei. Sinceramente mi incuriosisci tantissimo e vorrei sapere il più possibile del tuo lavoro e della tua routine quotidiana. Per quanto riguarda mia moglie posso dirti che da allora non l'ho più tradita contrariamente alle tue supposizioni. E' strano eppure è così. Piuttosto l'ho spinta ad andare con un altro uomo, una specie di patto in cambio del quale doveva descrivermi volta per volta tutto quello che facevano. Forse ti meraviglierà un po' ma la mia gelosia non mi permetteva di assistere anche se avrei voluto. Poco dignitosamente la prima volta l'ho seguita fino alla soglia di un albergo, di pomeriggio. La tortura più grande della mia vita l'attesa del suo ritorno. Quando alla sera alle otto è rientrata a casa ero fuori di me dall'eccitazione. Senza darle il tempo di parlare l'ho trascinata in camera. Le ho tolto le mutandine e l'ho leccata non so per quanto tempo assaporando il sapore del suo sesso pregno di odori e umori dell'uomo con cui aveva appena finito di fare all'amore. Una cosa allucinante, non mi sono mai sentito tanto depravato. In quel periodo vivevamo un rapporto tale di intesa da non aver segreti uno per l'altro e se l'amante poteva possederla e disporre del suo corpo, io ero il padrone della sua mente. In pratica ci servivamo di lui per creare fra noi vicende altamente erotiche. Arrivato a questo punto della lettera, prima di proseguire, mi sono aperto i calzoni davanti. Per dar vita alla scena che mi proponi devo eccitarmi ed allora ho estratto l'uccello Mi vedi? Mi compari legata con le braccia sopra alla testa e le caviglie divaricate, legate ai bordi del letto. Indossi calze nere ed una corta minigonna sollevata quel tanto da mostrare le mutandine sotto. Sei bendata. Pur essendo la mia amante rifiuti di assecondare le mie smanie. Nella vita sei una donna sposata, seria, irreprensibile. Nell'intimità una cagnetta in calore e per umiliare il tuo finto perbenismo ho deciso di farti violentare da uno sconosciuto. Ti sto accarezzando l'interno delle gambe nonostante le proteste. Sei bellissima nella tua rabbia impotente. " Ti piace la fichetta della signora?" chiedo all'uomo scostando il cavallo delle mutandine. Il pelo rado e fine evidenzia il solco delle labbra. Ti accarezzo facendo scorrere le dita nel mezzo, le separo sfregandoti il clitoride. Poi mi chino iniziando a leccarti le dita dei piedi. Prima l'alluce e a seguire tutti gli altri facendoti fremere. Seguendo il mio esempio lo sconosciuto a sua volta si prende cura dell'altro piede ed allora gridi. Ci chiedi di smettere, supplichi, ti dibatti come un animale ferito. "Succhiale i seni ora" gli dico quando giudico che sei allo stremo della sopportazione. Mentre ti sbottona la camicetta io risalgo piano lungo la gamba. Il ginocchio, poi l'interno della coscia fino a lambire con la lingua la stoffa delle mutandine. L'odore di sesso mi inebria e con la punta assaggio il clitoride. Sei così sensibile che basta sfiorarlo per farlo fremere. Con metodo insisto

circuendolo, pressandolo, rincorrendolo finchè non si tende all'inverosimile. Mi piace il tuo clitoride. E' piccolo e sfuggente come un animaletto capriccioso. Bisogna aver pazienza e vezzeggiarlo, ma quando lo si è acchiappato diventa docile, docile. Si è lasciato sottomettere e allora slego le caviglie e ti sfilo le mutandine. Mi inginocchio fra le cosce afferrandole da sotto, sollevandoti in alto. La posizione ti rende aperta e vulnerabile così dirigo il pene al centro delle labbra. Mi pare di vederti rabbrividire mentre con un pizzico di sadismo ti provoco accennando alla penetrazione. Gioco con la testa dell'uccello muovendolo a tratti in fretta, a tratti piano. Scendo lungo il solco, risalgo, ti sfrego il clitoride, cerco l'apertura senza però spingermi oltre. " Lo vuoi?" ti chiedo ad un certo punto "Lo vuoi?" insisto finchè non mi rispondi di sì. "Dovrai farlo con entrambi" ti impongo come condizione " vedrai ti piacerà". E per essere più convincente spingo entrando lentamente. Le pareti calde sono scivolose, piacevolmente strette. Prendo a muovermi piano assaporandole mentre il pensiero che dopo farai godere un altro, mi eccita mentalmente. Appartieni a tuo marito, a me, a questo sconosciuto, a tutti coloro che prima ti hanno posseduta. Da quanti uomini sei stata scopata, quanti hanno gustato il calore della tua fica? Immerso in questi pensieri morbosi continuo a muovermi senza fretta ritirandomi fino ad uscire. Poi torno ad immergermi e ad ogni affondo ti strappo un sospiro sempre più prolungato. Continuo in questo modo osservando l'uomo intento a succhiarti i seni. Come tutte le donne anche tu non sei che una puttanella, penso. Decido sia arrivato il momento di dimostrartelo. Mi tolgo e per un momento fisso la fichetta rimasta leggermenete schiusa pronta a ricevere non due, ma dieci uccelli. Il pensiero mi fa andare il sangue alla testa. "Scopala" dico all'altro. Lui non se lo fa ripetere ed in fretta si slaccia i pantaloni. Estrae un grosso pene che si afferra con la mano. "Posso?" "Montala come una cagna" lo esorto mettendomi da parte "No, ti prego... continua tu" mi supplichi. Ma è troppo tardi. L'uomo si è già piazzato fra le tue cosce bloccandoti le ginocchia. "Non voglio... non voglio" ripeti mentre lui con un colpo penetra dentro il tuo corpo. Osservo i suoi fianchi muoversi in fretta, lo sforzo fisico, il suo uccello che ogni volta affonda tutto. Colto da un morso di gelosia mi sposto venendoti vicino. Ho voglia di farmi succhiare. "Lo senti?" chiedo afferandoti un po' brutalmente i capelli, costringendoti a girare la testa "Perchè vuoi umiliarmi?" "Sei la mia cagnetta ubbidiente... Sei ubbidiente?" "Sì" "E' più grosso e lungo del mio?" insisto strusciandoti l'uccello contro alla bocca "Sì..." " Cosa provi?" "Siete diversi... Lui è più rude... mi scopa come vuoi tu... come una cagna..." "Allora ti piace farti violentare. E se ora qui ci fosse un altro uomo, ti faresti scopare anche da lui?" " Oh... sì..." sussurri afferrandomi l'uccello con le labbra. Ti è piaciuto Francesca, ti ha eccitato un po'? Credo che in fondo tu sia un po' masochista e molte delle tue fantasie ti vedono protagonista in questo senso. Sbaglio? Al contrario io avrei tendenze sadiche per cui la scena immaginata sposa questi due presupposti. Qui mi fermo. Ho continuato a scriverti senza smettere a tratti di masturbarmi. Ma ora vorrei averti in ginocchio tra le mie ginocchia. Rileggo il tuo racconto e, sì, sono bagnato. E' una frase che mi ha colpito, sei essenziale nei particolari tranne per questo rilievo emblematico, molto eccitante. Ti immagino mentre mi accarezzi il pene con dolcezza, lo scopri, lo lecchi tutto attorno. Lo ingoi ed io mi sento morire. Ti scosto i capelli perchè voglio vederti il viso e le guance. Voglio osservare le labbra serrate attorno all'uccello. Ogni

tanto sbirci per misurare il grado del mio piacere. Sei bellissima in questo momento ed io te ne sono grato per quello che stai facendo. Dal lampo degli occhi intuisco che piace anche a te. Vorrei venirti nella bocca e che tu mi succhiassi fino all'ultima goccia perchè una donna lo deve fare se vuole assaporare fino in fondo il miele della perversione. So che lo faresti ed io ti afferro i capelli obbligandomi a succhiarmi tutto. Lo sai che per colpa tua sono venuto? Era questo che volevi? Non mi aspettavo di leggere frasi tanto esplicite... in fondo, se pure per gioco e la fantasia, hai fatto all'amore con me. Ora che mi sono calmato vorrei a mia volta proporti un gioco. Giovedi 11, non so se sarai a casa o in viaggio. In ogni caso alle 11 di sera andrai in bagno. Davanti allo specchio solleverai la gonna, ti sfilerai le mutandine e ti accarezzerai. Osservandoti ti masturberai pensando a me intento a mia volta a compiere lo stesso gesto. Te lo chiedo perchè niente mi eccita più di una donna che si tocca per cui non solo ti chiedo di farlo, ma nella risposta, fammi sapere quando è stata l'ultima volta e descrivimi dove, oltre alle fantasie erotiche. Per concludere hai scritto una bellissima lettera fugando ogni mio timore e reticenza. Sei stata esplicita e altrettanto credo esserlo stato io. A questo punto mi pare dobbiamo bandire fra noi ogni formalità ed essere veramente noi stessi. Non sei d'accordo? Ciao, se l'altra volta ti ho baciato idealmente nella bocca, questa volta scelgo i seni. Ti do un piccolo morso su entrambi i capezzoli. ..., 17 agosto 1994 Cara Francesca, come vedi è passata poco più di una settimana dall'ultima lettera e già mi rifaccio vivo. E’ successo un fatto nel frattempo e considerato che passano molti giorni prima di ricevere la tua risposta, avrebbe perso di attualità. Sabato sera ho fatto all'amore con mia moglie. Ti starai chiedendo cosa ci sia di tanto straordinario. Bè, non accadeva da più di un mese e poi è per il modo in cui l'abbiamo fatto. Per motivi di lavoro questo fine settimana non mi sono mosso da... così lei è venuta qui. Sabato sera siamo andati a cena e al ritorno in macchina abbiamo incrociato un paio di puttane ferme ad un marciapiede. Io devo aver fatto una battuta e lei mi ha chiesto se da quando sono a ... non sono mai stato con una di loro. Un po' per scherzo, le ho lasciato intendere che non era del tutto escluso. Pensavo di farla arrabbiare un po', invece ha risposto di capirmi e certo lei non si comportava come una brava moglie. Se dall'ultima volta era passato più di un mese, altrettanto era trascorso dalla penultima! Capirai quindi come il nostro rapporto sia quasi inesistente anche se dal lato personale ci sia sempre una certa intesa. Mancando però il presupposto sessuale si perde quell'intimità e confidenza alla base di un rapporto coniugale. Sa che un uomo ogni tanto ha bisogno di essere soddisfatto per cui con molta tecnica e nessun slancio ogni tanto mi masturba, ma questo io non lo considero fare all'amore. Ritornando all'argomento ci siamo messi a parlare di questo genere di donne. Già quella sera avevo notato una certa disponibilità come le accade quando viaggiamo o dormiamo in albergo. Per cui quando mi ha messo una mano sulla coscia accarezzandomi, non mi sono meravigliato troppo. Una volta lo faceva spesso. Mentre guidavo le piaceva stuzzicarmi ed eccitarmi arrivando anche a succhiarmi senza che io dovessi fermarmi. L'altra sera si è limitata ad inseguire la forma del mio sesso da sopra la stoffa dei pantaloni, un gesto comunque molto significativo. Arrivati a casa è andata in bagno e quando è uscita indossava uno di quei pagliaccetti a pizzi neri e tutti interi. Non me lo aspettavo e tanto meno che si stendesse sul letto con le braccia sollevate sopra la testa come se fosse con i polsi legati. Da quel momento è stato come se stessi facendo all'amore con te. Ho iniziato a baciarla con foga ritrovando il controllo solo quando l'ho sentita ansimare. Per me il piacere di fare all'amore è subordinato al piacere della donna. Quanto maggiore

è il suo godimento tanto più mi sento coinvolto. Certamente mi capisci se parlo di sensibilità intesa come capacità di captare i desideri altrui e assecondarli. Cerco la carezza insolita, il bacio estenuante e tutto quanto l'istinto mi suggerisce. La donna mi piace sentirla sottomessa sia fisicamente che mentalmente in modo da poterne disporre in tutto e per tutto tanto che quasi non potevo credere alle parole del tuo racconto. Mia moglie non è una donna troppo calda, ma quando riesco a coinvolgerla si scatena. Così le ho denudato i seni e slacciati i due gancini del cavallo del pagliaccetto. La stanza era quasi buia salvo per il riflesso proveniente dalla finestra e allora quel corpicino poteva essere il tuo. L'ho leccata come farei con te in tutti i modi possibili, aiutandomi con le dita, penetrandola, stuzzicandola più sotto fra le natiche. Ogni volta che l'avvertivo prossima all'orgasmo rallentavo o cambiavo modo per non farla venire. Alla fine le ho tolto il pagliaccetto e nuda l'ho fatta mettere a pancia in giù. Le ordinavo di sollevare le reni o di allargare le gambe, di separarsi le natiche rimanendo in quella posizione, godendo della sua più completa sottomissione. Intanto l'accarezzavo tutta sfiorandola appena, in modo che più di una carezza fosse un solletichìo. Dalle spalle ai piedi senza tralasciare un centimetro di pelle. Percorrendo con la punta della lingua il solco delle natiche o mentre le leccavo i piedi mi veniva alla mente la scena che ti avevo descritto nella lettera. Non c'era gesto che non facesse riferimento a te. Mi chiedevo se potrò mai averti o se resterai sempre un sogno rivisitato con altre donne come stavo facendo con mia moglie. Anche per lei avrei voluto un altro uomo. Legata, bendata, preparata prima da me era là pronta per chiunque. Ad un certo punto mi è venuto in mente che proprio qualche giorno prima avevo ricevuto in omaggio dei grossi sigari Avana, quelli con l'astuccio cilindrico. Altre volte avevamo fatto uso di un vibratore, potevo provare con quelli. L'ho fatta mettere sulle ginocchia col viso affondato nel cuscino e le braccia in alto come se avesse i polsi legati. A questo punto ti faccio una domanda. Perchè ho trovato sempre tanto eccitante curiosità per l'uccello che si scopava mia moglie? Perchè ho alla fine ceduto anche te ad un altro uomo? Quel pene finto ne era il simbolo e l'ho usato per sfogare tutta la libidine accumulata per te. Francesca cara, mi sei entrata nella mente in punta di piedi diventando sempre più una necessità quotidiana e non c'è sera a letto che non pensi a te. E' così è stato dopo che mia moglie si è addormentata. Presumo che tu non abbia mai tradito tuo marito o almeno al punto di passare un'intera notte con un uomo. A me è capitato durante una breve relazione con una collega d'ufficio sposata. E' un'esperienza stupenda svegliarsi nel cuore della notte, avvertire il calore di un corpo sconosciuto, accarezzarlo e farci all'amore. E poi al mattino lei è sempre allungata al tuo fianco che aspetta di essere svegliata da leggeri baci che diventano sempre più maliziosi mano a mano le sfiori le parti più intime. Un gioco paziente che forse non ha eguali. Non penso vi siano momenti magici più belli di questi. E' un attimo fuggente, ma in quell'attimo sono concentrate tutte le emozioni che un uomo e una donna possono provare. Questo ho pensato l'altra sera mentre mia moglie mi stava addosso respirandomi contro le spalle. Si è fatto tardi e tu starai già dormendo. Forse hai fatto all'amore con tuo marito. In fondo me lo auguro nella convinzione che quando lo fai mi pensi e mi desideri. So che mentre è dentro di te, tu inventi di afferrare il mio uccello e portartelo alla bocca. Così diventi l'amante di due uomini perchè in fondo è questo il tuo desiderio più grande. Ciao, ti lascio ai sogni che starai facendo in questo momento. ...,13 settembre 1994 Cara Francesca, quando sono arrivato alla frase "Riuscirò a togliere il mio odore da questo aggeggio?" sono venuto. Dopo quelle descrizioni eccitanti, all'accenno dell'odore

del tuo sesso non ho resistito e sono stato ad osservarmi la sperma uscire copiosa. Con la mente confusa da mille immagini oscene quel particolare mi ha sconvolto. Quale sarà l'odore della tua fica... ogni donna ha il proprio odore. Pungente, dolce, volgare, animalesco, carnale... come sarà il tuo? Non esiste profumo più inebriante di quello emanato da un paio di mutandine indossate. Le tue color fucsia, alla sera dopo che la stoffa per tutto il giorno si è sfregata contro la fichetta...? Cara Francesca, ero tornato giovedì sera sul tardi. Ormai non speravo più in una tua risposta nella convinzione ti fossi stancata di questa corrispondenza. Perciò ritrovando inaspettatamente la tua lettera fra le mani sono stato doppiamente felice. Primo, per il piacere di leggerti. Poi per aver avuto la conferma di non essermi sbagliato sul tuo conto. Vale a dire di averti giudicata una donna sincera quanto depravata. Sì, cara Francesca, io ti giudico una deliziosa depravatella cerebrale e fantasiosa. Le tue descrizioni sono così reali e vive da non aver difficoltà ad immaginarle. Il completino color fucsia, il tuo scostarti le mutandine e scivolare col dito nella "fessura" (si sente che hai una cultura classica!), il modo in cui ti sei fatta leccare e penetrare nel "buchetto" e poi l'orgasmo... Il tuo invito era così esplicito che non ho potuto fare a meno di toccarmi (sta diventando un vizio). Forse la stanchezza, forse perchè ci vorrebbe il tocco di dita femminili, ma ho dovuto scapucciarlo più volte prima di farlo diventare rigido. Tu sicuramente hai delle dita sottili e delicate e saresti riuscita subito. (Ti piace masturbare un uomo? Sei brava? Cosa provi quando la sperma ti zampilla tra le dita?) Rileggevo ogni frase così da dare continuità alla scena. Soffermandomi sui particolari più eccitanti acceleravo il movimento del polso. Sei stata tremenda a descrivermi il modo in cui ti sei fatta leccare il buchetto del tuo culo, della forma dell'uccello finto usato per sfregarti il clitoride per penetrarti prima un po'... poi è scivolato dentro con facilità... e gli orgasmi... Come puoi ad uno sconosciuto confidare tanti intimi particolari? Mi chiedevo esaltandomi e intanto godevo... godevo... definendoti nei termini più osceni. Durante questo fine settimana ho riflettuto su questo fatto. La vicenda con te mi ha fatto ricordare un'altra accadutami anni fa. Avevo circa 20 anni ed al mare avevo conosciuto una donna sui trent'anni. Non sapevo che fosse una puttana di professione e comunque la sera stessa abbiamo fatto all'amore come due cani arrabbiati. Era di Ferrara così al ritorno dalle vacanze andavo a trovarla passando interi pomeriggi e nottate a fare all'amore in qualche albergo. Da povero studentello mi faceva regalini, offriva cene, pagava sempre lei ed io avevo finito per perderci la testa dietro. Mi ha insegnato tutto del sesso. Fra noi non c'era però alcun dialogo salvo quello del letto eppure eravamo attratti uno dall'altro in modo incredibile. Mi confessava che solo a fissarla negli occhi, si bagnava. Mi credi se ti dico che una volta solo baciandola e accarezzandola il seno da sopra il vestito è venuta? Una cosa analoga ora mi sta accadendo con te. Il desiderio che mi scateni è irrazionale. E' sufficiente che prenda la penna in mano e pensi a te per eccitarmi come quando avevo vent'anni. Ora ti chiedo di fare una cosa per me. Vorrei proporti un gioco a parer mio molto eccitante. Lunedì 26, dalle 12.30 alle 13.30, verrò a pranzare all'autogrill di Modena Nord della Esso, direzione Bologna. Sarò naturalmente solo e mi siederò in fondo sulla destra. Naturalmente non posso sapere se verrai per cui rimarrò nell'incertezza. Cercherò di accertare fra le presenti se hai accolto il mio invito. In che modo? Studiando le clienti giovani e carine. Il gioco consiste nel riconoscerci a vicenda, ma anche se così fosse nessuno dei due deve avvicinare l'altro. Da parte mia e nel modo più assoluto hai la mia parola. Il contatto deve essere solo a distanza usando il linguaggio degli occhi. Attraverso loro potremmo inviarci ogni genere di messaggi supportati da un gesto della mano, un accavallare di gambe e così via. Poi per lettera confronteremo quanti di questi messaggi sono stati recepiti. Cosa ne dici? Ti offro un piccolo vantaggio anche perchè tu possa regolarti meglio. Ho una ... grigia targata ... e dall'auto potrai accertare la mia presenza. Concludendo desidero ancora una volta sottolineare che non è il pretesto per un appuntamento, ha il solo scopo di rendere più emozionante questo rapporto

epistolare. Ho dovuto tralasciare di masturbarmi per non venire prima di averti terminato di scriverti. Ma la voglia è tanta e devo fare un vero sforzo per trattenermi. L'uccello si ripiega da un lato diminuendo in grossezza. Si ritiene offeso che non lo bado più. Se potesse parlare sono sicuro che ce l'avrebbe con te. Lui ti vuole come poche altre donne fino ad oggi conosciute, ma sa anche che non può così, a guardarlo, sembra triste e sconsolato. Preferisco allora immaginarti in modo più dolce. Sognarti qui stesa sul mio letto mentre ti fai baciare ed accarezzare il viso e i seni. Ti stiri come una gattina mettendoti bocconi. Mi chiedi di accarezzarti la schiena ed io sfiorandoti con le unghie inizio a percorrere tutto il tuo corpo. Rabbrividisci e ti abbandoni. Con tutta la "dedizione" di cui sono capace proseguo a lungo in questo modo finchè non sprofondi nell'abbandono più completo fisico e mentale. Intanto osservo i particolari del tuo delizioso corpicino. Seguo la linea della schiena, le rotondità delle natiche, il solco che affonda misterioso fra le cosce, i piedi che ogni tanto allunghi soddisfatta. Sei bellissima. Azzardo qualche carezza più insistente. Ti sfioro il sesso cercandoti il piccolo clitoride (davvero hai un clitoride piccolo? E' uno di quei gingillini da giocherellarci con la punta della lingua?). Lo sfrego finchè non prende forma. Provo a penetrarti con un dito. Sei bagnata e reagisci inarcando le reni offrendoti aperta al mio sguardo. Ti masturbo piano, poi il tuo buchino mi attira irresistibilmente. Risalgo inumidendolo per poterlo penetrare con facilità. Lo osservo scuro e rugoso. Un bottoncino che si dilata appena lo forzo. La profanazione ti eccita e finisci con l'agitare i fianchi al movimento del dito. Lo sospingo dentro e lo ritraggo. Quando fuoriesco il buchino si contrae e tu emetti un gemito di insoddisfazione... Comincio di nuovo ad essere molto eccitato. Ho ripreso a masturbarmi. L'uccello è di nuovo teso con la testa rossa rivolta verso l'alto. Desidera la tua fica e vorrebbe farsi incapucciare come hai fatto con tuo marito. Cristo quanto desidero la tua fica calda e umida! Perchè Francesca non posso avere la tua fica... la voglio... la voglio... Mi perseguita l'immagine di te seduta su una sedia a gambe divaricate. Sei oscena e depravata... con quel manico infilato dentro... Scrivo una parola e mi masturbo sempre più in fretta... Penso, sei una puttanella. E torno a menarmelo... vero che sei anche una puttanella... voglio la tua fica... il tuo culo... la tua bocca... A quanti uomini hai menato l'uccello?... A quanti?... Perchè non anche il mio?... Ti verrei in faccia... in bocca... voglio annusare le tue mutandine pregne di odore di fica... Ecco sono le tue mutandine a farmi godere... quelle fucsia... le voglio per me... solo per me... Francesca... dimmi che un giorno mi farai annusare le tue mutandine... Sono venuto a lungo e devo dire provando molto piacere. Davvero sai vorrei un paio di mutandine impregnate del tuo odore. Ora che mi sono calmato riprendo a scriverti. Parlando di quell'appuntamento alle 11 di sera, anch'io mi sono masturbato. Prima ero stato a veder un film pornografico, poi ho acquistato una rivista. Immerso fra quelle oscene immagini ti ho pensato davanti allo specchio a gambe divaricate, intenta a sfregarti il clitoride. Ero certo che lo avresti fatto e non nascondo che l'idea di assoggettarti ai miei desideri mi procura un immenso piacere. Ti ho mescolata fra quei corpi nudi, fra bocche e sessi penetrati in tutte le posizioni da più di uno per volta. Non è questo uno dei tuoi desideri? Così sono venuto. Per concludere vorrei proporti uno scambio a distanza... lezione n.2. Ti dò appuntamento per sabato sera alle 11.30. Io mi farò succhiare l'uccello da mia moglie e tu lo farai a tuo marito. Aggiungo però un particolare per rendere la lezione di sesso più oscena. Quando starà per venire gli infilerai un dito nell'ano. Proverà molto più piacere, ma tu pensa a me. Pensa che un'altra donna nello stesso momento mi sta succhiando e penetrando (sai, a volte immagino di fare all'amore con te e un'altra donna, ma te ne parlerò in un'altra occasione). A proposito le tue complicazioni sentimentali in parallelo con la rottura con il tuo amico significano che ci andavi a letto? Anche questa idea mi eccita. E poi sei ancora in contatto con le lesbiche? Perchè non mi descrivi cosa ti piacerebbe fare

con un'altra donna? Ti penso spesso nelle tante serate di solitudine e mi è caro questo pensarti. ..., 26 settembre 1994 Cara Francesca, dopo aver pranzato all'autogrill sono rientrato qui in ufficio. Me la sono presa con la segretaria strapazzandola un po', quindi ho chiuso la porta dando ordine che per un'ora non volevo essere disturbato nè che mi passassero telefonate. Ho preso carta e penna e mi sono messo a scriverti. Le segretarie sono un po' masochiste ed in fondo godono quando ricevono una "giratina" dal capo. La mia è giovane, abbastanza carina e sveglia. Ogni tanto fa apparizioni in certe minigonne per allietarmi la giornata o come oggi che indossa dei pantaloncini bianchi a mezza coscia trasparenti quel tanto che lascian intravvedere sotto le mutandine "arricciate" fra le natiche. Fai conto che io non mi arrabbio quasi mai per cui ora di là stanno pettegolando come comari al mercato. Sicuramente quando fra un'ora si affaccerà alla porta avrà un largo sorriso accattivante e mi scruterà come se mi vedesse per la prima volta. Non ho mai cercato rapporti nell'ambito dell'ufficio, tranne una volta. Si trattava di una collega piena di problemi sessuali con il marito e in pratica aveva bisogno di un riscontro per sapere fino a che punto dipendesse da lei. A me piaceva molto e a forza di scambiarci occhiate assassine, alla fine mi sono deciso. Solita cenetta, giro in macchina e bicchierino a casa sua. Sposata da un paio di anni il marito rimaneva fuori casa 2/3 giorni alla settimana per motivi di lavoro (non so perchè ti scrivo queste cose, scrivo d'impulso quello che mi viene in mente). Ti stavo dicendo del bicchierino della staffa. Ad un certo punto ci siamo messi a ballare. Al termine della musica con movenze feline da donna fatale ha iniziato a spogliarsi. Scena patetica. Era tutto così artificioso e studiato che quando l'ho baciata e toccata non mi ha fatto alcun effetto. Dopo un po' se ne è accorta ed allora ha cominciato a darsi da fare con la manina dentro la cerniera dei miei pantaloni. Niente, ero completamente bloccato. A dir la verità la cosa incominciava a preoccuparmi. Il suo capo, simbolo del potere e della virilità si stava dimostrando l'impotenza impersonificata! Non faceva commenti, ma potevo leggerle in faccia la delusione e il senso di colpa. Altro che risolvere con me i suoi problemi sessuali! Nonostante la sua buona volontà il mio uccello non si drizzava. Troppo facile la conquista. Vedermela lì completamente nuda senza che io avessi mosso un dito smorzava tutto il desiderio che invece provavo a vederla gironzolare in ufficio in gonna corta e aderente o la camicetta aperta quel tanto da lasciare intravedere l'attaccatura del seno nel chinarsi e farmi firmare una carta. In ufficio bastava che accavallasse le gambe e subito mi veniva da chiedermi quale fosse il colore delle mutandine indossate quel giorno, se la sera prima aveva scopato con il marito, o come si teneva depilato il pelo del pube. Le ho fatto rimettere la gonna e stendere sul divano. Ho iniziato a baciarle i seni, le spalle, i lobi delle orecchie frugandole intanto con la mano sotto la gonna. Un po' alla volta l'ho sentita scaricarsi della tensione della serata e al suo ansimare per l'eccitazione il mio uccello ha reagito come sfiorato da una bacchetta magica. Come siamo complicati, non è vero? Ma poi chissà perchè ti racconto queste cose ormai passate invece di parlarti del mio pranzo solitario. Sapevo naturalmente che non saresti venuta, ti davo 100 a 1. Per l'ennesiva volta comunque voglio precisarti che non era assolutamente un pretesto per avvicinarti. Non vedevo l'ora che arrivasse questo lunedì e questa mattina prima di partire per venire qui a ... mi sono lisciato e agghindato tanto che mia moglie mi ha chiesto se andavo al lavoro o che altro. Che intuito le donne! Un po' scontroso con tutti durante la mattinata ho atteso con ansia il mezzogiorno. Una volta al ristorante ho scelto un posto strategico che mi permetteva di controllare le persone già dalla cassa. Mi sentivo emozionato come un ventenne e se mi chiedessi cosa ho mangiato sarei in difficoltà a risponderti. Ad un certo punto è entrata una giovane signora da sola. Quando l'ho vista credo di aver avuto un travaso di adrenalina. Carina, con i capelli castano chiaro credevo

fossi tu. Ma l'illusione è durata poco perchè osservandola meglio doveva avere circa 35 anni. Mi chiedo dove sarai in questo momento, per fortuna tua non nel mio ufficio... quel righello lì davanti a me... è lungo 50 centimetri, flessibile... resistente. Risveglia le mie tendenze sadiche. Non essendoti attenuta alle mie disposizioni disertando l'incontro sei passibile di una esemplare punizione. E' questo che penso. Immagino di chiamare le mie tre impiegate. Spiego che la signora deve essere sottoposta ad una umiliante punizione corporea e morale. Il mio ufficio è grande e spazioso arredato con una scrivania e due armadi in legno e ferro scuri. Inoltre vi è un ampio tavolo col ripiano in vetro per le riunioni. Sarà lì sopra che mi divertirò con te. Ogni donna considera ogni altra sua rivale e nella mia segretaria è accentuata questa tendenza. Ha capito al volo la situazione e le mie intenzioni. E' sufficiente che le indichi il tavolo e le allunghi il righello. Sfilandomi la cravatta "Legale i polsi" le dico. Alle tre non pare vero e subito ti afferrano immobilizzandoti, bloccandoti le mani dietro la schiena. Sei bellissima, non posso fare a meno di notare, i tuoi occhi castani sembrano quelli di una cerbiatta presa in trappola. Ma hai mancato l'appuntamento, così mentre vieni sospinta verso il tavolo non provo alcun rimorso. Trovo giusto che tu venga punita. Prova ora a immaginarti china sopra il ripiano tenuta immobilizzata mentre ti viene sollevata la gonna dietro e rimboccata in alto alle reni. Le mutandine color fucsia ti sono rientrate fra le natiche mettendo in evidenza più sotto il rigonfio del sesso. Quando te le calano alle ginocchia provi un certo imbarazzo consapevole dello sguardo penetrante dell'uomo alle tue spalle. La posizione ti obbliga a sporgere le reni per cui lui si starà godendo la vista del tuo buchino scuro. Avverti il righetto fra le cosce. Ti separa le labbra del sesso, poi delicatamente scivola di taglio per tutta la lunghezza sfiorando il clitoride. Rabbrividisci. Qualcuna ride alle tue spalle. Il righello insiste avanti e indietro finchè non vieni presa da un caldo languore al ventre. Poi al righello si sostituisce un dito. Il tocco è leggero, femminile si attarda a sfregarti attorno alla base del clitoride. E' la prima volta che una donna ti accarezza lì e già questo pensiero ti eccita. Senza quasi accorgertene ti abbandoni ed i tuoi fianchi prendono ad oscillare leggermente. Quante volte nei momenti di solitudine, masturbandoti hai sognato una mano femminile fra le tue cosce! Ed una bocca calda e morbida, una linguetta dura per farti godere mentre stringevi seni diversi dai tuoi... "Guarda come gode la troietta" senti commentare alle tue spalle con una risata di scherno. La frase ti umilia e ti mordi le labbra per la rabbia di esserti lasciata coinvolgere. Il primo colpo di righello non ti fa poi tanto male. Brucia di più il modo in cui si stanno divertendo con te. "Rilassa le chiappe" ti ordinano. Obbedisci preparandoti al colpo successivo. Arriva più forte obbligandoti a serrare le natiche. Il dolore si propaga, ma con lui anche un senso di calore fra le cosce. C'è una strana sensazione che parte da dentro, da quel serrare forte i muscoli interni. Torni a rilassarti offrendoti al terzo colpo. Al tezo colpo, penso, la puttanella sta già godendo. Quell'offrire il culetto al righello non ha altro significato. La carne si è arrossata e provo un'istintiva voglia di alzarmi ed avvicinarmi a te. Da sotto le cosce i peletti sono radi così le due labbra assomigliano ad un frutto gonfio e maturo e più in alto la pelle grinzosa del buchino sembra tanti petali di un fiorellino osceno. Sei così eccitante ed oscena che provo il desiderio irresistibile di aprirmi i calzoni... Cara Francesca, mi fermo qui altrimenti davvero mi apro i calzoni! Descrivendoti questa scena mi sento l'uccello dentro gli slip premere in cerca di spazio. Come vedi anche se non ti ho vista ogni pretesto è buono per eccitarmi. Immagina se davvero mi fossi apparsa in carne ed ossa... forse in questo momento sarei alla toilette davanti allo specchio... E' davvero emozionante il rapporto che ho con te. Posso dar fondo ai miei pensieri più morbosi consapevole di trovare in te un'amica comprensiva ed affine. Ma la cosa che più mi affascina sono le tue confessioni altrettanto disinibite. Neanche da mia

moglie ho mai sentito confessioni così intime. In fondo fra uomo e donna esiste sempre una barriera. Vuoi la paura dell'altro sesso, il pudore, il timore di rivelare lati della nostra natura di cui ci vergogniamo... non so. Forse fra te e me si è abbattuta questa barriera col risultato che ai miei occhi il mistero donna assume ancor più fascino. Non so in che rapporti sei con gli altri che ti scrivono e come hai impostato lo scambio, io ti posso dire questo. Per quanto mi renda perfettamente conto come sia impossibile di sperare di far l'amore con te, ciò non toglie che a volte mi chieda come potrebbe essere la prima volta . O in modo travolgente, irrazionale, bestiale o nel modo più dolce e delicato che un uomo e una donna possano desiderare. Chiudo questa lettera, devo tornare a lavorare. Tra poco arriverà la segretaria a sculettarmi sotto il naso e devo darle retta questa volta. Ciao, ti bacio il lobo dell'orecchio sinistro. ..., 10 ottobre 1994 Cara Francesca, Questa sera dopo essere rientrato dalle ferie ho trovato la tua lettera. Ho passato 2 settimane in Corsica e quasi tutte le mattine mi svegliavo con una erezione. Nel dormiveglia mi abbandonavo alla fantasia più morbosa con te come protagonista. Peggiorando così la situazione. Per fortuna mia moglie si è dimostrata molto "comprensiva" ed in tua vece ricorrevo alle sue cure per sfogare i miei bassi istinti. Il mio desiderio più grande era quello di ricevere quelle famose mutandine fucsia intrise dell'odore della tua fichetta e di pipi... per masturbarmi in loro compagnia. Invece, dallo spessore della missiva ho dovuto subito ricredermi. Un po' deluso ho fatto la doccia stendendomi poi sul divano. Fin dalle prime righe ho capito subito che avevi qualcosa di importante da raccontarmi. Non usavi lo stesso tono eccitato dell'ultima volta e poi quell'anonimo "Ciao, sono Francesca..." Confesso che il mio uccello non ne è stato entusiasta. Poi mano a mano che procedevo nella lettura sono stato colto da un insieme di emozioni. Incredulità, invidia, gelosia ed anche eccitamento. Ho dovuto rileggerla più volte per capirne "lo spirito". Da quel giovedì ad oggi è passato più di un mese per cui nel frattempo saranno accadute molte altre cose fra te e il tuo amante. I dubbi e le domande che mi poni sono sicuramente superati, ma non per questo mi esimio dal risponderti anche se tali risposte non saranno più d'attualità. Prima però ti meriti una sculacciata sul fondo schiena. Ma come, e la tua proclamata riservatezza e prudenza? Al di là della persona, ti sei messa con l'individuo meno indicato nel luogo più sbagliato. Sei una deliziosa sventatella, a mio parere questa situazione ti complicherà enormemente l'esistenza sia nell'ambito del lavoro che nel privato. Riuscirai a reggere tutto il giorno la vicinanza di questa persona senza tradire le tue emozioni? E se per una qualsiasi ragione la relazione dovesse interrompersi, come vivrai dopo questa quotidianità? Il "decalogo" degli amanti prevede al primo punto, non mettersi mai con un collega di ufficio. Nel punto due, quando si dorme nello stesso albergo, sempre in camere diverse. Al numero tre... Ecco perchè ti sei meritata la sculacciata. Per me ti sei cacciata in un tunnel pericoloso e come posso io darti dei consigli? Non li accetteresti mai. Una donna nel tuo stato d'animo attuale è come se avesse preso una malattia per la quale non è stata inventata la medicina adatta. Finchè non sarà completato il decorso naturale non c'è antidoto. Mi auguro di sbagliarmi per il tuo bene. Dopo la sculacciata ti meriti però anche un bel buffetto amichevole sulla guancia. Splendida! Sei una splendida protagonista. Mi sei piaciuta all'inverosimile dimostrandoti una vera femmina. Se ricordi, in qualche mia precedente lettera ti avevo giudicato una viziosa con forti inclinazioni alla depravazione. Non mi ero sbagliato. Come non mi ero sbagliato nel giudicarti fin dalla tua prima risposta, una donna estremamente interessante. Non gli hai rifiutato nulla, anzi più ti "usava", più ti eccitavi. Complimenti un bell'esordio cui anche al sottoscritto va

un po' di merito. Credo anch'io di aver contribuito a questa tua maturazione psicologica. "Triste l'allievo che non supera il maestro". Sei a buon punto e con questo mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto fin qui Attenta però ora. Dal tono delle tue frasi, oltre il coinvolgimento fisico, mi par di capire che ti lasci sopraffare da un certo sentimentalismo molto pericoloso. Eh no! Bando ai sentimenti altrimenti la miscela diventa esplosiva e ti può scoppiare tra le mani (vedi marito, vedi colleghi d'ufficio cui nulla sfugge, vedi rapporti interpersonali e così via). Oltre tutto ti trovi di fronte ad un uomo che pronuncia frasi del tipo " basta per oggi può bastare" e ancora " adesso sei mia e dovrai fare ciò che voglio" e che quindi ha già fatto i suoi calcoli. Senza dimenticare che le tue corrispondenze segrete gli hanno sempre concesso un grosso vantaggio. Quelle frasi avresti dovuto dirle tu servendoti di lui per farti "usare". In queste situazioni esiste il carnefice e la vittima e chi sia la vittima è qui troppo evidente. Guai, alla fine sarai solo tu a pagarne le conseguenze. Ma diamine, sei una donna! Cosa aspetti a capovolgere la situazione? E' l'uomo giusto per soddisfare i tuoi pruritini erotici? Bene, fai la preziosa, fai un po' la difficile e presto vedrai invertirsi i ruoli (parlandoti brutalmente, usa la fica, non il cuore). Invidio il tuo amante e sincerità per sincerità dentro di me una vocina mi ripete che non è giusto. Il mio uccello lo ritiene un'ingiustizia e vorrebbe anche lui assaggiare il calore liquido della tua fica e delle tue labbra morbide... Il tarlo dell'invidia vorrebbe suggerirmi che non è vero quanto mi hai scritto, ma l'evidenza è lì sotto i miei occhi. Così rileggo ancora una volta la lettera e mi masturbo. Spesso mi capita di immaginarti in ginocchio davanti a me. Mi masturbo senza permetterti di toccarmi. Devi limitarti a guardare. Alla fine vengo e allora ti afferro per i capelli avvicinandoti in modo da imbrattarti il viso. L'escluderti dall'orgasmo unitamente allo spregio di "sporcarti" con la mia sperma significa infliggerti l'umiliazione più oscena. Anche ora sto immaginando questa scena masturbandomi con sempre più foga... ma come potrei umiliarti? Col viso imbrattato tu leccheresti la mia sperma... lo so che faresti così. Mi sfideresti passandoti la lingua sulle labbra osservandomi intanto con lo sguardo acceso dall'eccitazione. Vero che faresti così? Sei una depravata e l'umiliazione è solo fonte di piacere per te... Ora hai due cazzi a disposizione per farti sbattere meglio... Mia moglie di pomeriggio si faceva scopare da uno, alla sera a letto voleva poi il mio. Le piaceva la "differenza". Fai anche tu così? Se non hai provato, devi farlo... Se fossi il tuo amante te lo imporrei... La prima volta in cui mia moglie è venuta a casa dicendomi che aveva masturbato il suo amante e poi lo aveva asciugato con un fazzolettino, sai cosa ho fatto? Era ancora umido di sperma. Glielo ho messo sul viso coprendole la faccia e in quel modo l'ho baciata. Un bacio terribile, interminabile con la lingua separata dal velo della stoffa. Entrambi a gustare quel sapore insolito ed intanto a toccarci. Se ora avessi le tue mutandine, me le farei sui coglioni... mi avvolgerei il cazzo... poi le passerei sul viso. Che odore ha la tua fica? E che gusto? Vorrei baciarti e leccarti quel dito pregno dei tuoi umori... ficcartelo in bocca ed intrecciare la tua lingua attorno a lui... credo di essere sul punto di venire... non sono due, ma tre i cazzi che sborrano per te... tre uccelli per una troietta. Cara Francesca, dopo essermi sfogato sono rimasto ad osservare le gocce bianche sull'asciugamano. Sta diventando un rito. Ad ogni lettera corrisponde un getto di sperma, un omaggio ad una giovane signora affascinante quanto misteriosa.. Meglio che termini qui. Ciao ti abbraccio forte. ...., 15novembre 1994 Cara Francesca, davvero mi mandi una foto del tuo corpo? Sarebbe la sorpresa più gradita che tu mi possa fare (subito dopo vengono le mutandine fucsia). Con la foto però devi spiegarmi dove l'hai fatta, quando e chi te l'ha scattata. Detto questo ancora una volta, a sentirti raccontare che ti sei masturbata davanti alla cinepresa, mi sono eccitato. Peccato non ti sia dilungata a descrivermi i

particolari come fai di solito, lo sai quanto effetto mi fanno le tue descrizioni. Immaginarsi se anche io potessi vederti in una registrazione! Mi chiedi di suggerirti qualche idea per il tuo "turno". Al posto del tuo "Fortunato", a me piacerebbe mi chiedessi di visionare il tuo filmato in ufficio, in quella saletta dove esaminate gli spot pubblicitari. Cosa ne dici? Io lo troverei molto, molto eccitante osservarti nello schermo mentre ti esibisci in quel modo osceno. Molto di più che farlo in solitudine. E mentre ti osservo mi farei masturbare da te. Solo masturbare con l'uccello fuori dai calzoni e tu dovresti essere così abile da farmi venire giusto nel momento in cui anche tu godi. Prova a proporglielo. E' la prima idea che mi è venuta in mente... non è giusto però che sia io a suggerirla perchè tu la metti in pratica con un altro uomo. Sono permalosamente invidioso (non so se te l'ho già detto, ma sono del segno del leone). Riprendo questa sera a scriverti. Ieri avevo tralasciato in quanto, seguendo il tuo suggerimento, mi sono messo a corteggiare una delle impiegate. L'idea è pazza per una infinità di ragioni e mi ci è voluto un giorno intero prima di decidermi. Alla fine ho ceduto alla tua tentazione pur consapevole di fare una corbelleria. Ha 32 anni ed è sposata. Ho scelto lei perchè gode di una certa libertà visto che il marito lavora fuori città. Inoltre per motivi di lavoro è venuta qualche volta con me alla direzione dell'azienda pernottando nello stesso albergo. Fisicamente è carina, tipo castano, occhi azzurri, non troppo alta e con un culetto interessante. Quando la fisso con insistenza o le devo fare qualche osservazione diventa impacciata e si confonde denunciando una certa timidezza. Oggi pomeriggio, all'uscita dal lavoro, mentre saliva in macchina le ho chiesto se potevamo andare a bere qualcosa prima di cena. Mi ha seguito in un piccolo bar all'aperto. Una volta seduti ho notato subito la sua sorpresa per quell'insolito invito. Viaggiando assieme o durante la cena in albergo il rapporto è sempre stato un po' impersonale. Per la prima volta l'atmosfera tra noi era diversa. Pur parlando del più e del meno il suo atteggiamento non era spontaneo. Stava sulla difensiva e certi si chiedeva la ragione di quella mia iniziativa. La poveretta non può certo immaginare che una certa Francesca sia l'artefice di tutto! Le ho chiesto se la settimana prossima suo marito è via qualche giorno ed è stata questa l'unica frase allusiva. Martedì mi ha risposto, ma non mi sono spinto ad invitarla a cena. Ho l'impressione che non sia un tipino non troppo facile e sarà un po' dura arrivare al suo letto. Anche per questo non l'ho invitata lasciandola così nel dubbio. In questi giorni certamente ci rifletterà e solo martedì farò l'invito. Come ti sembra la mia strategia? A questo proposito come donna dovresti darmi dei suggerimenti perchè ripeto mi sembra un tipetto complicato. Mi sbaglierò, ma deve essere anche un tantino frigida, l'unica nota positiva, dai discorsi fatti mi pare di capire che il rapporto col marito lascia un po' a desiderare. Mentre la osservavo ti pensavo. Mi chiedevo come ti comporteresti tu in un simile frangente. Ogni tanto le guardavo le mani, le lanciavo occhiate ai seni facendo in modo che lo notasse. I preliminari, le fasi di studio e i tentativi di trasmettere i propri messaggi, non sono momenti fortemente erotici? La scoperta reciproca ha un sapore che si gusta una sola volta con una persona, poi non si ripete più. Allora a volte mi chiedo come mi piacerebbe fare la tua conoscenza. Mi sono sempre risposto in due modi. O nel modo più brutale, vale a dire in una stanza d'albergo, nel buio di un'auto e così via. O nella forma più incorporea, un po' come stiamo facendo adesso. Oggi se tu fossi stata al posto di Stefania (così si chiama) avrei preferito questo secondo modo. Poterti cioè studiare attentamente cercando di intuire i tuoi pensieri più reconditi. Indovinare debolezze e vizi pronto a servirmene per ricattarti e perchè no, a umiliarti. Non so se con la Stefania riuscirò mai a tanto, a te di sicuro piacerebbe. Si spiega così l'eccitazione che provi ad immaginarti la mia segretaria pronta in ogni momento ad esaudire i miei desideri. Ma anch'io mi eccito ad immaginarti ubbidiente e sottomessa mentre ti chini sopra il bordo della scrivania con le mutandine calate. Se fossi il tuo amante organizzerei una cena con due/tre uomini e tu fungeresti da cameriera/puttana mettendo a disposizione degli ospiti mani, bocca e

fica. O ti porterei in qualche cinema a luci rosse facendoti sedere vicino a qualche sconosciuto per menargli il cazzo... Ah Francesca come godo a scriverti queste cose. Mi eccitano la fantasia e non posso fare a meno di masturbarmi... Ho il cazzo che freme per te. L'idea che ne hai altri due a disposizione mi ingelosisce morbosamente... Come sono quelli di tuo marito e del tuo amante? Descrivimeli... sono lunghi...grossi... normali... Cosa hanno di diverso? E a te come piacciono?... Perchè godo ad immaginarli dentro alla tua fica o nella tua bocca?... E' depravazione, omosessualità? Godevo a leccare la fica di mia moglie sapendo che poco prima vi era stato un cazzo... Quando stasera Stefania si è alzata dalla sedia avviandosi, l'ho osservata da dietro con occhio diverso. Ha un bel culetto e la gonna stretta le segnava il bordo delle mutandine. Ho pensato che quel culo potrei goderlo anche io e se vi riuscirò, te lo descriverò minuziosamente... ti racconterò tutto quello che farò... tu suggeriscimi... Spero che la tua foto sia eccitante... che mi mostri la fica ed il culo... mi masturberò guardandoti, come faccio ora... Ora che sono venuto posso riprendere con più calma. Ripenso alla eccitazione della cassetta col rammarico di non poterti a mia volta osservare. Sarebbe a dir poco fantastico alla sera, qui in solitudine, osservarti a cosce divaricate col sesso in primo piano, il dito sul clitoride e i tuoi sussulti mentre godi... E' meglio che non ci pensi. Spero che tu risponda il più presto possibile per via di quelle foto. Continuo a chiedermi se sarai completamente nuda, come sono i tuoi capelli, le tue cosce, le tue mani... Hai davvero avuto una grande idea! Ti eccita davvero identificarti con la mia segretaria? Ti propongo un giochino a distanza. Martedì mattina in ufficio indosserai una gonna. Alle 9 andrai in bagno e ti sfilerai le mutandine. Dalle 9 alle 9.30 resterai senza pur continuando a lavorare. In quella mezz'ora chiamerò nel mio ufficio Stefania per chiederle di uscire a cena. Immaginerò che anche lei sotto non porti le mutandine. Se fossi veramente lì ti obbligherei a farlo. Seduta dall'altra parte della scrivania parlando con me dovresti stare a gambe aperte col ciuffetto di peli ben visibile a dimostrazione che esegui alla lettera le mie disposizioni. Alle 9.30 quando tornerai in bagno, prima di indossare le mutandine voglio che ti accarezzi per un momento pensando di farlo di fronte a me. Nella risposta a questa lettera me lo confesserai. Sai che la tua idea è così folle che più ci penso, più mi piace?. Certo che fra te e me formiamo una coppia mica male, non ti sembra? Col passare del tempo scopro tante affinità e d'altronde se non fosse così credo che già da un pezzo uno dei due si sarebbe già stancato. Ciao, ti bacio in trepida attesa della tua foto. ..., 24 novembre 1994 Cara Francesca, Come vedi ho ricambiato il tuo favore. Sorpresa? Io credo di sì. Cosa ne dici del mio cazzo? E' di tuo gradimento? Oggi in ufficio pensavo a come soddisfare la tua richiesta quando mi è venuto in mente che la ditta possiede una polaroid. Così stasera l'ho portata a casa. Non ha l'autoscatto per cui il campo è limitato, ma se hai altre curiosità sono ben felice di soddisfarti (altri parti del mio corpo, l'ufficio, dove abito, il letto...) Avrai appena ritirato la posta e sarai seduta in macchina. Spero che tu l'abbia aperta subito, lì al parcheggio. Se è così guardati attorno se sei sola. Sei sola? Allora metti una mano sotto la gonna, falla scivolare piano lungo la coscia senza smettere di osservare il mio uccello. Non ti viene voglia di toccarlo? Si ingrosserebbe di colpo e allora con la lingua potresti saggiare il sapore della punta appena umida... Quale delle tre foto ti eccita di più... Ora sai come è fatto il mio cazzo... Quello che da lontano fai godere con le tue descrizioni eccitanti... Scrivendoti ho preso a masturbarmi come un carcerato. Ero già eccitato prima, mentre scattavo le foto. Pensavo che tu addirittura avevi ripreso un'intera scena e capivo cosa dovevi aver provato... e poi l'idea che un'altra persona ti avrebbe osservata... il pensiero che tu sia in macchina ad osservarmi, con la mano sotto la gonna mi rende frenetico... hai le calze?... Sei arrivata alle mutandine?

Sono bianche oggi?... Non arriva nessuno?... Allora scosta il cavallo ed insinua sotto le dita. Lo stai facendo?... Ricordi la scena che mi hai descritto nella lettera. Del come mi sfidavi masturbandoti mentre io dovevo guidare? Fai conto che io sia lì accanto a te e ti stia osservando. Anche a me è sempre piaciuto tantissimo masturbare una donna intenta a guidare. Un po' per gioco iniziavo ad accarezzarle l'interno della coscia, quella sul pedale dell'acceleratore. Lei non poteva distogliere la gamba e la guida le impegnava le mani. Così era costretta a lasciarsi fare ed io ne approffittavo per risalire sempre più in alto... E' un gioco di centimetri molto piacevole soprattutto quando si supera la calza e si avverte la carne calda. Allora la costringevo a tenere la gamba sinistra divaricata e dopo averle sollevato la gonna mi chinavo sul suo grembo... Non so se te lo hanno mai fatto... Su, separati le labbra e scendi lungo il solco... penetrati un po' con l'indice... sei bagnata? Io credo di sì. Non è eccitante toccarsi lì al parcheggio, in pieno giorno... Ora immagina per un momento di stringere con due dita il mio cazzo... di scapucciarlo tutto... La testa sguscia fuori e allora con la sinistra mi stringi i coglioni... Inizi piano a masturbarmi finchè non si ingrossa e irrigidisce... Lo serri con tutte le dita ed intanto maneggi i coglioni... quelli che vedi nella foto... Il cazzo ora è duro, pronto per fotterti la fica... Oh Francesca, vorrei davvero fotterti... non immagini quanto ti desidero... come siano intense le emozioni che mi susciti... La tua fica deve essere minuta... stretta... avvolgente...vero che la tua fichetta è stretta?... Non so quanto potrei resistere dentro di te tanto ti desidero... Affondarti... sentirti palpitare mentre mi stringi... possederti. Ecco possederti, è proprio questo che vorrei... Toccati il clitoride, sfregalo ... promettimi di farlo, lì in macchina al parcheggio... almeno per un momento... Sto per venire... guardalo mentre un getto di sperma ti schizza addosso... ..., 15 dicembre 1994 Piccola strega, e come altro posso chiamarti? Mi hai scritto una bellissima lettera eccitante e provocante. L'ho aperta e subito sono andato alla ricerca della tua foto. L'ho girata e rigirata in mano come un ragazzino curioso. Finalmente mi dicevo. Anche se hai ritagliato il viso, almeno ora Francesca ha un corpo (e che corpo!), delle cosce, un pancino asciutto, delle splendide tettine, delle mani... e dei magnifici capelli mossi. Ti ho tenuta sempre sul sedile per tutto il viaggio, ogni tanto sbirciandoti, ogni tanto afferrandoti per osservarti meglio. La lettera mi ero imposto di non leggerla subito, mi bastava intanto la tua foto. Dopo essere stato a cena con alcune persone e fatto quasi mezzanotte, alla fine ho potuto ritirarmi in camera. Era ora! Sono venuto a letto ed in completa rilassatezza mi sono messo a leggerti. Giunto all'ultima riga mi sono ritrovato con l'uccello stretto fra le dita, a masturbarmi in fretta e a ripetermi "piccola strega". Quella ipotetica telefonata mi ha fatto andare il sangue alla testa e tu sapendo gli effetti che mi provochi, lo fai apposta! Ho preso carta e penna. La foto è lì che mi ispira. Non c'è centimetro di pelle del tuo corpo che non abbia studiato attentamente, rileggo un po' di righe della lettera e poi lascio correre la fantasia. Devi sapere che quel martedì mattina verso le 9,15 avevo chiamato Stefania nel mio ufficio. Prima ti avevo immaginata in bagno a sfilarti le mutandine. Quando lei si è seduta di fronte accavallando le gambe non ho potuto fare a meno di pensare che anche Francesca, nello stesso momento doveva essere seduta con le cosce serrate per non far vedere di essere nuda sotto. Seduta al suo posto ti avrei detto "Signora, si sieda sul bordo della poltroncina e non accavalli le gambe". Ma lo sai che a guardarla non posso fare a meno di associarla a te? E mi chiedevo, come sarà la sua fica? Tanto diversa da quella di Francesca? Anche lei ha il clitoride piccolo? E' poco pelosa? Mi hai messo davvero in un bell'impiccio con questa idea di farle la corte. Complimenti per la raffinatezza del gioco, il risultato è che ora noto subito come si veste, la pettinatura, il trucco e così via cercando di intuire da questi indizi, non so, se la sera prima ad esempio si è fatta scopare dal marito o

le sono venute le mestruazioni... Dopo averle parlato di lavoro le ho detto che mi sarebbe piaciuto uscire quella sera a cena con lei se non aveva impegni e marito permettendo. Come già sapevo il marito doveva essere via e non avere impegni. All'appuntamento si è presentata indossando un vestito blu a pois, un po' scollato. Dopo pochi minuti il suo profumo aveva impregnato la macchina. L'ho portata in un ristorante fuori città. C'era poca gente così ci siamo seduti ad un tavolo un po' appartato. Era nervosa e confesso che anch'io un po' lo ero. Non appartengo a quel genere di uomini che escono con una donna solo per uno scopo e che alla fine della serata ci provano, vada come vada. Se non avverto nella persona che mi sta di fronte la sua disponibilità, rinuncio a qualsiasi tentativo (non sopporto il diniego di una donna!). Oltretutto i primi approcci e lo studio reciproco mi procurano un piacevole senso di esaltazione. Inizialmente abbiamo parlato mantenendoci nel generico. Poi un po' alla volta ho spostato il discorso sul personale. Pur essendole chiaro il senso del mio invito, mi sembrava timorosa e quando ad un certo punto un po' volutamente un po' per caso, l'ho toccata col piede sotto il tavolo si è subito scostata chiedendomi scusa (lei!). Era più carina del solito e anche se la scollatura non lasciava intravvedere niente, ogni tanto la sbirciavo per farle capire il mio interesse. Deve avere dei seni ben fatti, sicuramente non belli come i tuoi (i tuoi sono perfetti, a coppa di champagne e devono essere molto sensibili lì sotto lungo l'attaccatura). Non si è naturalmente comportata da sfrontatella come avresti invece fatto tu. Non si è toccata la scollatura per provocarmi. Ti saresti sganciata un bottone e poi accarezzata la pelle tra i seni? Come mi comporterei io? Sono sicuro che tu ti lasceresti prendere la mano? Non lo sono, di certo so che se alla tua prima provocazione rispondessi allungando una mano per slacciarti un'altro bottone scenderesti più in basso ad accarezzarti. Dopo cena abbiamo fatto un giro in macchina. Alla fine mi sono fermato in un posto isolato. Parlando, nella penombra le guardavo le gambe scoperte dalla gonna, osservavo il suo profilo, la pettinatura, il profumo... Emanava calore e sensualità e ad un certo punto mi sono eccitato. Ti pensavo e mi chiedevo cosa sarebbe stato con te, seduta al suo posto. Ti saresti tirata su la gonna senza farmi fermare. Ti accarezzeresti impedendomi di toccarti. Se fosse così per farti cambiare idea, prima girerei per la città portandoti in qualche strada più o meno frequentata con la possibilità così che qualcuno possa sbirciare dentro la macchina. Ti sfiderei a stare a cosce divaricate fermi ad un semaforo o mentre passo lentamente vicino ad un marciapiede... Non so però quanto potrei resistere se tu ti prestassi al gioco... Ripartendo credo che ti afferrerei per i capelli costringendoti ad aprirmi i calzoni e succhiarmi l'uccello... Stefania mi ha parlato del rapporto col marito e sono venuto a sapere che non tutto fila liscio. Come in tutte le coppie vi sono incomprensioni dovute anche al fatto che lei si reputa una donna abbastanza fredda e comunque il marito non le procura certi stimoli. Non me lo ha detto apertamente, sono conclusioni a cui sono arrivato io. Una eventuale relazione se da un lato sembra attrarla, dall'altro la spaventa così appena il discorso diventa troppo personale, è pronta a ritrarsi. Cosa ne pensi? Cara Francesca, se mai riuscirò a portarmela a letto, mi chiedi di raccontarle come è iniziata questa storia. Perchè? Cosa ti spinge a farmi questa richiesta? Lo sai che ormai puoi chiedermi ciò che vuoi, ma vorrei sapere quale morboso piacere ti fa da stimolo. Vuoi possederla e farne una specie di amante alla lontana servendoti di me? O vuoi farla partecipe allargando il gioco a tre? Che altro ti spinge? Dimmelo e cercherò di assecondarti. La tua perversione mi affascina sempre più, è di una raffinatezza, oserei dire, da orientale. Scrivendoti ho continuato ad osservare la tua foto. Mi ispirano le tue tettine, vorrei baciartele, morderle fino a farti emettere un leggero gemito di dolore... Hai dei bellissimi capezzoli con la punta incavata, da ragazzina. Mi piacciono tantissimo i tuoi capelli, raccolti in quel modo ti danno un'aria sbarazzina. E poi le dita affusolate... Ora le vorrei strette attorno al mio cazzo... non so quanto sia lungo, non posso qui in albergo misurarlo... è del tutto normale e sta un po' ripiegato da un lato... Sicuramente quelle dita saprebbero farmelo ingrossare ed indurire più di come è adesso... Rileggo la tua lettera, la parte in cui mi fai

trovare la foto fra la posta... e poi la telefonata... Credo che se me lo chiedessi lo farei davvero in ufficio... Nessuna donna mi ha mai stimolato tante morbose fantasie e quando mi scrivi vorrei esserti vicino ad osservare la tua mano tra le cosce... Sono sicuro che anche tu ti accarezzi... Lo fai a letto o sempre seduta sulla tua scrivania... Ti togli le mutandine? Usi ancora il manico del rasoio?... Mi par di vedere il tuo dito umido mentre scorre lentamente lungo il solco... Inumidisci il clitoride per sfregarlo piano tutto attorno... Tra due o tre settimane sarò ancora in questo albergo, con Stefania questa volta... fosse in questo letto... Mi farò succhiare il cazzo da lei e intanto penserò alla tua bocca... La sua e la tua bocca che mi succhiano... che si scambiano il mio uccello...due bocche umide... due lingue guizzanti... Ora sono abbastanza vicino a godere... Immagino di vedere entrambe a gambe aperte... Io vi esaminerei la fica... prima ad una poi all'altra... Tenendo le labbra scostate leccherei ed annuserei... Metterei alla prova la sensibilità del clitoride. A chi delle due si ingrosserà prima e di più?... Ad un mio cenno Stefania si dovrebbe mettere in ginocchio, china sul letto... L'afferrerei per le braccia bloccandogliele e costringendola a prendermi in bocca il cazzo... Tu ti sei incaricata di fottere la sua fica con un grosso uccello... Andandole dietro, dopo averle puntato l'uccello la immoleresti piano... piano... Con Stefania dopo quella sera il rapporto è del tutto formale. Nè io nè lei abbiamo fatto alcun accenno alla serata trascorsa limitandoci a parlare di lavoro. Forse si aspettava che fossi prima io a parlare, ma sono un tipo un po' chiuso che non lascia trasparire le proprie emozioni così preferisco lasciarla nell'incertezza. La settimana prossima l'inviterò nuovamente anche perchè prima della fine di gennaio dovrò tornare qui con lei. Sarà in quell'occasione che cercherò di portarmela a letto. Intanto mi accontento di osservarla paragonandola a te. Non ha il tuo "tocco" di classe vedi "tailleur grigio serio, camicetta bianca, senza reggiseno sicuramente (mi è piaciuto questo sicuramente) e con un paio di calze autoreggenti" (e che tipo di mutandine?). Nè ha la fantasia di provocarmi come hai fatto tu immedesimandoti al suo posto il giorno susseguente una cena intima. L'idea della busta con le tue foto dentro mentre ti masturbi e poi la descrizione della telefonata, ieri sera mi hanno fatto godere e mentre venivo ti osservavo desiderandoti con tutto me stesso. Sei diabolica! Ciao, ti mando due morsi "cattivi" sulla punta dei seni. ..., 10 gennaio 1995 Cara Francesca, ma lo sai che sono circa sei mesi che ci scriviamo? L'ho scoperto a seguito del tuo "saluto affettuoso" con cui hai chiuso l'ultima lettera. Mi ha fatto molto piacere quell'affettuoso facendomi riflettere che in fondo, confidenza dopo confidenza, si è creata una certa amicizia. Io almeno incomincio ad avvertirla. Ieri sera avevo un sacco di voglia di scopare, sono stato fuori tutto il giorno, sono andato a cena e poi al cinema a vedere un film pornografico. Mi era venuta voglia di fica ed almeno lì ne avrei vista un bel po'. Invece sono tornato a casa frustrato e più voglia di prima. Per fortuna c'era la tua lettera. L'ho letta masturbandomi, venendo in fretta sfogandomi in questo modo. Mi ripetevo intanto che sei una "viziosa puttanella".. "una troietta" ed altre oscenità. Me la sono presa con te per quelle descrizioni così eccitanti cariche di sesso e di erotismo. Ho invidiato il tuo amante. A volte mi chiedo come sarei con una donna come te. Sai cosa mi rispondo? Forse è un bene non conoscerci. Credo che perderei la testa riducendomi a un bamboccio in tuo potere. Non conosco la torre in cui sei salita, però non ho faticato ad immaginarti seduta nella penombra dei gradini con il vestito sollevato sulle cosce. A gambe divaricate mostri il ciuffetto chiaro di peli e la fica... Cristo, come desidero la tua fica! Anche stasera ho voglia di fica... della fica di Francesca... di Francesca che si sfrega la fica lì seduta sul gradino... E poi il tuo sguardo malizioso, carico di sensualità... lo sguardo di una donna può essere più eccitante della sua fica... Ti solleverei spingendoti contro il muro. Ti afferro da sotto e tu mi abbracci e serri le gambe attorno ai

miei fianchi. Tenendoti per le natiche ti calo sul mio cazzo penetrandoti. Sei calda e bagnata. La rigidità dell'uccello mi permette di sollevarti fino a quasi sfilartelo. Poi torno a calarti, impalandoti per tutta la lunghezza. Intanto con un dito ti frugo il buchino stretto del culo. Lo sento contrarsi. Bacio il tuo collo, lecco e mordo il tuo orecchio procurandoti lividi e gemiti di piacere. Sotto la camicia mi graffi la schiena aizzandomi, rendendomi frenetico. "Sei la mia puttana" ti sussurro "Sono molto di più" mi rispondi "La mia troia..." "Ancora di più..." "La mia cagna..." "Si... fottimi da dietro..." "Come una cagna?" "Hai mai inculato una donna?" "Si...." "Fallo anche a me". Ti metto a terra. Tenendoti sollevate le gonne dietro, ti chini su una finestrella. Niente mi eccita di più di una donna in quella posizione. "Su, mettimelo dentro..." mi inciti tenendoti separate le natiche "Non ti piace il mio buchino?". Con la sinistra mi tengo l'uccello, con l'altra mano ti accarezzo fra le cosce. Hai la fica tutta bagnata e dopo essermi inumidito le dita, risalgo. Torno a penetrarti, ad allargarti e renderlo scivoloso. "Mi fa impazzire il tuo culo" ti dico puntandoti il cazzo. Ti inarchi per offrirti meglio. Spingo, ma sei stretta. "Rilassati... lasciati andare... sei vergine?..." Ti tengo per un fianco mentre a tua volta ti premi cercando la penetrazione. La punta è dentro, esco e poi riprovo. Questa volta entro un po' di più. Riprovo dopo averti insalivato. Il muscolo si dilata ed incomincia a cedere. L'idea di possederti in quel modo, di profanare il tuo culo, scatena tutta la mia libidine. E' la tua totale e dichiarata sottomissione al mio cazzo... Mi chiami per nome... Spingo finchè non sento cedere sprofondando nel calore del tuo corpo. Ora ti parlo di Stefania. Giovedì della settimana scorsa dovevamo passare la serata assieme solo che all'ultimo momento mi ha telefonato per avvisarmi di non poter rimanere fuori per più di un'ora. Così ci siamo trovati in un parcheggio rimanendo in auto. L'ho baciata. Prima di scendere le ho strappato un bacio se pur fugace. Non è stata una scena travolgente come la tua, sufficiente però a rompere il ghiaccio. Indossava giacca e fuso' molto attillati. Ho un debole per questo capo di abbigliamento soprattutto se indossato senza mutandine sotto e stretto da segnare rotondità e morbidi incavi. Dunque siamo rimasti a parlare. Col trascorrere dei minuti fra la penombra della macchina e la vicinanza fisica, si era creata un'atmosfera di intimità. L'avvertivamo entrambi consapevoli che i discorsi erano solo alibi per mascherare le nostre vere emozioni. Alla fine le ho detto che mi piace molto e che la desidero e parlando le passavo il dito lungo il bordo del risvolto della giacca. C'è stato da parte sua un momento di silenzio. Era seria ed io la osservavo di profilo. Ha un bel nasino e una bella bocca ed i capelli sollevati le scoprivano l'orecchio facendomi venire voglia di morderlo. Alla fine mi ha risposto che anch'io le piacevo, ma era piena di dubbi e incertezze. Non aveva mai tradito suo marito (chissà perchè una ci tiene sempre a farlo sapere) ed essendo la prima volta si faceva molti scrupoli. Aveva bisogno ancora di rifletterci. Prima di scendere dalla macchina l'ho trattenuta un momento baciandola. Niente di appassionato. Ho assaggiato le sue labbra ed intrecciato la sua lingua con la mia. Giovedì prossimo saremo giù a ... e dormiremo nello stesso albergo. Sarà il momento della verità. Pensami quella sera. Anzi devi fare di più. Mi dici che con tuo marito le cose vanno meglio. Allora giovedì sera ti farai scopare da lui. Ho un debole per le sottovesti corte, quelle che coprono appena il sedere e ondeggiano ad ogni movimento. Se ne possiedi una indossala e prima di andare a letto ti spogli fino a rimanere con quell'indumento. Con la scusa di qualche faccenda urgente da sbrigare che ti sei ricordata all'ultimo momento, gira per casa in quel modo, provocando tuo marito. Provocalo come sai fare tu, offrendoti e negandoti, niente eccita di più un uomo. Voglio però che tu ti faccia

scopare da dietro senza sfilarti la sottoveste. In ginocchio, come una cagnetta. Io spero nello stesso momento di essere a letto con Stefania e ti penserò. Cosa che devi fare anche tu immaginando che l'uomo alle tue spalle sia io. Agiterai i fianchi e ti offrirari al mio cazzo, ora lo conosci, sai come farmelo diventare duro. Quella sera voglio fottere Stefania e te assieme. La parte finale della lettera ha un sapore del tutto particolare. Ma davvero ti sei chiusa in bagno a masturbarti con le mie foto? Eri in ufficio? "Mi sono lasciata andare indietro sulla schiena". Questo genere di particolari mi eccitano in un modo morboso. Credo derivi da situazioni vissute nell'infanzia e dalle prime esperienze erotiche per le quali ancora oggi la donna mi rimane un mistero affascinante. Tutto questo riguarda le sue intimità è per me oggetto di curiosità. Più di una volta ho voluto assistere mia moglie, e non solo lei, mentre faceva la pipì. Prima di asciugarla la toccavo e poi la baciavo mettendole il dito in bocca scambiandoci quel gusto così particolare. Mi eccitavo in modo incredibile bloccandola seduta, mi aprivo i calzoni per sfogarmi nella sua bocca. Che tu mi abbia descritto dove e in che modo ti sei masturbata proprio pensando di succhiarmi mi mette la smania addosso. Certo Francesca tu sai sollecitare le mie voglie come se mi conoscessi da sempre e hai ragione quando mi dici che per me può essere frustrante. Unica consolazione, che possiamo raccontarci tutto come due amanti lontani. Ebbene, allora da amanti lontani voglio terminare questa lettera dicendoti che se tu ora fossi qui, vorrei vederti nel mio bagno, seduta lì con la gonna sollevata e le mutandine calate alle ginocchia. Aspettando che tu finisca mi aprirei i calzoni e mi accosterei masturbandomi. L'istinto sarebbe di ficcartelo in gola fino a soffocarti. E poi a sbatterti sul letto a cosce divaricate senza averti permesso di asciugarti. Leccherei la tua fica pregna di odori e sapori fino a farti venire tre, quattro volte di seguito, finchè le lenzuola sotto di te non siano bagnate dei tuoi umori e della mia saliva. Posso immaginare il suo odore da animaletto selvatico e poi le gocce imbrigliate tra i peli e che scendono fra le natiche. E' vero che la tua fica sa quell'odore inebriante? Impregna le dita, il viso e anche dopo rimane addosso per molto tempo. Di solito non mi lavo perchè assieme al profumo mi ricorda la donna con cui sono stato. Del tuo odore vorrei essere completamente impregnato... Desidero farti una richiesta, che soddisfi qualche mia curiosità: - con quante persone sei in corrispondenza? - tieni le foto che ti ho inviato o non puoi per via di tuo marito? Da chi altri ne hai avute? E a quanti hai spedito le tue? - posso sperare in un tuo indumento intimo? - tengo in serbo per ultima una domanda molto personale a cui ovviamente non sei tenuta a rispondere. Mi permetto di farla visto i reciproci rapporti di confidenza, disposto comunque a prendermi un'altra tiratina d'orecchie. Il tuo sederino è vergine? Ciao, ricambio il saluto affettuoso che, credimi, non è solo una frase formale. ..., 28 gennaio 1995 Cara Francesca, e così grazie a te ho scopato Stefania. Come ti avevo prannunciato giovedì sono stato a .... Siamo arrivati all'ora di cena in albergo e durante il viaggio naturalmente ne abbiamo parlato. Molto nervosa, non sembrava propensa a compiere il grande passo per paura delle conseguenze, a sentire lei. Più o meno i soliti discorsi. Comunque dopo cena siamo rimasti nella hall a bere una bibita, ma tra la televisione e la gente attorno non era quella l'atmosfera giusta per metterla alle strette. L'albergo ha un parco molto bello. Così le ho chiesto di uscire a prendere una boccata d'aria. La serata era tranquilla, il freddo era pungente e la neve rendeva il parco irreale. Ci siamo avviati lungo un sentiero verso gli alberi. Lì altra atmosfera, il buio, il silenzio, ad un certo punto l'ho abbracciata e baciata. Ha avuto un attimo di incertezza, ma poi si è lasciata andare. Baciandola le ho infilato una mano sotto la giacca e quindi sotto il golfino accarezzandole la pelle nuda della schiena e toccandole i seni. Ho insistito finchè non si è

ammorbidita aderendomi contro. Serrandola per le natiche le ho premuto il pene contro il ventre fino a farmelo indurire. Siamo saliti in camera. Alla reception ed in ascensore era così emozionata che sembrava una ragazzina al suo primo appuntamento. Il bacio mi aveva eccitato e una volta in camera sua, appena chiusa la porta ho ripreso a baciarla. Non volevo darle tregua e sospingendola verso il letto le ho sganciato e sfilato la gonna. Ho spento la luce lasciando accesa solo quella del letto quindi mi sono tolto la camicia e i pantaloni mentre anche lei si spogliava rimanendo con le sole mutandine. Ha seni rotondi, sviluppati, morbidi con capezzoli grandi. Immagina la scena. Steso sopra di lei le mordo i capezzoli intanto con una mano frugo fra le cosce. Le scosto il cavallo delle mutandine premendole con tutta la mano la carne morbida del sesso. Si lascia fare, lascia che le mie dita si insinuino tra le labbra alla ricerca del clitoride. E' molto bagnata così posso inumidirlo rendendolo scivoloso e sensibile. Le bacio le spalle ed il collo sussurrandole frasi del tipo "mi piaci" " hai un bellissimo corpo". Il pene mi preme contro gli slip per cui me li sfilo liberandolo. Sfilo anche a lei le mutandine e mi verrebbe voglia di sbatterglielo nella fica senza troppi complimenti. Invece per un momento rimango ad osservarla. Ha un ciuffetto scuro e folto soprattutto sopra il clitoride. Non usa depilarsi. Le labbra sono pronunciate, così il clitoride. Mi eccito a guardarla, mi allungo ai piedi del letto divaricandole al massimo le ginocchia. Lei tiene gli occhi chiusi e respira un po' affannosamente. Mi chiedo cosa starà pensando, cosa prova una donna in questi frangenti e la tua immagine, Francesca, mi è apparsa davanti nella sua stessa posizione, con le cosce spalancate e la fica dischiusa a mostrare le parti rosa e umide. Mi sono chiesto se in quel momento ti stavi facendo scopare da tuo marito indossando solo una sottoveste e se pensavi che quel cazzo fosse il mio. Mi accosto con la bocca lambendole prima le labbra poi il clitoride. La lecco facendola sobbalzare. Respiro l'odore del sesso pensando intanto quante sfumature diverse abbia ogni volta. "No, no, per favore..." "Perchè?" "Non posso vieni qui" mi invita cercando di attirarmi su di sè. Non capisco questo suo atteggiamento di rifiuto. E' tesa e per come mi guarda sembra a disagio. L'accontento a modo mio. Ha una pelle morbida e liscia con il pancino appena pronunciato così che l'ombelico è piuttosto profondo. Tenendo rigida la lingua affondo nel pancino in più punti facendola sobbalzare finchè non arrivo all'ombelico. Lecco e mordo spostandomi poi sul fianco, risalendo verso l'alto, spostandole il braccio così da arrivare fino all'ascella. Un vago profumo misto a sudore mi eccita. Le cerco i seni baciandoli e mordendoli ora uno, ora l'altro dei capezzoli, insalivandoli così da renderli scivolosi. Riprendo ad accarezzarla fra le cosce, masturbandola, ma scendendo ogni tanto in basso fino al buchino del culo. Si lascia toccare, appena però accenno a penetrarla me lo impedisce stringendo le natiche. Vorrei dirle che non mi incanta con quei rifiuti, anche lei, appena le avrò infilato dentro il cazzo, si metterà a gemere e a ripetermi che le piace. E alla prima scopata col marito, puttana come tutte, si ecciterà pensando al mio uccello. Tu ne sai qualcosa, vero Francesca? Non è più eccitante scopare con un uomo pensando ad un altro? Quando avverto il suo respiro farsi affannoso, mi giro su un fianco, mettendomi all'incontrario. Intuisce cosa voglio. Mi sfiora l'uccello con una leggera carezza passando più volte i polpastrelli dalla punta fin giù sotto i coglioni. Me lo stringe scapucciandolo, iniziando a masturbarmi piano. Rimango ad osservarla colto da un lungo brivido di piacere. Ha girato la testa e lo osserva tenendolo a pochi centimetri dal viso. Accelera il movimento e allora non resisto oltre, sporgo il ventre fino a sfiorarle le labbra. "Su prendilo in bocca" la invito. Prima mi bacia la punta, poi schiude le labbra e ne ingoia la testa. Mi sento mancare il fiato dal piacere. E' di profilo con i capelli sulla faccia. Glieli scosto per osservare il movimento delle labbra. Succhia piano, quasi non muove la testa usando solo la lingua calda e la saliva. "Come mi fai godere!" "Sei bravissima" e altri frasi simili le ripeto ed in effetti quel modo volutamente studiato mi eccita tantissimo. Tu hai capito Francesca il modo in cui mi succhiava? Lo fai anche tu a volte?... Sicuramente sì, dalle tue descrizioni sei un'abile

succhiatrice d'uccelli... Sei brava perchè ti piace sentirtelo in bocca, non è vero? Quell'affare duro e caldo... (a dirti queste cose ho preso a masturbarmi) ... Ti ricordi le tue prime lettere mentre le leggevo sul divano in cui mi dicevi di immaginarti fra le mie ginocchia a succhiarmi il cazzo?... Ora ti vorrei qui, sul letto, in ginocchio sopra di me, girata a porgermi le natiche... Mi stai succhiando il cazzo tenendomi i coglioni per sotto... mi esibisci la fica e il culo nel modo più sfacciato e osceno... Ti eccita quando lo fai... ti piace esibirti come una troietta... ricordo il traghetto... come ti sei fatta leccare il buco del culo da tuo marito... ed in ufficio il tuo amante che ti ficcava dentro un dito facendoti godere... godo a scriverti queste cose... perdo la testa ad immaginarti in quelle posizioni... sei una depravata... una puttana per quello che scrivi e che fai... la puttana più eccitante che io abbia mai conosciuta... Sto per venire nella tua bocca... nella tua fica... nel tuo culo... Quanti cazzi hai succhiato fino ad oggi... quanti? Dai dimmelo... lo voglio sapere... Ho divagato completamente dalla lettera e ho dovuto interromperla. Al solito, scrivendoti ed immaginandoti in certe situazioni, mi eccito e non resisto a non masturbarmi. Dunque, ero arrivato al punto in cui Stefania mi stava succhiando facendomi godere al punto che ho dovuto interromperla per non farmi venire. "Non vuoi?" mi chiede. Ha l'angolo della bocca e il mento umidi di saliva. "Voglio fare all'amore" le dico mettendomi in ginocchio. Ho l'uccello duro e teso che ondeggia come un serpente prima di attaccare la preda. Mi guarda seria, non sembra convinta. C'è qualcosa in lei che resiste anche nel momento in cui sembra abbandonarsi. Sembra sempre un po' lontana. Mi chino a baciarla e intanto dirigo l'uccello contro il suo sesso. Ha la bocca che sa di cazzo e la cosa mi eccita. Spingo piano gustando le pareti calde e strette che cedono facilmente sotto la mia pressione. Provo subito un piacere intenso, ma mi controllo. Affondo per tutta la lunghezza, quindi altrettanto lentamente mi ritraggo fino a rimanere solo con la punta fra le labbra. Dò dei leggeri colpetti, poi di nuovo la penetro. E' piuttosto immobile, quasi impossibile. Provo a rimanere dentro, fermo, in profondità. Una brava amante a quel punto stringerebbe i muscoli interni serrando l'uccello. Invece lei niente. Sembra distaccata e allora le chiedo se le piace. La risposta è affermativa, ma è chiaro che il suo piacere non è paragonabile al mio. Siamo su due piani diversi. Le domando se le piacerebbe fare all'amore in modo diverso, se qualcosa l'ha infastidita, se sono stato troppo precipitoso e così via. Quei discorsi però raffreddano anche me e quel minimo di intesa sembra andare in frantumi. Intuisco che è passato il momento del desiderio massimo per cui insistere non serve a nulla. Perchè non sono riuscito a trasmetterle il mio eccitamento? Perchè non ha voluto farsi leccare? Cosa è che l'ha frenata? Alla fine mi sono ritirato da lei. Scusandosi mi ha abbracciato stretto sussurandomi che è peggio di una ragazzina stupida. Parliamo. Mi ha raccontato che da circa due anni ha dei problemi. Non riesce più a godere col marito anche se nelle fasi iniziali prova un certo piacere. Arriva ad un punto per cui dentro di lei avviene un blocco e nonostante tutti i tentativi, non riesce a raggiungere l'orgasmo. Un bel caso, non ti pare? Tu che sei donna, è possibile una cosa simile? Con molto candore e ohimè senza risultati tangibili ha concluso che aveva accettato di venire a letto con me con la speranza che un'esperienza diversa potesse sbloccarla. Davvero una bella soddisfazione! Con tante donne scopate in vita mia è stata la prima volta in cui sono stato usato per una terapia sessuale. Poi, bontà sua, sono stato ricompensato da un bel pompino! Come vedi, cara Francesca, il mondo è bello perchè vario. Ti abbraccio affettuosamente e ti invio un bacio lascivo, destinazione, sotto la tua gonna. ..., 20 febbraio 1995 Cara Francesca, già prima di ricevere i tuoi consigli, ho cambiato atteggiamento. Ho capito che non poteva essere un'avventura a sfondo erotico bensì un rapporto più complesso ed impegnativo. Ho fatto all'amore con lei un'altra volta in questo periodo. E' venuta

una sera a casa mia ed è stato un momento molto gradevole. Anche a lei è piaciuto. Si sta sforzando ad essere spontanea e questo facilita le cose. Da parte mia cerco di essere comprensivo e di interpretare le sue necessità. Non la forzo, nè pretendo cose che la potrebbero disturbare. Abbiamo fatto all'amore in modo semplice, classico e se anche non è riuscita a godere alla fine mi ha confidato di aver avuto momenti di intensa emozione. Il mio problema però è che su questa strada la situazione potrebbe prendere una piega preoccupante. Nel senso che non vorrei coinvolgerla troppo in complicazioni sentimentali (bell'egoista che sono, vero?). Ora, come dici tu, "a noi due". Intanto ti devo ringraziare per le risposte che mi hai dato soddisfacendo così la mia morbosa curiosità. Poi ti ringrazio per avermi posto tra i "the best" ed essere ormai entrato nella tua seconda vita. Credimi, mi fa molto piacere. Per quanto riguarda le tue intime confessioni le leggo con un piacere che non puoi immaginare. La donna per me ha sempre rappresentato un mistero affascinante e mi è così sconosciuta che tutto quanto la riguarda ai miei occhi assume un interesse particolare. Sicuramente deriva dall'infanzia, dalla mia formazione erotica giovanile. Ho vissuto in un piccolo paese crescendo praticamente confinato in un giardino recintato di una grande casa. Erano naturalmente altri anni ed i compagni venivano a giocare da me. L'unico contatto col mondo esterno era la scuola. Allora però le classi non erano miste. Neanche alle scuole medie e praticamente i miei primi approcci con l'altro sesso sono avvenuti al liceo. Puoi immaginare quanto timido, goffo, impacciato fossi e bastava l'occhiata di una ragazzina per farmi arrossire e mettermi in confusione. La mia totale ignoranza poi mi portava ad idealizzarla al punto da considerarla una specie di creatura angelica. Tanto per farti un piccolo esempio di cui non ridere troppo. Ero così ingenuo che rifiutavo l'idea che un esserino tanto serafico oltre a fare la pipì potesse avere altre necessità. Mica male vero? A 13 anni ho fatto la mia grande scoperta. Quell'estate una cuginetta coetanea che abitava in Francia era venuta a passare le vacanze da noi. Quanto l'ho spiata e sognata! Aveva i seni già belli sviluppati ed anche i fianchi per cui mi perdevo con la fantasia sotto i suoi vestitini estivi. Una sera dopo che tutti erano andati a letto, mi aveva chiesto di raggiungerla in camera. In ginocchio ai piedi del letto sono rimasto a parlare a bassa voce fino a tardi. Il buio mi prometteva di accostare il viso al suo ed alla fine ho trovato il coraggio di sfiorarle le labbra. Bacetti a non finire, molto innocenti, ma poi sono sceso anche sul collo e sui seni se pur sopra la stoffa del pigiama. Credevo di morire! La sera successiva la stessa scena. Con l'uccello che mi scoppiava negli slip ho allungato il mio raggio d'azione (stranamente usavo la bocca e non le mani). Lei si lasciava fare così alla fine dal pancino sono arrivato al punto fatale. La stoffa odorava di sesso e di pipì ed ancora ricordo l'affetto sconvolgente di quell'odore. Sicuramente deriva da allora tutto il piacere che provo ad annusare il sesso di una donna. Ti ho raccontato questo breve annedoto per farti capire quali sono le origini di tante mie morbosità e perchè parlo di affascinante mistero quando mi riferisco al mondo femminile. Questi ricordi erotici sono ben radicati e ancora oggi mi condizionano. Sono naturalmente portato ad idealizzare la donna col risultato che le sue debolezze carnali mi stimolano desideri insani. Così niente mi eccita di più che sentire mia moglie, la donna che più rispetto, confessarmi di aver goduto a succhiare il cazzo ad un altro uomo, o una giovane signora brillante, ma conosciuta solo in fotografia descrivermi il piacere provato a farsi leccare il buchino del culo. Ecco, è la vostra confidenza, il fatto di essere partecipe dei vostri momenti intimi quando ad esempio siete sole dietro la porta del bagno o in un letto senza nessuno accanto. Così, leggendo del tuo tentativo di autosverginamento mi sono eccitato che non puoi immaginare. Non solo per la descrizione, soprattutto per la complice confidenza, direi assoluta. E' straordinario per me e per questo non smetterò di essertene grato. Quando alla fine dici "Ma cosa ti sto raccontando?" sintetizzi questo mio pensiero. Io ho goduto ad immaginarti seduta sul bidet con le cosce spalancate e le natiche leggermente sollevate mentre ti infilavi da dietro. Mentre ti accarezzi il buchino per renderlo scivoloso. E l'immagine oscena della candela che ti sospingi dentro. Le pieghe della tua pelle dilatata da cui spunta un moncone di candela. La

tua mano che si muove avanti e indietro... In questi momenti il desiderio che provo per te è veramente irrefrenabile. Anche ora ripercorrendo queste fantasie... Ti scrivo seduto a tavola, mi ero aperto i calzoni, ma ora me li sono tolti. Ti vorrei in ginocchio sotto la tavola... Scrivo un romanzo erotico e intanto tu "giochi" col mio cazzo, te lo passi sul viso, sugli occhi, lo avvogli nei capelli... Ogni tanto lo stuzzichi con la punta della lingua appena accenna a perdere rigidità. Nei momenti di pausa per trovare lo spunto mi allungo indietro sulla sedia rimanendo ad osservarti. La tua bocca è la Musa ispiratrice. Senza smettere mi guardi dal basso, poi con un'occhiata maliziosa mi ingoi il cazzo. Rabbrividisco e chiudo gli occhi... Il piacere mi porta ad immaginare scene di sesso, fantasie erotiche e quasi subito ritrovo lo spunto... Sarebbe fantastico, non trovi? Ho talmente voglia di venire che ora andrò in bagno. Voglio fare una foto del mio cazzo mentre mi masturbo e mandartela così tu possa vederlo pochi momenti prima che la sperma esca da quel taglietto sulla punta... Hai le foto sottomano? Guardale ed immagina lo spruzzo che ne uscirà... Vorrei imbrattarti la faccia... trattarti da puttana... vedere le gocce della mia sperma grondarti dalla fronte e dalle guance... E poi afferrarti per i capelli obbligandoti a prenderlo in bocca perchè tu me lo pulisca... Io so che lo faresti... meticolosamente... con cura finendo per gustarne il sapore... Non la vorresti assaggiare la mia sperma? Ora so che quattro uomini ti hanno vista nuda... palpata.... leccata dappertutto... scopata. Quattro uccelli si sono goduti la tua fica e la tua bocca... Lo sa tuo marito? Gli hai mai raccontato di come ti scopavano? Di come godevi? Non lo sa... non sa quanto puttana è sua moglie... Anche la mia "signora" ne ha presi quattro di uccelli... Non sono stati tanti? Anche mia moglie mi ha risposto un giorno che non erano stati tanti. Non c'è donna che nel suo intimo non sia puttana... A me piacciono le puttane di estrazione... le troie per natura. Sono venuto nel lavandino. Mi guardavo l'uccello allo specchio mentre mi masturbavo ed intanto ti pensavo. Vedi com'è il mio uccello e quanto lo fai godere? Non ti eccita l'idea che un uomo si sia masturbato per te? So che non potrò mai scoparti, ma credimi, il desiderio che provo in certi momenti per la tua fica è una sofferenza. Parlando della mia sodomizzazione devo partire da quando io e mia moglie non eravamo ancora sposati e per un fine settimana siamo andati in montagna. Si faceva all'amore per ore di seguito e data anche l'età non ci pareva vero di passare un'intera notte insieme. Così dopo aver fatto l'amore in tutti modi ad un certo punto ho voluto provare qualche nuova esperienza. Mi sono messo sulle ginocchia dicendole di baciarmi. Eravamo già molto affiatati per cui lei si mise a baciarmi e leccarmi. Quel suo gesto assumeva ai miei occhi un significato particolare eccitandomi in un modo incredibile. Lei naturalmente se ne accorse. Prese a masturbarmi facendomi venire in quel modo. Le occasioni di fare all'amore su un comodo letto allora erano rare per cui, a parte una o due volte, non abbiamo ripetuto l'esperienza. Dopo sposati le cose sono cambiate. A me è sempre piaciuto moltissimo accarezzare il corpo di una donna, massaggiarlo, sfiorarlo con un filo d'erba o altro. Ebbene lei a volte mi invitava mettendosi stesa bocconi. Io l'accarezzavo tutta, a lungo. Mi piaceva massaggiarla con la crema per sentirmi sotto le dita la pelle diventare liscia, i muscoli rilassarsi e soprattutto mi eccitava il suo totale abbandono. Così finivo per separarle le natiche e penetrarla con un dito. A volte usavo qualche oggetto sottile. Il passo successivo naturalmente è stato breve. Per due o tre volte ho provato a metterle dentro l'uccello senza riuscirvi, ma alla fine l'ho sverginata. Questo per quel che riguarda lei. Nel mio caso avevo trovato molto eccitante farmi leccare e poichè anche a me piaceva sottomettermi alle sue carezze le dicevo di toccarmi e di penetrarmi con un dito. La prima volta che non è stato un dito, ricordo, lo fece con una matita. Ma in effetti per me non era la prima volta. Da ragazzo mi masturbavo e per provare più piacere mi servivo del manico dello spazzolino o di una matita. Quando ora lo facciamo, mi metto sulle ginocchia e lei mi infila dentro l'oggetto. Poi si stende sotto di me. Mi succhia l'uccello ed intanto mi sodomizza. Le piace questo ruolo quasi maschile, le piace sottomettermi ai suoi capricci (ha voluto in un paio di occasioni farmi indossare le sue mutandine). Confesso che a mia volta mi eccito a vederla in quel ruolo e mi sottometto volentieri. Godo a

sentirmi dire che le piacerebbe vedermi sodomizzare da un uomo come io faccio con lei, che vorrebbe prima succhiargli l'uccello e quando è duro spingermelo dentro e cose di questo genere. Ecco questo è quanto. Ora però tocca a te rispondere. Tu cosa fai a tuo marito? Lo lecchi? Usi un dito o qualche oggetto? Oppure non vuole? Ci sono molti uomini che rifiutano questo genere di rapporti ritenendolo da omosessuali. Io rimango del parere che fra una coppia non debbano esserci preclusioni di sorta. Anzi dare sfogo alla fantasia ed inventare sempre nuovi giochi mantiene vivo il rapporto sessuale. Come vedi in questa lettera ho parlato più che altro di me, mi piacerebbe che tu facessi altrettanto confidandomi quegli aspetti della tua vita erotica sepolti nell'intimo. Sarebbe molto eccitante. Ciao, ti mando un saluto affettuoso ed un bacetto sulla punta del naso. ..., 2 marzo 1995 Cara Francesca accludo un'altra serie delle mie "esternazioni erotiche". Non ho ricevuto ancora la tua risposta, ma ne approfitto per metterti al corrente delle mie donne. Con Stefania il rapporto si sta raffreddando. La settimana scorsa lei è venuta ancora da me ed abbiamo fatto all'amore. Senza troppa passione anche perchè io non trovo quegli stimoli che poi dovrei trasmetterle. Lei in fondo ha meno colpe in quanto è stata sincera nel confidarmi i suoi problemi, io al contrario lo sono stato meno, illuso di trovare in lei un'amante a " tua immagine e somiglianza". Ti ricordi come mi hai descritto una volta una cena al ristorante? Il tuo gioco di dita sui bottoni della camicetta? Il tuo tailleur severo? E poi in macchina a sfilarti la gonna senza permettermi di toccarti? Ecco, avevo sperato di trovare una donna dotata di simili fantasie desiderosa di venire coinvolta in un rapporto altamente erotico. Stefania non è proprio così ed io mi ritrovo deluso. Non cerco la scopata coniugale del sabato sera, ho bisogno di venir stimolato mentalmente. Nessuna meglio di te capisce cosa intendo così mi rifugio nella tua confidenza col rammarico di pensare come sia strana la vita. Non spaventarti, non voglio fare considerazioni esistenziali. Mi rifaccio semplicemente al detto che la fortuna va a chi non se la merita perchè, ironia, tuo marito è proprio cieco a non accorgersi del gioiellino di donna che si ritrova nel proprio letto. Una donna fantasiosa, erotica, sensuale, sfrontata, puttana, depravata..., ma anche sensibile, attenta, femminile, affettuosa, dolce (sto facendo sfoggio di termini, scommetto che mai nessun uomo ti aveva definita in tutti questi modi). Tornando a Stefania prevedo un termine abbastanza prossimo. Ora, cara Francesca, riesco ancora una volta ai tuoi saggi consigli e alle tue femminili intuizioni. Cosa mi suggerisci? Tu pensi che riuscirò a portarmela a letto nonostante lei lo escluda nel modo più assoluto? Devo forzarla o continuare a fingere di essere un vero gentiluomo? Confesso che dentro di me un po' la temo nel senso che è una donna di notevole fascino e ne potrei essere emotivamente molto coinvolto. Rimango in attesa, prima però vorrei mandarti un grosso bacio sull'ombelico. ..., 20 marzo 1995 Cara Francesca, non mi spiego questo tuo silenzio a meno che tu non abbia avuto qualche grave impedimento. Tuo marito è venuto a conoscenza di questa tua segreta corrispondenza? Ho fatto molte ipotesi senza però trarne una logica spiegazione. Mi manche moltissimo e tutte le sere quando rientro spero sempre di trovare una tua lettera. Invece niente. Non credo che il tuo silenzio sia voluto per cui ti pregherei di farmi sapere la ragione. Rispondimi presto e intanto ti abbraccio. ..., 24 aprile 1995

Cara Francesca, nonostante il mio sollecito non hai risposto. Ritengo sia subentrato qualcosa di importante ad impedimento. Non so di cosa si tratti, so solo che l'educazione e la correttezza che hai sempre dimostrato mi fa purtroppo pensare a questo. E mi dispiace. Spero sempre che prima o poi ti faccia viva almeno per farmi sapere cosa è successo. Ti ringrazio per quello che mi hai procurato in questi mesi, emozioni ed eccitazione, se posso fare qualcosa per te considerami un amico fidato e disinteressato. Un abbraccio forte. ..., 10 maggio 1995 Cara Francesca, finalmente ho ricevuto tue notizie! Avevo immaginato ti fosse successo qualcosa di spiacevole non spiegandomi altrimenti il tuo silenzio. Purtroppo l'unico aiuto che posso darti è di suggerirti quanto di seguito. Essendo gli autori di questo stupido scherzo o uno dei tuoi corrispondenti o qualcuno dell'ufficio postale, innanzi tutto dovresti cambiare immediatamente il tuo recapito postale. Quindi, dopo averci valutato uno ad uno cercando di ricordare le esatte parole della telefonata collegandole a qualche particolare delle tue corrispondenze, decimarci senza escludere le ragazze che possono aver parlato con qualche amico di pochi scrupoli. Mantieniti in contatto solo con coloro di cui sei sicura al 101%. Agli altri, cambiato il recapito, comunichi che a seguito di questa vicenda non puoi più corrispondere facendo presente che ti rivolgerai ad un legale qualora qualcuno cercasse ancora di importunarti col telefono o altro. In questo giro ci sono persone balorde, non certo però al punto di ricattare o altro. Nel caso si facessero ancora vivi telefonicamente assumi un atteggiamento molto deciso, dì loro che ne hai parlato a tuo marito che tramite avvocato farà un esposto alla Procura contro ignoti. Devi spaventarli e vedrai che tutto finirà nel nulla, ma se ti dimostri impaurita non fai che il loro gioco. Coraggio dunque e tira fuori gli artigli! (le palle lasciale a noi uomini). Sono sempre disponibile ad offrirti il mio aiuto. Mi rendo conto che al momento possa sembrare assurdo visto che probabilmente anche io sono tra i sospettati però ti assicuro, io non c'entro davvero, te lo giuro. Il mio numero di telefono lo conosci. Se sei proprio in difficoltà non aver timore nel chiamarmi. Sai benissimo che per te farei qualunque cosa;! FLORIANO ..., 28 giugno 1994 Mia cara 28enne, ho letto il tua annuncio e, anche se sono un singolo, ti scrivo egualmente per il motivo che ti dirò dopo. Comincio col presentarmi. Io ho 50 anni, sono giornalista professionista e lavoro in uno dei più importanti quotidiani nazionali, sono sposato ma (purtroppo) mia moglie non ama partecipare ai miei giochi e, quindi, non sa assolutamente nulla di essi. Non credo di essere bello ma , in genere, sono considerato simpatico dai miei partner. Comunque, ciò che mi caratterizza veramente è la mia totale apertura verso tutto ciò che è sesso. In questo campo amo tutto. Dalle cose più semplici e ... innocenti (come voyeurismo,esibizionismo, masturbazione, turpiloquio, ecc.) a quelle più porche e depravate. Però, sia ben chiaro, accetto sempre (senza neanche discuterlo) qualsiasi limite voglia essere posto dai miei partner. Detto ciò posso anche dirti perchè ho deciso di scriverti. Ti dichiari di non accettare uomini soli perchè sono invadenti e ossessivi e, in genere, hanno poco fantasia e immaginazione. Bene, io credo proprio di non avere nessuno di tali difetti. Non sono invadente, nè ossessivo. Tanto è vero che non ti chiedo altro che entrare in corrispondenza anonima con te. Per quanto, poi, riguarda la fantasia, bè

leggi questa mia e giudica tu. E veniamo al problema corrispondenza che, ovviamente, ritengo dovrebbe essere di natura erotica. Anche in questo campo ho moltissima esperienza in quanto in più occasioni ho conosciuto amici e amiche con i quali mi sono divertito a scambiare lettere totalmente disinibite nel linguaggio e nei contenuti. Però, proprio perchè io amo tutto (anche le cose più perverse e oscene), mi è capitato qualche volta di urtare la suscettibilità di chi mi leggeva costringendolo quasi a interrompere il bel gioco. Ed è per questo motivo, che adesso, prima di iniziare un nuovo rapporto del genere, desidero chiarire alcuni punti fondamentali. Primo discorso da fare è quello relativo al tipo di " livello" che si vuole mantenere nella corrispondenza erotica. Personalmente, infatti, ho individuato quattro diversi livelli nettamente distinti tra di loro. Vediamo di che cosa si tratta. Livello 1 (o dell'ipocrisia) - Il fatto stesso che io definisca questo livello "dell'ipocrisia" può far comprendere come la penso. Comunque, questo livello è caratteristico di coloro che vogliono parlare di certi argomenti, però non hanno il coraggio di usare i termini espliciti e, quindi, usano stupide perifrasi, abbondano di puntini, dicono molto poco lasciando tutti i particolari all'immaginazione del lettore e così via. Vediamo un esempio pratico, supponendo che io voglia raccontare qualche particolare su una mia recente esperienza realmente vissuta con una coppia. Ecco, mantenendomi a questo livello, cosa potrei scrivere: " La donna, a quel punto, dopo essersi denudata completamente offrì tutte le sue intime grazie agli sguardi mio e del marito. Io, eccitato, mi avvicinai a lei per accarezzarla e baciarla; ma lei mi pregò di farle provare qualche sensazione completamente nuova. Allora io, allontanandomi da lei, mi avvicinai al marito che, nel frattempo, si era a sua volta spogliato. "Vedrai, mia cara, qualcosa cui non sei abituata - le dissi - Sarò io a rendere la virilità del tuo uomo degna del tuo bellissimo corpo". Immediatamente accarezzai l'uomo perdendomi in un delirio di sensi che mi portò anche a baciarlo con baci di una lussuria incredibile. L'uomo si mostrò ben presto nella sua più virile potenza e, a questo punto, io gli dissi di soddisfare le giuste voglie della moglie. L'unione di quei due corpi fu qualcosa che mi fece perdere completamente la testa e, quando i miei due partner, sfiniti e soddisfatti, si abbandonarono sul letto, io non seppi resistere alla tentazione: con la mia bocca ripulii entrambi dal dolce nettare che testimoniava della loro felicità". Che te ne pare? A me, personalmente, sembra una grande stronzata. Ma questo è il primo livello. Livello 2 (o della descrizione)- Questo secondo livello, come dice la parola "descrizione" è quello che, non solo non lascia nulla all'immaginazione, ma che, soprattutto, permette di usare in tutte le occasioni i termini più esatti ed appropriati. Vediamo, tanto per intenderci, come si potrebbe raccontare l'esperienza precedente ponendosi al livello 2: " La puttana, completamente nuda, si offrì ai nostri sguardi e, per farci capire quanto fosse troia, si sdraiò sul letto a cosce larghe in modo che potessimo vedere non solo la sua figa ma anche il suo buco del culo ampiamente sfondato. Io mi buttai su di lei per scoparla e incularla con la mia lingua. Lei, però, mi fermò dicendomi che voleva vivere un'esperienza da puttana quale mai aveva vissuto. "Dai, mostraci quanto sei porco" mi disse. Io, allora, le risposi che le avrei fatto vedere come possono godere due uomini trattando suo marito da culatone. Mi avvicinai all'uomo, lo baciai in bocca e, intanto, gli tolsi i pantaloni e mutande. Immediatamente mi abbassai e gli presi il cazzo in bocca cominciando a succhiargli la cappella, a leccargli i coglioni e ad infilargli un dito nel culo. Così facendo, però, cercavo di mettermi sempre in pose che permettessero alla troia di vedere tutti i particolari di ciò che stavo facendo al suo uomo e quella puttana, difatti, continuava a guardare masturbandosi come una forsennata e riempiendo sempre più la sua larga figa di meravigliosa sbora luccicante. A un certo punto, quando il cazzo dell'uomo aveva raggiunto dimensioni tanto incredibili da non stare più nella mia bocca, gli dissi: "dai, ora scopa e incula la tua puttana; riempila di sbora nella

figa e nel culo". L'uomo saltò addosso alla moglie riempendola in tutti i buchi mentre io continuavo a incitarli a chiavare come porci. Quel maiale la stantuffò a più non posso e la lasciò solo dopo averle sborato su tutto il corpo più volte. A quel punto, però, rientrai in pista io che godetti come un maiale a rileccare con la mia lingua la sbora di entrambi, succhiandola sia dalla figa e dal culo di lei che direttamente dal cazzo di lui". Che te ne pare di questa seconda versione? A me, personalmente, piace molto di più della prima. Però attenta: siamo ancora solo al secondo livello. Facciamo, allora, un passo avanti. Livello 3 (o del godimento fine a se stesso)- Qui il discorso risulta un po' più complesso e può essere compreso solo riferendoci al livello precedente. Prima il racconto non rappresentava, da solo, motivo di eccitazione. Io, scrivendolo, mi sono sparato una sega, non per quello che ti dicevo, ma per quello che ricordavo. Tu, probabilmente (almeno lo spero), hai goduto facendoti un ditalino, perchè immaginavi la scena che ti raccontavo e non solo per le parole che leggevi. Il terzo livello, invece, è quello di colui che ama dire porcate, che gode nel raccontare le più grandi sconcezze scendendo nei particolari più ampi e cercando sempre non la singola parola volgare ma l'intera frase oscena. Cioè, il terzo livello è quello di chi gode per ciò che dice o scrive o, dall'altra parte, ascolta o legge: ed è proprio per questo motivo che parlo di "godimento fine a se stesso". Ora ti darò un esempio di questo terzo livello. Purtroppo non posso ripeterti tutta la storia precedente perchè, a questo livello, dovrei scrivere un romanzo. Mi limiterò, quindi, a parlarti di qualche piccolo particolare relativo alla fase finale: quella in cui ripulivo i miei due partner della loro sbora: "Mi avvicinai alla donna e le allargai con le mie dita la figa. Era piena di sbora sua e di quel porco del marito: la vedevo scintillare dentro la figa, ma la vedevo anche sgocciolare sulle cosce. Quella troia era tutta bagnata, sembrava che non fosse stata chiavata ma che qualcuno le avesse pisciato addosso. Le infilai le dita nella figa, rigirandole ben bene e, quindi, me le portai alla bocca per sentire il sapore della sbora di entrambi. Poi mi abbassai, ma non cominciai ancora a leccarla e succhiarla; mi limitai a strofinarle la faccia fra le grandi labbra impregnandomi tutto di sbora. Mi rialzai e avvicinai la faccia a quella dei duo porci. Succhiai la lingua della donna e, quindi, popo averle chiesto se anche a lei piaceva il sapore della sbora, dissi che avrei fatto altrettanto con quel puttaniere e rotto in culo del marito. Tornai a riempirmi la faccia di sbora e, questa volta, la mia lingua la feci succhiare dall'uomo..." Ora che te ne pare? No è tutta un'altra cosa? Hai goduto anche tu come me? Sei riuscita anche tu a sentire in bocca l'acre (ma meraviglioso) sapore della sbora? Continuiamo ad andare avanti. Probabilmente penserai che il terzo sia il livello Maurizio e insuperabile. Ti sbagli: esiste anche un livello 4. Livello 4 (o della mancanza di limiti) - Questo è il livello che ben pochi accettano, ma per completezza mi pare giusto parlartene. La forma del linguaggio è la stessa del terzo livello (anche se sono possibili alcune aggiunte che ti dirò dopo); ciò che varia è il soggetto. Cioè, fino al terzo livello si parla di esperienze reali, vissute o, almeno, tranquillamente vivibili. Col livello 4, invece, si entra nel campo dei sogni e dei desideri irrealizzabili. Cioè questo livello è caratteristico di coloro che godono a parlare di cose che non si sono fatte non perchè non ne è capitata l'occasione ma semplicemente perchè, anche se tale occasione capitasse, quelle cose non si potrebbero egualmente fare o perchè sono violente o perchè sono vietate dalla legge o semplicemente perchè certe cose si ha voglia di dirle ma non di farle (questo, per esempio, è proprio il mio caso). Quali sono questi argomenti "oltre ogni limite"? Puoi pensare a tutto ciò che vuoi. Da parte mia ti dirò che, proprio lo scorso anno, sono stato in corrispondenza con una coppia che ha accettato tale livello 4. Bene: l'argomento preferito dalla donna era quello in cui io immaginavo che cosa avremmo potuto fare noi tre (io, lei e suo marito) se fossimo stati " padroni" di un campo di sterminio delle SS avendo a nostra disposizione di tutto: donne incinte, suore, vecchi, bambini, animali ecc. Credo che questa frase ti faccia capire quali fossero gli argomenti di cui si

parlava. E, tanto per finire su questo punto, ti dirò che il "qualcosa" che si aggiungeva al linguaggio (rispetto al livello 3) erano le bestemmie. Sembra che quella puttana della mia corrispondente godesse come una troia nel leggere delle bestemmie, tanto che ogni volta che ne vedeva una continuava a ripeterla ad alta voce davanti al marito mentre si rigirava furiosamente i due cazzi finti che si era infilati nella figa e nel culo. Bene, ora ho finito la lunga presentazione di ciò che ci potremmo scrivere. Ora sta a te rispondermi dicendomi che cosa vuoi dalla nostra corrispondenza. Ti dico subito che l'unico livello che non accetto è il primo: non mi interessa e, non solo non mi fa godere, ma, addirittura, mi fa incazzare. Tutt'al più, quello che potrei accettare (se non ti senti ancora... preparata) è che tu mi scriva fermandoti al livello 1; però, in qualsiasi caso, devi accettare da me lettere di livello superiore. Scartato il primo, poi, accetto qualsiasi altro livello (e, soprattutto, mi ci attengo sempre). E' evidente che, personalmente, preferirei arrivare al livello 4, però, come ho già detto, so bene che è molto difficile trovare persone disposte a corrispondere su tale livello. Comunque, è evidente che (proprio perchè io accetto sempre i limiti posti dai miei partner) ci si può anche mettere d'accordo su certi temi o espressioni da non toccare o usare. Così, per esempio, si può benissimo evitare la bestemmia, o, pur restando al livello 4, si può evitare di parlare di sadismo fermandosi, per esempio, a parlare solo di giochi dannunziani e di pisciate. O si possono evitare anche questi. Tutto è possibile e accetto tutto: basta essere chiari. Se mi risponderai, ti prego di dirmi qualcosa di te. Soprattutto delle tue tette, della tua figa e del tuo culo. Dimmi anche cosa fai di solito con i tuoi partner, se accetti solo partner uomini o anche donne, se ti piace masturbarti e se lo hai fatto leggendo questa mia, se sei esibizionista e, andando in giro, ti piace far vedere le tette o la figa e così via (o, se non altro, se queste cose, pur non facendole, ti piacerebbe farle). Altra cosa che dovresti dirmi è se posso usare termini volgari anche nei tuoi confronti e se posso immaginare, raccontandoti i miei sogni, che protagonista degli stessi sia proprio tu. Augurandomi che vorrai accettarmi anche se sono... singolo ti saluto caramente e mi permetto di mandarti un bacio... dove vuoi tu. ..., li 1 dicembre 1994 Mia carissima Francesca, Sono Floriano, il giornalista di ... al quale hai scritto l'ormai lontano 8 luglio. Come mai ti scrivo solo ora? In primo luogo perchè (potenza di quegli stronzi delle Poste Italiane) ho ricevuto la tua lettera solo un mese fa. Poi perchè ho avuto molto da fare, ma soprattutto, perchè all'inizio avevo deciso di non risponderti. E ora cercherò di spiegarti il perchè. La cosa che mi ha fatto veramente incazzare è stato il linguaggio che tu hai usato nella tua lettera. Vedi, mia cara, nessuno ti obbliga ad essere volgare (io non obbligherò mai a nulla che tu non vorrai fare, sia ben chiaro). Il fatto, però, è che tu scrivi letteralmente "ti assicuro subito di non essere interessata al I livello" e, dopo, " io no so a che livello potrebbe avvenire il nostro rapporto, probabilmente mi sento più portata per il secondo, ma preferirei leggere e sentire raccontare al terzo". Cazzo (e ripeto cazzo), e una che si dichiara disposta a scrivere mantenendo il secondo livello può, in tutta una lettera di quasi due facciate dattiloscritte, non usare mai una espressione volgare? Usi solo una volta la parola culo, però l'attenui e la ingentilisci trasformandola in " culetto". Poi, però, vai avanti con una prosa degna non di Harmony, ma di una pubblicazione per educande che frequentano un collegio gestito da suore. Parli di seno, di peluria tra le gambe, di sperma in bocca, di rapporti anali, di esperienze con ragazze. Non credi sarebbe stato molto più eccitante e piacevole parlare di tette e capezzoli, di figa poco pelosa, di sborate in bocca, di inculate, di leccate di fighe e così via! Poi, però, rileggendo più volte la tua lettera, ho compreso alcune cose che ritengo fondamentali e positive:

1- devi essere potenzialmente una gran puttana: infatti ti è bastata vedere quella rivista per desiderare di essere sbattuta da altri uomini davanti a tuo marito; 2- sei inesperta (è vero), ma desideri vivere alla grande la tua sessualità: parli, infatti, di desideri per il futuro e dici che ti piacerebbe conoscere tutti i lati di questo mondo; 3- desideri leggere le più grandi porcate: infatti accetti da me il livello III ed escludi il IV solo perchè non sai di cosa si potrebbe parlare; 4- ti senti tanto porca (intimamente) da chiedere ad un porco e depravato cinquantenne di "usarti" come vuole. Tutto questo, però, non basta ancora. Infatti, di donne troie (e con maggiore esperienza della tua) che accettano di corrispondere su tali argomenti se ne trovano molte. Tu, invece, hai altre caratteristiche che, personalmente, ritengo estremamente positive: sei una donna colta (lo dimostra la tua prosa e la tua attività) e intendi conservare sempre la tua razionalità (lo dimostri quando dici che mi dirai "se e come" apprezzerai il fatto che io ti "usi" liberamente). Vedi, mia cara, queste due caratteristiche per me sono estremamente importanti. Infatti, io ritengo che la vera fonte del godimento sia il cervello e non la figa o il cazzo. I partner con cui corrispondo (o con i quali ho rapporti) devono sempre essere sempre perfettamente coscienti e consapevoli di ciò che fanno. Le ragazzine stronze (anche se superdotate e molto porche) non mi interessano. Sì, è vero, qualche volta ho anche rapporti con ragazzine giovani e cretine. Però li ho sempre avuti in presenza di altri partner seri e raziocinanti e, per noi, quelle ragazzine dovevano essere solo "oggetti di piacere". L'ultima volta è stato un mese fa a Parigi. C'ero andato per un convegno e, per caso, in quei giorni nella stessa città doveva venire anche una mia vecchia amica; una professoressa sessantenne, brutta, grassa e supersfondata, ma dotata di una carica erotica incredibile. Insieme abbiamo "affittato" una giovane camerierina 18enne con un paio di tette incredibili. L'abbiamo portata in camera, l'abbiamo pagata e l'abbiamo fatta sbronzare con lo champagne. Dopo abbiamo fatto di tutto. Ti assicuro però, che il mio godimento non era nell'incularla, ma nel vedere Carmen (si chiamava così la mia troia e vecchia amica) che le teneva lei le chiappe larghe o che, dopo, le leccava dal culo la mia sbora. O, piuttosto che nello scoparla o incularla io, il godimento era vedere Carmen che le infilava nella figa e nel culo tutto ciò che trovava. E il momento in cui ho goduto di più è stato alla fine, quando la stronzina, completamente sfinita, si era addormentata sul letto. Io e Carmen siamo rimasti a guardarla, toccandola nei modi più porci possibili, e intanto Carmen mi diceva che cosa avrebbe voluto fare a quel corpo fresco e giovane se veramente fosse stato nostro e se avessimo potuto sfogare su lei tutta la nostra libidine. Quella troietta era diventata veramente (purtroppo solo nella nostra fantasia) un "oggetto" da poter "rompere" come meglio volevamo. Ovviamente, però, anche se abbiamo immaginato le cose più turpi e depravate, raccontandoci tutti i particolari più osceni e sadici che ci venivano alla mente, non abbiamo assolutamente fatto male alla ragazza. Solo, alla fine, proprio per fare qualcosa che fosse fuori dal normale e che ci permettesse di trattare quel corpo come una cosa "nostra", l'abbiamo portata nella vasca svegliandola con una doccia e, quindi, prima le ho pisciato io addosso (che bello vedere Carmen che teneva in mano il mio uccello indirizzando il getto di piscia proprio nella bocca della stronza!), poi le ha pisciato addosso la mia amante e, infine, la stessa Carmen le ha anche cagato addosso. Ora mi fermo, ma se (come spero) mi chiederai espressamente di raccontarti che cosa ho fatto io mentre Carmen cagava, sarò felicissimo di raccontartelo con tutti i particolari. Hai capito, ora, mia cara Francesca, che cosa intendo io quando affermo che i miei partner devono essere dotati non solo di grandi fantasie, ma anche di grande raziocinio? Essi devono essere sempre coscienti del fatto di voler godere completamente senza limiti per quanto riguarda la fantasia ma con i limiti pratici posti dalla situazione contingente nella quale ci si trova e, soprattutto, con i limiti posti dal ... codice penale. E' evidente che io non penso che tu, attualmente, possa già essere così matura nella tua sessualità da accettare

discorsi di questo tipo. Anzi sono perfettamente sicuro che quanto ti ho scritto ti avrà sconvolto e, probabilmente, ti avrà fatto venire la voglia di non scrivermi più. Spero di no, comunque ti assicuro che le mie intenzioni non sono quelle di corrispondere con te, già fin da ora, in termini del genere. Quanto ti ho scritto aveva il solo scopo di fare comprendere a te, donna colta e intelligente, quanto possano essere sconvolgenti i limiti della sessualità cerebrale. Non voglio che tu li raggiunga subito, ma voglio che tu sappia qual è l'obiettivo, anche perchè così tu stessa, quanto più ti sentirai desiderosa di conoscere (ovviamente solo nella fantasia) veramente TUTTI i lati di questo mondo, potrai indicarmi la tua voglia di procedere oltre. Sì, cara Francesca, perchè la proposta concreta che ti faccio io è proprio questa: vuoi essere mia allieva? Vuoi che io ti guidi (con la gradualità che tu stessa riterrai opportuna) nel mondo della sessualità cerebrale? Vuoi che ti tiri fuori dal corpicino (che immagino stupendo) la troia che porti nascosta in te? Vuoi che io inserisca nel tuo cervello le idee più perverse e oscene insegnandoti a godere più con lo stesso cervello che con la figa? Vuoi, in poche parole, che io cerchi di "chiavarti il cervello", come diceva (con una espressione che trovo particolarmente felice) una mia amante che ho guidato sulla strada delle più oscene e turpi perversioni cerebrali? Ovviamente, se lo vuoi, io farò tutto ciò solo per corrispondenza. Non ti chiederò mai di incontrarti nè di conoscerti. Mi basterà scriverti, poterlo fare liberamente e leggere, ogni volta, le tue impressioni su quanto ti ho scritto. Come ti ho detto, io vorrei tirare fuori da te la puttana che in realtà devi essere. Per fare questo, ti assegnerò, di volta in volta, dei... compiti; compiti che tu dovresti svolgere, a seconda dei casi, da sola o con i tuoi partner. Dopo dovrai dirmi cosa hai fatto concretamente e che risultati hai raggiunto; ovviamente dovrai raccontarmelo con tutti i particolari del caso e usando un linguaggio non da ... educanda. E, tra l'altro, ti sarei anche molto grato se, rivolgendoti a me, tu usassi i termini più volgari. Infatti, a me piace moltissimo sentire qualcuno che mi chiama porco, maiale, puttaniere, stronzo, pezzo di merda, figlio di puttana e così via. E cominciamo con la prima lezione il cui argomento è "imparare a bere la sbora". Infatti, trovo semplicemente assurdo che tu non abbia mai gustato il meraviglioso sapore della sbora. Ti assicuro che si tratta di una esperienza che una vera sacerdotessa del sesso non può non fare. E qui ti parlo per esperienza personale perchè io, nella mia vita ho bevuto una quantità incredibile di sbora femminile e maschile, non sono mai sazio e, se potessi, mi attaccherei ad ogni cazzo o a ogni figa per berne sempre di più. Devi anche sapere che i consigli che ti darò sull'argomento non sono altro che ciò che ho fatto con mia moglie. Anche lei, quando era giovane non voleva saperne di succhiarmi il cazzo o di farsi sborare in bocca. Ora, invece, la situazione è cambiata e la sbora piace anche a lei. Proprio ieri sera, per esempio, pensando a te e a quanto ti avrei scritto, mi sono sparato una sega sulla sua faccia e le ho sborato sulle labbra, sugli occhi e sul collo. Non mi piace sborare dentro la bocca, perchè la sbora la voglio vedere bene e, soprattutto, poi voglio riprendermela con la mia lingua per portarla nella bocca del mio partner. Anche ieri sera le cose sono andate così e, alla fine, avevo completamente ripulito la faccia di quella stronza di mia moglie di tutta la sbora. A proposito di mia moglie, voglio anche dirti che (come forse ti ho scritto) lei non è troia come vorrei in quanto non ama fare nulla con altre persone all'infuori di me. Però, con me fa molto e, a parte alcune cosette veramente depravate (e piacevolissime) che malgrado tutto non sono mai riuscito a farle fare (come cagarci reciprocamente addosso o leccarle la figa quando ha le mestruazioni), lei beve la sbora, si fa inculare, mi piscia in bocca e le piace che io faccia altrettanto con lei e così via. Comunque, anche su questo punto, se vorrai, potrò tornare. Infatti io sarei felicissimo di raccontarti tutto ciò che faccio con mia moglie, così come spero che tu mi racconterai con tutti i particolari ciò che fai con tuo marito. E arriviamo, finalmente, alla lezione. La prima cosa che devi fare è quella di iniziare ad abituarti al sapore della sbora. Io non so (porca puttana, non mi hai

detto nemmeno questo!) se ti piace masturbarti, però sarebbe veramente incredibile se tu non lo facessi. Allora, la prima cosa da fare (magari mentre leggi questa mia) è quella di sdraiarti a cosce larghe e menarti il grilletto (a proposito, come è fatto?), quindi, ogni tanto, infilati le dita nella figa, rigirale ben bene e poi portatele in bocca risucchiando da esse il dolce nettare che vi si è depositato sopra. Quando ti sarai abituata al sapore della tua sbora, dovrai iniziare a gustare quella degli uomini. E qui, va bene, mi riferirò solo a tuo marito che è l'unico del quale attualmente ti fai chiavare (però, sarebbe ora che cominciassi a godere con qualche altro cazzo!) Ora, obiettivamente, il discorso si fa complicato perchè io non so assolutamente nulla di quel cazzo che fate tu e tuo marito quando godete. Quindi sarò costretto a fare alcune ipotesi diverse. Se (cosa che temo, considerato il tipo che deve essere tuo marito) lui si limita scoparti in figa, magari rigirandosi quando ha sborato, la prima cosa da fare è che tu impari a gustare il sapore della sua sbora, ignorandolo completamente. Potresti, per esempio, dopo che lui ha goduto e quando vai in bagno a ripulirti, invece di lavarti, cercare di raccogliere con le tue dita tutta la sbora e, poi, succhiarti le dita. Soprattutto se lui ti sbora nella figa, la cosa sarà piacevolissima perchè, così facendo, ti masturberai anche e, quindi, proverai nuovamente l'orgasmo che (quasi sicuramente) sarà superiore a quello provato prima. Se, invece, lui, dopo aver sborato, resta ancora stretto a te, allora la situazione diventa più semplice. Infatti, tu puoi iniziare a toccarti e, quindi, a leccarti le dita. Magari, se lui non volesse, le prime volte potresti leccarti le dita senza farti vedere. Però, alla prima occasione propizia, dovresti fargli capire che stai leccando la sua sbora e che la cosa ti piace. Nel momento in cui raggiungerai tale obiettivo sarai già a buon punto. Perchè, per esempio, essendosi lui abituato al fatto che a te piace il sapore della sua sbora, potresti, una volta che ti ha chiavato, cominciare a prendergli in mano l'uccello giocando con esso. Potresti raccogliere la sbora che ancora esce e succhiarla e, avvicinando la tua faccia al suo cazzo, potresti cominciare a strusciartelo in faccia, poi dargli qualche bacino (magari dicendo, "dai, caro, vedrai che te lo farò ridiventare duro") e, finalmente, prenderlo in bocca. Cara Francesca, ti assicuro che prendere in bocca un uccello moscio e ancora pieno di sbora e farselo ridiventare duro fra le labbra è una sensazione stupenda. E' una cosa che io, quando sono con una coppia, faccio sempre e ti assicuro che dopo un po' quell'uccello torna ad essere un cazzo pronto a ridare litri di sbora fresca. L'ultima eventualità è che tu sia abituata a prendere in bocca il cazzo di tuo marito ma che, al momento di sborare, lo tolga per mettertelo nella figa. In questo caso, stai attenta: non commettere l'errore di farti sborare in bocca all'improvviso. Così facendo, infatti, potresti correre il rischio di provare un senso di repulsione che potresti poi portare con te nel futuro. Per imparare ad apprezzarla, infatti, tu devi arrivare gradualmente alla sborata in bocca. Prima di tutto devi abituarti al sapore della sbora leccata dalle dita, facendo qualcuno dei giochini che ti ho indicato prima. Come passo successivo devi farti sborare in mano, tenendo, però, la tua faccia molto vicina al cazzo, in modo che qualche goccia cominci ad arrivarti in faccia e in bocca. Ultima fase è quella di farti sborare direttamente in faccia, tenendo la bocca aperta. Ecco, questo è il primo compitino "concreto" che ti do. Vediamo cosa farai e che cosa mi racconterai. Per quanto riguarda i "compitini" che ti darò in futuro, scegli tu tra le seguenti lezioni: - convincere tuo marito a sentire in bocca il sapore della sua sbora; - convincere tuo marito ad incularti; - imparare a giocare tu con il culo di tuo marito; - iniziare a fare i primi giochi con la piscia; - vedere se una tua amica ci sta a lesbicare con te e, eventualmente, quali sono le prime iniziative da prendere (sarebbe, infatti, ora che tu iniziassi a pensare anche alle donne). Oltre ai compitini "concreti", però, io ogni volta vorrei anche darti qualche

"compitino" di fantasia. Cioè, vorrei che tu, masturbandoti, pensassi a qualche situazione non realizzabile nella realtà ma che, con la fantasia, potrebbe farti godere come una lurida troia (quale sei o, almeno, quale devi diventare). Ogni volta, tu dovrai scegliere uno degli argomenti che ti indico e dirmi cosa vorresti fare in quella situazione. Dopo, io ... correggerò il tuo compito e ti dirò che cosa, invece, ti avrei consigliato io di fare. Ecco alcuni di questi argomenti; scegli tu quello ( o quelli) che ti eccitano di più (tra l'altro, tieni presente che, così facendo, si arriva al IV livello, che è quello della pura fantasia): - ti trovi, da sola e senza poter scappare, in una osteria di infimo ordine piena di marinai ubriachi ed eccitati; - diventi l'amante di un prete che, per te, farebbe qualsiasi cosa; - diventi l'amante di un uomo che ha una figlia di quindici anni (ma, se preferisci, puoi anche pensare che di anni ne abbia molti meno); l'uomo pur di non perderti è disposto a mettere a tua totale disposizione la figlia; - conosci uno zingaro che ti chiede molti soldi (che tu puoi tranquillamente dargli); lo zingaro, in cambio, mette a tua totale disposizione, oltre a se stesso, anche la moglie (che puoi immaginare incinta) e i figli (il cui sesso e le cui età lascio decidere alla tua fantasia); - diventi l'amante di una coppia depravata che ha una fattoria con animali di ogni tipo (a te decidere che animali). Ora ho veramente finito. Sperando che accetterai di diventare una mia allieva che, in un caso del genere, eseguirai a dovere tutti i compiti che ti do, attendo con ansia una tua lunga lettera nella quale ti prego di rispondere a tutti i numerosi quesiti che ti ho fatto. Ciao, mia cara Francesca, lasciami solo immaginare di poterti leccare la figa e culo pieni della sbora di tuo marito. ..., li 8 febbraio 1995 Mia stupenda puttana Francesca, sono felice. Sono felice perchè ho ricevuto la tua lettera. Appena l'ho letta, sono andato al cesso a spararmi una sega, mi sono sborato sulle mani e, quindi, ho bevuto tutta la mia sbora, rileccandola dalle mie mani e immaginando che fosse quella che Maurizio, dopo averti inculato a lungo, aveva appena sbrodolato sui peli della tua figona. Come mai tanta felicità per una lettera ancora troppo diversa da quella che io vorrei ricevere da una troia quale tu sei? Te lo dico subito: semplicemente perchè credevo che non mi avresti risposto. Infatti, devi sapere che, quando ti ho scritto la mia precedente, ho voluto volontariamente provocarti (o, tanto per usare termini adoperati da te, sconvolgerti o stupirti). Avevo fatto un ragionamento molto semplice: questa puttana, se vuole restare in corrispondenza con me, deve sapere a cosa va incontro. Però, quando ho riletto quanto avevo scritto (e l'ho fatto varie volte anche dopo averti spedito la lettera) mi sono sempre detto: troppo "per bene", non può rispondermi! E invece no, mi hai risposto! Mi hai risposto malgrado io ti abbia raccontato di quando io e Carmen abbiamo pisciato addosso alla camerierina e, addirittura, di quando Carmen le ha cagato addosso. Mi hai risposto malgrado io ti abbia detto che vorrei anche insegnarti a fare dei giochi con la piscia. Mi hai risposto malgrado io abbia detto più volte che sei una grandissima puttana. Addirittura, a questo proposito, mi hai risposto quasi incazzata per dirmi che, dopo tutto, non sei così casta e pura come mi eri sembrata dalla prima lettera. Vedi, stupenda Francesca, io tutte queste cose te le avevo scritte proprio per sconvolgerti. Intendiamoci, non è che io abbia usato, a questo proposito, le descrizioni più sconvolgenti che la mia mente depravata mi suggeriva. Se lo avessi voluto fare, non mi sarei, per esempio, limitato a dire che io ti avrei descritto i giochi che avevo fatto con la merda di Carmen solo se tu me lo avessi richiesto esplicitamente, ma ti avrei descritto accuratamente come avevo riempito con la suddetta merda la figa, il culo e la bocca del nostro "giocattolino" francese. Non lo avevo fatto semplicemente perchè non volevo sconvolgerti con le descrizioni

porche (e sporche), ma solo con gli argomenti che avrei potuto trattare. Volevo che fossi tu a capire a quali estremità posso arrivare. E, siccome sei intelligente e sicuramente capisci ciò che leggi, tu tutto ciò lo devi aver perfettamente compreso. E, malgrado questo, mi dici: "voglio conoscere di più di te e della tua vita; non nascondermi nulla ed anche se sarò sconvolta ti risponderò". Bene, d'ora in avanti, allora, cercherò di sconvolgerti, ma solo gradualmente. Cercherò veramente di far emergere la puttana che c'è in te. Lo farò continuando a chiavarti il cervello, fino a farti desiderare di essere e di diventare sempre più porca, troia e depravata, fino a farti urlare, con la figa piena di sbora, che vuoi essere puttana, puttana, puttana. Ma procediamo con ordine. Anzi, probabilmente, questa lettera conterrà meno descrizioni porche di quanto tu possa immaginare a questo punto; addirittura, forse, in alcuni punti ti potrà sembrare troppo "seria". Il fatto è che tu mi sembri meritare questa serietà. Dicevo prima, che in effetti, quanto mi hai scritto non corrisponde a quanto io spererei di leggere da una mia corrispondente. Sì, è vero, rispetto alla tua prima lettera, usi espressioni molto volgari, parli di cazzi, di fighe, culi e sbora; mi comunichi che hai un amante dal quale ti sei fatta sborare in bocca; mi dai ampi particolari su ciò che fai con tuo marito; mi dici che hai provato ad incularti con una candela. Però, non dimostri ancora di aver compreso la bellezza del linguaggio veramente osceno e, in molti casi, trascuri particolari che sarebbe stato più eccitante descrivere dettagliatamente. Morale: hai ancora molto da imparare! Nella tua lettera, però, a parte il fatto stesso che tu mi abbia scritto, ci sono aspetti veramente positivi. Per esempio è positivo il fatto che tu accetti di essere una mia allieva e, addirittura, che ti dimostri quasi preoccupata di non saper svolgere esattamente i compitini che ti darò, tanto da arrivare a giustificare la tua prevedibile ... indisciplina. E estremamente positivo che tu mi chieda di raccontarti tutto di me ma ancor più positivo è che tu voglia sapere tutto ciò che faccio con mia moglie. Vedi, questa è veramente una richiesta da troia. Di solito, quando si ha una relazione extraconiugale, si tende a non parlare dei rispettivi coniugi. Infatti, c'è sempre una qualche remora mentale (e morale) che impedisce di dare all'altro/altra particolari sui rapporti coniugali. Tu, invece, no. Non solo mi racconti di te e di tuo marito, ma vuoi sapere tutto di me e di mia moglie. Bene, tutto questo mi piace. Però, anche a questo proposito il discorso deve essere veramente depravato. Tanto per cominciare diciamo che, quando parleremo di mia moglie la chiameremo la Stronza: con la S maiuscola non perchè se la meriti, ma solo per distinguerla da tutte le altre stronze di cui parleremo. Per analogia mi auguro che anche tuo marito potrà essere chiamato lo Stronzo. Ovviamente, se preferisci, potremmo anche chiamarli rispettivamente, la Cornuta e il Cornuto. Ma, forse, ciò che preferirei è la Stronza Cornuta e lo Stronzo Cornuto. Io ti racconterò tutto ciò che ho fatto e che farò con la Stronza, non solo, ma anzi cercherò di organizzare con la suddetta Stronza qualche bel giochino porco solo per fare piacere a te e, quando lo farò, immaginerò che anche tu sia presente. Anzi, una cosa che mi piacerebbe fare (prima o poi) è che anche tu mi chiedessi qualcosa di particolare (purchè molto porco) da fare con la Stronza: in questo modo lei mi sembrerebbe una specie di "giocattolo" fra le nostre mani. Ovviamente vorrei anche fare altrettanto con te. Su questo argomento fammi sapere qualcosa. Intanto ti dirò che ieri sera ho già fatto qualcosa di speciale in tuo onore con la Stronza Cornuta (per capire, devi sapere che è già passato un giorno da quando ho ricevuto la tua lettera; infatti, ho interrotto la scrittura ieri sera e l'ho ripresa oggi). Come ti dicevo, ieri sera, approffittando del fatto che eravamo soli a casa ho organizzato, prima, una cena erotica e, dopo, mi sono divertito in bagno. Come ti ho già detto, in questa lettera non voglio perdere tempo raccontandoti nei dettagli le mie esperienze. Ne riparleremo ampiamente nel futuro. Per ora ti dirò semplicemente che la cena si è conclusa così: la Stronza sdraiata, nuda e a cosce larghe, sul tavolo e io che leccavo la figa e il buco del culo sui quali, prima, avevo spalmato della Nutella. Dopo, al cesso, le ho pisciato sulla figa per ripulirgliela e, intanto, pensavo che fossi tu a pisciarle addosso. Alla fine mi

sono fatto pisciare in bocca io e, come sempre, quando stava per finire, mi sono riempito la bocca con la sua piscia per potergliela, dopo, risputare tutta nella sua bocca. Lo facciamo spesso, però questa volta (e la Stronza non lo sapeva!) ho immaginato che la piscia che le risputavo nella bocca non fosse la sua, ma la tua. Se ti sei scandalizzata... va fare in culo, altrimenti, comportati da lurida troia quale sei, menati il grilletto e andiamo avanti. Altro elemento positivo (forse è il più positivo di tutti) che emerge dalla tua lettera è la tua razionalità. Lo fai intendere dappertutto e lo dici esplicitamente alcune volte. Basti, per esempio, pensare all'inizio della lettera quando, per giustificarti del ritardo con cui rispondi, dici che hai voluto "valutare la situazione in modo più sereno e razionale". Si, puttana mia, DEVI ESSERE LA PIU' GRANDE TROIA DEL MONDO, MA SEMPRE RAZIONALE: IO TI VOGLIO RAZIONALE! Se ti fai sborare in bocca, devi essere cosciente di quello che fai; se ti fai inculare da uno sconosciuto nel cesso di un treno devi essere cosciente di quello che fai; se succhi il cazzo di un cavallo devi essere cosciente di quello che fai; se lecchi la figa di un'altra donna devi essere cosciente di quello che fai; se obblighi una bambina di dieci anni a leccarti la figa piena di sangue mestruale devi essere cosciente di quello che fai! Però, non solo devi essere razionale, ma devi anche essere sempre SOGGETTO ATTIVO e non passivo. E questo è un discorso molto lungo che va proprio fatto. Comunque, per procedere con ordine, sarà bene fare un discorso di carattere più generale. Attenta, troia: questa è la parte veramente "seria" della lettera. Da quanto ho letto di tuo penso proprio che TU dovresti accettarla. Spero di non essermi sbagliato! Il discorso che intendo farti è quello del nostro DIRITTO ALLA SESSUALITA'. Perchè, va bene fare le corna a quegli stronzi dei nostri coniugi, va bene masturbarsi pensando alle cose più oscene che la nostra fantasia ci suggerisce, va bene sborare pensando di vedere un vecchio porco sessantenne che incula una bambina di cinque anni e che, con il suo cazzo, le squarta figa e culo e, dopo, le caga addosso ricoprendola tutta di merda. Però, tutto ciò è giusto? Noi abbiamo il DIRITTO di fare (o sognare) certe cose? Così facendo ci comportiamo normalmente o siamo dei porci depravati che meriterebbero solo di essere rinchiusi in un ospedale psichiatrico? Capisco che, per chi è eccitato e non pensa altro che a sborare, è molto difficile cercare di rispondere a queste domande. Però, ritengo che, se si vuole essere razionali anche nel vivere la propria sessualità, BISOGNA rispondere anche a queste domande. Per affrontare il problema del "diritto alla sessualità", però, occorre fare alcune premesse che riguardano l'uomo come singolo e l'uomo come essere sociale. Cominciamo ad affrontare il secondo problema: l'uomo come essere sociale, cioè inserito in un ambiente nel quale vivono anche altri uomini. Credo sia innegabile che il vivere in società, se ha indubbi aspetti positivi (è proprio nel confronto con gli altri che noi possiamo affermare e realizzare noi stessi) è anche vero che gli "altri" ci pongono una lunghissima serie di vincoli. Senza tirarla troppo per le lunghe (non voglio scrivere un trattato di sociologia), possiamo dire che noi, in qualsiasi momento, dobbiamo uniformare il nostro comportamento alle "norme" che vengono dettate (a proposito e a sproposito) dall'ambiente nel quale viviamo. La pena, nel caso di una nostra non accettazione, è l'espulsione dalla società e, quindi, la nostra "morte sociale". Tanto per chiarire questo punto ti farò qualche esempio. Se c'è caldo, non possiamo andare in giro nudi ma, per esempio, noi uomini dobbiamo mettere anche giacca e cravatta. Se siamo incazzati, non possiamo bestemmiare come vorremmo. Se ce l'abbiamo con qualcuno non possiamo dire chiaramente ciò che pensiamo di lui (per esempio, mandandolo a fare in culo), ma dobbiamo usare opportune perifrasi. Se incontriamo una persona che ci piace non possiamo dirgli molto tranquillamente che ce la porteremmo subito a letto a scopare. Non solo, ma addirittura anche se comprendiamo che quella persona ci sta, dobbiamo comportarci in un certo modo, perchè se nò corriamo il rischio di scandalizzarla e non raggiungeremmo il nostro obiettivo. Se ci scappa da pisciare, anche se ci troviamo in aperta campagna ma c'è qualcun'altro con noi, dobbiamo aspettare di trovare un albero dietro il quale nasconderci (e questo per fare un'operazione naturalissima che tutti fanno e tutti

conoscono!). Io, se amo godere non solo con le donne, ma anche gli uomini, devo stare molto attento nel non far capire queste mie preferenze. Se mi prude il naso, non posso infilarmi (come vorrei) le dita nel naso davanti agli altri. A proposito, sai, troiona mia, quanto è eccitante mettersi le dita nel naso davanti al proprio partner? E, ancora meglio, sai quanto è eccitante metterle nel naso del partner? So benissimo che non lo sai, ma anche di questo argomento "porco" parleremo a tempo debito. Ecco, questi sono alcuni esempi di qualcosa che vorremmo fare, ma che non possiamo fare a causa degli "altri". Intendiamoci, io non dico che sarebbe bella una società in cui ognuno potesse fare o dire sempre, in qualsiasi circostanza e davanti a qualsiasi altra persona, tutto ciò che gli passa per la testa. Un comportamento che tenga conto dei limiti posti dalla presenza degli "altri" è necessario: altrimenti sarebbe un vero casino! Però, ed è proprio questo il punto che mi pare il centro di tutto il discorso, il fatto che noi DOBBIAMO LIMITARCI, porta come conseguenza che debba pur esistere qualche momento in cui ABBIAMO IL DIRITTO di essere noi stessi. La prova evidente è data dal fatto che in una società in cui i vincoli "esterni" tendono sempre più ad aumentare, le nevrosi si sprecano. E, allora, quale può essere questo momento? Evidentemente quello in cui siamo con i nostri partner sessuali (liberamente scelti da noi e che hanno liberamente accettato di essere nostri partner). E' normale che due persone che vogliono scopare si mettano nudi, però questa nudità più che fisica deve essere cerebrale (non per niente si può godere stupendamente anche da vestiti!). Cioè, due (o più) persone che vogliono godere devono veramente "spogliarsi" di tutto ciò che è normalmente imposto loro dall'ambiente esterno. Anzi, proprio per affermare questa totale "liberazione" dai vincoli, devono accentuare al massimo tutti quegli atteggiamenti che sono anticonvenzionali. Io, per esempio, propongo sempre ai miei partner il gioco del "pensare a voce alta", cioè dire sempre, nello stesso momento in cui lo si pensa, qualsiasi cosa passi per la testa. Anche quelle cose che si sa benissimo che non potrebbero essere fatte. Però vanno dette lo stesso, perchè dire ciò che si pensa (senza preoccuparsi delle reazioni degli altri) è un modo di sentirsi veramente liberi. Per quanto, poi, riguarda la "massimizzazione" di certi atteggiamenti, l'obiettivo di affermare la propria libertà può essere facilmente raggiunto proprio procedendo alla "dissacrazione" (almeno a parole, se non sempre nei fatti) dei tabù più radicati: la famiglia, la religione, le istituzioni, il lavoro. E' per questo che io godo nel raccontarti quando piscio in bocca a mia moglie o nel chiederti di chiamarla Stronza; è per questo che io vorrei sapere cosa faresti con il cazzo di un prete o con la figa di una suora o che vorrei sentirti bestemmiare. E proprio il mio desiderio di fare le cose ritenute più porche, sporche e depravate dalla società che io ti dico che è eccitante mettere le dita nel naso del proprio partner, o che io vorrei raccontarti (o sentire raccontare da te) cosa vorremmo fare a una bambina di cinque anni. Intendiamoci (voglio che questo discorso sia ben chiaro): tutte queste cose io le penso e, quindi, le dico (o le vorrei dire) ai miei partner. Ovviamente, però, di queste mie idee ne realizzo ben poche: in pratica, cioè, realizzo solo quelle che piacciono anche ai miei partner e che non fanno assolutamente male (fisico) a nessuno. Così, tanto per intenderci, bestemmio con chi ama sentirmi bestemmiare, metto le dita nel naso a chi piace questo gioco, piscio addosso a chi piace la piscia. Però mai e poi mai torturerei praticamente una bambina o sfonderei la pancia di una donna incinta. In altre parole: io in questa società ci vivo bene e intendo continuare a viverci bene. Di conseguenza sono ben felice di accettare tutti i vincoli che essa mi pone e, quindi, non ho mai fatto nè farò mai, nè chiederò mai ad un mio partner di fare qualcosa che potrebbe danneggiare la mia o la sua "immagine sociale". Oltre a tutto in questa società mi sono particolarmente affermato (te ne renderai conto quando, più avanti nel tempo, ti dirò chi sono veramente) e non intendo correre alcun rischio concreto. Però, sento il bisogno di ritagliarmi un mio spazio nel quale essere (o pensare di essere) quello che, nel mio intimo, sento di essere. E ritengo

che qualsiasi altra persona "intelligente" ha il diritto di comportarsi nello stesso modo. Così dico a te, stupenda donna 28enne (ma forse ormai sei 29enne), di vivere la tua sessualità senza inibizioni di sorta (fin quando resti nel tuo intimo o sei con i tuoi partner adulti consenzienti). Sii veramente, completamente, totalmente puttana. Lascia andare la tua fantasia, anzi sfidala sempre ad essere ancora più porca e depravata. Sappi che certe cose non le farai mai, ma non rifiutarti di pensarle, sognarle e di menarti la figa mentre lo fai. Non rimuginare sulle scopate che hai già fatto, ma pensa ad esse solo per programmare che cosa potrai fare nelle successive. Guarda il mondo che ti circonda con l'occhio di chi cerca i suoi "giocattoli" sessuali. Se vedi un prete, immagina di incularlo, se vedi un bambino immagina di succhiargli il cazzettino; se vedi una zingara grassa che allatta un neonato, guardale le tette sfatte e immagina di poterle usare come vuoi. Fallo sempre: sii sempre troia e, soprattutto, sii felice di esserlo. HAI TUTTO IL DIRITTO DI ESSERLO! E per comprendere appieno il fatto che tu hai tutto il diritto a vivere la tua sessualità, conviene affrontare il discorso prendendo in considerazione l'altro punto al quale accennavo prima: l'uomo considerato non all'interno della società ma come essere "singolo". E affrontiamo, allora, questo nuovo punto che, come vedrai, tirerà in ballo il discorso "razionalità" al quale più volte ho fatto riferimento. L'uomo considerato come singolo, è chiaramente un "animale", un animale come tanti altri, ma con un elemento veramente caratteristico: l'intelligenza. Intelligenza che, sia ben chiaro, ha giocato un ruolo fondamentale anche nel campo della sessualità. Infatti, come ormai è ampiamente riconosciuto da tutti, solo l'uomo ha saputo trasformare la sessualità da fatto "fisiologico" puramente indirizzato alla procreazione in sistema capace di far "godere". In altre parole, solo l'uomo ha saputo trasformare la "scopata con il cazzo" in "scopata con il cervello". Non solo, ma c'è anche un'altra considerazione da fare. L'uomo è un animale che, per entrare in contatto con l'ambiente che lo circonda, può utilizzare cinque sensi diversi (o sei, se consideriamo anche, come fanno molti fisiologi, il "senso termico"). Ora l'esperienza dimostra che di solito le "cose" piacevoli tendono sempre ad eccitare uno o tutt'al più due soli sensi. Credo inutile portarti esempi a questo proposito. Comunque, puoi pensare al "vedere" un quadro o un paesaggio, al "sentire" una sinfonia e così via. Un'attività che interessa più sensi, per esempio, è il mangiare. Essa riguarda, sicuramente, il gusto; ma anche l'olfatto e la vista. Ben poco, invece, ha a che fare con il tatto e l'udito. Bene:l'unica attività che riesce a coinvolgere tutti i sensi è proprio quella sessuale: il tatto in primo luogo, ma anche l'olfatto (come è bello inebriarsi "annusando" il proprio partner), il gusto (pensa al dolce sapore della sbora), la vista (lo sanno bene i voyeur), l'udito (non ti piace sentirti chiamare puttana mentre ti stanno scopando?) e, eventualmente, anche il senso termico (il calore che ti passa il corpo del partner è estremamente eccitante). Come è riuscito l'uomo a trasformare un fatto puramente in qualcosa di così meraviglioso e coinvolgente? Solo grazie alla sua intelligenza. Intelligenza che va intesa non solo come capacità di elaborare i dati ricevuti dall'esterno, ma, soprattutto come "fantasia", cioè come capacità di creare realtà "virtuali", capaci di trascendere la vera e propria realtà. Da tutto ciò deriva che per l'uomo, proprio se vuole distinguersi dagli altri animali, diventa quasi un dovere quello di cercare di sfruttare al massimo l'intelligenza che possiede: solo così riesce ad affermarsi e ad essere se stesso. Ma da ciò deriva anche un altro fatto fondamentale: gli uomini non sono tutti uguali! Essi si differenziano proprio per l'intelligenza che posseggono e, soprattutto, per la capacità che hanno di sfruttarla. Io non sono certo razzista, se a tale termine si dà il significato che oggi gli viene dato comunemente. Per me il colore della pelle, o il gruppo etnico di appartenenza, o la religione e così via, non sono assolutamente elementi di

discriminazione. Ma l'intelligenza, sì. In altre parole rispetto ad un cretino sono razzista! E veniamo all'aspetto che più ci interessa: la nostra attività sessuale. Se è vero che l'intelligenza è l'elemento che permette di discriminare fra i vari uomini e se è vero che l'affermazione del proprio essere "animale", per superare i vincoli (necessari) posti nella vita di tutti i giorni dalla società, passa attraverso la capacità di sfruttare questa intelligenza, allora diventa un dovere "personale" usare la propria intelligenza per godere sfruttando gli altri esseri meno intelligenti. Cazzo, troiona mia, questa lettera è diventata davvero lunga e io devo ancora trarre le conclusioni da tutto ciò che ti ho scritto e, contemporaneamente, rispondere a tutto ciò che mi hai scritto tu, commentando il tuo attuale "essere puttana". Se vado avanti con questa lettera rischio di mandarti un romanzo e di scriverti chissà quando. Allora, farò così. Ora interrompo questa mia. Fra due giorni ricomincerò a scriverti e ti manderò la seconda puntata. Cerca di scrivermi anche tu. D'accordo, questa volta, se proprio vuoi, aspetta di ricevere anche la seconda parte. Ma cerca egualmente di scrivermi il più presto possibile in modo da permettermi di menarmi ancora il cazzo pensando a te, meravigliosa troia di 28 anni. ..., li 10 marzo 1995 Francesca, mia stupenda figona, come puoi vedere dalla data è passato molto tempo dalla mia precedente. Anche se questa lettera che ti sto scrivendo adesso doveva essere la seconda parte dell'altra, non ce l'ho proprio fatta a dedicarmi a te prima di oggi. Io lavoro veramente come un matto: oltre a lavorare come giornalista in un quotidiano italiano, sono direttore di una rivista, scrivo libri e faccio tante altre cose. Inoltre viaggio molto; per esempio, in quest'ultimo periodo sono stato in Spagna e negli USA. Probabilmente avrei potuto anche scriverti prima, ma lo avrei dovuto fare in modo molto frammentario e, allora, ho sempre aspettato il momento più opportuno per avere un po' di tempo libero. Ma non sono proprio riuscito a trovarlo e, quindi, oggi mi sono deciso a rimettermi a scrivere a questa misteriosa e affascinante 28enne, anche sarò costretto a cercare di essere breve e stringato. Ora, basta con le giustificazioni! Anzi, proprio per... rientrare in me ti dirò che ho una voglia matta di scoparti e incularti, o meglio, vorrei guardare mentre un tuo amante ti incula per poi ripulirti con la mia lingua tutta la sbora che quel fottuto ti ha infilato nell'intestino. Ma riprendiamo il filo del discorso da dove lo avevo interrotto l'altra volta. Come ti avevo scritto, per ragioni di spazio non ero riuscito a trarre le conclusioni. Il discorso, qui, è molto elementare e, anche se potrebbe essere ulteriormente approfondito, si riduce ad un principio molto semplice. Perchè ti ho fatto tutti quei discorsi "seri"? Perchè ritengo che tu sia in grado di comprenderli e, soprattutto, che tu sia veramente in grado (se opportunamente guidata) di vivere totalmente la tua sessualità, affermando il tuo essere puttana e sfruttando la tua intelligenza per importi su tutti gli altri che, essendo meno intelligenti di te, devi imparare a considerare solo come semplici "giocattoli" da usare esclusivamente per il tuo godimento. Godimento che deve essere senza limiti, o meglio che deve avere solo i limiti che solo tu deciderai di porre. Vedi, troiona mia, io, nella mia vita, ho "corrotto" molte persone. In pratica, però, ho sempre avuto dei partner che, per un motivo o un altro, non si sono mai dimostrati all'altezza della situazione. Solo con una giovane donna magistrato (sì, era proprio un giudice e, per giunta, penale!) sono riuscito (proprio grazie alla sua intelligenza) a superare qualsiasi limite. Solo per darti un'idea dei limiti (o meglio, dei "non limiti") ai quali può arrivare la mia fantasia, ti accennerò solo ad un giochino che, su mio consiglio, faceva quel "giudice" (si chiamava Barbara). Era quello che chiamavo del "godimento continuo" e consisteva in questo: Barbara andava in tribunale con le "palline della geisha" in borsa e, appena se ne presentava l'occasione (per esempio quando doveva

giudicare dei reati di violenza carnale), se le infilava nella figa dove le teneva per tutta l'udienza. Ma lasciamo stare la figa di Barbara (della quale, comunque, se vorrai ti parlerò moltissimo in seguito) e torniamo a te. Io credo proprio che potresti diventare il mio capolavoro: sei giovane, sei intelligente, sei indipendente, sei puttana, sei disposta ad ascoltarmi. Vedi, Francesca, io vorrei veramente fare di te la superputtana, lurida troia, che ho sempre sognato di trovare. Addirittura, ti dirò che in questi giorni ho sognato che, se diventerai come spero, con te potrei riuscire a fare qualcosa che non ho mai voluto fare prima con nessun altro mio partner. Prima di andare avanti, però, desidero chiarirti che quanto sto per dirti non vuole essere un modo per chiederti di conoscerti. So bene quali sono le condizioni che hai posto fin dalla tua prima lettera e, quindi, mai e poi mai io ti chiederò di incontrarti. Semmai, dovrai essere tu a dirlo e, probabilmente, quand'anche tu lo dicessi, io non so se accetterei. Però, per restare nel campo dei sogni, permettimi di sognare che ad un certo momento noi ci si possa incontare. Ecco le due cose eccezionali che io vorrei fare con te sono queste: in primo luogo viaggiare assieme come se fossimo padre e figlia (le nostre età ce lo permetterebbero) e, in secondo luogo, fare qualcosa assieme nel campo lavorativo. Mi spiego. La prima possibilità sarebbe estremamente eccitante. Ci pensi, troiona mia, come sarebbe eccitante incontrare qualche altro erotomane o andare in qualche club privato facendo credere che io sono tuo padre? A questo punto mi fermo, ma se vuoi qualche idea sui giochini che potremo fare, sarò ben felice di scriverti tutti i particolari. Per quanto riguarda il secondo punto, tanto per intenderci, non ho mai pensato di chiavare una mia segretaria o una mia collaboratrice. Il discorso è molto semplice: troppo pericoloso e impegnativo. E poi, l'ambiente dei giornalisti è troppo pieno di figli di puttana sempre pronti, appena gliene dai la possibilità, a incularti. Però, molte volte ho pensato che se avessi trovato una donna sufficientemente intelligente e puttana, mi sarebbe piaciuta renderla mia complice e, alla faccia di tutti i rotti in culo che cercano solo di fotterti, divertirmi con lei continuando a mantenere, all'esterno, le caratteristiche di professionista serio e integerrimo. Ed è proprio perchè tu sei intelligente e puttana che questo sogno lo sto facendo con te. Anche perchè, dato il tuo lavoro, penso proprio che potrei esserti utilissimo. Però, ripeto: non è un tentativo di comprarti; è solo un sogno. Infatti, mi piacerebbe da matti magari incontrarti in una stupenda conferenza stampa da te organizzata, prendervi parte (stupendo tutti, perchè sono ad un livello tale che ormai non frequento più le normali conferenze stampa), discutere di cose molto serie con i tuoi clienti e poi, alla faccia loro leccarti figa e culo. Oppure, partecipando con te a un serio pranzo di rappresentanza, fare un gioco che ho già fatto altre volte. Tu, ad un certo momento, dovresti alzarti e andare in bagno portando con te (in modo da non farti vedere) un pezzetto di pane. Nel cesso tu dovresti pisciare su quel pezzo di pane oppure (sarebbe ancora più bello) infilartelo nel culo e, quindi, continuando a nasconderlo, tornare a tavola vicino a me. Mi passeresti (sempre di nascosto) il pane e io, davanti a tutti (magari continuando a parlare delle cose più serie), potrei sentire il sapore della tua piscia o della tua merda. Che te ne pare? Ora, però, basta col sogno. Voglio, invece, fare alcune considerazioni sulla tua lettera. Avrei voluto scriverti molto più a lungo su tali argomenti. Ma se non mi decido ad essere breve, questa mia non ti arriva più. Allora tratterò, in modo succinto ma abbastanza completo, tre punti: il tuo amante, i tuoi "non interessi" e la tua corrispondenza. Cominciamo dal tuo amante. Argomento sul quale anche tu hai dei dubbi, tanto da vere scritto la parola amante seguita da un punto interrogativo. La descrizione del vostro primo rapporto, con lui che ti sborava in bocca, è stata molto bella ed eccitante però mi ha anche fatto incazzare da matti. Si, mi sono incazzato in quanto tu, in quella circostanza ti sei comportata da "oggetto" e non da "soggetto". Vedi, figona mia, il discorso è molto semplice: o tu

sei masochista e allora è giusto che ti faccia "usare" dagli altri, o non lo sei e, allora, data la tua intelligenza e la tua personalità, devi essere sempre tu a prendere l'iniziativa e a reggere le redini del gioco. Intendiamoci, non ho nulla in contrario sul fatto che tu ti sia fatta sborare in bocca: tutt'altro! Il fatto, però, è che tu lo devi fare non perchè te lo imponga un qualsiasi stronzo di uomo, ma perchè sei tu che, LIBERAMENTE, decidi di bere la sbora. Non so a questo punto quali siano i tuoi attuali rapporti con il tuo pseudo-amante. Però, appena puoi, riprendi in mano il gioco. Come? Imponendo tu delle condizioni. Per esempio: vuole sborarti in bocca? benissimo; però, dopo, mettigli la lingua in bocca in modo che sia costretto a rileccare la sua sbora. Vuole chiavarti? benissimo; però, mentre lo fa, infilagli un dito nel culo e, se protesta, digli che ti fai scopare solo così. Vuole guardare mentre ti masturbi? benissimo; però digli che, allora, vuoi anche tu che lui guardi qualcos'altro (per esempio, mentre tu ti fai scopare da un altro uomo); oppure che vuoi guardare mentre è lui a scopare e inculare un'altra donna. Insomma: prendi l'iniziativa. Dimostragli che hai più idee porche di quelle che ha lui. Fagli capire che con te può fare tutto ciò che vuole, a patto, però, che anche lui faccia con te tutto ciò che vuoi tu. Argomenti "non interessi". In due occasioni usi l'espressione "non mi interessa". La prima volta a proposito delle bestemmie e la seconda a proposito dei giochi a base di piscia o altro. Come ti ho già detto, nulla in contrario che tu ponga dei limiti: li accetterò sempre. Però i limiti devono essere dettati da motivi ben precisi. Cercherò di spiegarmi meglio. Tu puoi dirmi " non voglio bestemmiare" o "non voglio pisciare o cagare addosso a nessuno". E puoi dirmi ciò per qualsiasi motivo: perchè ti fa schifo, perchè hai delle remore particolari, perchè pensi che possa essere pericoloso e così via. Però, non perchè non ti "interessa". Infatti, come puoi sapere se una cosa ti interessa o meno se non l'hai provata? Terzo punto: la tua corrispondenza. Mi dici di essere in corrispondenza con altra gente. Non perdere tempo a scrivere lettere da educanda, ma prendi tu in mano le redini del gioco e sii depravata al massimo. Spingi i tuoi corrispondenti a parlarti dei loro sogni più porci (magari puoi "ricopiare" qualcuna delle cose che scrivo io). Comunque, stupiscili; scrivi sempre qualcosa che vada oltre la loro fantasia. Piuttosto, racconta delle balle, ma sii veramente depravata e, se, per caso non ci stessero più, mandali tranquillamente a fare in culo. Ora termino. Prima, però, voglio dirti altre due cosine che, semmai, svilupperò in seguito: parlami del tuo desiderio di esibizionismo (mi interessa moltissimo) e dimmi a che punto sei con i rapporti con altre donne. Se non ne hai mai avuto ma (come spero) avresti voglia di provare, potrei darti qualche idea su come coinvolgere qualche tua amica potenziale bisex. Ciao troiona. Scusa se questa lettera è ... brevissima e cerca di rispondermi rapidamente. ...,li 24 marzo 1995 Francesca, meravigliosa figona mia, vedo che stai crescendo. Vedo che hai cominciato a godere come una vera puttana. Tutto questo mi fa molto piacere e mi fa immmaginare che tu, in breve, possa diventare il mio capolavoro; ne hai tutte le possibilità. Non me ne fotte un cazzo della videocassetta che hai registrato. Vederti sul letto mentre ti sditalini pensando al tuo amante, non mi eccita per niente. Se proprio hai scoperto di essere esibizionista fai qualcosa per me, qualcosa che desidero io, per il mio piacere esclusivo. Considerami come un perfetto sconosciuto a cui affidare tutte le tue smanie da protagonista. Se vuoi, potrei darti suggerimenti a proposito e dirti cosa fare e soprattutto come (sappimi dire). Oppure mettiti in giro a mostrare la figa al primo che capita. Questo è vero esibizionismo. Ti dicevo all'inizio che stai crescendo. Sì, è vero, ma non sei ancora arrivata ad assumere un atteggiamento interessante. Immaginare di essere padre e figlia ti eccita e poi mi proponi una situazione dove tuttalpiù gli altri possono "supporre" che scopiamo assieme. Questo non è un comportamento da esibizionista e da vera

porca quale tu sei, ma semplicemente la creazione di una situazione ambigua con qualche elemento di velata morbosità. Non mi interessa scoparti in una camera chiusa dove nessuno ci può vedere. Io godo a pensare di essere fra altre persone dove tu possa diventare l'attrazione principale, l'oggetto del mio piacere, l'oggetto del piacere di tutti. Vuoi sapere come vedo questa situazione? Ci presentiamo ad un club privato (ne conosco parecchi anche dalle tue parti). Normalmente in queste occasioni non si è in tanti ed è previsto quasi sempre uno spettacolino oppure si ha a disposizione cassette di film porno. Mi piazzerei su un divano e ti inviterei a fare altrettanto. Inizieremmo a guardare quello che la casa ci offre e comincerei a metterti una mano sul culo. Mi tirerei fuori il cazzo e tu cominceresti a succhiarmelo. Alzerei bene la gonna, quindi ti farei inginocchiare e allargare bene le chiappe mentre tu continueresti a leccarmi per bene le palle e il buco del culo. Offrirei allo sguardo di quei porci che ci stanno guardando, il tuo culo. Li inviterei a toccartelo e palpartelo. Mi sposterei e farei venire al mio posto una lurida troia che già si stava sgrillettando mentre ti guardava. Le leccheresti la figa e il buco del culo e ogni tanto ti sposteresti a baciarla in bocca. Mi sposterei dietro di te. Ti allargherei ben bene le chiappe e comincerei a leccarti tra di esse per poi penetrarti con due dita e allargarti per bene. Inviterei uno qualunque a ficcarti il suo cazzo nel culo e, invitandolo, gli direi che sei mia figlia. Ah, come mi piacerebbe vedere la faccia di questo stronzo che rimane impalato con il cazzo duro in mano. Glielo prenderei in bocca, glielo succhierei un poco per poi indirizzartelo verso il tuo buco del culo. Inviterei tutti quelli che sono presenti a toccarti, leccarti, penetrarti e io mi divertirei come un matto a leccare, succhiare tutto quello che mi capita a tiro. Succhierei la tua lingua strappandoti da quella figa, succhierei il tuo buco del culo dopo che quel bastardo ti è venuto dentro e succhierei di nuovo quel cazzo che ti ha posseduta mentre tu farai altrettanto con me e, mentre qualcun'altro ti scopa, mi farai godere come un porco, bevendo e succhiando tutta la mia sbora. Solo allora ti bacerei in bocca per gustare assieme il sapore del nostro piacere. Che bello sarebbe, non ti pare, bella troia? Non ti viene voglia di sgrillettarti al pensiero? Io mi sto smanettando a più non posso pensando a te. Mi fai godere, puttana che non sei altro! Davvero stai prendendo in seria considerazione l'ipotesi di invitarmi ad una conferenza stampa? Scommetto che è più per la curiosità di sapere chi sono, piuttosto che per organizzare un momento di sano e liberatorio sesso. Ma sono disponibile, se vuoi. Anche a patto di non combinare nulla tra di noi, ma solo per conoscerci da più vicino. Se ti interessa davvero, fammelo sapere e allora, forse, ti dirò chi sono. Che sorpresa sarebbe per te! Ciao bella figona. Fatti sentire presto e cresci, cresci in fretta che sei sulla buona strada. ..., li 8 aprile 1995 Ciao, bella figona mia. Sei pronta ad ascoltare ed attuare le mie istruzioni? Allora mettiti davanti alla TV e spalanca le tue cosce. Inserisci la cassetta ed ascoltami. Mentre ti parlerò, ti farò vedere come mi sparo delle seghe quando ti scrivo. E ti farò vedere quello che vorrei tu facessi per me. Ho preso a nolo quella ragazza che vedrai e, anche se non sono riuscito a fare tutto quello che avrei voluto, si è dimostrata comunque molto disponibile. Buona visione, puttana mia. Goditela tutta questa cassetta. ..., li 18 aprile 1994 Mia cara Troia, sono contento che la cassetta ti sia piaciuta. Ma ciò che ancor più mi rende contento è il fatto che tu voglia sapere chi sono. Non ti darò numeri di telefono o indirizzo; fissiamo un appuntamento. A fine aprile e precisamente il 28 sarò a Bologna. Che ne dici se ci vediamo all'una al bar tra via Indipendenza e via Ugo Bassi dalla parte delle torri? Io sarò là. Tu vestirai con il tailleur grigio, un foulard rosso, calze nere. Mi farò avanti io, non ti

preoccupare. Accetto le tue condizioni e cercherò (anzi lo sarò sicuramente) di essere molto distaccato e professionale. Parleremo un po' di questa tua conferenza stampa. Solo una cosa ti chiedo in cambio della mia "serietà" professionale. Voglio che tu prenda quello che ti darò, che tu vada alla toilette e te lo infili nella figa. Me lo dovrai restituire subito dopo. Niente di più, lo prometto! VIVIANA ..., 10 ottobre 1994 Ciao, io mi chiamo Viviana, sono sposata ed ho due figli e il motivo della mia risposta è un po' più complicato del tuo desiderio di corrispondere. La prima domanda che mi sono posta nel leggere il tuo annuncio è stata "perchè". Perchè ti accontenti di rapporti scritti e astratti con le persone? Non senti l'esigenza, dopo un po' di conoscenza, e anche di confidenza, di conoscere fisicamente la persona con cui corrispondi? Ti chiedo questo perchè il motivo che mi ha spinto a conoscere persone nuove è stato proprio quello di arrivare a rapporti più sinceri, onesti e coinvolgenti con ragazze con le quali si fosse instaurato un certo feeling o attrazione (non solo fisica, chiaramente). Sono reduce da due amicizie che mi hanno lasciata molto delusa e amareggiata, in quanto queste ragazze dicevano di volermi molto bene, di stare bene con me, ma ad un certo punto hanno iniziato ad avere delle incertezze, delle resistenze, avevano dei desideri nei miei confronti che le spaventavano, dicevano che io le coinvolgevo troppo e non riuscivano più a gestire un rapporto del genere. Quindi dovevo essere sempre io a cercarle, a salutarle con un bacio o un abbraccio, di fronte al quale si sentivano alquanto imbarazzate. E io sono ancora qui a chiedermi il perchè. Non sono una bellezza, sono un po' troppo sincera, questo sì, non sono omosessuale (anche se come amicizie preferisco nettamente quelle femminili), l'unico mio "difetto" se così si può chiamare, è che ad una amica che amo, sono disposta a dare tanto, però ho anche bisogno di essere amata e cercata, e sono un po' passionale nelle mie manifestazioni affettiva, e questo forse può turbare. Come vedi, le mie esigenze sono un po' più profonde delle tue, però mi farebbe piacere, per lo meno iniziare, un rapporto epistolare con te, perchè da ogni persona penso che ci sia da imparare, basta saper ascoltare. Inoltre tu corrispondi con altre ragazze e, chissà, forse ce n'è qualcuna con le mie stesse esigenze e potremmo conoscerci, tramite te. Per il momento termino qui, ti prego di rispondermi appena puoi, e di raccontarmi qualcos'altro di te, e che cosa t'ha fatto prendere la decisione di non avere rapporti fisici con la gente. Ti lascio il mio indirizzo di casa, sperando che la cosa non ti disturbi. Ciao! ..., 22 ottobre 1994 Ciao Francesca! Inizio col parlarti un po' di me, risalendo alle origini, sono nata 33 anni fa e sono una Pesci (caratteraccio infido e ambiguo!). Quando ero più giovane ero molto bellina e cicciottella, forse ero anche buona. Adesso, oltre che cattivissima, sono alta 1,61, peso sui 53- 55 kg, sono castana di occhi e di capelli. Mi dicono che sono carina, che attiro la gente, che "imbarazzo" che " c’ho il fisico" ecc. ecc. C'è stato anche chi mi ha detto "se tu fossi un uomo, penserei che vuoi venire a letto con me". Ovviamente è stata una donna a dirmelo. E c'è stato anche qualcuno che ha detto " sono un uomo e adesso voglio venire a letto con te". E questo invece me l'ha chiaramente detto un uomo. Fa' un po' tu! Pensare che io credevo di essere così candida, e solo desiderosa d'affetto e accettazione! Forse è così grande questo mio bisogno che quando trovo una persona che mi si dimostra amica, sono molto espansiva e passionale, dò tutto quello che posso, ma evidentemente anche questo può essere una responsabilità e c'è sempre chi ha poi paura che gli venga chiesto qualcosa in cambio.

E' una storia con queste basi quella che mi ha fatto stare così male negli ultimi anni, una storia di un rapporto bellissimo all'inizio e divenuto via via sempre più conflittuale e frustrante. Visto che oramai ho iniziato il discorso, te ne parlerò un poco, perchè per me è la cosa più importante del momento. La faccenda ha inizio nella primavera del 1992, quando decisi di frequentare un corso di yoga in una palestra vicino a casa mia. Andavo là 2 pomeriggi la settimana (non lavoravo ancora), mi piacevano le "colleghe" e, soprattutto, la maestra. Ed evidentemente anche io le piacevo molto perchè era molto espansiva, affettuosa, addirittura una mattina mi ha abbracciata, baciandomi agli angoli della bocca (il massimo!), e mi ha detto "Lo sai che ti ho pensato tutto ieri?" E via così, tanti dialoghi, qualche giretto per il centro, spese insieme, qualche abbraccio, qualche bacio. Io sulle prime ero un po' sorpresa, un po' contenta, molto scettica se effettivamente questa ragazza mi volesse davvero bene. Ma quando lei stessa me lo disse, una mattina in macchina, tutti i miei sospetti si dileguarono. Ero "partita", innamorata marcia di lei, piena di energia e di entusiasmo. Ma come tutte le cose troppo belle, dopo poco più di un anno, lei ha incominciato a cambiare atteggiamento nei miei confronti: non era più spontanea, sembrava arrabbiata con me, aveva delle resistenze nei miei confronti, delle paure, se la toccavo io, sembrava che mi respingesse. Salvo poi, quando eravamo sole, venire lei da me, ad abbracciarmi e baciarmi, ma sentivo in lei una grande confusione. Insomma, per un altro annetto siamo andate avanti così. Nel frattempo avevo iniziato a frequentare le lezioni anche alla sera. Però vedevo che, mentre con altre persone lei era più spigliata, con me era sempre più imbarazzata. Finchè ho voluto chiederle il perchè di questo suo ambiguo atteggiamento, di questo tira e molla, di questo oggi sì, domani no. E lei mi ha detto che si era attaccata molto a me, contava su di me e sul mio aiuto, le piacevo fisicamente, insomma si stava coinvolgendo troppo, al punto di non sapere più gestire il nostro rapporto, da pensarmi continuamente. Quindi il suo era un atteggiamento di difesa verso qualcosa di più grande di lei e di cui aveva paura. Capito, le donne? Lei si ferma proprio nel momento in cui io avrei voluto partire e andare avanti; non è che le mie esigenze siano sessuali, non ho mai provato la minima eccitazione con lei, ma solo un gran senso di "bene", di appagamento sentimentale. Non ho mai fatto l'amore con una donna, ma non lo escludo, anzi forse con lei avrei anche potuto arrivarci. Non avevo resistenze di nessun genere. Ecco, questa è la storia che mi sta facendo soffrire e che, forse per coprire le frustrazioni che mi ha lasciato, mi ha spinta a cercare in un'altra donna quello che ad un certo punto ha smesso di darmi lei. Vita sessuale con mio marito, mi chiedi? 'Na schifezza! Faccio l'amore con lui sì e no una volta la settimana per farlo contento, godo anch'io, ma incomincio a fatica e non vedo l'ora di finire. Ciò non toglie che andiamo d'accordo, ci vogliamo bene, parliamo quel tanto che basta, ci rispettiamo, anche se ci sono molte cose in lui che mi danno molto fastidio: l'insicurezza, la distrazione, la non-consapevolezza di niente, l'atteggiamento critico, piccole manie ecc. ecc. Ma qui casca l'asino, perchè la mia ragione vorrebbe un rapporto sincero, onesto, affettuoso, basato sulla reciproca disponibilità. Ma devo fare i conti con il mio inconscio, che ha delle esigenze di cui forse non mi rendo conto, e che mi fa assumere con chi mi piace, un atteggiamento "seduttivo" che può essere frainteso. Non vorrei che effettivamente sotto sotto si nascondesse una omosessualità latente, che la mia ragione vorebbe reprimere. Ti dirò di più: è proprio per vedere di chiarire queste cose che da circa un mese sto facendo psicanalisi, e stanno saltando fuori diverse cose. Per esempio, ho anch'io un notevole desiderio di baciare sulle labbra, di portare tutto alla bocca per sentire il calore, la morbidezza, la consistenza, e questo è dovuto al fatto che forse da piccola non ho soddisfatto fino in fondo questa necessità, propria dei bimbi piccoli. E che, c’ho colpa io?? Scusa se a questo punto insisto sulla domanda che ti ho fatto l'altra volta: perchè non vuoi incontrare personalmente coloro con cui corrispondi? Hai paura anche tu di coinvolgerti troppo o è un fattore pratico? Nemmeno le vostre foto vi siete scambiati? Toglimi da questo dilemma!

Mi restano tre righe per salutarti e dirti che sono contenta di "epistolare" (esiste?) con te e attendo la tua prossima! ..., 8 novembre 1994 Cara Francesca, questa volta inizio ufficialmente la mia corrispondenza col classico "cara" perchè la tua ultima lettera mi ha acceso una lampadina nel cervello. Mi ha fatto un piacere immenso quello che tu mi hai scritto a proposito del rapporto con quella mia amica, nel senso che mi hai proposto delle cose in cui mi rifiutavo di credere, e che ora inizio a considerare possibili. E se fosse proprio vero che io potrei avere acceso in lei un certo istinto omosessuale? Se fosse proprio vero che lei è attratta anche sessualmente da me, ma ha paura di manifestarsi? Sono d'accordo con te, è vero, che quando ami così mostruosamente una persona, devi averla completamente. Se questo non succede, al desiderio ossessionante e alla frustrazione, è preferibile un taglio netto. Forse questo è proprio il suo caso. Grazie per avermelo scritto, e per il modo in cui l'hai scritto. Sono contenta perchè vedo che anche da una persona che non conosci personalmente, come da te che tra l'altro conosco pochissimo, si possa imparare e capire di più. Nonostante questo, però, mi resta sempre il dolore di dover rinunciare a una persona che amo profondamente. Tuttavia, mi dici che anche tu, probabilmente, in una situazione analoga, avresti reagito alla stessa maniera. Ma allora sono solo io che ascolto di più il cuore e l'istinto che non la ragione? Ho la sensazione, rileggendo le tue due lettere che tu stia vivendo delle esperienze che hanno come punto di partenza e come base, il sesso vissuto come gioco, ma che non vuoi vadano oltre, a sfociare in un sentimento profondo e totale. Io, invece, ho iniziato proprio da una esigenza di grande attaccamento e amore che, come manifestazione può fermarsi ad un abbraccio o ad un bacio. Il sesso in sè e per sè mi sembra un po' vuoto, fine a se stesso, sterile, non mi darebbe niente di appagante. Convengo però con te che se ci si ferma ad una esperienza essenzialmente fisica, non ci sono pericoli di perdere la testa e rivoluzionare la propria vita. Ammetto che, se Maura (così si chiama lei), mi avesse dimostrato apertamente il suo affetto e i suoi desideri, avremmo potuto diventare quasi amanti, con tutto quello che ne poteva derivare: desiderio di vivere insieme, insofferenza verso i rispettivi mariti e figli, apprezzamento delle cose belle della vita, solo se vissute insieme. Ma tu, proprio non credi di volere, o di arrivare a volere, bene al tuo amicoamante Maurizio? Credo che dopo un po' di tempo che frequenti una persona con cui stai bene e con cui condividi delle cose, sia quasi inevitabile che nasca un qualche tipo di sentimento. O no? Raccontami un po' di quelle burrasche di cui parli, che hai avuto con Maurizio e di come vivi il rapporto con tuo marito, conciliando le due storie. Evidentemente se ne sei soddisfatta, è proprio quello che risponde alle tue necessità, mentre invece a me, un altro uomo proprio non interessa, nel modo più assoluto. Tra l'altro in questo periodo ho una vera repulsione per mio marito, gli uomini, il sesso ecc. ecc. Quando arrivo a dei sovraccarichi di energia sessuale, preferisco masturbarmi, piuttosto di fare l'amore. Tu mi dici che, in questo caso, è meglio che io affronti il mio inconscio. Ma, vedi, nonostante io fossi riuscita a tirar fuori diverse cose, c'era ancora un lato oscuro che non riuscivo a chiarire da sola, e ho sentito la necessità di un aiuto, da parte di una persona pratica di psiche umana, come è appunto una psicanalista. Ovviamente donna, perchè mi ci sento più affine e so che mi può capire meglio. D'altra parte, io non avrei avuto difficoltà a seguire il mio cuore e il mio istinto, ma quando ti trovi di fronte a una persona che si chiude come un riccio, diventa un po' difficilino! Tra tutte le tue corrispondenti, te ne è capitata una con un casino analogo al mio? E che cerchi quello che cerco io? Mi chiedi chi sono le persone che hanno risposto al mio annuncio: bene, una è una ragazza di 27 anni, sposata, con una bimba piccola, e che cercava solo sesso. Il

peggio è che durante i nostri eventuali incontri, suo marito avrebbe dovuto essere presente e filmarci!! Quindi ho lasciato perdere dopo la prima volta che l'ho vista. Un'altra è bisex, ma anche lei cerca solo sesso. Devo però ancora vederla. Un'altra ragazza è una ventiduenne con cui dovrò vedermi la prossima settimana, e che cerca solo di conoscere nuove amiche, più oneste e disponibili delle sue. Come vedi è un bilancio un po' magro, niente ha fatto scattare in me una scintilla di entusiasmo, o di attrazione. Vedremo. Mi sembra di ricordare che io del tuo aspetto fisico non so niente, ma non vorrei neanche ricevere una tua foto nuda, in cui tu abbia censurato il viso, che per me è la parte più importante. Puoi darmi qualche "connotato"? Io invece non avrei difficoltà, in questo caso, poichè ho a disposizione decine di foto nuda, anche artistiche, diciamo alla David Hamilton (lo conosci?) Però mi piacerebbe che la cosa fosse reciproca, tanto più che dici di aver scoperto che sei esibizionista. ( Non andare in giro di notte con un impermeabile e sotto niente!!) Hai mai avuto esperienze strane, o con animali? Che passatempi hai, a parte la corrispondenza e Maurizio? Si è fatto tardi, termino qui e ti saluto caramente. ..., 28 novembre 1994 Cara Francesca, ti confesso che ero un po' in ansia, perchè questa volta la tua risposta ha tardato più del solito. Ma so che, tra il lavoro e la famiglia, il tempo libero è quello che è. Come vedi, ti ho anticipato sull'invio delle foto, anche perchè fin da subito mi era venuto il desiderio di farlo, diciamo che ti ho "copiato", anche perchè mi trovavo alcune foto, che potevo spedirti. Confido che effettivamente anche tu mi invii la tua. Ma come mai hai deciso di mandarmela? Comunque, puoi stare tranquilla che, se dovessi incontrarti per strada o riconoscerti (anche se la cosa è impossibile!), farò come hai detto tu. Mi veniva infatti da chiedertene il perchè, ma a certi freni o a certi impulsi non sempre si riesce a dare una spiegazione razionale. Riguardo a questo tuo problema, del volere conoscere le persone solo per corrispondenza, nelle tue lettere precedenti mi sembravi sicura di quello che volevi fare, e che ti andasse bene così. Mentre invece, questa volta ti ho sentita molto più insicura, hai messo in discussione tutto. Dici che non sai cosa vuoi. Come mai? Vedi, te lo chiedo perchè mi sembri una persona intelligente, sincera, disponibile, curiosa, ma un po' inquieta, con qualche impulso, dentro, che neanche tu sai definire. Un po' come me. Neanch'io sono tranquilla e serena, mi manca qualcosa, non sto sempre bene, anche se fondamentalmente sono positiva, allegra e con una grande voglia di vivere e sperimentare. Vedi, persone come noi, che si prendono la briga di mettere annunci sui giornali, o di rispondere ad altri annunci, che cercano altre persone, ma fuori della normalità, hanno sempre qualche frustrazione, qualche insoddisfazione sottile, sono attratte da qualcosa su cui bisognerebbe indagare molto e a fondo. Ed è poi quello che sto facendo io con l'analisi. Mi chiedi dei miei progressi in questo senso. Bene, la psicologa ha "quasi" escluso che in me ci sia un fondo di omosessualità, dice che ho però un bisogno disperato (non soddisfatto nell'infanzia) di amore e accettazione, e che ho una enorme potenzialità di amare, cosa che può mettere in difficoltà una persona che non è in grado di ricambiare questo amore. Credo che sia successo così anche nel mio rapporto con la Maura. Lei mi vuole bene, ma è incapace di dare qualcosa, tanto meno se stessa. Ad accrescere poi la mia frustrazione è stato anche il fatto che, dopo che io le avevo chiesto se io potessi turbarla sessualmente (come mi suggeristi tu), lei non lo abbia negato categoricamente, anzi lo ha ritenuto possibile. Mi sembra un po' di vivere la tua storia con Maurizio al'inizio: il tuo atteggiamento aperto e confidenziale gli ha fatto credere che potesse prendersi delle libertà con te, che tu all'inizio rifiutavi. Solo che lui è

un uomo, e tra uomo e donna penso sia tutto relativamente più facile, perchè è "normale". L'idea, poi, di chiederti se hai avuto esperienze con animali, non mi è venuta, ma si basa su fatti che io ho vissuto e che, se non ti scandalizzi troppo, la prossima volta ti posso raccontare. Dimmi tu. Mi dicesti nella tua prima lettera che hai iniziato questa tua avventura di corrispondenza un po' per curiosità e un po' perchè ti annoiavi. Mentre invece nella tua ultima mi dici che avresti alcune passioni, ma non trovi tempo per coltivarle; che lavoro fai? Lavori a tempo pieno? Io lavoro mezza giornata in una agenzia di assicurazioni, ed è stato ... il lavoro che ha cercato me, e non viceversa. Nel senso che il titolare è un parente e cercava una segretaria di fiducia ma nell'ambito familiare. Così dopo sei mesi di insistenze, ho accettato. Sai che anch'io amo le piante, gli alberi, i fiori, i prati, le montagne, i fiumi, insomma, tutta la natura? Ora la pianto con la mia sequela di domande, ti saluto caramente e... ti vorrei raccomandare di non aver paura di comprometterti o di metterti in gioco con me: sono in buonissima fede e non ti mancherò di rispetto, cerco solo sincerità e uno scambio affettivo intenso e reciproco. Ciao e a presto! ..., 10 dicembre 1994 Cara Francesca, ho avuto stamattina la tua lettera con la foto: bè devo dire che mi piaci, non sei mica male neanche tu! Mi chiedi qualcosa di più riguardo la mia foto: avevo 19 anni, me l'ha scattata mio marito. A quell'epoca eravamo un po' pazzi, io e mio marito, abbiamo fatto moltissime foto nudi, alcune anche piuttosto porno... Ci piaceva, quando trovavamo un posto isolato e tranquillo, fare delle foto nude all'aperto, in mezzo alla natura, ma rarissimamente questo ci portava a fare l'amore. Ho foto così, in montagna, al mare, sulla spiagga, sotto una cascata nei boschi. Anche quella che ho spedito a te non è nata da un momento particolare, ma ci piaceva il gioco di luce in quella stanza e così abbiamo fatto alcune foto, solo per il desiderio di mettere alla prova le nostre capacità artistiche. Ritornando all'argomento Maura, non mi ricordo esattamente cosa ti dissi la prima volta, ma mi sembra d'averti detto che andare a letto con lei non fosse il mio scopo principale: solo che, volendole così bene, sicuramente non mi avrebbe fatto schifo, anzi, avrei anche potuto farlo. Ti posso dire però che abbiamo dormito insieme alcune volte, abbiamo fatto la sauna e la doccia insieme, ci siamo baciate e abbracciate molte volte, ma non ho mai provato qualcosa che assomigliasse ad eccitazione sessuale. Probabilmente, visto che non sono un tipo molto eccitabile, avrebbe dovuto esserci l'occasione per andare oltre, perchè io possa esserne sicura. Ma per ora sono ferma qui. Probabilmente, invece, da quello che ho capito, Maura aveva provato qualcosa a livello sessuale, e da allora ha evitato che ci potessimo vedere da sole, per la paura di cui abbiamo già parlato. Paura della cosa sconosciuta, paura di provare troppa gioia o troppo piacere, paura di uscire dal proprio ruolo di moglie e madre per bene ecc. Certo è che ci piacciamo proprio tanto, però mentre lei si frena, io vorrei andare oltre, stare insieme da sole con calma, toccarci, massaggiarci, accarezzarci e verificare se da questo possa nascere del sesso, oppure se ci accontentiamo di un amore cerebrale e sensuale e ci va bene così. Effettivamente è un grosso casino. E' stato molto più facile invece con "l'animale" di cui ti parlavo: era il cane di una mia amica e si chiamava Bobby. Tra i 17 e i 20 anni, ci ho fatto l'amore insieme alcune volte, ma non per caso, sono state situazioni che ho proprio cercato io. Sono sempre stata molto curiosa di scoprire e sperimentare, e quando mi è venuta questa idea, ho deciso di metterla in pratica. Mi eccitavano molto i rapporti tra animali. Così, la prima volta ho portato Bobby in casa dei miei, che erano al mare, e mi sono messa a quattro zampe, a pecorina insomma: lui mi ha montata immediatamente e, masturbandomi, sono venuta anch'io.

E così le due volte successive (un cane può montare anche dieci volte consecutive). Ti dirò, è stato più eccitante che non la prima volta con un uomo (avevamo entrambi sui 15-16 anni). Non ho avuto nemmeno l'orgasmo, allora. Come ti dicevo, non mi eccito molto facilmente, l'unica cosa che mi "scalda" sono gli animali quando scopano. Quando faccio l'amore con mio marito, per eccitarmi, ho bisogno di pensare a quello, oppure alle cose più strane, che in parte ho vissuto, in parte sono frutto della mia fantasia: immagino di avere un rapporto con un negro dal pene enorme, di farmi scopare da un caprone o da un maiale, o di vedere un cavallo che monta una mucca, oppure di vedere un cagnolino che monta il pene di un cavallo accucciato. Una cosa tremenda? Bè, sono venute le 19, e di là mi stanno informando che hanno fame, quindi vado a cominciare a preparare la cena. Ti saluto caramente e ... alla prossima! ..., 22 dicembre 1994 Cara Francesca, qui va tutto abbastanza normalmente, anche se continuo a "lavorare" su me stessa, grazie anche all'aiuto di certe persone, tra cui anche te. Vedrò di andare per ordine e di essere più chiara possibile. Vorrei descriverti un po' più nei particolari la mia storia con Bobby, che capisco possa averti fatto una certa impressione (ma non hai mai visto due cani che si accoppiano?) Dunque, il pene di un cane, quello che si vede dall'esterno intendo, sembra soltanto un "sacchettino" peloso: dentro c'è il membro vero e proprio, che è rosso e lucido, e quando è in erezione non è esageratamente lungo (più o meno quanto la testa del cane stesso), ed ha circa a metà lunghezza un ingrossamento, come una "palla". Mi sembra un trattato di anatomia! Ti ho reso l'idea? Questa situazione è stata volutamente cercata da me, come ti avevo detto, ma non l'avevo particolarmente studiata, anche perchè era la prima volta e non avevo la più pallida idea. E' andato tutto molto liscio forse grazie al fatto che io e Bobby eravamo molto affiatati (infatti successivamente ci ho provato con un altro cane, ma non mi ha neanche degnata). Sì, mi è bastato mettermi in quella posizione e lui mi ha subito montata e ha "trovato" quasi subito il posto giusto, dopo qualche "infilata" sbagliata nel buco di dietro, con mio notevole disappunto in quanto il pene di un cane è molto duro e appuntito. Prima del rapporto vero e proprio però, io l'ho manipolato e leccato un po', e poi mi sono fatta leccare anch'io da lui. E questo è bastato a eccitare entrambi. Non ti so dire come l'abbia presa lui, mi sembrava in modo molto istintivo e naturale, forse mi considerva un po' la sua "cagnetta"! Ma quando non lo portavo io nel posto giusto, o non gli accennavo a quando era ora di montare, lui se ne stava buono, come se niente fosse. Pensa che mentre ti racconto queste cose, mi sto eccitando molto. La volta precedente ho dovuto chiudermi in bagno a masturbarmi. Va bè, va', termino qui altrimenti... Ma tu non hai mai visto neanche un film porno con soggetti "animaleschi"? Sono un po' complicate le fantasie che hai mentre fai l'amore con tuo marito: ma credo di non aver ben capito se sono solo fantasie oppure si basano su sogni che fai. Certo che anche qui compare il tuo desiderio di non farti riconoscere o di non vedere direttamente in faccia le persone con cui hai a che fare (il fatto che sei bendata). E poi, tutte quelle mani, quelle lingue, quei sessi... Mio Dio! Mi sembrerebbe di stare in un branco di polipi! Scherzo, sai, ma io mi sentirei malissimo a fare esperienze fisiche e sessuali con tanta gente, e per di più bendata! Al contrario, io vorrei avere gli occhi ben aperti e scegliere io chi mi pare. Su questo punto siamo ben diverse, io e te, ma mi piace, perchè c'è possibilità di capire e crescere.Per esempio, hai detto che nel tuo caso, la

libertà nasce dal suo contrario, e cioè da una situazione di schiavitù, di violenza, di inibizione, in cui tu subisci totalmente. Ma che libertà è? Tu dici che ti liberi in questo modo dalla responsabilità di ciò che fai. O.K., ma in questo modo non sei un soggetto ma un oggetto, cioè non prendi nessuna iniziativa, non puoi scegliere, non sai con chi sei, e subisci passivamente, non sei insomma la protagonista di quello che stai vivendo, e quindi non puoi godere a pieno le sensazioni (infatti non mi hai poi detto se tutto ciò ti dà piacere). Secondo me, ripeto, secondo come sento io, libertà è riuscire a fare qualcosa verso cui ci spinge il nostro istinto senza inibizioni, paure, tabù, senza rimorsi o timori di perdere la reputazione, di sentire "quello che dice la gente", e di vivere consapevolmente e profondamente un'esperienza per poi mantenerla nel nostro ricordo, senza rimpianti e senza rimanerci attaccati morbosamente. Visto che ormai siamo vicini a Natale, approffitto dell'occasione per farti i miei più cari auguri, anche per un felicissimo '95, e che questa nostra corrispondenza possa continuare. Ti saluto con affetto. ..., 18 gennaio 1995 Ciao, cara Francesca, sono contenta anch'io come te, che le feste di Natale e Capodanno siano passate, provo un gran senso di liberazione. Non perchè non mi piacciano, ma vorrei vivere il senso del Natale un po' più per conto mio, cercando un contatto con Dio, con Gesù Cristo, pregando, cercando di avere più fede e di stare lontana dal male. Invece con tutta questa frenesia dei regali, dei pranzi, delle settimane bianche, delle grandi feste, chi ci pensa più che a Natale è nato Gesù? Come avrai capito, nonostante le piccole porcate che ho fatto a suo tempo, io credo, vado a Messa e sto attraversando un periodo di "misticismo", nel senso che, in questo momento della mia vita mi sono resa profondamente conto di quanta poca importanza abbiano per me le cose materiali, i beni di consumo, l'abbigliamento, i viaggi, i soldi, l'ostentazione insomma di un certo aspetto esteriore, di ciò che si "ha". Diciamo che sono piuttosto alla ricerca, dentro i me come dentro gli altri, di ciò che si "è", della parte migliore e più vera dentro di noi. Mi piace conoscere persone nuove, stare con loro, scambiare esperienze e sensazioni, cercare un qualche tipo di contatto, mentale e anche fisico, ma che mi dia emozioni perse nel tempo e dimenticate. Purtroppo però ho dovuto rendermi conto che tante persone hanno paura di aprirsi e mettersi in gioco, sono molto legate al ruolo che svolgono nella loro vita e perciò soffocano istinti e desideri non conformi alla "normalità". E non solo: addirittura è difficile, per molti, ammettere di aver bisogno degli altri, ritengono umiliante chiedere una mano. Andrà a finire che mi dedicherò al volontariato per gli anziani, così sono sicura di essere ben accolta da loro, che implorano un po' di aiuto e di compagnia. Sai che per alcuni giorni sono stata ospite della Maura, nella casa che ha in affitto al mare? Lei c'era andata con il marito e il figlio e ci ha invitato da loro per passare l'ultimo del'anno. Ero un po' titubante perchè stare con lei non è molto rilassante, ma ho accettato, anche per fare una "prova del nove", e verificare il suo comportamento. Infatti convivendo insieme, giorno e notte, speravo che sarebbero venute fuori delle cose, ho voluto provare a giudicarla con più distacco e obbiettività, e guardarla non con gli occhi del cuore, ma quelli della ragione. Il primo giorno è andata bene, mi ha abbracciato stretta, mi ha detto che mi vuole bene, le ho dato un bacio, abbiamo festeggiato in allegria l'arrivo dell'anno nuovo, col cenone, lo spumante, i botti, abbiamo bruciato il vecchio, giocato a tombola ecc. ecc. Ma già dal secondo giorno, l'atmosfera ha iniziato a farsi più tesa, lei ha detto più volte di essere stanca psicologicamente, di odiarsi, si arrabbiava per niente e io facevo finta di non accorgermene, non stava al gioco quando io ridevo e scherzavo con i nostri figli, se sbagliava qualcosa e io glielo facevo notare, si irrigidiva, stava sempre addosso a suo marito per criticare quello che faceva, mi ha anche fatto alcune osservazioni a metà tra il sarcastico e l'insofferente. E per

fortuna io sono una persona ragionevole, non mi incazzo quasi mai e se non si litigava era perchè io facevo finta di niente. Insomma, per farla breve, ho chiaramente capito che lei è una persona profondamente insoddisfatta e frustrata, che non ha ancora capito chi è e cosa vuole, che ha delle esigenze e degli istinti che reprime continuamente, che è messa in difficoltà da una persona come me, che tutti questi casini non li ho, sono fondalmentamente positiva, amabile, giocosa, mi piace scherzare, sono disponibile e generosa, non sono mai in mala fede o prevenuta, anzi, forse parlo e mi apro un po' troppo. Detto ciò, credo di aver deciso che, per mia iniziativa, non la vedrò più e aspetterò che sia lei a cercarmi, se ne avrà voglia. Non posso continuare a stare male per tutta la vita. Resta però sempre la mia pressante necessità di un raporto profondo, complice, istintivo, con una donna, perchè ho capito che è proprio questo che mi manca per rendere completamente appagante la mia vita. Un po' come tu hai trovato in Maurizio una risposta al tuo desiderio di trasgressione, di evasione, di gioco, di forti emozioni, di complicità che forse non hai trovato in tuo marito. Tu dici che forse è solo desiderio o passione quello che ti lega a Maurizio, ma io non credo che si debba escludere anche una certa specie d'amore, penso che tu gli voglia anche bene. Frequentando per tanto tempo una persona che ti dà tanto a livello emotivo, e che tu hai una voglia così ossessiva di rivedere, credo sia inevitabile arrivare a volerle anche bene. Mi chiedi se ho avuto altre storie, oltre a mio marito. Sì, una prima di lui, ma avevo solo 15 anni e quindi non sono mai andata oltre il bacio (tra l'altro il mio primo!) e il petting. Ma lui soffriva di eiaculazione precoce e io mi ritrovavo sempre bagnata e insoddisfatta, e non capivo cosa succedeva. Un'altra storia l'ho vissuta verso i 24 anni, appena sposata, con un ragazzo che lavorava con me: abbiamo fatto l'amore, ma l'ho vissuta molto male, con un grande senso di colpa e un gran rimorso. La terza storia risale ad un paio di anni fa, dopo poco tempo che ho iniziato a frequentare i corsi in palestra. Venivano organizzati ogni tanto dei seminari di 3 giorni con maestri di Yoga. A quell'epoca veniva un maestro di Milano, che io ho conosciuto durante il mio primo seminario. Mi piaceva molto come persona, alto, magrissimo, con gli occhi azzurrissimi e tanti capelli grigio-argento. Aveva la stessa mia età. Mi veniva spesso vicino, durante la lezione, mi correggeva, mi parlava, mi incoraggiava. Mi ha dato un bacio sulla bocca, quando se n'è andato ed io ci ho pianto per due giorni. Dopo quattro mesi, si è tenuto un secondo seminario, sempre tenuto dallo stesso Maestro. Appena arrivato, mi ha voluta vicino a lui e non mi ha più mollata. Abbiamo praticato, parlato, mangiato, sempre vicini. La sera, ha messo il suo sacco a pelo vicino al mio, (di notte si dormiva in palestra) e ha voluto che dormissi con lui. Verso mezzanotte, ha aperto la cerniera e mi ha detto:"Vieni qui". Sono andata, l'ho abbracciato stretto. Ha iniziato a spogliarmi, ad accarezzarmi, abbiamo fatto l'amore, lui ci ha messo più di mezz'ora, prima di venire, io sono venuta un casino di volte. Considera che intorno a noi c'era una ventina di persone e nessuno s'è accorto di niente. E' stata un'esperienza molto bella, per me che non vivo il sesso molto bene; non ho avuto il minimo rimorso nè senso di colpa verso mio marito, a cui d'altra parte non avevo tolto nulla. Il brutto è stato poi separarmi da lui alla fine dello stage, sarei andata con lui ad Milano. Dopo qualche tempo ho imparato che anche la Maura, l'anno prima, aveva fatto l'amore con lui. Ne sono stata molto felice, almeno abbiamo avuto qualcosa in comune. Dici che ti sembra che tutti gli attori decenti siano bisex. In effetti è vero, quando addirittura non siano omosessuali. Vedi, loro sono persone "di mondo", non fanno una vita casalinga e cittadina come la nostra, non hanno mai dovuto mettersi una maschera o calarsi dentro un ruolo o difendere la loro reputazione. Sono continuamente a contatto con della gente, uomini e donne, sanno recitare e quindi devono avere l'elasticità e la versatilità di assumere continuamente ruoli e atteggiamenti diversi, devono esprimersi, buttare fuori, aprirsi, sperimentare e quindi sono più propensi di noi a lasciare via libera agli istinti, anche i più

anticonformisti. In ognuno di noi c'è sia una parte maschile sia una femminile, bisogna vedere quale delle due prevale e se siamo disposti ad assecondarla. A me piace molto vedere due uomini o due donne che si baciano, o fanno l'amore: è un'espressione d'amore, una forma d'arte se vissuta consapevolmente e con coscienza. Non l'ho mai visto dal vero, ma solo nei film o sui giornali porno. Ecco, nei film o nei giornaletti porno mi disturba un po' perchè è solo un fatto di esibizionismo sessuale, fatto per eccitare. Ma in un film fatto bene, in cui l'atto d'amore è un'espressione di vero sentimento, mi fa piacere. Ti posso citare film come Bilitis, Due donne in gara, Interno Berlinese, La tristezza e la bellezza, che mi sono piaciuti molto. Bene, credo che mi sia paralizzata la mano a furia di scrivere e mi sono accorta che sto scrivendo da bestia. Spero che tu sia riuscita a decifrare tutto, e che tu abbia letto volentieri le mie "memorie". Vorrei darti una cosa a cui penso da tempo, lasciando poi a te la libertà di scegliere se utilizzarlo o no: il mio numero di telefono è ... Così senza impegno, se ti venisse mai il desiderio di sentire che voce ho, di fare quattro chiacchiere, per dare un po' più di concretezza al nostro rapporto. ..., 08 aprile 1995 Ciao, cara Francesca. Ho avuto molto piacere nel ricevere la tua ultima lettera, anche se mi hai scritto poco a causa della mancanza di tempo, e solo per dirmi che "esisti ancora". Pazienza, speriamo che troverai momenti più tranquilli in futuro. Sai, mi sono un po' affezionata a questa idea della corrispondenza con te, è diventata una piacevole abitudine, che mi è mancata molto in questo mese e mezzo che non ho avuto tue lettere. Oserei dire che mi sto affezionando anche a te. E' stata una piacevole sorpresa anche trovare la copia della lettera che ti ha scritto Nadia, raccontandoti delle sue avventure erotiche con la giapponesina e il boxer. Ho letto tutto d'un fiato, partecipando intensamente al racconto, mi sembrava quasi di vedere un film, di essere presente anch'io mentre si svolgevano le scene. Mi sembra però che ci sia una gran ricchezza di particolari precisi perchè si possa pensare all'opera di un uomo con una fervida fantasia porno. Anche il modo di scrivere mi sembra più femminile che maschile. Comunque, sì, ci sono delle analogie con le mie esperienze o i miei desideri e ti confesso che un filo di invidia l'ho provato, nei confronti di questa ragazza. Ma tu non le hai ancora risposto? Pensi di approfondire la sua conoscenza? Vorrei pregarti di una cosa, visto che anche lei mi sembra che abbia un impellente esigenza, come me, di un'amicizia particolarmente intensa con una donna: quando le scriverai, parlale un po' di me, di quello che cerco, e dalle pure il mio indirizzo, così, se vuole, può mettersi in contatto con me. Se non vado in fondo a questa faccenda, se non vivo un'esperienza coinvolgente con una donna, rischio di andare giù di mente. Ti ricordi quando ti dissi che, quando sono a letto con mio marito, devo fantasticare parecchio, per raggiungere l'orgasmo? Bene, ti dirò: mi sono permessa di includere anche te e Maurizio nelle mie fantasie erotiche, immaginando di trovarmi tra di voi, mentre eravate a letto, e di fare dei bellissimi "giochi a tre". Mi è piaciuto, e mi stavo chiedendo come sarebbe dal vero, se sarebbe possibile realizzare questa mia fantasia. Sono troppo maliziosa? Tu che dici? Stavo pensando (tanto per cambiare) che sono più di tre mesi che non vedo la Maura. Mi manca un po', ho sì, molta voglia di rivederla, ma penso che se questo succedesse, mi emozionerei troppo, credo che mi scoppierebbe il cuore. E sono sempre più sicura che un rapporto così, non riuscirei più a sostenerlo, la voglio troppo, per questo non voglio più vederla, alle sue condizioni. Mi consola però il fatto che da qualche mese esco abbastanza spesso, mi trovo con amiche e amici, vecchi e alcuni più recenti, che mi sono molto vicini, con cui ho dialoghi e scambi molto intimi, che mi fanno ancora trovare soddisfazioni nei rapporti umani.

E sto tuttora facendo un lavoro di autoanalisi e di introspezione, sto cercando di capirmi a fondo, di sapere quello che voglio, voglio sbattere la testa contro i miei blocchi, i miei bisogni, le mie esigenze, voglio fare esperienze per "essere me stessa al meglio". Sto mettendomi in gioco e sto rischiando molto, ma voglio credere che questo serva a scoprire la parte migliore di me, a volermi più bene e quindi ad avere rapporti più distesi con gli altri. Basta. Mi fermo. Per oggi ho lavorato troppo, in tutti i sensi. Adesso vado a fare un po' di meditazione, o di pratica Yoga, vedrò. Aspetto con ansia la tua prossima lettera e ... mi raccomando, ricordati di parlare di me a Nadia, la faccenda mi intriga molto. A presto. ..., 24 aprile 1995 Francesca, ma cosa sta succedendo? Quello che mi racconti è terribile. Spero solo che si tratti di uno scherzo e che finisca nel più breve tempo possibile. Sai che mi hai messo paura?! Cosa posso fare per aiutarti? Io spero solamente che tu non pensi che io possa c’entrare in qualche modo... Io ti sono sempre stata fedele, non mi sono mai nascosta, fin dalla prima volta... Mio Dio... non vorrei essere nei tuoi panni! Ti sembrerà un discorso un po’ egoista ma ora sto pensando anche a me... alla ingenuità con cui ho instaurato e mantenuto rapporti... Finora sono stata fortunata, non ho mai avuto problemi ma domani? Sto cominciando ad aver paura... Che potrei fare se mi trovassi nella tua condizione... Ma scusa, sto parlando di me e delle mie paure quando il problema è tuo ed è reale. Fortunatamente hai Maurizio... lui che dice.. lo sa? Confidati prima che puoi, con lui o addirittura se le cose degenerano anche con tuo marito. Sarebbe doloroso ma comunque la soluzione più saggia. Io non capisco, non riesco ad immaginare come potrebbe evolversi questa situazione, davvero non riesco a farmene una idea. Per quanto possa fare sappi che ti sono vicina e che se hai bisogno di aiuto io sono qui. Sai dove abito, conosci il numero di telefono e, ti assicuro, che da me non devi aver timore. Almeno spero che anche tu la pensi così. Cercami. Fammi avere tue notizie appena puoi. Ti sono vicina, ora come non mai. ALESSANDRO ..., 28 agosto 1994 Cara Singola, rispondo con questa mia al tuo annuncio e proprio come volevi forse, e con molta serenità devo aggiungere, raccolgo la tua provocazione riguardo i singoli. Singolo. Che parola a pensarci bene eh! Nel contesto del discorso portato avanti dal settimanale in questione è una parola determinante, in senso assoluto invece è superflua. Siamo tutti singoli; lo siamo in momenti importanti come la nascita e la morte, in entrambe queste situazioni estreme non siamo abbinati con nessuno, e se ci succede di "essere abbinati" nel mezzo, molti di noi continuano a rimanere singoli. Altre volte invece si parla di massa, folla, e sarebbe superfluo parlare di insieme di singoli, quando invece avrebbe più senso. Credo sarebbe più corretto dire che ci si può sentire singoli, così come ci possiamo sentire belli o nervosi, felici o depressi. Per questa ragione prima ho scritto che specificare non serve: per la stessa, tu sei singola ma non libera. Non sto " filosofeggiando" a ruota libera. Ripeto, ho solo colto la tua provocazione riguardo l'invadenza e la poca immaginazione dei singoli. C'è singolo e singolo, e allora anche questa parolina che ho voluto manipolare assume un significato meno determinante, non diventa una etichetta che significa invadenza, ossessione o altro.

In passato ho acquistato la rivista altre volte ma la forza di scrivere alle grandi labbra di qualcuna o al sedere di qualcun'altra non l'ho mai trovata, anche se mi sarebbe piaciuto farlo. Anch'io come te ho "diverse" fantasie che non ho realizzato e chissà se mi riuscirà di farlo. Quante volte, da soli, abbiamo pensato alla tal cosa, e immediatamente dopo ci siamo anche chiesti... chissà che direbbero... se sapessero che io... E' come se ci sentissimo in fondo un po' matti, poi ci diamo un tono, magari il solito, e usciamo ad incontrare gli altri. Può essere anche che leggere le fantasie dell'uno e dell'altra ci possa essere d'aiuto per comprendere meglio il sesso al quale, rispettivamente, non apparteniamo, vale a dire che tu potresti capire meglio gli uomini, ed io le donne. Non aggiungo altro. Sono tuo coetaneo, e sono un singolo, spero di tuo gradimento, e se così fosse: Carta di identità n° ..... Fermoposta ... ..., 30 settembre 1994 Ciao Francesca, sono di nuovo io, Alessandro. Ho ricevuto con molto piacere la tua lettera, soprattutto perchè hai "trasgredito" il tuo annuncio iniziale, dando la possibilità anche a me, in quanto singolo di comunicare con te. Al di là di ciò che tu desideri fare o non fare, ti dico già che nell'annuncio si capiva benissimo ciò che tu desideravi da questa "esperienza" e comunque tu hai fatto bene a chiarirlo ulteriormente. Ciò che tu vuoi è difficile da raggiungere perchè quasi tutti cercano il contatto fisico o al limite fanno annunci per lucro (commercio fotovideo...). C'è comunque una piccola schiera di persone che cerca il rapporto umano o attraverso l'amicizia (anche fisica) o attraverso la semplice corrispondenza. Sono convinto che da questo tipo di rapporto in cui c'è voglia di conoscere, di immedesimarsi, di sentire le sensazioni altrui quasi che fossero proprie, nasce la vera apertura verso il mondo, verso gli altri nei confronti di quei freni che soprattutto le situazioni ci impongono. Non tutti però lo possono fare: è necessario avere intelligenza, sensibilità e fantasia. Da quanto ho potuto capire, sono doti che tu possiedi e che secondo me hai tenuto a lungo in un cassetto ed è bastata una scintilla per accendere una curiosità latente che fino a quel momento forse facevi convergere in attività come il lavoro ecc... Io leggo la rivista da circa un anno, da poco tempo rispondo ad annunci particolari: sono una persona semplice ma, in un certo senso difficile ed esigente. Esigente non significa cercare donne belle o prestanti! Significa cercare o intuire dentro una persona che essa sia dotata di una sensualità e sensibilità elegante; una eleganza non legata "ai tacchi a spillo"... ma al suo modo di essere, di sentire e di vivere un rapporto con persone nuove e quindi non abituali. Ci si frena perchè il nuovo dà incertezza, perchè può essere scomodo, ma fa anche sentire liberi. In un certo senso in questo tempo mi sono liberato dalla mia paura di essere libero. Finora non ho avuto una grande fortuna; mi sono rivolto a qualche coppia e sono stato rifiutato a volte per motivi stupidi (volevano lineamenti "mediterranei" e non occhi verdi) che comunque rispetto, o perchè volevano misure (mi rompe essere considerato in base alle misure) oppure perchè scrivevo loro che era possibile che io non fossi resistente (quando una donna ti piace molto è difficile esserlo). In ogni caso comunque ho constatato che ci sono persone vere, che ti danno una risposta anche se negativa, e anche persone distaccate, cacciatori di foto ecc... Tu vivi un'altra situazione e capisco il tuo bisogno di non comprometterti. Probabilmente tuo marito non è un noioso: penso che portandoti a casa quella rivista cercasse nuove forme di erotismo da vivere però solamente con te. La sua chiusura nei confronti della tua curiosità te lo fa vedere noioso, ma forse ti sente troppo sua e non è una colpa. Solo che dal tuo punto di vista questa sua possessività è come una scoria che tu vorresti che eliminasse anche perchè renderebbe entrambi più liberi. Così sei diventata trasgressiva e forse con un po' di dispiacere vivi nascostamente questo tuo desiderio che a poco a poco si fa sempre più forte.

L'unica cosa che io faccio nascostamente è quella di leggere la rivista, ritagliare gli annunci più interessanti e buttare il giornale per non farlo trovare ai miei, visto che vivo nella loro casa, ma per il resto tu sei libera di far leggere le mie lettere anche al tuo amico che ti presta il documento per il fermo posta. Rimane comunque il fatto che, al di là di quelle che potranno essere le mie esperienze in merito all'argomento, se ti farà piacere continuare questo, per me piacevole, rapporto epistolare, mi piacerebbe parlarti anche di come sento e come ho sentito l'erotismo fisico e anche quello mentale, di come mi sono liberato di certe inibizioni, di come ultimamente ho rivalutato la sessualità adolescenziale e soprattutto di che cosa mi manca e di che cosa ho voglia per sentirmi libero sia sessualmente sia nella vita. Rimango inoltre dell'opinione che tu dia tanta importanza ai rapporti epidermici. Più che a coppie ti consiglio di scrivere a delle singole che, pur essendo difficili ed esigenti, se accettano il rapporto epistolare ti potranno dare veramente tanto. Vorrei infine dirti che non è per niente infantile immaginare visi, corpi, sessi e mani che ti toccano, è fin troppo elettrizzante. L'incertezza è dovuta a quanto la fantasia sia diversa dalla realtà o per meglio dire da quanto una mano non sappia toccare rispetto ad un'altra. La rivista ti insegnerà a non sentire il terrore di esser riconosciuta mentre cammini per strada. Io non vivo questo terrore ma non ti invio foto perchè voglio aiutarti a raggiungere il tuo fine: ora tu vuoi immaginare, eccitarti fantasticando corpi, sensazioni e situazioni. Vedi, anch'io non so come sei, ma ti immagino. Per ora riesco ad immaginare delle sensazioni e, se tu ora fossi dentro di me, sentiresti eccitazione fisica. Se tu mi credi però non c'è volgarità ma una voglia, un po' sospesa a mezz'aria, di toccarti, di seguire le linee del tuo corpo per scoprirti, per sentire la tua pelle, i tuoi pori che mi vogliono, per sentire il tuo respiro, il tuo cuore e i tuoi odori. Non riesco ad immaginare di avere un rapporto completo forse perchè non so come sei fatta o perchè in fondo non lo desideri. Il vero piacere sta nel desiderare ciò che desidera chi sta vicino a te in un determinato momento. Aspetto una tua risposta,ciao. ..., 20 ottobre 1994 Ciao Francesca, sono Alessandro. Ho letto diverse volte la tua lunga lettera che tengo sempre in mezzo alla mia agenda. Ti ho sentita più "confidenziale", più calda, più trascinante e forse perchè ti fidi maggiormente di me, considerando che in fondo, non mi sono mai nascosto!! Io rispetto a te vivo maggiormente di fantasie, perchè credo che la libertà, specie a livello di erotismo, dipende anche da chi si incontra. Tu ora hai la possibilità di scoprire chi sei veramente, di capire e sentire quanta voglia hai di godere, di vivere il piacere e soprattutto credo che tu possa raffinarti cercando e trovando la via, il modo per appagarti maggiormente. Solo così lo potrai sapere. Anche Maurizio ha la grande fortuna e occasione per arrivare a ciò ma, credimi, il merito è quasi tutto tuo. Ti consiglio di tenerti ben stretta questo tuo amante anche se, a dire il vero, ci sono alcune cose accadute tra voi che mi fanno pensare di non fidarti troppo di lui. Non è stato lui, trattandoti da puttana, a convincerti, ma è stata la tua voglia stessa a spingerti verso di lui e il gioco con relative regole che avete stabilito è molto meno pericoloso e più sereno ed appagante. Quando rileggo la tua lettera vorrei sostituirmi all'obbiettivo della telecamera per vivere la tua voglia mentre ti tocchi, mentre godi perchè nella tua mente immagini e sai che c'è chi si eccita e chi si tocca guardandoti. Sicuramente io non ne potrei fare a meno; mi batterebbe subito così tanto il cuore da farmi sentire come un grosso nodo alla gola, comincerei ad inghiottire saliva in gran quantità e in meno di un minuto avrei già in mano il mio cazzo pulsante e umidiccio di umori, desideroso di raggiungerti, di toccarti, di sfregarti e di riempirti. Tu mi fai venire molta voglia. E una gran voglia mi è venuta circa 20 giorni fa: premetto che pratico molto sport nel tempo libero. Per rilassarmi qualche volta faccio del cicloturismo, mentre in

maniera molto più assidua corro a piedi (maratone). Un sabato facevo il mio solito e breve allenamento sugli argini del fiume quando, in un luogo molto appartato, vedo una Fiat 126 bianca. E' normale per me incontrare coppie che fanno l'amore in auto e solitamente dò una breve occhiata e poi tiro diritto. Quella volta però i vetri erano giù e quindi la mancanza di condensa sui vetri mi permetteva di vedere tutto. Mi colpì la posizione di lei coi piedi sul soffitto della macchina e mi fermai a guardare. In un batter d'occhio i miei calzoncini erano diventati gonfi. In un primo tempo loro non si sono accorti di nulla ed io aumentai la mia eccitazione perchè teneva il suo sottile e lungo dito mignolo sull'entrata del sedere così che ad ogni contraccolpo potesse entrare con la sola unghia. Inoltre lei aveva la figa fatta molto bene (una delle più belle che io avessi mai visto), non troppo grande, con due labbra sottili che ad ogni colpo ritornavano velocemente su se stesse pronte per essere riaffondate. Erano due ragazzi che non avevo mai visto. Pensai che al limite mi avrebbero scacciato e che comunque non mi avrebbero sputtanato in quanto non compaesani. Cominciai a menarmelo. Loro erano abbastanza silenziosi mentre facevano l'amore, i respiri erano "grossi". Lui aveva un discreto uccello e si vedeva anche da come premeva sulle grandi labbra, inoltre mi sembrò che lui fosse anche molto esperto e soprattutto resistente, visto che in maniera appena percettibile lei raggiunse l'orgasmo almeno tre volte. Poi lei con un breve urlo si accorse di me, ormai assente, e gli disse "Guarda!" ma lui se ne fregò della mia presenza mentre lei per un attimo si bloccò. Lui, così preso, riprese con più intensità, con colpi più forti e prendendo rincorse più lunghe. Non ne potevo più, ma non volevo venire e mi fermai, tremante dalla voglia, a guardarli. Si desideravano molto e si vedeva che avevano molta intesa (non solo sessuale). Ad un certo punto mi accorsi che anche lui era alla fine: la base del suo uccello si ingrossò ulteriormente, penso che fosse la venuta, il flusso dello sperma che risaliva quell'uccello e che irrigidì ed inarcò il corpo del ragazzo ormai sfinito e mentre lui eiaculò estraendolo all'ultimo istante da quella figa così bella, inondandole il corpo fin sotto il mento, ripresi a menarmelo mentre loro mi guardavano un po' curiosi, un po' eccitati e un po' felici di essere loro la causa di quella fantastica sega. Mi sentivo strano, mi misi quasi di spalle perchè un po' mi sentivo a disagio e timoroso ma lei mi disse che loro non si erano vergognati. Sentirmi dire così mi dava la stessa sensazione di essere stato io a scoparla, di aver ricevuto un invito da parte sua per desiderarla. Le gambe mi stavano già cedendo. Io pensavo a quello che avevo visto prima e guardavo le parti di quel corpo grazioso che stavo desiderando, che avevo lì ad un metro e che non potevo toccare. Stavo per venire, lei se ne accorse e mi chiese di resistere più che potevo. Fu sofferenza e piacere, immenso piacere; ritardai l'evento di una decina di secondi e poi si verificò l'inevitabile. Sorpresi me stesso per la spinta con cui uscirono i primi tre getti di sperma tanto che entrambi esclamarono "però!". Credo di non aver mai avuto una voglia così. Mi diedero un fazzolettino e mi dissero di non cercarli servendomi della targa e che, al limite avrei potuto ritrovarli lì, con più facilità alla sera. L'uccello mi si afflosciò, ma continuò a gocciolare seme per un paio di minuti. Mi tirai su i calzoncini e ripresi a correre con la mente libera, sicuro che non avrei mai più dimenticato ciò che mi era appena accaduto. Ha dell'incredibile, mi ritengo fortunato specie se consideri che è stato del tutto casuale. Ho voglia di incontri di questo tipo. Gli annunci non mi ispirano tanto, foto non ne ho e a parte qualche polaroid, non ho tante possibilità. La corrispondenza è una bella esperienza e sviluppa molto l'erotismo mentale. Proponi a Maurizio di filmare se stesso mentre si masturba guardando te che fai altrettanto davanti a lui. Fin qui niente di particolare: chiedigli di resistere al piacere e di non venire finchè non lo ordini tu. Ma tu , usi oggetti di gomma quando sei sola? Lega tuo marito su una sedia e scopatelo, vedrai... Ho la ragazza, ma non mi piace parlarne, nel senso che non mi va di coinvolgerla in questi rapporti che porto avanti con te e altri. Chissà forse è una forma di gelosia ma per il momento preferisco vivere separatamente i rapporti. A presto. ..., 15 novembre 1994

Ciao Francesca, ho ricevuto proprio oggi la tua lettera e mi è piaciuta veramente molto. Tu sei molto descrittiva, curi molto il particolare e soprattutto, col passare del tempo, ti sento sempre più libera nel tuo cammino. Ho sempre creduto che la libertà fosse il fare spontaneamente ciò che si desidera. La libertà è creare, è improvvisare. La storia della torre ne è l'esempio, è la prova di come tu stia raggiungendo successi personali liberando appunto te stessa. Tu, con Maurizio, sei riuscita a fare ciò che noi uomini, in genere, non sappiamo fare con voi donne; tu hai scelto di fare le cose che mi hai descritto e grazie ad un patto, un gioco, hai fatto in modo che Maurizio dipendesse da te. Ma non era un potere, una supremazia schiacciante come quella di certi atteggiamenti maschilisti! La tua sensualità ha reso dipendente la sua facendo uscire da parte di entrambi una potenzialità, una voglia di piacere, che ha raggiunto livelli altissimi. Brava!!! Anch'io mi sono eccitato tantissimo e sono stato contento di sapere che ci sei riuscita e che mi hai fatto vivere questa tua esperienza. Non sono così libero, però sono una persona che sa immedesimarsi nei panni degli altri: ci sono delle volte in cui, forse, riesco ad individuare fisicamente le sensazioni che provi quando descrivi la tua voglia, i tuoi umori ed il desiderio di dare il piacere a chi ti sta vicino. Anche a me dai piacere. Lo dimostra il fatto che spesso rileggo le tue lettere. Purtroppo non ho più rivisto quella coppia in macchina. Spesso li vado a cercare di proposito. So che a loro non è dispiaciuto e che può succedere di rivederli. Ho voglia di rifarlo così: vorrei annusare gli odori all'interno di quella macchina, vorrei toccarmi per loro ma... Tu vuoi sapere di me. A poco a poco saprai sempre di più. La mia vita sessuale è iniziata relativamente tardi. Questo perchè sono sempre stato un tipo solitario, in un certo senso autosufficiente. Quando i miei coetanei avevano già le prime storie, io dovevo ancora cominciare a farmi seghe. Ma come potevo provare piacere attraverso l'autoerotismo quando non sapevo cosa fosse il piacere. Mi toccavo ma non succedeva niente e i miei amici, a scuola, parlavano di seghe, sperma, e piacere come qualcosa di speciale, da grandi. Un giorno trovai un giornale porno, lo nascosi sotto la maglia e lo portai a casa. Scelsi la pagina che più mi eccitava: raffigurava un uccello con la cappella appena dentro le grandi labbra di una figa veramente bella, piccolina e ben curata con una piccola e bianchissima goccia di sperma che stava fuoriuscendo proprio in quell'istante. Pensando a ciò che mi avevano descritto i miei amici, feci finta di desiderare e di sostituire il mio all'uccello della figura e cominciai a menarmelo. La cosa era molto eccitante ma non succedeva niente. Poi, quasi istintivamente, provai a toccarmi sfregando soprattutto la punta, simulando l'entrata in quella figa arrapante e cominciai a sentire le gambe più fragili, il ritmo si fece più repentino e così anche il respiro. Poi all'improvviso sentii risalire dalla radice del cazzo qualcosa che il cervello non comandava, qualcosa che non poteva più tornare indietro e che uscì con una potenza sorprendente raggiungendo il collo del mio maglione rosso al primo spasimo per essere poi più abbondante dal secondo al quarto. Quel pomeriggio, incuriosito e preso da queste nuove sensazioni, mi feci 5 seghe. La mia natura solitaria non mi ha mai procurato tante esperienze durante l'adolescenza. Le prime esperienze mi videro nel ruolo di "guardone". Avevo 16-17 anni, mia zia 22. La finestra del suo bagno comunicava con quella di un mio balconcino chiuso su tutti i lati da un muro. Al suo ritorno dal lavoro andavo a spiarla mentre faceva la doccia: non era una bella ragazza, ma fisicamente aveva due belle tette e soprattutto aveva il pelo molto nero e lungo cosicchè le parti più intime risultavano seminascoste e quindi più eccitanti una volta che si riuscivano a scorgere. In quel periodo mia zia si era invaghita di un ragazzo che non la voleva e, a volte, origliando certi suoi discorsi con le amiche, sentivo e capivo che si sarebbe fatta scopare da lui anche ad occhi chiusi. Si vedeva che ci stava male.

Spesso in quel periodo alle 17.15 ero puntuale al mio appuntamento segreto ed era per me una cosa eccitantissima spiarla, rischiando di essere scoperto da lei o da chi silenziosamente poteva venire sul balconcino. Si riempiva il corpo di schiuma in un modo molto delicato e sensuale. Mi piaceva, facendomi tremare tutto, con erezioni da capogiro, quando si depilava di fronte a me a gambe apertissime. Ero fortunato: lo faceva verso di me perchè la luce proveniva dalla finestra da dove guardavo io. Lo faceva lentamente, a volte impiegava più di mezz'ora e per me era bellissimo ma anche struggente. Tutte le volte, finita "l'esibizione", me ne andavo al bagno bagnato di umori, di voglie... Quante seghe mi sono fatto!!! Un giorno la vidi salire in casa lacrimante. Mi disse che lo odiava. Ma chi? Sempre lui, quel ragazzo che tanto desiderava. Si chiuse in bagno per la consueta doccia. Andai sul balconcino: stava facendo pipì, si lavò davanti e dietro e si rimise le mutandine. Non fece la doccia. ero deluso, ma quando ormai stava per uscire dal bagno, guardò nella mia direzione. Credetti di essere stato scoperto e mi eclissai senza poterla più vedere. Passati alcuni istanti con un po' di esitazione volli riprovare a guardare: che sorpresa ebbi! Era venuta alla finestra, a circa un metro e mezzo da me, e cominciò a sfregarsi gli slip con il manico di uno spazzolone da pavimento. All'inizio faceva scorrere il manico sulla fessura rendendola evidente nonostante il tessuto sovrastante. Accelerò la cadenza dello scorrimento per poi fermarsi con la punta del manico premendolo all'insù di un paio di centimetri. Ora aveva sia le mutandine che il manico appena dentro. Il tessuto tirava; ebbe un eccesso di rabbia, quasi lo volesse sfondare. Poi si fermò sospirando ad occhi chiusi. Qualche lacrima le scendeva. Si tolse la mutandina, riprese lo spazzolone col proposito di farlo entrare. Era molto sensuale. Cominciai a perdere di vista la punta del manico non appena si inoltrò nel lungo e folto pelo e non appena toccò l'apertura si inarcò lasciandosi sfuggire un breve e rauco urletto. La pelle delle gambe, i pori, rabbrividirono e i capezzoli sotto la magliettina si inturgidirono. Poi entrò, ed entrò ancora ma non verticalmente. Inclinò lo spazzolone in modo che il manico durante il saliscendi ruotasse su se stesso sfregando le pareti della vagina. Io ero lì, mamma mia ero lì!! Continuò per almeno dieci minuti, mandava giù saliva in continuazione, poi le gambe cedettero e fu costretta ad appoggiarsi ai vetri della finestra aperta. Esausta, estrasse il manico di legno la cui parte terminale presentava almeno 10 centimetri di bagnato, era più scuro. Lo appoggiò al davanzale della finestra poi si sdraiò sulla pedana del bagno e nella stessa posizione in cui si depilava, ma per terra, divaricò le gambe e quasi come in un gesto disperato si toccò con più dita, sfregandosi secondo un ritmo crescente, ansimando e venendo, desiderando di essere posseduta da quel ragazzo; si riprese, si lavò e dopo che se ne uscì dal bagno, vi ci andai io per leccare e bere quel succo, quello strano sapore che lei aveva lasciato sul manico e che feci mio. Per diversi mesi l'ho ancora spiata prima che mi scoprisse, ma non dimenticherò mai quel giorno, quelle sensazioni, quel sapore e le seghe che mi sono fatto pensando a ciò che vidi. I film porno non potranno esser mai eccitanti come le esperienze che ognuno di noi ha avuto la possibilità di vivere. Tuttora mi eccitano. In futuro ti parlerò ancora di me e chissà forse anche della mia ragazza. Capisco che non ha senso tenerla in un mondo a parte ma per ora mi sento così. Comunque il consiglio che mi hai dato lo terrò presente. Forse hai ragione tu. Ti leggo e ti immagino. ..., 4 dicembre 1994 Cara Francesca, ciao! Sei sempre splendida quando racconti le tue avventure. Ogni volta mi meraviglio di come sei brava a raccontare questi avvenimenti. E, purtroppo, questa tua bravura, ha sempre come conseguenza una mia sana e liberatoria sega ogni qualvolta ti rileggo. Pensando un po' a quello che mi hai detto relativamente alla mia doppia vita devo dire che in fondo è un po' vero che mi sto comportando nel modo sbagliato. Sarebbe

giusto vivere la "propria" vita e non inventarsene di parallele perchè in quella reale non abbiamo la possibilità di esprimerci. Ma purtroppo non sempre possiamo decidere quale sarà il nostro futuro. Comunque cercherò di seguire il tuo consiglio. Ti parlerò un po' di lei ma non ti prometto di coinvolgerla in questa nostra corrispondenza. Prendo tempo. Ebbene, noi siamo insieme da circa due anni. La nostra storia è iniziata nel più banale dei modi; facevamo parte della stessa compagnia già da quando avevamo quattordici/quindici anni. Per anni non ci siamo considerati poi per un avvenimento inspiegabile abbiamo scoperto di avere una passione l'uno per l'altra e viceversa. Ora stiamo bene insieme e il rapporto sembra funzionare. Abbiamo intenzione di andare a vivere da soli. Abbiamo molti interessi in comune e questo ci aiuta molto. Lei si chiama Roberta e ha la mia stessa età. E' abbastanza alta, un corpo slanciato, castana con in capelli medio lunghi e ricci. Ha proprio un bel corpo con due bellissime tettine. Dal punto di vista sessuale che dire? Ci troviamo bene. Ecco direi che, in conclusione, è un rapporto che funziona sotto tutti i punti di vista. Certo io ho i miei desideri (vedi la mia vita parallela) e cerco in qualche modo di realizzarli fuori dal nostro menage. Ho riflettuto molto sul motivo. Probabilmente è nel fatto che io e Roberta ci conosciamo da sempre, e forse questo un po' mi limita. Sai benissimo come sia più facile aprirsi a sconosciuti piuttosto che a persone con cui dividi la vita ogni giorno. Per me nel sesso, è così. Ho più difficoltà a raccontare i miei desideri a Roberta piuttosto che a te che conosco poco o nulla. Ti sembra strano? A me non più di tanto, comunque la situazione attualmente è questa. Mi dici che l'ideale è vivere assieme le esperienze. Lo so, me ne rendo conto, ma purtroppo non riesco (o probabilmente non voglio) che tutto ciò accada. Il fatto di vivere due "vite" parallele mi garantisce da una parte la tranquillità di una situazione "normale", dall'altra di sperimentare ciò che altrimenti non avrei mai la possibilità di vivere. A volte comunque penso alla possibilità di indirizzare queste due vite parallele su un binario unico ma all'ultimo momento mi tiro sempre indietro. Con Roberta abbiamo parlato di "esperienze" diverse ma è sempre stato a livello di fantasie. Fantasie che spesso inseriamo nel nostro rapporto per rendere "caldi" i nostri incontri. Non le ho mai chiesto "seriamente" se poi le cose di cui parliamo le interessano veramente oppure no. E' comunque appurato che queste "fantasie" che creiamo sono coinvolgenti e vengono vissute con partecipazione e passione. A volte penso che Roberta sarebbe anche disponibile ad affrontare certe esperienze. Il problema è un altro. Io, sono pronto? Voglio concludere questo discorso raccontandoti un po' di Roberta. Mi piace moltissimo, soprattutto mi piace fare l'amore con lei. E' calda, partecipa, è attiva. E qualche volta si scatena proprio offrendosi ad affrontare esperienze sempre nuove in questo campo. Spesso sono io che limito le possibilità. Perchè? Non lo so. E poi, caso mai, mi butto in un'avventura senza senso, come quella che l'anno scorso ho avuto per alcuni mesi con una donna sposata. L'ho cercata, l'ho ottenuta se non per il piacere di "possedere" quell'esperienza. E con questa donna ero molto più "libero", molto più disinibito che con Roberta. Con questa donna avrei fatto di tutto, con tutti. Probabilmente perchè non mi interessava poi più di tanto. Questa, almeno, è la risposta che mi sono dato. Vedo che questa lettera sta diventando lunga. Ti parlerò di questa signora in un'altra lettera. La settimana prossima farò un viaggio a Londra. Colgo l'occasione di un lavoro per passare nella capitale inglese una decina di giorni. A risentirci quindi fra un po' di tempo. Intanto ti auguro di continuare, con Maurizio, questa meravigliosa esperienza e di rendermene partecipe attraverso i tuoi racconti. Per quanto mi riguarda penso di averti fatto capire che mi è difficile pensare di parlare con Roberta di questa mia "doppia vita" e quindi di te. Però chissà, in

certi momenti, divento molto disponibile e sincero e se si creerà una situazione particolare con Roberta, non nascondo che la possibilità che io mi "spogli" possa esistere. Ciao a presto. ..., 3 gennaio 1995 Ciao Francesca, scusami per il ritardo, ma il viaggio a Londra e una lunga serie di contrattempi mi hanno impedito di risponderti prima. Probabilmente in questi giorni andrò a convivere con Roberta ma, ad ogni modo, per la posta continuerò a conservare il "solito" indirizzo. Come ogni volta, mi scrivi sempre lettere e storie molto trascinanti e travolgenti; mi piacciono veramente anche se non so come è andata a finire con tuo marito... Credo anche che ti piaccia molto sapere che mi eccito sempre e che mi fai venire tante voglie. A volte mi costringi a toccarmi mentre rileggo le tue lettere e immagino di sostituirmi a Maurizio o almeno di vedervi. Ultimamente la mia attività erotica non è molto vivace anche a causa di situazioni contingenti che non posso evitare. Mentalmente, però, ci penso e ti confesso che quasi sempre desidero e sogno di baciare e leccare soprattutto fighe e sento proprio la voglia che mi viene da dentro e non dal cervello. Quando Maurizio te la leccava, l'ho invidiato. Sì, è vero, dovrei parlarti di quella donna sposata con cui ho avuto una lunga storia, ma preferisco parlarti di una mia esperienza avuta con una italiana residente a Berna, amica della ragazza di un mio amico che vive là. Siamo stati invitati a casa di Irene (questo il suo nome) a vedere alcuni suoi quadri (è pittrice). Per via dell'arredamento un po' datato, di uno stile al quale io non sono abituato, l'atmosfera dentro la casa mi sembrava proprio quella di altri tempi. L'appartamento era molto grande, molto bello. La mia competenza in fatto d'arte vale meno di zero, tuttavia le cose che Irene ci ha mostrato, sculture soprattutto, mi sono sembrate belle. Irene ed io abbiamo conversato fino all'una di notte (o quasi) quando all'improvviso o più precisamente senza nessuna logica o collegamento con quanto si era detto o fatto in precedenza, Enrico (il mio amico) e Maya compaiono (arrivando da un'altra stanza) completamente nudi e chiedono ad Irene di scattare loro qualche foto di nudo artistico (nel corridoio principale dell'appartamento avevamo visto prima delle foto in bianco e nero, erano dei ritratti appesi al muro ma non vi era nessun soggetto nudo). Comunque Irene ha accettato subito con serietà. Certamente l'ambientazione era quasi ideale, interni retrò e nudità di persone comuni; io sono rimasto invece un po' sorpreso anche se non nascondo che la cosa mi stava creando una tensione dentro. Nella stanza c'era quasi silenzio, solo i rumori sordi dei vari spostamenti, ma nessuno parlava. Ad un certo punto però le pose sono diventate sempre meno artistiche. Maya ha cominciato a farsi fotografare mostrando bene il suo sesso, allargandoselo con le mani, inginocchiandosi sul pavimento e mostrando ad Enrico il suo posteriore, toccandogli il pene con le dita dei piedi. Alla fine Enrico non è riuscito a trattenersi ed ha avuto un'erezione, hanno smesso di posare e si sono lasciati andare sul pavimento , lei si è messa a cavalcioni su di lui e se l'è infilato dentro e, ansimando, ha cominciato a muovere i fianchi con colpi decisi. Durante il coito lei ha accennato l'intenzione di baciarlo sul petto, ma aveva già perso il controllo, era sicuramente eccitata dal fatto che altre persone stavano guardando la scena, sono bastati pochi minuti e lei è poi venuta con un quasi urlo e con dei piccoli lamenti che si sono smorzati velocemente. A me intanto era balzato il cuore in gola perchè il tutto era successo in maniera improvvisa. Irene ha osservato con interesse ma non si è scomposta più di tanto. Mi ha preso poi per mano e mi ha portato in una delle camere da letto ed ha chiuso la porta. In quel momento non pensavo a nulla, lei ha cominciato a spogliarsi con molta tranquillità ed io ho fatto altrettanto. Mi ha ripreso per mano e mi ha fatto stendere supino sul letto e si è chinata in un cassetto per prendere qualcosa. Dal cassetto ha preso poi delle vecchie cravatte e sorridendomi mi e guardandomi negli occhi ha cominciato con molta dolcezza a legarmi caviglie e mani al letto. Io sono rimasto in silenzio e mi sono chiesto nel

mentre se si trattasse di una cosa che le era venuta in mente al momento oppure se l'avesse già collaudata prima. Nel frattempo avevo perso l'erezione perchè la mia curiosità per quella cosa aveva prevalso sull'eccitamento. Sono rimasto immobile, lei si è mossa su di me, girata, ed ha cominciato a masturbarmi lentamente con la mano destra, con solo il pollice e l'indice mi prendeva la pelle più in alto possibile e poi l'abbassava fino alla base del pene e rimaneva lì una frazione di secondo e poi ricominciava. Mi è diventato subito duro e l'odore del suo sesso a pochi centimetri dal mio viso mi ha immediatamente eccitato. Ho cominciato a leccarle l'ano con forza e lei si è abbassata fino ad appoggiarsi sul mio petto per farmi fare meglio ed ha continuato a masturbarmi usando ora la bocca ora le mani. Per due volte mi ha portato vicino all'orgasmo, poi ha rallentato per non farmi venire, io non riuscivo più a trattenermi ed i testicoli, per il fatto che avevo bisogno di sfogarmi, mi dolevano un po'. Lei poi si è girata mettendosi sempre a cavalcioni su di me, spalancando le gambe per mostrarmi di proposito la sua fessura. Aveva le piccole labbra lunghe, diciamo più grandi del normale. Mi ha stretto il sesso tra le sue natiche ed ha iniziato a masturbarmi nuovamente strisciando avanti e indietro con movimenti molto agili del bacino, io la guardavo o negli occhi o nel sesso, poi ha rallentato il ritmo e si è fermata di colpo, ha fatto un respiro profondo e poi ha chiuso gli occhi, e quando li ha riaperti ho visto un breve zampillo di orina che usciva dal suo sesso. Poi un altro più lungo e l'ho sentito tiepido fino al petto. Ero rimasto di stucco e non riuscivo a reagire nemmeno mentalmente, l'eccitazione per quella cosa nuova mi aveva quasi tolto il respiro. Lei ha terminato poi con un altro breve getto che ho osservato spegnersi tra i suoi peli biondi ed ha subito ripreso a strisciare avanti e indietro le natiche sul mio sesso più turgido che mai. Un po' per la performance che Irene mi aveva offerto e un po' per il mio bisogno di sfogarmi, ho avuto l'orgasmo quasi subito. Anche adesso, durante il giorno, mi capita qualche volta di pensare a quegli attimi di sfinimento e di rilassamento che sono seguiti alla mia eiaculazione e alla contemporanea sensazione del suo liquido sul mio petto e sulla mia pancia. Il periodo refrattario che ha seguito il mio orgasmo, e che vale per la maggior parte degli uomini, mi ha reso più freddo ed ho intuito che lei in quel momento era molto eccitata, si era eccitata per le cose che aveva fatto e si era lasciata cadere all'indietro tra le mie gambe. L'ho tirata un poco verso di me e mi sono concentrato sul suo sesso, era in primo piano e così vicino che di lei non vedevo altra cosa, la lampada del tavolino vicino lo illuminava molto bene. Ho aperto leggermente le labbra con la mano sinistra e con un dito le ho cercato il clitoride ed ho cominciato a stimolarlo con molta delicatezza, sfiorandolo. Progressivamente ho iniziato a masturbarla usando solo la superfice dei polpastrelli dell'indice e del medio. Le sue gambe che si irrigidivano mi hanno fatto capire che stava per venire, l'ho incitata con qualche parola e alla fine è venuta con un urlo soffocato. Ci siamo fatti una doccia senza libido, in amicizia si può dire, e sono tornato in albergo con un taxi, da solo perchè gli altri due già se ne erano andati. Due sere dopo abbiamo cenato tutti insieme al ristorante vicino al nostro albergo e quando ci siamo salutati lei mi ha baciato con molta tenerezza. Come ti ho già detto, ogni tanto ripenso a quel gioco, è stato solo un gioco in fondo ma allo stesso tempo anche così carico di tensione. Ti ringrazio per la foto casta che NON ho ricevuto! Hai dimenticato di includerla nella busta? Vorrà dire che continuerò ad immaginarti. Come vedi continuo a vivere la mia doppia vita. Non ho ancora deciso come comportarmi con Roberta e non credo che questo avverrà in tempi brevi. D'altra parte mi piace questa mia "seconda" vita. Ho l'impressione di vivere di più. Non meglio, ma sicuramente di più. Ciao Francesca e se mi permetti, un bel bacio sulle tette, le tue. ..., 5 febbraio 1995 Cara Francesca, ciao. Sono contento che tu abbia corrisposto alla mia sincerità descrivendomi in un modo

così vero le tue esperienze. Io credo di avere il pregio o difetto di possedere una forte immaginazione per tante cose, e in questo caso, leggendo la tua lettera, mi sono eccitato mentalmente, ricostruendo con la forza del pensiero la scena che mi hai descritto, come se fossi stato veramente lì, ai piedi del tuo letto. Mentre ti sto scrivendo mi rendo conto di due cose: una, che nel frattempo la tua storia con Maurizio avrà comunque avuto un seguito o un epilogo, e quindi quanto sto per scrivere potrebbe anche non avere più senso, ma questo è un fatto che devo per forza ignorare; seconda, che tu ed io abbiamo cominciato a mangiare una pietanza dai mille sapori. Mi accorgo ora che la materia sfugge ad ogni impostazione o controllo. Vorrà dire che mi riservo di ritornare su certi proponimenti e mi concedo ora ti accontentare la mia (e la tua) fantasia e curiosità del momento, quelle che emergono immediatamente dopo ogni lettera ricevuta. La prima curiosità che mi cattura è quella di sapere in quale modo si è rinnovata l'intesa sessuale con tuo marito, in particolare vorrei conoscere nel dettaglio le iniziative sessuali che lanci a lui, come tu stessa hai scritto. Mi verrebbe da pensare che tu usi i momenti che crei con Maurizio e ad esempio i miei racconti per riviverli poi nel tuo letto. Anzi chiedo di più. Se puoi raccontami più fedelmente possibile l'ultima volta che hai fatto l'amore con tuo marito; scrivimi come l'avete fatto. Mi chiedevi un suggerimento da proporre al tuo amico nonchè complice, colgo l'occasione di parlarti di un pomeriggio nel quale ho avuto un incontro particolare con Roberta. Un incontro che, per le modalità di svolgimento, ti potrà dare qualche idea. Non ricordo di preciso il mese, ricordo però che era un pomeriggio piovoso e stavo in soggiorno ad aspettare. Le avevo appena telefonato perchè volevo venisse a casa mia per un po'. Avevo voglia di vederla, allo stesso tempo mi aveva preso però un momento che, per semplicità, ora definisco di libidine, ero un po' proiettato fuori di me stesso, la sensazione di essere eccitato e di desiderare del sesso puro. Lei è arrivata dopo circa mezz'ora, ci siamo seduti sul divano a parlare del più e del meno e poi siamo finiti a far l'amore. Prima che lei arrivasse però, avevo sistemato una cassetta nello stereo, predisposto i microfoni esterni il meglio possibile ed ho cominciato a registrare nel momento in cui lei ha suonato il campanello di casa. Avevo anche coperto i led rossi che indicano che l'impianto sta registrando con del nastro adesivo perchè se lei se ne fosse accorta si sarebbe certo arrabbiata moltissimo. Mentre dialogavo sul divano ricordo ero distratto al massimo, pensavo a tutt'altro, al momento in cui avrei cominciato a toccarla, a farla gemere, a farla sospirare senza farle sapere che quei suoi attimi e quelle sensazioni venivano "fermate" su di un nastro magnetico. Ho cominciato senza troppi preliminari, l'ho fatta inginocchiare sul pavimento con il busto appoggiato sul sedile del divano, le ho abbassato i fuseaux e lo slip solamente e l'ho penetrata subito. Lei ha sentito un po' male e me lo ha detto, ma era quello che stavo cercando. Lei dopo poco si è dimostrata eccitata di quella cosa un pochino improvvisa e lo avvertivo nella sua voce, ed io contrariamente a ciò che avevo immaginato, ho cominciato a lasciarmi andare come non mai. Poi mi sono fermato e ho cominciato a passare la lingua sull'ano. Lei qualche attimo dopo mi ha chiesto che intenzioni avevo anche perchè in precedenza avevamo praticato solo una volta un rapporto anale, ma non ha mosso nessuna obiezione. Io ho proseguito con la massima delicatezza e lentezza, godevo doppiamente della situazione, vivevo il presente del mio piacere consapevole e l'ignaro presente di lei, delle sue parole, del suo respiro. Ho riascoltato quel nastro da solo due o tre volte e credo una volta di essermi masturbato. In seguito ho aspettato un momento opportuno per farlo ascoltare a lei. E' successo una sera, poco dopo esserci appartati in macchina, ricordo bene il suo stupore ma poi alla fine abbiamo finito con il fare l'amore con molto trasporto, devo dire. Il suggerimento che ti dò è facilmente intuibile a questo punto, e chissà, potrebbe pure piacerti. Spero che mi farai comunque sapere. A me invece piacerebbe, non lo nego, essere al posto di Maurizio per visionare quella videocassetta famosa. Peccato. Scrivendo, così come stiamo facendo noi, si finisce, credo, con l'immaginare sempre di più l'altro e quindi desiderare di conoscere di più, sempre di più. Mi chiedo se un surrogato di quella videocassetta potesse essere l'avere

qualcosa di tuo, intimamente tuo, una foto delle tue parti intime e/o alcuni peli del tuo corpo. Non voglio essere troppo invadente e ti prego di farmi sapere cosa ne pensi. Insieme ai tuoi racconti io aspetto anche la tua fantasia. Ciao. ..., 15 febbraio 1995 Cara Francesca, grazie. E' stata una emozione fortissima. Quando in ascensore ho aperto la tua lettera, sono rimasto senza fiato. finalmente, il tuo corpo! Sei bellissima. Il cuore ha cominciato ad accelerare e sotto fra le gambe, il sesso ha iniziato a gonfiarsi, pulsare, infiammarsi. Sono entrato in casa, mi sono seduto alla scrivania ed ho iniziato a leggerti ed ammirarti. La fantasia si è lasciata andare, inseguendo le tue forme, giocando con i tuoi capelli, i tuoi fianchi... La mano mi è scesa a giocare col gonfiore dei pantaloni, iniziando a premere dolcemente, ritmicamente. Poi ho slacciato un bottone, ho fatto scendere la lampo e si è infilata sotto ad accarezzare le mutande, già bagnate. Alla fine lo ha liberato, gonfio, pulsante, la cappella tutta tesa, una goccia impertinente sulla punta... Con gli occhi ho cercato di rubare più particolari possibili alla tua foto, cercavo di capire la tua morbidezza, la tua dolcezza, la tua "pazzia". Cercavo di cogliere il sorriso dietro quella nuca, di sentire la tua voce, il tuo respiro, il tuo profumo, la tua allegria... Studiavo i pochi tratti percettibili della tua casa, per cercare di capire chi eri, che facevi... Guardavo quel letto sul quale eri distesa e mi immaginavo seduto lì, davanti a te, a studiarti, ammirarti, ridere con te. Ed intanto la mia mano andava e andava, impugnando quel sesso rovente, teso, le vene gonfie e scure di desiderio. Sognavo di accarezzarti, di giocare con i tuoi capelli, di baciare i tuoi seni, di far indurire i tuoi capezzoli fra le mie labbra, di affondare il volto nel tuo sesso, di baciarlo, leccarlo, succhiarlo a lungo, facendoti venire nella mia bocca e bevendo tutto il tuo miele, mentre le tue mani tra i miei capelli mi stringevano a te e le tua gambe mi abbracciavano. Ed anch'io sono venuto: lunghi schizzi bianchi e caldi mi hanno coperto la pancia. Ma lui non ne voleva sapere di tranquillizzarsi... Ho appoggiato la tua foto e ripreso la lettera. Continuando ad accarezzarmi la rileggevo immaginandoti a sfogliare le mie lettere, eccitarti, masturbarti, godere... fino a che sono stato preso da un altro sussulto, un altro tremito, un' altra doccia di sperma. E' passato giusto il tempo di lavarmi ed è arrivata Roberta. Avevo lasciato lettera e foto in bella vista sulla mia scrivania. Non so per quale motivo. Forse l'inconsapevole desiderio di coinvolgere Roberta nella nostra storia? Entrato nella mia stanza le ho viste nelle sue mani mentre, silenziosa, mostrandomi la schiena, le osservava. Mi sono avvicinato, l'ho abbracciata e, baciandole il collo, ho iniziato ad accarezzarla. Lei, sempre zitta, ha appoggiato la lettera, continuando a fissare la foto. Allora le ho infilato le mani sotto la maglia e le ho preso i seni, massaggiandoglieli, accarezzandoglieli. I suoi capezzoli mi si sono ingrossati tra le dita, mentre le labbra si socchiudevano, gonfiandosi. L'ho girata verso di me, le ho sollevato la maglia fino a scoprirle il seno e gliel'ho baciato, a lungo. Poi, sollevata la gonna, tirate via le mutandine, l'ho fatta sedere sulla scrivania, facendole tutto ciò che poco prima avevo immaginato di fare con te, mentre lei fra le mani continuava a stringere la tua foto... Alla fine mi ha chiesto di te, ha voluto sapere tutto e non ho avuto difficoltà a raccontarglielo. E' rimasta molto incuriosita e non mi ha nascosto che è molto eccitante questo rapporto, anche per lei. A questo punto devo dire che avevi ragione tu, cara Francesca. E' immensamente più bello essere in due a vivere questa esperienza con te. Non ho idea di cosa succederà ma per il momento ringrazio il fatto di aver "dimenticato" la tua lettera e la tua foto sulla scrivania.

..., 28 febbraio 1995 Cara Francesca, come stai? Questa volta siamo in due a scriverti. Sorpresa? Roberta ha voluto a tutti i costi entrare in questa storia e per me si è venuta a creare una situazione meravigliosa. E' bellissimo tutto ciò che sta accadendo. Ed è eccitantissimo. Adesso siamo in casa, seduti a fianco, cercando assieme le parole per parlarti. Non è così facile come può sembrare, sai? C'è una specie di imbarazzo tra noi come se nessuno dei due avesse il coraggio di prendere la parola. Io avrei voluto che ti scrivesse direttamente Roberta ma lei non vuole, non questa volta almeno. Abbiamo davanti la tua fotografia e devo dirti che siamo entrambi eccitati all'idea di scriverti. Ci piace molto il rapporto che hai costruito con Maurizio, ci piace l'idea del gioco che state portando avanti. Anche noi abbiamo pensato di fare qualcosa di simile. Addirittura potremmo farlo tutti assieme, che ne dici? Naturalmente rispettando le tue pregiudiziali iniziali... La faccenda della ripresa che ci hai raccontata l'ultima volta ci stuzzica. A Roberta piacerebbe che io facessi la stessa cosa per lei e a me, invece, il contrario. Ti sapremo dire come va a finire (apro una parentesi per dirti che Roberta mi sta accarezzando e mi riesce difficile continuare la lettera anche se la cosa rende tutto ancora più eccitante). Stavamo pensando come proporci per una mano del tuo (vostro) gioco. Hai qualche idea? Roberta mi sta dicendo di chiederti quale è stata l'avventura più eccitante che hai vissuto. Puoi risponderci? Alcuni giorni fa le ho raccontato ciò che mi è successo con mia zia (voleva sapere tutto di me e di te e quindi è stato inevitabile) e le conseguenze del racconto sono state veramente "interessanti". Ci siamo lasciati andare come non mai e questo a riprova del fatto che avevi ragione tu. Queste cose sono immensamente più belle se si fanno con la complicità del proprio partner. Ho chiesto a Roberta di raccontarmi la sua situazione erotica più eccitante che ha vissuto ma non ha voluto rispondermi subito, ha preso tempo. Potrei richiederglielo ora, non ti pare? Sembra che sia disponibile... Scusa ma devo interrompere. E' assurdo che io descriva ciò che mi sta raccontando. Riprenderò la lettera più tardi. Ciao Francesca, sono Roberta. Sono passati un paio di giorni da quando abbiamo iniziato a scriverti. Come avrai capito quella sera non abbiamo avuto "la voglia" di riprendere la scrittura. Ci siamo persi nel ricordare le nostre avventure e siamo finiti a letto. Volevo farti sapere che non mi dispiace affatto che Alessandro abbia iniziato questa corrispondenza con te, anzi, se tutto rimane nei limiti stabiliti da te all'inizio, la cosa mi attira molto anche personalmente. Ho sempre desiderato approfondire con altre persone certi argomenti e il fatto di farlo poi con una persona disponibile che comunque non entrerà mai nella mia vita, è in qualche modo una occasione unica e irrinunciabile. Per questo motivo mi piacerebbe partecipare con Alessandro alla creazione di un rapporto che sia stimolante per tutti, per il piacere reciproco di tutti. Certo, all'inizio, mi ha dato fastidio il fatto che Alessandro non mi abbia detto nulla di te, però in qualche modo lo capisco. Se fossi stata al suo posto probabilmente avrei fatto la stessa cosa. E' difficile rendersi conto dei desideri della persona che ti sta accanto e a volte scopri che i tuoi stessi desideri (che tieni nascosti) sono gli stessi che ha il tuo partner. Entrambi si cerca di nasconderli senza rendersi conto che è molto più bello viverli assieme. L'altra sera la situazione era pressocchè questa. Quando Alessandro mi ha fatto la domanda che tu sai, io ero al suo fianco ed avevo un braccio attorno alle sue spalle ed una mano sulle sue cosce. Ogni tanto, così per stuzzicarlo, allungavo la mano sul sesso. La situazione era eccitante e Alessandro lo dimostrava in maniera "visibile". Alla sua richiesta non ho detto nulla, l'ho solo guardato negli occhi e con la mano l'ho accarezzato con più decisione. "Davvero vuoi che te la racconti? E se non sei tu il soggetto interessato? Non te

la prenderai spero..." Ho visto un attimo di esitazione negli occhi di Alessandro ma poi ha detto di sì, che voleva sapere, che sperava solo che ciò che gli avrei raccontato non fosse successo con qualcun'altro dopo che ci siamo messi assieme. Ad una mia assicurazione in proposito, Alessandro si è rilassato e contemporaneamente gli ho infilato la mano sotto la tuta, gli ho preso il sesso e l'ho tirato fuori, cominciando ad accarezzarlo. Gli ho chiesto di spostarci in camera dove ci siamo spogliati e messi a letto. Lui sdraiato sulla schiena con la testa sul cuscino, io in mezzo al letto, un po' di traverso, di fronte a lui. E in questa situazione gli ho raccontato quella che è stata la mia avventura più eccitante facendomi promettere di stare fermo, fino a che non avessi finito di raccontarla. La situazione è nata durante una gita scolastica. Io ero in quarta superiore e avevo quasi 18 anni. Come ben sai le gite sono spesso una occasione unica per combinare le cose più folli. La nostra classe era associata ad una quinta, della stessa scuola. In camera eravamo in tre: io, Irene e Patrizia. Patrizia aveva il ragazzo nella classe quinta che era con noi. Fatalmente quel giorno a cui mi riferisco era il compleanno di Irene; pertanto abbiamo festeggiato prima di cena, durante e dopo. Eravamo tutte un po' su di giri quando siamo andate a letto e con nessuna voglia di dormire. Comunque in camera noi tre abbiamo continuato a parlare e parlare e come puoi ben immaginare uno degli argomenti (se non l'unico) era il sesso e in particolare i nostri rapporti con i ragazzi. Erano quasi le tre del mattino ed eravamo ancora lì a parlare. Ogni tanto ci attaccavamo alla bottiglia di Porto che avevamo portato con noi in camera e così stava per passare la notte. Tra racconti e confessioni siamo venute a sapere che Irene non aveva mai visto un uomo nudo. Aveva avuto un paio di ragazzi ma non era successo nulla oltre a qualche bacio profondo e toccatina leggera sopra i vestiti. Per noi non era possibile che non avesse avuto ancora quell'esperienza soprattutto perchè Irene ci sembrava una ragazza non particolarmente timida o impacciata. Sta di fatto che comunque non aveva mai visto nè "sentito" un uomo nudo. E Dio solo sa che voglia ne aveva. Così per "regalo di compleanno" Patrizia propose di soddisfare questo suo desiderio. Ma come? Senza sputtanarsi con i compagni di classe e conoscenti vari. Una possibilità c'era e l'ho suggerita io stessa. Perchè non provare con il ragazzo di Patrizia? Irene rise all'idea, Patrizia non più di tanto. Quando però Patrizia diede il suo assenso, l'espressione di Irene cambiò. Ci disse che stava scherzando e che comunque mai e poi mai avrebbe accettato quel "regalo". Però eravamo tutte su di giri e la proposta poco a poco prese piede. Patrizia uscì dalla camera e andò a chiamare Marco. Prima che ritornasse Irene ed io scommettemmo sul fatto che Patrizia ci avrebbe ripensato. Ma non fu così. Dopo qualche minuto Marco entrò nella camera precedendo Patrizia. Anche lui sembrava un po' su di giri e probabilmente non eravamo gli unici studenti con una bottiglia in camera. Irene si fece seria fino ad arrossire clamorosamente quando Patrizia spiegò a Marco il motivo del suo invito e il desiderio di Irene. Sinceramente Marco mi sembrava imbarazzato forse ancor di più della stessa Irene che, nel frattempo, stava cominciando ad essere irrequieta soprattutto quando si rese conto che la situazione si stava facendo molto calda. Cominciai un po' a prenderla in giro anche se non avrei mai voluto essere al suo posto in quel momento. Patrizia intanto spiegava a Marco quello che aveva deciso di "regalare" ad Irene; gli stava dietro e lo accarezzava mentre lui ci stava guardando in piedi. Marco si rifiutò ma Patrizia cercò di convincerlo, insistendo. Irene cominciò a dire "basta con questo stupido scherzo, smettetela... o me ne vado..." ma penso che fosse più un proposito che altro. Patrizia continuò nella sua opera di convincimento sempre accarezzando Marco, dicendogli che comunque non sarebbe stata gelosa che il suo ragazzo venisse "offerto" agli sguardi delle sue amiche e che anzi le avrebbe fatto piacere (sottolineandogli il fatto che comunque quella era una situazione unica e irripetibile e soprattutto che doveva poi dimenticarsene del tutto). Insomma Marco cominciò ad eccitarsi all'idea e ciò stava diventando sempre più evidente sotto il suo pigiamino leggero e attillato. Irene era nervosissima ma il suo sguardo cominciò a fissarsi proprio lì, tra le gambe di Marco. E devo dire che anch'io

cominciai ad essere presa da quello che stavo vedendo. Quando Marco chiese di essere contraccambiato per quello che faceva, venne zittito da Patrizia che comunque ci lasciò libere di comportarci come volevamo ricordando comunque al ragazzo che era lei la sua donna. E mentre gli diceva questo lo cominciò a baciare sulla bocca, poi sul collo, sul petto. "Allora Irene... è tutto tuo... credo che sia molto più eccitante che tu scopra da sola quello che si nasconde qui sotto... non ti pare?" Patrizia, dietro a Marco, con le mani fece per abbassare il pigiama, ma poi non lo fece e le sue mani si persero sotto la stoffa per poi riuscirne. "Dai Irene... toccalo..." Irene non si mosse. "Va bene" disse Patrizia " vediamo se cambi idea se te lo porto lì..." Marco cominciò a prendere gusto al gioco e cominciò a comportarsi più spavaldamente. Io ero eccitata ed ero curiosa, sicuramente quanto Irene, di vedere cosa si nascondeva sotto quella stoffa. Marco si spostò sul letto e, in ginocchio, si mise proprio davanti ad Irene che rimase ferma con gli occhi fissi verso il sesso di Marco. "Su, Irene... toccalo... tiralo fuori..." continuò Patrizia "non è difficile... anche tu, Roberta, falle vedere che non è così difficile..." Fui un attimo presa dall'inquietudine. Era per Irene tutto quello che stavamo facendo, non per me. Ma alla seconda richiesta di Patrizia allungai la mano e cominciai ad accarezzare quel sesso turgido, che stava messo di traverso perchè non riusciva ad uscirsene da solo dai pantaloni. Il contatto con quel sesso mi scatenò una serie di pensieri e di desideri e cominciai ad apprezzare quello che stava succedendo. Cominciai ad allungare le mani anche sul resto del corpo di Marco, sul petto, tra i capelli, lungo la schiena, tra le cosce... Poi Patrizia prese la mano di Irene e la posò dove prima c'era la mia. Irene, seria, cominciò ad accarezzarlo e poco a poco si sciolse. Ad un certo punto Patrizia, io e Irene stavamo accarezzando contemporaneamente Marco che, ovviamente, stava al gioco con grande piacere. Irene abbassò i pantaloni ed il sesso di Marco balzò fuori. Bè, non era affatto male... Irene lo cominciò a toccare, perlustrare, soppesare. "Ti piace?" chiese Patrizia "accarezzalo così..." e le fece vedere come. Irene si fece ben presto più intraprendente e seguì le istruzioni che Patrizia le suggeriva. Non riuscii a non accarezzarlo e toccarlo anche io. Era veramente ben dotato Marco. Irene cominciò a masturbarlo, lentamente, cercando sempre di seguire i consigli che intanto Patrizia le dava. Io gli toccavo le palle e la mano di Patrizia andava lungo le cosce. Poi Patrizia si abbassò con la testa e con la lingua sfiorò la cappella di Marco che a quel punto cominciò a gemere. Irene si fermò ma Patrizia le disse di continuare. La mano di Marco abbassò ulteriormente la testa di Patrizia che ingoiò parte del sesso e cominciò così a fargli un bocchino mentre Irene continuava a masturbarlo. Marco si lasciò andare, completamente. Patrizia si tolse e invitò Irene a fare quello che aveva appena visto. Irene si abbassò e, sempre tenendo ben stretto con la mano il sesso di Marco, cominciò ad appoggiare la bocca sul sesso del ragazzo. Si fece prendere probabilmente dall'eccitazione perchè ad un certo punto cominciò a leccare, succhiare, masturbare Marco con una voluttà che non mi sarei mai aspettata. A quel punto Patrizia commentò il fatto "Bè, sembra che non ti dispiaccia... dopotutto...", poi tolse Irene da Marco e fece spogliare completamente quest'ultimo. Lo fece stendere sul letto e noi tre ci mettemmo attorno. Irene si ributtò sul sesso di Marco, ogni tanto si fermava, lo guardava, lo studiava per poi riprenderlo in bocca e masturbarlo. Patrizia tornò a spostare Irene "calma, calma, non c'è fretta..." Intanto Marco si mise a sedere e si appoggiò alla testiera del letto. Io allungai la mano e presi possesso del sesso. Anche io, pur cercando di trattenermi, avevo voglia di accarezzarlo, baciarlo... Irene era a fianco di Marco, alla sua destra, in ginocchio. Mise la sua mano sulla mia e anche Patrizia fece altrettanto. Marco era partito di brutto e allungò le mani sul corpo di Irene che si lasciò andare del tutto. La mano di Marco le sfregava il sesso da sopra le mutandine. La cosa continuò per un po' fino a che Patrizia se ne accorse e spostò la mano di Marco, un po' incazzata a dire il vero. Però Irene era talmente partita che si buttò di nuovo con la bocca sul sesso di Marco e contemporaneamente infilò una mano nei propri slip, cominciando a toccarsi in modo sfrenato. La cosa non durò

più di tanto perchè Marco non ce la fece più e venne. Irene non si tolse, anzi la sua eccitazione si fece più viva e credo che contemporaneamente abbia avuto un orgasmo. Forse proprio in quel momento Patrizia riconsiderò la situazione, si fece più seria e tirò via da Marco, Irene. Dopo qualche minuto di silenzio, di imbarazzo, annunciò che la festa era finita ed era l'ora di andare a letto. Erano le cinque due ore dopo ci saremmo dovute svegliare. Credo che nessuna di noi tre (e forse anche Marco) abbia dormito in quelle due ore. Irene si muoveva di continuo nel letto, io pure,nonostante mi fossi in qualche modo sfogata da sola, in pochi minuti, al bagno. Patrizia accompagnò Marco e tornò verso le cinque e mezza. Il giorno dopo Irene si mise con un ragazzo della nostra classe. Adesso torniamo a noi e a questa lettera che ti stiamo scrivendo. La cosa più eccitante di tutto quello che è successo la sera in cui ho raccontata questa esperienza ad Alessandro, è stato vederlo, incrociare il suo sguardo, vedere il suo corpo nudo reagire davanti a me. Vedevo il suo sesso seguire il racconto, crescere e vivere nei momenti più intensi. Quando gli ho chiesto di toccarsi è stato un momento molto caldo per me, non so spiegarmene il motivo ma credo che forse sia dovuto molto all'imbarazzo che leggevo nel suo viso. Era eccitante. Poi non si è più trattenuto ed ha cominciato a toccarmi e farsi toccare. La parte finale del racconto l'ho fatta con il suo sesso in mano, in bocca. Ogni tanto lo lasciavo, per proseguirlo, ma la mano di Alessandro mi invitava ad accarezzarlo e baciarlo di nuovo. Alla fine del racconto è venuto ma la tensione era tanta che il suo sesso continuava ad essere turgido, eccitato, pulsante. Abbiamo fatto l'amore ed è stato molto appassionante e soddisfacente. Adesso ti lascio. Prima di spedirti questa lettera la farò leggere ad Alessandro. Questa parte ho preferito scriverla da sola anche perchè, sinceramente, è difficile scrivere in due certe cose. A presto. ..., 12 marzo 1995 Cara Francesca, sei meravigliosa. Ci siamo messi davanti al televisore, eccitati già solo all'idea di avere qualcosa di tuo da vedere. Ti ringraziamo. vederti sul letto mentre ti tocchi, mentre ansimi, mentre godi, è stato per noi veramente emozionante. In qualche modo capiamo il piacere che provi a pensare che qualcuno ti possa vedere in certe situazioni. Anche noi stiamo provando qualcosa di simile. Ci siamo accorti che ci piace mostrarci agli altri. Il problema che comunque ci blocca sono appunto "gli altri". E cioè si ha sempre paura di sputtanarsi, soprattutto con chi può riconoscerti. Certo ci hai stuzzicato. L'idea che ci proponi è molto interessante anche se forse è un po' complicata, soprattutto per togliere quelle immagini dove compaiono i nostri visi. Comunque, forse lo hai intuito già, abbiamo provato a seguire il tuo consiglio ed è stato molto divertente. Divertente perchè, per una serie di problemi tecnici per le riprese, il rapporto diventa più giocoso, più ridicolo pur rimanendo sempre molto eccitante. Abbiamo riguardato il filmato assieme e dobbiamo dire che forse non è poi così bello rivedersi mentre si fa l'amore. Ci eccita molto di più l'idea che tu possa vederlo. Se ci riusciamo a risolvere il problema dei tagli te lo mandiamo e così potrai raccontarci che ne pensi e cosa hai provato. Roberta vorrebbe sapere cosa ne pensi di noi e di quello che ci sta succedendo, soprattutto tra noi e te. E' un rapporto che sta in qualche modo crescendo e ci sta coinvolgendo, forse fin troppo. Noi aspettiamo con ansia le tue lettere e l'idea di perderti un giorno un po' ci spaventa. Ci spaventa perchè con te stiamo crescendo, ci stiamo liberando di alcune nostre paure, di alcune incertezze. A volte avremmo il desiderio di spingerci oltre questo rapporto, avremmo voglia che fosse più intenso, più frequente. Ma poi ritorniamo alla realtà della situazione e ci rendiamo conto che tutto questo funzionerà solo se ognuno rispetta il desiderio altrui. Anche se poi c'è una contraddizione in tutto questo. Non sappiamo se te lo sei mai chiesto: da un certo punto di vista abbiamo il desiderio di vederti e incontrarti che si scontra con il tuo desiderio di non conoscere direttamente le

persone con cui corrispondi ed è altrettanto vero che anche il tuo desiderio di conoscerci veramente (come tu stessa affermi) si scontra con il nostro desiderio di non essere riconosciuti. Questa situazione un po' ci preoccupa, non tanto per la contraddizione in sè, quanto per il fatto che poi, ad un certo punto, questo rapporto non basti più. Non hai mai fatto questa considerazione? Comunque lasciamo per ora perdere questi ragionamenti. Ci fa piacere che con Maurizio vada tutto bene. Quando ce lo farai conoscere? Stiamo scherzando, certo un po' curiosi lo siamo, di sapere come è fatto ma preferiamo che non entri nel rapporto tra noi e te (soprattutto è Alessandro a preferire ciò. E' un po' geloso, secondo te?) Comunque raccontaci pure quello che vivi, quello che desideri, quello che sogni. Forse ti manderemo la cassetta. Sarà una sorpresa. Ti salutiamo e speriamo di sentirti presto. Questa lettera è molto corta ma te l'abbiamo scritta soprattutto per ringraziarti del video che ci hai mandato. Ancora grazie. P.S. Abbiamo mandato a prendere quello che ci hai suggerito. Abbiamo impiegato due ore per scegliere l'oggetto e speriamo che il pacco sia veramente anonimo! ..., 2 aprile 1995 Ciao Francesca, che dire? Sei incredibile. Sei riuscita a farci godere come non mai. Ma dicci un po', ma come riesci a farti venire in mente certe cose? Ci siamo messi sul divano dopo aver acceso e posizionato la telecamera verso di noi; abbiamo iniziato a guardare il filmato. Scommettiamo che sei seduta sulla poltrona di casa tua, non è vero? Sei bella e molto eccitante, con quel vestito rosso, scollato, la gonna corta, le gambe accavallate, le calze nere e quella voce profonda, suadente... sei irresistibile! E il fatto di non vederti in viso rende tutto più misteriosamente emozionante. Ci è arrivato ciò che avevamo ordinato. Roberta, guardandolo e rigirandoselo tra le mani, ha commentato con soddisfazione l'acquisto. Certo che mi crei dei problemi, cara Francesca, non posso competere con un uccello finto (soprattutto per la resistenza). Non l'abbiamo ancora usato aspettando come ci avevi chiesto. Tornando a noi. Le tue prime parole ci hanno catapultato nella tua stanza. Ci siamo talmente immedesimati in quello che stavamo vedendo che avevamo l'impressione di essere a casa tua, a tre metri dal tuo corpo. Ti abbiamo seguito nei tuoi suggerimenti e una cosa ci ha sconvolti: come riesci ad avere idea dei tempi, dei ritmi... Non abbiamo mai fermato il filmato eppure tu ci stavi sempre suggerendo quello che in quel momento eravamo in grado o in procinto di fare... era come se tu ci vedessi davvero da quella televisione... E tutto questo aumentava ancora di più l'impressione di realtà di quello che stava succedendo. E poi quando hai cominciato a spogliarti... dapprima allargando le gambe, poi accarezzandoti il seno sotto la giacca... sei incredibile, veramente eccezionale. Ti sentivamo lì, davanti a noi. Roberta (ed anche io) eravamo fuori di testa. Pendavamo dalle tue parole, realizzavamo quello che ci dicevi di fare, davanti a te e tu ci vedevi. Sì perchè l'impressione era questa, ci sentivamo lì tutti insieme. E' stato bellissimo. Come bellissima sei tu. Quando ti sei aperta la giacca e sfilata la gonna, abbiamo ritrovato quel corpo che già avevamo conosciuto e che in quel momento avremmo desiderato avere per davvero davanti. Da quel momento Roberta ti ha seguito passo dopo passo, in quello che stavi facendo. Vedere quell'uccello di gomma aprirsi la via tra le tue gambe e avere a fianco Roberta che faceva altrettanto è stata una cosa unica. Vi siete toccate, masturbate fra voi, con me spettatore previlegiato. Vi ringrazio per tutto questo, ringrazio te Francesca, ringrazio Roberta. E' stata una esperienza meravigliosa. Abbiamo finito facendo l'amore sul tappeto, davanti al divano e a te che continuavi a guardarci. Lo abbiamo fatto con trasporto e passione, con estrema eccitazione ed esaltazione. Ma te ne renderai conto perchè ti manderemo la cassetta che ci hai

suggerito di registrare. Non ci importa a questo punto di essere riconosciuti. Ci procuri troppo piacere e ormai non riusciamo a fare a meno di te. Ti lasciamo il nostro numero di telefono ... , se ti va ora sai dove cercarci. Sappi che per noi sarebbe veramente bellissimo poterti incontrare. Ciao Francesca, sono Roberta. Ho voluto scriverti due righe per dirti che anche io la penso come Alessandro. Abbiamo voglia di conoscerti e siamo, se lo vuoi, disponibili. La sera successiva a quella raccontata da Alessandro, abbiamo guardato quello che avevamo registrato. Ci siamo visti sul divano e la tua voce si mischiava ai nostri rumori, ai nostri gemiti. Sembrava effettivamente che tutti fossimo nella stessa stanza, per davvero, e questo ci ha nuovamente eccitato a tal punto da ritornare a far l'amore come la sera precedente. Io non so cosa potrebbe succedere se ci trovassimo veramente. Quando ti vedo sullo schermo e ci parli, e mi parli, mi viene la voglia ti toccarti e accarezzarti. Io non l'ho mai fatto con una donna così come te d'altra parte, però sento che non avrei problemi a lasciarmi andare con te. Ne sono sicura perchè è troppo forte l'emozione che mi prende quando ti vedo e ti sento, o quando leggo una tua lettera. Ho il desiderio di un contatto di pelle con te. Non vorrei che queste mie avances ti facessero paura, il mio è un desiderio di semplice contatto più che di un desiderio di rapporto sessuale con te. Spero che tu abbia capito cosa voglio dire. La situazione emotiva in cui ci troviamo ci ha fatto andare un po' troppo il là di quanto i nostri accordi prevedessero. Perdonaci. Ti mandiamo un bacione sperando di risentirti prestissimo. ..., 26 aprile 1995 Ciao Francesca. Abbiamo letto la tua lettera e dobbiamo dire che ciò che ci racconti ci preoccupa un po'. In un certo senso ci verrebbe da aggiungere che c'era da aspettarselo: ogni ambiente, e l'insieme dei rapporti o contatti un po' particolari all'interno dei quali noi siamo entrati da qualche tempo, è composto o meglio caratterizzato da cose buone e cose meno buone, nel nostro caso soggetti buoni a soggetti meno buoni. Come nel contesto lavorativo c'è un tuo collega che sotto sotto magari non si comporta lealmente, qui nel nostro contesto c'era da aspettarsi che magari prima o poi una o più persone avrebbero fatto altrettanto. C'è da dire che però tutta la faccenda sembra preoccupante, capiamo la tua ansia ma quella o quelle persone che hanno deciso di fare i furbi rischiano quanto rischi tu: per te il rischio tanto per semplificare lo si può chiamare "morale", per loro diventa "penale", quindi credo che prima di far cazzate ci penseranno su più di una volta. Noi non sappiamo quanti e quali altri contatti hai oltre il nostro, il massimo che possiamo fare è formulare un ventaglio di ipotesi, che forse saranno le stesse che hai fatto tu, ma chissà, potrebbero pure esserti di aiuto. Prima vogliamo aprire una parentesi. E' chiaro che a questo punto TUTTI possono dubitare di TUTTI, noi stessi (è solo un esempio estremo) potremmo pure dubitare della veridicità della tua lettera. Con questo vogliamo dire che intuiamo il motivo per cui vuoi una risposta da parte nostra e spero che allora ogni riga di questa nostra lettera possa servirti per toglierci dalla rosa dei sospettati. D'altra parte è il solo mezzo che abbiamo, non pretendiamo certo di essere creduti solamente scrivendoti che non ci entriamo niente e poi punto e basta. La parentesi si chiude qui. I) Escludiamo il fatto che tu in passato per un qualsiasi annuncio o contatto abbia usato un n° di documento tipo patente, ecc. perchè in caso contrario tu certo sai che con un po' di astuzia e/o complicità giuste è possibile risalire al titolare. II) Diamo anche per certo che tu abbia gestito la cosa solo ed esclusivamente con Maurizio e non ad esempio anche con una tua carissima amica, perchè sai che altrimenti le conseguenze di una piccola confessione da parte di altri, anche in buona fede s'intende, (Maurizio compreso, puoi essere sicura al 100%?) sono imperscrutabili. III) Scartando le ipotesi sopra allora si passa ai tuoi corrispondenti noi

compresi. Per ciò che ci riguarda che tu ci creda oppure no, noi non ne abbiamo parlato con nessuno. Potrebbe darsi invece che uno dei tuoi corrispondenti non abbia fatto altrettanto e che, sempre in buona fede (si spera) abbia parlato. Sai, non sò se ti è mai capitato, a noi sì, succede a volte che il mondo è proprio piccolo e potrebbe essere successo che qualcuno ti abbia riconosciuta o individuata. E' possibile, non è tanto facile, ma è possibile. IV) Tuttavia noi riteniamo che l'ipotesi più probabile sia un'altra. Non è infrequente che un impiegato delle poste vìoli la segretezza della corrispondenza altrui. Sono notizie di coda di un telegiornale o dell'ultima pagina di un quotidiano locale ma ogni tanto si possono leggere. Prova a pensare; questo spiegherebbe il riferimento a particolari frasi che tu hai scritto nelle tue lettere e condurrebbe alla conclusione che le sedi postali in questione sono quelle dei tuoi corrispondenti dove appunto la tua lettera rimane in giacenza. Non si riesce a capire però come abbiano fatto a rintracciarti telefonicamente: una serie di coincidenze avrebbe potuto "rimpicciolire" il tuo mondo ancora una volta. Prova a considerare adesso l'altra ipotesi, cioè che la sede postale incriminata possa essere la tua: se tutta la corrispondenza in partenza si accumula presso una sede principale, competente per territorio magari, poter controllare o rintracciare una lettera indirizzata ad un fermoposta, a quel n° di documento, è una operazione difficile ma non impossibile. Se ci pensi sarebbe sufficiente che questo fatto si fosse verificato anche una volta sola, per caso magari o per semplice curiosità. Poi risalire alla tua persona, per uno che abita nella tua zona è un'operazione abbastanza facile. A questo punto i conti tornerebbero. Riteniamo che la soluzione debba per forza cadere dentro, diciamo verificare, una delle diverse possibilità che ti abbiamo descritto sopra. Pensaci sopra bene, pensa a chi ti sta intorno. Facci sapere. Tieni presente che passeremo a ritirare la posta solo dal 10 in poi. Ciao ed auguri che tutto si risolva per il meglio. Ti riscriviamo il nostro numero di telefono. Se hai bisogni chiamaci, anche solo per sfogarti e parlare un po'. Ci manchi. ANDREA ..., 10 luglio 1994 Cara amica di C., mi presento subito: sono un ragazzo di 22 anni di ..., studio Ingegneria Elettronica, ho fatto il Liceo Classico. Ho letto il tuo annuncio e sento dentro di me, forte, il desiderio di comunicare con te. Lo so, tu hai scritto che non vuoi ragazzi soli; ma io sento lo stesso il bisogno di scriverti. Io non so se tu mi risponderai (lo spero tanto) ma comunque ho bisogno di scrivere a qualcuno che legga quel che penso, per potermi sfogare. Ho una ragazza di 21 anni, conosciuta al Liceo a 16 anni; il nostro rapporto è, lo devo dire, felice sotto tutti i punti di vista. All'inizio è stato molto tormentato., specie per una sua certa leggerezza: lei mi ha sempre amato molto ma in certe occasioni non è stata capace di essermi fedele. Ma la cosa più brutta è stato che un giorno lei mi ha detto di essere andata a letto con un altro ragazzo, che tra l'altro conosco... Tu non puoi immaginare cosa abbia provato io: io sapevo che lei aveva avuto qualche storia, ma mai avrei potuto immaginare che fosse di questa portata... Così per parecchi mesi sono stato preda al più nero sconforto: lei cercava in tutti i modi di consolarmi, di tirarmi su, di ridarmi fiducia; ma solo da pochi mesi sono riuscito a superare questo momento. Ciò che ti potrà sembrare strano è che io, da quando avevo neanche 14 anni, mi vedo, circa una volta al mese, con un ragazzo della mia età, con il quale ho rapporti sessuali, o meglio omosessuali. Ti chiederai: ma allora come fai ad essere geloso? Non lo so, a volte penso che se lei avesse rapporti lesbici non mi dispiacerebbe (anzi, come a tutti i maschi mi ecciterebbe molto: forse hai ragione, noi siamo un po' più fissati); io comunque mi sento sempre molto in colpa per questo: lei non lo sa, e neanche immagina, a volte vorrei dirglielo: cosa mi consiglieresti ?

Io e questo ragazzo abbiamo iniziato, come ho già detto, intorno ai 13- 14 anni: io sapevo che lui si masturbava con un altro ragazzo, o almeno questo si diceva, e la cosa mi incuriosiva. Così un giorno, una sera di aprile del 1984 uscii con lui, parlammo molto e infine ci masturbammo, ma separatamente, io mi vergognavo. Quando tornai a casa mi sentii in colpa, per quello che era successo: ma, cosa che si è ripetuta sempre, dopo una promessa verso me stesso di non cercarlo più, dopo poco tempo sono uscito di nuovo con lui e questa volta ci siamo masturbati reciprocamente. Devi capire che noi eravamo praticamente bambini, facevamo la terza media, eppure già conoscevamo il sesso, con le sue devianze, più tardi venni a sapere che lui aveva iniziato i suoi rapporti omosessuali in prima media!!! So che questo può sembrare impossibile; ma c'era un ragazzo con 3 anni più di noi che lo invitava a casa sua a giocare con il lego (capisci quale era la sua età? Giocava al LEGO!!!) e probabilmente iniziarono a parlare: comunque ebbero rapporti completi, cioè con masturbazione, penetrazione. Questo mio amico mi diceva che quello che eiaculava era praticamente acqua; aveva iniziato a masturbarsi forse da qualche mese. Io credo che lui in qualche modo preferisca ancora i ragazzi alle ragazze; avrebbe la possibilità di avere molte ragazze, è veramente bello, è dolce, ma lui ha avuto invece solo rapporti saltuari, altri invece lo hanno addirittura corteggiato: ma lui non vuole mettersi assieme a nessuno. Comunque, il nostro rapporto è andato avanti piano piano, tra successive scoperte ed aperture reciproche; nel 1988 abbiamo iniziato a farci bocchini reciproci, ma senza ingoiare lo sperma; a volte ci siamo baciati con la lingua (lui però non vuole, sono io che devo forzarlo quando è in preda all'eccitazione), mi piace leccargli l'ano ma non ci siamo mai penetrati seriamente. Io so che questa può sembrare una situazione assurda: io, che ho una ragazza, con la quale ho rapporti sessuali completi, soddisfacenti, che cerco soddisfazioni anche nell'altra sponda. Quello che è più brutto è che ogni volta che ho rapporti con lui poi sto male, mi viene da vomitare, e giuro a me stesso di non tornare più: Ma ogni volta ci ricasco: l'ultima volta che ho avuto rapporti con lui è stato più di tre mesi fa. Fu un rapporto molto profondo, ed eravamo arrivati quasi a venirci in bocca: tornato a casa ci soffrii molto per quello che era successo: il desiderio di lui sparì completamente anzi, pensando a lui provavo solo disgusto. Poi piano piano ho iniziato a ripensarci, tentavo di scacciarlo dalla mia mente senza riuscirci. Sono tornato da lui i primi di giugno, con l'intenzione di non fare niente ( non è mai successo che lui e io usciamo senza che poi non succeda qualcosa) , ma un'intenzione non proprio convinta. Lui con una scusa mi ha chiesto se andavamo a vedere un appartamento suo che era libero perchè aveva sfrattato gli inquilini; questa è una tipica scusa che adottiamo l'uno o l'altro per trascinare l'altro. Entrambi sappiamo quali sono le nostre reciproche intenzioni, però è come se giocassimo a nasconderci. Comunque siamo andati in questa casa, era tutto buio, ma io avevo e non avevo voglia di lui. Cioè speravo con tutte le mie forze che succedesse qualcosa che ci impedisse di toccarci, di masturbarci, di leccarci, di buttarci distesi per terra e fare 69; e allo stesso tempo non ero capace di dire: "Andiamo via!". Ad un tratto vidi della schiuma che usciva dal lavandino: la mia salvezza. Chiamò un idraulico che abitava nella casa davanti, il quale venne subito. Mentre l'idraulico era lì, io passavo, senza farmi vedere, la mano sulle natiche (sopra i jeans) del mio amico, come per invogliarlo: ero tranquillo che non sarebbe successo nulla. Alla fine infatti non successe nulla, per la prima volta, e per un altro mese sto resistendo. Cioè quello che vorrei è: o riuscire a non avere completamente più rapporti con lui e cioè supplire con la fantasia e il ricordo alla sua mancaza (e sicuramente questa sarebbe la soluzione migliore: più avanti ti spiego meglio), o limitarci ad un rapporto molto più superficiale (assai difficile, lui è un tipo più pratico che spirituale) o, terza ipotesi, quasi assurda, inserirlo nel rapporto tra me e la mia ragazza. Riesaminiamo i tre punti: 1) Non vederlo più Come ho già detto sarebbe la soluzione migliore: addio sensi di colpa e libero

spazio alla fantasia. Io infatti penso di essere una persona dotata di tanta, forse troppa fantasia, in tutti i campi. Io a scuola sono sempre andato molto bene, perchè sono, modestia a parte, abbastanza intelligente. In questo modo non ho mai dovuto ammazzarmi di studio e la mia mente ha sempre potuto fantasticare su tutto. Ora io sto notando che, iscrittomi all'Università (da ormai tre anni), essendo aumentata la dose di studio, mi avanza molto meno tempo per fantasticare; ma soprattutto molta meno tranquillità. Così, piano piano, la mia fantasia ha iniziato a prendere una brutta piega, e cioè è sempre più una fuga dalla realtà. Molte volte mi capita di pensare a come fare l'amore con la mia ragazza nei modi più assurdi: ma se posso cerco di evitare di fare l'amore, proprio perchè preferisco la fantasia. La rivista non l'avevo mai comprata prima di gennaio: l'avevo già vista ma non mi interessava. Da gennaio invece ho comprato 3 copie e non tanto perchè abbia voglia di scambiare le coppie o altro, ma per immaginare cosa potrei fare, o che persone sono quelle che scrivono, o cosa stava succedendo durante le foto. Così qualche volta ho scritto a delle coppie, senza mai indicare il mio nome ma solo il mio fermoposta, con la speranza che rispondessero ma senza sapere assolutamente cosa fare poi: la mia ragazza oltre a non sapere niente di questa mia passione, non condivide l'idea di mettersi in contatto con altre coppie. Idea che sostanzialmente non condivido neanch'io, ma che non mi vieta di immaginare storie assurde. Perciò mi dico: è possibile che con una fantasia come la mia, non mi possa accontentare di immaginare questo mio amico? 2) Limitare il rapporto Impossibile: lui non ci riuscirebbe. Lui è troppo "maschile" da questo punto di vista: se sta per venire non è capace di fermarsi, per poter continuare a fare altre cose: quando sono con lui l'unica è non spingere mai troppo, andare piano con i bocchini, interrompere spesso, non toccarlo mentre lui mi fa un bocchino eccettera. Io penso che questo sia un problema che hanno un po' tutte le donne: l'uomo che pensa solo a venire. Io lo capisco, questo problema. E poi lui non è spirituale, lui non ama i baci, le leccate che non siano sulla cappella, le carezze... (mi viene un dubbio: ti fa schifo sentire parlare un ragazzo così? Dopo ci torno su questo argomento) 3) Introdurlo nel rapporto Anche questo è quasi impossibile: la mia ragazza non vorrebbe, e poi è il solito discorso: cosa faremmo? Perchè una cosa è immaginare noi tre nudi su un letto, in posizioni assurde, nei triangoli più folli (forse dimenticherei la gelosia), un'altra è invece trovarsi in un salotto, vero, a dover decidere chi si spoglia per primo, non si sa da che parte iniziare, un imbarazzo allucinante, e poi si è sempre troppo scomodi; magari io vengo subito, e oltre a diventare come ogni volta un po' triste dovrei vedere la mia ragazza che scopa con un altro senza che io sia minimamente eccitato: che squallore! Cosa devo fare , quindi? Il mio è un problema non da poco: potrei andare questa sera dal mio amico, scoparci e per un mese torno ad essere un comunissimo etero sessuale che sentirebbe ripugnanza per questa lettera o meglio, per il ME che viene fuori e che io cerco di tener nascosto; potrei aspettare ancora, magari pensando sotto sotto a come rendere più interessante il prossimo incontro (i miei genitori sono in vacanza, potrei invitarlo a casa mia a fare la doccia insieme, non lo abbiamo mai fatto. Potrei dirgli: "Ci facciamo una lampada, ti va?" , ci toglieremmo la maglietta, magari anche i pantaloni, ma sempre facendo finta di essere i soliti due amici, poi alla fine direi : " Vado a farmi la doccia", lascierei la porta socchiusa: se viene a trovarmi in bagno, naturalmente con qualche scusa assurda, gli direi di accomodarsi in bagno, visto che anche lui è sudato, e all'inizio ancora farebbe finta di niente, e poi via, con palpate, leccate, magari sotto l'acqua riuscirei anche a farlo venire nella mia bocca); ma intanto non riuscirei a studiare; potrei masturbarmi da solo, rischiando di deprimermi...; oppure potrei organizzare un incontro in un giorno che non ho voglia, forse, (come l'ultima volta dell'idraulico) senza far niente mi sentirei a posto per un mese. Tornando al discorso sullo schifo... io sono sicuro di due cose: la prima è che una donna non ha paura dell'omosessualità, perchè non sente l'eterosessualità come

condizione indispensabile per andare avanti nella vita: non si nutre quindi di falsi pregiudizi. La seconda è che in fondo quasi tutti gli uomini sono un po' omosessuali, o almeno come me (o come mi sento io): perfettamente bisessuali. E' questo il motivo per cui gli uomini rifiutano con tanta violenza l'omosessualità: perchè vogliono dimostrare a se stessi di non provare la minima attrazione per gli uomini (questa era la seconda cosa). Ma ascolta questo: il mio migliore amico (non il mio " amante", quello non lo considero un amico) ha avuto un sacco di ragazze e di questo spesso si vanta; ma chissà perchè quando andiamo a giocare e poi ci si fa la doccia negli spogliatoi lui non perde l'occasione di metterlo in mostra, a noi che siamo ragazzi, capisci? Perchè lo fa? Perchè quando è ubriaco dice:" Mi farei inculare da questo " o " io con Sting ci andrei a letto", facendo finta di scherzare? Io vedo che in realtà non scherza, lo conosco da quando ho tre anni e poi ho una certa esperienza ( mentre scrivo questo un po' mi intristisco: io con una certa esperienza in campo di omosessualità... Quand'è che ho smesso di sentire schifo per i ragazzi e quand'è che ho smesso di dispiacermi di pensare certe cose? A volte vorrei essere riuscito a resistere di più, so che mi contraddico...) Non ti sembra che sia molto più " sano" io, che riesco a far convivere, anche se male, queste due anime (o meglio, questa unica anima che in quanto maschile è anche un po' omosessuale)? Allora tu puoi chiedere: se tu riesci a far convivere questi due aspetti, e pensi che sia giusto, perchè vuoi smettere? Il motivo lo trovi all'inizio della lettera: io ci sono rimasto male quando la mia ragazza mi ha tradito. Io la amo e ti giuro, non è questo che io le voglio dare. Il problema non è maschio o femmina, il problema è: non voglio avere rapporti sessuali con persone diverse dalla mia ragazza. Come vedi ho scritto molto, sicuramente troppo; ho scritto solo di me e cose che penso non siano molto eccitanti. Inoltre sono andato contro una tua regola, e cioè niente singoli. Cosa posso dire a mia discolpa? Bè, avrei potuto volgere al femminile tutta le lettera, o aggiungere una parte (inventata) scritta dalla mia ragazza. Ha senso? Così,cara amica, ho preferito essere completamente sincero con te, approffitando del fatto che io non ti conosco e quindi non posso vergognarmi di te: so di averti un po' caricato di problemi, forse lo stile un po' troppo rigido ti ha infastidito o forse non era questo che volevi leggere. Non potendo però sapere cosa pensi, mi sono affidato alla sincerità. ..., 18 agosto 1994 Cara Francesca, innanzi tutto ti ringrazio sia per la velocità con cui hai risposto sia per aver scritto una lettera bella e sincera: era quello di cui avevo bisogno. Il tuo modo di vedere il mio problema mi sta aiutando; la frase che mi è servita di più è stata quella in cui mi dici che ora io sono giovane e quindi un modo schematico di affrontare certi problemi; mi è servita più di quanto tu possa immaginare perchè è una frase vera. Sto male. Mi dispiace scrivertelo, sai, mi rendo conto che già la prima lettera non scherzava per tristezza e ansia, ma io ora sto veramente male: la mia ragazza mi ha lasciato. Ora non voglio entrare in particolari; non perchè mi vergogni, ma perchè soffro troppo a parlarne, a pensarci; e poi non voglio che tu pensi che io abbia trovato in te la mia confidente o la mia psicanalista, quella a cui racconto tutte le cose tristi della mia vita. Per te diventerebbe un incubo leggere una mia lettera; te lo dico non perchè penso tu sia una persona che non sappia ascoltare i problemi degli altri (anzi, dimostri una disponibilità, una sensibilità e una cultura che a volte penso che il tuo lavoro che ti porta in giro sia la psicanalisi) ma perchè non voglio che il nostro rapporto epistolare diventi qualcosa di triste, nè per me nè per te. L'unica cosa che mi sento di dirti è che per me era la persona più importante della mia vita. Cara Francesca, nella tua lettera mi parli di tuo marito (il signor K. : anche a me sono piaciuti molto "Il processo" e " Il castello") descrivendolo come una persona

un po' rigida su argomenti sessuali; mi dici che pensa che chi scrive su questi giornali è o una puttana (se donna) o pappone (se uomo), mi dici che si arrabbia con te se gli fai proposte di scrivere annunci... Cara Francesca (hai un bellissimo nome), del rapporto che noi due stiamo cercando in qualche modo di instaurare ciò che mi piace di più è il fatto che tu possa diventare (se vuoi) il mio sguardo sul mondo delle donne, il mio agente segreto che mi sveli il codice con cui voi donne comunicate. Allo stesso modo io posso cercare di spiegarti perchè noi uomini siamo, o certe volte solo sembriamo, così ottusi; potrei svelarti alcune formae mentis tipiche dei maschi; tutte quelle cose cioè che un uomo non direbbe mai alla sua donna per non sputtanarsi. Se mi permetti quindi vorrei esprimere un parere sul comportamento del signor K. (ma spiegami un po': hai scelto questo nome per fare omaggio a Kafka o perchè pensi che tuo marito in qualche modo assomigli a quei personaggi?); K. si comporta esattamente come si comporterebbe ogni uomo. L'uomo cerca sempre, in ogni modo, di difendere sia la sua donna sia la " proprietà" della donna stessa; è un comportamento che per le donne si chiama giustamente gelosia ma che per gli uomini diventa qualcosa di più, qualcosa che va al di là dei suoi sentimenti, è qualcosa a livello ormonale. (Io spesso mi rendo conto di come siano proprio i testicoli che governano la vita di un uomo: nota bene, non ho scritto "cazzo" o "coglioni", ho scritto scientificamente "testicoli", perchè sono loro che scientificamente, con i loro ormoni, con i loro impulsi, con le scariche che generano lungo la colonna vertebrale, guidano i pensieri. Credimi, quando passo qualche giorno senza aver fatto l'amore o senza essermi masturbato, i miei pensieri iniziano ad essere torbidi, e sarei disposto a fare qualsiasi perversità; ma dopo il coito... dopo il coito mi faccio quasi schifo per le mie porcherie che ho pensato (vedi i sensi di colpa dopo i miei rapporti omosessuali): i latini dicevano " animal triste post coitum", e cioè l'animale (in questo caso l'uomo) è triste dopo il coito, ed è vero.) (questa parentesi chiude quella aperta 16 righe fa). L'uomo porta dentro di sè l'istinto del capo branco (ora io non so se quello che sto dicendo sia provato da qualche ricerca, nè so cosa ne pensa a proposito la psicanalisi vera; per quello che però io ho potuto constatare le cose vanno proprio così): 1) strenua difesa della propria preda. La gelosia di un uomo è una gelosia animale: vede sminuito il proprio potere, teme il confronto avendo paura di non essere sessualmente alla pari; Freud, se non sbaglio, scrisse che l'incubo dell'uomo è quello di essere castrato. Per l'uomo essere virili è un'ossessione: non so se lo sai, ma c'è un periodo dell'adolescenza in cui i ragazzi passano le giornate a misurarselo. Ora, il primo pensiero che ha un uomo quando la sua donna gli dice " Mi piacerebbe che provassimo qualcosa di diverso: facciamo un triangolo o un quadrilatero o altre figure geometriche?" è " E se c'è poi qualcuno che ce l'ha più grosso del mio? Se poi lei gode di più con un altro?"; secondo pensiero: " Però anch'io scoperei con un'altra donna... ma se poi non mi si alza? O se lei non gode? Che figura ci faccio? (inconsciamente: e se poi non sono più il capo branco?)". Quindi l'uomo parla: " sono tutte puttane e papponi...". (Nota bene: non dice " sono cose noiose" o " non ci si diverte"). All'uomo piace partecipare a situazioni insolite; scusa la mancanza di rispetto, ma pensi che se qualche collega di tuo marito gli dicesse: "ho per le mani un'orgetta, vuoi partecipare?" tuo marito risponderebbe come ha risposto a te? E' che non vuole mettere in pericolo la sua conquista. 2) Mantenimento di una posizione di potere. E' il motivo che spinge gli uomini a fare carriera, a volere sempre di più soldi, posti di comando sempre più autorevoli. Difficilmente una donna che guadagna tanti soldi con il suo lavoro è così cafona da mostrare a tutti quanti ne ha: lo fa la donna moglie di un potente o l'uomo potente. 3) Spirito di conquista. E' l'alibi di tutti gli uomini che vanno a donne: "un uomo è sempre un uomo". Credimi, io non sono mai andato a fare il conquistatore, e mi ha sempre infastidito chi lo fa avendo una ragazza fissa o una moglie; però devo ammettere che fa parte della natura più bassa dell'uomo, della sua natura più antica, andare a caccia (con ciò, ripeto, non giustifico questo comportamento: io

credo che l'uomo debba far prevalere la parte migliore di sè) Queste tre formae mentis stanno alla base della maggior parte dei comportamenti dei maschi. Tu potresti dire che questa è una visione un po' semplicistica dell'uomo; e sicuramente lo è, sia perchè non sono uno psicologo o uno studioso del comportamento, sia perchè non ho nessuna intenzione di prendere l'argomento in maniera troppo seria. Però quello che ti posso assicurare è che noi uomini siamo fatti anche così. E' ovvio che mai e poi mai un uomo dirà alla sua donna queste cose; io alla mia ragazza non gliele ho dette mai, eppure parlavamo di tutto. Vedi parlando di cose più tristi , la mia ex-ragazza, che si chiama Anna, il 10 agosto mi ha lasciato, si è messa assieme ad un altro con cui è andata a letto; questo per un uomo è una pugnalata alla schiena. Io sento (anche se non vorrei, anche se so che è un istinto che appartiene alla sfera più vile della persona) che ho paura del confronto, del confronto fisico, sto male se penso al viso di lei mentre scopa con questo. Io spero che tu sia riuscita a capire un po' che tipo di persona sono; in particolare spero che tu abbia capito come io mi senta in qualche modo lontano dalla figura di maschio che viene presentata dagli uomini stessi; sono disposto cioè ad ammettere che l'uomo non è così forte come vuol far credere, che non è sempre virile come vuol far credere, e che preferisco quindi essere sincero su questi argomenti. Ebbene nonostante questi miei sforzi sento disperatamente dentro di me tutti i sintomi "virili" del punto 1. C'è poco da fare, anche se cerco quanto più posso di essere un uomo moderno, che fa prevalere la ragione sugli istinti, io non riesco a non provare quello che sto provando. Ritornando a tuo marito, è ovvio che non può accettare una proposta così come tu gliela hai formulata. Come fare? Ti posso portare la mia esperienza: c'è stato un periodo (primavera -estate 1990) in cui mi era venuto il desiderio di avere contatti con altre coppie, di provare ad entrare in questo famoso mondo non dalla porta laterale, come stiamo più saggiamente facendo noi adesso, ma da quella principale, cioè l'incontro. L'ho proposto ad Anna ( perchè mi fa male scrivere il suo nome? Quanto dura la sofferenza per essere stati lasciati dalla persona più importante della tua vita? Hai qualche esperienza a proposito?), e lei è stata esattamente tiepida: perfetto! Era stata abbastanza fredda da liberarmi dai sintomi del punto 1 e abbastanza calda da lasciarmi la possibilità di pensare e immaginare! Così quando facevamo l'amore io pensavo a triangoli e a trapezi, e invitavo Anna a raccontarmi quello che avrebbe fatto lei con le altre donne ( non so se te l'ho già scritto, ma gli uomini si eccitano nel vedere due o più lesbiche: nota che gli annunci partono sempre con " Lei splendida bisex" o " Lei leggermente bisex"; credi possibile che ci siano tutte queste bisex? E' che i mariti tanto insistono e tanto fanno che poi la moglie, che in quanto donna non ha paura ad accettare un rapporto omosessuale, alla fine accetta, più per bontà che per sincera convinzione) o quello che avrei fatto io con altre donne; ma non so perchè mi dimenticavo sempre l'altra combinazione possibile e cioè lei con altri uomini. Quando mi sono reso conto che in effetti non avrei mai trovato un marito tanto fesso da restare lì a guardare, i miei bollori si sono un po' raffreddati. Quando poi lei mi ha detto che le sarebbe piaciuto provare questa esperienza, quella appunto di fare uno scambio completo di coppie (e quindi il suo desiderio era esattamente uguale al mio), mi sono passati per la mente i due pensieri del punto 1 e allora mi è passata completamente la voglia: ufficialmente " è troppo rischioso, con l'AIDS, e con i maniaci che ci sono in giro...": un uomo (anche uno che non si sente in obbligo di esserlo sempre e a tutti costi) non ammetterà mai la sua paura. A questo punto puoi giustamente dire: " eppure questi scambi si fanno". Giusto. E' vero, si fanno. Che ti posso dire? Evidentemente esistono uomini molto sicuri di sè, o uomini talmente insicuri da farsi dominare da una moglie particolarmente curiosa di nuove esperienze; tuo marito forse non rientra in una di queste due categorie. Ti devi rassegnare? Non credo; potresti ripartire alla carica usando qualche accortezza: - mai parlare di queste cose "post coitum"! - fagli balenare davanti agli occhi la possibilità di vedere qualche rapporto saffico: l'uomo come ti dico per la seconda o terza volta si eccita molto per queste cose, e soprattutto non gli fanno paura; - dimostrati disinteressata all'argomento, tranne quando si parla delle esperienze

che potrebbe avere lui nello scambio; - non fargli capire che una donna ha diritto ad essere perversa almeno quanto un uomo. Cambiando ancora argomento, mi permetto di dirti che il tuo amico, quello che prende la tua corrispondenza, non mi piace tanto e che le sue intenzioni non mi sembrano tanto chiare. E' ovvio che il mio giudizio si basa su quelle tre cose che mi scrivi; ma come tuo agente segreto ti consiglio questa volta di pensare al punto 3. Difficilmente un uomo è onesto con le donne, spesso sotto c'è qualcosa di più di quello che vuol far credere; io credo nell'amicizia tra un uomo e una donna (in questo periodo c'è una ragazza che mi sta aiutando a venire fuori dal trauma della "separazione" con Anna, penso di non aver mai avuto un amico così sincero)(hai visto " Harry ti presento Sally"?), però magari un po' di prudenza non guasta. Per farti un esempio: se capitasse mi scoperei anche la ragazza che mi sta aiutando; eppure non mi piace molto, e sento che questa amicizia è solo amicizia. Bene, cara Francesca, come al solito sono stato un po' prolisso, sono quasi 3 ore che scrivo, le zanzare mi stanno sbranando... eppure non sono stanco, quando ti scrivo sto bene, sto bene con me stesso: sono quasi contento, ora, nonostante tutto quello che mi sta succedendo con Anna. Tu sei più grande di me, sei anni a questa età rappresentano una vera evoluzione, io ancora studio e tu lavori, io mi barcameno tra problemi sentimentali e tu sei già sposata; tu sei più matura, e vedi le cose più in prospettiva. A volte mi sembra che tu possa dirmi: " Non ti preoccupare, Andrea, io ho già vissuto quello che tu stai passando, ce la fari a superare tutto questo"; a volte ti sento come una sorella più grande, ma poi penso che ad una sorella non avrei mai rivelato i miei problemi di bisessualità... ma ora finisco la lettera, avrei ancora tante cose da dirti ma non posso dirti tutto in una lettera, cosa ti scrivo dopo? Ti saluto. P.S. Perchè voi donne siete così complicate? Non potresti disegnarmi una mappa del vostro cuore? ..., 2 novembre 1994 Cara Francesca, sono contentissimo di aver ricevuto la tua lettera ed infatti mi appresto a risponderti subito; oggi sono appena tornato dalle Puglie, ero partito nemmeno una settimana fa. Ti chiederai cosa sono andato a fare lì: ho accompagnato Anna. Siamo tornati insieme. Sono felice. Siamo riusciti a prendere una decisione di portata storica: Anna si è trasferita in Puglia. Ma chiariamo meglio: i genitori di Anna sono pugliesi. Ogni estate lei va in vacanza là, dai suoi parenti a cui è molto legata; ultimamente sono andato anch'io con lei e devo dire che è un ambiente molto accogliente. Ma tutto questo ti potrà sembrare noioso: ciò che è importante è che si sia trovata la forza di affrontare un anno da soli: ci vedremo infatti ogni due mesi circa, e per periodi di tempo molto brevi. Impareremo ad essere più indipendenti, più grandi. Quindi da oggi sono un "uomo solo". Sai, mi ha molto colpito il modo in cui tu hai analizzato il mio sentimento nei confronti di Anna, sei stata molto incisiva e in un certo senso mi hai aperto gli occhi. Pensavo che tu mi avresti consigliato di vendicarmi. E invece... invece mi hai fatto vedere quanto sono meschino, con i miei desideri di vendetta... Io sapevo che volevo vendicarmi, ma non mi ero reso conto che questo desiderio è qualcosa di brutto, forse più brutto di quanto Anna ha fatto. E non sai quanto mi abbia aperto gli occhi la frase in cui dici che a volte capita che ci si lasci trasportare dalla corrente ma poi ci si rende conto di avere bisogno dello scoglio da cui ci si è staccati: in un certo senso è quello che dentro ho sempre pensato ma che ho voluto nascondere. Io mi sono sentito ferito, e allora ho appesantito la situazione (facendola sentire in colpa, minacciandola di vendicarmi)... ma questo non si può accettare in un rapporto vero, è necessaria sincerità ed essere disposti a

capire... Ma il punto è che, come ti avevo scritto nella prima lettera, altre volte lei mi aveva tradito... io, cara Francesca, amo tantissimo Anna, ma proprio per questo faccio fatica ad accettare un tradimento. Io mi guardo intorno e penso: quale delle persone che conosco avrebbe accettato questo? Sono combattuto, molto combattuto; però la tua lettera mi ha aiutato ad impormi di essere più sincero con me stesso: credevo che fosse un mio diritto vendicarmi e ora non lo credo più. Mi fa molta impressione poi che ti sia preoccupata per il mio rapporto con Anna. Io penso di averti mostrato più i lati oscuri del nostro rapporto che le cose che vanno bene. Le cose che nascondo ad Anna sono: la mia bisessualità e te. Su tutto il resto non mi sono mai tenuto nulla per me; per quanto riguarda la sua sincerità, bè, non credo proprio di potermi lamentare, anzi... a volte lei sarebbe stata più saggia a tenermi nascosto qualcosa. Per quanto riguarda la mia bisessualità, presunta o tale, devo in qualche modo trovare una soluzione: è ovvio che non posso andare da Anna e dirle che ho una relazione omosessuale da 9 anni; è altrettanto ovvio che non posso continuare in questa condizione di doppia vita ( anche se la mia vita omosessuale occupa un centesimo della mia vita eterosesssuale, sia come tempo sia come importanza). Dalla prima volta che ti ho scritto sono andato con Rolando (è questo il nome del ragazzo) 3 volte, 3 volte in 4 mesi: una il giorno dopo che Anna mi aveva lasciato (abbiamo fatto la doccia assieme, sono venuto nella sua bocca), una il giorno in cui ti avevo scritto la seconda lettera (abbiamo passato tutto il pomeriggio a letto, nudi) e una intorno ai primi di ottobre (sono riuscito a baciarlo più volte in bocca). Penso di avere superato (devo dirlo, anche grazie a te) i sensi di colpa; tuttavia rimango del parere che questa storia debba essere in qualche modo chiarita o conclusa. Io pensavo, ora che Anna è in Puglia, dirle o per telefono o per lettera, che durante la sua assenza ho avuto un rapporto omosessuale del tutto occasionale: io so, perchè ne abbiamo già parlato scherzando, che questo non la turberebbe, anzi, se posta in un certo modo la ecciterebbe. Dopo di che potrei farle capire che questa situazione mi è piaciuta più di quello che pensavo e quindi chiederle cosa mi consiglia di fare. Come ti sembra questa idea? Sarebbe un modo per iniziare ad illuminare quelle zone d'ombra della mia personalità. Forse, tolto l'aspetto trasgressivo al mio rapporto con Rolando, questo rapporto si sgonfierebbe. Ma ora veniamo a te e a questa tua eccitantissima storia con Maurizio. Cosa posso dirti? Innanzi tutto complimenti per come la stai conducendo: mi sembra che tu abbia bene sotto controllo la situazione e questa è la cosa più importante. Ricordi cosa mi scrivesti? Che volevi, in ogni momento, avere la possibilità di staccare quando ti sembrava che la cosa non prendesse il verso giusto. Bene, mi sembra che tu riesca ad avere ancora questo controllo. Sai, mi sono molto eccitato leggendo la tua lettera. La posta centrale è vicino ad un giardinetto: ogni volta che ricevo una tua lettera, attraverso la strada e cerco la prima panchina libera. L'ultima volta mi sono seduto comodo comodo e ho iniziato a leggere. Una mia particolarità è che sono velocissimo nella lettura, molto più veloce di quanto tu possa immaginare; questa volta però penso di aver battuto ogni record. Mentre la leggevo, "il mio sesso" (come lo chiami tu) è diventato durissimo: ho accavallato le gambe e con esse ho premuto la base del sesso cosicchè la pelle è scesa scoprendo la cappella (ammetti che non sapevi che si poteva fare anche questo, eh?): in questo modo potevo sentire maggiormente il piacere che saliva, mentre con la mano sinistra nella tasca lo accarezzavo (il mio cazzo, quando è duro, tende a sinistra). Un po' avevo paura che qualcuno si accorgesse che ero "in tensione": non vorrei mai rischiare di essere denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Cercavo di immaginarti in questo abito di cotone, mentre fai ruotare la gonna e si scopre il pelo, il tuo culetto di donna ventottenne; ti immagino con un sorriso, contenta di farti guardare; e ti immagino mentre ti slacci il reggiseno e ti accarezzi il seno e poi mentre glielo prendi in bocca; cerco di immaginare il tuo viso mentre raggiungi l'orgasmo, hai gli occhi chiusi, vero? e la testa indietro, vero? sento il tuo profumo di pulito, è il tuo abito di cotone, vero? Anche in questo momento, mentre scrivo, sono eccitato. Sono contento che tu abbia risposto alle mie domande; e sono contento che tu voglia

mandarmi una foto del tuo corpo. E' ovvio che se tu mandi una tua foto, io devo contraccambiare: io però non ho molte foto di me nudo, anzi a dire il vero, ne ho solo due o tre. Io, per quel che mi riguarda, sarei molto curioso di vedere il tuo corpo, vedere se è come me lo immagino; mi piacerebbe vedere anche il tuo viso, ma so che, giustamente, tu non te la senti: magari più avanti, se ti va. Per quanto riguarda la possibilità di inserire Anna nel nostro gioco, per il momento preferisco di no; forse più avanti è possibile che cambi idea. Bene, Francesca, come al solito ho scritto un po' troppo. E pensare che ne avrei ancora di cose da scriverti! Ti saluto, ringraziandoti per essere così sincera ed aperta nelle tue lettere, invitandoti a rispondere alle altre domande della lettera precedente (come ti piace fare l'amore? cosa ti eccita?) ed infine esortandoti a pormi anche tu domande di qualsiasi tipo e natura. Un bacione. ..., 28 novembre 1994 Cara Francesca, sei bellissima!!! Sinceramente non pensavo che tu fossi così bella; hai un corpo stupendo: mi piace il tuo seno, le tue mani, il tuo pancino magro, i tuoi capelli... Insomma sei bella. Ora sarei curioso di vedere il tuo culetto: se è all'altezza del resto deve essere veramente eccitante. Se hai altre foto mandamele. Le foto che ti ho mandato, come vedi, mancano del viso. Di quello di Anna era ovvio: con la mia faccia posso fare quello che voglio ma con quella degli altri mi sembra davvero brutto. La mia non c'è: perchè? Perchè penso che ci sarà sempre qualcosa di diverso che ti potrò mandare, mi sembra brutto togliere ogni segreto, ogni mistero... ad esempio sono contento che nella tua foto non si veda il viso: io sono curiosissimo di vederti la faccia, però mi piace anche dover aspettare, faticare, desiderare. Quindi è possibile che più avanti (anzi è sicuro) ti mandi una foto completa di me. Quanto alla foto di Rolando, non mi dà fastidio che tu me l'abbia chiesta, ma comunque non ho foto di lui. Più passa il tempo e più mi accorgo che questa storia con Rolando si sta sgonfiando. Il merito è anche tuo. Sto capendo che uno dei motivi principali per cui ci andavo era quel senso di trasgressione, di proibito; tu, specialmente nella prima lettera, mi hai indotto ad accettare questa mia tendenza, con il risultato che ora mi interessa di meno. Era da circa due anni che non passava un mese senza che io andassi a trovarlo, e due di queste tre volte, in momenti di solitudine ed abbandono. Sto sperando. Ti chiederai come mai ci tengo così tanto a finire di questa storia. Il punto è che questo Rolando è proprio un cretino, una persona che non frequenterei mai. E allora per me è anche umiliante cercarlo. E poi penso che questi miei rapporti non nascano da una forte passione o da un forte desiderio, ma da una debolezza. Sono piccoli desideri, piccole fantasie che per debolezza non controllo. Il fatto che riesca a resistere per tanto tempo, significa che non esiste un vero bisogno. Se aggiungi poi che due volte su tre che vado da Rolando, dopo cinque minuti il mio sesso si sgonfia... Nella prima lettera te lo avevo scritto: io ho una fantasia molto fervida; penso molto. Per Rolando credo di non avere un'attrazione fisica, ma semplicemente con lui posso sbizzarrirmi. Cioè posso pensare a quello che potrei fare se andassi con lui, a novità che posso introdurre, ma credimi, quando le penso sono cento volte più eccitanti di quando le vivo. Probabilmente ognuno ha delle fantasie più o meno perverse; magari tutti pensano almeno una volta a rapporti diversi; io purtroppo li posso mettere in pratica, scavalcando la fantasia. Quello che dovrei fare è riportare la mia omosessualità a livello di eccitazione mentale, svincolandola da Rolando. Non credo che ciò mi porterebbe a delle turbe: se penso a come andare a letto con una certa donna, e poi non ci vado, non divento per questo un represso. Per quanto riguarda la mia confessione ad Anna, credo che l'idea da te proposta sia eccellente, e sono convinto che presentando nel modo da te descritto la mia esperienza, Anna dovrebbe accettare. Dopo di che mi troverei di fronte ad un bivio (c'è un aforisma di Yogi Barre che dice " Se ti trovi di fronte ad un bivio, imboccalo"): se la storia con Rolando veramente finisse (e lo spero) allora credo che ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, potrei dire di aver concluso una parte

della mia vita, l'adolescenza, e iniziare così una nuova vita; se continuasse (speriamo di no), allora potrei dire ad Anna di aver ripensato a quell'avventura con Rolando, di pensarci con eccitazione e quindi le chiederei aiuto. In entrambi i casi non le direi mai che questa storia dura da così tanto tempo: sarebbe una cosa troppo difficile da accettare e non porterebbe a nulla di utile. La sincerità serve quando si cerca aiuto; non credo che tu diresti a K. (tuo marito) della storia con Maurizio. Quindi aspetto, ti saprò dire più avanti. Sai che mi sono permesso di riportare una tua frase in una lettera ad Anna? Nella lettera precedente mi dicevi che talvolta una persona sente il bisogno di lasciarsi andare alla corrente, ma poi sente il bisogno di tornare allo scoglio; le ho detto che l'avevo letta su un giornale. Lei ha apprezzato molto, e ora mi chiama il suo "scoglio". Tu sei una donna, e quindi sai cosa una donna sente. Mi piacerebbe mandarti una fotocopia di qualche lettera di Anna; so che è una cosa molto personale, però se sei curiosa lo posso fare, forse capiresti di più come è il mio rapporto con lei. Forse non te lo avevo mai scritto, ma io la amo. La amo veramente. Lei mi piace, mi eccita, mi intenerisce. Penso a quando ci mettiamo sotto il piumone del mio letto, nudi, e ci coccoliamo; io la bacio ovunque, la accarezzo; ci abbracciamo e parliamo dei nostri sogni, di noi; in quei momenti sono veramente felice. Poi mi diventa inevitabilmente duro; un po' scherziamo, io inizio a toccarla col mio sesso, lei dice e ride: "Ma cos'è questa cosa?" e io: "Quale cosa. Io non sento niente!" e intanto glielo faccio passare tra le chiappette, lo avvicino alla sua vagina... bè, insomma, poi sai come vanno a finire queste cose. Qualche volta glielo ho messo dietro; è eccitante. Soprattutto perchè lei non vuole (o forse fa finta) e allora io inizio a tenerla ferma, lei cerca di liberarsi, io la blocco, entro un po', spingo... dopo un po' è lei che inizia a spingere, e non mi lascia uscire, e vuole che venga dentro. Il punto è che a lei piace molto sentire che non riesco a trattenermi, che sarei disposto a tutto per averla (a volte anche me lo dice); la fa sentire desiderata. Quindi a volte succede questo. Poi Anna si eccita molto se mentre scopiamo le dico parolacce, tipo " sei la mia puttanella", " senti il cazzo come scivola dentro la tua figa"... spesso i nostri rapporti sono sesso puro. Altre volte invece siamo dolci, allora mentre lo facciamo ci baciamo; io all'inizio non ho problemi, poi però divento un po' più animale. Una cosa che mi piace molto è che dopo che sono venuto sto bene con lei, e mi piace ancora. Sul film "Harry, ti presento sally" Bill Crystal, cioè Harry, dice che quando si va a letto con una donna, poi ci si chiede " quanto dovrò rimanere a coccolarla dopo che ho finito prima di potermi alzare e andare via? Basteranno 30 secondi?" ma anche " la differenza tra la donna che ami e quella che non ami, è che con la prima non ti viene la voglia di alzarti". Per me è così. Quando vado con Rolando, dopo essere venuto non lo voglio neanche vedere, mi dà fastidio, perchè è un cretino; Con Anna no, con Anna starei ore. Anche su "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Kundera viene affrontato questo argomento; se hai occasione di leggere questo libro, fallo, sono sicurissimo che ti piacerebbe molto: il titolo e le prime pagine sono un po' pesanti, ma poi è bellissimo (se hai visto il film, non ti preoccupare, perchè era una schifezza). Sai che ho una telecamera? Ho fatto delle riprese un po' spinte con Anna. Praticamente lei mi fa un bocchino. Io non so se ti interessa, fammi sapere. E ora, visto che sai come è fatto il mio corpo, voglio dirti un po' meglio come sono fatto io, come persona. Parte dei miei problemi nascono dal rapporto che ho avuto con mio padre. Lui è una persona molto severa, molto rigida, fin troppo rispettoso della legge; non è affettuoso, ma non perchè sia cattivo, piuttosto per l'educazione ricevuta. E' molto cerebrale, razionale, ma anche intollerante. Quand'ero piccolo, spesso lui si comportava come un giudice; faceva sentire la forza della sua intelligenza. Per molto tempo, almeno fino a 15 anni, ho cercato di fare tutto per piacere a lui (vedevo mia sorella più grande umiliata in continuazione e avevo paura di questo). Così ho imparato a leggere a 4 anni perchè lui ama le persone intelligenti; a 5 anni sapevo contare perfettamente fino a qualsiasi cifra; a 6 anni mi sono fatto la prima elementare su libri diversi dagli altri, perchè praticamente potevo già andare in terza; sempre a 6 anni mi sono letto " L'isola del tesoro" di Stevenson: ma perchè tutto questo? Per far piacere a

lui, ne sono convinto. A 15 anni ho poi conosciuto Anna... Per me è stato un cambiamento improvviso, mi sono reso conto che i libri, l'intelligenza, la cultura, non sono la vita vera, quella che ti fa battere il cuore, quella che ti fa essere felice... Capisci cosa rappresenta per me Anna? Prima della V ginnasio non avrei potuto immaginare di prendere un'insufficienza, o anche un sei; quando l'ho conosciuta... prendevo dei dolcissimi 5, mi sembravano prove d'amore: io che ero così bravo, così studioso che prendevo dei 5 per lei! Ora (scusa se non sono modesto) sono una persona intelligente; te lo dico perchè non sono io a dirlo. Però non mi interessa. Io sono felice perchè sono innamorato, perchè sono amato. Certo che con mio padre i miei rapporti sono peggiorati; lui mi stima meno, e visto l'importanza che ha avuto nella mia vita io soffro di questo, spesso mi sento in colpa per le scelte che faccio; spesso (ad esempio ieri sera) soffro per questa dicotomia, per questa mancanza di coesione tra l'esigenza di razionalità e perfezione della mente e l'istinto, l'animalità, le pulsioni del cuore, del corpo. Capisci quanto sia difficile per me accettare che il corpo voglia fare qualcosa di anormale? E come d'altra parte la mia bisessualità possa nascere da questo volere spezzare la logicità, le regole? Io spesso scrivo poesie, o racconti; e spesso è proprio di questo che parlano, di questo desiderio di armonia tra queste due parti così diverse tra loro che si trovano nello stesso corpo. Anna è tutto cuore (non è stupida, all'Università va bene, ma lei vive con il cuore); mio padre è tutta testa. Io sono un ibrido. Ma ora basta parlare di questo, continuerò la prossima volta: la lettera sta assumendo un tono pesantino. Sono curioso. Tu mi parli di una nuova esperienza con Maurizio, che ha a che fare con l'esibizionismo, ma non me la racconti. La mia fantasia così corre, e cerca di immaginare cosa avresti potuto fare... mi sto eccitando. Ora non ti penso più in astratto, so qual è il corpo che freme, che si eccita, che gode, che desidera; so qual è il seno che bacia Maurizio, qual è la pancia che lecca; so quali sono le eccitantissime mani che prendono il sesso di Maurizio e lo fanno godere. Cerco di immaginare la videocassetta che hai fatto per Maurizio la prima volta, tu che ti masturbi, che fai scivolare le dita, che senti il piacere che aumenta, che ti accarezzi il seno (sai che il neo che hai sulla tetta destra impreziosisce il tuo seno?), che ti lecchi le dita per scivolare meglio a cercare il piacere... immagino il tuo culetto che si stringe, si rilassa, poi di nuovo si tende, cerco di immaginare anche la tua voce, o il tuo respiro sempre più pesante, cerco di vederti mentre raggiungi l'orgasmo... Come sei a letto? Ti piace prendere in mano la situazione o preferisci essere passiva? E parli? C'è qualche parte del tuo corpo del tuo partner che ti eccita guardare mentre lo fai? Hai mai pensato di essere a letto con me? Ti eccita pensare che io so come lo fai, con chi? Io qualche volta penso a te, in modo eccitante; te l'ho detto, la mia fantasia non ha limiti. Mi piace pensarti, perchè so che tu sei la mia fantasia; so che posso pensarti, che ti piace che io pensi, perchè non ti faccio paura, non ti posso creare dei problemi in nessun modo. La realtà vincola molto i modi in cui si sviluppa un rapporto. Noi non abbiamo questi problemi. Nel nostro rapporto la fantasia rappresenta il 99%; la realtà, che sono le lettere, le foto, sono il canovaccio sul quale si può improvvisare. Quindi, ti ripeto, penso a te, penso di prenderti per i fianchi, stretta, e di far scivolare il mio sesso dentro di te, sento il tuo calore, sento il tuo seno appoggiato al mio corpo, i tuoi capezzoli sono duri, hai gli occhi chiusi, con le unghie mi graffi la schiena, mi stringi a te... penso a te e a Anna, siamo in un unico lettone, e voi due lo prendete in bocca, insieme, lo leccate... bè, basta così, forse sto un po'esagerando. Comunque fammi sapere se ti dà fastidio che ti scriva queste cose, o se ti eccita. Scrivimi anche che cosa pensi delle foto; so che non sono capolavori, e immagino che una foto di Anna non ti possa eccitare quanto può eccitare me; per quel che riguarda il mio corpo, devo dire che non mi piaccio molto, troppo magro, pochi muscoli. E' stato molto imbarazzante portare i rullini a sviluppare: erano due strisce di 4 negativi ciascuna, una con le foto di me e una con quelle di Anna. La fotografa che le ha sviluppate mi ha detto che ha voluto fare dei ritocchi al colore, e che un'altra volta era meglio se portavo l'originale. Io ho pensato: " Se vuoi l'originale sono io, posso sempre spogliarmi...", però queste cose non si

dicono, vero? Cara Francesca, ti saluto affettuosamente, scrivimi prestissimo perchè ho voglia di sentirti ( lo ammetto, mi sei simpatica) e sii felice!!! ..., 15 dicembre 1994 Cara Francesca, è vero, il nostro rapporto è bello, piacevole, liberatorio... Scusa se inizio così, ma avevo proprio voglia di fartelo sapere: lettera dopo lettera, stiamo acquistando un'intimità, una confidenza veramente incredibili. Scherziamo, ci stuzzichiamo, ci consigliamo. Mi piaci. Ho letto con grande piacere la tua nuova avventura con Maurizio. Come tutte le tue avventure, è eccitante, particolare. A volte, quando racconti queste storie, mi sembra di vedere Anna e me, ma questa volta con gli occhi di Anna. A me piace molto leccare il sesso di Anna, mi eccita; però io non mi ero mai visto, non avevo mai provato a staccare un attimo per guardarmi da fuori. Tu in un certo senso mi hai mostrato quello che Anna vede, sente e che non mi può raccontare. Mi piacciono le tue avventure: se noti non sono mai normali, cioè banali. Nascono sempre da una situazione insolita, un qualcosa di diverso, di particolare. Io penso che il rapporto con tuo marito rappresenti per te la normalità, la tranquillità, in un certo senso la monotonia, la routine (bada, non sto dando un giudizio negativo sul tuo rapporto con tuo marito, rapporto che tra l'altro immagino soltanto: io sono convinto che senza tuo marito tu non saresti felice). Maurizio invece è la trasgressione, quella vera. E' come se certe parti della tua sessualità venissero esplorate un po' alla volta, scoperte da te e da Maurizio. Quante volte mi scrivi: "non pensavo che mi sarebbe piaciuto, non sapevo di essere così..." Tu ti stai scoprendo. E ti stai piacendo. Tu guardi negli occhi di Maurizio quanto sei bella, quanto sei attraente, eccitante. Ti piace vedere che non riesce a resisterti. Anche Anna è così: per lei è il massimo quando non riesco a fermarmi quando facciamo l'amore; o quando, tornando a discorsi già fatti, uso la forza per possederla analmente. Quando faccio così, lei vede che sono disposto a passare sopra a (quasi) tutto pur di soddisfarmi con lei. Il suo buchino diventa così importante, così indispensabile per l'uomo che le sta davanti, un distinto ventituenne che si scompone dall'eccitazione... Ecco, penso che sia questo che può essere piacevole di un rapporto anale. Non penso che l'aspetto fisico sia molto importante; almeno io la penso così: credo che tu sappia che mi sono fatto penetrare qualche volta da Rolando. Non è mai stata una penetrazione vera e propria, diciamo che ha fatto scivolare un po' di cappella dentro (scusa la mancanza di finezza); tenendo conto che Rolando ha un pene abbastanza piccolo, soprattutto sottile, non mi ha mai fatto male. A me più di tanto non è piaciuto, però un po' mi eccitava, ci si sente posseduti. Anna, devo dire la verità, un po' ha sofferto le prime volte, è uscito anche del sangue... in fondo è una verginità anche quella. Per evitare dolori forti, è bene usare molto lubrificante (il migliore è l'olio della Johnson e Johnson, quello trasparente per bambini; non usare saponi o cose del genere: bruciano!!!), lui deve andare molto lentamente, fermarsi spesso, aspettare che tu ti abitui, magari muovendosi lentamente intorno ad un punto dove non senti più dolore. Non è obbligatorio farlo tutto in una volta, io ed Anna abbiamo fatto le cose con calma. Quello che è più importante è che tu senta che Maurizio (o tuo marito, non so) siano veramente eccitati, che lo vogliano tantissimo, che ti desiderino, altrimenti per te potrebbe essere una delusione. Comunque credo che tu prima o poi ci arriverai. Oscar Wilde diceva: "L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi". Nella tua lettera mi racconti poi che mentre eravate in doccia tu gli hai messo un ditino lì dietro, e a lui piaceva. Ecco, io penso che lui difficilmente arriverà ad ammetterlo; anzi, probabilmente parlandone lui si sentirebbe in imbarazzo. Però tu continua, magari saltuariamente. A lui, secondo me, piace; il fatto che ti abbia fermato la mano... Anche lui si sta scoprendo e per me la tua apertura lo eccita. Il bello del vostro rapporto è che è un gioco. Mi sembra che sentimentalmente non ci sia vero amore, solidarietà reciproca... La prossima volta

che mi scrivi, mi piacerebbe che mi parlassi un po' dei rapporti con questi due uomini così diversi (per rapporti non intendo solo quelli sessuali), che mi parlassi di loro, del perchè li hai scelti tra tanti, perchè vuoi continuare. Mi piacerebbe che mi scrivessi come immagini il tuo futuro con loro, cosa vorresti cambiare di loro. Vorrei insomma che tu me li facessi vedere dal tuo particolare punto di vista, magari (se non ti sembra di cattivo gusto) confrontandoli. Mi piacerebbe poi sapere come hai scelto tuo marito, se quando l'hai sposato pensavi che gli saresti stata fedele; vorrei sapere cosa sognavi per te quando eri più giovane. Vorrei sapere quando hai fatto l'amore la prima volta, quand'è che non ti sei più vergognata di prenderlo in bocca, se anche a te ( come ad Anna) fa schifo prendere lo sperma in bocca. Vorrei sapere qual è la cosa più sconcia che hai fatto, la volta che ti sei annoiata di più, il cazzo che ti è piaciuto di più, la prima volta che hai masturbato qualcuno... ma quante cose voglio sapere? Non ti preoccupare, non sei obbligata a risponedere a nessuna di queste domande. E' che mi ecciterebbe sapere queste cose di te. A volte vorrei che si potesse fare come con il computer: copy*.*. Saprei tutto di te. Ci sono delle volte che penso a cosa stai facendo in un preciso momento; ad esempio ieri guardavo Mediterraneo, il film di Salvatores, e immaginavo che anche tu lo stessi guardando. Non so perchè mi piace, forse perchè così mi sembra che tu esisti di più, anche al di là delle lettere. Mi piace pensare a te che mi pensi, che pensi a cosa puoi scrivermi, che apri le mie lettere, le leggi, che giri e rigiri le mie foto tra le mani, le metti un po' più sotto alla luce per vedere meglio (è vero che hai guardato il mio sesso da più vicino?). Ti immagino mentre lecchi la busta per chiuderla. Dimmi se tutto questo ti sembra strano, anormale. (Francesca, un po' penso di volerti bene, mi sono affezionato a te.) Basta basta! sto entrando nel sentimentale! E' che oggi sono felice; ma non solo oggi, è da quando Anna è tornata che sto bene. L'ultima volta che ti ho scritto ero molto depresso. Sono meteopatico, cioè tendo a subire gli influssi del tempo: brutto tempo=depressione. In più Anna mi mancava. Quando è tornata è stata un po' fredda, c'era un pizzico di imbarazzo. Ma poi... mi sembra quasi di essere in luna di miele, siamo sempre felici, (non sto studiando niente... ahi ahi), e mi sembra tutto così bello. Sono stato in montagna due giorni con Anna. Eravamo in una cameretta con due letti, al fianco dei quali c'era un armadio con degli specchi. Inutile dirti che abbiamo fatto l'amore davanti a questi specchi. Mi eccita molto, mi eccita vedere il mio cazzo che sparisce nella vagina di Anna, vedere lei che si muove per prenderlo dentro, vedere il suo viso riflesso... Sono stato bene. E infine sono felice perchè ho trovato il gatto della madre di Anna. Era sparito due giorni fa. Anna è affezionatissima a questo gatto. Quando l'ho trovato lei era felicissima, e io ero contento di vederla sorridere. Sempre nella tua lettera mi parli del fatto che ti sei eccitata pensando a noi tre in un lettone (anche se mi hai fatto un po' di tenerezza quando specifichi un "piccolo" fremito, un " piccolo" desiderio, lo volevo ma solo con l'immaginazione. Mi fai tenerezza perchè mi sembra quasi che tu abbia paura che io creda tu voglia concretizzare queste fantasie; mi fa tenerezza il fatto che tu abbia un po' paura di me); questo mi fa molto piacere, e mi piace che tu voglia essere inserita nei rapporti tra me e Anna, facendoti dedicare qualche carezza, o qualche bacio; o invitandoti a partecipare... mi piacerebbe che ora fossimo a Venezia, Francesca, Anna e io. Ci siamo dati appuntamento in stazione e dopo poco ci ritroviamo in un appartamento, nella stanza da letto. Siamo nudi, tutti e tre, il mio sesso è al massimo dell'erezione. Mi distendo, Anna si siede sopra al mio pene, lo fa scivolare dentro, tu appoggi alle mie labbra la tua vagina, depilata (anche a me eccita moltissimo), io inizio a leccarla, ti lecco anche dietro, con le mani ti stringo il sedere, tu inizi ad ansimare... poi, per un attimo, ti giri, e vedi noi tre riflessi nello specchio, vedi le tette di Anna che seguono il ritmo dei miei colpi, vedi i suoi occhi chiusi, vedi i muscoli delle mie gambe tendersi, vedi il tuo corpo nudo in un luogo, in una posizione, in una situazione che non avresti mai immaginato... e vedi il tuo viso, è il viso di una donna che gode (sento i tuoi umori bagnarmi la lingua, sono sempre più eccitato), e vedi le tue mani che stringono il tuo seno, e poi quello di Anna. La sposti e inizi a leccarmelo, senti

il sapore dell'orgasmo di Anna, lei intanto ti sta leccando la vagina, il clitoride, l'ano, tu sei a gattomiao, Anna sta facendo passare la sua lingua morbida sulla tua intimità, appoggia le sue labbra (sono bellissime e sensuali) sulle labbra del tuo sesso, io vengo bagnandoti il viso... Tu non sai come mi eccita pensare a tutto questo, il mio sesso ora è duro, sono sicuro che ti piacerebbe masturbarmi. Io vorrei che tu pensassi a queste cose, che anche tu ti eccitassi a pensarle. Francesca, siamo liberi di pensare a quello che vogliamo: le più belle scopate sono quelle che si devono ancora fare! Comunque cercherò di introdurti nel mio menage, magari senza nominarti esplicitamente; spesso chiedo ad Anna cosa faremmo se ci fosse un'altra donna a letto con noi, mentre la penetro mi faccio raccontare le storie più assurde ed eccitanti che abbia mai sentito. Anna sa quali sono le cose che mi eccitano di più: appena dice qualcosa che stimola la mia fantasia, subito devo estrarre il mio pene, per non venire subito. La prossima volta penserò che quella donna sei tu (la tua foto ce l'ho, so come immaginarti) Riguardo la possibilità di registrare delle videocassette con la telecamera... un po' mi sono pentito. La cosa mi ecciterebbe moltissimo, però c'è di mezzo anche Anna, io non me la sento. La videocassetta di cui ti parlavo l'altra volta è un primo piano del viso di Anna che me lo prende in bocca fino a farmi venire: la mia faccia non si vede, si vede solo la sua, e questo, come sicuramente capisci, non mi va. Per altre videocassette, magari senza facce, è un po' improbabile: non so perchè ma ad Anna non è mai piaciuto tanto questo tipo di esperienza. E' più facile fare qualcosa con le foto, magari con una Polaroid. Però non ti posso assicurare niente. Come ultima cosa, ti dico, con molto orgoglio, che sono già tre mesi che non vado con Rolando, e sinceramente non ne sento il bisogno. L'altro giorno l'ho incontrato in centro, un po' abbiamo parlato ma mi rendo sempre più conto che è una persona ignorante. Io non so quanto durerà questa tregua, in effetti quasi tutti gli anni questi sono mesi tranquilli (sono meteopatico); bisognerebbe vedere in primavera, senza Anna, con il caldo, cosa riuscirò a fare. Comunque ti ringrazio per l'aiuto decisivo che mi hai dato in questo campo: la prima lettera che ti ho scritto è l'unica che non ho salvato sul computer, però mi ricordo che ti avevo proprio chiesto aiuto. Ora ti saluto; scusa se ho aspettato un po' prima di scriverti, ma ho avuto molto da fare. Cosa posso aggiungere? Raccontami, se puoi, come tuo marito c'entra con la storia della depilazione. Ti dico anche che nella prossima lettera forse avrai una piccola sorpresa: potrebbe essere la foto del mio viso... ..., 10 gennaio 1995 Cara Francesca, rileggendo le mie lettere, mi rendo conto che in effetti la mia situazione affettiva può risultare un po' complicata, un po' strana. In realtà non è proprio così. E' più giusto dire che finalmente sto trovando uno spazio per la mia fantasia, per tutte le mie fantasie, e quello spazio sei tu. C'è una parte dentro di me che è rimasta molto compressa, molto sacrificata. Ciò a discapito della mia serenità interiore, della mia vita sessuale. La somma di tante piccole fantasie non espresse, ma anzi represse in modo quasi brutale, sistematico, mi ha portato ad ingigantire alcune mie passioni. Ora mi sento più tranquillo. Tu non devi credere che io passi la mia vita a fantasticare, a pensare come farmi questa o quella; certe volte lo penso, e allora te lo scrivo. Così mi conosco meglio. E mi rendo conto sempre meglio di come tutte le mie fantasie aumentino in vicinanza di un esame, quando lo studio diventa praticamente l'unica cosa che faccio in una giornata; l'aula studio sembra una prigione. E allora per staccare si inizia a pensare a qualcosa che ti scuota un po', magari alle chiappe di quella che ti sta davanti, al suo sorriso, o allo sguardo che hai incrociato, e pensi a quello che si potrebbe fare insieme... sono fantasie, che non si realizzeranno mai, così sono totalmente prive di peso, sono dolci stupidaggini, dolci veramente, ti liberi un po' la mente e riprendi a studiare meno annoiato. Penso magari a quello che ti vorrei scrivere. Penso a quello che stai facendo ora. Io ora sto ascoltando una

canzone di David Bowie, penso che si chiami "Lady Stardust". Quanti anni hai? Mi sembra che tu ne abbia 29, se non sbaglio; questa canzone è del 1973, tu avevi 9 anni e facevi le elementari, eri Franceschina, forse eri la più brava della classe, o forse la più bella. Cosa stai facendo ora? Stai guardando la televisione? Mi stai pensando? Vedi a cosa penso? Non è difficile. Se volessi potrei pensare di leccare il sesso di Rolando. Per questo è molto che non vado con lui. sto quasi battendo un record: oggi sono esattamente quattro mesi. Tenendo conto che prima andavo con lui ogni mese... So di dirtelo quasi in ogni lettera, ma per me è importante. Prima pensavo: basta, non andrò più con lui, e già mi veniva voglia. Ora non penso più così, penso che in ogni momento ci posso andare e non sarebbe un problema per nessuno, neanche per la mia coscienza, posso pensare a quello che potrei fare con lui. Tutto rimane a livello di fantasia. Io so di avere una parte che è sicuramente omosessuale.; l'importante è accettarsi sotto questo punto di vista. Dopo di che è una scelta di ogni giorno cosa fare e cosa non fare, cosa preferire. Comunque, ultimamente ho spinto abbastanza più in là la mia fantasia, facendo qualcosa che un po' mi spaventa e che soprattutto mi ha fatto vedere come a volte sia fin troppo facile realizzare le proprie perversioni. Non ti preoccupare, non è niente di brutto. Ti spiegherò cos'è nel corso della lettera. Un argomento che mi interessa affrontare invece in questo momento è quello del rapporto tra noi tre. Sto sforzandomi di introdurti come presenza palpabile; ora hai anche un nome, Lilly: non ti offendere, ma è venuto in mente ad Anna. Le ho detto che avrei voluto fare l'amore in tre, e quindi di descrivermi cosa succedeva. Devo dire che un po' si è tenuta, non so perchè, forse perchè in questo periodo è più sul dolce, più sul tenero. Ultimamente però litighiamo di più. Adesso lei praticamente non va mai a ..., solo per gli esami. Da un lato sono contento, è ovvio, ma trovo che lei sia un po' troppo possessiva, secondo lei dovremmo vederci sempre. A me questa cosa non va e sono anni che glielo dico, che cerco di trovare un equilibrio. Con lei si riesce ad avere un equilibrio per un mese al massimo, poi invece diventa impossibile. Comunque vedrò di fare qualcosa di pratico per migliorare la situazione. Quindi il discorso a tre a volte va bene, a volte faccio un po' di fatica. E sono sicuro che farò molta fatica a registrare la cassetta che mi hai chiesto; potrei farlo di nascosto, oppure dovrei prenderla in un momento di grandissima eccitazione, magari quando sono finiti gli esami (tu non hai idea di come possa influenzare la vita il periodo di esami). Ora sto pensando che ho voglia di mandarti la videocassetta. Sai come potremmo fare? Io ho un videoregistratore con gli effetti "mosaico", cioè degli effetti che rendono l'immagine meno nitida. Potrei duplicarti la cassetta con questo effetto, il viso di Anna non risulterebbe molto chiaro. Sei tu che devi dirmelo. Devi scrivere: Sì, voglio la videocassetta" o " No, non la voglio perchè è troppo poco nitida". Io poi posso decidere. Mi ecciterebbe molto sapere che tu ti ecciti vedendo cosa facciamo Anna ed io. Ti ho già detto cosa si vede: un primo piano del mio sesso (cioè del mio cazzo duro) e Anna che va su e giù con la sua bocca fino a farmi venire. Cara Francesca, ora sono veramente stanchissimo. Però di mandarti una lettera così schifosa non mi va. Riprenderò la lettera tra qualche giorno, un po più riposato. Ora vado a dormire. Nel mio letto ci sono lenzuola verdi, e anche il piumino è verde. Ho un pigiamino blu e sono tutto profumato perchè ho appena fatto la doccia. Domani mi aspetta un altro giorno di studio intenso. Accanto al lettino c'è un libro di poesie di Jaques Prevert. Sto leggendo e scrivendo molte poesie in questo periodo. Se vuoi te ne posso mandare un po', anche se penso che sinceramente non ti piacerebbero; e poi... vedi, non mi vergogno a raccontarti che io ho succhiato un cazzo, che ho leccato l'ano di un ragazzo, che sono venuto in bocca ad un ragazzo, non mi vergogno a mostrarti le foto di me nudo... ma poi mi vergogno a farti leggere le mie poesie. Mi sembrerebbe in qualche modo di sputtanarmi. Non so. Intanto, prima di andare a dormire, inizio a parlarti della mia fantasia che si è spinta un po' oltre. Ho risposto ad un annuncio di un omosessuale. E' uno di ... , che si offre di fare delle foto anche intime. L'annuncio, o meglio, gli annunci te li ho copiati in fondo alla lettera, così puoi un po' capire che tipo è. Ti starai

chiedendo cosa mi ha spinto a scrivergli: è stata la voglia di evadere, di poter immaginare concretamente (che è una evidente contraddizione) una storia assurda. C'erano altri annunci. Ho voluto provare con questo. Ma per amore di suspense aspetto ancora un po' a dirti come è andata. Intanto ti copio questa bellissima poesia di Orazio, la più famosa, quella del Carpe Diem: Non domandare tu mai quando si chiuderà la tua vita, la mia vita, non tentare gli oroscopi d'oriente; male è sapere, Leuconoe. Meglio accettare quello che verrà, gli altri inverni che Giove donerà o se l'ultimo, questo che stanca il mare etrusco e gli scogli di pomice leggera. Ma sii saggia: e filtra vino, e recidi la speranza lontana, perchè breve è il nostro cammino, e ora, mentre si parla, il tempo è già in fuga, come se ci odiasse! così cogli la giornata, non credere al domani Non chiedermi perchè ti scrivo una poesia di Orazio: ne avevo voglia e basta. Che lettera assurda. C'è così poco sesso, così poco di tutto... Non c'è un filo logico. Quello che seguo, con te, e forse solo con te, è quello che sento. Oggi non sono tanto eccitato; questo pomeriggio ho fatto l'amore con Anna, e poi sono stanco. Vado a dormire, continuo un altro giorno. Buona notte Franceschina... ..., 15 febbraio 1995 Cara Francesca, in questi giorni mi capita sempre più frequentemente di essere triste. Di notte faccio sogni brutti. Di che tipo? Nell'amore non sono mai riuscito a risolvere un mio problema: la fedeltà. In queste notti sogno il tradimento di Anna, sogno di questo ragazzo con cui è andata a letto, vedo lei nuda, lui nudo, lui che entra dentro di lei, al viso di lei; e lui mi sembra bellissimo, sicuro di sè, con un sesso molto grosso, e sogno che Anna mi dice "Ho scelto te con la testa,ma il mio cuore è diviso in due parti". Poi mi sveglio, e sto male, sto male perchè mi chiedo:"Se Anna è la persona che amo di più, come posso essere felice?" Come posso fidarmi di lei se sono bastati 20 giorni di lontananza per andare a letto con un altro, e non solo, ma per desiderare di vivere per sempre con questa persona. Ora lei è insieme a me, e mi ama, mi ama tanto perchè lo vedo in ogni momento. Non sono cieco, è proprio così, io con lei sono me stesso, lei è se stessa con me. In questo non ho il minimo dubbio. Ma più ci credo a noi due, e più sto male. Più credo nella fedeltà e più sto male; è come se mi addentrassi in una zona devastata dalla guerra. Io so di non aver risolto il mio problema, so che l'ho cacciato in fondo e gli sto impedendo con ogni mezzo di tornare su, perchè non voglio star male. Qualche giorno fa ero ammalato, mi trovavo in quella specie di sonno vigile in cui si cade spesso di pomeriggio, sentivo salire tutto il dolore, la sofferenza, la paura, la delusione, tutte le lacrime che ho versato, tutta la sfiducia... ho aperto gli occhi e ho capito che non posso continuare a far finta di niente. Ma io non so cosa devo fare per guarire, per risolvere. Una soluzione poteva essere quella di eliminare la fedeltà dalla mia vita, cioè non darle importanza, essere anch'io portato all'avventura... ma è una cosa disperata, questa, meschina, è un'altra violenza, è scendere ancora più in basso. Mi sento così insicuro, così poco valido, mentre ciò di cui ha bisogno il nostro rapporto (tra me ed Anna) è di un uomo forte, come sono riuscito ad esserlo per tutti questi ultimi mesi. Ma ora che mi sto rilassando, viene fuori quanto di brutto c'è in me. Come un cretino cerco vie di fuga, e cerco di essere appagato da rapporti sensa senso: sono tornato

con Rolando, ho iniziato una corrispondenza con un omosessuale di 44 anni ( dalle lettere che mi ha scritto mi fa quasi pena e non so che farmene di una storia così), una corrispondenza che è assurda, che non ha senso, che non mi può appagare. Ma lo stesso sono contento quando ricevo una sua lettera, quando sento che mi desidera, che farebbe qualsiasi cosa per avermi. A me tutto questo fa pena, mi fa pena lui, che mi risponde immediatamente, che mi dà numero di telefono, nome, cognome; mi faccio pena io, che cerco amore in queste cazzate, che cerco disperatamente due braccia che mi coccolino, e tra le quali io possa sfogarmi. Sono stanco di fare l'uomo adulto, serio, con le palle quadrate, che non piange, l'uomo di successo, studente rampante, amico brillante, amante stupendo. Io voglio essere un bambino, un bambino piccolo, che tutti amano. Cerco soddisfazione nel numero. Ma io voglio Anna, voglio che tutto torni come prima, voglio crederle, rilassarmi con lei, non voglio più sentire dentro di me questo freno, questo sentirmi vittima, non voglio più sentirmi insicuro, non voglio più pensare a quello che è successo, non voglio più vedere ad occhi chiusi quello che è successo. Mi sento... legato, non riesco a capire cosa voglio, mi perdo dietro a pensieri assurdi, a sogni di vendetta, di vendetta totale, far soffrire Anna quanto ha fatto soffrire me; ma io l'amo. E basterebbe poi la vendetta per stare bene? non sarà poi ancora peggio, vedere come io e lei stiamo scendendo sempre più in basso? Sento dentro di me un dolore, come se avessi... non lo so spiegare, è come una nostalgia fortissima di qualcosa che io ed Anna abbiamo perso, un'età, una purezza, un amore che sta affogando, che muore, che non vale più. Sto cercando di ricostruire tutto questo. Ma ha senso? Così ho deciso di scriverti, senza aspettare una tua lettera che deve ancora arrivare. Ti ho scritto perchè sto cercando aiuto. Ti ho parlato per mesi, della cazzate della mia vita. Ora ti parlo della mia vita e di quello che ora è il mio problema centrale, quello che devo, in qualsiasi modo, risolvere. ..., 10 marzo 1995 Cara Francesca, sono stato molto contento di ricevere la tua letterina scritta a mano, ti sei dimostrata molto gentile e corretta nei miei confronti. Io ti avevo già scritto una lettera, che però ti ho mandato circa lo stesso giorno in cui tu mi hai scritto la tua; sicuramente sarà già arrivata, ma credo che tu non sia riuscita ancora a decrittografarla. Almeno avrai capito perchè non ti scrivo a mano. Quella lettera te l'avevo scritta in un momento un po' triste, anzi, era proprio un periodo brutto. Tra Anna e me ci sono state acque agitate. Abbiamo parlato con una nostra amica comune, molto più grande di noi. Abbiamo parlato molto, e credo che ci abbia fatto bene. E' come se ci avesse dato una bella carica; abbiamo messo da parte certe masturbazioni mentali e abbiamo reiniziato a dare ciascuno il massimo all'altro. Così in questi giorni mi è parso di vivere una specie di luna di miele, anche fisicamente abbiamo fatto un po' di tutto, e poi cene fuori, e tutte quelle belle cose che si fanno tra innamorati... Anna, credimi, è in assoluto una delle persone che sa amare di più: da quando stiamo assieme lei mi ha dato veramente tutto, a volte anche troppo. E non è assolutamente possibile pensare che lei mi possa tradire, mai. E invece è successo, più volte. Perchè. Quando siamo andati a parlare con questa nostra amica più grande, è venuto fuori anche questo problema, alla base del quale c'è principalmente una insicurezza di fondo di Anna. Lei ci tiene molto alla bellezza, per cui quando qualcuno le fa la corte, la lusinga, lei si sente più sicura, sente di aver bisogno di questo (non mi sono spiegato molto bene, comunque credo che tu abbia capito). Così sarebbe necessario che lei stessa si mettesse alla prova, che capisse come certi complimenti siano raramente disinteressati (ti ricordi la seconda lettera che ti avevo scritto, dove ti descrivevo il comportamento di un uomo medio?). Ma ora ho voglia di cambiare discorso e di parlare delle mie (o forse è una sola) perversioni. Prima di tutto la storia con l'omosessuale di ... Io gli ho scritto una lettera in cui gli dicevo che avevo voglia di farmi scopare da lui, di essere il suo

giocattolo, il ragazzino da coccolare, un bocconcino per lui: la cosa mi eccitava molto, eccitava la componente narcisa e femminile di me. Lui però ha risposto dicendo che "non vedeva l'ora di leccarmi il cazzo, il buchino dietro e di assaggiare il mio sperma". Mi ha mandato anche il suo numero di telefono e gli orari in cui chiamarlo, dicendo anche che non vedeva l'ora di fare del sesso con me (testuali parole: "sono pazzo, ma per il cazzo"). A questa risposta, che non mi aspettavo completamente e che mi spiazzava, ho risposto molto sinceramente: gli ho detto che non mi sentivo pronto per un rapporto omosessuale, che nella prima lettera mi ero mostrato troppo sicuro e che in realtà avevo molta paura. Gli ho scritto anche che non pretendevo da lui che mi rispondesse. Lui invece mi ha risposto, offrendomi la sua amicizia, la sua lealtà, la sua pazienza. Mi ha detto che posso iniziare a frequentarlo anche solo per parlare, per diventare amici. Mi ha scritto il suo nome e cognome, la via. Riesci ad immaginare cosa ho fatto? Gli ho risposto che lo ringraziavo per la sua gentilezza. Però non me la sentivo ancora: sicuramente lui sarebbe stato il primo uomo che mi avrebbe fatto godere, ho scritto un po' di pornografia omosessuale (come sono caduto in basso!), mescolando desideri di dolcezza. Lui mi ha risposto ancora, mandandomi un collage con foto tratte da giornali gay, una foto dei cazzi finti che ha, e una foto con un uomo che succhia il suo fallo (vero!). Ho risposto un'altra volta, sempre con sconcezze omosessuali, lui mi ha risposto invitandomi con più decisione ad andare da lui... E' un mese che non gli scrivo, mi interessa poco. Lui non è un tipo molto interessante: è schematico, un po' grezzo, è in poche parole un uomo: non ha fantasia, non è diplomatico. Quando leggo le tue lettere, mi piace come scrivi, certe finezze, sia nei contenuti sia nel linguaggio; sei complessa, a più strati. Sei intelligente e istintiva. Lui no, lui ha solo tanta voglia, non riesce a solleticarmi la fantasia, scrive cose banali, elementari. Anche quando cerca di offrirmi la sua amicizia, si vede che non gli interessa minimamente, che lo fa con l'unico fine di venire a letto con me. Ecco quindi che riesco a capire perfettamente (o quasi) i dubbi che avevi nell'iniziare un rapporto di lettere con uomini: dicevi che sono tutti maniaci. Questo in senso assoluto credo che sia falso; nella maggior parte dei casi invece risulta perfettamente vero. Specialmente poi nel caso di uno che scrive un annuncio alla settimana su tutti i giornali porno come fa Stefano (è il suo nome): cosa mi posso aspettare da uno così? Tuttavia ha anche lui i suoi lati positivi: è disponibile ad instaurare un rapporto ricco di tenerezze, anche se sempre inquadrate in un ottica sessuale: mi scriveva che voleva coccolarmi, accarezzarmi, fotografarmi nudo. Dà importanza alle persone con cui sta, evidentemente. Inoltre mi sembra che sia generoso, riservato. Ma tutto ciò non è importante: io non voglio andare con lui. Io non riesco ad immaginare quello che stai pensando di me; ma sinceramente non ho paura del tuo giudizio. L'unica cosa che mi spaventa è che tu possa pensare che come ho preso in giro in un certo senso questo Stefano, così potrei prendere in giro te, raccontandoti delle cazzate. Io spero che tu sia abbastanza intelligente da capire che con te è diverso: il nostro rapporto è nato per rimanere epistolare, e dalle lettere credo che difficilmente il nostro rapporto uscirà (e in ogni caso penso che tu, e forse anch'io, escluderesti ogni forma di sesso): così non esiste un motivo decente per mentire a te. Una cosa è certa: a me non interessa andare con Stefano, nel modo più assoluto: è un modo per scaricare la mia omosessualità latente, diciamo il mio lato omosessuale. Ogni tanto fa bene, io mi sono eccitato, ho eccitato, mi sono abbandonato a delle perversioni (che terminologia da preti!), ma in fondo è rimasto tutto a livello di fantasia. E non credo che Stefano stia soffrendo: credo proprio che lui ne abbia tanti di ragazzi da scopare, e uno in più o uno in meno non gli farà nè caldo nè freddo. Anzi, credo che tutto sommato lui ci abbia anche guadagnato: gli ho scritto delle lettere veramente belle, gli ho dato importanza, e tutto sommato gli ho voluto bene. Comunque non sto cercando scuse davanti a te; so che tu potresti dire che l'ho preso in giro, ecc. ecc., ma d'altra parte, ad esempio, ho fatto un uso molto riservato del suo indirizzo, del suo numero di telefono, delle sue foto. Forse gli scriverò ancora, pensavo che nella prossima lettera potrei scrivere solo: "parlami di te". Mi piace sentire le storie

che raccontano le persone, le loro storie vere, quelle che si nascondono proprio ai migliori amici, alle mogli, ai mariti, ai fidanzati. L'altra storia vera è quella con Rolando: ho giaciuto con lui un'altra volta. Nonostante tutti i miei sforzi di resistergli, dopo quattro mesi e mezzo sono capitolato. L'ho chiamato io. Siamo usciti in macchina, io avevo tantissima voglia. Siamo andati da lui. Lui ha iniziato a toccarmi, ci siamo spogliati completamente, e abbiamo iniziato a leccarci, io avevo voglia di leccarlo ovunque, gli leccavo i capezzoli, i lobi, il buchino, i peli sul petto, la punta del suo cazzo (che ha una cappella rossa rossa, quasi viola), le palle. L'ho baciato in bocca, lui è un po' restio, e allora ho iniziato a baciargli le guance (che impressione che fa la barba rasata), e intanto gli stringevo il cazzo, gli toccavo le palle, poi anche a lui è venuta tanta voglia, ci siamo baciati sulle labbra, poi con la lingua, e intanto ci toccavamo. A lui piacciono molto i bocchini, sia farli sia riceverli, a volte penso che lui metta tutto quell'impegno nel farli perchè poi spera che io contraccambi; poi invece penso che non sia così, a lui piace proprio prenderlo in bocca. Quando lui me lo succhia, mi piace accarezzargli il viso, i capelli. Ci stringevamo, sentivo il suo respiro, il suo odore (non è mai cambiato), e sentivo che avevo voglia di lui, e anche se dopo mi avrebbe fatto schifo, in quel momento mi piaceva. Ho cercato di non pensare ad Anna, è brutto sentire queste cose come se la stessi tradendo (e forse è un tradimento). Comunque mi eccitava. Poi gli ho detto che volevo che mi venisse in bocca, non lo aveva mai fatto, (io sì, gli ero venuto in bocca quando Anna mi aveva detto che era stata a letto con un altro, e io mi sono vendicato: ho fatto la doccia insieme a Rolando e poi gli sono venuto in bocca; io dovevo contraccambiare ma animal triste post coitum, ci ho provato ma mi girava la testa, l'acqua era un po' calda, erano due giorni che non mangiavo... non me la sono sentita), siamo andati in bagno, con il suo cazzo sopra la vasca da bagno, e ho iniziato ad andare su e giù con la bocca, fino a sentirmelo in gola, e intanto lui toccava me; quando ho sentito che stava per venire, mi sono talmente eccitato che stavo venendo io. Gli ho tolto la mano dal mio sesso, e ho lasciato che lui mi venisse in bocca. Ma poi appena ho sentito l'odore mi è venuto da vomitare, mi sono tolto, poi ho ripreso a leccarlo ma senza respirare, non ha gusto, ha solo odore, ed ero felice, eccitato. Poi lui ha accettato che gli venissi in bocca, e lui non s'è tolto, anche se era già venuto e quindi non credo fosse molto eccitato. Ci siamo rivestiti, è il momento più brutto, nessuno ha il coraggio di guardare l'altro in faccia, io credo di non averlo mai visto con il sesso mollo, anche se si riveste di fronte a me dopo essere venuto, perchè la sua nudità non mi eccita più. Come vedi il mio lato omosessuale in questo momento è molto forte; ho ancora voglia di lui, specialmente dopo aver scritto queste cose, vorrei che mi venisse ancora nella mia bocca, leccare il suo sperma, il suo buchino, baciargli il cazzo. Domani passerà... Comunque, non per consolarmi, lui è molto più omosessuale di me; nonostante che quando scopiamo, io e lui, il più attivo sia io, almeno sono sicuro che mi piacciono anche le ragzze, e molto. Lui invece, nonostante sia veramente un bel ragazzo, e nonostante ci siano molte ragazze che gli vadano dietro, lui non ha mai avuto la ragazza. Secondo me non riesce ad ammettere completamente di essere omosessuale; lui ha degli amici omosessuali, si interessa di queste cose. Ha un amico omosessuale con cui esce; mai però che mi dica " io sono omosessuale". (Mi piacerebbe un rapporto con Rolando e questo suo amico ma lui non vuole). Quello che mi fa impressione è che vista da fuori questa storia sia molto torbida; eppure Rolando è un ragazzo normalissimo, il suo amico anche, è tutta gente che incontri per strada migliaia di volte. Anch'io sono andato a letto con un uomo: ma non si vede. Solo tu lo sai; nessuno lo immagina. L'altro giorno Anna scherzosamente mi ha detto "vorrei vedere cosa faresti se un uomo ci provasse con te" io ho risposto "nessun problema" e lei "tu dici così, ma vorrei vedere se poi non ti fa schifo!" No, Anna, non mi fa schifo, anzi, ci sono dei giorni in cui tutto questo mi eccita molto di più delle tue tette, della tua fichetta, ma io non te lo posso dire, sennò che uomo sono! Che ne pensi, povera Francesca? In questa lettera sono stato più esplicito; prima non mi tenevo, ma era inverno, e io d'inverno sono molto più freddo; marzo, non c'è

stato marzo, da dieci anni, in cui non sia stato con Rolando. Ti faccio schifo? Ma quante porcate ti sto raccontando? Un po' mi sto sputtanando, è che oggi sono allegro, e ho voglia di prendermi in giro, di non vergognarmi a dire che "ebbene sì, sono un po' frocio, succhio cazzi e ho il culo rotto". Sono porcello. Sono maialino. E' arrivata primavera. T.V.B. Ciao, Franceschina. ..., 21 marzo 1995 Carissima porcellina, ho ricevuto con enorme piacere la tua cassetta; piacere sia per la bellezza e la forza eccitante delle immagini, sia perchè mi piace che tu ci tenga che io ti veda, e che ti veda proprio in questo modo. Che impressione mi hanno fatto? Direi veramente ottima; se si dovesse, volgarmente, misurare la bellezza di immagini erotiche dalla velocità e durata dell'erezione, direi che siamo a livelli altissimi. Tu sei veramente bella! Ed erotica... mi fa morire la tua voce, mentre godi; mi fa morire come ti muovi, e il seno che si intravvede... Sai, mi è venuta tanta voglia di fare l'amore con te: ti leccherei tutta, ti bacerei, e poi ti penetrerei, prima con dolcezza, poi con forza. Cosa devo fare? Quasi quasi mi pento di tutte le volte che ti ho scritto che il nostro rapporto doveva rimanere solo epistolare; ultimamente penso che noi due ci incontriamo in un hotel a metà strada tra... e Modena, ad esempio a ... Io ti aspetterei in camera; sarebbe solo SESSO allo stato puro, trasgressione, erotismo: due (praticamente) sconosciuti che si incontrano solo per fare del sesso, per unire i corpi (che immagine poetica), e per niente altro. Solo per provare il gusto del proibito, o dell'assurdo, dell'amore fisico e solamente fisico, senza neanche corteggiamento... chissà come sarebbe... Comunque non voglio insistere: tu sei sposata, hai un amante, io sarei l'amante dell'amante; e poi non mi conosci, non sai se ti potrei piacere; inoltre credo che da parte tua ci sarebbe una certa paura, paura che io ti faccia del male o paura che io in qualche modo ti possa ricattare. Conoscendomi queste paure non hanno senso; ma tu non mi conosci. Tra le altre cose a cui pensavo c'era quella di fare un menage a trois, io te e Rolando (per Anna ci sarebbero molte più difficoltà): vedresti anche due uomini scopare tra loro, oltre che essere scopata da due uomini. Comunque, ripeto, non intendo insistere; non mi va di passare per maniaco o cose del genere: la mia paura è che nelle mie lettere si possa leggere qualcosa di simile a quello che io leggevo nelle lettere di Stefano. Che ciò non succeda mai!!! Come vedi anche io ti ho mandato qualcosa: la qualità è scadente, ma credo comunque che sia piuttosto eccitante. Avevi già visto delle riprese di persone che conosci (anche se solo per lettera) mentre fanno sesso? Tu per me sei sicuramente la prima. Anna è venuta male in queste riprese; eravamo entrambi in un periodo di grande stanchezza, e quel giorno c'erano circa 35 gradi. Poichè il viso di Anna è abbastanza riconoscibile, ti prego di veder solo tu questo video (e cioè niente Maurizio): in un certo senso sento il bisogno di proteggere Anna da queste mie perversioni, e di te mi fido, di altri un po' meno. Non voglio che in tutta questa storia Anna venga in qualche modo "sporcata" dagli occhi di gente che non c'entra: comunque è tutto a tua discrezione. Ci sono altre cose che ti devo dire? Bè, credo di no. Questa volta ci sono immagini che dovrebbero sostituire le parole (hai notato che differenza di forza eccitante hanno le immagini dalle parole? Le prime arrivano direttamente agli organi sessuali (!), le seconde invece si fermano nella testa, eccitando a lungo andare: ma mi spiegherò meglio un'altra volta). Non mi resta che salutarti, mandandoti il mio classico bacino sulla tettina. ..., 10 aprile 1995 Carissima Francesca, in questi giorni ho riflettuto molto, un po' su tutto, e specialmente sui miei rapporti con gli altri: rapporti che in qualche modo riguardano il sesso. Tra questi rapporti c'è anche il nostro, che volenti o nolenti è incentrato sul sesso,

anche se non reciproco. Ho pensato poi al mio rapporto con Rolando; e poi a quello con Anna. In ogni caso non sono stato molto felice; diciamo che ho un po' patito. Alla fine spero di essere arrivato a delle conclusioni che mi facciano stare bene, e delle quali io non mi debba pentire. Ma andiamo con ordine. Rolando: forse è finita per sempre. Sono felice. Sono infelice. Questa notte l'ho sognato, e mi sono svegliato che lo volevo vedere. Non si può. Siamo usciti circa un mese fa, volevo uscire senza fare niente con lui. Ci sono riuscito, è stata una cosa orrenda. Tre giorni dopo l'ho rivisto, per caso, (non era mai successo), ho iniziato a sentire freddo, l'ho praticamente supplicato di venire a letto con me, lui in qualche modo voleva vendicarsi del mio rifiuto dei giorni prima e mi diceva che aveva sonno, che non sapeva dove potevamo andare e altre cazzate. Alla fine siamo andati da lui, ci siamo spogliati, e abbiamo fatto del sesso, molto spinto, posizioni veramente da film porno, abbiamo anche parlato più del solito, ci siamo detti che siamo belli, che abbiamo dei cazzi stupendi, che lecchiamo bene, ci siamo leccati tutto il leccabile... poi volevo che mi venisse in bocca, ho iniziato ad andare su e giù con la bocca, accarezzandogli la pancia, quando stava per venire però s'è tolto, ed è venuto sulla propria pancia. Io sono corso in bagno (nudo, con il cazzo duro che dondolava), ho preso della carta igienica, ma avevo ancora voglia di sentire il suo sperma, gli ho chiesto se potevo leccargli l'uccello, con un dito lui aveva stretto la pelle del prepuzio, e quindi aveva dello sperma ancora dentro la cappella, lo pregavo, ma lui non voleva, l'ho accompagnato in bagno, gli dicevo: "Dai Rolando, cosa ti costa? Ho voglia di leccare il tuo sperma! Ti prego" e poi, non so perchè, ho detto: "Dai Anna" che è una frase che dico quando Anna fa i capricci, ho cercato di non pensarci, mentre lui si lavava le mani gli ho leccato lo sperma sulla pancia, tra i peli (che sapore strano!), poi mi sono fatto masturbare da lui (era il massimo che mi concedeva dopo essere venuto: niente bocca), mentre io gli toccavo il cazzettino mollo, sono venuto, come al solito è stata una venuta forte. Ci siamo rivestiti, mi sentivo un po' una merda, umiliato, e mi dicevo se era questo che volevo, per me, per Anna, una storia così squallida, lì a pregare uno stronzo ignorante di farmi assaggiare il suo sperma, dopo che ti ho leccato il culo, dopo che un mese prima gli sono venuto in bocca, in macchina (eravamo in una zona disabitata, ce lo siamo preso in bocca a vicenda, poi lui ha voluto che gli venissi in bocca, l'ho fatto, si è tirato sù tutto il mio sperma, l'ha sputato, poi ha continuato a succhiare... come vedi io lo accontento di più; comunque non è bravissimo, mi tira la pelle troppo verso il basso, e la venuta è leggermente dolorosa: mi faccio schifo) e mi sono sentito per un momento umiliato, allora gli ho detto basta, che lui mi piaceva ma che poi mi sentivo in colpa, che forse eravamo andati troppo avanti, e lui, stronzo com'è diceva." E' vero, tanto prima o poi dovevamo finire, anche a me non piace, sei tu che mi chiami" trattato ancora una volta come una puttana, e io che gli dico che se lo chiamo di dire che non vuole uscire, sennò non ce la faccio, e io gli chiedo di non vederci più perchè so che poi non sappiamo resistere, che finisce sempre così, e lui: "Eh no, se ho bisogno di un favore voglio poterti chiamare..." Rolando, tu mi piacevi, ma sei proprio una merda, un falso, sei 100 volte più frocio di me e ne vuoi venire fuori così, non te lo meriteresti, non meriti che di notte io ti sogni... Comunque è finita, non so per sempre, altre volte avevamo cercato di dire basta (sempre io, ma lui sempre a dire che non aspettava altro); certo questa volta c'è da parte sua l'impegno a non uscire con me, neanche se lo chiamo, perchè l'amicizia non può esistere. Sono felice. Sono infelice. Sicuramente mi mancherà. Tu mi avevi scritto una volta che sicuramente sarebbe passata tra me e Rolando, perchè da parte mia non c'è maniacalità; non so se sia vero, ho spesso voglia di fare sesso con lui, che ci posso fare? Sono gay? Frocio? Non mi piacciono tutti gli uomini, anzi praticamente nessuno, però Rolando... Vedremo come si svilupperà la storia. Certo che se dovesse capitare che ci reincontrassimo, magari tra un anno, credo che si finirebbe al cento per cento a letto. E allora, dopo tanto tempo, sarà ancora più eccitante... Però forse sarò più grande, e saprò dire di no. Speriamo. Poi c'è Anna. Le voglio bene, la amo, ma non riesco a cancellare la sua storia di questa estate. Non ne sono capace. Ci penso sempre più spesso. Penso all'atto. Per

un uomo (anche per un semi frocio come me) è importante. Faccio fatica a sentirla veramente mia. Penso al cazzo di questo, a come poteva essere, a come entra, la faccia di Anna... non credo di meritarmi questo, forse sono presuntuoso, forse non penso a quello che faccio io, i miei giornali porno, Rolando, le lettere che ti scrivo... e penso a questo scopatore che è venuto, proprio come vengo io, dentro Anna, con colpi sempre più veloci, cerco il suicidio, lo so, ma questa ferita non si chiude, anzi, sanguina ogni giorno di più, ho così poca forza per tirarmi su... con chi devo costruire la mia vita, con Anna? Lei mi giura che non succederà più, 2 volte bastano? Ci si ferma? Ho tanta voglia di tradire Anna, di scoparmi una ragazza, e di dirglielo, ora Anna vedi tu cosa vuol dire pensarci sempre, il CONFRONTO, la sfida. Penso di essere un po' paranoico. Oggi abbiamo parlato a lungo di questa, di questa mia incapacità di dimenticare, anzi, di peggiorare, lei ha pianto, dice che si sta deprimendo sempre più nel vedermi così, che teme che la nostra coppia debba spezzarsi per questo. Poi abbiamo deciso di reiniziare da zero, a lei ho detto che ce la farò, che saprò essere ottimista, a te, Francesca, te lo sto dicendo in un orecchio, ti dico che ho paura di non farcela, e che la nostra coppia, di Anna e me, non ce la farà a resistere a questo urto. E poi ci sei tu, Francesca, che faccio fatica a controllare il mio rapporto con te. In questi tempi sono scivolato nel desiderio di toccarti, di approfondire. Ho sbagliato. Non era così che eravamo d'accordo. Non è questo che vogliamo. Per questo non ti ho scritto:volevo scriverti solo quando sarei stato convinto che non ho voglia di toccarti, di averti in un modo diverso da questo. Però mi sono scoperto feticista, vorrei che tu mi mandassi un paio di mutandine tue, o un po' di peli del tuo sesso, a cosa stai pensando? Tu fallo, senza domandarti se sia giusto oppure no, perchè non ha senso domandarlo. E poi scrivimi di te, della tua vita, di tuo marito, parlami, chiamami per nome, perchè questa sera, con quasi un litro di vino addosso, nessuno a casa, mi sento terribilmente solo. Con tutto l'amore del mondo. ..., 25 aprile 1995 Francesca, mi dispiace. Non hai idea di come le tue preoccupazioni mi abbiano colpito. Seduto sulla panchina, in pochi attimi, ho letto quello che mi raccontavi. Non so che dirti. Non riesco a pensare che sia vero ciò che ti sta accadendo. Non riesco nemmeno a suggerire come comportarti, come muoverti. Vorrei darti una mano, sento che ne hai bisogno, ma non so come. Dimmelo tu. Se nutri ancora un po’ di fiducia nei miei confronti. Sei l’unica a conoscenza della mia vita intima e penso di averti dimostrato, nel tempo, di essere disponibile e affidabile. Mi rendo altresì conto che la situazione particolare che stai vivendo ti faccia riconsiderare tutti i rapporti che hai in qualche modo instaurato con le tue corrispondenze. E tra questi è inevitabile che ci sia anche il nostro. Io non voglio suggerirti nè convincerti di nulla. Quello che posso offrire è il mio aiuto, il mio appoggio, per quello che mi è possibile fare. Io ti voglio bene Francesca, tu non hai idea di quanto tu sia diventata importante per me e non voglio che il nostro rapporto finisca per colpa di alcuni idioti che si sono messi in testa chissà che cosa. Il mio numero di telefono è ... Se ritieni di fidarti di me e se hai bisogno di aiuto, chiamami. Per me sarà sempre una grande gioia poterti aiutare anche se avrei preferito che l’occasione fosse meno drammatica. Mi dispiace dovertelo dire ma è una cosa a cui ho sempre pensato: fatti aiutare da chi ti sta vicino ma valuta bene le persone anche quelle di cui ti fidi maggiormente, anche Maurizio intendo. Non mi ha mai convinto il suo modo di fare. Scusa se mi sono permesso di suggerirti questa eventualità ma avevo voglia di dirtelo. Per te. Per noi. VALERIA E FAUSTO ..., 5 giugno 1994

Ciao, cara singola, mi presento. Mi chiamo Valeria, ho 26 anni, sono originaria di... ma vivo a ... da quasi vent'anni. Sono alta 1 metro e 62, ho i capelli scuri e mossi e tagliati alle spalle. Ho un fisico atletico e mi dicono ben fatto... ma è inutile che continui con queste descrizioni, sono talmente generiche che non hanno proprio senso. Devi sapere che sono rimasta molto incuriosita dal tuo annuncio e mentre ti scrivo sono anche un po' eccitata. Cercherò di spiegartene il motivo. Da due anni ho una relazione con un uomo, una relazione diciamo "segreta" in quanto lui è sposato. Ci incontriamo di rado, oltre per il fatto che è sposato, anche perchè abitiamo ad una trentina di chilometri di distanza. La nostra relazione comunque funziona e a me, sinceramente, va bene così. In lui trovo tutto quello di cui ho bisogno e nello stesso tempo mi lascia la libertà di coltivare i miei interessi e le mie conoscenze. Lui ha quasi dieci anni più di me ed è stato durante il nostro ultimo incontro che ci è venuto in mente di scriverti. Preciso meglio: noi abbiamo avuto alcune esperienze attraverso gli annunci ma fino ad oggi i rapporti li ha tenuti direttamente Fausto; quando abbiamo scoperto il tuo appello ( mentre leggevamo la rivista eravamo nudi sul lettone di casa mia) Fausto mi ha chiesto se avessi voluto rispondere direttamente. La cosa inaspettata mi ha incuriosito ed eccitato e così sono qui a scriverti. Per ora quindi il rapporto te lo propongo direttamente da donna a donna. Poi si vedrà cosa succede. Ritornando a me credo di essere una persona normalissima, sono indipendente economicamente e vivo da sola. Non credo di essere una pervertita o una depravata anche se a volte mi concedo qualche avventura piccante. Credo che una persona debba fare ciò desidera per quanto è possibile e, nel campo sessuale sono sempre stata abbastanza libera. Credo di poter finire qui questa lettera anche perchè non so se il nostro rapporto avrà uno sviluppo. Io spero di sì. Ciao. Scrivi a Carta di identità N° ..... ..., 18 giugno 1994 Cara Francesca, sono contenta, quasi felice. Mi fa molto piacere la tua risposta e soprattutto il fatto che tu voglia avviare un rapporto con me. Sono d'accordo con te sulle tue condizioni. A me sta bene e rispetto le tue decisioni. Quando ti ho scritto non ho nemmeno pensato di farlo per incontrare una persona, il motivo è piuttosto il piacere di scrivere e raccontare certe cose a qualcun'altro, quelle cose che spesso viaggiano e vivono solo nella tua fantasia e che non riesci mai a concretizzare, neanche a parole. Con Fausto dico quasi tutto, appunto quasi. Con un'estraneo, in particolare se è del tuo stesso sesso, tutto diventa più facile, più spontaneo, tutto si semplifica. Mi chiedi quali siano state le mie avventure con Fausto in questo mondo degli annunci "particolari"... Non ti risponderò in questa lettera perchè credo che tu prima debba conoscere un po' più di me e dei motivi che mi hanno portato ad accettare, con piacere, prima il rapporto con Fausto e poi le nostre avventure assieme. E siccome raccontarti tutto questo in una lettera diventerebbe impossibile, inizio col raccontarti di un fatto che penso ti svelerà un po' di me. Ero in ferie, al mare e avevo quattordici anni. Avevo una compagnia molto affiatata e con la quale mi divertivo un sacco. Eravamo in diverse ragazze più o meno della stessa età mentre alcuni ragazzi erano un po' più grandi (sui 16/17 anni). Di sera sulla spiaggia (avevamo un bagno bar che funzionava fino a mezzanotte) giocavamo a quei stupidi giochi di compagnia dove la parte più interessante è sempre quando si può castigare qualcuno con una penitenza. Una delle penitenze più gettonate (nei giochi serali...) era quella di portare il malcapitato o la malcapitata dentro una cabina e farsi dare un indumento intimo da poi mostrare al resto della compagnia. Penitenza stupidissima ma altrettanto eccitante. In uno di questi giochi ho avuto l'opportunità di poter rivalermi su di un ragazzo che continuava a darsi un sacco d'arie e prendere in giro tutte noi quattordicenni. Lui aveva diciassette anni e non ci filava più di tanto. Vendetta quindi anche se poi a me lui non piaceva più

di tanto. Siamo andati in cabina, ci siamo chiusi dentro e gli ho chiesto direttamente di darmi gli slip. Normalmente, in queste situazioni, chi sopporta l'umiliazione della penitenza fa di tutto perchè i suoi movimenti coprano o in parte impediscano di vedere qualcosa all'altro o almeno così era la prassi. Quel ragazzo invece senza fretta e senza particolare emozione si è appoggiato alla parete ed ha cominciato a sbottonarsi i pantaloni. Io ero appoggiata alla parete opposto e aspettavo il trofeo guardandolo. Dopo essersi tolto le scarpe si sfila lentamente i pantaloni. Lo ha fatto lentamente, molto lentamente e io lo guardavo mentre le sue mani abbassavano i jeans. Sotto aveva un paio di boxer, gonfi. Rimasto così mi chiede di toglierli ma io rimango impassibile e gli faccio notare che il regolamento (inventato lì per lì) non lo prevedeva. Allora comincia a togliersi lui sempre lentamente fino a che, prepotentemente, ne esce il sesso eccitato. Non avevo mai visto un uomo nudo e quindi figurati il mio stato d'animo in quel momento. Mi sono appoggiata di più alla parete guardando tra le gambe quell'affare che intanto aveva cominciato a toccarsi e scapucciare. Gli ho preso i boxer dalle mani e sono scappata fuori sventolando il trofeo, sudata ed eccitata. Dopo poco esce anche lui e ci scambiamo un occhiata pesante, lunga. Poi niente, non è successo più nulla, tantomeno tra me e lui. E' un episodio che mi è rimasto impresso e in qualche modo ha segnato un po' la mia vita. L'eccitazione che ho provato dentro quella cabina mi ritorna ogni volta che ci penso e da allora mi sono resa conto che guardare una persona, una coppia mentre si tocca, o mentre fà l'amore, mi eccita moltissimo. Ogni persona è in qualche modo "guardona" ma io credo di esserlo in maniera particolare. In quella cabina il mio unico desiderio era quello di continuare a guardarlo e non certo di toccarlo o che so io. Il mio piacere, la mia eccitazione era tutta lì, comportarmi in maniera diversa (dal guardare intendo) credo avrebbe rovinato tutto e a me non sarebbe rimasto un ricordo così toccante. In seguito crescendo ho avuto l'occasione di vivere altre situazioni in qualche modo similari e se vuoi poi te le racconterò, ma ora voglio continuare a confessarmi e darti un altro elemento della mia personalità: il piacere di mostrarmi agli altri. Sto diventando troppo perversa? Mi piace che una persona, o più, mi guardino, in particolare in certi momenti o in determinate situazioni. Voglio precisare anche in questo caso che il mio esibizionismo credo sia abbastanza normale. Fin da ragazzina mi è sempre piaciuto esibirmi. Ti voglio fare alcuni esempi di cosa voglio dire: non ti è mai capitato di accorgerti che un ragazzo ( e a volte anche ragazze) cerca di guardarti nella scollatura o sotto la gonna... ecco in questi casi io lascio semplicemente fare e senza che lo si noti faccio in modo che la persona che guarda si interessi maggiormente. In fondo essendo "guardona" capisco il piacere che posso dare e nello stesso tempo provo piacere io ad essere guardata, desiderata. Quelli che ti ho fatto sono esempi molto banali ma quello che voglio farti capire è che l'idea di aprirmi l'impermeabile davanti al ragazzino è molto lontana. Credo che in tutte le cose ed anche nel sesso quindi, la volgarità fine a se stessa sia da respingere, sempre. Ora hai qualche elemento in più su di me e credo che un po' alla volta avrò l'occasione di raccontarti alcuni episodi vissuti per farmi conoscere ulteriormente. Sto ripensando a quello che mi hai scritto. Sono contenta che tu abbia preso l'iniziativa e mandato a quel paese quel bigottone di tuo marito. Parlami un po' più di lui, di come vi siete conosciuti, da quanto siete sposati. Fammi capire bene anche in quale modo ritiri la posta se tu, il tuo amico oppure chissà chi. Io ci tengo parlare e scrivere a te e mi dispiacerebbe che qualcun'altro venisse a conoscenza di ciò che ti racconto. Ciao! Scrivimi presto e mi raccomando stai attenta a questo mondo pieno di lupi cattivi.... ..., 2 luglio 1994

Carissima Francesca sono contenta di questo nostro rapporto e mi fa molto piacere scoprire che abbiamo alcune cose in comune. Sono altrettanto felice di sapere che la posta è solo di passaggio nelle mani del tuo amico anche se mi sono chiesta una cosa: ma lui , intendo l'amico, che tipo è? O è tonto e si presta alla tua richiesta senza pensarci su minimamente, o è un vero amico che ti dà una mano rispettando fino al punto di non chiederti nulla, oppure è uno che la sa lunga e immaginando le possibili evoluzioni della storia, sta cogliendo la palla al balzo? Scusa se faccio queste considerazioni ma pur rendendomi conto che non vuoi esporti, che non vuoi rischiare di essere riconosciuta, è pur vero che un uomo, che non è nemmeno tuo amante o marito, che ti aiuta in questo strano gioco è perlomeno strano che non chieda nulla in cambio, almeno, voglio dire, vedere o leggere le lettere... Comunque mi dici che è un amico fidato e ciò mi fa piacere e mi rassicura anche se, non vorrei fare l'avvocato del diavolo, gli EX sono sempre un po' pericolosi quando li stuzzichi. Chiusa questa parentesi. Sono sicuramente d'accordo con te quando mi dici che non sempre è gradevole essere osservata e soprattutto, aggiungo io, quando chi ti guarda commenta o peggio ancora allunga le mani. Questo non lo tollero anche io, però voglio darti un consiglio: cerca di fare o sembrare indifferente quando ti capitano situazioni del genere e se chi ti guarda si limita a questo, provocalo. Fallo però sempre in modo che la tua azione non risulti tale, devi sempre essere normalissima e vedrai che scoprirai che è eccitantissimo. Fallo con chiunque si mette in imbarazzo, si trova a disagio, anche con chi non ti piace, anche con delle donne, se ti capita. Vorrei dire anche con dei ragazzini o ragazzine ma questo è già un po' più crudele nei loro confronti anche se sono convinta che lo apprezzerebbero molto. Così, insomma, un po' esibizionista lo sei anche tu e anche un po' guardona... bene, sono contenta, e, visto che me lo chiedi, continuo a raccontarti due situazioni che ho vissuto e che mi hanno convinto di queste mie caratteristiche. Cominciamo dal primo che mi ha vista protagonista come guardona. E' successo quando avevo diciotto anni. Abitavo ancora con i miei. Una sera, o meglio una notte, ero di ritorno da una discoteca con Sabrina (una mia amica di cui ti parlerò spesso...) e un suo amico. Io ero alla guida, Sabrina davanti con me e Lucio dietro, erano le tre di notte, pioveva, era novembre e faceva freddo. Lucio lo conoscevamo da tempo e quella sera Sabrina aveva ceduto alle sue avances e quello era il motivo per cui era in macchina con noi. Lo stavamo accompagnando alla sua macchina che aveva lasciato in città in quanto era venuto in discoteca con altri suoi amici. Avevano cominciato a baciarsi e toccarsi in discoteca e sembrava avessere l'intenzione di continuarlo a fare in macchina. Sabrina era davanti come ti ho detto e Lucio da dietro l'abbracciava, le sussurrava cose nell'orecchio, la baciava, le infilava le mani un po' dove capitava. Erano molto su di giri. Non che la cosa mi sconvolgesse, eravamo un po' tutti su di giri e si rideva assieme. Lucio si feceva sempre più intraprendente e Sabrina lasciava fare, anzi si stava sempre lasciando andare di più fino a che si inginocchia sul sedile e si tuffa dietro facendomi rischiare di uscire di strada. Dietro cominciarono a dimenarsi. Urletti, gridolini, risate... Avevo gli occhi più sullo specchietto retrovisore che sulla strada. Quando mi resi conto che era pericoloso per tutti che io continuassi a guidare con lo sguardo rivolto a quello che stava succedendo dietro mi sono fermata davanti ad un ristorante, nel parcheggio a fianco della strada. A quell'ora naturalmente il locale era chiuso. Ridendo, ho chiesto per favore di smetterla altrimenti non sarei ripartita, ma non ebbe molto successo il mio appello in quanto i due erano impegnati a fondo nelle loro cose. Mi sono messa lì a guardarli e ho chiesto loro se disturbavo, fuori pioveva e non avevo nessuna intenzione di andarci. Non ci fu risposta se non un bacio al volo lanciatomi da Sabrina. Per me era già un segnale chiarissimo. Lucio le stava accarezzando e baciando i seni e Sabrina gli teneva la testa appunto stretta al petto ed è così che ci scambiammo qualche occhiata ulteriormente chiarificatrice. Decisi quindi di accettare la situazione che mi si presentava davanti. Lucio era particolarmente agitato e dai seni passò più giù e gli ci volle poco per sollevare quel poco di minigonna che copriva le parti intime di Sabrina. Quest'ultima si allungò, per quel che è possibile dentro ad una Uno, al vetro, sollevò il bacino e prese a sfilarsi il

collant. Aiutata da Lucio fece in un attimo. Stessa sorte per le mutandine e Lucio si rituffò con il viso tra quelle gambe. E' inutile che mi dilunghi ulteriormente, puoi benissimo immaginare come è finita. Io ho assistito a tutta diciamo "l'operazione" e quando hanno finito e si sono rilassati siamo ripartiti. Io ero letteralmente in fiamme per tutto quello a cui avevo assistito e non avevo altra voglia che sfogarmi. Anche in questo caso, come avrai notato, non sono affatto intervenuta e l'ho fatto non per Sabrina (che tra l'altro non avrebbe avuto grossi problemi così come mi ha poi anche confessato successivamente ) ma proprio perchè il mio piacere era tutto lì nel guardarli. Intervenire avrebbe voluto dire vivere la situazione da un altro punto di vista, eccitante lo stesso se vuoi, ma non necessariamente soddisfacente come quella che vivevo io. (E poi, sinceramente, preferisco scegliere direttamente i partner con cui condividere certi momenti) Arrivati a destinazione abbiamo lasciato Lucio alla sua macchina (altri 5 minuti di effusioni varie) e ho accompagnato Sabrina che tra l'altro abita nel mio stesso palazzo. Andandocene a casa non abbiamo detto granchè tranne il fatto di un ringraziamento sussurratomi all'orecchio da Sabrina. Questo gesto l'ha accompagnato allungandomi una sua mano sulla mia passerina e invitandomi a non esagerare quella notte. Abbiamo riso assieme e ci siamo abbracciate e date la buonanotte. Con Sabrina c'è un rapporto particolare, molto intimo. Ci conosciamo da una vita e siamo cresciute assieme anche da un punto di vista sessuale. Questo per farti capire un po' il perchè di certi atteggiamenti, ma questa è un'altra storia. L'altro episodio invece che mi è capitato è successo l'estate seguente. Da febbraio avevo un ragazzo, Marco, e per le ferie siamo andati in Jugoslavia. Ci siamo fermati (eravamo in tenda) dalle parti di Dubrovnik. In quei posti è normale prendere il sole completamente nudi e ci sono un sacco di posti dove puoi farlo liberamente. Non essendoci infatti spiagge, la gente si isola in piccoli anfratti e insenature e comunque si è sempre abbastanza isolati. Eravamo appunto in una di queste piccole insenature, o meglio, su alcuni scogli lisci e abbastaza piatti per arrivare ai quali ci volevano almeno venti minuti di sentiero a piedi. Però il posto valeva proprio la pena, te lo assicuro. Eravamo sdraiati su questi scogli e c'erano nei paraggi alcune altre persone; i più vicini erano una coppia di francesi ad una decina di metri. Quando eri sdraiata comunque non vedevi che appena loro in quanto le altre persone erano nascoste da altri scogli più alti. A me stare sdraiata in riva al mare piace moltissimo, il silenzio, il rumore delle onde, il caldo... Sono tutti elementi che mi mettono in una condizione di tranquillità, rilassatezza e mi predispongono a sognare ad occhi aperti. Il fatto di prendere il sole nudi, vedere il proprio corpo abbronzarsi anche là dove non gli era mai capitato, le mani scivolose che spargono olio abbronzante... insomma per me è il massimo e mi capita spesso di eccitarmi e rimanerlo per lunghissimo tempo. E quindi è ovvio che su quegli scogli le carezze tra me e Marco non si sono sprecate anche se sempre molto controllate. Credo che i francesi fossero un po' nella nostra situazione e con i stessi desideri. Quando la situazione si faceva veramente calda (in tutti sensi intendo) entravamo nell'acqua, appoggiati al nostro materassino e ci lasciavamo andare al fresco dell'acqua e a carezze più audaci. Di fronte a noi a due-trecento metri c'era una isoletta, o meglio uno scoglio più grande del normale, lunga una trentina e larga non più di sei sette metri. Quando proprio desideravamo possederci andavamo fin là, sul lato verso il mare aperto, e facevano le nostre cose. Per alcuni giorni ci trovammo sempre nella situazione, ognuno ormai aveva i posti riservati e così si era creata una specie di conoscenza con la coppia francese anche se non abbiamo mai scambiato una parola. Anche loro si lasciavano andare nell'acqua e si comportavano come noi e più il tempo passava e più i nostri giochi si facevano liberi. Era una situazione piacevolissima, potevi lasciarti andare liberamente e non dar fastidio a nessuno, inoltre mi piaceva che ci fosse quella coppia, vederli baciarsi, toccarsi, vedere i loro corpi, i loro atteggiamenti... Un giorno capitò che ci rifugiammo sulla nostra isoletta e mentre stavamo facendo l'amore (una delle poche posizioni possibili era quella nella quale io mi accucciavo su di Marco appoggiato ad uno scoglio) Marco mi dice che la coppia francese ci stava guardando dal materassino nell'acqua. Quella notizia mi fece

sciogliere, invece di ricomporci alla bellemeglio, mi lasciai trasportare da una eccitazione che non avevo mai provato così intensa. Venni due o tre volte di seguito prima che Marco arrivasse all'orgasmo e tutto in pochissimi minuti. Quando mi tolsi da lui e mi appoggiai al suo fianco vidi la coppia a 5-6 metri da noi. Lei era appoggiata sul materassino per traverso e lui le era dietro e lo stavano facendo lì, davanti a noi, con noi. Presi l'uccello di Marco e cominciai a masturbarlo, poi mi ci buttai sopra con la bocca fino a che in poco tempo non tornò prestante come poco prima. Me lo infilai dentro, ma questa volta ero rivolta verso la coppia e guardandoli cominciai a muovermi e contemporaneamente accarezzare le palle di Marco e la mia fessurina. I due erano appoggiati entrambi al materassino, i loro corpi, galleggiavano sull'acqua e io stavo venendo di nuovo. Mi sentivo il loro sguardo addosso, sulla mia bocca, sulle mani di Marco che mi stringevano il seno, sulle mie mani tra le gambe... E' stato bellissimo. Poi la coppia se ne è andata così come è venuta. Noi siamo rimasti lì ancora per un po' e al ritorno a riva non c'erano più così come non li trovammo il giorno successivo. Ti assicuro che ci rimasi molto male. Eccoti raccontato l'altro episodio che mi ha visto nella veste dell'esibizionista. Mi dispiace venire a sapere di come le cose stanno andando con tuo marito. E' vero dici che vi volete bene e che andate d'accordo ma quello che non capisco è come mai lui è così freddo. Il sesso è gioco e va vissuto come tale, che male c'è guardare un film porno o eccitarsi scrivendo a sconosciuti... Tutto serve a creare delle situazioni calde... Ma hai provato ad "accenderlo"? Ci sono tanti modi ma non credo che io debba suggerirteli, li conoscerai benissimo e soprattutto sai benissimo quali sono quelli adatti per tuo marito. Ora ti saluto perchè è tardi e domattina devo andare al lavoro. A proposito io lavoro in un negozio di abbigliamento. E' piccolo ma è abbastanza avviato e soprattutto ne sono socia. Voglio risentirti prestissimo. ..., 28 luglio 1994 Cara Francesca ho deciso di scriverti prima che tu parta per le vacanze. Sono le dieci di sera e fa un caldo terribile. Sono nuda e ogni tanto mi butto sotto la doccia per rinfrescarmi un po'. Fausto è da quindici giorni che non lo vedo e comincio a sentire la necessità di un bel momento di sesso puro. Non c'è nemmeno Sabrina con cui scambiare qualche parola o qualche carezza. Non pensare subito male... Sabrina è la mia migliore amica da ormai 15 anni, siamo cresciute assieme, abitiamo nello stesso palazzo, abbiamo avuto a volte anche lo stesso uomo. Tra noi non c'è gelosia, ci unisce un rapporto profondo di solidarietà e soprattutto di complicità. Abbiamo scoperto il sesso insieme e a volte sperimentato su noi stesse. Ci raccontiamo tutto, di noi, dei nostri uomini, dei nostri desideri, delle nostre voglie. Questo essere così unite da tanto tempo ci porta quindi a considerare normalissimi certi atteggiamenti che altrimenti potrebbero essere fraintesi. Voglio dire che non ci troviamo nulla di male se a volte ci accarezziamo, ci tocchiamo... per noi è naturale... non ci sentiamo lesbische e non a caso non abbiamo mai avuto dei rapporti così profondi come quelli che puoi vedere nei film o sui giornali porno. Viviamo bene il nostro rapporto e nessuna delle due vuole andare oltre anche perchè poi in fondo non ci interessa proprio. Ci aiutiamo a sentirci meno sole, meno perse; affrontiamo insieme le controversie della vita e quando viene la voglia ci lasciamo andare tra le braccia l'una dell'altra e se capita qualche carezza più spinta per esaudire un desiderio che male c'è. E poi ci divertiamo proprio. Sapessi quante risate abbiamo fatto dopo quella storia in macchina con Lucio... C'è stato un pomeriggio che me lo ricordo ancora. Eravamo alle scuole superiori in terza o quarta. Non so se hai mai studiato ragioneria ma, ti assicuro, non c'è niente di più palloso. Passavamo moltissimi pomeriggi a studiare assieme e preferivamo stare da lei anche perchè i suoi non c'erano mai e quindi potevamo benissimo fare i fatti nostri. Sabrina non aveva un ragazzo in quel periodo mentre io invece sì e così capitava spesso che gli raccontassi quello che

succedeva tra noi. Tutto ciò, se da una parte l'eccitava, dall'altra la faceva diventare irrequieta e scontrosa. Mentre eravamo sedute sul letto ad ascoltare musica si rizzò in piedi e mi disse che voleva un ragazzo, subito, lì e che sarei dovuta essere io visto che non c'erano molte alternative. Accettai ridendo sottolineandole però il fatto che non avrei potuto esserle di grande aiuto per il suo problema. Non si diede per vinta, comincio a girovagare per la stanza cercando qualcosa fra le sue cose. "Cosa ti manca in fondo?" mi disse "un cazzo, niente di più... semplicemente uno stupido cazzo..." Io ridevo e la guardavo intenta a cercare nei cassetti. Tirò fuori, da uno di questi, un cilindro con le punte arrotondate, era la custodia quel gioco cinese che si fa con gli stecchini che bisogna togliere senza muovere quelli sotto. Con un po' di fantasia poteva assomigliarci e così decidemmo che poteva andare. Mi tirò sù dal letto e mi infilò il cilindro dentro i jeans in modo che sembrasse un bel pacco. Poi cambiò musica e mise una cassetta di musiche lente. Si fece abbracciare per ballare e cominciammo appunto a farlo stringendoci forte. "E adesso comportati come un maschio, datti da fare..." e così ridendo e scherzando cominciammo a ballare sempre più strette, le facevo sentire il cilindro contro il sesso, le stringevo le chiappette con le mani e lei abbracciata stretta al mio collo. Ne sentivo l'alito e poi le labbra. "Datti da fare seriamente" continuò "sembri un ragazzino alle prime armi..." e così le feci sentire con più forza il cilindro, la sfregai maggiormente, scesi con le mani sotto la gonna e le ripresi le chiappette tra le mani. Stava succedento che quel cilindro oltre che sfregare lei, sfregava anche me e la cosa mi stava eccitando parecchio. Continuò a incitarmi ed è così che presi a baciarla sul collo, accarezzare le tette sotto il maglioncino, allungare la mano dalle chiappette al sesso. Lei cominciò a fare altrettanto accarezzandomi il cilindro dentro i pantaloni e involontariamente sfregandomi la passerina con quel coso. Poi mi slacciò i bottoni dei jeans e mise la mano dentro prendendosi il cilindro in mano e trattandolo come fosse un uccello vero. Lasciandolo dentro ai jeans questi suoi movimenti non facevano altro che eccitarmi sempre di più. Poi mi spostò e fece sedere sul letto. Il cilindro rimase ancora un po' dentro i pantaloni ma era quasi tutto fuori. Si sdraiò a cavalcioni su di me e riprese ad accarezzarlo. Si tolse il maglioncino e liberò le sue tettine che mi trovai di fronte al viso. Le accarezzai e dietro un ulteriore incitamento di Sabrina, le baciai. Lei, intanto, si era lasciata andare contro di me. Scese poi dalle mie gambe e si mise in ginocchio sul pavimento con le mani sul cilindro, tra le mie gambe. Cominciò a baciarlo e leccarlo simulando un rapporto con un cazzo vero. Ogni tanto mi chiedeva se mi piaceva e mi invitava a darmi da fare. Intanto mentre con una mano teneva fermo il cilindro, con l'altra mi aveva sbottonato la camicetta, sollevato il reggiseno e stava accarezzando le mie tettine. Mi ero immedesimata molto nel personaggio che mi aveva affibbiato e cominciai ad incitarla anche io trattandola come fossi un vero maschio. "Sù succhia... ti piace, non è vero?... continua così... dài..." cose similari insomma " vieni sul letto ora... voglio vedere cosa nascondi tra le gambe... maialina che non sei altro... lo vuoi questo, dentro?... ti accontento se lo vuoi... " Dicendo queste eravamo scoppiate dal ridere e siccome la cosa oltre ad essere eccitante era anche divertente continuammo. Sabrina tornò sul letto e si allungò sulla schiena, si tolse la gonna e le mutandine, allargò le gambe per bene "Scopami cosa aspetti, su muovitì..."mi disse sempre ridendo. Presi in mano il cilindro trasparente e glielo appoggiai sulle labbra; aprì la bocca e cominciò a leccarlo, succhiarlo. Lo spostai poi sul collo, sui capezzoli, lungo il ventre fino al triangolino nero. Era aperta e le labbra rosse luccicavano. Cominciai a sfregarglielo contro. Sabrina si apriva la fessura con le mani in modo che riuscissi meglio a sfregarle il clitoride che era diventato tutto rosso e ritto. Feci entrare un po' la punta del cilindro e Sabrina spostò il bacino verso di esso e cominciai così a farlo entrare ed uscire appena appena. Quando ho spinto un po' di più Sabrina mi ha fermato la mano e mi ha detto di continuare come prima. Intanto aveva cominciato ad toccarsi il clitoride mentre io continuavo in quell'operazione fino a che non mi chiese di toccarla direttamente io e così mentre con la sinistra appoggiavo appena appena dentro il cilindro, con la destra ho cominciato a masturbarla. Non ci volle molto per che venisse e perchè mi stringesse

la mano tra le cosce serrate in una serie di sussulti. Dopo qualche minuto Sabrina, da sdraiata, mi guardò e cominciammo a ridere e mi appoggiai al suo ventre con la testa. Sabrina cominciò ad accarezzarmela complimentandosi per le mie doti mascoline poi si mise seduta e mi tirò verso di sè. Ero appoggiata con le spalle al suo corpo, la mia testa era appoggiata ad una spalla e la mano di Sabrina cominciò accarezzarmi tutta per poi finire con la mano nei jeans sotto le mutandine. La sentivo faticare e mi sfilai un po' i pantaloni. La sua mano mi trovò e mi contraccambiò il favore. Mi sono illanguidita a raccontarti questo episodio. E sono eccitata. Mi piacerebbe che ci fosse Sabrina qui a fianco, con le sue mani... Siamo lesbiche? No... non credo. E un rapporto il nostro con dei momenti di grossa intimità ed intensità ma quello che cerchiamo l'una nell'altra non è il soddisfacimento di desiderio sessuale ma la ricerca di un contatto, un contatto di pelle, un contatto profondo che ci possa avvicinare di più. Accarezzarci per noi vuol dire questo: essere più vicine, condividere il più possibile. Se alla base del nostro rapporto ci fosse solo sesso ci comporteremmo diversamente, ci toccheremmo in modo diverso, ci baceremmo in bocca, ci leccheremmo dappertutto e invece non è così, a noi piacciono le nostre mani, piace sentirci vicine, piace sapere che l'altra persona sta bene anche grazie al tuo aiuto. Tu che ne pensi? Hai mai provato qualcosa di simile? A Fausto ho raccontato questo episodio e lui mi ha detto che il nostro è un tipico rapporto adolescenziale che stiamo portando avanti senza riuscire a farlo diventare o un rapporto più profondo o staccarcene. Per me non è così, o solo così. E' qualcosa di diverso che non riesco a spiegare ma non vedo perchè necessariamente il nostro rapporto debba evolvere in una direzione o nell'altra. Non può restare così? Ho voglia di una rinfrescata, ho voglia di... ho voglia. Ti saluto cara Francesca e spero che tu passi le vacanze bene e che ti diverta un sacco. Ciao scrivimi appena puoi. ..., 12 settembre 1994 Ciao, cara Francesca, bentornata. Sapessi che piacere ho provato leggendo la tua lettera. Ogni volta riesco ad immaginarti meglio, a conoscerti un po' di più e poi, come vedi, le nostre storie non sono poi così diverse. Ciò che ti è successo con la tua compagna non è simile a quello che è accaduto con Sabrina? Certo per voi è stato un episodio isolato, unico, però credo che i motivi di fondo che hanno causato entrambi gli episodi, siano gli stessi: la voglia di un contatto più profondo, più intimo, senza che ciò diventi necessariamente un contatto necessariamente ed esclusivamente sessuale. Mi fa piacere che tu abbia vissuto qualcosa di simile a ciò che io ho provato e ancora provo con Sabrina; in questo modo riusciamo ad intenderci e capirci meglio. Inoltre mi hai dato un'ottima notizia: a tuo marito si è risvegliato forse qualcosa? Ciò che mi hai raccontato del traghetto è stato molto eccitante. Spero solo che continui a comportarsi in questo modo e che non sia solo un'impeto legato al periodo di vacanze. Con Fausto ho chiesto spesso che differenza c'è tra la relazione che ha con me e quella con la moglie e ha cercato di spiegarmela in questo modo: io sono l'avventura, l'improvvisazione, la possibilità di realizzazione dei suoi desideri. Il rapporto lo inventiamo di volta in volta. Già definire un appuntamento è per noi fonte di eccitazione; quando ci troviamo saremmo sempre pronti a farlo lì, su due piedi, istantaneamente. E tutte questo con la moglie non è possibile. La vita in comune, gli orari, i problemi familiari e tutto quello che comporta vivere assieme non ti permettono di stare vicino ad una persona con lo stesso stato di eccitazione. Anche il modo di fare l'amore rischia di diventare abitudinario, anche perchè si tende a viverlo con una serie di tacite regole che, se ti permettono di vivere cordialmente la vita sociale, non altrettanto ti aiutano in quella intima. Quello che a Fausto manca è appunto riuscire a mantenere quel desiderio, che pure ha nei confronti della moglie, e farlo crescere durante i minuti, le ore, il giorno per poi farlo esplodere quando è il momento. Con me dice che è così, mentre con la moglie basta poco, un appunto, una nota di insofferenza, una piccola litigata su una stupida

cosa che tutto salta in aria, il desiderio svanisce e bisogna ricominciare daccapo. Io non credo, da parte mia, che sia proprio questa la spiegazione; io penso che Fausto non voglia avere con la moglie il rapporto che ha con me. Sono d'accordo che la situazione di convivenza porta a comportarti in determinati modi ma non capisco perchè, ad esempio non abbia proposto alla moglie ciò che ha proposto a me. Ha forse paura di un diniego. Non credo. Credo che la sua paura sia più quella di scardinare o comunque attentare ad un rapporto che comunque si è costruito e si tiene in piedi. E' una giustificazione che secondo me non regge e glielo anche detto più di una volta, ma lui rimane sempre molto rigido su queste cose. A proposito di Fausto, non ti ho mai detto come è iniziata la nostra storia. Sono quasi due anni che portiamo avanti questo rapporto clandestino. L'occasione che ci ha fatti incontrare è tra le più banali, ci siamo trovati nello stesso locale, ognuno con la propria compagnia e con alcune persone che tra loro si conoscevano. Quella sera abbiamo fatto un unica compagnia e quindi conosciuti. Ci siamo rivisti altre due volte in periodi distanti, sempre in compagnia e così abbiamo preso un po' di confidenza. Inizialmente lo trovavo abbastanza simpatico ma niente di più. Poi la decisione sempre da parte della compagnia di seguire un corso di ballo sudamericano e, anche se era completamente negato, ha partecipato a due o tre incontri. Proprio in uno di questi mi ha invitato fuori a pranzo ed ho accettato. Così altre due volte ed è sempre stato estremamente corretto, mai un accenno, un tentativo di approccio, un riferimento ad un eventuale rapporto tra noi... tanto che cominciavo a preoccuparmi un po'... Sono stati insomma tre mesi di corteggiamento molto soft che però ci ha permesso di conoscerci meglio e più profondamente. Poco a poco quella piccola simpatia che provavo per lui è diventata ammirazione e quindi mi sono innamorata. E proprio per questo motivo che mi sono cominciata a preoccupare quando lui continuava a non dichiararsi o comunque farmi capire quelle che erano le sue reali intenzioni. Anche perchè era evidente che mi stesse corteggiando, mi telefonava spesso in negozio, mi ha fatto trovare alcune rose il giorno del compleanno, insomma tutti segnali inequivocabili eppure... eppure niente non ha mai allungato un dito. Da parte mi mi sono sempre trattenuta anche perchè come ti ho detto che il suo atteggiamento era ambiguo e se da una parte ti corteggiava, dall'altra non mancava occasione di farti notare che così non era. Poi finalmente successe ciò che tutti e due desideravamo. Ad un invito a pranzo gli rispondo che sono impegnata in negozio e che, quindi, non potevo muovermi, essendo in quel periodo sola. Così verso le 13 lo vedo alla porta del negozio che chiede di entrare. Mi dice che avrebbe desiderato comprare un vestito alla moglie per il suo compleanno e ha così colto l'occasione di venirmi a trovare. Assicuratolo sul fatto che gli avrei fatto uno sconto particolare, abbiamo cominciato a guardare un po' di vestiti. Abbiamo parlato più delle nostre cose che di vestiti a dir la verità ma alla fine è stato scelto un abitino leggero, per la sera, nero, con una lunga scollatura alle spalle e pizzi semitrasparenti sul davanti. L'abitino, intero, era abbastanza corto anche se non eccessivamente. Alla mia domanda sulla taglia un "che ne so" ci ha fatto considerare somiglianze e differenze tra il mio corpo e quello della moglie. Più o meno eravamo simili secondo lui e mi chiede se per favore posso provarlo per vedere come sta indossato. Prendo il vestito e senza grossi problemi mi sposto nel camerino e lo indosso, poi lo chiamo per farglielo vedere. Mi guarda allo specchio a lungo poi mi chiede di togliermi il reggiseno perchè altrimenti la scollatura non rende l'idea. Memore dei giochi adolescenziali, lo faccio velocemente in sua presenza, tenendomi coperto il seno con il vestito. Mi chiede quindi di camminare un po' per vedere che effetto fa e infine di sedermi ad una sedia. A quella richiesta gliene chiedo il motivo e mi dice che vuole vedere se il vestito è troppo corto; non vorrebbe mettere in imbarazzo la moglie quando lo indossa. A questa risposta rido perchè so perfettamente che è una balla colossale, comunque l'accontento lo stesso accentuando la risalita della gonna sulle cosce. Lui rimane perplesso, almeno così vuol fare credere, mentre la verità era evidente: desiderava guardarmi e a me non faceva altro che piacere. Dopo lunga riflessione decide che andava bene e così ritorno in camerino per togliermelo. Tiro la tenda per spogliarmi quando lui la torna ad aprire e si appoggia al lato della parete. Ci guardiamo negli occhi, il

suo sguardo mi invita a continuare. Mi sposto una spallina poi l'altra e faccio scivolare il vestito in terra rimanendo col seno nudo. A quel punto mi aspetto che mi venga incontro mentre lo vedo invece inginocchiarsi, prendere il vestito e rimettermelo. Lo guardo nello specchio mentre mi mette a posto le spalline e non capisco; poi si avvicina con la bocca al mio collo e sento una sua mano che da dietro entra nella scollatura prendendomi un seno mentre l'altra mi prende davanti, tra le gambe. Presa tra quella stretta mi volto con la testa verso di lui e cominciamo a baciarci con passione. Mi stringe forte, quasi mi fa male, sento il suo sesso duro dietro di me, sento la sua mano che mi fruga sotto la gonna, che mi cerca, che mi trova. Divarico le gambe e lo lascio fare continuando a baciarlo, poi mi volto verso lo specchio e mi guardo, guardo lui, guardo le sue mani. " Ti voglio così, con questo vestito... che regalerò a mia moglie... dopo..." e intanto ero già partita, con una mano l'ho cercato dietro di me. Lui si è aperto i calzoni e mi aiutato a trovarlo. Lo volevo dentro, subito, sentivo che stavo per venire. Probabilmente anche lui era della stessa idea perchè appeno gliel'ho preso in mano, mi ha sollevato il vestito dietro, scostato le mutandine e penetrato sollevandomi e facendomi appoggiare al vetro. E' durato pochissimo, dopo alcuni colpi l'ho sentito venire dentro di me ma sono stati sufficienti per raggiungere l'orgasmo. Siamo rimasti stretti stretti per poi rilassarci lentamente. Dopo che è uscito da me, mi sono voltata verso di lui e abbiamo cominciato a baciarci e accarezzarci. Abbiamo finito per spogliarci completamente; volevo conoscerlo, volevo conoscere il suo corpo. Sdraiati sulla moquette l'ho cominciato ad accarezzare tutto, a baciarlo tutto. Ho sentito l'odore del mio orgasmo sul suo sesso, ne ho sentito il sapore e non ci è voluto molto perchè fosse di nuovo pronto per rifare l'amore. Abbiamo passato altre due ore a parlare, toccarci, leccarci, fare l'amore. Ho scoperto poi quel suo modo di fare non era affatto dovuto alla timidezza come avevo pensato io ma invece ad una sua tattica ben precisa. Aveva voluto portarmi ad uno stato tale che non avrei potuto dire di no e in qualche modo c'era riuscito. Il vestito l'ha poi effettivamente comprato e regalato alla moglie. Dice che quando la vede vestita così gli si drizza instantaneamente pensando a me. E mi fa anche anche piacere che la moglie, in fondo, ne goda un po' in tutta questa storia. Da allora ci vediamo saltuariamente ma siamo sempre in contatto per telefono e a volte per lettera. A lui piace scrivere e spesso mi manda delle lettere sporcacciosissime che mi fanno eccitare moltissimo. Poi capita che mi telefoni e mi chieda se l'ho letta. Se è così mi invita a masturbarmi lì, al telefono con lui. Lui è un dipendente ma ha la possibilità di recuperare le ore che fa di più e questo ci aiuta appunto ad organizzare i nostri incontri. All'inizio erano incontri frettolosi, dominati solo dalla voglia di scaricare l'energia sessuale che avevamo in corpo, poi, si sono fatti più lunghi, più... non so spiegarmi, è meglio che ti faccia un esempio. All'inizio appunto ci incontravamo e facevamo sesso puro per quel tempo che avevamo a disposizione poi, poco alla volta, abbiamo approfondito quelli che erano i nostri desideri in questo campo e insieme abbiamo cominciato a cercare di realizzarli. I momenti in cui si incontrava diventavano più lunghi, a volte mezze giornate intere e quindi avevamo tutto il tempo per scoprire nuovi orizzonti. E così abbiamo cominciato a vedere assieme film porno, giornali, abbiamo cominciato a pensare di scrivere annunci, a riprenderci con la telecamera per poi riguardarci, a fotografarci. Poi abbiamo sentito la necessità di andare oltre e quindi abbiamo cominciato a selezionare degli annunci e immaginare cosa sarebbe potuto succedere e poi a rispondere per davvero. Probabilmente te ne sei resa conto anche tu che quello di ricevere e scrivere lettere è molto coinvolgente ed eccitante. Così passavamo quei momenti in cui eravamo assieme, a leggere, scrivere, eccitarci e far l'amore. La tensione iniziava prima dell'incontro e cresceva, cresceva fino ad esplodere nel rapporto sessuale vero e proprio. Ci piaceva e tuttora ci piace da matti, creare una situazione eccitante, allungarne i tempi, portarla fino quasi all'esasperazione, fino a quando proprio non ce la fai più e smetti di ragionare, di pensare... e ti butti a capofitto... libera da tutto e da tutti... Non so se altre persone apprezzano questo modo di vivere l'erotismo, io, da quando ho cominciato a viverlo in questo modo, ho raggiunto dei momenti tali di passione e

coinvolgimento che non avevo mai provato in vita mia. E' per questo che non posso fare a meno di Fausto. Non sono nemmeno sicura di esserne innamorata, anzi probabilmente no, ma non sarò certo io a tagliare i ponti con lui. Ho avuto due storie con altri ragazzi in questo periodo in cui sono con Fausto, lui lo ha saputo ma non ne ha fatto un dramma anzi, è riuscito a far diventare ancora più eccitanti i nostri momenti di intimità coinvolgendoli a loro insaputa. Comunque credo che sia ciò che ti ho detto prima che fa in modo che Fausto mi cerchi e mi voglia in modo diverso rispetto a sua moglie. Come potrebbe imbastire un rapporto del genere che vive al tuo fianco tutto il giorno. Sarebbe stressante, devastante, impossibile. Scusa se mi sono lasciata andare a queste riflessioni, non voglio dilungarmi oltre. Per finire voglio rispondere alle tue domande. Siamo in corrispondenza con una decina di persone, quasi tutte coppie. Finora abbiamo avuto due inconti con una coppia e uno con un'altra. Con quest'ultima ci siamo trovati molto bene e probabilmente avremo l'occasione di rivederci. Considerando la lunghezza di questa lettera è preferibile che ti racconti tutto nella prossima. Giuro che lo farò, devo solo trovare il tempo per scriverti. Non ho smesso di studiare e forse è per questo che la mia prosa non è da ragioniera. Sono iscritta al DAMS, quell'università dello spettacolo di Bologna completamente inutile ma terribilmente interessante. Sono ovviamente fuori corso. Mi piace viaggiare, so ballare e frequento una palestra dove mi scateno tra pesi e aerobica. Mi piace mangiare e infatti sono un po' cicciottella ma a me sta bene così anche se tendo appunto a non esagerare controllando il mio corpo con l'attività fisica. I miei hobbies sono la lettura, il cinema e appunto l'attività fisica e, dimenticavo, il sesso! Voglio risentirti prestissimo e, mi raccomando, non scaricare le pile a tuo marito, mantienilo sempre come in vacanza. E poi per finire una curiosità tutta tutta personale... Come ti piace far l'amore... e cosa? Ciao. ..., 30 settembre 1994 Cara Francesca, ciao!! Stasera sono particolarmente esuberante e pazzarriella, forse perchè mi sono bevuta da sola una bottiglia di vino. Ero un po' incazzata per tutta una serie di cose che mi sono successe oggi al lavoro e ho deciso di scaricarmi un po', bevendo. Mi piace essere su di giri, mi stimola l'immaginazione, la fantasia. Fausto forse lo vedrò la settimana prossima e non vedo l'ora. I nostri incontri? Ora te li racconto. Ti ho già spiegato che è Fausto a tenere i rapporti con le persone con cui decidiamo di corrispondere o incontrarci, almeno fino a quando non sei arrivata tu. Ebbene, come già ti ho scritto, abbiamo avuto assieme tre incontri in tutto, due con una stessa coppia. Il primo è stato abbastanza deludente, come incontro intendo, anche se comunque eccitante per la situazione che si è venuta a creare. Era una coppia di... con cui avevamo scambiato sei o sette lettere, poi ci siamo sentiti per telefono e ci siamo dati appuntamento in un parcheggio di una determinata località. Per telefono ci eravamo chiarite le rispettive aspettative e siccome avevamo trovato un accordo che non implicava particolari coinvolgimenti, abbiamo deciso di vederci. Da quel poco che eravamo riusciti a capire si trattava di una coppia che amava l'esibizionismo e, al contrario di noi, era disponibile ad un cosiddetto "eventuale scambio". Dichiaravano di avere una quarantina d'anni ma molto giovanili. Più per curiosità che per altro abbiamo deciso di affrontare questo incontro e così ci siamo ritrovati in una fredda sera d'autunno, in un parcheggio semideserto ad aspettare questa coppia. A dire il vero quando ci siamo trovati in macchina là in mezzo, per un momento abbiamo pensato di lasciar perdere e andarcene via poi, quando stavamo per prendere questa decisione, una macchina si affianca e dal finestrino qualcuno ci saluta. Pur non conoscendoci affatto il riconoscimento è stato immediato, anche perchè chi altro poteva salutarci in quel posto desolato se non quella coppia. Il destino ci ha quindi guidati ad accettare l'invito di salire sulla loro macchina. In quel momento, cioè quando sono salita sulla macchina, ho sentito veramente

l'istinto di scapparmene via poi, incoraggiata da Fausto, siamo entrati. I due cercavano di nascondere il loro imbarazzo con una serie di battute che volevano essere divertenti ma che non risultavano affatto tali. Quando riacquistarono il loro atteggiamento naturale diventarono più simpatici. Lui dimostrava una cinquantina d'anni lei non più di tentacinque. Erano vestiti bene e profumavano appena appena. Questo è un dettaglio che mi è risultato molto gradito in quanto non avrei sopportato un odore forte in un ambiente così piccolo. Comunque abbiamo cominciato a parlare di noi e più il tempo passava e più si creava una certa affinità. Ci hanno raccontato di diversi incontri, anche di avventure dalle quali erano usciti molto insoddisfatti, ma anche di incontri esaltanti. Loro erano da sei anni che avevano incontri e si sentiva, si vedeva. Quando gli abbiamo detto che per noi era la prima volta loro ci hanno fatto capire che lo avevano intuito e che per loro era molto bello che fosse così; si sentivano un po' degli iniziatori. Ci raccontarono in modo più approfondito quello che desideravano e ci fecere vedere anche alcune foto di loro incontri con altre persone. Eravamo rimasti lì, nel parcheggio. Il freddo aveva ricoperto di condensa l'interno dei vetri e noi lì a raccontarci porcate, sì perchè l'accordo era più o meno questo: volevamo solo un incontro informale. Poi l'atmosfera sì è mano mano riscaldata e si cominciava a sentire nell'aria che qualcosa stava per accadere. Quando lui ci ha chiesto se a noi dava fastidio che loro si prendessero qualche libertà, ci siamo guardati un attimo e Fausto gli ha detto di no. Cominciavo a sentirmi a mio agio per cui anche io ho acconsentito. La signora si voltò verso di noi e guardandoci cominciò ad accarezzarsi i seni sopra il maglioncino. Poi allungò le mani più in basso e si tirò su la gonna che scoprì le gambe. Allungò una gamba verso il marito che prese ad accarezzarla. L'altra era appoggiata, piegata, al sedile e lei era tutta stesa con la schiena appoggiata tra il vetro laterale e quello frontale. Si tirò su il maglioncino e ne uscirono i seni che cominciò a toccare socchiudendo gli occhi. Noi eravamo vicini, nel sedile dietro e c'era silenzio. Aveva i seni grossi, pendenti e riusciva a portarseli alla bocca succhiandoseli. Il marito la guardava e ogni tanto guardava noi. La sua mano seguiva la coscia della moglie e ne cercava la fine, sotto la gonna. Poi lei si sollevò la gonna sulla pancia e ne scoprimmo le intimità. Era nuda sotto, con le calze che le stringevamo le cosce. Cominciò a masturbarsi e l'ambiente si caricò di tensione e di rumore, dei suoi rumori. Fausto mi prese le spalle e mi strinse a sè. L'uomo intanto si era tirato fuori l'uccello e se lo stava menando. Non lo aveva duro anzi direi piuttosto flaccido ma continuava a toccarselo. La moglie ogni tanto lo sfiorava con il piede. Poi lei cominciò a parlare e a dire delle porcate. Probabilmente si stava eccitando e più si eccitava e più esagerava con le parole. Da quello che potevo capire lo faceva per eccitare il marito infatti erano frasi del tipo : "ti piace che tua moglie si sditalini davanti a loro, godi, non è vero?... Ti piacerebbe che gli prendessi in bocca il cazzo o le succhiassi la figa.... Dimmi cosa vuoi che faccia...dimmelo" e via con questo tono. Questo cambiamento mi diede fastidio, molto. Era una volgarità che non mi andava per niente, era esagerata, era finta, si vedeva che lei non lo pensava veramente... comunque al marito gli fece effetto perchè l'uccello gli diventò duro e cominciò anche lui a dire delle porcate, ad aizzare la moglie ad essere più "porca". Poi lei venne o almeno così sembrò e subito dopo lui la prese verso di sè facendosi prendere in bocca l'uccello. Dopo pochi secondi lui si lasciò andare sulla schiena e capimmo che era venuto anche lui. Lei rimase tra le sue gambe per ancora un po' di tempo, poi si alzò e si baciarono in bocca, con foga. Passarono cinque minuti e nessuno disse una parola. Fausto interruppe la situazione dicendo che ci aveva fatto molto piacere averli conosciuti e che probabilmente ci saremmo fatti risentire per eventualmente ritrovarci. Ci salutammo così come ci eravamo incontrati, con molto imbarazzo. Come puoi ben capire questa esperienza non è stata mitica però, nonostante tutto, mi è piaciuta. E' stata "istruttiva" e comunque eccitante. Da questo incontro abbiamo cominciato a selezionare con maggiore rigore i nostri corrispondenti e a stare più attenti ad affrontare certi possibili incontri. La coppia di per sè non ha colpe anzi sono stati molto seri e di parola e questo non ci ha fatto perdere

d'animo. Da questo incontro al successivo con un'altra coppia sono passati sei mesi. Un tempo lungo ma piacevolissimo da trascorrere. Immaginare le persone, intuirne i desideri, soddisfarne qualche curiosità, stuzzicarli, eccitarli e nello stesso tempo avere da loro le stesse cose che offri tu. Senza dubbio è una fase molto intrigante soprattutto se hai un complice a cui appoggiarti e fare insieme l'esperienza. Fausto in questo è bravissimo, insostituibile. Senza di lui, o con un altro, non avrei mai avuto il coraggio di salire sulla macchina di due sconosciuti. L'altra coppia con cui ci siamo incontrati e con cui tuttora manteniamo un rapporto molto soddisfacente è di ... Si chiamano Marco lui e Giulia lei, rispettivamente 41 anni e 32. Lui è un architetto e lei una assistente all'Università di ... Abbiamo mantenuto una corrispondenza per oltre dieci mesi. In tutto questo tempo abbiamo avuto il modi di conoscerci e divertirci. Sono molto fantasiosi, intelligenti, voglio dire fanno le cose con molta intelligenza e buon gusto. Ci siamo aperti con loro, molto e ci è venuta spontanea, ad un certo punto, la voglia di vivere qualcosa di più intenso, più coinvolgente per tutti. E' con loro che abbiamo cominciato a scambiarci fotografie audaci e anche qualche ripresa video. All'inizio eravamo un po' sospettosi poi quando si sono fatti riconoscere apertamente e senza problemi, abbiamo fatto altrettanto. Così il nostro rapporto si è fatto sempre più intenso e bollente fino a che ci siamo incontrati. La prima volta, non ci crederai, non è successo proprio nulla. Quando ci siamo visti è come se avessimo incontrato vecchi amici, nessun imbarazzo. Abbiamo cenato assieme, bevuto, scherzato e ci siamo salutati con calore e amicizia. Abbiamo affrontato anche il "tema" del nostro rapporto ma di sfuggita, come se la cosa più importante non fosse quella, ma piuttosto l'amicizia e lo stare bene assieme. Dopo questo incontro ci hanno spedito un video bellissimo dove ci hanno dedicato un pomeriggio d'amore solo per noi. E così il rapporto è continuato ancora con foto, video, telefonate di fuoco... Poi è stato naturale incontrarci di nuovo, a casa loro. E' stato in maggio di quest'anno, un pomeriggio. Eravamo entrambi agitati quando abbiamo suonato il campanello della villetta nella quale abitano Marco e Giulia. Ne avevamo parlato spesso con loro di come poteva essere questo "incontro" e in qualche modo eravamo d'accordo su quello che poteva succedere. Quindi anche se le nostre fantasie avevano immaginato situazioni più spinte alla fine avevamo deciso di comune accordo di porre dei limiti soprattutto per non rischiare di rovinare un rapporto che stava funzionando bene. Ci hanno accolto con molta simpatia e naturalezza e ci siamo subito sentiti a nostro agio. Ci hanno fatto vedere la casa, le loro cose. Poi ci siamo accomodati in salotto dove ci hanno offerto da bere. Così, parlando di varie cose, siamo arrivati al motivo vero della visita. E' stata Giulia a intervenire e ad affrontare direttamente l'argomento facendoci vedere le ultime foto che si erano fatti. Da quel momento l'atmosfera è radicalmente cambiata, ovviamente. Però non in peggio. Voglio dire che comunque abbiamo mantenuto tutti un tono scherzoso, come se ci apprestassimo ad iniziare un gioco di società. Giulia ha cominciato a ballare sul grande tappeto, tra i due divani sui quali eravamo seduti invitandoci a seguirla. Poi ha cominciato a improvvisare uno spogliarello. Era divertente e spesso battevamo le mani seguendo il ritmo della musica e dei suoi movimenti. Poi, rimasta con le sole mutandine, calze e reggiseno, mi prende la mano e mi attira verso di sè. E sempre scherzando comincia a spogliarmi davanti agli occhi di Fausto. Io sto al gioco e lascio fare ed anzi in qualche modo l'aiuto. Ci ritroviamo così, mezze svestite, che balliamo davanti agli occhi dei nostri uomini. Poi Giulia mi invita a sedere sul divano e invita i due maschietti a fare altrettanto. E la scena che ne è seguita è stata davvero divertente. Lì come due pazze, a sghignazzare nel vedere quei due alle prese con uno spogliarello. Però sono stati entrambi al gioco e devo dire che ci hanno messo anche dell'impegno. Rimasti con i soli boxer abbiamo insistito perchè li togliessero e non ci è voluto molto perchè ci accontentassero. Fausto era eccitato e il suo uccello era teso mentre Marco lo aveva normale, nel senso che non lo aveva duro. Giulia si alzò e andò verso Marco, lo abbracciò da dietro e cominciò a guardarci, accarezzandogli l'uccello. Ecco in quel momento mi sono resa conto che

il nostro gioco stava iniziando per davvero. Giulia ci chiese di poterci guardare e si mise a sedere sul tappeto insieme a Marco. Quello che è seguito lo puoi benissimo immaginare. Io e Fausto abbiamo fatto l'amore, con grande trasporto. Loro erano lì ma è stato come se non ci fossero nel senso che non dicevano ne facevano nulla. Io invece sì, sentivo i loro sguardi, li vedevo accarezzarsi tra loro. Ho fatto l'amore con Fausto ma l'eccitazione arrivava da loro, dal loro guardarmi. Ne ero consapevole e spesso mi sono resa conto di comportarmi in modo quasi sfacciato nei loro confronti. Non so se mi sono spiegata bene, ti voglio fare un esempio concreto. Quando, che so, masturbo o bacio l'uccello di Fausto normalmente ho un certo modo di fare, di atteggiarmi. Lì il mio sguardo non era rivolto a quel sesso che stavo leccando o succhiando ma era rivolto a Marco e Giulia che mi stavano guardando leccare e succhiare. Hai capito cosa intendo? Scopare e mentre lo fai, socchiudere gli occhi ed incontrare lo sguardo di altre persone è una cosa completamente diversa dallo scopare in due e basta. E' molto ma molto più eccitante. Comunque tornando all'episodio in questione, abbiamo fatto l'amore e quando ci siamo rilassati, esausti, Marco e Giulia hanno cominciato. Io e Fausto ci siamo abbracciati stretti, appoggiati al divano. Marco, allungandoci una telecamera, ci ha chiesto di riprenderli, di fargli questo favore e Fausto lo ha accontentato. Devo dire che Marco mi ha impressionato. Quando l'ho visto eccitato mi sono resa conto che aveva un uccello grosso, molto grosso e lungo. Non avevo mai visto niente di simile. Voglio dire non era una cosa da Guinness dei primati ma era comunque notevolmente più prestante di Fausto. Mentre loro facevano l'amore, Fausto li riprendeva spostandosi attorno ai loro corpi. Erano molto dolci, molto sensuali, era bello vederli. Erano due bei corpi. Io mi ero già eccitata di nuovo e ho cominciato istintivamente ad accarezzarmi. Fausto era in piedi con l'uccello duro che continuava a riprenderli. Mi sono masturbata raggiungendo l'orgasmo ma l'eccitazione continuava a montare. Ad un certo punto anche Fausto doveva provare qualcosa di simile perchè lasciò andare la telecamera e venne da me. Abbiamo fatto l'amore di nuovo, in modo più appassionato, più selvaggio, più intenso di prima. Eravamo definitivamente liberi di esprimerci come meglio credevamo, avevamo lasciato perdere le ultime titubanze e piccole tensioni e su quel tappeto ci siamo scatenati. E' stato bellissimo, indimenticabile. Quando siamo tornati ad avere un minimo di lucidità ci siamo resi conto che Marco e Giulia in quei momenti ci avevano ripreso. Marco, estraendo poi la cassetta dalla telecamera ce l'ha regalata, per ricordo. Ci siamo lasciati dopo meno di un'ora, simpaticamente, ma con qualcosa in più; qualcosa che ha poi reso più intimi e complici i nostri futuri rapporti. E adesso che mi sono eccitata che si fà? Quando si scrivono certe cose non si pensa mai alle conseguenze... Comunque con Marco e Giulia ci siamo visti un'altra volta in luglio. Come vedi preferiamo non vederci spesso (sarebbe anche difficile del resto) ma non è solo questo il motivo, infatti siamo tutti perfettamente consapevoli che è giusto trovarci solo quando il nostro desiderio raggiunge l'apice. Preferiamo, nelle pause tra i nostri incontri, creare quel clima che ci permette poi di raggiungerlo. Ci scriviamo, ci telefoniamo... abbiamo combinato ( e inventato) diverse soluzioni per questo. Adesso è tardissimo, l'effetto vino sta svanendo e penso che andrò a letto. Pertanto rimando ad una prossima lettera le risposte alle altre tue domande e al racconto del secondo incontro con Marco e Giulia. Sai che sai scrivere bene... quando mi racconti della tua vita, del tuo modo di concepire il sesso, di come fai l'amore, di come vorresti farlo... sei brava... riesci a farmi immaginare quello che racconti... sai che mi sto facendo un'idea di te, del tuo corpo... e dire che so pochissimo di te... hai ventotto anni, sei castana, alta un metro e non mi ricordo più... eppure comincio a delinearti... cominci a prendere forma... A te non capita di vivere queste sensazioni con i tuoi corrispondenti? Mi piace questo rapporto che si sta creando tra noi e vorrei aiutarti in qualche modo... Lo sento che sei insoddisfatta, che hai voglia di

qualcosa che forse non sai nemmeno tu riconoscere... Spero per davvero che tu superi questa fase della tua vita e lo faccia nel migliore dei modi. Per quello che mi è possibile cercherò di esserti d'aiuto, sinceramente e serenamente. Ciao, buona notte! ..., 20 ottobre 1994 Mi dispiace un casino che ti sia successa questa cosa con Maurizio. Che stronzo! Me lo sentivo dentro che prima o poi si sarebbe fatto avanti con delle richieste; gli ex sono sempre pericolosi e anche quando ti sembra che il rapporto sia di sincera amicizia, in fondo, loro pensono solo a ripossederti. A questo punto non so che dirti, stai vivendo una situazione strana dalla quale solo tu puoi uscirne. Personalmente non accetterei mai una situazione come quella che sta creandosi tra te e Maurizio. E' un ricatto, un semplice e vergognoso ricatto al quale non devi e non puoi sottostare. E anche se hai provato un piacere esagerato quando ti ha presa dopo averti trattato in quel modo non credere che sarà sempre così. Essere vittima , non avere la possibilità di esprimere la propria personalità e la propria sessualità è un limite inaccettabile che ti dovrebbe portare direttamente alla conclusione di mandarlo a quel paese. Ma come si permette di trattarti come una bestia, di ordinarti, di comandarti. Capisco che può anche essere una situazione eccitante ma per una masochista e non credo tu lo sia, anzi. Scrollatelo di dosso, riprenditi la tua dignità e faglielo capire, senza cedimenti. Devi essere dura con lui, intransigente. E' successo quello che è successo e non ne vuoi più sentire parlare e se continua, dimostragli che non hai affatto paura a raccontare tutto a tuo marito... o alla polizia. E se hai goduto, e se quando ricordi quei momenti ti senti bagnare tra le gambe, toccati, masturbati ma non lasciarti tentare ad altre esperienze simili. Io penso che tu abbia ancora molto da conoscere e vivere da un punto di vista sessuale e credo ci siano altre strade più belle, più positive e allegre da percorrere per raggiungere il proprio piacere. Non ti lasciare coinvolgere. Sono arrabbiata con Maurizio e anche un po' con te. Ti avevo già detto delle mie perplessità su questo tuo "amico" e mi sorge il dubbio che in qualche modo tu non abbia fatto nulla perchè lui non si comportasse così come si è comportato. Ma non voglio ferirti oltre, tra l'altro io chi sono per farlo? Scusa quindi queste mie ultime considerazioni. E' che mi dispiace veramente quello che ti è successo. Vorrei che tutto si calmasse, che tutto tornasse come prima. Non ho consigli da darti se non quello di risolvere al più presto questo tuo problema. Io mi sto affezionando a questo rapporto tra noi e sento che sto rischiando di perderlo. E non voglio che succeda per colpa di uno stronzo qualunque!. Fammi sapere presto se ci sono novità. Ti saluto caramente. ..., 15 novembre 1994 Cara Francesca, che sollievo leggere la tua lettera. Dopo le prime due righe ho sentito subito che qualcosa era successo in meglio e ne ho avuto subito dopo conferma. Meno male che si è reso conto di come si sia comportato da stronzo. Adesso la situazione fra voi cambia completamente prospettiva e questo non fa che farmi piacere. Sono contenta per te. Spero che, presa da questa nuova passione, non ti dimentichi di me? Ci conto! Sai che ho raccontato a Fausto quello che ti è successo? Ha voluto sapere tutto per filo e per segno anzi, a dir la verità, gli ho letto la lettera. E sai che è successo, invece di indignarsi si è eccitato, gli è diventato duro insomma! Mi sono perfino arrabbiata con lui e l'ho mandato a quel paese insieme a Maurizio e a tutti quegli stronzi di uomini che abitano questo mondo. Non capisco proprio come a volte ragionano se non, appunto, con quella cosa che si ritrovano tra le gambe. Non è durata a lungo comunque la litigata tra noi. Eraun sacco di tempo che non facevamo l'amore e ne avevamo una voglia matta entrambi. Spero che mi terrai costantemente informata di questa tua nuova vita e degli sviluppi che avrà e vorrei che il nostro rapporto continuasse tra noi così come è

stato fino adesso. Preferirei che le cose che ti dico rimanessere tra me e te. Mi sono permessa di raccontare a Fausto quello che ti è successo perchè tu in qualche modo non mi hai mai fatto capire che la cosa ti sarebbe dispiaciuta e poi per il fatto che Fausto sa benissimo che ci scriviamo. Comunque se hai qualcosa in contrario, fammelo sapere. Volevo cogliere l'occasione di questa lunga serata che mi accingo a trascorrere per raccontarti l'altro incontro che abbiamo avuto con Marco e Giulia. Perchè? Perchè fra venti giorni ci vediamo di nuovo e questo mi ha fatto ricordare che avevo lasciato il racconto sospeso. Ci siamo visti la seconda volta in luglio. Ti ho comunque già scritto che durante le pause tra i nostri incontri, abbiamo continuato a sentirci, stuzzicarci, solleticarci a vicenda e ti ho anche raccontato in quali modi. Siamo andati a casa loro, come la prima volta. Quando ci siamo visti e come se ci fossimo lasciati la sera prima: baci, abbracci e tanta allegria. Ci siamo raccontati un po' le nostre ultime disavventure e impressioni e abbiamo ricreato quell'atmosfera che tutti desideravamo. Sono salita con Giulia al piano di sopra lasciando gli uomini in salotto. Voleva assolutamente farmi vedere alcune cose e così l'ho seguita. Ha aperto l'armadio e ne ha tirato fuori una scatola dopo di che ci siamo sedute sul letto e l'ha aperta. Ci saranno stati almeno sei sette cazzi finti, tutti diversi per forma e colori. Abbiamo cominciato quindi a guardarli, soppesarli. Giulia mi ha raccontato che ne fa uso spesso sia da sola sia con Marco; mi ha raccontato che a lei piace usarli su di sè ma anche su altre persone e poi ha iniziato a commentarne le caratteristiche di ognuno e le possibilità d'uso. Penso di avertelo già detto che anche io ne possiedo uno ma lo uso esclusivamente per me. Giulia mi ha fatto vedere inoltre due palline legate tra loro e mi mi ha chiesto se non le ho mai provate. Non le avevo mai viste ma ne avevo sentito parlare ed infatti si trattava di ciò che pensavo: una specie di palline della geisha o un nome similare. In più di una occasione Giulia ci ha fatto capire e in particolare a me, che subisce spesso il desiderio di accarezzare un corpo femminile. Ne è attratta, le piace come è fatto, la sensualità che sprigiona, il modo in cui si muove quando fa l'amore. La cosa di per sè non mi ha mai turbato e siccome non c'è mai stata una richiesta specifica in tal senso, vivevo quel momento intimo tra noi due in un modo molto tranquillo e sereno. Come sai dal rapporto che ho con Sabrina, la cosa non mi spaventa anche se non ne sono particolarmente attratta. Comunque ho accettato un invito per un bagno (anche perchè era caldo e ne avevo voglia). Marco e Giulia hanno una grande vasca per l'idromassaggio e quando siamo entrate in bagno tutto era già pronto. Ci siamo spogliate e dopo essere entrate nell'acqua, ci siamo lasciate andare al piacere di quelle bollicine. Dopo esserci rilassate e rinfrescate in quella vasca ne siamo uscite e abbiamo cominciato ad asciugarci a vicenda. Per tutto quel tempo abbiamo parlato di noi, dei nostri desideri, dei cazzi finti che avevamo lasciato sul letto ecc... Più il tempo passava più l'intimità tra noi cresceva. Giulia è una bella donna, non credo di avertela mai descritta ma è molto alta, con due seni sodi, molto più grossi dei miei e un corpo atletico, slanciato. Hai dei capelli lunghi e castano chiaro che tiene legati dietro alla nuca. Ha due occhi azzurri che ad un primo impatto ti danno una sensazione di freddezza ma che poi, parlandole, diventano dolci, molto dolci e sensuali. Ci siamo spostate di nuovo in camera e ci siamo lasciate andare sul letto. Giulia prendendo in mano uno dei cazzi finti comincia a trastullarsi e mi invita a fare altrettanto e poi, visto che non la seguo, mi chiede se voglio provare le palline. Ridacchio un po' e non nascondo la mia curiosità. E' stato sufficiente perchè Giulia le prendesse, mi allargasse le gambe e cominciasse con le dita ad aprirmi. Era molto delicata, molto brava. Quando ritiene che sia pronta mi appoggia una pallina e, lentamente, spinge fino a farmela entrare. La sensazione di freddo dovuta al metallo della pallina si stemperava con la dolcezza delle carezze di Giulia che intanto inseriva anche l'altra. A quel punto mi fa alzare in piedi. Muovendomi, sentivo le palline dentro di me che vibravano e mi davano una sensazione niente affatto spiacevole, anzi. La cosa era divertente e molto piacevole e così siamo scese al piano di sotto, in accappatoio, io con due palline

dentro di me e un filo tra le cosce, Giulia con due cazzi finti. Fausto e Marco si voltarono verso di noi non appena sentirono scendere e cominciarono a ridere quando Giulia ufficializzò la mia predilezione per le palline in questione. Fausto si dimostrò molto curioso e si fece spiegare bene come funzionavano e cosa si provava. In quei momenti ero un po' imbarazzata anche perchè sembrava fossi diventata la dimostratrice ufficiale di quel prodotto e, nonostante tutto, mi stavo eccitando sia per le vibrazioni che ad ogni mio movimento si ripercuotevano dentro di me, sia per essere al centro dell'attenzione. Fausto mi spogliò e volle vedere da vicino ciò di cui stavamo parlando; mi allargò le gambe e prese il filo tirandolo. Mi stava facendo male e allora è intervenuta Giulia a dare una mano. Me le tirò fuori con molta delicatezza e quasi mi dispiacque quando la seconda pallina sgusciò fuori. Abbracciai Fausto, ero eccitata e avevo voglia, voglia di fare l'amore. Cominciai a spogliarlo e altrettanto fecero Marco e Giulia. Ci siamo rotolati sul tappeto accarezzandoci e baciandoci con passione. Ho voluto Fausto subito dentro di me mentre Giulia, avvicinandosi, ci consigliò di non aver fretta. Me lo suggerì avvicinandosi a me con la bocca e poi a Fausto. La sua mano mi stava accarezzando l'interno di una coscia e saliva, saliva. Non hai idea di come sia stato lungo il tempo che la mano ha impiegato per raggungermi il sesso, un'infinità. Fausto si rese conto di quello che stava succedendo e si fermò dentro di me. Si tirò su e si appoggiò, seduto, con le spalle al divano. Si portò dietro il mio corpo senza che il suo uccello uscisse. La mia schiena era appoggiata al suo petto ed ero seduta sul suo uccello. Davanti a noi Giulia, in ginocchio. Dietro Marco. Fausto mi allargò le gambe e le sue braccia mi sorreggevamo il corpo da sotto le cosce. Ero aperta davanti a Giulia che cominciò ad accarezzarmi sempre più insintentemente, sempre più intensamente. Mi lasciai andare con gli occhi chiusi all'indietro e cominciai a baciare Fausto. Le dita che mi stavano accarezzando lasciarono ben presto posto ad una lingua calda, agile che mi sciolse definitivamente. Sentivo Fausto, dentro di me, che vibrava pur non muovendosi e probabilmente la causa era la stessa lingua di Giulia. Poi esce da me, scivolo un po' giu e le sue braccia mi divaricano ulteriormente le gambe. Sento il suo uccello duro lungo il mio fondoschiena. E poi riconosco il fresco metallo che entra di nuovo in me. Una pallina, due palline e una lingua che inizia a scorrere lungo la fessura tenuta aperta dalle dita di Giulia. Una lingua che non dimentica nulla, una lingua che sfiora, che penetra, che inumidisce. Mi sentivo bagnata come non mai e le dita di Giulia non facevano che aumentare questa sensazione. Le sentivo dentro di me, dappertutto. Ero appoggiata con la testa all'indietro sul divano, completamente partita. Mi stavo dimenando e volevo arrivare all'orgasmo, subito. Le dita di Giulia lasciarono il posto ad qualcosa di più rigido, di più grosso. Non dovetti nemmeno aprire gli occhi per capire che si trattava di uno dei cazzi finti che Giulia aveva portato con sè. Lo sentivo strusciarsi sul sesso, appoggiarsi al bottoncino, aprirmi, penetrarmi appena poi lo sento spostarsi dietro. Intanto mi sento tirare fuori di nuovo le palline, lentamente. Sento Giulia tirare la corda, piano e sento la pallina che sta per uscire ma all'ultimo momento rientra in me. Quel gioco è estenuante. Quando la pallina sta per uscire il cazzo finto spinge per entrare in me. Giulia continua così per un po' fino a che tira fuori una pallina e contemporaneamente mi fa entrare dentro la punta del cazzo finto. E continua come prima fino a che esausta accellero i miei movimenti, sento l'orgasmo arrivare, non ce la faccio più e vengo proprio nel momento in cui Giulia mi tira fuori la seconda pallina. Nello stesso momento in cui il cazzo finto entra in me più profondamente. Nello stesso momento in cui una bocca si attacca al mio sesso succhiandomi e leccandomi. E' una cosa quasi impossibile cercare di farti capire o immaginare quello che ho provato in quei momenti. Raggiunto l'orgasmo ero già pronta ad uno successivo. Non mi era mai capitata una cosa simile. Giulia (sempre lei) mi estrae il cazzo finto e subito dopo sento che sto per essere penetrata nello stesso modo. Questa volta da Fausto con l'aiuto compiacente di Giulia che lo indirizza dentro di me. Forse ti chiederai come faccio a ricordarmi tutto quello che è successo e la spiegazione è molto semplice: mi sono rivista per TV. Marco aveva ripreso tutto e, come al solito, alla fine ci ha regalata la

cassetta. Non mi piace rivedermi e normalmente, dopo essermi vista una volta, cancello la cassetta; in ogni caso però sono immagini che ti rimangono impresse nella mente, vivide e incancellabili. Quel pomeriggio è stato lungo e appassionante. Ho accarezzato Giulia, ho aiutato Marco a prenderla dietro e t'assicuro che la cosa mi ha profondamente colpita. Come già ti ho detto Marco è particolarmente dotato e non mi sarei mai immaginate che potesse riuscirci così facilmente. Mi ha impressionato. A me non piace particolarmente far l'amore in questo modo anzi, devo dire, che nella mia vita sono state pochissime le volte che l'ho fatto e comunque è sempre successo in situazioni particolari dove l'eccitazione era alle stelle. Voglio dire che è un tipo di rapporto che accetto e che mi piace vivere solo se sono particolarmente eccitata e su di giri, altrimenti niente, non mi va. Quel pomeriggio ero eccitata a tal punto che sarei stata disponibile a qualsiasi cosa. Ci siamo lasciati baciandoci sulla bocca, la bocca di Giulia, la bocca di Marco. Ci vedremo, se tutto va bene, tra una ventina di giorni e ti farò sapere Sai, non so se ti fa piacere o no, però ho pensato di mandarti una mia fotografia. Non lo faccio perchè speri di ricevere qualcosa di analogo da te ma soprattutto perchè ho voglia che tu mi conosca più profondamente. Se vuoi manterrò l'anonimato ma a me personalmente non interessa, non ho paura di te. Sento che tra noi ci sono molte affinità e più passa il tempo più mi affeziono a questo rapporto. A volte ti sogno sai? Sogno di noi due, sogno di te e Maurizio, di te tra me e Fausto, di te ed io, sole. Sei entrata prepotentemente nella mia testa e nelle mie fantasie e mi fa molto piacere che sia così. Ti saluto sperando di risentirti prestissimo e vorrei che mi raccontassi qualcosa di bello che ti è successo con Maurizio. Spero che il vostro rapporto diventi caldo ed emozionante come quello che viviamo io e Fausto. Auguri, cara Francesca e buonanotte. ..., 8 dicembre 1994 Ciao, cara Francesca. Sei semplicemente bellissima. Quando ho aperto la tua lettera e ti ho vista, mi ha preso un colpo al cuore. Sei veramente bella. Mi fa piacere che anche tu provi le mie stesse sensazioni. Avevo ragione nel dirti che ci sono motissime cose che ci accomunano! Sei proprio bella, sai? Adesso sono in difficoltà, mi devo decidere di spedirti alcune mie foto e non so scegliere... Come le vuoi soft? o hard? comunque te le spedirò con anche il viso; mi fido di te. Ci penserò dopo alle foto, ora voglio subito risponderti e soprattutto complimentarmi con te e Maurizio. Finalmente avete raggiunto un intesa, emozionante! Non farti troppi scrupoli, Francesca, se vivi bene questo rapporto, se lo desideri a tutti i costi perchè negarselo. Per tuo marito? Ti assicuro che non ne vale proprio la pena. Quando ti succedono queste avventure bisogna viverle e andarci fino in fondo altrimenti si passa la vita a fantasticare, sognare e quando ci si rende conto che sarebbe stato meglio viverle è troppo tardi. Vivi ora Francesca, godi ora. Il rimpianto non giova, mai. E poi mi dici che da quando stai con Maurizio è migliorato anche il rapporto con tuo marito. Che vuoi di più! Stai attraversando un momento magico, cerca che duri il più a lungo possibile e non pensare a nient'altro. Sai che mi hai eccitato con il tuo racconto. E' solo un sogno, me ne rendo conto, ma sarebbe proprio bello che succedesse così. Ti accetteremmo nel nostro letto e diventeresti il tesoro di entrambi, un tesoro bello, misterioso, affascinante davanti al quale tutto è dovuto. Posso farlo leggere a Fausto? Ti dispiace? Quando è iniziata la nostra corrispondenza pensavo che tu fossi un po' freddina, poco portata per le cose di sesso e vedevo in questa possibilità una delle cause di stanchezza del rapporto con tuo marito. Ora sono sicura che non è affatto così, anzi. Ci voleva solo qualcuno che ti aiutasse a sbocciare completamente, qualcuno che ti stuzzicasse e rendesse palpabili i desideri che avevi in fondo al cuore.

Sono contenta di aiutarti in questo cammino e spero di continuarlo a fare. Adesso voglio risponderti (almeno a qualcuna delle tue domande). Cominciamo da quelle più veloci da sbrigare. Marco. Non ho mai fatto l'amore nel senso vero del termine. Il rapporto tra noi quattro, come già ti ho detto, è basato sul reciproco rispetto dei desideri altrui. Non abbiamo mai parlato di scambiarci i partner ma questo non vuol dire nulla. Mi spiego meglio. Non abbiamo mai parlato di avere rapporti intimi tra me e Giulia eppure è successo, anche se io ho vissuto l'esperienza in una maniere molto passiva. Questo per farti capire che quelle che governano il nostro rapporto, sono regole che hanno un valore molto vago. Se la situazione ti porta a desiderare che qualcosa succeda, quella cosa succederà. D'altra parte come pensi di pianificare e razionalizzare un rapporto di questo tipo! Non escludo che scopi con Marco o che lecchi tra le gambe di Giulia, è che tutto questo succederà quando sarà normale che succeda. Nessuno è forzato a fare qualcosa che non gli va o di cui non è convinto. Hai capito? Con Marco ci siamo accarezzati, gliel'ho preso in mano e l'ho aiutato a penetrare Giulia. La prossima volta chissà? Il rapporto anale. Ti ho già detto che cosa ne penso nell'altra lettera e non voglio ripetermi. La prima volta che l'ho "praticato" è stato con un ragazzo che ne era in qualche modo ossessionato. L'ho accontentato soprattutto per lui ma anche per una mia interiore curiosità. Non è stato piacevole e il motivo è stato l'atteggiamento di lui. Era teso, alle prese con miracolose cremine e pomate che dovevano risolvere ogni problema di dolore. Insomma sembrava di più una visita dal dottore che un rapporto sessuale. E forse proprio perchè sentivo questa atmosfera ho vissuto male l'impatto con questo tipo di rapporto. Non ero particolarmente eccitata e mi ha fatto male e non credo che la causa sia stata la prima volta. Alla fine solo delusione, e poco più. Invece con Fausto è tutta un'altra cosa. Con lui ho provato a ripetere l'esperienza ed è stata molto positiva. Però è stato molto attento, molto delicato e soprattutto mi ha eccitato a tal punto che sono stata io chiederlo, a volere che succedesse. Non lo facciamo sempre però è diventato, con lui, un rapporto più frequente. Certo è che se dovessi farlo con Marco ci penserei davvero due volte considerando l'uccello che ha! Anche se, a sentir Giulia, non è quello un problema. Comunque non angustiarti più di tanto per questo "problema" in quanto problema non è. Se il desiderio, quello vero, ti assale non avrai problemi e sarà bello ma evita, comunque, di farlo solo per dire "così so cosa si prova" perchè se non lo fai nelle condizioni giuste è abbastanza deludente. Voglio però concludere che quello che ti dico è basato sulla mia esperienza e pertanto è tutto molto relativo. I "giochetti" che Fausto mi invitava a fare con i miei ragazzi. Da quando sto con Fausto ho avuto due storie, una molto breve e intensa, l'altra più lunga e maliziosa. Fausto ha soprattutto reso più "calda" la seconda. Mi chiedeva di fotografarci, di farci delle videoriprese ecc. e poi insieme le riguardavamo (insieme a Fausto intendo). Ma le cose più eccitanti sono state altre e in particolare me ne ricordo due. La prima riguarda una serata che sono uscita con Nico (così si chiamava) per andare ad una festa a casa di amici comuni. Durante il tragitto, in macchina, mi sono sfilata le mutandine e non me le sono più rimesse (il consiglio era stato di Fausto,ovviamente). Era eccitantissimo vedere Nico, tra gli amici, imbarazzato. Avevo tra l'altro una gonna abbastanza corta e comportandomi in un modo leggermente provocatorio, capitava spesso che offrivo occasioni che mi si potesse vedere. Naturalmente nessuno se n'è accorto tranne Giulio che è stato in tensione per tutta la serata. Un'altra volta è successo che, mentre ero con Fausto sul letto, mi ha fatto telefonare a Nico che quella sera si trovava fuori città per lavoro. Gli ho telefonato in albergo e in pratica è andata a finire che ci siamo masturbati a vicenda per telefono. L'unica differenza era che io avevo lì Fausto e i miei gemiti erano più causati da lui piuttosto che dalle mie dita. Se ti capita prova una esperienza come quest'ultima perchè è veramente eccitantissima. Sabrina. Il nostro rapporto è ormai consolidato a tal punto da mantenersi integro

nonostante la vita ci porti ad affrontare situazioni diverse. Lei sa di me e di Fausto così come ha saputo delle mie doppie vite. Non le ho mai detto nulla però, a riguardo di Marco e Giulia. Probabilmente il motivo sta nel fatto che non è mai capitata l'occasione. Ci continuiamo a vedere frequentemente soprattutto per il fatto che ora, vivendo da sole entrambi, ci troviamo spesso a mangiare qualcosa alla sera, a casa dell'una o dell'altra. Con lei il rapporto non è mai stato basato sul sesso e così continua. Gli episodi di cui ti ho raccontato sono appunto episodi e non rappresentano il normale rapporto che c'è tra noi. Cara Francesca ora ti saluto. Ho risposto a qualcuna delle tue domande, alle altre risponderò prossimamente. Spero vivamente che questo tuo momento magico continui e che soprattutto tu lo viva serenamente. Questa notte andrò a dormire con la tua immagine negli occhi. Sono sicurà che ti sognerò e ti prometto che ti racconterò tutto nella prossima. Auguri. Ciaooo!!! ..., 21 dicembre 1994 Cara Francesca, ciao! Ti ho scritto prima di ricevere una tua risposta per due motivi: per prima cosa augurarti Buon Natale e Buon Anno poi per dirti che ci siamo rivisti con Marco e Giulia. E' stato lunedì, il 19. E' stato un pomeriggio fantastico e al solo ripensarci mi eccito di nuovo. Cosa è successo? Ora cerco di raccontartelo... Come al solito ci siamo rivisti e salutati in modo molto caloroso e l'atmosfera si è immediatamente riscaldata. Il ricordo dell'incontro precedente era stato sufficiente a far sì che tutti fossimo già particolarmente eccitati. Marco e Giulia ci hanno poi raccontato di un loro incontro con una coppia di ... quindici giorni prima e di quello che è loro successo. E' una storia al limite dell'incredibile ma se vuoi poi ti farò sapere. Comunque a parte ciò, avevano imparato, da questa coppia, un gioco, diciamo, di società molto interessante e che subito ci hanno proposto. Non credo che sia in commercio, anzi ne sono sicura, in quanto era evidente che era stato costruito artigianalmente. Figurati poi che ancora non ha un nome. Ma è un gioco a tutti gli effetti con tanto di carte, dadi e altri gadget. Ed è estremamente eccitante. Si può giocare dalle tre persone in su. Lo scopo naturalmente è vincere e in questo caso la persona che vince ha la possibilità di "fare quello che vuole" con "chi vuole". Naturalmente chi partecipa al gioco deve essere d'accordo con queste regole altrimenti diventa una schifezza. Comunque ci si distribuiscono delle carte sulle quali sono indicate delle azioni da svolgere, hai inoltre dei bonus che ti permettono di annullare delle richieste nei tuoi confronti e dei jolly che utilizzi come meglio credi. Poi ci sono le penalità. puoi rifiutarti di fare determinate cose ma sei costretta a pescare altre carte. Vince alla fine chi rimane senza carte in mano. Scusa se mi sono un attimo dilungata sulle regole di questo gioco ma mi sembrava necessario per capire poi quello che è successo dopo. Ci siamo messi seduti sul tappeto e abbiamo iniziato a giocare. Abbiamo definito chi dovesse cominciare ed abbiamo iniziato la partita. Il giocatore di turno (la prima è stata Giulia), tira un dado e tenendo presente il risultato conteggia le persone in senso orario. La persona che corrisponde al numero uscito è quella con cui giocare. Può succedere che la persona uscita sia la stessa che ha lanciato i dadi. Le azioni che sono riportate sulle carte sono diverse e comunque possono sempre coinvolgere tutti i partecipanti al gioco. Le combinazioni che ne possono uscire sono veramente tante. Comunque per farti un esempio pratico ad esempio durante il mio turno ho giocato "contro" Fausto una carta nella quale gli veniva richiesto di masturbare il primo uomo che si ritrovava alla sua destra. Lui mi ha annullato con una carta "bonus" che gli permetteva di evitare questa azione e nel contempo mi faceva pescare due nuove carte dal mazzo. Così da possibile aguzzina puoi passare direttamente ad essere vittima. E' un gioco molto coinvolgente soprattutto perchè non è esplicitamente e banalmente finalizzato ad un rapporto sessuale (non sono previsti dei rapporti "profondi") ma è tutto giocato sul "guardare" "toccare" "accarezzare" "baciare" "leccare". Tra i gadget a supporto c'è un vibratore che può essere utilizzato. Sta poi ai giocatori, se

vogliono, rendere più hard il gioco con una serie di carte che possono essere mischiate alle altre. Noi abbiamo giocato alla versione più soft che poi, mi sono resa conto, non esserlo poi tanto. Mamma mia, mi sono dilungata un sacco sulle regole del gioco. Spero di non averti annoiato!!! Passo a dirti cosa mi è successo... Sono stata spogliata da Marco, sono stata accarezzata da Fausto, Giulia mi ha baciato il seno, Marco mi ha toccata ed accarezzata tra le gambe, poi la stessa cosa Giulia, poi Fausto ed un altra volta Marco, Giulia mi ha appena appena penetrato con il vibratore, io stessa mi sono dovuta masturbare, prima con le dita e poi con il vibratore, ho spogliato Giulia, ho toccato il pisellone di Marco, ho baciato Fausto, Marco e Giulia, ho accarezzato il seno di Giulia, ho giocato con il vibratore e la bocca di Fausto, con il vibratore e il buchino di Marco, ho penetrato con un dito Giulia e Fausto, ho baciato contemporaneamente l'uccello di Marco e quello di Fausto, ho accarezzato, baciato, leccato Giulia insieme a Marco e Fausto. E poi non ricordo altro per quanto mi riguarda mentre mi sono rimaste impresse le immagini di Marco che bacia l'uccello di Fausto e di Giulia che gioca a penetrarlo. Sono state due situazioni veremente coinvolgenti per me. Il bello è che si tratta di un gioco, che tra l'altro dura parecchio. La sua bellezza sta nel fatto che non si "consuma" l'eccitazione anzi... Più il gioco dura più senti crescere in te desideri e voglie e poi l'impossibilità di capire cosa ti può succedere, l'imprevedibilità, la sorpresa di vedere certe situazioni che non ti saresti aspettata, e tutto succede in una situazione di allegria, di gioco appunto. Non c'è tensione,e dopo un po' non c'è nemmeno più vergogna. Insomma io mi sono divertita (ed eccitata) un sacco. La partita è stata vinta da Giulia (è fortunata la ragazza!) è sai che cosa ha voluto che succedesse? Prova ad immaginare... Mi si è avvicinata, mi ha accarezzato i capelli, il viso e mi ha baciato sulla bocca. Le ho corrisposto il bacio. In ginocchio una di fronte all'altra mi ha cominciato ad accarezzare per poi farmi sdraiare sulla schiena. A quel punto ha invitato i due uomini a servirsi di me, quale banchetto in loro onore. Ho guardato Fausto, mi ha guardato e si è avvicinato a me, in ginocchio. Marco lo stesso, dall'altro fianco. Mi sono ritrovata con due uccelli in mano e ho cominciato a masturbarli mentre sentivo le mani e la lingua di Giulia tra le mie gambe. Gli ho presi in bocca, un po' l'uno, un po' l'altro ma non era una posizione molto comoda, tutt'altro. Mi hanno spostato con la schiena appoggiata al divano e mentre Giulia continuava tra le mie gambe io giocavo con i due uccelli. Marco ad un certo punto si avvicina alla mia bocca e comincia a baciarla. Un po' la mia bocca, un po' l'uccello di Fausto. In pratica abbiamo cominciato a fargli un pompino insieme. Che sensazione strana vedere un uomo in questa situazione... E a Fausto non dispiaceva affatto quello che stava succedendo! Giulia era implacabile ed era riuscita a farmi godere e subito dopo Fausto si è scaricato. Ho sentito il suo seme schizzare e colarmi sul collo, tra i seni e l'ho di nuovo cercato con la bocca. E la stessa cosa ha fatto Marco. Non si è nemmeno inflaccidito tanta era l'eccitazione di Fausto. Poi abbiamo cominciato a baciarci profondamente io e Marco scambiandoci il sapore di Fausto. Sono rotolata sul divano e Marco sopra di me. Ho sentito il suo uccello farsi largo in me, aprendomi. L'ho sentito entrare nel ventre, in profondità. Poi fermo, immobile. Avrei voluto che si muovesse, che affondasse i suoi colpi dentro di me ma era inutile, era fermo. La sua lingua mi cercava, le sue mani mi stringevano forte e poi mi rivolta e mi trovo sopra di lui. Finalmente riesco a muovermi e far muovere lui dentro di me. E' stata una cosa intensissima. Senza nulla togliere a Fausto ma in quel momento volevo continuare con Marco e basta. Giulia mi abbraccia da dietro e per un po' mi accompagna nei movimenti, ci baciamo. Poi si sposta e va a cercare Fausto. Marco dentro di me lo sento crescere, i miei movimenti sono affrettati e lui cerca di rallentarmi. Si sfila quasi ad uscire per poi penetrarmi di nuovo e a fondo. E' un ritmo lento, estenuante. Poi scoppio dal desiderio di un orgasmo e accellero i movimenti. Vengo e stringendo le cosce dall'orgasmo che sto provando sento l'uccello che ho dentro andare ancora più a fondo, lo sento salire dentro di me,

quasi mi manca il respiro... Non avevo mai provato nulla di simile... Ci rigiriamo sul tappeto, uniti. Poi Marco esce da me ed è stato come se mi si togliesse un organo interno. Era come se qualcosa di mio se ne uscisse da me. Davanti ai miei occhi Fausto e Giulia stanno scopando. Sono sfrenati. Marco mi fa sdraiare sulla pancia proprio davanti a loro e mi penetra di nuovo. Ritrovo all'inverso quell'organo che credevo di aver perduto. I suoi colpi sono decisi, vigorosi. Mi prende i fianchi e mi solleva. Sono in ginocchio. A pochi centimetri dalla mia bocca quella di Giulia che ansima e gode con Fausto. Mi viene istintivo cercarla. E mentre le nostre lingue smorzano i nostri gemiti Marco mi viene dentro. Mi sento invasa da un torrente e mi lascio andare sfinita sul tappeto a fianco di Giulia. Non sentendomi paga mi tolgo da Marco e glielo prendo in bocca. Voglio sentire il suo orgasmo, voglio sentire il mio. Ci siamo rilassati così, sul tappeto, accarezzandoci e leccandoci tutti e quattro assieme. E' stato un momento molto dolce, molto intimo. Come vedi anche tra me e Marco le cose stanno cambiando e in qualche modo anche con Fausto. Ti potrà sembrare strano ma non provo gelosia e nemmeno Fausto (almeno questo mi dice). La sintonia che si è creata tra di noi ha fatto in modo che succedessero delle cose tra noi che non mi sarei mai immaginata succedessero. Eppure non ho rimorsi, sono contenta che sia successo. E' pur vero che penso sia un caso rarissimo perchè quando con Fausto ci capita di pensare di vivere delle storie analoghe con altre persone la cosa non ci attira affatto. Con Marco e Giulia è diverso e non so nemmeno spiegartene il motivo. Io credo che sia una questione di "pelle" in qualche modo. Ci siamo annusati e ci siamo piaciuti e soprattutto non c'è mai stata una forzatura. Tutto è successo naturalmente e questa è la cosa che mi è piaciuta di più. Cara Francesca a volte desidero che anche tu possa vivere qualcosa di simile, sai? E credo che se la tua storia con Maurizio andrà avanti, prima o poi capiterà anche a te. Tu lo desidereresti? Vorrei sapere cosa ne pensi di me? Posso sperare in una tua riflessione a proposito? Ho deciso di mandarti due foto come ben puoi vedere. Una soft e una leggermente più hard. La seconda me l'ha scattata Fausto qualche mese fa mentre la prima è di un paio di anni fa? Spero che ti piacciano e che facciano a te lo stesso effetto che mi ha fatto la tua. Ora ti saluto e ti auguro di nuovo Buon Natale e soprattutto un nuovo anno pieno di esperienze belle ed eccitanti. Ciao! Un bacino sul naso e buonanotte. ...,18 febbraio 1995 Cra Francesca, meno male! Ho aspettato con ansia la tua risposta e più il tempo passava più aumentavano i miei timori di non sentirti più. Che gioia poteri rispondere di nuovo! Quello che mi racconti mi risolleva il morale, sai? Quest'ultimo periodo è stato un po' triste a causa delle feste, il casino eccettera... Per chi vive da solo non è il periodo migliore dell'anno... Sono contenta per te, invece, che hai vissuto giornate di fuoco a quanto pare. Da quello che mi racconti mi par di capire che le cose con Maurizio stiano andando veramente bene e che soprattutto vi divertite e godete un sacco. Brava! Stai imparando! Sai che sto cambiando idea anche su Maurizio? Me lo immaginavo un uomo rozzo e brutale e, invece, si dimostra di tutt'altro genere. Il giochino della tua depilazione, la ripresa che ti sei fatta da sola apposta per lui... Sta diventando un intrigo, il vostro, veramente malizioso ed eccitante. E forse è questo il motivo che ti ha fatto scrivere e pensare bene di me... Avevo paura di sembrarti troppo "perversa" e invece... Non capisco però perchè sei un po' invidiosa di quello che vivo, tu non puoi fare altrettanto? Capisco che essere sposata può complicare la vita ma se vuoi, così come ti sei fatta una storia con Maurizio, puoi vivere altre esperienze, non ti pare? Comunque sento che continuiamo a viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda e questo

mi piace. Vedo anche che ti ha incuriosita molto il nostro gioco? Sai che, pensandoci bene, potresti provarlo anche con solo Maurizio... oppure coinvolgere a sua insaputa tuo marito e giocare "in differita"... potrebbe essere un'idea. Comunque posso chiedere a Giulia se si riesce a recuperarne un copia; ti dico quello che ho visto io era fatto artigianalmente e quindi non so se c'è la possibilità di averne una confezione in più. Se è così non ho nessun problema a mandartela. Anzi potrebbe essere l'occasione perchè si insinui in te la voglia di giocarlo con noi... Che ne pensi?... Sto scherzando! Comunque se vuoi questo tuo desiderio potrebbe diventare realtà. E' così assurdo pensare di invitarti ad un nostro incontro? Sai benissimo come la pensiamo e come rispettiamo il desiderio degli altri per cui per noi non sarebbe proprio un problema. Piuttosto per te, sei sicura di non lasciarti andare e di non riuscirti poi più a controllare? Lo so che è questa la cosa che temi di più (chissà perchè poi). Pensaci, con serenità. Tu da sola. Tu con Maurizio. Io da sola con voi due (mi è venuta adesso e non so se manterrei questa promessa...). Mi dispiace invece di non poterti accontentare per quanto riguarda la cassetta soprattutto perchè, come ti ho detto, le cancello dopo averle guardate e poi non sarebbe giusto nei confronti di Fausto. Io mi fido di te ma finchè il rischio riguarda la mia persona è una cosa, quando ci sono altri il discorso è diverso. Dovrei chiederglielo e se vuoi posso farlo e quando ci sarà un'occasione te ne manderò una. Di che genere la preferisci? Sto continuando a scherzare.... O forse potremmo fare una cosa solo per noi e fra noi... Potrei rubare qualche immagine di Fausto, qualche immagine di Giulia e Marco e fartele avere e tu altrettanto con Maurizio e perchè no, anche tuo marito. Oppure solo tu. La cassetta che hai preparato per Maurizio mi intriga. Sarei curiosa di vederti. Rimandiamo questo discorso ad un'altra volta, va bene? Intanto mi informo con Giulia se si riesce a trovare una confezione del gioco... Altro argomento. Quando Giulia e Marco ci hanno raccontato dell'incontro avuto con quello del gioco, un po' ci sono rimasta male, nel senso che pensavo che il nostro rapporto fosse, isomma, solo nostro. Scoprire che loro continuano ad avere rapporti anche con altri mi ha disturbato e un po' anche preoccupato. Sai, finchè le persone con cui vivi queste cose sono poche e in qualche modo controllabili, sei abbastanza tranquilla sulla sicurezza dei rapporti, intesa anche a livello sanitario. Quando invece ti trovi ad aver a che fare con persone molto poco "fedeli" il discorso cambia. E quando Giulia e Marco mi hanno parlato di questi loro rapporti la mia preoccupazione era proprio legata a questo fatto. Poi hanno chiarito loro. Questa persona con la sua donna è da cinque o sei anni che la conoscono ed hanno avuto il modo di approfondire e risolvere il problema. Si tengono controllati abbastanza assiduamente e soprattutto evitano nel modo più assoluto di avere rapporti improvvisati. Da questo punto di vista sono molto più razionali e attenti di quanto non lo siamo stati io e Fausto nei loro confronti. Comunque di comune accordo abbiamo deciso di essere molto seri su questo argomento e di adeguarci ad un comportamento rispettoso di noi stessi ma soprattutto delle altre persone con cui vivi certe situazioni. Questa coppia di cui ti ho accennato ha in qualche modo fondato una specie di club a casa loro dove i pratica organizzano dei festini con diverse persone. Anche Giulia e Marco ne fanno parte e questa è la ragione per cui sono andati , anche se a dir loro, non è una cosa che succede frequentemente o meglio non è una cosa alla quale loro partecipano spesso. Da quello che ho capito si trattava di una festa a tema nella quale si "iniziava" una nuova coppia: momento necessario per entrare a far parte di questo club. E questa "iniziazione" consisteva in tutto un rituale attraverso il quale la coppia entrava a far parte della comunità. Lascio a te immaginare cosa può essere successo... Comunque non ci hanno esattamente raccontato cosa è successo (nei dettagli insomma) soprattutto perchè i nostri interessi, al momento, erano più urgenti e di diverso tipo poi anche perchè sia io che Giulia amiamo un rapporto più intimo, più circoscritto. Troppe persone non ci piacciono. Comunque se vuoi mi faccio raccontare meglio. Vedo che però ti stuzzicano queste cose... Più passa il tempo e più la tua

curiosità diventa birichina... Francesca hai tutto il tempo per recuperare il tempo perduto! Goditi intanto questo momento e se in qualche modo posso esserti d'aiuto non ti resta che farmelo sapere. Mi sto affezionando a te e ora che ti conosco un po' di più, ora che so come sei fatta, ho, a volte, il desiderio di esserti più vicina. Sono convinta che anche a te, quando finisci di scrivermi una lettera, capiti di sentire un languore dentro, qualcosa che vorresti far scoppiare, uscire da te. Qualcosa che poi o ti porta a masturbarti o comunque in ogni caso ad immalinconirti. Non è così? E' in questi momenti che vorrei esserti vicina, che vorrei che tu mi fossi vicina... Ci potremmo accarezzare, ci potremmo baciare e perderci nelle braccia l'una nell'altra. Non pensare al sesso ora, non è solo questione di questo, è piuttosto, come già altre volte ti ho detto, una sensazione che è piacevole vivere e superare in due, serenamente. Ti auguro buonanotte e soprattutto una nuova avventura. Infuocata. Pensami. ..., 12 marzo 1995 Cara Francesca, proprio mi hai stupito. Non mi sarei mai immaginata di ricevere quella tua famosa cassetta. E' inutile ripeterti che hai un corpo bellissimo e che guardandoti mi sono eccitata. Peccato non averti potuto vedere il viso, vederti socchiudere gli occhi, vedere le smorfie del tuo orgasmo, vedere la tua bocca aprirsi e sussurrare quei gemiti di piacere. Ma non voglio seccarti oltre, conosco le tue decisioni a proposito, però lasciami comunque poter immaginare di vederti un giorno in viso. Comunque sei molto eccitante sai... E Maurizio come si è comportato quando l'ha vista... Raccontamelo, sono curiosissima... Ti ho guardata tre volte di seguito, e ogni volta ho scoperto qualcosa di più del tuo corpo e, penso, del tuo modo di fare l'amore... Sei stata stupenda nelllo spogliarti... e devo dire anche nel modo di fare le riprese... Le hai studiate proprio bene... e tutto da sola poi. Mi piace l'idea di farti vedere a Fausto e ti dirti cosa ne pensa; sicuramente ne rimarrà molto turbato... Vorrei anche io farti avere qualcosa di simile anche se non so se riuscirò a venire incontro ai tuoi desideri. Come ti ho già detto finchè sono io ad espormi non c'è problema ma quando in ballo ci sono altre persone... Piazzare una camera fissa come se fossi tu lì al suo posto, è possibile ma riprenderebbe tutto e soprattutto tutti e poi come faccio a cancellare le facce di chi non voglio sia coinvolto. Oppure potrei seguire il tuo consiglio e chiedere quindi a Fausto o a Marco o a Giulia di riprendermi senza mai inquadrare altri. In effetti questa potrebbe essere un'idea oppure potrebbero essere anche d'accordo a comparire, che ne so... Posso farti vedere a Giulia e a Marco e dopo dedicarti un nostro incontro... anche questa mi sembra una buona idea... se ti va... Oppure Sabrina... Domani sera ci vediamo, potrei fargli vedere la tua cassetta e vedere un attimo che ne pensa... Però io non ho la telecamera, dovrei chiederla in prestito a qualcuno. Comunque può essere l'inizio di un gioco interessante e così come tu hai il desiderio di essere partecipe virtualmente ad un nostro incontro anche io avrei un desiderio... mi piacerebbe vedere te e Maurizio in azione, che ne dici? Tra l'altro lui, con il mestiere che fa, non avrebbe neanche grossi problemi... Rimaniamo d'accordo così, io cercherò di fare il possibile per accontentarti e tu preparati a fare altrettanto. E' anche un ottimo suggerimento, credo, per il vostro "gioco", non ti pare? A proposito di giochi, ho sentito Giulia e mi ha detto che è possibile avere una copia, deve solo richiederla al suo amico e poi me la passerà e io farò altrettanto con te. Te la spedisco all'indirizzo della casella, va bene? Vedrai che non rimarrai delusa anche se sarete probabilmente solo in due a giocare. A tuo marito si stanno dunque risvegliando i sensi allora! Chissà cosa deve aver pensato quando ti ha trovata tutta liscia e depilata. Non si è immaginato certo che è stato un'altro a fare tutto quello! E tu cosa provavi in quel momento... a chi pensavi... alle dita e alla bocca di Maurizio o a quelle di tuo marito? L'avresti immaginato che saresti cambiata così tanto in così poco tempo? Secondo me

no. Ho voglia di rivederti ancora una volta. Ormai mi sei diventata familiare e vicina come una vecchia amica. Ti sento accanto a me e a volte ho l'impressione di sentire la tua voce, sentire una tua mano sulle spalle, averti nel letto accanto a me e dormire insieme... Sto diventando troppo poetica... troppo sognatrice... Ciao Francesca, questa volta ti ho scritto poche righe perchè ho voglia di ricambiarti in qualche modo e darti qualcosa di mio. Sono eccitata e sono quindi nella situazione migliore per pensare a come contraccambiarti. Mi farò sentire presto, te lo prometto. Buonanotte. ..., 03 aprile 1995 Non te la aspettavi così presto, non è vero? E' successo che qualche giorno dopo averti scritto mi sono vista con Fausto. Abbiamo guardato la tua cassetta e come mi immaginavo gli è piaciuta molto tanto da volermi aiutare a ricambiarti in fretta. Anche lui si associa al mio desiderio di vederti con Maurizio e spera, come me, di essere esaudito. Ma le nostre speranze, veramente, vanno oltre... Insomma ti vorremmo incontrare. Lo sappiamo che tu non vuoi ma è altrettanto vero che non volevi tante altre cose ed invece sono successe... Noi abbiamo pazienza e sai che siamo disponibili. Comunque tornando al discorso precedente è successo che non avevamo la telecamera per riprenderci e abbiamo spostato questo momento al giorno successivo quando Fausto ne avrebbe potuta recuperare una. Sta di fatto che è dovuto scappare dal lavoro per ritrovarci alle 14 in negozio. Infatti, come avrai notato dalle immagini, siamo proprio nel mio negozio. Allora? Ti piaccio? Ci siamo molto divertiti sai... Avevamo ancora nella testa le tue immagini e soprattutto l'idea di dedicarti una cassetta personale ci ha infervorato. Certo le immagini che sono uscite non sono qualitativamente un granchè però la situazione era veramente d'emergenza, sia per la poca luce sia per le posizioni che abbiamo dovuto assumere... E poi tenere in mano una telecamera in certe situazioni non è proprio facile!!! Comunque questo è stato il risultato. Non abbiamo nessun problema che tu la faccia vedere a Maurizio, anzi. Sai benissimo che ci piacerebbe succedesse e speriamo tanto che sia di stimolo per un vostro caldissimo incontro. Speriamo che l'orgasmo che hai provato, masturbandoti, ci sia stato dedicato come abbiamo fatto noi nei tuoi confronti. Ah Francesca, come ti vorremmo aver con noi... Che dobbiamo fare per convincerti? La settimana prossima ci rivediamo con Giulia e Marco. Parlerò di te e dei tuoi desideri, farò vedere la videocassetta che ci hai mandato e allora sono sicura, saremo in quattro a desiderarti e ad aspettarti. Ma non prendere queste proposte come invadenti e ossessive sono piuttosto uno sfogo che ci sentiamo in diritto di esercitare. Ci stimoli troppo... Il tuo anonimato si scontra con un corpo che ormai conosciamo, con desideri che ci stanno accomunando, con una voglia che cresce ad ogni lettera di più. Per noi, per te. Credi sia facile per noi ascoltare delle tue fantasie che ci coivolgono e sapere che sarà impossibile realizzarle? Le tue fantasie per noi diventano qualcosa di più concreto, più palpabile, diventano desideri a tutti gli effetti. Pertanto perdonaci per queste nostre insistenze ma cerca di capirci. Scusa se ti diciamo che un po' confidiamo nell'incostanza del tuo atteggiamento ma proprio vorremmo che nel nostro caso tu cambiassi idea. Qui sto parlando tenendo presente anche Fausto anche se tutto il discorso vale anche solo per me. Il rapporto che si è sviluppato tra noi è fondamentalmente un rapporto tra me e te e non mi dispiacerebbe affatto che rimanesse anche solo così. Ti voglio bene, Francesca. Fausto sicuramente ti desidera soltanto. La stessa cosa vale per Marco e Giulia. Capisci la differenza? Sono un po' amareggiata, sai? Questo rapporto mi eccita e mi coinvolge troppo e il non riuscire a concretizzarlo in nessun modo mi crea qualche problema. Comunque non far caso a queste ultime parole: sono uno sfogo personale. La settimana prossima ci rivedremo con Marco e Giulia. Ho voglia di incontarli. Ho voglia di scaricarmi del tutto. Giulia mi darà il "gioco" e ti prometto che te lo spedirò subito. Sappi comunque che sarai lì con noi quel pomeriggio e se ti

fischieranno le orecchie ne saprai il motivo. Pensami Francesca e se vuoi, ma è inutile che mi ripeta, telefonami o vienimi a trovare in negozio. Per me sarebbe la realizzazione di un sogno. Ciao! Ciao! ..., 28 aprile 1995 Che dirti? Mi hai preso in contropiede, come al solito! Tutto succede così in fretta che a volte mi domando come sia possibile. Con te passo dall'euforia alla tristezza nel giro di pochi minuti. Mi dice di esserti fermata davanti al negozio e di aver sbirciato dentro cercando di vedermi. Mi hai vista ma non hai avuto il coraggio di entrare... perchè questa paura... non mangio, sai? E poi questa storia delle telefonate... Mi spiazzi... Vorrei giurarti che io non c'entro nulla e nemmeno Fausto ma che senso ha dirtelo. Come puoi crederci, come puoi fidarti di noi. Ci rendiamo conto di essere dei possibili "colpevoli" ed è triste non poter spiegare, proclamare la propria estraneità. Dal canto mio quello che posso dirti è che il mio rapporto con te è talmente ricco che sarei proprio una stupida volrlo rompere in questo modo. Marco e Giulia sanno chi sei ma non ho dato loro il tuo seppur anonimo recapito. Fausto non credo abbia preso una iniziativa per conto suo. Tutto qui. Tutto quello che potrei dirti in più è inutile. Me ne rendo conto. Posso immaginare che siano stati altri tuoi corrispondenti... ma non ho elementi per giudicare. Il mondo degli annunci è particolare e queste possibilità bisogna tenerle sempre presenti. Sono il rischio dell'avventura e possono diventare veramente un dramma se non si ha qualcuno a cui appoggiarsi. Hai Maurizio... in fon dei conti anche tuo marito... cerca un aiuto da loro prima di tutto e considera che forse quello che ti spaventa maggiormente adesso può essere la soluzione migliore. Tuo marito non escluderlo in modo assoluto, io credo che possa essere sempre un salvagente per le situazioni disperate. Ma non voglio essere pessimista e preoccuparti maggiormente, forse questi tipi si stancano da soli. Trattali male, prometti di denunciarli, fa veder loro che non hai timore a raccontare tutto a tuo marito. Se mirano ad un ricatto questo dovrebbe forse bastare o almeno lo spero. Come ultima possibilità ti offro il mio appoggio. Lo so che questo non è il momento ideale per dirti questo però voglio che tu lo sappia. Io non insisterò più, lo giuro. Sperò che tutto si tranquillizzi, sinceramente tua. ..., 10 maggio 1995 Quando ho visto la tua lettera ho subito intuito che era successo qualcosa. Speravo solo che fosse qualcosa di buono e sono stata contentissima a scoprire che è effettivamente così. Questi bastardi ti hanno lasciato stare e questa è la cosa più importante. Hai cambiato recapito postale ed hai fatto bene anche se, avendoti telefonato, sanno esattamente dove abiti. Comunque non ti voglio allarmare, forse è stato solo uno dei tuoi corrispondenti che si è lasciato prendere dalla foga e non ha resistito ad usare maniere più "forti" del dovuto. Ora sei di nuovo tranquilla e me ne sono convinta leggendo la tua lettera. E se da un lato mi dispiace sapere che hai idea che la tua avventura con Maurizio sia agli sgoccioli, d'altro lato mi fa enorme piacere che sei tornata a trovarmi. Soprattutto perchè mi hai convinta del fatto che credi in me ed in qualche modo ti fidi e forse, in fondo in fondo, c'è qualcosa di più profondo che ti lega a me. No, non ti ho riconosciuta sul momento. Ero talmente preoccupata di quello che ti stava succedendo che mai avrei pensato di vederti da me e quindi non stavo attenta più di tanto alle nuove clienti. Però ora, che mi hai detto, cosa hai comprato tutto mi ritorna in mente. Che peccato sia stato un incontro così informale! Mi dispiace molto. A proposito mi risollevano molto le tue parole. Il fatto di avermi vista così come mi immaginavi, di aver riconosciuto il mio modo di scrivere e raccontarti le cose anche nei miei atteggiamenti bè... sono contenta! Credo che tu abbia capito almeno che non ho una doppia personalità! Che sono effettivamente me stessa, in ogni situazione.

A questo punto che dire? L'unica speranza a questo punto è quella di poterti servire qualcos'altro e se succederà questa volta sarà diverso, molto diverso. Per me, per te. Francesca ti aspetto e desidero con tutto il cuore che questo avvenga prima possibile. Ti voglio bene. Conclusioni Dopo essermi trovata avvolta e coivolta da quella luce, improvvisamente caddi. E' stata una caduta brusca, pesante, che mi ha lasciato addosso ferite profonde, dolorose, difficilmente rimarginabili. Mi sono rivista accanto la realtà della mia vita: un rapporto che sciogliendosi non lasciava nemmeno un segno della sua presenza, prospettive che, rapprendendosi, cadevano a terra e si rompevano in mille pezzetti. Ho cercato di fuggirla ma inutilmente. Piano piano sto cercando di costruirmi un nuovo rapporto con essa, più sereno, più consapevole ma è un percorso lungo e impegnativo. Le cause della mia dolorosa caduta sono tutte tra le righe delle pagine che avete appena letto. So che non è molto come aiuto a capire ciò che mi è successo ma, sinceramente, è tutto quello che, in questo momento, mi sento di raccontarvi.